Menu Chiudi

Imbottito di tranquillanti

«Sto esagerando con il kamatrivNome di fantasia, in realtà non ricordo come si chiami». Me lo ha detto ieri sera con una naturalezza disarmante e un sorriso tra sconforto e forzata autoironia. Poi probabilmente se n’è pentito e ha cominciato ad ingolfare la sua «grande confessione» con dettagli e parole inutili.
Io credo capiti a tutti di sentirsi inadeguati o non sapersi gestire in alcune circostanze, specie ai più sensibili di noi. Apprendere che qualcuno così estroverso e creativo possa lasciarsi andare a crisi di panico e abbia una costante «paura di se stesso» è stata però una sensazione nuova. Vertigini.
«Non hai bisogno di farmaci». È quel che ho detto a lui. Mi piacerebbe crederci sul serio.

0 commenti

  1. Dass

    Un mio caro amico dipende ormai da decenni dagli psicofarmaci.
    Ma nonostante afferma che ne ha bisogno e che servono a farlo star bene, ogni tanto sbarella, sbanda, è come se fosse ubriaco.
    Mi spiace ma non penso che queste sostanze siano la soluzione a nulla.
    Il tuo amico avrebbe bisogno di qualcosa che gli dia una stabilità e un appagamento interiori.
    La meditazione è l’ideale, se no anche uno sport che gli consenta di scaricare lo stress ma non di alimentare la tensione mentale.
    Corsa, ciclismo, tai chi…
    Ma è difficile in questi casi anche solo pensare a queste alternative, per quanto siano efficaci.
    E’ una situazione tosta… Ti faccio i miei auguri.

  2. accio

    I farmaci servono per patologie gravi alle quali non si può reagire (non so, la schizofrenia non ti passa facendo un po di tai chi…).
    Per tutto il resto è necessario l’appoggio e la comprensione delle persone vicine, anche se si fanno cose stupide, cattive e meschine.

  3. Emiliano

    Io credo che il tuo amico abbia bisogno di un aiuto psicologico piuttosto serio.
    Gli psicofarmaci,nei casi più gravi, sono molto utili ed aiutano ad affrontare una psicoterapia che altrimenti diverrebbe impossibile.
    E’ per questo che dovrebbero essere usati: come supporto ad una psicoterapia adeguata. Le tecniche meditative possono essere molto pericolose, a causa del fatto che in diversi soggetti già "compromessi" dal punto di vista psicologico, possono provocare crisi psicotiche e vere e proprie scissioni della personalità.
    Il problema dei farmaci psicotropi è che oggi si tende a prescriverli con troppa facilità, anche in casi in cui non ce ne sarebbe bisogno. A volte è il paziente che implora un miglioramento immediato ed in quei casi, purtroppo, la prassi è quella di prescriverlo.
    Un altro grosso problema è che la maggior parte delle persone, qualora sentisse il bisogno di uno psicofarmaco, non se lo fa prescrivere da una specialista come può essere uno psichiatra, ma se lo fa prescrivere dal proprio medico generico il quale, il più delle volte, sbaglia la posologia.

  4. Anonimo

    In passato ho esagerato, parecchio, con alcol e farmaci (non droghe). C’ho messo 20 minuti a capire come funzionava e quasi 15 anni per smettere, con ricoveri ed altro. Non è bello. Non lo auguro a nessuno!

  5. frost

    Da uno che lavora (anche) con queste cose, dico che la dipendenza da droghe "legali" come gli psicofarmaci è una dei problemi sociosanitari più pesanti dell’ultimo decennio (perlomeno). Senza star qui a dibattere sui perchè, sul cosa manca, sul fatto che i farmaci di questo tipo abbiano o no un senso, partiamo da un punto fermo: questa persona ha ammesso di essere in una situazione di difficoltà, che fatica a controllare.
    E’ il primo passo per provare a risolvere – serve (questo sì, e senza dubbio) qualcuno che sostenga questa presa di coscienza, e serve gente che sappia cosa fare. Nei servizi per le dipendenze (una volta serT, adesso significativamente serD = da Tossicodipendenze a Dipendenze, di tanti tipi diversi…) ci sono un sacco di bravi medici e psicologi che si prendono in carico casi del genere, non so come siano messi dalle vostre parti – ma un tentativo di portarci questa persona a fare due chiacchiere io lo farei.
    Il punto di partenza però è, imprescindibilmente, che la persona si renda conto che qualcosa non va, e si percepisca (anche in maniera non chiara… ma è un inizio) dentro ad una relazione non corretta con il farmaco (in questo caso). Dato che tante di queste nuove dipendenze (psicofarmaci, ma anche cocaina, ecstasy ecc) non hanno effetti "visibili" a sè e agli altri, questo è proprio il punto più difficile.

  6. killer1987

    sono d’accordo con Dass, gli psicofarmaci curano i sintomi ma non la causa che li ha fatti scatenare.. penso che il primo passo sia parlarne tranquillamente, poi gli consiglierei di fae sport, una vacanza e di circondarsi di amici..
    ciao

  7. Dass

    di fatto rendersene conto e parlartene è stato il primo passo o per lo meno un tentativo, una richiesta di aiuto
    è già qualcosa da cui partire
    trascinatelo sempre in giro, distrailo, fallo divertire
    riempigli la giornata e il vuoto che ha dentro

  8. Darko82

    gli psicofarmaci sarà pur vero che curano il sintomo e non la malattia, ma ti assicuro che ci sono casi in cui non c’è altro da fare (penso all’epilessia).
    Quanto all’uso di psicofarmaci per malesseri più psicologici che somatici (anche se ormai è tutto psicosomatico, ma ci siamo capiti credo) sono contrario, meglio una sana psicoterapia coadiuvata da amici veri (sono un "futuro" neuropsichiatra fidanzato con una attuale psicologa)

  9. Umberto

    >>I farmaci servono per patologie gravi alle quali non si può reagire (non so, la schizofrenia non ti passa facendo un po di tai chi…).
    Tenendo conto che tutte le patologie mentali vengono accettate per votazione di un gruppo di medici lobbysti, che non si e’ ancora capito una mazza di come funziona il nostro cervello, e che ormai ad essere schizzofrenico e’ il sistema sanitario stesso, la cosa migliore da fare non e’ certo quella di calarsi droghe pesanti.
    1) Non si sa ancora oggi come funziona il cervello umano. Si e’ capito che certe sostanze chimiche hanno degli effetti sulla mente, ma vai a chiedere ad un medico esattamente come funzionano: mistero. Scoprono una nuova molecola, e la testano per vedere che effetto fa, e se magari puo’ avere mercato si vende. Vedi l’esempio del Ritalin (una metanfetamina classificata nella stessa categoria dell’eroina) date ai bambini per farli stare buoni.
    Ok, il cervello e’ influenzato da certe sostanze chimiche, ma non e’ detto che ogni problema sia dovuto ad uno squilibrio chimico, o risolvibile grazie alla chimica.
    Sarebbe come affermare che siccome e’ provato che quando nevica il traffico rallenta, basta buttare un po di neve in autostrada per non far correre troppo gli automobilisti :-).
    2) Non siamo tagliati per la vita allucinante che siamo costretti a fare in questo terzo millennio, stiamo tagliando ogni contatto con la natura e con il vivere in modo sano e naturale. Se percaso il tuo corpo non si adatta a questi ritmi martellanti allora sei tu che hai un problema, e se proprio non ce la fai ad adattarti o non sei un ebete felice allora calati pure queste pastigle magiche che risolvono ogni problema.
    My two cents
    Umberto

