Poche ore dopo il post “Sempre più gente (influente) lascia Mac per Linux!“… scopro ancora un’altro nome famoso che è passato da MacOS a Linux! Stavolta si tratta di “chromatic”, il “technical editor” di O’Reilly, nonché utente Mac di vecchia data.
Qui potete leggere leggere le sue ragioni per abbandonare Apple in favore di Linux, che sono in sunto:
- Poche possibilità di personalizzazione dell’OS e dell’interfaccia
- Scarsa integrazione reale con il software open source
- Assenza di un vero gestore dei pacchetti
- Mancanza di libertà assoluta
- Aggiornamenti futili, ma venduti a caro prezzo
- Altre (molte altre) piccole cose
Ad onore del vero sono segnalate anche alcune cose di MacOS che “mancano” a Linux, sono cmq poca roba e non hanno fermato “chromatic” nel passaggio a Linux. Vi invito a leggere il post se siete interessati a scoprire quali sono.
Pingback:“Apple deve morire” (cit. self) « pollycoke :)
@ Felipe, grazie perché questo post mi ha aiutato a rispondere a degli sfegatati fanboy Apple. :-)
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Ciao Felipe!
Mi hai guadagnato molti punti mentre leggevo il post “Apple deve morire”… e te lo dico, e lo dico qui, perché faccio da “testimone”: io ho un iMac… ma passerei il prima possibile a Linux :) .. e se Apple avesse rilasciato i driver dell’Airport ci sarei già passato… ma per ora se voglio navigare sul pinguino mi devo accontentare del vecchio portatile di casa… Non proprio il massimo, ma dopo un anno è già meglio dell’ormai (ahimè, quasi già vecchio) iMac.
Vabbe! Con qualcuno lo devo dire! A voi sembrerà una cavolata mostruosa ma non lo è per me, che devo lavorare su ambiente windows, perchè i driver per le schede che uso per lavorare sono tutte win/mac dipendenti, e i miei clienti sono tipi “io c’ho il mac” e quindi devo smanettare per accedere da win alle partizioni mac su cui ci sono gli enormi file su cui lavoro!
ED ECCO IL MIRACOLO: Ieri mi si è piantato mac partition, un programmino che serve a far vedere il file system mac su windows. Io avevo il cliente in studio e dovevo scaricare 60 giga di dati dal suo disco al mio. Inutile dire che Mac partition non ne voleva sapere di andare. Manco ci pensavo che … ma figurati, sti caspita della apple … sul mio linux… E invece ubuntu64 sulla macchina su cui studio cinelerra… lo ha aperto al volo! Legge le partizioni mac! Caspitombolina! NON LO SAPEVO!! SE AVETE UN DISCO MAC, LINUX LO LEGGE!
… azz… scusate l’ot, ma lo dovevo dire a qualcuno!
Grazie Polly! Ciao. P.
Beh, visto che ci sono, di solito leggo ma ne aggiungo un’altra. Chi aveva mac era contento perchè tutto era facile: compravi un mac ed era dedicato ad un lavoro tipo grafica o audio/video, e quello andava a meraviglia. Faceva solo quello. Ma lo faceva bene. Ma un giorno sono arrivati nuovi formati audio e video, è arrivato il DV, l’mp3, l’ogg e ho visto utenti mac sbiancare perchè non riuscivano ad ascolatre il file, a decidere di cambiare una impostazione, a trovare codec… a spedire un caspita di mp3 in posta elettronica. Erano tagliati fuori, oppure chiusi in un altro mondo. Io non ho scelto Mac a suo tempo proprio per questa indole ghettizzante, dorata e luccicosa ma ghettizzante. Non so se il passaggio a Intel e la “Unixetizzazione” porti da qualche parte, ma con i tempi che corrono, la mancanza totale di libertà che si respira su Mac o su Vista, apre la strada a Linux. Spero vivamente che la comunità aumenti di spessore, in modo da convincere i produttori ad impegnarsi a offrire prodotti professionali su linux! Caspita, se io avessi una “steinberg” tutta mia, avrei già fatto un linux per l’audio; da vendere completo, scusa, io per primo lo comprerei! Comprerei i servizi professionali se venissero offerti, da affiancare a quelli free e open! Ma pure se avessi un Avid o una Canopus. Invece per ora ti vendono programmi da far girare su sistemi con assurde stabilità, pessima gestione della memoria, codice spesso scritto male o difettoso… Sperem! Speriamo.
Comunque grazie per lo spazio. Ciao a tutti.