Mi avrete letto condannare profondamente e a più riprese l’accordo stipulato da Novell con Microsoft, perché è stata un’operazione condotta in modo amorale, ingiusto e pusillanime. Non ho esitato a chiamarli venduti, supportato dalla quasi totalità della stampa specializzata.
Adesso è la volta di Red Hat, forse l’azienda che stimo più di tutte nell’intero ecosistema nato attorno a GNU/Linux. La notizia è che i dirigenti di Red Hat stanno dialogando attivamente con Microsoft al fine di garantire questa famosa interoperabilità. Non preoccupatevi, non ho intenzione di bacchettare Red Hat, sarebbe sconsiderato e ingiusto, e dimostrerebbe solo ignoranza da parte mia. Mi spiego.
La differenza stavolta sta nel fatto che Red Hat, storicamente una delle aziende che più ha contribuito al successo commerciale, alla riconoscibilità e perfino alla credibilità di GNU/Linux, sta mettendo Microsoft nella condizione di poter perdere la faccia o dimostrare qualche vera intenzione propositiva, e il tutto senza fare accordi del tipo “cessione-di-comunitario-deretano” in stile Novell. Ecco una citazione da un’intervista a Timothy Yeaton, Senior Vice President del reparto “Worlwide Marketing”:
That challenge can be met by the work that we are doing with open standards. It shouldn’t require an agreement
Quell’obiettivo può essere raggiunto grazie al lavoro che stiamo facendo con gli standard aperti. No dovrebbe richiedere alcun accordo (T.d.felipe)
Ecco cosa significa realmente cercare la cooperazione. Ecco la posizione di un’azienda che riafferma la dignità calpestata con leggerezza da Novell. Ringrazio Red Hat per dare modo a tutti noi di mandare un messaggio: non siamo fanatici, siamo disposti a collaborare perfino con l’ultimo degli avversari storicamente scorretti, ma solo se alle giuste regole. Giuste per la comunità, per la legge, ma soprattutto per tutti gli utenti.
E adesso… che alla Microsoft ci dimostrino di voler davvero fare “cooperazione”, invece di raggiri, saranno i benvenuti. Forse.
PS: Canonical prenda appunti
A me risulta più che altro che Red Hat abbia intenzione di collaborare con Intel per costruire una soluzione “aziendale” adatta ai prossimi prodotti server di Big I .. Non sapevo niente di sta storia di “virtualizzazioni” con Bill…
Mah, sto sudando freddo, freddissimo…
Ottimo PS..
;-)
Felipe hai scordato una “n” nella traduzione. Penso che se Microsoft non fa la bimba cattiva qualche accordo si può fare.
Anche io sto sudando freddo, freddissimo :(
io continuo a non capire la paura che avete nei confronti degli accordi con la microsoft….. :-?
mmm…Zia RedHat, stai attenta!
non capisco tutta questa preoccupazione per questo genere di accordi….
Un vecchio contadino durante la stagione dell’inverno, avendo trovato una serpe intirizzita dal freddo e avendone avuto compassione, la prese e se la mise in seno. Quella poi, riscaldandosi e riprendendo la propria natura, ferì il benefattore e lo uccise.
Allora lui morendo disse: “Ho quello che mi merito, poiché ho avuto compassione di quella malvagia”.
ecco perchè abbiamo paura degli accordi che fa la microfot
scusate per il doppio post!
Perchè mai chi è in posizione dominante dovrebbe scegliere di cooperare? fatevi questa domanda e avrete la risposta.
RedHat non era quell’azienda che aveva fatto ritirare da troppi siti web il proprio logo (il cappello rosso) perche’ un loro esclusivo brevetto?
Questa e’ un’azienda che non si sa mai cosa possa fare fino all’ultimo. ATTENZIONE
@Stefano
> “Perchè mai chi è in posizione dominante dovrebbe scegliere di cooperare? fatevi questa domanda e avrete la risposta.”
Cosa vuoi dire?
Le risposte sono:
1. Perche’ ha paura di stare perdendo la posizione dominante
2. Per far finta che non esista nessuna posizione dominante (per poter fare gli “innocenti” davanti all’antitrust)
ma non ho capito quale era il tuo pensiero :-)
Onestamente ho in fiducia in RedHat perchè cooperi con Microsoft (cosa a mio avviso non solo auspicabile, ma soprattutto necessaria al giorno d’oggi) per l’interoperabilità tra i sistemi, ma attraverso la definizione di standard comuni.
