Aggiornamento: appena finito di scrivere è spuntata una nuova notiziona… leggere oltre :)
In queste ultime ore ci sono state parecchie notizie riguardanti Linux, tutte positive e tutte importanti perché vengono da aree molto diverse. Uno degli aspetti più interessanti sembra quello che si potrebbe chiamare “Linux di Stato”:
Sembra infatti che il pingue pinguino stia entrando sempre più nei discorsi di politici, amministrazioni, enti legati a vario titolo con governi, e così via. Ho piacere a segnalarvi alcuni spunti di riflessione.
- La storia più importante ce la propone The Register, e riguarda la campagna politica mandata avanti dai conservatori inglesi, che ultimamente fa perno sull’open source e sul risparmio che si avrebbe nel migrare a software libero.
- Sempre dall’Inghilterra, la città di Birmingham è l’ennesima di una lunga lista ad aver annunciato l’intenzione di passare all’uso di Linux e al software libero. Per la verità il processo era già iniziato l’anno scorso, non senza difficoltà, ma l’impegno è appena stato riconfermato
- Il Giappone sta considerando l’idea di migrare oltre 400.000 PC scolastici a Linux
- Mi interessa molto anche la Duplice mossa negli USA: sia il Ministero dei Trasporti che la Federal Aviation Administration hanno indicato che la via da seguire per gli aggiornamenti dei propri PC non sarà quella di micro$oft, ma invece si prende in considerazione un curioso miscuglio tra Linux e Google Apps
- Aggiornamento: è notizia freschissima che anche il parlamento francese sta passando a Linux, per l’esattezza ad Ubuntu Linux. Si parla di più di mille PC con Ubuntu entro Giugno
Andando indietro con le notizie, sfogliando ogni sito di notizie del settore, si scorgono molti di questi esempi, e da tutte le parti del mondo (avrete letto di notizie analoghe riguardanti Cuba e perfino la Cina, immagino).
La domanda che verrebbe spontaneo chiedersi è: “dobbiamo fidarci di questi politici che sbandierano Linux e l’open source?”, e la mia risposta in tal senso sarebbe: “No. Dipende…”. In realtà se vogliamo fare un’analisi di diverso tipo io credo che non ci sia neanche bisogno di quella domanda.
C’è sempre il dubbio che questi enti, questi governi e ministeri e politici siano solo in cerca di sconti particolari da parte di micro$oft. In passato M$ si è precipitata a contrattare soluzioni personalizzate con chi annunciava di aver preso in considerazione Linux (vedi il caso Monaco di Baviera, di un paio d’anni fa)
Al di là del dubbio, e più forte di esso, c’è però la consapevolezza che il software libero sta assumendo sempre più peso politico.