Viviamo nella cultura del “minuto di silenzio“: il divieto di produrre suoni inteso come privazione ultima, da concedersi solo in dosi centellinate per espiare traumi collettivi e poi tornare a farci i cazzi nostri, collettivi e non.
Credo che sia una cultura superficiale, idiota e triste. Voglio che invece si istituisca un brivido di panico purissimo e istantaneo, obbligatorio per celebrare, onorare, ricordare, autoassolvere. Il silenzio è troppo prezioso per essere dato in pasto alla generazione di mariadefilippi: lasciatelo a noi chitarristi.
Ne faremo sicuramente miglior uso.
concordos oprattutto nel paragrafetto sotto la foto…
felipe.. è tutta questione di ipocrisia eh… hai un po’ scoperto l’acqua calda… per di più alle terme :D
Sono i troppi “minuti di silenzio” che contribuiscono a fare di questo mondo quello che è.
Fatene buon uso.
ma ti riferisci all’omicidio del tifoso?
(il silenzio lasciatelo a noi bassisti)
infatti… scusa la mia ignoranza ma potresti dire a cosa t riferisci??? il messaggio è ben chiaro xò non comprendo il motivo d questo post….
Concordo che il minuto di silenzio sia superficiale e spesso anche ipocrita.
Alla lunga si stancheranno anche del gioco del silenzio e passeranno ad altro.
ps: ma dove trovi queste immagini?
Non si può che concordare in pieno.
Si infatti sono contrario a questa sorta di rimozione post preghiera.
Nelle discoteche romane ho sentito che faranno il “minuto di silenzio” (oh ma che grande sforzo!!) e poi si riprenderà la baldoria? E come è possibile che lo sconforto del “minuto di silenzio” si esaurisca in quel subdolo tempo per poi lasciar spazio ai divertimenti e allo sballo della discoteca.
Piuttosto mi sembra più una sorta di pegno da pagare per poi fregarsene.
Io non lo farò il minuto di silenzio. E non perchè non mi dispiaccia di un fatto del genere, ma sinceramente perchè penso sia meglio non fare gli ipocriti.
E poi basta con questi mass media. Ormai si spettacolarizza tutto, anche la morte, anzi soprattutto la morte.
Con questi mass media che prima riprendono anche il cadavere dentro la macchina senza alcun rispetto, poi si fanno tristi nel momento della finta-commozione.
Che schifo che siamo diventati.
Fosse per me la televisione la metterei in giardino, tra vecchie biciclette e pezzi di legno.
ca**o felipe, complimenti, bellissima riflessione! che senso hanno i minuti di silenzio? a lavarci la coscienza per un attimo poi a ricominciare tutto come prima?
Amen!
Il minuto di silenzio è utile e ideologicamente corretto solo se seguito (o preceduto) da una riflessione sull’argomento di una certa vastità.. (ovviamente secondo me :P)
Nella nostra società ormai il silenzio è talmente raro che viene considerato quasi un “sacrificio”.. Il silenzio è personale, in una società di massa che basa tutta se stessa sui continui rapporti tra esseri umani.
Concordo pienamente con Chaos
Il minuto di silenzio non è inutile, basta che sia preceduto da una riflessione seria e non da un tentativo ipocrita di sentirci migliori..
Diventa inutile quando è routine..
Il Silenzio ha valore in un frastuono continuo di rumori (azz, ma è la ns società! :D ), non ha valore assoluto.
Il Silenzio è anche quello che permette, impunemente, tante barbarie e soprusi. Faccia un black-out, questa società, sulle insulse questioni che tengono banco ogni giorno, e si dedichi alle omissioni volute, ed ai problemi veri.
Ma i black-out (o silenzi..) non fanno gola a nessuno, noi per primi..
@Xander:
Grazie
Quoto felipe e TheLeashedHare.
Cosa significa un minuto di silenzio? Perchè nelle discoteche romane faranno un minuto di silenzio? Perchè in televisione si parla solo di calcio, di costanzo e consorte, e di persone per metà cretine e per l’altra metà arroganti? Perchè i mass media se la cantano e se la suonano?
Ormai la televisione segue le mode giovanili e le mode giovanili seguono la televisione in un circolo vizioso che soprafferà tutto.
Io non ci sto. Se le persone dovessero fare questo “giustissimo” minuto di silenzio, io me la riderò fragorosamente
@Akira:
no, ridere di una morte non va bene.. è un mancare di rispetto a chi non può nemmeno più difendersi… inoltre è un po’ vigliacco…
ma io continuerò sempre a farmi i fatti miei come ho sempre fatt nei momenti di silenzio che non condvidevo…
se non ho nulla da commemorare cosa mi fermo a fare? a guardare gli altri??? che facciano quel che vogliono nella loro ipocrisia, di certo io ragiono con la mia testa e non con la televisione accesa ;)
Perdonami, ma stavolta sono in disaccordo con te.