  10. Anonimo

    In un periodo brutto della mia vita (mi era morto il pesciolino) sono andato dallo psichiatra che mi ha prescritto efexor e xamax parlandone come se fossero normali farmaci che si prescrivevano a tutti quelli che avevano problemi simili ai miei. mi disse di prendere una pasticca al giorno (di uno dei due non ricordo quale) e l’altro di prenderlo solo nei periodi particolarmente "gravi".
    Non ti dico lo sballo che ho avuto con la prima pasticca.. ero felice artificialmente, non riuscivo a concentrarmi su quello che avevo intorno, era come se fossi ubriaco senza però aver bevuto… Ti dico la verità l’effetto che ha avuto mi è piaciuto ma non potevo più ragionare in modo normale, così presi le due scatolette e le buttai nella spazzatura, meglio stare un po male e sapere perchè si sta male piuttosto che crearsi un falso mondo intorno.
    Il mio consiglio è di evitare di andare dallo psicologo e soprattutto di evitare qualsiasi tipo di farmaco a meno che non si hanno comporta autolesivi o suicidi, ancora oggi mi chiedo come mai mi abbia prescritto quelle pillole, ma fortunatamente sono ancora un essere pensante :)

  11. Marco Rotella

    Bè se posso sinteticamente esprimere la mia… NATUROPATIA
    E se posso ingenuamente consigliarvi una lettura…
    "CLAUDIA RAINVILLE – Ogni sintomo è un messaggio"

  12. AleX-75

    "In un periodo brutto della mia vita (mi era morto il pesciolino)…"
    Non so se sperare che tu stia scherzando o meno.

  13. felipe

    @SinNiji:
    @Umberto:
    @Marco Rotella:
    Sono molto d’accordo
    @Emiliano:
    Attualmente non più, ma mi raccontava che qualche tempo fa ci andava.
    @Anonymous #6:
    Spero ci riesca anche lui prima o poi, non immagino quanto possa essere doloroso dipendere *per sempre* da qualcosa che ti tenga costantemente mezzo-addormentato.
    @Darko82:
    Anche io lo sono stato (fidanzato con una psicologa). Anche la tua è un po’ border-line? :)
    @tutti:
    Lo vedo tra una mezz’ora e passeremo la sera insieme, con altra gente e con le rispettive pupe. Non è un tipo a cui mancano distrazioni, se è per questo.

  14. TheLeashedHare

    I disturbi della personalità gravi, come mi pare di capire da quanto racconti, possono derivare da tanti fattori diversi e difficili da decodificare, specie per l’interessato che tende a viverli come una malattia.
    In questi casi i farmaci sono una soluzione di facciata, che serve a star bene ma non a sciogliere il problema alla radice.
    Non sto a dirti le solite frasi fatte del tipo: stagli vicino, son cose che passano, basta essere più sereni, e via dicendo, perchè purtroppo NON SERVONO A SCIOGLIERE IL PROBLEMA.
    La cosa migliore da fare è affrontare una psicoterapia che può durare molto ed essere costosa ma è anche capace di sciogliere il problema alla radice.
    Per quanto lungo e difficile, un percorso di questo tipo di farà capire che sono problemi che si possono risolvere.
    Buona fortuna.

  15. Tanner

    La nostra complessità intellettiva ci porta anche a queste conseguenze.
    Rimango cmq affascinato dai meandri della psiche.

  16. deleau

    purtroppo ora non ho il tempo di rispondere per esteso…
    devo però precisare però almeno un paio di cose in questa (spero) perdonabile fretta.
    Ferma restando l’azione sia orientata allo stesso "obiettivo", sostanze d’abuso e farmaci si differenziano, quantomeno, sulla prescrizione… intendo dire che c’è una certa differenza tra l’esagerare con il "kamatriv" (che per inciso non credo esista) e l’assumerlo a seguito del consiglio di un medico e secondo le sue indicazioni.
    Lavoro in un Centro di Salute Mentale, in molte occasioni sarei felicissimo di poter offrire un "percorso psicoterapico" (sono diversi, variegati e, secondo il mio modesto parere, vanno scelti con molta cura perchè non tutti validi allo stesso modo e non tutti, anzi nessuno, funziona da panacea). Purtroppo le risorse a disposizione sono scarsine, io non faccio alcun tipo di attività privata, ma sono costretto a dire a molti che se vogliono una psicoterapia devono rivolgersi ad uno specialista privato. E quindi ci vogliono i danari.
    Non è un termine che mi piace, ma esiste uno "spettro" di gravità. Una persona che soffre di schizofrenia ed una persona affetta da un disturbo d’ansia sono (più o meno) agli antipodi in una scala. Nel secondo caso è possibile scegliere in un ventaglio più ampio di opzioni terapeutiche ed in molte situazioni è possibile anche superare in maniera autonoma il problema. Per quanto riguarda la schizofrenia (qui usata solo come esempio di una patologia grave) è verissimo che molti psichiatri immaginano l’intervento solo con la psicofarmacologia, è altresì vero che i cosiddetti interventi integrati (psicoterapia + psicofarmacologia + riabilitazione (sui tre assi casa, lavoro, relazioni)) sono stati riconosciuti come i più efficaci a lungo termine. Purtroppo costano. In questo paese, ma siamo in abbondantissima compagnia, si sceglie di spendere sull’unghia oltre trentamila euro per un bypass ad un ottantaduenne (che ne ha tutto il diritto, non fraintendete) ma non si spende quasi nulla per un ventenne che, se trattato bene al suo "esordio psicotico", può ristabilirsi completamente e considerare l’accaduto come un "episodio".
    @ Umberto che cito… [Tenendo conto che tutte le patologie mentali vengono accettate per votazione di un gruppo di medici lobbysti, che non si e’ ancora capito una mazza di come funziona il nostro cervello, e che ormai ad essere schizzofrenico e’ il sistema sanitario stesso, la cosa migliore da fare non e’ certo quella di calarsi droghe pesanti.]
    La sofferenza è sofferenza, per quanto quei lobbisti abbiano cercato di classificarla malevolmente esiste… Il sistema sanitario è schizofrenico (e, credimi, lo vivo tutti i giorni)… Del cervello non si è capito una mazza (ma gli psicoterapeuti sì… ed essendolo (almeno in parte) sono perplesso)….
    e quindi quando dovessi stare male ti aspetterai che ti si dica "mettici la buona volontà"?
    PS
    naturalmente ora sono in ritardo ;)

  17. Wyrmskull

    Chi consiglia ad una persona che ha bisogno di psicofarmaci, di rilassarsi con una vacanza, forse non ha molto presente il problema.

