Leggendo i commenti (un po’ OT) del post “FoXLinux Community” ho potuto notare che c’è un po’ di insofferenza nei confronti del grande (e crescente) numero di distribuzioni GNU/Linux esistenti:
Originale. Beh, che dire… di certo non sono poche :)
Personalmente nella mia carriera di pinguino ho usato tante, tantissime distribuzioni. Tutte le maggiori “storiche”, molte delle principali derivate e alcune delle minori… e non mi sono mai sentito “minacciato” dall’esistenza di tanta scelta, anzi!
Forse la gente confonde la possibilità di scelta con l’impossibilità di collaborazione. E queste sono due cose differenti e svincolate. Io credo ci siano diversi fattori che vanno oltre, e che sono i veri problemi che portano a questa frammentazione.
I repository
Avete idea di quanti repository di software impacchettato per le centinaia di distribuzioni esistano al mondo? Non parlo della collezione di repo ufficiali o non ufficiali tipo il pollyrepo (ma anche quelli fanno brodo, e non poco), mi riferisco ai repository ufficiali che ogni singola distribuzione mantiene e gestisce per ogni sua versione. Tonnellate di GB di pacchetti tutti largamente incompatibili tra loro.
Se penso a quante volte è stato amorevolmente impacchettato e confezionato… xchat, per dire, mi gira la testa :)
I gestori dei pacchetti
Allo stato attuale ci troviamo più o meno nella condizione di “duopolio” tra RPM e DEB. Due formati storici che hanno lo stessissimo diritto ad esistere, entrambi con in loro pregi e difetti. Questi due formati si portano appresso diversi gestori di pacchetti.
Non bisogna però fare l’errore di ignorare i formati e i gestori di pacchetti “minori”, che ci sono e scalpitano per imporsi sugli altri, a volte anche con qualche diritto.
La mancanza di un “enforcement”
La Linux Standard Base assieme a tutti gli enti coinvolti nella Linux Foundation sta provando da anni a creare degli standard da seguire. Dal momento che nessuno può e deve decidere per tutti, c’è un dibattito infinito su cosa debba essere standardizzato, quali proposte scegliere come standard, quali criteri per votarne i meriti, quale metodo utilizzare per “imporre” tali standard e perfino chi debba o possa decidere per l’intera comunità.
Il modello di evoluzione darwiniana
GNU/Linux non è un’azienda, e non è controllato da una singola entità che possa decidere le linee guida da seguire. Non siamo Apple o Microsoft che seguono le direttive date da relativamente “pochi” per propagarle a tutti.
Noi seguiamo le regole naturali della sopravvivenza: più una tecnologia merita di sopravvivere, per motivi diversissimi, e più è probabile che duri e sopravviva alle concorrenti. È tutto. A questo punto potete capire come la pluralità non sia un problema, anzi: più soluzioni ci sono, più concorrenza si crea e più possibilità che prevalga qualcosa di molto meritevole di sopravvivere :)
L’acidità di stomaco
E in un banalissimo caso di “cane-morde-coda” eccoci trovati di nuovo all’inizio. La pluralità serve perché la pluralità serve. Oppure: non ci possono essere soluzioni imposte perché non ci sono soluzioni imponibili ecc ecc :P
Vista in questa prospettiva, secondo me non c’è niente di male nell’abbondanza di distribuzioni. Eliminare l’abbondanza di distribuzioni sarebbe un po’ come lanciare una scarpa contro la spia luminosa che ci avverte un malfunzionamento. Si eliminerebbe il sintomo, non il problema.
Il vero problema è l’eccessiva frammentazione di soluzioni, e a quello non c’è un rimedio veloce.
Ne ho parlato anche io… ma la gente non mi è sembrata così risentita. Boh, a me piace.
“Secondo me non c’è niente di male nell’abbondanza di distribuzioni, anzi! Il vero problema è l’eccessiva frammentazione di soluzioni, e a quello non c’è un semplice rimedio. Purtroppo :/ ”
Che è più o meno quello che intendevo io…con un eccessiva frammentazione molte idee brillanti si spengono
Dove posso trovare quella immagine con una risoluzione maggiore in modo che sia leggibile?
eccola:
http://futurist.se/gldt/gldt76.png
@tutti:
Questo post è stato riscritto tre volte in dieci minuti: la prima perché ho premuto “Pubblica” per sbaglio dopo aver scritto una sola frase (gh -.-), la seconda per rendere accettabile la lettura di quella singola frase, la terza per scrivere quello che vedete adesso.
Beh, buona (ri)lettura :D
lol
Mah… alla fine bisogna vedere perché nascono tutte queste distro.
Se nascono semplicemente dal desiderio di notorietà che taluni hanno e dalla voglia di crearsi un proprio “giardinetto” in cui sentirsi riveriti, il problema si pone poco: son destinate a morire in fretta, come ne son già morte tante.
Se invece nascono da una intuizione, dalla voglia di sperimentare, o da una necessità dell’utenza, hanno sicuramente una loro ragione di esistere, almeno fintanto che esiste la voglia di sviluppare quella intuizione, quella sperimentazione o fintanto che qualcuno non affronta meglio quella necessità.
Mi spiego meglio: progetti come Gobolinux o DSL hanno le loro peculiarità così specifiche, e rispondono ad esigenze così precise, che hanno sicuramente una loro dimensione propria.
