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L’open-source una religione?

Religione Open Source - Pollycoke :)Emmanuele, la tua riflessione contiene un implicito invito a commentarne l’essenza a cui è praticamente impossibile sottrarmi, anche solo per confermare la bontà delle tue intuizioni.

Lasciando stare etimologie e gravami culturali che la stessa parola religione porta con sé, si può benissimo essere d’accordo nel definire l’open-source anche tramite l’approccio intrinsecamente aperto che caratterizza i suoi processi decisionali e gestionali.

Concordo con te che a questo punto sarebbe forse meglio parlare genericamente di filosofia o più specificamente morale o etica open-source.

È questa l’unica ottica in cui si può preparare un confronto culturale dell’open-source con i protagonisti dell’intera industria IT e con un mercato che finora è stato regno incontrastato della religione filosofia morale pratica quasi universalmente accettata di chiusura, in cui quella “cortina fumogena” di cui parli era un tempo strategia principalmente offensiva e che ultimamente diventa sempre più difensiva.

Prodotti, formati, pratiche chiuse cominciano ad essere percepite come un limite e il periodo storico di espansione irregimentata pare giungere ad un termine, almeno per il mondo IT consolidato. Adesso si deve cogliere la seconda opportunità: quella di rendere i fruitori ultimi i protagonisti, e magari esportare questo modello per tempo. Lo si può fare solo cercando di rendersi liberi dagli estremismi, che pure caratterizzano in uguale misura anche questioni morali e filosofiche, certo, ma allo stesso tempo mantenendo fermi alcuni valori che continueranno ad essere per definizione diametralmente opposti.

Ci sarebbe fin troppo da discutere, la cultura e lo spirito con cui ognuno di noi vive l’open-source si prestano a molteplici letture, non tutte inerenti alle questioni che hai sollevato e non tutte necessariamente condivisibili o perfino valutabili sotto la lente dell’efficacia e dell’efficienza. Dopo tutto, il miraggio della libertà si porta fisiologicamente dietro una buona dose di ingovernabilità e… perché no, folklore.

Quello su cui simpaticamente dissento come nota finale è la tua affermazione che nel movimento per l’open-source e il software libero non esistano papi, sacerdoti e stregoni. Forse non ne esistono in ambito corporativo, ma io ho appena comprato un cappello nuovo ;)

42 commenti

  1. Golem

    Per parafrasare il padre della GPL:
    Open-source è solamente un approccio metodologico … e coloro che lo adottano non sono necessariamente mossi da ragioni filosofiche o etiche … possono farlo anche semplicemente perche "funziona meglio".

    Free-software è un imperativo morale ed etico

    Credo che non debbano essere mescolate i due concetti

  2. Alex_Palex

    Si è vero secondo me qui si è fatto confusione tra opensource e free software. Secondo me è vero quanto detto però. Il movimento "libero" è contraddistinto al suo interno da un fermento ed uno sviluppo che pochi altri ambiti possono vantare. La possibilità di dire la propria e di dibattere per migliorare un software, un sistema operativo, un modello di sviluppo, una comunità è molto alta. Certo ha dei difetti, ma io penso che abbia più pregi questa "filosofia"

  3. I_hate_pulseAudio

    @Golem

    esatto, open source è una cosa, Free Software è tutt’altra cosa. Stallman parla di condivisione come dovere civico e morale, open source puo anche vuol dire guardare ma non toccare.
    I quattro punti fondamentali del Free Software vanno ben oltre il concetto di open source, e non è un caso che il primo punto in assoluto, ovvero il punto 0 afferma:
    The freedom to run the program for any purpose.
    Ovvero, la libertà di eseguire il codice per qualsiasi motivo e scopo. Questo concetto 0, va oltre ogni confine dell’open source e quindi, open source e free software sono 2 mondi molto lontani tra di loro.
    La stessa licenza di Windows ad esempio, per stallman non è grave tanto per il fatto che sia proprietario, ma proprio perche’ obbliga esplicitamente ad eseguire tale software SOLO su 1 macchina.
    Free Software puo’ essere visto come una religione, in quanto i suoi punti parlano di etica morale e dovere del cittadino di collaborare e condividere, garantendo alla persona la libertà di fare cio’ che vuole con tale software.
    Open source invece non è una religione, in quanto molte licenze permettono di vedere il codice ma non di modificarlo, o restringendo l’uso a scopi ben specifici, limitando di fatto la libertà della persona.