  18. Sergej

    Non credo si possa essere pro o contro questi farmaci.
    In certe situazioni bisogna trovarsi… Non sempre le crisi di panico hanno motivi psicologici. A volte i motivi "psicologici" sono delle cause scatenanti, ma la motivazione è altrove. E parlo per esperienza: a volte i farmaci servono. A volte no… Ci sono i medici per decidere…

  19. Anonimo

    i farmaci servono, si, per rimetterti in carreggiata specialmente se hai un lavoro e non vuoi essere licenziato, poi il discorso sulla pazzia, la schizofrenia e la 'malattia' starebbe alla societa accettarlo, ma questo e ancora tabu
    sicuramente non serve *parlare troppo* del problema, ma parlare con una persona fidata che sa ascoltarti e consigliarti: un buon psicologo/psicoterapeuta, buona fortuna..
    Anonimo

  20. nome di fantasia

    ragazzi non sapete di cosa state parlando.
    In questi casi è meglio stare zitti, si evita di fare brutte figure davanti a persone che con quei farmaci devono averci a che fare.
    Il giorno che vi scoprirete bipolari, depressi (seriamente), schizofrenici, epilettici potete tornare a sentenziare sui farmaci.
    ps. andare in vacanza non serve ad altro che a star male in vacanza.
    @Darko82
    come futuro neuropsichiatra io starei attento a quello che dici rischi di fuorviare le persone, una chiacchierata non risolve certi problemi.

  21. Darko82

    @nome di fantasia
    non ho proprio parlato di una chiacchierata, ma di "sana psicoterapia" che sono due cose ben diverse
    quanto alle malattie organiche ho già espresso il mio parere positivo sui farmaci.
    "gli psicofarmaci sarà pur vero che curano il sintomo e non la malattia, ma ti assicuro che ci sono casi in cui non c’è altro da fare (penso all’epilessia)."
    non penso di aver detto nulla di strano

  22. Inte73

    I miei due cent sono il pensare che nella nostra societa’ c’e’ una presenza non indifferente della solitudine, che non e’ solo il non aver fisicamente attorno qualcuno ma sopratutto l’essere circondati da persone ma sentirsi soli. Se a questo tizio la compagnia non manca, resta da capire se gli manchi un particolare supporto che desidera e qual’e’ o ha solo bisogno di un calcio alla moda di s.Patrignano

  23. markpersy

    Ho passato anche io questo momento. Pochi mi capivano, un anno scolastico perso, un’esistenza da rifare. Ma ho reagito pensando che anche il mio piccolo cervello sarebbe potuto essere utile per cambiare quel

  24. Anonimo

    @nome di fantasia: ottimo, zittiamo le persone così non accresceranno la loro coscienza, mi sembra un fantastico metodo per crescere non discutere ;)

  25. nome di fantasia

    non c’è molto da discutere l’ho detto. Valproato di sodio tutta la vita e escacitoplam nei periodi peggiori.
    E le chiacchiere valgono quanto una banconota da due euro.
    Perchè la gente non sa cosa sentono gli altri, cosa provano. Spesso giudicano senza sapere nemmeno qual’è il loro problema.
    anch’io a detta di molti sono "così estroverso e creativo" come l’amico di felipe. Eppure questo è il mio problema http://www.ipsico.org/disturbo_bipolare.htm
    e vi assicuro che non c’è vacanza che tenga, ne bella chiacchierata. Io devo la mia normalità ai farmaci. E personalmente credo di poter capire chi ha crisi di panico più di molti di quelli che finora hanno scritto.
    E vi assicuro che leggere certe cose mi rattrista, perché è colpevolizzare chi ogni giorno deve affrontare problemi seri. E già queste cose portano con se sensi di colpa sulla propria condizione e disadattamento, non mettetevici anche voi.
    Se un medico ha deciso e ha prescritto quei farmaci, quei farmaci sono necessari, non facciamoci medici.
    Poi discutiamo quanto volete.

  26. Anonimo

    @nome di fantasia: ti sei mai chiesto da dove arriva questo disturbo? sei convinto che sia chimico del tuo cervello dalla nascita? i farmaci ti fanno sicuramente stare buono e stabile, ma diciamocelo, neanche i medici, gli psichiatri sanno di cosa stanno parlando — secondo te gli uomini conoscono cosi’ bene il cervello da poterlo controllare in ogni minima parte e sensazione?
    il problema non credo sia il ‘disturbo’, ma l’accettazione da parte delle persone che esista qualcosa di diverso dalla cosiddetta normalità
    ripeto, non discutiamone tanto non serve, prendiamo il pillolino e siamo tutti contenti deh! ;)
    flame on pollycoke!

  27. Anonimo

    Io sono sicuro che sia un problema chimico ed ho accettato e sono fiero della mia anormalità. Ciò non toglie che persone con simili problemi (probabilmente anche l’amico di felipe) non possono permettersi di discuterne evitando i farmaci. Perchè, come scritto in quella pagina, sono problemi seri e invalidanti.
    Giusto per farti qualche nome di bipolare cerca su internet boudlaire, van gogh e pavese. e vedi cosa vuol dire sottovalutare certi "problemi".
    Se i medici vi danno medicine per favore prendetele. Dopo che ho scoperto il mio "disturbo" e che ho iniziato a controllarlo con quei famosi "farmaci" la mia vita è cambiata veramente e non è finzione.

