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OpenSolaris prenda spunto dal Successo di Ubuntu

Ricorderete il post “Ian Murdock vuole portare Solaris al livello di Linux“. Oggi scrive qualcosa a riguardo anche Glynn Foster, e nel suo interessante articolo Ubuntu è indicato come esempio di successo e di gestione immagine da imitare.

ubuntu-calendar-march_original.jpg

Se OpenSolaris vuole raggiungere il grande pubblico deve almeno prendere spunto dall’immenso successo che circonda la distribuzione GNU/Linux più riuscita e più umana della storia. Ecco i dieci punti che hanno fatto impazzire tutti per Ubuntu…

  1. Mark Shuttleworth viene dallo spazio – mi piace che Glynn abbia messo questo scherzoso primo punto in evidenza. Sappiate che condivido: nella “stampa” non c’è una singola menzione o intervista a Mr Ubuntu in cui non si faccia riferimento al suo giro per lo spazio. Questo genere cose si fissano nella memoria, anche se non è un merito particolare (beh, oltre al patrimonio necessario a pagarsi un viaggio del genere)
  2. Assunzioni intelligenti – Canonical ha impiegato da subito personaggi di spicco e hacker molto conosciuti, come Jeff Waugh (GNOME Release Coordinator) per dirne uno illustre, e molti altri. Non solo, a questi personaggi di spicco è stato chiesto di indicare qualche preferenza su chi altri avrebbero voluto che Canonical assumesse… Assunzioni intelligenti, esatto.
  3. Debian, Debian, Debian – non avrei mai usato Ubuntu se non fosse stato basato su Debian, non avrei mai usato la distribuzione più umana se non fosse stata costruita sul top del top: Debian. E la cosa incredibile è che sono riusciti a migliorala!
  4. Rilasci a scadenza – una nuova versione di Ubuntu viene rilasciata ogni sei mesi, quasi in sincrono con i rilasci di GNOME. Ecco il primo punto in cui è stata migliorata Debian, controversie a parte.
  5. Libertà – questa per noi pinguini non è una novità, ma diventa importante se parliamo di Sun e OpenSolaris, relativamente da poco aspirante a fare parte della nostra comunità.
  6. Disponibilità – grazie al servizio Ship It, ogni versione Ubuntu viene impacchettata in un bel cofanetto e spedita in milioni di copie in tutto il mondo. Totalmente aggratis
  7. Leggera pornografia – questo è presentato come il punto meno serio di tutto il decalogo, ma se non avete i paraocchi capirete che dietro ai modelli e alle modelle seminude sdraiati sui nostri desktop Ubuntu c’è tanta tanta voglia di imprimere il concetto che Ubuntu è per tutti gli edonisti e amanti del bello. Non si scappa.
  8. Distribuzioni derivate – uno dei punti di forza potenzialmente pericolosi da gestire ma finora molto remunerativi è stato quello di permettere la creazione di distribuzioni derivate da Ubuntu con una semplicità disarmante. Chiunque può creare la propria Ubuntu personalizzata e distribuirla liberamente, e Canonical ha dato l’esempio “benedicendo” Kubuntu, Xubuntu, Edubuntu, UbuntuStudio e tante altre…
  9. Faccia a faccia – Canonical ha organizzato una fitta rete di incontri dal vivo e su IRC, volti a comunicare, comunicare, comunicare. Il passaggio di informazioni, il lavoro di squadra e l’incoraggiamento a fornire molteplici resoconti a scadenza è uno degli elementi caratteristici di questa operosa comunità.
  10. Il meglio del meglio – in molti hanno fatto spesso notare che da Ubuntu non è venuto fuori niente di nuovo se non Ubuntu stessa. Soprattutto originariamente non è stato sviluppato software per la comunità o anche solo pensato per poter essere riusato. Canonical di configura come una perfetta “società da Web 2.0”, con la sua rete di servizi e il suo modello basato sulla “collezione” del meglio da offrire ai propri utenti.