Nella limitata galleria di simbolismi a cui pochi fanno ormai riferimento, quella del minuto di silenzio rimane forse la maniera più civile e pacifica di manifestare la propria disapprovazione: di fronte al rumore della violenza e al frastuono dell’aggressività si contrappone la trasparenza del silenzio. Se oggi molti credono che la violenza non possa che generare violenza, che la rabbia non possa che innescare altra rabbia, che il “rumore” sia la risposta a tutte le ingiustizie, allora preferisco far parte di quella “cultura superficiale, idiota e triste” che a volte mette da parte la razionalità ,quando capisce che è inutile cercare un senso a cose che non sempre hanno un significato e che preferisce credere alla forza della non-violenza.
P.S. Ma si può sapere a cosa ti riferivi?Mi sembra di aver parlato di niente! :-P
@ felipe: ops.. non ho capito se è un Grazie sarcastico o no..
Eventualmente non volevo offendere nessuno, sia chiaro.
:)
E io che pensavo fosse crepato qualcuno dal titolo del post uhahah
@16:
tutte le cose hanno un sens.. basta cercarlo…
se non lo fai si tratta di pigrizia mentale non di impossibilità…
e poi sei così sicuro che sia una cosa positiva quella galleria di simbolismi?
è giusto avere una batteria pronta di stereotipi per mascherare le nostre emozioni o NON emozioni?
io non provo ne dolore ne dispiacere per quella more (chiamatemi cinico o insensibile ma non mi riguarda) ma in caso contrario non sarebbe di certo un gesto omologato a migliorare la situazione…
-Lamento dell’onesto progressista-
Lo so che i preti si masturbano di notte,
Che i gatti fottono,
E le ragazze non sono marmotte,
E tuttavia
Che cosa posso fare
Per aggiustare le cose se son rotte ?
@ Bigshot
io non rido della morte di una persona…riderò proprio per affermare che penso con la mia testa.
Il mio ridere deve essere visto come una rottura con alcuni schemi della nosta società
sinceramente mi sembra che una presa di coscienza, un’analisi spassionata e realistica ed un’azione politica che abbia come priorità il bene di tutti è la risposta migliore. Se questo passa anche per il minuto di silenzio ben venga.
Ma poi dobbiamo cominciare a riflettere un po sulla polizia, sui suoi metodi e sull’addestramento di chi lavora armato. Quella del tifoso è solo una delle tante assurde morti di questi ultimi giorni (ricordo il ragazzo manganellato a morte, il falegname pestato a morte in galera, un povero cristo col cranio sfondato in una stazione della metropolitana).
Ehi Felipe, ti sei buttato sulle cover di John Cage? :D
@Akira:
se vuoi proprio rompere con alcuni sistemi della nostra società allora parla… dì cose sensate con con del contenuto, magari proprio durante quel menuto di silenzio.
il ridere non è che un allinearsi comunque, è un gesto vuoto che non comunica nulla che valga la pena di cogliere… proprio come fanno alcuni pesantemente integrati negli schemi della nostra società che stiamo criticando…
ricordati che la parole possono far male sono un’arma che devi sapere ben usare, la risata è solo il riflesso di un sentimento di superiorità, uno schiaffo all’umiltà…
wow ma qui dentro son tutti filosofi, pensavo che aveste tutti i cicli macchina occupati a compilare KDE 4.0… certo che in italia siamo messi male, molto male.
la società è una distribuzione gaussiana di persone
c’è il bello
c’è il brutto
c’è il cattivo
le code della gaussiana son sempre piccole rispetto alla gobba.
finiamola di indignarci per cose ovvie, siate almeno originali.
@marcogoni
Sarà pure una distribuzione ma c’è da dire che un cattivo pesa (in termini “societari”) molto di più brutto e soprattutto di un buono…
Belle parole.
Questo post è la prova che il silenzio può essere soppiantato se si hanno cose belle da dire.
Gran bel post… il silenzio e’ quello che vogliono i politici, su tutto.
E anche le notizie degli omicidi sono fatte ad hoc per mettere a silenzio le merdate che fanno, guardate come l’Italia e’ sospesa a pensare a queste cose invece a quelle piu’ importanti.
Per carita’ il fatto e’ grave (se e’ quello del tifoso), ma perche’ indignarsi tanto per questo e non per i milioni di euro che si intascano i politici corrotti? Per quelli non li bruciamo i camion della polizia?
[Sono un non violento, le mie sono solo provocazioni]
@Marco 29:
Anche la vita di una carogna umana (parlo in generale, non di certo del tifoso che, semplicemente, non conosco) può valere ben oltre i soldi sperperati da un governo…
meglio non sfumare sulla politica che poi finiamo nel giardino dei luoghi comuni e dei flame fuori posto, luogo ed educazione ;)
Il silenzio e’ dei colpevoli…
(CapaRezza)
quel poliziotto ha fatto un grave errore e mi auguro che sia veramente indagato e condannato per omicidio colposo perchè ha estratto un’arma l’ha puntata ad altezza d’uomo ed ha sparato senza nessun motivo,ne per legittima difesa,ne per proteggere qualcuno in pericolo di vita,qiundi và condannato,nonostante questo non farò nessun minuto di silenzio perchè questo ragazzo morto non conta più di qualunque altro ragazzo morto o per il classico incidente d’auto per guida in stato di ebrezza,a questi oramai dedicano un trafiletto nei giornali locali,non fanno scalpore oramai…
l’anno scorso sembrava che dovessero fermare il calcio,che non si dovesse giocare mai più (sarebbe stata una vera liberazione) invece… dopo una domenica di pausa tutto è tornato come prima,giustamente c’è chi si guadagna da vivere con il gioco calcio (per fare un esempio banale basta pensare agli ambulanti nei parcheggi degli stadi),la colpa non è nemmeno del calcio,la gente si scanna per un sistema operativo,figuriamoci se non si scanna per uno sport!