  28. Luca

    Non è facile mettersi nei panni degli altri, e non ho alcuna intenzione di dare giudizi. La mia piccola esperienza: un anno e mezzo fa ho iniziato ad avere fortissimi dolori a livello sacrale, dovuti a un cancro che mi sarebbe stato diagnosticato di lì a due mesi (da cui per fortuna sembra sia guarito). Mi trovavo in America, e per prendere tempo i medici mi prescrissero un antidolorifico che voi tutti o quasi conoscerete…il Vicodin del Dr. House.
    Io sono una persona che conduce una vita relativamente sana, sono astemio, non fumo e non mi drogo, né mi interessa alcuna sostanza psicotropa; tuttavia, i dolori sono risultati tanto forti che ho iniziato a prendere Vicodin e Ibuprofene in dosi da cavallo, credo di aver preso 50 pasticche di Vicodin in due mesi e mezzo. E non c’è molto altro che tu possa fare quando hai certi dolori. Per fortuna, iniziata la chemio, i dolori sono spariti e così la mia dipendenza.
    Be’, da quel momento capisco MOLTO bene un personaggio come House che convive con dolori continui. E per quanto riguarda questo amico, felipe, be’…curare SOLO i sintomi non serve a nulla (ne so qualcosa), ma i sintomi VANNO curati. Non è possibile vivere bene con un dolore quasi continuo e lancinante; non è possibile vivere bene con una depressione cronica, o qualunque sia il problema che affligge il tuo amico.
    Quindi i miei due umili cents…se si rende conto di avere un problema, consigliali di consultare un medico SPECIALIZZATO che indichi anche se, a suo parere, è il caso di contattare il SERD. Non ha senso contattarlo se quei farmaci, per quanto diano dipendenza, effettivamente gli servono. Anche se mi pare strano che non sia già in cura da uno specialista, se gli vengono prescritti questi medicinali.
    E se questo è il caso, il massimo che si possa chiedere è un secondo parere, andandoci con i piedi di piombo – dato che suppongo che in un rapporto psichiatra/paziente certi atti non vadano fatti alla leggera per non rovinare il rapporto (che credo sia fondamentale per la riuscita della terapia).
    @ Umberto, da biologo:
    Sì, i farmaci anti-tumorali e gli psico-farmaci sono sviluppati da compagnie che hanno scopo di lucro (e di recuperare gli investimenti ENORMI per sviluppare un singolo farmaco da migliaia di sostanze "promettenti). Sì, su tumori e cervello rimangono molti misteri (anche se si stanno facendo passi da gigante negli ultimi anni, e non è solo un modo di dire). Sì, i farmaci in molti casi sono utilizzati solo per il loro effetto, e non si sa esattamente come agiscono. Ciò non toglie che l’aspirina abbia aiutato milioni di persone ben prima che i medici avessero la più pallida idea di come agisse (che adesso invece hanno). E i farmaci anti-tumorali che mi hanno propinato hanno un’azione conosciuta a grandi linee per essere generosi, compresa grazie a studi fatti più su linee cellulari che su organismi interi (su cui si visiona di più l’effetto).
    Ciò non toglie che mi abbiano salvato la vita.
    Quindi, prima di sparare a zero, meglio andare a informarsi. La scienza e la medicina sono tutto meno che perfetti, le case farmaceutiche non sono stinchi di santo (ma neppure demoni incarnati), ma sono molto meglio di false soluzioni popolari. Un po’ di credito a chi queste cose le studia.

  29. Anonimo

    @nome di fantasia: non voglio incazzarmi, ma il mio disturbo l’hanno chiamato schizofrenia, psicosi, disturbo bipolare e tante altre cose.
    sono finito in un repartino psichiatrico e ti assicuro che non e’ stata una bella esperienza, ho avuto il cervello in sabbia grazie ai farmaci (risperdone anyone?), è da 6 anni che prendo psicofarmaci, ma non hanno risolto niente ed in fatti le chiacchierate con un vero amico che sappia capire fanno moltissimo, te lo garantisco. tira fuori la merda e liberati, te lo dico con affetto
    nome di fantasia, hai c’entrato il punto: *anormalità* — se non si parla, non si discute, ‘noi’ verremmo sempre considerati ‘anormali’ — per non parlare del mercato che ci sta dietro a quelle famose droghe (ops, farmaci)
    qualcuno ha citato il ritalin non per caso ;)
    cià link per tutti http://www.ccdu.org/inganno-dello-squilibrio-chimico

  30. Giorgio Beltrammi

    Io sono stato malato di depressione per un annetto circa, quando il lavoro e le condizioni della mia ex-moglie mi avevano fatto cadere la catena.
    Sono passati quasi 15 anni, ma ne ho un ricordo nitido e solo un paio di volte, nel corso di quel male oscuro, ho avuto crisi di panico.
    Ho fatto uso di ******* e ***** per tutto quel periodo.
    Mi ha lasciato una sensibilità che mi consente di vedere nei loro occhi, quelle persone che hanno giornate o periodi bui. Mi sento partecipe del loro sconforto e so quando posso (devo) dare loro l’aiuto di una parola o quando devo rimanermene in silenzio.
    Credo che solo passando da quel tunnel si possa capire la triste condizione di chi vede solo la propria ombra in una luce riflessa.
    Gli psicofarmaci aiutano, ma le parole e le situazioni lo fanno molto di più.
    Dagli altri ci si può difendere o si può soccombere, da se stessi non si sa cosa fare!
    Giorgio

  31. Connor

    questi farmaci non curano niente (a meno che ci sia un deficit nella produzione di serotonina dovuta a patologie particolari, vedi l’amico con la bipolare).
    Questi farmaci aiutano a non cadere nella disperazione! Per chi non ha mai avuto a che fare con persone con problemi simili non è facile spiegarlo…
    E una persona che cade nell’oblio non vede niente (di buono) pur restando cosciente e consapevole della propria situazione, è come in una grotta buia dal quale non può uscirne! Lo psicofarmaco non fa altro che darti quella tranquillità emotiva per poter ritrovare una leggera serenità!
    Poi ovvio bisogna assumerli con coscienza (non è facile, come per l’alcoolista non è facile non abusare dell’alcool)
    Felipe solo una raccomandazione…evita frasi del tipo "Su fatti forza" o "Dai mettici un pò coraggio che ce la fai"…si rischia di creare l’effetto opposto! sono come pugnalate all’autostima della persona, che ovviamente, è in un momento in cui autostima e volontà propria sono "sotto le scarpe"

  32. Anonimo

    @giorgio: sono quasi totalmente d’accordo con te, tranne che gli psicofarmaci se somministrati da un incompetente fanno piu’ danno che beneficio.
    Gli americani, almeno in questo, le chiamano drugs: droghe. e non farmaci
    tornando all’amico di felipe, lo comprendo, stagli vicino e approfondisci cercando di capire insieme a lui che succede

  33. Anonimo

    mi ha mangiato il commento
    @giorgio: bravo! occhio che gli psicofarmaci danno la spinta, sono sempre droghe e chi la spinta te la somministra deve conoscegli bene
    per felipe, stagli vicino cerca di capirlo e di affrontare i suoi problemi con comprensione, ma non condiscendenza. insomma: cerca di metterti nei suoi panni

  34. nome di fantasia

    @anonimo
    A me spiace sinceramente che tu non abbia trovato la soluzione al tuo problema. Anch’io ho passato anni nell’incoscienza della mia condizione e sono stati anni veramente duri. La cosa peggiore e sentirsi peggiore di tutti gli altri, non volevo riconoscere la mia anormalità, perchè quello è. Sono diverso per il semplice fatto che la maggior parte delle persone non capisce quello che provo ne quello che faccio. E non ho problemi a dirlo. Quest’anormalità mi da parecchi pregi. Tra cui come dice Giorgio Beltrammi una buona dose di empatia.
    Se qualcuno ti ha diagnosticato di essere bipolare sicuramente saprai cosa vuol dire vivere in una condizione in cui la morte come una prospettiva auspicabile. Eppure i farmaci mi hanno aiutato, ora ho finalmente trovato serenità. Spero che duri più a lungo possibile ma non mi preoccupo più di tanto. E non è fasulla. E credimi quando ti auguro la mia stessa fortuna.
    Io in particolare sono disforico, forse per questo la prendo male quando le persone parlano come se certi problemi siano colpa di coloro che ne sono affetti, che con la buona volontà si esce. La buona volontà non basta, punto.