Cose tipo la derivata di una derivata di una derivata di debian (o di RedHat… o di Slack…) che variano solo perché c’è impacchettato questo piuttosto che quello, perché ti forniscono questo codec o questo modulo invece che l’altro, per me han ben poco da dire, e questo indipendentemente da quali “tecnologie” esse producano (se mai ne producessero, ovviamente) perché comunque in esse ci sono comunque tutte le potenzialità che ha la distribuzione di base, e praticamente nulla di più.
Quindi nel momento in cui la distribuzione “base” affrontasse il problema (ammesso e non concesso che la derivata nasca da un problema e non da semplice voglia di protagonismo), la derivata si troverebbe ad essere inutile.
@Hayabusa: concordo al 100% con la tua opinione.
Aggiungo che cmq praticamente tutte le distro-derivate sono progetti di una o poche persone, e portano avanti l progetto nel loro tempo libero. E non si può obbligare la gente a fare cose che non gli interessano nel tempo libero :)
Il fatto e` che spesso ormai i meriti di una tecnologia rispetto a un’altra (anche nel mondo OS) non sono tanto meriti effettivi ma piu` spinte alle spalle da parte di gente con i soldi. Senza possibilita` di negare che l’avvento dei soldi porta molti vantaggi, ma bisogna fare i conti anche con la possibilita` che si perda qualcosa solo perche’ non e` sponsorizzato.
Ubuntu è stata la prima, e finora unica, distribuzione GNU/Linux con la quale abbia lavorato. Il cosmo Linux fa un po’ paura a chi non lo conosce o lo conosce poco.
Il bello, però, è proprio che è cosmo, non caos: le idee circolano, girano, si sviluppano in modo diverso. La ricchezza della diversità è anche in questo avvoltolarsi in se stessa: qualcosa di buono alla fine spunta fuori. È come in biologia: da elementi semplici se ne formano di complessi e dalla complessità, alla fine, si giunge alla stabilità.
Il market share di Linux è pari allo 0.75%,
http://marketshare.hitslink.com/report.aspx?qprid=2
e io penso che sia sufficiente per la tonnellata di distro presenti. Inoltre la complessità di Linux aumenta, e questo rende sempre più difficile amministrare una distribuzione.
Alla fine resterà chi ha più soldi, e chi saprà garantire la maggior compatibilità con la piattaforma Windows, quindi resterà Novell/SUSE.
Penso che questo valga anche per KDE/Gnome: il port di KDE per Windows, indipendentemente dalla qualità del desktop, è ciò che decreterà la morte di GNOME.
ne basterebbero 5 Slackware, Gentoo, Suse, Debian, Fedora
#11 ops volevo dire “che non sia sufficiente” ;)
@mr. 5 distro:
e se volessi un package manager, non avessi voglia/possibilita` di compilarmi tutto il software, mi facesse cagare yast, rpm e odiassi gli init in stile sysv, non mi piacesse lo split di tutti i pacchetti in pacchetti minori e volessi comunque un tree di simil-port per modificare i pacchetti velocemente?
Spero sempre che non venga reinventata la ruota ogni volta, ma nella mia esperienza le distro che hanno davvero qualcosa di diverso alla lunga si creano la loro base di utenti fedele, quelle che sono solo una derivata di un’altra con un DE di default e un tema diverso… no :)
a me sta bene che ognuno si possa creare una distro derivandola da un altra e condividerla in rete, nn vedo cosa ci sia di male, sempre di linux stiamo parlando
Se tutti si mettessero a fare la propria distribuzione chi farebbe le applicazioni?
Linux è ancora indietro rispetto a win ( cioè, non è ancora nella maggior parte dei casi un’ alternativa ) perchè mancano le applicazioni. Molte volte sono costretto a consigliare win o mac perchè semplicemente in linux certe cose non si possono ancora fare.
Esempio:
1) tipografia -> gimp non supporta la stampa a 4 colori : vai su win
2) Casalingo -> montaggio filmati : lasciamo perdere, vai su win
3) Web development -> stesso problema, alcune applicazioni utili sembrano arenate e sono inutilizzabili ( vedi nvu o kompozer)
Adesso non mi venite con la menata che applicazioni ce ne stanno anche troppe e basta saperle usare. Certo volendo si può anche scrivere codice binario con un editor esadecimale e non usare un compilatore, dipende dalle capacità della persona, ma la maggior parte della gente cerca la comodità, e quando proponi soluzioni “bare metal” ti guardano in faccia e ti dicono “bello, ma mettimi win che devo lavorare”.
Continuate a fare distribuzioni ( tutte identiche, inutili e instabili fra l’ altro) e lasciate pure perdere le applicazioni, andremo molto lontano.
Noi aspettiamo fiduciosi ‘La distro finale’…
Muhuhahahahaha….
@ Tutti_quelli_che vogliono_UNA_SOLA_distro
“unificare” farebbe certo comodo solo a 3 categorie : ai “controllori”, agli “ONLY MY BUSINESS MEN” e agli “uTonti”.
@anonimo
bhè.. magari una sola no, ma nemmeno 400!!