Beh condivido i vari spunti di riflessione, che qui ho molto liberamente ripreso. Ce ne sarebbero molti altri, ma ne aggiungo solo un altro paio:

  • Indirizzamento della comunità – i tantissimi forum di Ubuntu, soprattutto quelli internazionali, sono stati da subito “dominati” da una spinta propulsiva enorme e tutta volta alla cooperazione propositiva. RTFM è una sigla che è stata da subito bandita dai moderatori, e ogni minima richiesta di aiuto riceve numerose risposte. Non a caso il volume di traffico sui forum di Ubuntu è impressionante
  • Volontà e capacità di inglobare tutto e tutti – grazie al sistema dei MOTU, LoCo e altri sistemi di frantumazione della “gerarchia”, c’è posto per tutti. Chiunque voglia fare qualcosa per migliorare Ubuntu non è lasciato a se stesso, ma guidato con mano, istruito, responsabilizzato e reso parte della comunità. Tanta efficienza può perfino intimorire ma funziona alla grande.

Auguri ad OpenSolaris, dunque. Non sarà per niente facile :)

25 commenti

  1. Carlo

    Assunzioni intelligenti: Ian Murdock, non so altri …

    Rilasci a scadenza: OpenSolaris ha una build ogni due settimane, Solaris Developer ogni 3/4 mesi, Solaris ogni 6/8 mesi

    Libertà: non è GPL, però …

    Disponibilità: OpenSolaris Starter-Kit (anch’esso aggratisse)

    Distribuzioni derivate: Belenix, Nexenta, Shillix, MarTux, Polaris (per PowerPC!!)

    Non siamo ancora al livello di Ubuntu, però …

  2. ubuntuz

    Concordo, tutti i punti rispecchiano l’animo di ubuntu, quello che mi piace di più di questa distro come detto in quest’articolo è la questione dei rilasci a scadenza. Insomma son riusciti a farci innamorare di questa distro, che dire? W Ubuntu, continua così e non deluderci e ricorda che gli scalini per salire in vetta sono sempre meno.. \ò/

  3. Golem

    Bah … Ubuntu e Opensolaris non hanno niente a che spartire nè per Target, nè per Uso.
    Non c’è un solo punto di quelli indicati tra i punti di forza di Ubuntu che possa anche solo idealmente essere accostato a Opensolaris.
    Io capirei accostamenti piu realistici e desiderabili quali CentOS perchè un Solaris Ubuntuizzato sarebbe semplicemente inutile e ridicolo

  4. Alegallo

    Sono d’accordo anch’io con questi punti, che poi sono quelli che mi hanno convinto a fare un dual boot dopo anni e anni di esclusività MS sul mio PC.
    Però, in tutta onestà e da utente win che muove i primi passi nel mondo linux, il punto dei rilasci semestrali è l’unico che mi “spaventa”.
    Voglio dire, io sono già abituato ad avere degli update di sicurezza (si, vabbé) + o – giornalieri, ma sono anche abituato vedere una nuova versione del SO ogni 3-4 anni, non ogni 6 mesi!
    Ho installato Edgy da 2 mesi, e onestamente non ho nessuna voglia di passare a Feisty, sia perché scaricarmi 600 e passa Mb di aggiornamento mi scora (ho alice free), ma soprattutto perché ho paura che la mia bella ubuntu station che sto mettendo a punto come una Ferrari (diciamo una Giulia) d’epoca si impalli a morte e mi costringa a rifare la carburazione e magari le puntine, la convergenza e la carrozzeria.
    Devo dire che mi sono quasi pentito di non aver installato Dapper anziché Edgy, e sto maturando la decisione di tenere Edgy finché non esca la prossima LTS.
    Poi asfalterò felice tutto l’HD e di metterò quella, che mi farà “viaggiare coccolato” per i prossimi 3 anni, e che poi potrò upgradare alla LTS successiva.
    Perdonate il punto di vista di un newbie! ;-)