chi dovrebbe osservare una lunga serie di minuti di silenzio sono gli sciacalli chiamati giornalisti,che come avvoltoi aspettano che qualcuno tiri le quoia per fare la notizia,se non è sufficentemente straziante fanno vedere il bigliettino strappalacrime sul mazzo di fiori preso a caso tra la massa di persone che và a questi funerali… posso capire gli amici intimi e i familiari,ma uno che l’avrà sentito 2-3 volte mettere i dischi,non mi venite a dire che è affranto di dolore,ma lui deve esserci! deve essere inquadrato dalle telecamere!!!
poi dopo qualche lacrimuccia finta,invece di aver imparato la lezione ed aver capito che la vita è un bene prezioso da proteggere nel migliore dei modi,li vedi il sabato sera fatti ed ubriachi guidare come dei pazzi con il loro bel macchinone da oltre 150 cv… tanti non tornano più a casa…spesso si portano con loro persone assolutamente innocenti,poi intervistano i parenti e magicamente diventano tutti angioletti coscienziosi…
@ Bigshot
Ma quali luoghi comuni, il problema e’ che l’Italia e’ fatta cosi’, fa la fila per andare a vedere il processo della Franzoni, poi se deve prendersi 30 minuti per informarsi su chi va a votare, se ha dei precedenti penali o scoprire cosa ha fatto nel passato guai che lo faccia.
Stessa cosa per le notizie sugli omicidi, sono messe li’ per distrarti, non parliamo poi del calcio, quello e’ LA distrazione di massa italiana, che ancora spende dei soldi per guardare una quasi doppia dozzina di coglioni che corrono dietro ad un pallone e decidono pero’ a tavolino il tutto.
Non ho paura dei flame, se vi incazzate alle mie parole forse vi siete riconosciuti tra la massa :)
Parole sante Marco!
Pingback:altro che silenzio — freelabs @ sbarrax.it
stra-mega-quote ;)
Stica!
È proprio vero… ma insegnare ad istituire un brivido di panico purissimo e istantaneo ai rimbambiti della GMDF (“Generazione Maria De Filippi”) è più difficile d’insegnare a KingKong a suonare il banjo! Molto più facile invece il minuto di silenzio… non devono fare nulla!
Brivido di Panico Purissimo è una citazione?
non dire falsa testimonianza! (e aiutali ad uccidere un uomo)
ma quale silenzio…? concordo in tutto, felipe.
Teorema: Non importa a nessuno se muori, ma importa a tutti come muori, perché muori, dove muori e chi eri prima di morire. Se la tua morte non è banale, oppure tu sei diverso da “nessuno” allora hai diritto ad un minuto di silenzio, ad una commemorazione globale oppure ad un’effige/statua. Se la tua morte è banale oppure tu sei “nessuno” allora hai diritto ad un funerale (che non deve scassare i maroni più di tanto) e a pochi metri cubi di terreno. La dimostrazione è evidente.
Corollario : Essendo la TV nel 99.9_% dei casi il luogo delle banalità, è ovvio che si segua il suddetto teorema. Al di la del minuto di silenzio usato ad cazzum (sono tante le cose usate ad cazzum tanto da aver perso con il tempo il loro valore) fa inc…..are che il suddetto trattamento sia equiparato ad una forma di rispetto, quando in realtà è una montagna di ipocrisia mista a stupidità mista a lauti compensi.
Se dovessimo fare un minuto di silenzio per ogni morto ingiusto del mondo, passeremo tutta la vita senza pronunciare una sola parola… sarebbe un male?
Secondo me stanno pisciando fuori dal vaso.
Basta guardare qui. E’ una cosa assurda. Io al massimo i manganelli darei alla polizei.
Non pistole e taser.
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=69&ID_articolo=570&ID_sezione=138&sezione=Anteprime%20dagli%20Usa
@7 cit. Io non lo farò il minuto di silenzio. E non perchè non mi dispiaccia di un fatto del genere, ma sinceramente perchè penso sia meglio non fare gli ipocriti.
parole sante.
comunque d’accordissimo col post e anche con la maggior parte dei commenti…
Evidentemente però gran parte degli italiani non la pensa così (o forse non pensa proprio…)
Sei un alternativo!
@felipe, @pupa
IMHHHO, parole e silenzi hanno eguale valore: NULLO.
Solo ai gesti può essere dato valore. Troppo, troppo comodo ed istituzionalizzato: un silenzio, una banda al braccio, un discorso, non sono che “manifestazioni” di parole, certo non manifestazione d’intenti.
Vogliamo cambiare?
Che per un minuto allo stadio una curva gridi all’altra che sono solo colori, che sotto le maglie sono fratelli.
Che per un minuto nelle discoteche romane romanisti e laziali tirino fuori i loro gagliardetti e si abbraccino, cantando insieme che è solo uno sport.