  4. I_hate_pulseAudio

    @ felipe

    credo dovresti modificare l’articolo, perchè molti ancora oggi non confondono totalmente il concetto di open source e il concetto di Free Software. e siccome la differenza seppur in apparenza sottile è invece enorme.

  5. I_hate_pulseAudio

    @ felipe

    credo dovresti modificare l’articolo, perchè molti ancora oggi confondono totalmente il concetto di open source e il concetto di Free Software. e siccome la differenza seppur in apparenza sottile è invece enorme.

  6. NHCVI2

    L’etica presuppone sempre una scelta. Forse il software libero è semplicemente un’eresia…
    Chiedo perdono a chi non sopporta giocare con gli etimi!

    Ma chi ha detto che il monoteismo sia migliore (o convenga di più) del politeismo?

    Il software libero è mio, mi appartiene ed io appartengo a lui. Una focalizzazione che indispettisce l’odierno perbenismo economico e finanziario.

    Cos’è la verità? chiedeva il pagano Pilato.
    La risposta era nascosta (apocrifa): IO sono la via, la verità, la vita…

    Ed IO non è Applecrosoft!

  7. zakk

    @I_hatepulse_audio: non è assolutamente vero quello che dici. un software per essere definito opensource deve anche essere liberamente modificabile e ridistribuibile!

    Guardati l’opensource definition: http://www.opensource.org/docs/osd

    L’opensource e free software all’atto pratico coincidono (un software se è free è anche opensource, e viceversa) questo lo dice la stessa FSF.

    I due movimenti differiscono per le idee "filosofiche".

  8. shady

    alborosie direbbe: religion… is division…. spiritualism … my conception!

    io parafraserei: cl0se software is division… open-source… my conception!
    …aggiungendo: Free Software… my dream!

    ^^

  9. Andrea

    open source e free software sono due concetti diversi.
    L’open source è una cosa bella per gli sviluppatori,
    il free software è una cosa bella per gli utenti.
    Solo finchè le due cose vanno di pari passo sono inarrestabili. Ultimamente c’è chi vuole vedere solo l’open source, ma è rischioso per loro e per noi…

  10. zakk

    @I_hate_pulseaudio, Andrea

    Preso direttamente dal sito della FSF:

    The official definition of “open source software,” as published by the Open Source Initiative, is very close to our definition of free software.

  11. felipe

    @FS-vs-OS:
    Emmanuele infatti parla di Open Source, non di Free Software. Come saprete sono due concetti ben distinti per chi è addentro, mentre più genericamente riflettono due aspetti della stessa controcultura se visti da un minimo di distanza, diciamo quella di un osservatore esterno.

    Il concetto di Open Source va benissimo a braccetto con quello di apertura di vedute e di ideali, e qui si discuteva proprio di quello. Il termine “libertà” l’ho introdotto io nel mio commento, e fa ovviamente riferimento alla comunità che ci sta dietro, più che al concetto di Software Libero, che non ho nominato se non nella battuta finale :)

    Non credo che la distinzione tra FS e OS sia la cosa più importante che ci sia da trarre da questo articolo e soprattutto dall’originale di Emmanuele.