Ti ricordo che gli utonti sono la maggioranza delle persone “normali” che magari non vogliono perdere giornate per fare andare una connessione wireless, o non gli frega di leggere pacchi di pdf per compilare il kernel. Anzi non sanno nemmeno cos’è un kernel e non gliele frega di saperlo. Vogliono solo usare il pc per quello che gli serve.
( Tutti querlli che hanno la patente sanno scendere ed aprire un blocco motore , magari per cambiare le fasce dei pistoni o cambiare le valvole?)
Se poi si vuole fare il discorso di linux per geek, allora la situazione dovrebbe stare bene così, cioè con nemmeno il 5% del mercato e snobbato da tutti i grandi produttori HW.
Credo che meno distro, ma più curate farebbero comodo a tutti.
qualcuno ha mai usato libranet?
@seby
tranquillo, perchè tanto tutti sappiamo che è quello che sta cercando di fare Ubuntu. Creare qualcosa di superveloce e superfacile da usare. E sfido chiunque ad ammettere il contrario.
E’ questo quello che secondo me Mark il visionario ha visto. Una distribuzione Linux talmente facile da poter essere usata da tutti e semplicemente semplice.
Lo stesso Felipe ha detto che non compila un kernel da tanto tempo… Arriveremo al punto in cui quasi nessuno lo farà più.
Stessa cosa vale per il resto. Ovviamente resterà una piccola percentuale di persone.
Ma la piccola percentuale sarà dovuta al fatto che il bacino di utenza Linux sarà diventato enorme.
# ./Fantascienza_mode_off
Penso che tutto questo stia cambiando molto in questi tempi:
Molte grandi aziende (vedi Google, Dell, Intel, Nokia ecc. ecc.) si stanno interessando a Linux. Mettiamo anche per ipotesi che queste vogliano solo trarne del profitto (solo per ipotesi, sia chiaro) a noi farebbe comunque comodo: loro ne traggono profitto ed intanto spingono le aziende produttrici di hardware a sviluppare driver per linux (vedi Dell che fa pressing su AMD/ATi) alla fine si accontenta un po’ tutti.
Per quanto riguarda la facilita’ di utilizzo non venitemi a dire che per configurare schede di rete o wireless su ubuntu (parlo di ubuntu perche’ la uso, probabilmente e’ cosi’ anche in altre distro) e’ complicato perche’ secondo me non e’ vero. Mafari saro’ sempre stato fortunato in tutte le installazioni che ho fatto ai miei amici, pero’ volete che abbia avuto tutta sta fortuna per ben 34 volte?
Poi, adesso se stai usando rhythmbox e ti manca un codec il sistema ti chiede se vuoi installarlo e tu basta che premi un bottone (questo vale anche per filmati ecc.) I driver per le schede video sono la stessa cosa. Browser e client email li trovi gia’ installati, meglio di cosi’…..
NON posso credere che queste cose anche il piu’ imbranato del mondo nn le sappia fare.
Poi nessun newbie (spero non sia dispregiativo) si andrebbe a sbattere per ricompilare il kernel ma quello che c’e’ va benissimo ne 99% dei casi.
Per ritornare in topic io prediligo una vasta scelta di distribuzioni. Creare una distro propria, anche se derivata, puo’ essere una sfida personale. Tra l’altro alla fine un po’ tutti abbiamo una distro fatta in casa. C’e’ chi cse l’e’ fatta pollicokizzata chi in un altro modo ecc. Creare una derivata e’ anche un modo per non dover sempre rimettere tutte le impostazioni personali se si deve formattare.
Just my 2 cents.
sono d’accordo anche con questa visione…purtroppo è difficile ricavarne una verità assoluta…chi vivrà vedrà…tocca ferra…
*ferro
@frank95com
basta salvarsi la home e relativi file prima di formattare :)
e se serve qualche file in /etc
@seby
tipografia ok
montaggio video quasi: qualche prgramma per fare cose quasi decenti c’è
Web development cannato in pieno, ovviamente se parli di applicazioni in stile frontpage o dreamwaver per utonti ok, ma su linux è pieno di librarie framework e programmi per sviluppare applicazioni web
@lashbg
a parte cinelerra che non è certo per utenti casalinghi, conoscevo solo un programma *decente* per il montaggio video, ed era mainactor. Dico era perchè il programma non esiste più in quanto la mainconcept ha interrotto lo sviluppo e la vendita. Praticamente è morto.
Per quanto riguarda il web, io sviluppo con bluefish e mi ci trovo bene, ma quando gli utenti mi chiedono , come dicevi tu, roba come frontpage o dreamweaver allora cominciano i problemi. Io faccio tutto con linux, faccio il programmatore e mi adatto, ma per convincere gli altri ad usarlo devi avere buoni argomenti. Può essere il sistema più sicuro e tecnologicamente avanzato del mondo, ma se non hai applicazioni la gente non lo cambia.
Ho notato che a parecchia gente non gli frega avere windows o linux, ma per loro contano molto le applicazioni. Cioè, se il papà non trova un bel programma per fare i montaggi video del figlioletto, stai sicuro che linux non lo monta. La gente guarda questo, non vede mica i vantaggi tecnici dei vari filesystem , delle ottimizzazioni per processore o della filosofia opensource.