Sembra più semplice un minuto di silenzio? Già… Beh, lo è.
Un minuto di silenzio, è solo un minuto. Purtroppo lascia il tempo che trova, non è esperienza, non è crescita, non è presupposto di miglioramento.
Non ho mai conosciuto nessuno che pensi di poter cambiare il mondo stando zitto; pochi ne ho conosciuti illusi di poter cambiare il mondo a parole; ma soprattutto, ho conosciuto qualcuno intenzionato a cambiare il mondo a fatti, e l’ho visto riuscire, nel suo piccolo: diventare una persona migliore e rendere più felice chi gli sta intorno.
E il solo fatto che io abbia ora parlato per più di un minuto, non mi mette né nel giusto né nel torto. Solo se qualcuno deciderà di AGIRE, nel proprio piccolo, in qualche maniera seppur minima, in seguito a questa lettura, questo messaggio avrà avuto senso.
… e come dice un mio amico: VVOLEMMOSE BBENE, và :D
-Jaba
@felipe
Io al minuto di silenzio mi associo ipocritamente, altrimenti i tifosi della curva nord mi rullano di cazzotti e si sà, loro sono in netta maggioranza… La massa è massa, decide anche per noi: quando si tratta di usi e costumi il senso critico va a farsi benedire.
@42:
la potenza è nulla senza controllo… non puoi discriminare le parole e poi elogiare i fatti… la parola è solo la “proiezione” di un pensiero… che poi si può trasformare anche in azione…
ma non sono “le parole” (intese come “far discorsi”) a dover essere criticate, ma l’eventuale ipocrisia di chi le dice.
@30:
dove vuoi andare a parare?
vuoi dirmi che l’italia è la peggio messa, siamo i più stupidi?
sarà bene che ti guardi attorno nel mondo e vedrai che non è un problema italiano…
più o meno evidente questo “vizio di forma della democrazia” c’è in ogni paese occidentale e anche in molti non occidentali…
storie vecchie di 70 quasi ormai comunque ;)
sarà bene “inventarci” qualcosa di nuovo… il problema non è il politico, ma il potere ;) che poi mi sembra un discorso ancora più vecchio dei mass media… molto.
Io sono profondamente d’accordo con Felipe.
Troppe cose ormai passano così, in questa sorta di silenzio assolutore col quale tutti si lavano la coscienza. E purtroppo per tutti intendo proprio tutti: autorità, parenti, amici, colleghi e datori di lavoro… Chiunque, qualsiasi cosa sia successa; basta il solito vecchio e semplice minuto di silenzio e ogni colpa viene lavata via, alla faccia dello sporco impossibile. Come se questo piccolo gesto, questo rituale, bastasse di per se a tributare la dovuta attenzione alle disgrazie e alle assurdità del nostro tempo e della nostra società.
Ho sentito tante volte ripetere che la nostra è una società malata; che è malata la politica, lo sport, la religione, addirittura il pianeta intero. E forse è così proprio perchè abbiamo imparato a soffocare lo sgomento col silenzio e nel silenzio. Forse la verità è che per certe cose non sappiamo proprio più cosa dire, o a chi dirlo. O forse perchè nel profondo è sempre molto più facile e rapido dirsi costernati e poi tacere su tutto, piuttosto che guardare in faccia le cose ed affrontarle a viso aperto. Meglio il minuto di silenzio, e lasciare poi che tutto continui come prima…
Scusate per lo sfogo.
[…] lassismo […] ( IMHO )
Pingback:Top Posts « WordPress.com
non capisco una cosa; tutti che criticano la tv, i mass media. Perche non la buttate e non rompete piu’ i maroni?
Che criticate a fare se poi non avete le palle di disfarvene?
io non ho piu’ la tv da almeno 4 anni, e vi assicuro che ne ho guadagnato tempo per leggere, trombare ed avere informazioni piu’ corrette.
se ho bisogno di vedere qualcosa lo faccio via internet.
E poi cosa e’ tutta questa fretta, quest’ossessione di avere le notizie prima di tutti, in tempo reale. ma che ve frega? capisco se con quelle notizie ci lavorate …. vabbe, questo e’ un caso a parte.
L’unica notizia che devo sapere immediatamente e’ quando i politici decideranno che i poveracci dovranno andare in guerra. in quel caso faro’ come il padre di un lider di un partito molto importante, me ne scappo in svizzera. mmm… ma io non lavoro in banca … vabbe’….
Quando camminerete per la strada o sul luogo di lavoro gli altri vi sembreranno tanti bambini che parlano dei loro cartoni animati preferiti, solo che in questo caso parleranno di quegli idioti in mutandoni dietro una palla o delle veline da desiderare.
Peccato invecchiare senza maturare.
@marcogni
non mi sembra fisiologico il comportamento delle forze dell’ordine e la “gestione” del conflitto sociale (anzi, direi ormai che la linea è quella della repressione violenta tout court).
E’ un problema non solo italiano (http://web.amnesty.org/library/Index/ENGEUR410092007), ma da noi c’è sempre una componente di gravità in più: vedi g8/genova innanzitutto.