  12. Golem

    è vero che "open" e "free" per un certo periodo hanno coinciso nella pratica, pur essendo diverse nelle motivazioni e in-tutta-quella-roba-là …
    Col tempo però l’aproccio di stallman ha talebanizzato il concetto di free-software cheanche nella pratica si è allontanato da quello di mero "open" … vedi i dibattiti sulle licenze per i quali dal punto di vista cinicamente "open" c’è una tolleranza maggiore … basta che l’obiettivo strumentale sia salvo … e questo ha degli effetti decisamente pratici

  13. abbacus

    "very close" che non vuol dire "molto chiuso" :D

    cmq freesoftware e open source sono cose diverse e basta… siamo nel 2008 ormai dovrebbe essere chiaro, no?

  14. zakk

    abbacus: sono cose diverse __filosoficamente__… all’atto pratico il il 99% del software che usiamo su Linux è sia OS che FS.

  15. Luigi

    Trovare il giusto equilibrio:
    la libertà senza cibo è dannosa come avere il cibo e stare chiusi in gabbia.

    Se Stallmann fosse coerente fino in fondo non dovrebbe avere il cellulare o un navigatore (o dovrebbe averlo da pochissimo), perché non esiste ancora un cellulare di massa "libero".

    La vera domanda è: vale la pena essere tagliati fuori dalla tecnologia per degli ideali?

    Indipendentemente dalla risposta, ognuno avrà scelto il male minore, in base al suo pensiero e alle sue necessità, quindi basta FS vs OS, il fine è lo stesso, il perché e i compromessi sono diversi.

  16. vabhe

    Sono stato preso in giro da mio cugino giusto ieri: dice che nelle idee che mi vengono negli ultimi anni è facile leggere la ricerca di giochi a somma positiva tipica dell’approccio foss

  17. finferflu

    Con una concezione cosi astrusa di "religione", questo paragone mi pare un po ridicolo. Religione alcuni la definiscono l’assoluta riverenza che si da ad un qualcosa, materiale o non materiale, e che quindi assume un luogo sacro nella vita del credente. Ora, se l’open source in se’ per se viene visto come un principio sacro e da non trasgredire ad ogni costo (sarebbe blasfemo), allora ci si puo’ avvicinare a definirla come una religione, ma certi salti logici possono portare a conclusioni fuorvianti.

  18. Funz

    Anche a me definire il FOSS come una religione sembra un’assurdità. Poi a me i fanatismi e gli assolutismi dogmatici stanno sulle scatole, da qualunque parte arrivino.

    Ciò non toglie che Stallmann è Dio e Linus è il suo Profeta! :p

  19. floriano

    in effetti, pensandoci un pò, l’idea non è malaccio. sul mio pc d’ufficio in effetti ho un bel pò di icone sparpagliate in zone prefissate a seconda della funzionalità. questo container non è una cattiva idea, anzi mi sarebbe parecchio utile. al max ci potrebbe essere (per forza!!) la funzione massimizza e trasparente per simulare il classico desktop o, melgio ancora, anche le classiche icone come ci sono tuttora!

    se non sbaglio, dai tempi di windows 98, c’è la possibilità di creare delle viste di cartelle svolazzanti sul desktop (che non mi hanno mai convinto)

  20. i_hate_pulseaudio

    @zakk

    caro zakk, dimostri ancora una volta di non aver capito nulla. dimostri di non aver capito che l’unica cosa in comune tra l’open source e il free sofware è che sono entrambi a codice aperto. Tu usi firefox? puoi vedere il suo codice? bene prova a ridistribuirlo come pare e piace a te e poi vedi cosa succede!

    la cosa bella, è che nella definizione UFFICIALE sul sito ufficiale NON SI CITA MAI la parola open source. crurioso no? http://www.fsf.org/about/what-is-free-software
    del resto, lo stesso stallman quando parla non dice mai la parola open source.
    zakk, hai le idee confuse e ti sento molto presuntuoso. rilassati, leggi, studia bene a fondo , e poi parla.
    non confondere le idee agli altri, se ti sentisse stallman per le idiozie che dice ti direbbe ti usare windows tutta la vita.