Non so se mi sono spiegato, so che non è bello dire questo, ma se linux vuole essere adottato dalle masse secondo me, si ci deve concentrare sulle applicazioni e sulla qualità
@frank95com
forse sei stato fortunato ad avere chipset molto “compatibili”. Ti posso assicurare che le mi esperienze sono diverse. Non è tanto il metodo di configurazione sulle varie distro, è proprio la compatibilità con molti chipset che porta problemi. Esempio: ho una pennetta digicom usb wave 54. COn feisty va a meraviglia, funziona subito senza problemi, con TUTTE le altre distro provate non funziona, si blocca, alcune volte non viene vista all’ avvio ecc…ecc… insomma una pena. Allora magari devi scaricare i drivers, compilarli ( sempre se trovi le versioni per i kernel nuovi, se non non ti compilano) ecc…ecc…. cose che ovviamente un newbie non farà mai… piuttosto rimette win.
“A questo punto potete capire come la pluralità non sia un problema, anzi: più soluzioni ci sono, più concorrenza si crea e più possibilità che prevalga qualcosa di molto meritevole di sopravvivere :)”
di solito non vince sempre il migliore.
per esempio tra vhs e betamax alla fine ha vinto il vhs
oppure ogni tanto non vince nessuno
negli usa hanno lasciato libertà di uso delle frequenze (a differenza del gsm europeo) e alla fine non c’è ancora uno standard comunue (ora non so come stiano i fatti, tempo fa era così)
meglio mettersi d’accordo una volta per tutte e creare il .exe per linux.
@seby
mainactor è vivo sul mulo ubriaco, ma non lo definirei una cosa che ti fa scegliere linux, come invece accade con il mac (anche solo per imovie, oltre a final cut).
cinelerra è instabile, quindi non lo puoi usare seriamente, quindi non lo usi per lavoro, quindi ti compri un mac.
tutti quelli che capiscono certe cose vogliono usare linux, poi, se devono fare certe cose comprano un mac o usano winz, alla faccia dell’etica e di linux, ma che ci vuoi fare, se devi fare delle cose le devi fare …
@pattini:
Sicuramente mainactor non è un’applicazione “killer”, non ti fa scegliere linux, ma la sua mancanza te lo può fare scartare ;-)
ecco l’ esempio calzante, il mac.
Tutti quelli che conosco che hanno mac lo hanno scelto per le applicazioni. Ed ormai che apple è passato ad hw intel , credo che il suo mondo software sia l’ unica discriminante che gli faccia tenere ancora i clienti.
@seby
allora dividiamo in che fa web devoloment serio e chi lo fa a livello amatariale;il primo può certamente farlo su linux visto che ci sono tutti gli strumenti adatti, il secondo non saprei perché è parecchio tempo che non guardo i programmi frontpage like.
Ciao
[seby
Mah…da ex windows user devo dire che ormai la complessità di linux è per chi lo vuole far girare AL MEGLIO , ovvero sfruttando tutte le sue possibilità come un pò overclocckare un processore… intendo ad esempio per dire usare AIGLX invece che XGL , ma se io da utonto quale ero e forse sono ancora mettessi una ubuntu per lavorarci e basta sarebbe tutto semplice per ché fa tutto lei, Mark lo ha reso e lo renderà sempre più KISS… d’altronde come per il kernel da ricompilare,,, guarda che mica è obbligatorio, il pinguino va veloce anche se non è ricompilato, un utonto di certo non cerca di ricompilare il kernel ibrido di XP e allora perché dovrebbe farlo anche su ubuntu?
per questa dannata storia dei programmi io dico la mia come già altri hanno detto su pollycoke:
Windows è un must per le aziende dove si lavora perché le applicazioni sono tutte li…ma per gli utenti casalinghi che non hanno grandi necessita basta benissimo GIMP e le altre migliaia di software equivalenti e soprattuto gratuiti… immaginate un mondo dove dal mulo io NON mi posso scaricare photoshop o i videogiochi senza pagarli, dove non esiste la pirateria (apparte mp3 che tanto ormai ci hanno rinunciato)…beh in quel mondo avremmo tutti installata una bella distro stile ubuntu/mandrake…
secondo me le tante distribuzioni vuol dire che più gente usa linux e lo sviluppa e più una cosa si espande più diventa forte.
per quanto riguarda l’editing video hai ragione è tosta per il pinguino… ma io considera non avevo mai fatto editing video prima d’ora movie maker mi sapeva difficile … ho provato una casino di software per linux ma quello che mi calzava di più era proprio cinelerra… mi sono trovato proprio bene…sembra difficile da utilizzare ma non è così…e non crasha all’improvviso causando urla contro il cielo…certo, Premiere e Final Cut saranno sicuramente meglio, ma costano un casino, saranno comunque difficile da capire a fondo e alla fine… per il livello desktop la differenza è minima… il mio primo video fatto in assoluto è con cinelerra ed e questo link
http://www.youtube.com/watch?v=oFNnPZQFb3k
se vuoi darlgi un occhiata: non è un blockbuster di hollywood e nemmeno un rvm di mediaset, è un video fatto da uno che non sapeva che fare questa estate, ma trovami un utente casalingo che ha bisogno di altro…e che dice ho per forza bisogno di win perché c’è il mio indispensabile Premiere…
Però come dicevo l’altro giorno con un consulente che fa corsi interattivi…per le aziende specie se grandi il discorso che fai è giustissimo.