@marcogoni
Quoto in pieno… è un’assurdità credere di risolvere un problema definitivamente ponendoci una patch… bisogna rifare il kernel.. un giorno aggiustiamo una cosa e poi se ne rovina un’altra… non lo riuscite proprio a capire che l’uomo è e sarà sempre così? Come dice marco, stiamo tranquilli: le code della gaussiana sono sempre più piccole della gobba..
@Akira & Bigshot
Alla fine pensate la stessa cosa, il gesto compiuto è il medesimo. Vi astraete dall’umano, sciogliete i legami con l’esistenza singolare (del povero tifoso laziale o di chiunque altro la morte s’annunci in televisione) e, nel pertinace tentativo di dichiarare la vostra unicità “incondizionata”, non fate altro che mostrare il peggior volto dell’omologazione e reattività.
Del resto il riso è questo, è questa distanza dall’umano che rende l’uomo spettacolo per l’uomo (e giù a ridere). Salvando che cosa poi? Forse la propria coscienza critica? Forse il proprio diritto/desiderio di capire? No. Ciò che salvi, Akira, è l’illusione d’essere oltre il piano delle menzogne di massa, le menzogne sociali. Fortifichi in te l’idea di vivere vita vera, scevro dai simulacri collettivi; fortifichi la tua fede nella sostanzialità del tuo punto di vista. Ciò che ha valore è solo ciò che investe la tua persona direttamente, ciò che riconosci contiguo alla tua vita ora. Non dissimilmente da Bigshot, al quale il dramma non interessa perché non lo riguarda…ma al quale riguarda invece lo sforzo di mostrare la propria non-omologazione, la propria autenticità.
Vedete, io non conosco felipe ma sono uomo attento alle parole, a ciò che vien detto e a ciò che resta taciuto (il silenzio). Mi permetto di notare (felipe potrà smentirmi) che questo post, nella sua brevità e nella sua rassegnata constatazione è denso di tristezza per la tragedia avvenuta (e per le tragedie delle donne e degli uomini in una società che uccide la morte e il senso del dolore, e le prospettive e le scelte che queste schiudono e gridano), e il tono fondamentale ch’io traggo è la rabbia rispetto alla volgarità dei comportamenti susseguenti. Ora, che ci si lavi la coscienza con un minuto di silenzio allo stadio,che si fortichi il proprio Io pernacchiando durante il silenzio (o ridendo fragorosamente) o che (in silenzio o meno) di fronte alla tragedia della vita si pensi soltanto a preservare se stessi dall’omologazione (a volte la propria eccentricità è più becera del collettivo), in ogni caso ci si fotte, si fotte la nostra percezione di condividere uno spazio e un tempo, la percezione che è morto uno di noi, la percezione che siamo di fronte ad un probabile omicidio volontario (elio, sparare a braccia tese dall’alto verso il basso è omicidio volontario!). E qual’è l’obiettivo principe dei simulacri di realtà? Qual’è la via maestra di controllo sociale? Dividere l’umano dall’umano, fargli credere che più della vita di un altro ciò che conta è la preservazione del proprio modello, del proprio stile, del proprio convincimento. Siete due uomini distratti da voi stessi e vi svegliereste solo se foste voi le vittime in onda sui tiggì.
Pienamente daccordo.
… ho capito solo che sei un chitarrista e detesti, giustamente, la De Filippi.
mecojoni
Questo post poteva essere un’ottima occasione per star tutti zitti in coro, almena una volta, e riflettere. Compreso me medesimo.
E che ne dite delle petizioni su internet?
Firma qua, firma là, gira l’email a tutti i tuoi amici e…
-Il software libero entrerà nelle case di tutti gli italiani
-Amina non verrà più giustiziata
-i cani non verranno scuoiati in Korea
-la benzina verrà abbassata di prezzo
-le balene non si spiaggeranno più
La prima volta che mi hanno *imposto* un minuto di silenzio è stata alle medie inferiori, non ricordo nemmeno cosa fosse successo, la prof di italiano ha imposto il minuto (non era comunque una sua decisione personale) senza spiegare niente di che. Io sono rimasto a pensare che non capivo, al termine del minuto ho chiesto per cosa fosse e ha risposto “non ho tempo, devo interrogare. Vieni alla cattedra”. Molto intenso, specie l’interrogazione. Da allora non è cambiato niente, si fanno minuti di silenzio “a caso”, minuti che non portano a niente visto che basta stare zitti per un minuto pensando alla canzone preferita e guardandoci intorno per poi non aver capito niente. Stavolta è morto un tifoso? Facciamo il minuto? Facciamolo ma poi di concreto per impedire un’altra morte cosa facciamo? A che serve stare in suspend-to-ram per 60 secondi (sempre cronometrati nella mia esperienza personale, guai a fare 10 secondi in più) per poi ricominciare a fregarsene di ciò che è successo?
Per la cronaca la stessa prof ha bocciato la richiesta della mia classe di fare un minuto di silenzio per la morte di Senna. Credo che sia esattamente lo spirito del minuto di silenzio, se sei al potere e ti frega qualcosa lo indici altrimenti non è importante.