  35. Garlinth

    ansia, panico, vertigini, palpitazioni, astenia, ipocondria e decine di altri sintomi che il corpo usa per comunicare qualcosa che la mente razionalmente vela…
    … e una seducente e lenta danza di parole che si insinuano e smuovono dentro svela.
    Non ho usato in tutta la mia vita 7 8 gocce di xanax i primissimi giorni delle mie crisi ma solo l idea di dipendere da un farmaco mi deprimeva
    ho scelto di andare in analisi… mi si e’ aperto un mondo…
    cmq piu’ si e’ in grado di mettersi in discussione piu’ e’ facile uscirne.
    Mi hanno aiutato molto la vita all aperto sotto il sole, sostituire per un po’ alcol, cola, zucchero bianco con tisane rilassanti, miele e zucchero di canna e sputare tutto il veleno che avevo dentro :P

  36. IlTremendo

    Ti posso dire soltanto che in certi casi è solamente uno squilibrio chimico a livello cerebrale. Non tutti coloro che sono medici sono d’accordo con le terapie a base di farmaci, preferiscono quelle basate sulla parola, ma non tutti i coloro che sono medici sono psichiatri o psicoterapeuti.
    Chi vuol capire capisca.

  37. Anonimo (messaggio 12)

    "Il pesciolino" era ironico, in realtà ho perso mio padre, morto tra le mie braccia per colpa del tumore, in un anno di malattia ho visto e conosciuto tante persone malate, la cosa più brutta non è la morte di mio padre perché in un anno ti rassegni, ma sono le immagini che ho visto quando passavo le notti vicino a lui, non lo auguro a nessuno.
    La mente è un guscio d’uovo non ci vuole niente per frantumarlo, ma ripeto i farmaci in questi casi sono inutili perché ti fanno dimenticare il motivo del tuo "star male", solo quando ti prendi le pillole ma se finiscono i loro effetti, allora tutte le paure tui assalgono nuovamente più cariche di prima.
    Per uscire fuori dallo stato di depressione bisogna passarci, analizzarlo e soffrire, gli amici sono un ottima medicina, per chi ha la ragazza, se non è una stronza, può aiutare, la solitudine è fortemente sconsigliata a meno che non si è forti di carattere.
    Personalmente ci sono riuscito perché tendenzialmente non piace soffrire e vedere che gli altri soffrono per me, inoltre molte persone dipendono da me e non posso permettermi di stare male :)
    @Pollycoke se il tuo amico prende le pillole da parecchio è difficile che ne uscirà, la mente si abitua a quello stato ed è difficile abbandonarlo.

  38. Anonimo (messaggio 12)

    Un altra cosa fai leggere e leggiti il libro di Paul watzlawick "istruzioni per rendersi infelici" e CANCELLA questo topic perché non credo che sia bello sbattere ai 4 venti i dolori del tuo amico soprattutto in questo caso.
    Se ne vuoi parlare con me c’è la mia email nel commento.

  39. zakunin

    @ nome di fantasia
    Sono operatore psichiatrico…della parte scientifica non so nulla, quello che so è dato dall’esperienza.
    Chi ha questo tipo di problemi, se riconosce di averli, ha già fatto il primo passo verso la guarigione (in senso lato). I farmaci servono? certo, se trovi il bravo psichiatra che ti prescrive quelli giusti. Bastano? No…psicoterapia, autoaiuto e una solida rete sociale sono gli ulteriori passi per raggiungere la guarigione.
    Secondo me, poi, il concetto di normalità non esiste….quindi giudicare te, l’amico di felipe, chi qui ha portato la sua testimonianza o le persone con cui lavoro "anormale", per me, non ha senso. La malattia fa parte della così detta normalità; anche la malattia psichiatrica.

  40. mizar

    A volte bisogna prendere queste persone e costringerle a buttare le pillole e a credere in se stessi, anche con violenza, perche’ si tratta di una cosa che se comincia a prenderti, non c’e’ piu’ fine… e alla fine il guadagno e’ meno buono di quello che si crede. Perdete un amico, sbattetegli violentemente in faccia la realta (ovvero che bisogna cavarsela col proprio cervello anche se e’ difficile) ma deve smettere ad ogni costo.
    Se invece si tratta di una persona con gia’ seri problemi bisogna andarci con le pinze, ma mi raccomando se un vostro amico solo inizia a prendere qualcosa siate subito pronti, buttategli via i barattolini se serve, senza pieta’. Salvategli la vita per dio.
    Non aspettate che il momento passi… non aspettate i suoi sbalzi d’umore, non aspettate di perderlo perche’ ad un certo punto vi dira’ che non l’avete mai aiutato…

  41. nome di fantasia

    @anonimo
    Io capisco cosa vuoi dire ma a volte la rete sociale non basta. Quello che più mi hanno aiutato sono famiglia e farmaci. La famiglia l’ho sempre avuta, è sempre stata vicina a me in tutto, solo che sia nelle mie fasi depressive che in quelle disforiche non potevo riuscire a vederlo. Anzi davo loro colpe che non avevano e li facevo stare male. E non c’è rete sociale che tenga, se il tuo cervello "vede" certe cose quella è la realtà.
    Quello che è cambiato da quando sto megli (infinitamente meglio) sono i farmaci. Per questo io ne difendo il valore. So che avranno migliaia di effetti collaterali, forse mi creeranno dipendenza (scusate se mi tocco) ma la vita è una sola bisogna fare tutto il necessario per non sprecarla. Tutti hanno avuto o avranno dei problemi di salute e tutti li curano con farmaci o con operazioni chirurgiche potenzialmente pericolose, perchè non accettare che anche noi abbiamo bisogno di cure?
    @mizar
    scusa se te lo dico, ma sono proprio commenti come questi che mi hanno fatto scrivere il mio primo commento dicendo che è meglio star zitti. Se avete amici che prendono farmaci per l’amor di Dio lasciateglieli prendere!!! non buttate nulla (ps. i barattolini sono americani, qui si vendono le scatole). Altro che salvargli la vita.
    "Perdete un amico, sbattetegli violentemente in faccia la realta (ovvero che bisogna cavarsela col proprio cervello anche se e’ difficile) ma deve smettere ad ogni costo."
    Questa frase dimostra come la buona volontà spesso rischia di far danni. Se il proprio cervello non ti da la possibilità di cavartela perché fisiologicamente manca l’istinto più naturale, quello di salvezza e di autopreservazione, c’è poco da fare. Qua si parla di problemi seri, non di "sono triste mi ha lasciato la ragazza e mi è morto il gatto" non facciamo disinformazione.
    Quelli che tu chiami "sbalzi d’umore" io non li posso controllare, se mi arriva il momento down (e ti giuro che la maggior parte delle volte arrivano inaspettati) l’unica cosa che posso fare e sfuggire da tutti e mollare tutto, raggiungere casa, chiudermi in stanza e costringermi a dormire sperando l’indomani di star meglio.
    E, mi spiace, ma si vede che non sai di cosa stai parlando perchè queste cose non le hai mai provate.
    E sai come ho risolto? valproato di sodio http://it.wikipedia.org/wiki/Acido_valproico anche detto "stabilizzatore d’umore"
    E questa è l’unica soluzione conosciuta, perché dai miei sbalzi non si guarisce con terapie di psicanalisi ne con autoconvincimenti, sono fisiologiche e se non si interviene a di neurotrasmettitori non ottieni niente.
    Questo è il mio caso, sicuramente diverso dall’amico di felipe. Ma quello che dico è:
    Prima di parlare cercate di capire bene il problema delle persone, è facile dire "stai male, è colpa tua, smettila!" come suggerisci tu. Ma non fai altro che aumentare i già inimmaginabili sensi di colpa sulla propria condizione della persona che vuoi aiutare, rischiando di peggiorare la situazione.
    @zakunin
    Sono pienamente d’accordo con te e sottoscrivo in ogni punto. Quando io parlo di anormalità è solo per descrivere un concetto di diversità dalla maggioranza di coloro che qui scrivono, e perché non voglio chiamare certi problemi "malattie".
    Poi sono d’accordissimo con te che sono fondamentali famiglia e amici, ma volevo cercare di convincere la gente di smetterla di demonizzare i farmaci, che sono utili e necessari. E di smetterla di ritenere coloro che hanno problemi come i colpevoli dei loro mali, che basta che si convincano di stare bene e poi passa tutto. Non funziona così sappiatelo.
    scusate per lo sfogo