    inoltre la tua estrema ignoranza mi porta ad incollarti questa frase:
    The FSF recommends using the term "free software" and never "open source software" because that term and the associated marketing campaign focuses on technical issues and avoids talking about the value of freedom.
    capito? MAI USARE IL TERMINE OPEN SOURCE. presuntuoso ignorante che non sei altro.
    quello che sta a cuore alla FSF e che è il PUNTO NUMERO 0, è la liberta= FREEDOM che non è OPEN SOURCE.
    felipe dovrebbe censurarti per amore della cultura. anzi, felipe fai un favore a tutti ed evita che qualcuno legga le falsità dette da zakk, davvero stallman dimagrirebbe per il nervoso a certe idiozie.

  21. i_hate_pulseaudio

    @zakk

    ma che poi vedi, la gente come ti mi fa incazzare di brutto. da uno come te , la prima cosa che mi sarei aspettato è andare bello su wikipedia e incollare qui qualche frase. e sai una cosa? AVRESTI DOVUTO FARLO.

    "
    per le sue caratteristiche, si contrappone al software proprietario ed è differente dalla concezione open source, incentrandosi sulla libertà dell’utente e non solo sull’apertura del codice sorgente.
    "

    INCENTRANDOSI SULLA LIBERTA’ DELL’UTENTE. felipe censuralo please fai un favoro al mondo e a stallman.

  22. bingbong

    Mah, dopo anni di studi di filosofia ed aver passato i 30 lavorando nell’informatica, al di la del merito religioso / metafisico / morale (cosa ridicola… Stallman usa il canotto o gli aerei per andare a evangelizzare? Non mi risulta che la Boeing usi tecnologie aeronautiche aperte… non c’è bisogno di scomodare il gps o il cellulare…), il giorno che il movimento OS sarà qualcosa di più innovativo cioè che porta più posti di lavoro nel mondo sarò un convinto sostenitore dell’adottarlo su larga scala.

    A livello pragmatico non mi pare questa possibilità sia proprio dietro l’angolo anche per varie teorizzazioni molto scientifiche che stanno alla base del sistema economico che (non) lo supporta.

    Inoltre per quanto mi piaccia gingillare con linux, scriverci i driver, farci cose immedesimandomi nel "dio del make" o del terminale :-) sentendomi anche un po’ il figo, ragione per cui tutti siamo qui in fondo a cercare il nstro momento di "anonima gloria" dicendo la nostra, non vedo come un modello necessariamente aperto possa sopravvivere. Ora boccheggia ed è cmq sostenuto dalle multinazionali del software chiuso, per la verità…

    Non mi è nemmeno chiarissimo in verità perchè un approccio aperto dovrebbe economicamente essere più vantaggioso di uno chiuso per qualunque azienda a parte le storielle senza fondamento scientifico che raccontano i piccoli di talebano ad altri piccoli di talebano cresciuti secondo il principio affermatosi nell’ultima decade del "fotti più che puoi" perchè tanto il film anche se è costato 100milioni di euro, investimento che un’azienda -giustamente- fa per guadagnare, vivere e dare da vivere a molti, io non faccio in fondo nulla di male dietro al mio terminalino col muletto, il mio torrentino nella baia o altre diavolerie condivisorie che di "morale, etico" non hanno nulla. Quando si tolgono i soldini per fare le cose ciò che ne esce è qualcosa di "più" amatoriale, naturalmente. Se hai IBM o Novell che ti da quei soldini perchè ha il suo tornaconto in questo grande mercato oltre l’atlantico da dove vi sto scrivendo bene, altrimenti si torna a pescare il pesce in Finlandia, o lavorare al legname… Se c’è qualche economo in sala e non le solite menatine di qualche 15enne fondamentalista sono lieto di ascoltare la sua versione del perchè il modello open dovrebbe essere più vantaggioso di quello chiuso, anche x mantenere il tono della discussione alto e costruttivo per tutti. Spirito molto gpl, peraltro…