Secondo me se si volesse, si potrebbe cominciare a lavorare per rendere il software compatibile per tutte le distro e con un’unico formato,sarebbe già un primo passo per arrivare ad uno standard condiviso, io proporrei invece degli rpm o deb di adottare il tgz di Slackware, semplice, ottimo e completo.
Potrebbe essere una soluzione ;)
Ciao a tutti!!!
Straquoto hayabusa, è proprio quello che intendevo nell’altro post!
L’abbondanza di distro?
1. Ottimo per far spinger l utente a livelli diversi di approfondimento. Chi vuole solo fare i click e chi vuole scendere a “vi” …
2. Pessimo … come si dice: l’unione fà la forza … se tutti gli sviluppatori si riunissero a fare la “mega-distro-perfetta” secondo me la bandiera avrebbe molte difficoltà :D
Alla fine windows è una sola “release” e non puoi farci nulla…che peccatoooooooooooo :D
[ot]Rispondo veloce xkè son in uno stato di coma totale ed irreversibile[/ot]
La pluralità è sempre positiva, come gia hanno detto sarà l’evoluzione a decidere cosa ha diritto di restare e cosa no, diritto perchè utile o usato, non per un qualche diktat esterno. D’altronde spesso accade ache con software propietari che muoiono (anche se ottimi) o sopravvivono (anche se mediocri) perchè hanno magari una sola caratteristica vincente. Poi per quanto riguarda l’uso di Win non credo che sia una questione di presenza o meno di software perchè allora dovremmo vedere su marketshare Apple almeno al 20%…. è semplice abitudine, Zio Bill ha giocato bene all’inizio e giustamente si porta ancora dietro una buona quantità di utenti che hanno solo visto quello. Siamo sinceri siamo i primi che se compriamo una marca di automobile e va compreremo quella marca in eterno….
Lo dice anche Elio, sono abitudinario….
Per me il discorso e’ che l’unione fa’ la forza.Certo e’ difficile mettere d’accordo tutti,poi non consideriamo il fatto che nella sperimentazione e nell’innovazione i pareri divergono.La cosa che mi ha sempre preoccupato e’ il fatto che linux non si presenti al mercato “geneticamente uguale” a se stesso,portandosi con se delle differenze a volte insopportabili scoraggiando anche chi ormai stanco del solito software ne intravede una valida alternativa.E’ un peccato che l’esperienza ventennale di UNIX e dei suoi mille dialetti non illumini certe menti: eppure mai come oggi vediamo come la semplificazione e la standarizzazione siano passi necessari da compiere.
Anche io condivido l’insofferenza per le troppe distribuzioni. Per due anni ho organizzato col mio club di informatica il Linux Day all’universita’, abbiamo allestito l’aula informatica con N postazioni per provare un po’ di distro, da Fedora a Debian, da Gentoo a Suse, ecc. Abbiamo organizzato anche sessioni dove si spiegava la differente gestione dei pacchetti, sesioni di migrazione windows->linux (peraltro tutte gestite molto bene). La maggiore difficolta’ secondo me per chi si avvicina al pinguino e’ dire “ok.. e adesso? cosa faccio? che scelgo?”. Se costui va a parlare con un linuxista invasato convinto gli spropinera’ la sua distro preferita, meglio se ricompilata e in versione testing ^^ beh forse no, pero’ e’ un rischio che si corre spesso (provato sulla mia pelle). Ad ogni modo, se la pluralita’ di versioni di Linux e’ stimolante e dimostra la liberta’ del sistema, e’ un gran bordello. Per chi sceglie, per chi sviluppa. Il mio timore e’ che l’estremo liberismo linuxiano alla fine portera’ all’emergere di grandi gruppi che investono molto su una particolare distro: ad esempio grandi gruppi che decidono di collaborare con aziende di hw, producendo i driver per tale hw. Questo sarebbe un colpo gobbo, perche’ a parte coloro i quali amano scriversi i driver da soli, il fatto di trovare driver utility e N programmi gia’ pronti testati e certificati e’ sicuramente un motivo in piu’ per scegliere la tale distro. Secondo me nella battaglia virtuale tra distro vincera’ chi sapra’ conquistare il grande pubblico, rendendo il sistema piu’ semplice intuitivo e usabile anche per i non addetti ai lavori. Sto parlando dei desktop ovviamente. Per la parte server continuera’ a vincere la stabilita’ e la sicurezza che attualmente vincono…
@5 distro
bravo, hai dimenticato le uniche due che mandano avanti la baracca:
RedHat e Novell
Che piaccia o meno, che lo si trovi etico o meno, Linux ha raggiunto il livello di popolarità/diffusione/rispetto grazie a loro.
Senza RedHat in particolare saremmo ancora nelle cantine. Avremmo un gran sistema operativo, ma nessuno ci prenderebbe sul serio.
”
@34 Hig
E sei convinto che la soluzione migliore sia quella di aggregare tutte le distro in un’unica grande entità di stampo “borghiana” in puro stile M$ ???
Da M$ non è uscita un’idea innovativa da tempo immemorabile e so *per cognizione di causa* di non poter essere smentito : ad esempio i migliori tools per le indagini sul sistema Windows , sono quelli realizzati dal team di sysinternals. La M$ li ha “comprati” tutti in blocco ( team + tools ).