@ Dimideb
Complimenti per il commento. Non lo convidido in pieno, però mi sembra che sia stato ponderato a lungo. Hai ragione a dire, se non ho frainteso, che l’aspetto umano dell’accidente dovrebbe essere più importante della dimostrazione del proprio indidualismo, tuttavia credo che ci sia un limite, senza essere eccessivamente cinico: io sono dispiaciuto che sia morto quel ragazzo, è una tragedia per la famiglia e un’ingiustizia, ma non posso provare autentico cordoglio come se fosse accaduto a un mio amico. Il mio pensiero si sposta presto, come dire, al generale, a come sia stato possibile un simile incidente, a come risolvere la questione. Non è per questo che mi sento diviso dal mio
“fratello”, però non posso, non è giusto per me, sentire allo stesso modo per uno sfortunato ragazzo forse ASSASSINATO e chi ho vicino.
@ mentorino
La riflessione solitaria non è tanto buona quanto il confronto di diversi pensieri, secondo me. Basta che siano “pensieri pensati”, non generica indignazione ecc
Buona giornata a tutti
Pingback:I bravi ragazzi… « Svaried Blog, a bit of Linux, in itagliano
@2Fiori
Certo, un lutto in famiglia è maggiormente sentito. Ovvio e “giusto”. Ma è il senso della maggiore o minore vicinanza che deve valere, non il senso della minore o maggiore lontananza. Perdere una madre è più doloroso di perdere un amico (o comunque è più doloroso perdere chi sentiamo più vicino), ma è doloroso comunque perché comunque siamo posti di fronte ad un mutamento radicale ed incontrovertibile del mondo (del “nostro” mondo che è semplicemente il mondo). Quello “spostamento al generale” di cui tu parli è sintomo del fatto che quella morte ha cambiato (certo in modo meno violento ed accecante di un lutto in famiglia) il tuo mondo, e percepisci che se un poliziotto mira e spara è anche un tuo problema. E la società della cattiva coscienza che urla il suo minuto di silenzio è la medesima che mira e spara non per uccidere ma per leggerezza, perché è possibile. Il dramma è il valore nullo della vita, il valore nullo della responsabilità, il valore nullo dei valori…restano solo le impressioni, le buone intenzioni e i sentimenti soggettivi d’appartenenza o di orgoglio: ultras orgogliosi, poliziotti in buona fede, simulazioni di coscienze morali contrite, rispetto mafioso ed onore ottocentesco per le pseudoidentità prodotte in linea (o in contrapposizione) alla società ad alti livelli di consumo. In questo volgare spettacolo, che è il senso del post di felipe, si inscrivono a pieno titolo le “rivendicazioni” eccentriche dei vari “io non sono ipocrita come gli altri”, “io non faccio ciò che la società mi dice di fare”, “io sghignazzo la morte di quell’individuo”, “io non provo nulla perché non lo conosco”; in sostanza è il conformismo dell’anticonformismo, il simulacro, il modello, lo stile del “pensare liberamente”. E che pensino pure liberamente le loro cazzate, ma non si stupiscano quando “inspiegabilmente” non troveranno conforto tra i loro simili per le ingiustizie che subiranno. Vedi, io non pondero ciò che scrivo, piuttosto mi accaloro perché le loro cazzate sono anche un mio problema.
Io vorrei andare controcorrente. Non è il minuto di silenzio in sè l’ipocrisia, esso è comunque un gesto di lutto.
Piuttosto l’utilizzo che se ne fa di quel minuto può essere ipocrisia, dipende da cosa ha una persona nel cuore. Se un singolo se ne frega non puoi certo costringerlo ad avere sentimenti di cordoglio, ma per me è sempre un bel gesto che la comunità dimostri solidarietà fermandosi un attimo. E talvolta può essere un occasione per dare alle persone il tempo di fermarsi un attimo e riflettere, che di questi tempi non è facile.
Non si pùo mica pretendere che il minuto di silenzio cambi il mondo!
Guardiamo il positivo delle cose più spesso, piuttosto. Questo sì che può migliorare la società.
Ahimé… è la drammatica realtà. Come sono sciocche le giornate del ricordo, i pellegrinaggi nei luoghi dell’orrore (a prescindere da quali siano), et similia: del resto, i media riescono benissimo ad anestetizzare le masse al dolore e la nostra società ha escluso il “negativo” per motivi commerciali. È un discorso forse troppo complesso per questo contesto, ma fa sempre bene ricordarlo. :)
@44 bigshot:
[quote]
la potenza è nulla senza controllo… non puoi discriminare le parole e poi elogiare i fatti… la parola è solo la “proiezione” di un pensiero… che poi si può trasformare anche in azione…
ma non sono “le parole” (intese come “far discorsi”) a dover essere criticate, ma l’eventuale ipocrisia di chi le dice.
[/quote]
Mi spiace sinceramente contraddirti, ma “nel mondo reale” (fuori dal mercato di pneumatici) la potenza è MOLTO senza controllo, mentre il controllo è NULLA senza potenza.
Ho discriminato il “solo controllo” di uno o mille minuti di bei discorsi o bei silenzi, e l’ho fatto esplicitamente, coscientemente e su base prettamente empirica. La parola non è sempre proiezione di un pensiero personale, anzi, in questi casi è la proiezione di un pensiero di massa, che come tale non appartiene a nessuno. Per questo, in seguito al silenzio, nessuno agirà, perché nessuno se ne sentirà responsabile.