Aggiungo che RedHat è anche l’azienda che storicamente ha partecipato di più anche per la mera stesura di codice su Linux e sugli ad esso legati.
Cito per esempio i numerosi sviluppatori del Kernel pagati da RedHat, o il fatto che Gnome 2 l’abbiano praticamente fatto loro (anche se, se qualcuno ci fa caso, ancora oggi http://www.gnome.org è “hosted by redhat”).
Ho fiducia perchè RedHat è stata l’azienda che più di tutte ha portato Linux in territori pericolosi soprattutto per la libertà che lo contraddistingue, e che non ha mai rinunciati ai presupposti che definiscono Linux ed il software libero.
Canonical dovrebbe prendere esempio: ma l’uso delle varie tecnologie all’interno di Feisty non fanno ben sperare.
Paura…!
@bobo
E’ forse un caso che Steve Ballmer se ne venga fuori dicendo che Linux violi la proprietà intellettuale Microsoft solo DOPO l’accordo con Novell?
E’ solo un caso che ribadisca che per Suse, visti gli accordi, il problema non si pone?
red hat farà tutto tranne che vendere il nostro deretano, forse…
se non altro perchè il nostro deretano è anche il deretano di red hat…
Salve a tutti,
sono forse l’ultimo arrivato in questa comunity ma sono un lettore da un bel po di tempo di questo simpaticissimo Felipe e dei suoi articoli tanto da far rientrare il suo sito tra i miei preferiti igoogle dedicati a linux.
Dopo questa mini intro vi porto il mio caso:
Lavoro con linux da ormai 6 anni in ambienti anche avanzati (leggasi banche e società con più di 40/50 client). La gestione in ambienti misti open e closed source è ad un livello quasi pesoso per un ambiente che spesso deve essere perfetto come quello di produzione di una banca. E’ vero quindi quello che si dice in giro che c’è una sempre più ambia richiesta di collaborazione e interoperabilità tra questi due mondi. E’ a mio modo di vedere in ambito aziendale Microsoft è standard di facto per la parte client e ovviamente i suoi relativi Active Directory e compagnia bella per la gestione degli stessi. Meno standardizzata e più aperta è la situazione dei server. Li ovviamente a seconda dei servizi necessari si utilizzano tecnologie .net, j2ee oppure per ambienti non finanziari tecnologie come LAMP. Caldeggio sempre una distro Centos (Redhat Enterprise ricompilata) per la compatibilità e la completezza della stessa.
Che impressione mi ha fatto sentire che RedHat collabora con Microsoft: BEN VENGA (il maiuscoletto se me lo permette è voluto). A tutt’ oggi il Network Admission Control, per portarvi il caso di una architettura avanzata, sono standardizzate solo su carta e le architetture che si trovano in giro sono Vendor dipendenti (Cisco, Microsoft, TNC). Se gli ambienti basati su tali architetture dovessero essere una volta per tutte integrati si andrebbe di sicuro contro ad una quantità impressionante di problemi a livello sistemistico e di manutenzione che farebbero cadere le braccia anche al più capace tra noi. Quindi la mia idea è standardizzazione e interoperabilità a tutto spiano. E’ ovvio che se per assurdo a brevettare l’ethernet fosse stata microsoft avremmo oggi un mondo completamente diverso…
A presto
@gnommer:
Brevetto != Marchio Registrato
Dubito che si possa brevettare un cappello rosso.
@Artemis: pensi che alla RedHat non usino driver closed?!? lol!
Spiacente, Felipe, concordo sulla “teoria”, giustissima e impeccabile, ma nella pratica vedo cose molto più losche… Quando ci sono degli azionisti che premono, c’è sempre il rischio.
Spero di aver torto.
quoto ubuntista
la speranza riposta in queste cooperazioni c’è sempre ma spesso questa speranza va in frantumi :-(
di solito leggo senza apporre commenti, tuttavia data l’eccezionalita’ dell’evento credo che un mio commento possa essere utili ai citizien pinguini miei fratelli:
non cederemo.
RedHat prova pure a stringere la mano a m$ per una reale cooperazione. Ma se per puro caso tu dovessi tradirci il tuo destino e’ seguire NOvell. Parola di uno che aveva aperto un mirror del suo progetto OS su NOvellforge e che mesi fa lo ha ritirato.