“unificare” farebbe certo comodo a 3 categorie : ai “controllori”, ai “business men” e agli “uTonti”.
”
riporto da altro post “equivalente”….
comunque io penso che molte idee possano anche andare perse concettualmente mi sembra molto più vantaggioso così ti spiego perchè…
se ci fossero meno idee bisognerebbe trovare un modo di spiengere la gente a partorirle lo stesso, con estrema difficoltà. mentre nell’odierna situazione basterebbe creare un “canale” per raccogliere e organizzzare queste idee…
PS: vedi, newey è passata alla mclaren… poi 2 anni fa se ne è andato… hai visto cosa ha fatto la mclaren per recuperere “idee” ora?
:D
io non sono sicuramente esperto di distro……però a prima impressione mi sembra che le differenze in totale siano smisurate, mentre tra una distro e il suo “fork” sono piu “customizzazioni”. ecco, forse bisognerebbe creare degli standard solo riguardo i tipi di pacchetti, in modo che siano molto piu interoperabili, (es: compiz vs beryl…..alla fine beryl ha accettato la realta, che era una versione customizzata di compiz e quindi riuniti ogni team lavora nella cosa cui riesce meglio….o sbaglio?) sicuramente la pluralità di codici è una buona cosa(anche perche ogni persona si trova meglio con un software rispertto un altro) però si dovrebbe fare una separazione tra soluzioni diverse e customizzazioni di distro……tipo ubuntu e debian: alla fine non tutti i pacchetti sono interoperabili…..perchè?è vero che si puo tutto nel mondo opensource, però bisogna anche dare delle garanzie di affidabilità! Se io ho n azienda e faccio montare chessò mandriva su tutti i computer da ufficio e poi smette di esistere(per asurdo) se ho aquistato dei software, come la mettiamo?non se ne fa piu niente?
diciamo che il mondo opensource dovrebbe porsi in doppia modalita, una professional con soluzioni stabili e standardizzate(almeno in parte) per avere soldi dalle aziende (non SOLO sponsor…che poi pretendono) e uno di genesi di idee che è la comunity, ma se parliamo tutti lingue diverse……
ci vorrebbe uno standard a basso livello che permetta di avere un solo pachetto funzionante su tutte le distro una specie di repository universale per tutte le distro, poi queste possono anche essere 1000
@ bigshot
PS: vedi, newey è passata alla mclaren… poi 2 anni fa se ne è andato… hai visto cosa ha fatto la mclaren per recuperere “idee” ora?
LOL
Tornando in tema…giusto,tu dici che ci vorrebbe un canale per raccoglierle tutte. Concordo,l’unica pecca è che lo trovo mooolto difficile da realizzare. Con meno distro (non una sola) verrebbe più facile raccogliere tutte le idee,e alcuni piccoli genietti rinchiusi in uno scantinato mangiando hamburgher e passando settimane davanti al computer,potrebbero essere ascoltati più facilmente.
P.S: Poi se hai un amico ex-caposerver alla Microsoft può sempre far comodo ;D
non mi sembra difficile da capire… non esiste una distro perfetta e non potrà mai esistere
Pingback:Top Posts « WordPress.com
Secondo me è un bene che ci siano molte distribuzioni, permette libertà a tutti di diffondere le loro idee secondo il pensiero OpenSource
Il mio ragionamento è semplice e pragmatico:
le risorse non sono infinite, avere molte distribuzioni comporta una dispersione di risorse che verrebbero impiegate per creare “n” prodotti più o meno uguali e non competitivi. Creare una distro comporta molte ore di lavoro, spese per rifare il lavoro già fatto da altri ( impacchettare ) e che, parliamoci chiaro, non porta alcun beneficio, perchè la maggioranza delle distro sono una ripacchettizzazione con diversa vesta grafica delle distro base.
Le distro che innovano veramente e che portano nuova tecnologia si contano sulle dita di una mano, tutto il resto, come diceva qualcuno, è noia.
Secondo il mio parere sono uno spreco immane di ore-lavoro. Gestire al meglio le risorse e concentrarsi su un tot di progetti “maggiori” comporterebbe un beneficio per tutti, avremmo prodotti più sviluppati , più testati e competitivi.
*** Ovviamente non dico di avere una sola distro *** , ma una decina sono un buon compromesso tra pluralità e ottimizzazione di sviluppo.
Insomma, tradotto in soldoni, si tratta di scegliere se si preferisce avere moltissime distribuzioni + o – identiche di bassa qualità o avere poche distribuzioni che raccolgano gli sforzi dell’ intera comunità.