  5. Seth

    Spesso Sun si chiede: “Perchè odiano tutti Solaris?”… bè io non odio Solaris così come non detesto Java per principio, ma non mi hanno mai spinti a provarli, a differenza di altri mille programmi linguaggi sistemi operativi opensource.
    Innanzitutto tutto quella che fa Sun sembra mosso da oscuri obiettivi commerciali. Di registrarmi sul loro sito, non vedo il senso… è come quei programmi “compila questa form e te lo faccio scaricare gratis…”. Il numero dei programmi sul Solaris originale non mi sembra spicchi per varietà. La documentazione è scarsa rispetto a Ubuntu/Debian/Linux in generale. Lo sviluppo (almeno in parte) chiuso (almeno per ora) alla stessa Sun (se non mi sbaglio certe robe diventano open solo dopo un po’, correggetemi in caso :P ).
    Certo, mi tenta un pochino Nexenta. Il loro sistema ha un numero di pacchetti abbastanza elevato. Ci dovrebbe girare compiz e roba simile. Qualche passettino e potrebbe diventare pseudo-usabile. Chissà che i kernel non si possano integrare in un superkernel… ma OPEN… (e senza registrazioni)

  6. Seth

    Certo che, caro Felipe, potresti provare Nexenta e Belenix… ora mi hai messo il tarlo in testa :| ma mi manca lo spazio disco :|
    E se le provi devi farci girare compiz :D
    Questo contribuirà al tuo mito di superguru e di persona che sa sempre cosa “tirerà” domani” ;)

  7. 2dvisio

    Condivido anche io i punti.
    La cosa piu’ bella forse e’ lo spirito di “umanita'” della distribuzione.

    @Alegallo
    :) In pratica usi Ubuntu come useresti Debian. :) Ma ognuno sceglie il meglio per le proprie necessita’. E’ questo il bello di Linux.

  8. fabioamd87

    “RTFM è una sigla che è stata da subito bandita dai moderatori, e ogni minima richiesta di aiuto riceve numerose risposte. Non a caso il volume di traffico sui forum di Ubuntu è impressionante”

    CONCORDISSIMO

  9. gandoo

    spero tanto che diventi un buon sistema opensolaris in grado di competere con ubuntu anche se la vedo dura…

    Intanto gli faccio i miei auguri.

  10. gigidn

    @Seth

    La registrazione al sito Sun è un requisito perche’ non tutto il codice di OpenSolaris è sotto CDDL, così come non lo è neanche tutto java (vedi Java2d). Dentro Solaris, Java etc etc ci stanno parti di cui l’azienza Sun detiene i diritti sfruttamento ma la cui proprieta’ e’ altrui e questo altrui dove essere convinto a rilasciare con licenza open o le parti vanno riscritte. Su Java2D dicon che ci stanno lavorando su OpenSolaris si riscrive?

    Per quando riguarda Solaris-Ubuntu naturalmente si parla di Desktop assolutamente non di server dove cicli di rilascio e tutto il resto seguono altra strada e dove solaris (su macchine supportate) surclassa linux grazie a strumenti come (DTrace, Container e ZFS).

    Come detto altrove da questa competizione penso ci sia solo da guadagnare, contributi a Gnome migliore integrazione di java, via mono :D, sarò sciocco ma son fiducioso.

    Poi come non è difficile immaginare Sun fa tutto questo per soldi :D

  11. Matteo

    mi ricollego ad Alegallo:
    Ho letto che chi aggiorna tramite apt dist-upgrade ha avuto problemi, o cmq è facile averne…. La si chiama serietà? A questo punto una arch, o una debian unstable, una gentoo o qualsiasi altra, ha una logica secondo me migliore. E non da windows….

    Non voglio scatenare flame, mi scuso se posso sembrare polemico… non è mia intenzione esserlo, ma semplicemente esporre la questione dal mio punto di vista :)

  12. felipe

    @Matteo:
    Dunque scrivi “meglio la distro X” …per sentito dire? La differenza tra te e il commento di Alegallo, a cui ti ricolleghi, è che lui ha fatto un commento decente senza tirare in ballo paragoni con windows che francamente non c’entrano una mazza.