Io critico non la parola ma il SOLO far parola, così come non riuscirei a sopportarmi se dopo la scrittura di “bei discorsi” come questo non facessi seguire azione diretta da parte mia. Fortunatamente, convivo molto tranquillamente con me stesso.
Spero di essere stato chiaro e di aver esplicitato eventuali parte mal comprese. Se hai altre richieste o correzioni in merito, o se vuoi solo esprimere la tua contrarietà alla mia idea, sentiti libero di farlo, a patto che sia costruttivo. Dammi dei vantaggi pratici della tua filosofia che “se senza ipocrisia, basta il pensiero”, cosicché possa anch’io esserne convertito. E non sto facendo dell’umorismo: sono sempre felice di cambiare opinione per una migliore. Questo è quel che chiamo la differenza tra parole (o ipocrisie) e azioni.
E comunque, grazie per il commento ^_^
@53 Dimideb:
grandioso tentativo di astrarsi della cerchia di (noi, akira, bigshot e gli altri a noi simili) persone “eccentriche” dimostrandosi uguali a noi… benvenuto nel CLUB… amico…
al tuo stesso livello che tue parole sono l’ovvietà di chi cerca di anti conformista degli anticonformisti….
fai pure un loop in meno… che almeno stai in compagnia…
@ 65 jaba:
ok, ora ci siamo capiti!
ora ti do ragione in toto…
a me sembrava dicessi che è meglio agire e basta… invece concordiamo che dopo le belle parole devono seguire i fatti… è questo che voleva dire “la potenza è nulla senza controllo” ;)
errata corrige:
“al tuo stesso livello le tue parole sono l’ovvietà di chi cerca di essere anti conformista degli anticonformisti….”
sono stato ripetutamente interrotto durante la scrittura del commento, sorry.
ma tu lo sai cosa è il silenzio?
Non credo, e allora te lo dico io. E’ il verbo dell’anima
talentiblog
@Pollycoke
certo che no sei molto coerente, prima dici che non ti sembra giusto il silenzio e poi non scrivi niente per +piùdi 24h
Bello il post, l’unica cosa che non condivido è il
“brivido di panico purissimo”
@Giorgio
Scherzi vero?
@Dimideb:
“Vedi, io non pondero ciò che scrivo, piuttosto mi accaloro perché le loro cazzate sono anche un mio problema.”
Grandioso…non ho capito bene se quando dici “le loro cazzate sono anche un mio problema” vuol dire che io ed altre persone siamo il tuo problema per quello che pensiamo, oppure se anche tu pensi cazzate.
Vorrei capire senza polemica.
Affermare il proprio io, secondo il tuo ragionamento è un male; perchè?
“E che pensino pure liberamente le loro cazzate, ma non si stupiscano quando “inspiegabilmente” non troveranno conforto tra i loro simili per le ingiustizie che subiranno.”
Se dovessi subire un’ingiustizia, stai sicuro che non mi importerà niente del conforto di persone che non conosco o di persone con cui non ho condiviso niente; quindi, per favore, se dovessi subire un’ingistizia non cercare di proporre un minuto di silenzio per me :)
@72 akira:
no, lui si sente superiore, lui non è eccentrico, lui non pensa cazzate, lui non è libero di far finta di pensare liberamente….
lui ci psicanalizza, lui sa di noi quel che noi non sappiamo… -,-
@Dimideb
Piccola precisazione.
Primo: non pensare che quando sarà il momento di fare questo minuto di silenzio io mi metta a ridere “realmente”.. è un’iperbole (in senso letterario).
Secondo: si…sono conforme all’anticonformismo, ma a volte sono conforme al conformismo; in parole povere non cercare di etichettarmi. Etichettare è come giudicare e non va bene :)
Leggo sul corriere.it che è morto ingiustamente un ragazzo francese.
E’ morto perchè una sera ha incontrato una ragazza, che volendo ispirarsi a Meredith, lo ha sgozzato.
Propongo un minuto di silenzio.
Qui ho letto di far seguire ai pensieri i fatti…sono daccordo
Possiamo trasformare questa discussione in una specie di brain-storming e vedere cosa possiamo fare nel nostro piccolo; chiaramente qualcosa migliore di un minuto di silenzio.
Aspetto proposte
Ptfu
Sto a rota dei tuoi post,ti prego Felipe interrompi sto silenzio!
Quanti minuti di silenzio dovremmo fare per tutte le persone che muoiono ogni giorno (per guerra, violenza, fame, malattia) ?
Uccidere è sbagliato, sempre. Con il denaro impiegato nelle guerre in Iraq e Afghanistan – ho letto su qualche rivista – avremmo potuto risolvere i problemi della fame e dell’istruzione nel mondo.
Mors tua, vita mea. Io vivo, tu muori. Legge della giungla. L’uomo eppure non è solo un’animale. Definire l’uomo un animale, sarebbe come definire un computer come un elettrodomestico…
“Fatti non foste …
L’Italia è UNO dei paesi più corrotti al mondo a livello culturale. Che schifo.
