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Precisazione sui font Liberation

Luca, la tua analisi sui meriti dei font Liberation è centrata e gradevole, com’è sempre ciò che scrivi. L’unico appunto che azzardo è che forse rilasciando un prodotto “mezzo cucinato” si rischia di farne passare in secondo piano anche i lati positivi. Ecco cosa intendo, e provo anche io ad usare la fantastiliosa tecnica del cartone animato:

bit-lib.gif

Come si può notare, l’animazione mette a confronto esclusivamente la qualità dei caratteri, non la metrica o le proporzioni. La resa di Liberation Mono è nettamente inferiore a quella di Bistream Vera Sans Mono, carattere preso a confronto perché caro alla nostra comunità open source (ma di qualità).


Purtoppo, pur applaudendo partigianamente alle intenzioni di chi ha realizzato i caratteri Liberation, non ci siamo nella realizzazione: Liberation Mono risulta confuso e sbavato, i segni semigrafici sono resi in maniera “artistica” e l’uso affatica la lettura. Gli altri Liberation (Serif, Sans Serif) vanno un po’ meglio, ma la qualità generale non è davvero all’altezza delle ambizioni… anche se sono sicuro che migliorerà in futuro.

Detto questo, rinnovo gli auguri che ho rivolto a questi giovani caratteri quando ne ho dato segnalazione: e cioè, ne riparliamo quando – oltre alle proporzioni studiate per imitare i caratteri di Microsoft – verrà migliorata la leggibilità e la resa dei glifi. Me ne faccio poco di una imitazione di Times New Roman se dopo dieci minuti sto chiamando in raccolta gli dei Sumeri perché mi stanno urlando gli occhi. Meglio continuare ad usare Bitstream Vera.

Chi si fosse perso la prima puntata può leggerla (gratuitamente!) a questa pagina: “Red Hat ha rilasciato i caratteri Liberation“.

10 commenti

  1. bigshot

    la cosa bella è che si nota l’utilizzo di compiz…
    no, non per i font….
    si intravvede l’icona di un filmato dietro… :P

    W le EasterEggs

  2. Xander

    @ bigshot: LOL! XD

    @ Felipe: ma non è una questione di hinting troppo alto?

    A parte il Mono (che anche a me risulta sbavato..) gli altri “stili” con un hinting leggero non sbavano affatto. E son quasi più leggibili dei Bitstream o Dejavù, nonostante siano “metricamente” più piccoli..

    Buh..

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  5. Luca Ferretti

    Nascosto nei meandri dei tuo commenti, azzardo due fanta-ipotesi che mi varrebbero la diffamazione:
    1. non è che l’hinting e tutte quelle cose lì per Liberation funzionano al meglio solo con la versione di Freetype patchata di RedHat (non Fedora, ma proprio la RedHat venduta)?
    2. non è che Ascendent ha accordi segreti con Microsoft per sviluppare tipi di carattere che siano qualitativamente inferiori a quelli sviluppati per questa?

    PS cmq credo che, fattori soggettivi a parte, sia proprio difficile trovare due desktop GNU/Linux che effettuino allo stesso modo il rendering dei caratteri a schermo…

  6. Pingback:Thank you Red Hat @ Fabrizio Balliano's blog

  7. technos

    Io come sostituto di Times New Roman uso Linux Libertine.
    Lo trovo più leggibile (sulla stampa)

    Stranamente sembra poco conosciuto :(

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