Dico la mia….ma forse sbaglio.
Pur non riuscendo a capire questa mossa, penso sia frutto dalle beghe con Oracle. Quella è stata una bella mazzata per RedHat…..che ora cerca di recuperare da un’altra parte. Comunque anche in questo vedo delle positività.
Ma perchè così tanti continuano a diffondere FUD su RedHat? Che vi ha fatto mai di male?
Ma dietro RedHat non c’era Big Blue ( IBM ) ???????
come vi ho già detto il loro deretano È il nostro e viceversa…
sono in posizione di leadership per quanto riguarda il “linux enterprise” e dopo l’entrata in campo di oracle (maledetto ellison) si vogliono parare il culo da quest’ultima, non da microsoft…
Posseggo ancora i cd originali di tantissime versioni di Red Hat.. Spero di non doverci fare a breve un bel Falò.
Insisto, a me risulta che Reed Hat abbia fatto un accordo con Intel allo scopo di sviluppare soluzioni per la virtualizzazione dedicate alle aziende.
Il progetto dovrebbe basarsi sull’implementazione delle tecnologie Active Management Technology (AMT ) 2.5 che consentono interventi di supervisione, aggiornamento e manutenzione su un pc connesso in rete utilizzando una console remota. L’opzione Intel è disponibile sia a pc acceso sia a pc in stand by ed fruibile, in parte, anche attraverso rete wireless. Anche la recente piattaforma Intel Centrino Pro implementa le medesime tecnologie.
http://www.redhat.it/news/
@Felipe sicuro di non esserti sbagliato? Ommiodio stanotte per dormire dovrò prendere degli ansiolitici..
Yeah… è il discorso giusto… ovvero, ciascuno si faccia i cazzi suoi, ma lasci agli altri la libertà di farsi i cazzi propri. Tradotto in informatichese: tu usa il sw che vuoi sul sistema operativo che vuoi, ma manda a me un formato aperto in modo che io possa fare altrettanto.
In ogni caso non è cercando la divisione che otterremo mai qualcosa.
Tutti quelli che dicono che Ubuntu è utilizzabile da un utente “normale” sbagliano… è evidente che non hanno mai avuto a che fare con un utente “normale”. Un sacco di cose sono impossibili o difficili e fino a quando tutto non funzionerà liscio gli utenti “normali” non saranno in grado di usare linux.
Perdonate l’uso di “normale”, ma era per intenderci
Red Hat mi dava la pappa fino ad un mese fa, bei tempi :D
18. mOLOk – 12 Maggio 2007 @ 16:36
Informati meglio perche’ lo hanno fatto….
nexus, non bruciarli. essendo plastica inquinano e sporcano. rompili o mettili in soffitta, o informati su come recuperarli… ma non bruciarli.
@Anonimo:
IBM non è mai stata dietro RedHat… al limite IBM è dietro Novell.
@Federico #12
Un altra buona risposta è
“perche glie ne viene in tasca qualcosa a discapito dei pinguini”
e probabilmente era a questo che si riferiva Stefano
Artemis non so dirti specificatamente chi lavori con chi, ma posso solo dire che io fino ad un mese fa ho lavorato su server IBM + RH, tutto perfettamente integrato.
@DierRe: senza dubbio… IBM sui propri server installa RedHat, per un accordo di assistenza sui prodotti tra le società.
Tuttavia questo non vuol dire certo che IBM possieda azioni di RedHat, cosa infatti non vera.
Piuttosto IBM si è comprata buona parte di Novell, qualche anno fa, e mi risulta che ancora la possieda.
Le due società sono, comunque, separate dal punto di vista amministrativo.
Ma la GPL3, con le sue clausole anti-accordo-vendichiappe-altrui a che punto è?
L’accordo m$novell ha ormai sei mesi, e della GPL3 neanche l’ombra, solo qualche draft.
E intanto m$, visto l’aria che la cavia SCO è morta, approfittando dei dissapori tra Stallman e Torvalds circa la nuova licenza ha capito di doversi muovere molto, molto velocemente: dopo Novell Samsung, poi Dell, e se gli riesce ADDIRITTURA red hat. Se va avanti così la GPL3 arriverà (se arriverà mai) troppo tardi… se non è già troppo tardi…
La GPL3 mi lascia estremamente perplesso in molti punti, anche se ammetto di non aver letto l’ultima versione, quella che Torvalds ha accolto favorevolmente.