  42. anonimo

    @ nome di fantasia
    Non sono l’anonimo di nessuno dei post precedenti, volevo solo ringraziarti e dirti che leggendo questa discussione e soprattutto i tuoi interventi ho cominciato a vedere certe cose da un’altro punto di vista,anche se non sono direttamente coinvolto in una situazione del genere..

  43. giordy72

    Da ex tossico e con il cuore in mano…molla quelle cose!
    Goditi la bellezza di start male…vuol dire che sei vivo e che hai in cuore!

  44. http://openid.aol.com/krngm

    Tutti noi abbiamo paure, crisi, cose che non riusciamo a superare. Ma non è con la chimica che ci potremo riuscire. Le sostanze ci danno solo false emozioni, sintetizzate in laboratorio o in squallide distillerie, senza nè verità nè sincerità.

  45. swoshhh

    Non entro nel merito della discussione, ma il valore di alcune testimonianze qui riportate sono preziose e valgono la pena di di essere riflettute e messe in conto. Respect

  46. felipe

    Non so come ringraziare chi ha voluto raccontare la sua esperienza. Mi sono un po’ commosso leggendo alcuni commenti :’)
    @Connor:
    @Anonimo #36:
    Non mi premetterei mai, piuttosto cerco di trovare le similitudini tra il suo e i mio carattere e gli spiego che anche io ho molte debolezze che normalmente mi vergogno di confessare ma che a) supero anche ricorrendo a piccoli trucchi; b) evito di affrontare tranne quando necessario.
    @Anonimo #40:
    Grazie per il libro consigliato, non cancellerò questa pagina perché il tutto è in completo anonimato e perché contiene molte testimonianze che mi aiutano a capire come NON comportarmi (il passo successivo sarà capire come comportarmi).
    @tutti:
    Per la seconda volta, ieri sera mi ha detto che io sono la sua “terapia”, anche se non faccio praticamente niente di costruito. Credo che dovrei andarne fiero, in realtà ho sempre più paura di “romperlo” :)

  47. Dass

    Felipe, volente o nolente in questo momento ti sei addossato una bella responsabilità :-)
    Senza entrare nel merito di ogni possibile caso anche tra i commenti sopra esposti, nel caso specifico del tuo amico, a mio parere, tu e le altre (immagino poche) persone che circondano questo ragazzo, potete fare qualcosa di concretamente positivo per lui. E un pò alla volta dargli quello che cerca (ma non trova) in quei farmaci.
    Ti rinnovo i miei auguri, non chiederti cosa fai per lui se non lo capisci.
    A volte basta stare vicini a qualcuno un pò più stabile per ricevere stabilità.
    Chi va con lo zoppo impara a zoppicare, ma chi va con una brava persona riceve solo ottimi effetti. Da questo punto di vista, può essere un ottimo modo per auto-invitarci ad essere persone sempre migliori, non trovi?
    Un abbraccio

  48. falkar

    A parole è facile spiegarglielo, comunque non lo capirà per ora.
    Hai provato a picchiarlo/farti picchiare?
    Il problema non l’ho proprio capito.
    Io sono ultrasensibile dall’infanzia e credevo di essere tipo "l’unto dal signore".
    Mi sento un cretino a scriverne, dato che è poco interessante e ci sarebbero interi libri da scrivere sull’argomento, altro che commenti.
    Secondo me se lo pigli a pugni risolvi tutto (sono politicamente corretto)

  49. Ernie

    Secondo me una delle cose più difficili per noi essere umani è accettare *per davvero* che funzioniamo grazie ad un cervello basato su reazioni elettrochimiche. E che se modifichi queste reazioni elettrochimiche modifichi la persona. E che se le modifichi troppo, non riesci a tornare indietro. Se poi esageri davvero, si muore.
    Invece vorremmo trascendere tutta ‘sta roba umida e molliccia che sta nella teca cranica, vorremmo essere psico-qua, psico-là, ci cerchiamo spiegazioni arzigogolate per tutto, vorremmo l’anima, e passiamo la vita a convincerci che ci sia qualcosa di più, e viviamo (e uccidiamo) per queste convinzioni autoconsolatorie.
    Ma il software, senza un hardware che lo faccia girare, semplicemente non c’e’.

  50. zakunin

    @ nome di fantasia
    Per rete sociale si intende anche la famiglia (oltre agli amici ed eventuali gruppi di autoaiuto o associazioni ed istituzioni). Più questa rete è solida più c’è la possibilità di affrontare la malattia con "armi vincenti".
    Non puoi immaginare quante volte ho lavorato con casi in cui la rete sociale primaria, quella famigliare, era assente o addirittura una delle cause scatenanti del male…in questi casi il dramma ulteriore è sempre dietro l’angolo…mancando le fondamenta, tutto quello che si costruisce rischia di crollare.

