Oggi nella manutenzione ordinaria di pollycoke mi sono imbattuto quasi per caso nel bel blog di Luca Ferretti, traduttore italiano di GNOME, beta tester e molto altro, come recita la sua pagina del wiki di Ubuntu, scritta da lui stesso in terza persona nello stile un po’ schizofrenico del caso :D
Tra le tante cose interessanti ho letto questa lista di nuovissime caratteristiche della versione cvs di Nautilus: niente di rivolzionario – in perfetto stile GNOME – ma comunque interessante. Vi ripropongo quelle più interessanti, direttamente con le parole di Luca:
- uso diretto di Cairo per disegnare i bordi arrotondati nelle etichette delle icone selezionate (che ci crediate o no, fino ad ora l’effetto era realizzato usando un file di immagine PNG con cui creare una maschera)
- rimozione dei metadati di un file (simboli, posizione, ingrandimento dell’icona) quando lo stesso è rimosso esternamente (per esempio con rm)
- “inseguimento” della selezione quando si cambia tipo di ordinamento (attualmente se seleziono un file e poi cambio criterio di ordinamento, il file potrebbe scomparire nella parte non visibile della vista)
- “congelamento” della vista a icone durante il cambio di nome di un file (in pratica non viene aggiornata così da evitare problemi analoghi a quello del punto precedente)
- gestione della scroll wheel del mouse durante il “rubberbanding” (in italiano: mentre si selezionano file nella vista a icone trascinando il mouse e creando il rettangolo semitrasparente di selezione, è possibile fermare il trascinamento mantenendo premuto il tasto del mouse e continuare la selezione facendo ruotare la rotellina di scorriemento… più facile a farsi che a dirsi….)
Altre segnalazioni importanti che ci fa Luca:
- Gene Z. Ragan, ex sviluppatore Eazel (Ximian) ha lasciato Apple ed è tornato a lavorare su Nautilus.
- Alexander “Capitano, mio capitano” Larsson (project-leader di Nautilus) si è allontanato da Nautilus per dedicarsi all’ammodernamento di gnome-vfs
Aggiungo una mia considerazione sull’ultimo punto: spero che prenda consistenza la vecchia idea di implementare una soluzione basata su FUSE al posto di gnome-vfs, per dar vita, grazie a Tracker (e a TrackerFS), a quel famoso filesystem semantico di cui tanto si è parlato.
Vi consiglio di leggere un po’ tutto il post che trovate sul blog di Luca.