Imho una cosa che dovrebbero cercare di fare è cercare la compatibilità con altre licenze OSS, prima di tutte la Apache2.
mmmmhhhh…..c’è sempre poco da fidarsi…se l’Ameba Gigante si muove c’è sempre un losco fine dietro, Red Hat farebbe meglio a non collaborare e a non fidarsi…anzi al posto loro, lancerei un’offensiva dura contro M$ e il suo nuovo pessimo sistema operativo, molte aziende ancora non sono passate a vista causa notevoli spese di licenze quindi sarebbe il caso di approffitarne…espandando la propria penetrazione di mercato sul ramo server e aziendale…..altro che accordi ;)
@giovix: interoperabilità tra sistemi, imho, è una necessità al giorno d’oggi, e lo è ancora più per Linux, che non può giocare a far il separatista, quando la maggiorparte dell’informatica è dominata da Microsoft.
RedHat pensa di poterlo fare definendo insieme a Microsoft degli standard comuni su cui lavorare, e mi sembra un ottimo metodo, se Microsoft collabora.
In Novell, invece, sono stati più stupidi, ed hanno pensato di poter fare la stessa cosa che vendendo e comprando brevetti, ovvero scendendo con Microsoft nel terreno più congeniale a quest’ultima, senza alcun occhio alla libertà di ciò che si andava a definire.
E’ evidente che questo ha fatto sì che Novell vendesse il deretano.
Vedo estremamente difficile che RedHat possa fare altrettanto, se non altro che per l’approccio che è stato dato all’intera vicenda.
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@Artemix: anche se non possiede azioni, direi che la collaborazione fra le due è una cosa buona, anzi, ottima direi. (Tra l’altro, parlando di cluster HA, i risultati che si ottengono con RH + IBM non si ottengono con Windows + IBM)
DierRe: non sono entrato nel merito che installare RedHat sui server IBM sia giusto o sbagliato. Anche secondo me è un’ottima cosa.
La mia risposta era a chi affermava che dietro redhat ci fosse IBM. E’ falso. Le due aziende hanno solo un normale accordo per i server, che del resto non è un accordo diverso da quello che RedHat ha anche con Dell.
@42
Adesso ho capito … quindi RedHat non ha niente a che fare con parte del lavoro che fanno alla IBM in developerworks e con il “caso” che proprio IBM è stata (forse) la prima azienda nel 2000/2001 a far girare circa 10000 VS (Virtual Server , per chi non lo sapesse ) su un proprio server “motorizzato” RedHat linux :-\
Penso che una iniziativa Red Hat a cui guardare con interesse è quella che sta conducendo con successo ultimamente, faccio riferimento all’ecosistema RHX. In riferimento alla questione interoperabilità segnalo una lettura interessante, almeno la prima sezione in cui si parla di cosa voglio i responsabili dei sistemi informativi, è il summary report del Think Tank 2007.
summary
@bobo:
http://en.wikipedia.org/wiki/Embrace,_extend_and_extinguish ogni cosa che tocca ms dopo un pò viene acquisita o scompare… :(
@ cover
e secondo te la comunità linux si puo far scomparire? una comunità nata grazie alla volontà di utenti frustrati dal non poter ciò che si preferisce con il proprio pc, può essere fatta scomparire da una (seppur grandissima) azienda come microsoft? penso di no, e per questo non capisco i vari allarmismi….
@per tutti
Beh per me dietro RH qualcuno c’e’.Non mi risulta chiaro come dopo il crollo in borsa che le ha tolto i due terzi del valore iniziale sia ancora li’ tranquilla tranquilla.Oracle ha dimostrato quanto rischioso ed inconsistente sia il business con la GPL poiche’ nulla di cio’ che conta e’ di tua proprieta’ se non (in questi anni) la simpatia ed il favore delle persone.
@Anomino #48:
“Secondo me?” Una argomentazione un pochino più valida no?
@Artemis
Piu’ realistica (e credo valida) di questa!
“questa” quale?
@Artemis
“argomentazione”
eh? parlare italiano ti fa così schifo?
@bobo
la comunità linux non può scomparire, dici? vediamo… TCG? brevetti software? DMCA/EUCD/IPRED1/IPRED2 (e se vogliamo mettiamoci pure la legge urbani)? come vedi gli strumenti legali e tecnici per fottere linux e tutta la comunità ci sono, si affinano giorno dopo giorno…
Ma soprattutto: COSA C’ENTRANO questi strumenti con il software libero?