… e pieno di generalisti
Bah..mi spiace vi offendiate (bigshot e akira), solo che ho notato come le parole, pur così chiare, del post si fossero prestate non dico a fraintendimenti ma a distorsioni. Di fronte alla presa di posizione di felipe circa il costume nazionale di riparazione collettiva delle colpe di stato (o dei drammi di stato), circa la modalità con cui la società dello spettacolo non perde occasione, anche di fronte alla morte, di rinsaldare i legami di un popolo dello spettacolo (del resto si dice che gli italiani abbiano appreso la loro meravigliosa lingua attraverso la TV) voi, e non solo voi due, avete colto anche quest’occasione per magnificare il vostro ego. Se mi sono rivolto direttamente a voi due è perché in modo singolare avete anche dibattutto, bisticciato sulle definizioni proprio nel momento in cui manifestavate la medesima volontà. Vedete, vi parlo da quella che voi definite mia superiorità, gli ultras che al funerale del morto cantano inni della Lazio strumentalizzano la morte al fine di fortificare il proprio feticcio identitario; il minuto di silenzio, la fascia nera al braccio, l’applauso secco, sincopato e militaresco sono strumenti/espressioni d’orgoglio identitario. E voi due anche nelle vostre ultime sortite non fate nulla di diverso: rivendicare, rivendicare, rivendicare…chi cazzo voi siete. Ma non è interessante sapere chi siete perché la vostra identità l’avete comprata inconsapevolmente (é come una copia di windows sul pc nuovo). Ciò non implica che sia impossibile il miracolo del risveglio, né io posso e voglio formattarvi l’anima, ma insinuate in voi stessi almeno il dubbio che il mistero accecante della vostra identità non sia per nulla un mistero glorioso.
sante parole!
@Xander: per niente, era un grazie sincero per aver aggiunto una diversa prospettiva al tema.
@Pupa: tipico contraddirmi anche senza essere sicuri di cosa si stia parlando :P
@Winze: haha, tu sì che mi capisci :)
@Dimideb: grazie mille anche a te!
@Jaba: eh, ma infatti ho evitato di fare l’utopista o il sognatore, non mi ci vedo.
In Italia ci vorrebbero inchieste, non silenzi. Ci vorrebbero tante sentenze brevi e decise, non sproloqui televisivi vani e populistici, rispetto delle leggi e della giustizia e non nuove leggi, rimozioni e non promozioni ( vd De Gennaro ). In Italia si sta bene, in Italia si sta male, in Italia c’è solo il sole e tanti troppo pochi Italiani che si portano sul groppone tutta l’Italia. Il silenzio in Italia e in particolar modo al sud ( sono di Napoli ) spesso significà Omertà e non rispetto o lutto.
Per piacere parlate, parlate, parlate. Per i morti si prega non ci si sta zitti!!!
@ Dimideb
Grazie. Cerco di capire rileggendo quello che hai scritto, ma non afferro la tua posizione. Tu, che giudichi gli altri guardandoli dall’alto in basso, che posizione hai preso, in cosa credi. Hai una personalità? La manifesti oppure osservi gli altri e dici che le loro posizioni non ti piacciono e sono un tuo problema?
Non lo so, cerco di capire…se mi avessi, me che dici essere il tuo prblema, di fronte cosa mi faresti?
Quando parli sento solo lamenti
@Dimedeb
“avete colto anche quest’occasione per magnificare il vostro ego”
Ti dico che quando commenti un post magnifichi il tuo ego, quando scrivi un post magnifichi il tuo ego, quando fai qualsiasi cosa magnifichi il tuo ego…quando mi giudichi non senti un leggerissimo piacere, che nutre il tuo ego?
@Akira
Non arrabbiarti..
Se ti avessi di fronte? Non farei nulla.
Guardare dall’alto in basso? Tu lo dici.
Nutrire il mio ego? Se così è non ti nausea tutto ciò?
In cosa credo? Davvero t’interessa sapere in cosa io creda? Se la domanda è vera…forse stai pensando di piallare quel cazzo di windows nel tuo cervello.
Alla fine io e te, ci piaccia o meno, condividiamo un destino. Perdonami se ti ho offeso, anzi perdonami d’averti offeso…ma non sempre parlando magnifichiamo il nostro ego. Questo lo credo; è sufficiente per te?
@Dimideb
“forse stai pensando di piallare quel cazzo di windows nel tuo cervello”
Cosa significa? Non ho capito. Me lo spiegheresti come se avessi cinque anni? Se, forse, intendi dire che ho schemi mentali fissi, sappi che non ne ho…questo, puoi crederci o meno, è quello che dicono le persone che mi conoscono.
Quando dico in cosa credi non intendo in generale oppure sui grandi temi della vita, vorrei solo sapere cosa pensi del minuto di silenzio (che poi è il punto di partenza della discussione).
“Perdonami se ti ho offeso, anzi perdonami d’averti offeso…ma non sempre parlando magnifichiamo il nostro ego”
Quindi sei cosciente di avermi offeso almeno una volta in ogni tuo post. Comunque non me la sono presa…perchè io credo che le parole stanno a zero e che quello che conta sono i fatti, quindi le offese non mi pesano
Risponderesti, per favore, ad ogni domanda che ti ho fatto nei vari post? Grazie
Pingback:One day in hell « el BLOG di GIOVANNI