IBM analizza la questione Red Hat vs SUSE, ovvero: “cominciamo a guardarci le spalle“. Perché? Guardate questa immagine attentamente e poi leggete oltre.
Le freccette rosse segnano un punto negativo, quelle blu il contrario
Questa immagine è presa da questa presentazione creata da un dipendente di IBM. Fin qui niente di eccezionale. Si nota solo che predominano le freccette blu per Red Hat
Seguitemi:
Come avevo detto in passato a proposito del tono ostentatamente neutro mantenuto nella faccenda M$/Novell, IBM si appoggia a Red Hat e Novell come fornitori per il settore Linux, forse queste considerazioni potrebbero essere lette sotto quella luce? O meglio, magari grazie a quegli elementi possiamo leggere tra le righe.
Se avete fatto i vostri conti noterete che Red Hat esce nettamente promossa nel confronto con SUSE, non per meriti tecnici, ma per una serie di fattori che si potrebbero racchiudere stotto un’unica parola: apertura. Apertura alla comunità.
Curiosamente la presentazione contiene anche una breve descrizione di CentOS, una distro che esiste proprio grazie alla politica di apertura di Red Hat, che rilascia i sorgenti di tutti i suoi pacchetti. L’autore però si affretta a dire che quelle su CentOS sono considerazioni sue personali e non di IBM:
CentOS esiste solo grazie alla politica aperta di Red Hat…
Prima di tutto: secondo voi se lavorassi per IBM metterei le mie opinioni personali in una presentazione ufficiale e con tanto di logo IBM in ogni pagina? No, altrimenti preferirei mettere le foto di una mia amica che posa con la maglietta bagnata o, che ne so, il mio cane quando aveva tre mesi… :D Se quella descrizione è lì significa che doveva essere lì.
Effettivamente non è una cosa poi tanto curiosa. Si parla di apertura… l’URL di riferimento segnalta nelle diapositive è ibm.com/open… Ma non è che mi si vuole mandare un messaggio? Io direi di sì! Il messaggio è chiaramente:
IBM supporta ugualmente Novell e Red Hat, ma mentre Novell è una compagnia chiusa, Red Hat contribuisce da anni allo sviluppo della comunità, prova ne è che esiste una distribuzione, CentOS, che è perfettamente identica a Red Hat Linux, perché ricorstruita a partire dai sorgenti che vengono rilasciati da Red Hat alla comunità.
A questo punto non credo sia difficile capire quale scelta viene implicitamente caldeggiata
Non capisco dove sia il problema… IBM preferisce RH perchè più aperta alla comunità di Novell/SuSE? Ma tanto di cappello ad IBM! :-D
Certo che però… se volevano far le cose proprio bene bene… c’è qualche competitors che ha fatto di meglio: http://hp.com/go/debian ;-)
Interessante. Novell sta perdendo troppi punti
non e’ che i post di felipe debbano essere inquisitori sempre eh :)
@ bertorello
forse stai confondendo settore desktop e piccoli/medi server con il settore enterprise e grandi server :D
Novell tempo due anni e fallisce e/o viene acquisita da M$.
Il disegno era questo fin dall’inzio, secondo me.
Novell aveva disperato bisogno di soldi per non fallire immediatamente (infatti MS ha pagato svariati milioni di dollari, moneta sonante), con questo accordo pero’, ha definitivamente posto fine alla sua esistenza perche’ ha minato alla base il motore del suo stesso business e cioe’ la comunita’ di sviluppatori che aveva dietro, che erano la sua forza. Non aver valutato i contraccolpi di un accordo del genere e’ veramente imperdonabile, anche se bisogna pure capire che o si faceva cosi’, o probabilmente Novell chiudeva nel giro di pochissimi mesi, non c’era scelta. SuSe e’ stata fondamentale per lo sviluppo di KDE, non bisogna dimenticarlo mai, ma ora non bisogna dimenticare che tutto cio’ e’ finito e che Novell ormai e’ una specie di fantasma pronto a smaterializzarsi dietro a MS.
Speriamo solo che i bravi developer di OpenSuSE scappino in tempo verso altri lidi.
Questo, piu’ in generale, ci dovrebbe far capire quanto sia importante che Linux funzioni anche come business. Senza un’azienda capace che sappia valorizzare e rispettare le comunita’ open, ma al tempo stesso facendo anche degli utili e non vivendo di utopie e promesse, semplicemente non e’ possibile diffondere e sviluppare il freesoftware a livello planetario, per contrastare il modello chiuso dei vari colossi monopolistici che esistono oggi.
Ben vengano Canonical e RH, quindi, che rispettino la comunita’ come stanno facendo, ma che siano pure aziende che crescono e che creano ricchezza, senno’ ci rimettiamo tutti noi che vogliamo piu’ freesoftware in giro per un mondo migliore.
Miei due centesimi :-)
le foto dell’amica con la maglietta bagnata le avevano messe due mesi fa alla presentazione dei blade center, ma sono scoppiati subito disordini tra gli ingegneri dai piani 3° al 7°, e la dirigenza è dovuta scappare in elicottero.
@Marco Bertorello:
Come dice visik7… nessun problema infatti, non è che i miei post debbano essere sempre inquisistivi. Personalmente applaudo all’approccio scelto da IBM
@fabio:
hehehe
RedHat è sempre stata più vicina al mondo e alla filosofia open source di Suse e di molti altri “distributori” di Linux. Paradossalmente RedHat potrebbe essere avvantaggiata proprio dall’accordo Novell/Microsfot, come IBM sembra suggerire.
Bugie non ne han dette, e farei notare a tutti che il
“Not all sources packages available to the public”
segnalato per SuSE E’ UNA COSA GRAVE!
@malex: bè non è proprio esatto. Ricordo le polemiche tra gli sviluppatori del kernel quando red-hat rilasciò delle librerie con collegamenti dinamici con la *rh* inserita. Poteva sembrare un tentativo di creare tracce per eventuali copyright. La Redhat venne reguardita e rientrò nei binari, ma ci aveva provato ;)
Suse ha fatto molto per linux basta ricordare reiserfs e mi sembra iniziò i finanziamenti per kde. Le uniche 2 cose che facevano storcere il naso erano il non mettere le iso disponibili (ma tutto il sistema, repository e upgrade erano disponibili ) e il non aver dato a Yast la licenza GPL.
Ehm, pensando a Yast mi sa che è stato meglio così :-)
reiser è bello che morto mi sa.. o destinato ad esserlo :D
Eh si, credo anche io sia ormai nella fossa, ma non per l’arresto dell’ideatore sia ben inteso :-) Però creo una sana concorrenza per tirare fuori il file system journaled su linux.
Ach adesso mi hai fatto ricordare credo sia il caso di portare qualche server in ext3 :-)
Come non dargli ragione!!!
Felipe leggi per favore questo articolo
http://www.techworld.com/opsys/news/index.cfm?newsid=7459
Plauso anche da parte mia all’analisi IMB!!
Percarità, non pensavo fosse un’inquisizione… :) anzi, lo trovo un bell’articolo.
In effetti con nomi come Novell, RedHat, IBM e HP, il settore desktop fatico a sentirlo influente. Diverso sarebbe parlando di Mandriva, Canonical, ecc.. ovviamente, IMHO :)
bye,
Ciao,
Scusate ma avete mai letto uno stralcio di pagina ufficiale sull’accordo?
A me sa veramente di no, magari dovreste imparare a leggere, prima di spregiudicare Novell che fino a prova contraria sta lavorando per tutto l’opensource…
Vincenzo