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Gentoo cerca di “darsi una regolata”

Io amo Gentoo. È una (meta)distribuzione semplicemente stupenda e il suo team coniuga le idee geniali che ne stanno alla base, con un un impegno a realizzarle senza paragoni. Dietro Gentoo c’è un numero imbarazzante di individui che lavorano senza troppi clamori a far sì che tutto funzioni. Non a caso l’ho inserita in “La Top10 di DistroWatch secondo felipe

 

Purtroppo l’intero progetto sta attraversando un periodo difficile, segnato dall’abbandono di sviluppatori per cause che dispiace leggere, legate all’inciviltà di alcuni utenti, che spesso criticano le decisioni degli sviluppatori e che ultimamente devono aver proprio esagerato…


“Far sì che tutto funzioni” nel caso di un progetto così enorme come Gentoo significa essenzialmente assicurarsi che il risultato finale sia usabile e non crolli sotto il peso del numero infinito di forme che può assumere una distribuzione basata sulle scelte di chi la costruisce, bit dopo bit. Con dei repository così vasti come quelli di Gentoo la cosa non è semplice, e infatti talvolta si avverte un po’ di confusione.

Dal momento che la distribuzione la crea l’utente, mettendo insieme un sistema ritagliato esattamente su misura, personalizzando ogni aspetto e compilando tutto, gli sviluppatori hanno il compito di assicurare la stabilità dell’intera infrastruttura, e renderla a prova di tutto. La prassi, per chi usa Gentoo, è quella di sfidare continuamente la solidità del sistema, mescolando software stabile e instabile, e usando trucchi per indurre il gestore dei “pacchetti” ad installare sempre nuovissime versioni. Questo porta inevitabilmente a problemi, e posso immaginare che siano questi a generare qualche critica, qualche incomprensione, e qualche attrito, specie tra alcuni utenti e sviluppatori.

Torno a sottolineare che sono solo alcuni utenti, perché posso tranquillamente dire che ci sono pochi utenti di Gentoo, ma molto “attivi”, che ne infangano costantemente il nome in tanti modi, sottili e non. Me ne sono reso conto nel periodo in cui sono stato anche io un utente di quella favolosa distro. Ok, ogni progetto si porta appresso la sua brava dose di perdenti: gente che si accanisce contro qualcuno o qualcosa, che diventa troppo esigente senza dare niente in cambio, che avvelena l’ambiente con accuse gratuite e facili… ne abbiamo qualche piccolissimo esempio perfino qui su pollycoke :)

Beh, pare che nella comunità di cui stiamo parlando ce ne siano di una specie abbastanza rumorosa. Tempo fa, proprio in relazione a questo problema, ho assistito al “ritiro” da Gentoo di uno sviluppatore il cui blog seguo giornalmente e che non mi va di linkare per non so bene che motivo.

La gente che conta all’interno di Gentoo sta cercando di risolvere la situazione e arginare il problema delle offese gratuite, dei flame facili e di tutte le altre attività tipiche dei bambocci che non capiscono il vero senso dello stare in questa comunità. Si sta abbozzando un nuovo Codice di Comportamento, che bisognerà accettare e condividere tutti, sviluppatori e utenti Gentoo, per potervi basare una società che segua i valori di convivenza e rispetto reciproco. Noi siamo tutti molto vicini a Gentoo e alla sua comunità, e spero non si verifichino più cose come quella che adesso vi racconto…

Pochi giorni fa è successo un fatto ancora più grave e quasi surreale… uno sviluppatore “importante” è rientrato in Gentoo dopo un periodo di lavoro per M$. Sì, avete letto bene: aveva accettato di lavorare per la “concorrenza”, ma era insoddisfatto ed era finalmente ritornato al proprio progetto. Quello sviluppatore, al rientro in Gentoo, è stato attaccato in maniera così violenta che nel giro di pochi giorni, e con una immaginabile amarezza, è stato costretto ad abbandonare!

Quello sviluppatore si chiama Daniel Robbins, ed è il fondatore di Gentoo

via: osnews

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