    Riguardo all’aggiornamento/dist-upgrade, io ho letto di pochi problemi a fronte di migliaia di pareri favorevoli. Provalo e poi forse sarai in grado di scrivere realmente il *tuo* punto di vista.

  13. Matteo

    @felipe:
    Beh, non dico “meglio la distro X” per sentito dire. Ovviamente è un parere oggettivo e molto criticabile, ma un mio personale commento. Un mio amico mi prendeva in giro scherzosamente dicendo che sono “Un tipo da una distro al giorno”, nel senso che la prima partizione dell’hd rimane sempre fissa, nelle altre installo sempre distro nuove. Per poter conoscere di persona, vedere, e rendermi conto che la mia distro non è l’unica ad esistere e non è forse la migliore. (cosa che molti credono)

    Comunque sia, mi dispiace che non reputi il mio commento decente. Spero non l’abbia preso come offesa, perchè non vuole esserlo. Il paragone a Windows è dovuto allo stesso modo di aggiornare: E’ uscita la nuova versione, e la reinstallo sopra quella precedente. Dai, non dirmi che la maggior parte degli utenti ubuntu non fa così. Non voglio entrare in giudizi, ma semplicemente descrivendo quello che leggo da forum/blog/chat.

    Riguardo al dist-upgrade in effetti sembra strano…. ho provato sia Edgy che Feisty, però in periodi diversi senza un passaggio diretto, quindi non ho mai provato ad aggiornare. E’ l’unica cosa che ho detto per “sentito dire” ed in effetti non è il modo migliore ma toglimi una curiosità, dimmi chi non ha mai detto nulla per “sentito dire”.
    Comunque sia, se chi upgrada tramite apt riscontra dei problemi oggettivi (anche fossero in pochi), o c’è un problema tecnico che risiede nella distro, oppure chi aggiorna non è capace a farlo (ma non credo sia complicato dare un singolo comando). Momentaneamente non vedo altre possibili alternative. Con ciò, ripeto, non voglio criticare.
    Io non seguo molto la community ubuntu, ma ho sentito molti ubuntuisti che o reinstallano la nuova versione direttamente, o cmq altri hanno problemi. Non dico tutti, ma molti di quelli che ho sentito si.

  14. Cirene

    @gigidn
    Prova a cercare il progetto “Emancipation Project” nel sito della comunita’ opensolaris.Quel progetto ha lo scopo di riscrivere le parti di opensolaris non ancora in CDDL che peraltro non permettono un bootstrap dal sorgente a disposizione.Per esempio la famigerata libc_i18n.a che deve essere sostituita perche’ non puo’ essere aperta sara’ oggetto di riscrittura quest’estate in occasione del Google Summer of Code.Poi ovviamente ci saranno dei comandi da rifare alcuni driver,ecc ma non necessari al momento per avere un sistema funzionalte al 100% a partire dal sorgente.Se te la senti di contribuire puoi sempre iscriverti ed informarti.

    @a tutti
    Vedete,approposito di come si deve gestire una comunita’ open al meglio.Molti personaggi della comunita’ opensolaris si sbattono tanto per mantenere la qualita’ del codice e l’ordine di lavoro,perdendo aspetti praticamente fondamentali come la comunicazione semplice ma immediata con l’esterno.Alzino la mano in quanti sapevano dell’esistenza di questo progetto interamente voluto da programmatori non Sun perche’ ritenevano (parole loro) doveroso avere un sistema completamente aperto che riflettesse la volonta’ di una comunita’ open. Tale situazione si era venuta a creare in seguito a delle lamentele sul fatto che molti non ritenevano logico che un sistema aperto dovesse trovarsi solo su un sito preciso (Sun) con tanto di account obbligatorio. Fossi matto se qualcuno di Sun si e’ preoccupato di spiegare spontaneamente il perche’.Poi si chiedono cosa c’e’ che non funziona!!