Tutto quello che hai citato sono strumenti per la proteggere il diritto d’autore.
Cosa c’entra il software libero in questo?
Tra l’altro poi il solito spauracchio dl TCG… ma vogliamo piantarla?
Sono stufo di ripetere che la specifica TPM è una specifica aperta, e che il kernel linux include già una completa infrastruttura a livello kernel per operare in questi ambienti.
Aggiungo:
Non se ne può più con sta storia che il TC distruggerà Linux e la sua comunità, basta.
Prima di parlare sparando minchiate siete pregati di studiare, e, quindi, evitare di insozzare il blog con opinioni insignificanti e scorrette.
@52
Ho evitato di alzare i toni alla domanda nel commento @50 poiche’ mi sembrava implicito il fatto che quello che si scrive si capisce.Evidentemente non e’ stato utile.Vedi di rimanere nella discussione perche’ il tuo nervoso o il mio,qui,non interessa a nessuno.Grazie.
#56
Ripeto, “secondo me” non è un argomentazione valida in una discussione, specie quando parli di un assetto societario.
Sono cose che o sono in un modo o sono in un altro.
Se ritieni che RedHat possa essere posseduta in modo abbastanza ampio perchè il controllo sia tale da una oscura società che la riempie di soldi nonostante le sue azioni calino, dimostralo.
@Artemis
Tu sai esattamente il perche’? Io no e per prudenza dettata dalla mia onesta’ intellettuale mi fa pendere per un realistico “secondo me”.Non si e’ ancora capito il perche’ della manovra di Oracle che ha bruciato nei fatti i 2/3 del capitale RedHat e questo la dice lunga sulla fragilita’ del business targato GPL come core business.E’ difficile mantersi solo con cose che non si possiedono.
E’ altrettanto vero,e questo ti dovrebbe far riflettere che pure Sun Microsystems da anni in rosso e dopo aver rischiato il default in borsa nel 2003 e’ ancora li’.Potrei poi,citarti l’Apple della meta’ degli anni ’90.Probabilmente qualcuno ha interesse a mantenerle nel mercato.
Ad ogni modo se tu hai delle risposte precise che io purtroppo non ho,ti prego di renderci partecipi.Grazie.
@58
>Probabilmente qualcuno ha interesse a mantenerle nel mercato
Ovvio che “qualcuno” ha interesse a mantenerle in piedi : dove reperire tutte le informazioni che circolano sulla rete in assenza della rete e delle macchine che la compongono.
Faccio presente che anche la vituperata vulnerabilità ai virus informatici, sopratutto dei sistemi M$, è stata “usata” in ambito scientifico come modello di base per lo studio della diffusione dei virus biologici … come dire se si conoscono i modelli di diffusione della SARS è anche merito dello studio condotto sulla diffusione dei virus informatici.
@59
ma dove l’hai letta su topolino? mo va a finire che ms salverà il mondo.
versa il tuo ottopermille a micro$oft!
@60
infatti non ho detto che la M$ salverà/ha salvato il mondo , ho detto solo che studiare il meccanismo della diffusione dei virus informatici è servito anche per avere un modello che per analogia aiutasse a capire la diffusione dei virus biologici … per il resto sono felicemente “sposato” con il software opensource da molto tempo :)
Scusate, ma non sono pratico di questioni legali e non comprendo bene nè la natura del contrato Novell-Microsoft, nè i rischi che pare possano correre la comunità e le aziende basate su GNU/Linux.
Qual è la sostanza dell’accordo? Se è la “interoperabilità”, da dove viene il male? E nei 6 mesi scorsi cosa ha fatto Microsoft per danneggiare il mondo open source?
Un saluto a tutti
OK ben venga la collaborazione per portare avanti l’interoperabilità.
I miei dubbi nascono dal fatto che queste “collaborazioni” vengano sempre portate avanti dalle società, e non dalle fondazioni.
Perchè M$ non collabora direttamente con Linux Foundation o con FSF?
M$ sa di avere un ascendente più forte sulle aziende “profit” (l’odore dei soldi attrae tutti e M$ puzza tremendamente), che sulle fondazioni “no-profit”.
Ricordate che M$ ama utilizzare questa strategia di “marketing”:
http://en.wikipedia.org/wiki/Embrace%2C_extend_and_extinguish
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