  51. Anonimo

    E’ bello vedere come un argomento tabù qual’è oggi il problema mentale in realtà porti tanti opinioni anche serie di gente che c’è passata o comunque ne sa qualcosa.
    Anche io ho avuto quello che sono solito chiamare un esaurimento nervoso un po’ lungo (un annetto e mezzo). Capita a tante persone, più di quante si voglia ammettere. Una condizione che ricordo come assolutamente negativa, ma particolare. Mi ha insegnato stati d’animo, sensazioni e ragionamenti che prima non avrei mai immaginato.
    Chi ne è uscito crede di avere in mano la soluzione per tutti, chi ne è dentro crede che non ci sia via d’uscita. Io non saprei dare torto a nessuno dei due. Ne sono uscito perchè la mia era una cosa abbastanza relativa, dovevo soltanto regolarmi con me stesso e capirmi un po’ meglio. Ma c’è gente che sicuramente ha problemi più gravi, o semplicemente diversi.
    Credo che i farmaci aiutino le persone che hanno problemi seri almeno a tirarsi un po’ fuori e a vedere la cosa con una relativa artificiale felicità/tranquillità o almeno a prendere una boccata d’aria. Il problema può essere uno scompenso chimico come un trauma infantile, quello che so è che in molti casi non ne saremo mai sicuri, almeno non finchè ci si è dentro.
    In tanti casi una chiacchierata con un amico, due parole dette da una persona cara, una frase sentita alla televisione, un sentimento d’affetto che qualcuno ti da, o anche un atteggiamento di uno sconosciuto abbattono blocchi mentali anche grandi.
    La mente è per la maggior parte ancora sconosciuta, una macchina che è così complessa che ce ne accorgiamo solo quando c’è un guasto e non sappiamo dove.
    So solamente che ho provato a prendere una vacanza, ma l’isolamento, la solitudine, la lontananza da casa, la sensazione di essere in debito con il mondo, dover far qualcosa e invece starmene lì in vacanza – m’han fatto pesare la cosa parecchio di più, invece che di meno. Non è affatto detto che in vacanza stacchi il cervello da ciò che ti da fastidio, che ti stressa. Molte volte anzi ci rimani attaccato ancora di più e quindi è anche peggio.
    Credo comunque che la vicinanza di persone che cercano di darti una mano sia una buona cosa in quasi tutti i casi. Tranne nei paranoici forse.

  52. nome di fantasia

    scusate ma io leggo commenti al limite dell’irresponsabilità!
    Molti di voi probabilmente non sanno bene di quello di cui si parla! di quanti e quali sono i problemi nel mondo.
    Dire di smettere di prendere farmaci è come dire a un diabetico di smettere di prendere l’insulina!
    Scusate se continuo a parlare di bipolari, ma è la condizione che conosco meglio. Sapete qual è il problema più grave per queste persone? E’ che nei momenti di euforia si autodiagnosticano la guarigione e smettono di prendere farmaci.
    Nella migliore delle ipotesi semplicemente ci ricascano, nella peggiore finiscono sotto la metro in corsa.
    Da certe cose non si guarisce, punto. Si possono solo controllare per evitare che tornino o, se tornano, che rimangano lievi e non diano problemi.
    Cercatevi le statistiche. Un bipolare senza cura di farmaci una probabilità di suicidarsi nella vita che è una decina di volte superiore alle altre persone. Scusate se non vi do i dati ma entrare in certi siti non è che mi piaccia tanto. Ha 8 volte più probabilità degli altri di finire sotto dipendenza da droghe o alcool. Non riesce a creare rapporti sociali soddisfacenti, è improduttivo nel lavoro e nella vita in genere, vittima di sensi di colpa e nichilismo.
    E, lo ripeto, non si guarisce! Quindi se vi trovate a che fare con situazioni simili sappiate che, trattati, i bipolari sono persone normalissime, spesso molto creativi, pieni di idee e intelligenti. Con un senso artistico spiccato (c’è un interessante lavoro scientifico su questo tema, basti pensare a boudlaire, van gogh, pavese erano sicuramente bipolari, beethoven, edgar allan poe, mary shelly, lord Byron lo erano molto probabilmente). Nei momenti di down stategli vicini e non preoccupatevi se loro tenderanno a fuggire, a non sentirsi all’altezza di parlare con voi, di sentirsi un peso, o peggio se vi sentiranno come ostili. Sono tutti sintomi che passano e se curati spariscono. Ma il trattamento è costante, prolungato negli anni.
    E questo è un esempio. Il mondo è pieno di problemi simili se non più gravi. Come spiega zakunin (ps. avevo capito cosa intendevi e ti davo ragione, scusa, forse mi sono spiegato male io) voi in quanto rete sociale siete fondamentali, ma per favore non mettetevi a fare diagnosi!!
    Poi leggo cose incredibili! "Secondo me se lo pigli a pugni risolvi tutto"????????????????????
    Ma di cosa credete di star parlando?
    Mica è un film di bud spencer? Se lo pigli a pugni rimane un uomo con problemi e in più dolorante dalle botte. Che vuoi risolvere? Ma ditemi che veramente siete convinti di aver detto una ca***ta! perchè se no è grave.
    Uno con l’epatite mica lo aiuti pigliandolo a calci al fegato: operazione e medicine.
    Perchè non si vuole accettare che i farmaci possano essere necessari in alcuni casi.
    E il fatto che i commenti irresponsabili di questo tipo siano così tanti mi spaventa. Significa che l’ignoranza è ancora troppa.
    ps
    Si vede quando una persone sa di quello che parla
    "So solamente che ho provato a prendere una vacanza, ma l’isolamento, la solitudine, la lontananza da casa, la sensazione di essere in debito con il mondo, dover far qualcosa e invece starmene lì in vacanza – m’han fatto pesare la cosa parecchio di più, invece che di meno. Non è affatto detto che in vacanza stacchi il cervello da ciò che ti da fastidio, che ti stressa. Molte volte anzi ci rimani attaccato ancora di più e quindi è anche peggio."
    questa è verità. In più non è detto che una chiacchierata con un amico aiuti. In certi momenti il cervello sente tutti come nemici, e una chiacchierata sincera può sembrare un’accusa pesante come un macigno.

  53. Wyrmskull

    @60:
    Chiunque egli sia, non si sa chi è, dato che non si sa nemmeno chi sia Felipe.
    E anche sapendo chi è Felipe, non si capirebbe quale dei suoi conoscenti sia.
    Stiamo parlando di un tal mister X che nessuno conosce in realtà.
    Quindi in sostanza, ma che diavolo di problemi ti fai?