  15. Matteo

    @Cirene:
    Beh, è poco conosciuto, poco commercializzato… ma sinceramente ammiro la sua qualità! E spero non si rovini e non scenda a compromessi… Magari un supporto ad hw ed una migliore gestione del sw non sarebbero male, ma spero non scada nel cercare di essere il più facile possibile per sostituirsi a windows…

  16. psychomantum

    io confido in open solaris, non è una distro brutta, anzi!! :), poi sotto non c’è canonical, c’è SUN un colosso.. non sapete la spinta che potrebbe darci, e, a dirla tutta, se la futura open solaris sarà davvero “Figa” e “100% utilizzabile” passerei volentieri a lei :)

  17. GuerrieroDiReligione

    A parte che il meglio del meglio è gentoo, concordo con il resto.. se il buon mark avesse provvisto gentoo di un installer, di un po’ di configurazione e di una bella compile farm, sarebbe stato perfetto.

  18. neXus ™

    @GuerrieroDiReligione
    Gia dal nick si capisce che vieni con animo “inflammato” pertanto il tuo commento perde tutte le condivisibilita a preiscindere dal suo essere totalemente off topic.

    Sun.. Sun ha fatto tante cose, che ho segnalato anche su queste pagine più volte.. E’ una Azienda fra le più attive nel panorama BSD, ha contribuito anche tantissimo nel mondo FOSS, che abbia assunto il “padre” , ammesso che Debian possa verne solo uno ^^ , secondo me non giustifica nessun tipo di paragone…

    La sostanza è che oggi assistiamo ad cambiamento epocale, tale cambiamento è iniziato a causa dell’opera della più rivoluzionaria distribuzione Linux dell’ultimo decennio (conto dal 2000) cioè Ubuntu..
    Linux sta diventando per tutti..
    Linux da una istallazione server pronta anche ai niubbi del mondo server in pochi click… Sun non può stare a guardare..

    Sun non è stupida come altri.. Tutto qua…

  19. Seth

    Quello che mi spaventa è che si parla di opensolaris ma il fulcro è solaris, o megli Sun. Si, Sun è un Colosso, ma questo non è detto sia una cosa buona e giusta. Sun è una corporation, al contrario del team di Debian. Canonical è una società e sento molti dire “dietro c’è Canonical” ma se Shuttleworth spende miliardi di vecchie lire come noccioline e non mi pare ne abbia ricavato gran che. Non a caso lo chiamano filantropo. Ubuntu esce con una chiarissima promessa, stampata sui cd che spedisce Canonical. Gratis. Sun è un’azienda e come tale (giustamente) orientata al profitto. Come Microsoft. Sun si sta spingendo sull’opensource, sta aprendo Java (occhio però aveva perso molte figure chiave che ci stavano dietro, passate alla corte di Gates) e spingendo Solaris su open. Ma le cose non sono chiare, non ci sono promesse, non c’è chiarezza.

    NOn voglio tirar contro opensolaris, anzi mi intrippa… ma occhio che una compagnia sana è una compagnia che fa il suo interesse. Speriamo che l’arrivo di Ian e l’intenso lavoro della comunità spingano a questa tanto auspicata chiarezza e a qualche “promessa” shuttleworthiana” e a un effettiva concorrenza o all’unione degli sforzi per un sistema operativo buono e gratuito senza ombre. Se arrivasse la chiarezza tutto ok e pollice su. E magari ciao ciao predominio Microsoft. Sun, ocupati dei servizi e guadagna lì!

    Incrocio le dita ;)

    Felipe una provatina a Nexenta o Belenix? Sei un’istituzione sul web, la tua opinione sarebbe cosa da non poco ;)

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  21. mangus

    volevo ricordare una cosa….Cosa sarebbe stato oggi l’opensource senza il kernel del sig.Torvalds? non dimenticateloooooo

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