Immaginate se ogni sviluppatore si mettesse a fare la sua distro, avremmo 10.000 distro, quindi secondo alcuni commenti qui del blog sarebbe positivo perchè c’è più pluralità, ma poi chi manda avanti la baracca? lo sviluppo di disperderebbe così tanto da morire da solo …
Prendendo spunto da “quella sporca dozzina” …. Meglio pochi ma buoni ;-) ovviamente sono opinioni personali …
@seby#46
il tuo ragionamento fa un po’ acqua… non c’è nessuna dispersione, credimi. metti caso che uno in questo momento gli viene lo schizzo e crea l’n-esima distro.. se questa distro non interessa a nessuno morirà in breve, mentre se c’è qualcosa di utile anche alla comunità presto si creerà la sua nicchia. e se invece non l’avesse fatto? cosa ti fa pensare che avrebbe contribuito a una distro già esistente? non è mica pagato per farlo. ma poi tutte le piccole idee che _ogni_ distro porta con se vengono spesso adottate da altre distro se sono realmente richieste. se hai presente come funziona un algoritmo genetico troverai un sacco di similitudini e questo non può essere che un bene vista la loro efficacia
meglio avere tante soluzioni (dove ognuna soddisfa una particolare esigenza), piuttosto che averne una sola che soddisfa tutte le esigenze male (ed è per forza così visto che tantissime volte ci sono bisogni contrastanti).
@anonimo
il discorso è molto ampio, quando una distro muore vanno in fumo migliaia di ore di lavoro che avrebbero potuto essere impiegate in modo più costruttivo, è esatto , c’è la selezione naturale, ma purtroppo questa ha un costo non indifferente. Altro argomento …ti faccio un esempio, prendo il caso di foxlinux:
(premetto che luca ferrari mi sta simpatico ed ho il massimo rispetto il lavoro degli altri)
Quando era basata su fedora , secondo me, aveva una sua ragione d’essere, in quanto fedora non è una distro prettamente orientata al desktop e kde non è integrato al meglio, ed una bella riconfigurazione faceva effettivemente comodo, poi magari si distribuiva qualche programma non presente nei repository ufficiali fedora sottoforma di PACK , e foxlinux diventava effettivamente utile, per chi voleva una fedora più orientata al desktop e con kde più integrato. L’ ultima volta che ho avuto notizie di foxlinux risale a quando si discuteva se basarla su opensuse .. adesso è venuto fuori che deriva di kubuntu.
Sinceramente non vedo che miglioria si potrebbe apportare a kubuntu per un uso desktop, in quanto la ritengo già una distro “finale”. Anzi, se qualcuno mi spiega ( senza polemica, dico davvero), cosa apporta in + foxlinux a kubuntu mi fa cosa gradita.
Per il discorso delle piccole soluzioni non sono daccordo e ti spiego perchè:
1) se tu dovessi migrare un’azienda anche piccola ( diciamo 50 client) a linux, che distro consiglieresti?
2) su server di produzione che distro useresti?
3) su un pc che non vuoi più formattare per almeno qualche anno, che cosa monteresti?
La risposta alle 3 domande, per quanto mi riguarda, sono solo 2 o 3 distro, le altre 400 non mi passano nemmeno
per l’ anticamera del cervello.
Se poi a casa ci vogliamo passare il tempo allora possiamo provare le varie linuxmint..e.cc…ecc….. e formattare una volta ogni 15 giorni, così tanto per giocare.
@seby: chissenefrega se vanno in fumo ore di lavoro!
le piccole distro sono fatte da gente non pagata per questo motivo… quella gente fa QUELLO CHE GLI PARE… non c’è da discutere se è meglio o peggio…
parliamo di software libero… non di fascie di mercato, produzioni o altro…
se a me adesso, ora, viene lo sghiribizzo di aprire una distro.. lo facico e basta… hai capito… che se fossi l’unico a pensarla così…
se non ti piace la GPL allora amen, ma a me non cambia nulla ;)
se te la vedi in ottica solo affaristica, o prevalentemente affaristica.. sono un po’ affari tuoi…
@Bigshot “chissenefrega se vanno in fumo ore di lavoro!” “quella gente fa QUELLO CHE GLI PARE”
Ecco il motivo per cui in tutte le aziende è installato windows.
@bigshot
A casa mia questo si chiama discutere.
Riassumo il tuo discorso : siccome è lavoro fatto da gente non pagata che fa quello che gli pare NON si può nemmeno discutere. O ti sta bene o cambi aria.
Premesso che, anche se io penso che ogniuno del suo tempo ne fa quello che gli pare ( ma figurati che mi frega..), ho solo espresso un mio parere sul perchè ** secondo me ** avere così tante distro è una cosa negativa. Poi puoi condividere o no, puoi ribattere, puoi esporre il tuo pensiero, ma non venirmi a dire che non c’è da discutere perchè ogniuno fa quello che vuole, perchè se no sono inutili i 3/4 dei post di questo blog. Questo post è appunto stato creato con l’ intezione di discutere… e discutere implica anche pareri diversi, se no facciamo solo elogi e siamo tutti felici e contenti.. un pò alla talebana.
Ciao.