  54. Wyrmskull

    L’ignoranza è tanta, e soprattutto si vedono tante persone che cercano di aiutare le persone con problemi mentali come se fossero periodi di malavoglia stile adolescenza. Uno esce, vede gli amici, fa a botte, si sfoga e gli passa tutto. Va in discoteca, balla e la mattina è contento.
    Ma regà, qua stiamo parlando di un "periodo" del genere che dura anni ed anni.
    Che se vai in vacanza non passa, non passa con le botte, non passa con la TV, non passa con la mamma che ti coccola, non ti passa con l’uscita con l’amico… insomma la cosa più terribile è che proprio non passa, che non sai a chi dare colpe (e quindi le dai a te stesso).
    Un giorno ti sembra di essere Dio in Terra, hai mille progetti, voglia di fare, ti dici: questa volta ce la faccio, fumo l’ultima sigaretta… e il giorno dopo vai a rileggerti Nietzsche o Schopenhauer o Wikipedia per cercare di capire perchè al mondo non funzioni niente e al centro esatto di questo niente ci sia tu. Ci credo che sono persone molto dotate nell’arte.
    Sottovalutare il problema è proprio un buon modo per uccidere qualcuno secondo me. Come con la droga. A me non piacciono i farmaci, non li prendo anche quando ne ho bisogno. Psicofarmaci poi, non li avrei presi se non sotto tortura, perchè sono convinto che nei momenti in cui sono a terra posso rialzarmi da solo.
    Ma già questa convinzione che è radicata in me e non è mai crollata nemmeno nei momenti più bui mi dice che non sono affatto malato, non sono psicotico, insomma sto bene. Anzi benone! Mentre c’è gente che sta male, molto più male di me.
    Per esempio mi fa accapponare la pelle leggere che la maggior parte dei suicidi avviene in fase maniacale e non in quella depressiva. Io in fase "su" sono un po’ agitato, faccio tanto e nn concludo niente… ok… ma sottovalutare i pericoli della serie "tanto ce la fo" nn m’è mai successo.

  55. Wyrmskull

    @59
    Che non si guarisca, io non lo so. So che a me una cosa così è venuta ed andata via in un paio d’anni – sebbene in parte faccia parte di ciò che sono, la fase acuta è andata.
    E sono convinto che possa capitare a tutti.
    Se c’è gente che n’è presa dalla nascita e non se ne toglie fino alla morte, non ne ho ancora avuto esperienza. Comunque non vedo perchè togliersi da principio la speranza. Certo è una speranza pericolosa e blablabla.
    Però in fondo in fondo si sa – tutti sperano un giorno di togliersi il peso di questi sbalzi di dosso. Certo è una cosa lunga. E’ la prima cosa che impari.

  56. esa

    @anonimo (#31)
    ripeto, non discutiamone tanto non serve, prendiamo il pillolino e siamo tutti contenti deh! ;)
    – un pillolino anche per me!! Oggi mi sento morto, anzi doppiamente morto. Probabilmente un sono un siamese nella tomba

  57. Bypolar Boy

    @ nome di fantasia
    anche io ho scoperto da poco più di un mese di essere bipolare ed ho iniziato una terapia che ancora non da risultati (ma è un pò prestino e credo tu lo sappia meglio di me)
    ho passato dieci anni della mia vita a sentirmi in colpa, ho provato a sfogarmi, ho provato a stare su (quando ero depresso), ho provato con le vacanze, mi sono sentito a volte di stare bene e troppo(sono ipomaniacale fortunatamente)…ma alla fine sono sempre tornato a stare male….adesso sto imparando a eliminare il senso di colpa, che spesso gli altri hanno inconsapevolmente alimentato. Dire a una persona nelle nostre condizioni (e parlo anche di depressione..) "fatti forza" è come una martellata nell’anima e molti commenti precedenti denotano solo per questo la più totale ignoranza e mancanza di sensibilità..per non dire altro!!!
    A chi ha demonizzato gli psicofarmaci posso solo augurare di non passare quello che ho passato io e come me i tanti (troppi) depressi, bipolari, etc etc…

  58. mokina

    ho quasi 16 anni,dalla morte del mio cane,nn mi sono + riresa,ero solare simpatika molto sorridente..il mio sorriso ora si è trasformta ad una maskera ke nasconde il doloro ke accumulo giornalmente in tutto…sono diventata nervosa,nn sono mai ricaduta in piedi qualsiasi cosa,mi innervosisco x la cosa + banale e passo i miei pomeriggi studiando molto e piangendo.qnd esco il mio soriso torna farmi da barriera protettiva…piango,mi deprimo,dopo 1 minuto mi mbambolo,torna il sorriso,dopo 2 sekondo la mente inizia a camminare e lì divento skizzofrenika,piango strillo urlo senza motivo,corro mi sfogo,torna il sorriso,il gg dopo a scuola combatto kn la stroza di costruzioni e il pomeriggio mi perdo…il mio punto di forza?il mio ragazzo,paola,kikka e spero ke presto diventa la valeriana….

  59. mokina

    nn sono stupida anzi mi adorano i prof x il mio carattere…so ke sta roba fa male,so ke la droga fa male,so ke il fumo fa male,nn bevo,fa male,sono responsabile,nn faccio la scema kn il motorino,godo la mia vita gg x gg,nn sono stupida,sono seria,prego avvlt nei momenti in kui abito nel mio mando da complessata del kazzo..ammetto ke i miei atteggiamenti sono stupidi,ma avvlt nn so xk la mia mente pensa cosi…tengo alla mia vita,ma tengo anke a stare bene cn me stessa,tengo hai miei amici e alla mia compania ke tengono a me,tengo a tutto ma avvlt vorrei tenere anke a me…vorrei stare bene kn me stessa…vorrei nn avere qst problemi ke sono stupidi ma accumulati sono veramente brutti…penserete:”a 16 anni qst problemi”..l’estate la mantengo io la mia famiglia,ke nn ce mai,io mando avanti tt,io dv pensare a tt,io nn sono mai ringraziata xo sono io ke vengo viziata,direte”ma ke problema cia quessa??”…mi spaventa la società ke ce adesso…il mondo come gira sulla falsità e sulla puttanaggine,i miei figli nn devono cresce kn una mamma esaurita…i miei figli nn dvn cresce kn la droga ke se t’affaccia dal balkone di estate la gente ti fa pure lo sconto xk è il periodo dei saldi…voi ci pensate veramente a ke andiamo noi avanti?nn voglio qst…nn vgl stare triste..nn voglio piangere..rivoglio solo la monika dai mille sorrisi e ke tutti adorano xk una persona NORMALE e SOLARISSIMA…

  60. mokina

    AVVLT NN MI GUARDO ALLO SPEKKIO XK MI ODIO,MI ODIO IO KE SONO VANITOSISSIMA MA VERAMENTE,NN MI GUARDO ALLO SPEKKIO,NN MI TRUKKO,NN MI METTO IL MIO PROFUMO AL KOKKO,IO ADORO IL KOKKO,MI VESTO TIPO ZEZZONA,NN MI METTO IL MIO ADORATO LUCIDALABBRA SUPER LUCCIKANTE,NN MI FACCIO I MIEI CAPELLI RICCI MA LI LASCIO A ZIO HIT DELLA FAMIGLIA ADAMS COME MI SVEGLIO…IL MIO PERIODO è STRANO..PASSA VIENE…SE NE VA…TORNA…MAH..ORA HO PIANTO…O SCRITTO QST…STO BENE…E MO??
    AMò GRAZIE DI ESISTE…

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Vai alla barra degli strumenti