@seby#48
non capisco perchè va in fumo il lavoro.. in fondo è sempre lì, lo puoi guardare, modificare e farci quel che vuoi. la selezione naturale avrà un costo nel mondo del closed source, ma per l’open source è un modello che viene abbastanza naturale.
ma passando a luca ferrari… se non avesse fatto foxlinux cosa avrebbe fatto? niente, per cui è pur sempre un qualcosa in più e non in meno. poi kubuntu deve migliorare ancora sotto diversi aspetti, non conosco foxlinux ma potrebbero benissimo averla migliorata.
per il discorso delle piccole soluzioni… a parte che non ho detto piccole ma tante, poi si può benissimo avere una distro compromesso che accontenta così così un pò tutti, in fondo è quello che cercano di essere le maggiori distribuzioni! ma non bisogna limitarsi a questo, se a uno gli viene lo schizzo e crea una distro orientata agli archeologi (e c’è) non danneggia nessuno, anzi arricchisce la comunità.
e poi sì.. c’è anche gente che vuole solo passare il tempo, non tutti lavorano col pc, quindi di conseguenza nascono distro per passare il tempo. niente di male, semplicemente non ti verrà mai in mente di installarle in azienda, ma nessuno lo ha mai preteso
che poi a dirla tutta se uno sa usare linux sa usare qualsiasi distribuzione.. una vale l’altra.
nelle aziende (per fortuna non tutte) manca solo del personale competente
@anonimo
va bhè ma per le aziende il discorso è diverso. Il problema non è sapere usare linux, è avere un sistema stabile, un supporto affidabile, patch di sicurezza continue e strumenti compatibili con ambienti enterprise. Tutte cose che non trovi nelle piccole “one-man distro” o comunque piccole realtà.
Non è un caso che nelle aziende si usino prevalentemente sles, sled, rhel o debian. Certo volendo puoi montare qualsiasi distro e fare un server, dipende da quello che usi e da quello che fai, ma in generale è sempre meglio usare gli strumenti giusti per lo specifico impiego.
non capisco quando si è spostato il discorso sulle aziende.. nessuno mette in dubbio che un’azienda preferisce avere il supporto. ma anche qui dipende da cosa devi fare, magari non ne vale la pena di pagare il supporto per un client che serve all’impiegata per controllare la posta.
tante esigenze diverse portano a tante soluzioni diverse e ancora non capisco cosa c’è da perderci
ok.. mettiamola così: io non sono contro le soluzioni diverse, ma quelle odierne mi sembrano troppe e ridondanti. Comunque spero di sbagliarmi e che ciò non incida in modo negativo nel diffondersi di questo fantastico sistema operativo
@seby: lol, abbiamo fatto lo stesso discorso da due lati diversi
io dico che essendo mio diritto posso fare quante distro voglio e tu mi ripeti che però sarebbe meglio “che io” (una persona a caso, eh..) non lo facesso per motivi xyz
mentre tu dici che è tuo diritto esprimere le tue opinioni ma io ribatto che per motivi xyz è meglio che non le esprimi…
LOL.. ma abbiamo sbagliato entrambi… però cìè da riflettere..
[ot]
@nagio:
Libranet, la mia prima distro Debian-based ed anche il mio primo tentativo convinto (2003) di abbandonare M$, tentativo parzialmente riuscito e successivamente raggiunto con Mepis, ora *ubuntu …e DEBIAN PER SEMPRE ;-).
Graficamente Libranet non era il massimo, però mi ricordo che aveva un pannello di controllo ben fornito…
Ringrazio di cuore il suo creatore Jon Danzig http://en.wikipedia.org/wiki/Libranet per avermi avvicinato al mondo GNU/Linux.
[/ot]
Ritengo IMHO che la pluralità di distro non possa che essere un bene. Forse mi piace pensare che un niubbo ‘sia scelto’ dalla propria prima distro, e non è detto che questa sia una delle 4/5 più famose: ho provato con Red Hat9/Fedora Core.1 ma non c’era feeling, Mandrake mi sembrava troppo “fumettosa” ed instabile…
Sicuramente in questi ultimi 2/3 anni il pinguino ha fatto passi da gigante sul desktop, quindi non vedo dove sia il problema delle troppe distro, l’importante è che ci sia sempre la possibilità di scegliere contribuendo attivamente alla selezione darwiniana :-) . Il bello di questa comunità è che si può prendere il meglio da ognuno per il miglioramento di tutti…o mi sbaglio?
Fino ad ora ho usato Ubuntu e mi ci trovo relativamente bene dunque, fin che la barca va, lasciamela usare, poi si vedrà.
L’abbondanza di distribuzione è un problema solo per i novizi. Mettiamoci nei panni di una persona che dice “okkey, provo il pinguino”. Si trova di fronte a una scelta difficilissima: “Ubuntu o Debian, o perchè non Slackware, ah, Gentoo! Manò, meglio SuSE, nahhh opto per la Mandriva. O anche Fedora, e Red Hat dove la metto??”. Cioè, è un casino.
Personalmente penso che, comunque, la vera difficoltà siano le continue faide tra distro rivali. Personalmente trovo imbarazzanti cose tipo: “Usi Ubuntu? Allora sei un niubbo”, “usi Gentoo? Allora sei sicuramente un guru”, “Io non parlo con chi non usa Slackware”. Queste cose, sempre più presenti, portano solo al panico generale.
Linux è sempre Linux e bisogna restare uniti e compatti se si vuole il suo bene.
Riassumendo: tante distro possono anche andar bene, ma sono le faide che creano disagio.
ciao!io ho ubuntu 7.04 installato su mac g3,inserisco digicom wave 54,me la riconosce,riconosce la rete,mi fa comparire la finestra per la chiave wap, mi connette(credo,perchè appare la forza del segnale), ma poi nn riesco a vedere le pagine internet con firefox!dove sbaglio?come faccio a risolvere?