    Ultima considerazione e domanda sempre rivolta, per pietà, a chi tra di noi ci vive con i soldi dell’informatica e magari ci paga la casa e le solite storie pietistiche con cui non vi annoierò… Alcuni dei driver che usate in linux, magari anche ora mentre leggete sul monitor, li ho scritti io quindi sono ben lontano dall’essere un fondamentalista delle multinazionali etc sia chiaro… Tuttavia, mi rendo conto che se avessi dovuto vivere sulla base del debug ogni volta che facevo un modprobe dei miei lavoretti (che pure sono almeno un po’ decenti :-)) adesso sarei qui a fare la fila x il pane altro che a cazzeggiare su un blog…
    Detto questo. Non avendo ben chiaro come il movimento open possa creare più lavoro di quello chiuso e considerando l’informatica alla stregua non certo di una religione o "fine metafisico", bensì, molto più umilmente un mezzo per tirare avanti anche divertendomi con la logica che implica la materia stessa, perchè mai dovrei abbandonare la strada che mi permette di vivere agiatamente per fare un salto nel buio?

    Insomma scrivere roba libera è sempre come fare del lavoro senza alcuna garanzia, nemmeno nelle premesse di un sicuro ritorno. Benissimo, sono il primo a farlo, se ho del tempo da dedicare, ma non mi si tenti di convincere che sono obbligato a farlo con presunti gioghi logici che partono da premesse dogmatiche senza possibilità di una dimostrazione.

    Non è mica scontato che il mio lavoro "se lasciato al mondo" con la gpl o le altre 3,000 licenze faccia in modo che un domani saremo in 2 a vivere di quel lavoro. E purtroppo dato che devo mangiare tutti i giorni è un fattore rilevante in una guerra "di religione"… Per concludere se per contro faccio una torta buona o addirittura molto buona, ho non solo tutto il diritto di tenermi gli ingredienti per me e chi voglio io, ma la vedo l’unica maniera -realmente- possibile per trovare altre persone con cui potremmo vivere facendo le nostre torte se siamo davvero bravi. Se qualcuno sarà più bravo di noi ben venga e un’autorità "guardiana" a badare che nessuno faccia il furbo e tolga i presupposti per "le regole del gioco".

    Il resto mi sembra la solita presunta rivoluzione nell’ottica del "e vissero tutti felici e contenti". In Africa non moriranno di meno se c’è linux al posto di windows sul portatilino figo antipolvere, statene certi.

    Se qualcuno vuole illuminarmi sui miei dubbi in materia economica sarò ben lieto di leggere. Grazie a tutti.

  23. Ulisse Perusin

    @bingbong: non mi intendo di economia, ed uso il software libero semplicemente perchè è più divertente di quello proprietario (e scarico solo i film che non riesco a trovare a noleggio), quindi prendi questa mia considerazione con le molle: secondo me la tua visione è troppo incentrata sul fare denaro vendendo software.
    Tu parli di fare torte e vendere torte, ma quanta gente vive realmente della vendita della "torta Windows" (tanto per fare un esempio originale)? Sicuramente molti meno di quelli che campano facendo assistenza a chi lo usa o adattandolo a bisogni specifici, e a loro non importa affatto se la torta sia stata pagata o meno.

    In più, rinunciare non dico ai pasti, ma ad un paio di bocconi, in cambio della Libertà (di espressione, di condivisione, di esaminare il codice… quello che ti pare) non mi sembra poi questo gran sacrificio. Te lo dico io che faccio il metalmeccanico, non sono Billghéits.

  24. finferflu

    Da come la vedo io, sempre non intendendomi di economia, quello che si cerca di colpire e’ esattamente il sistema economico in vigore ora, e non si cerca di far entrare l’open source in tale sistema. Si cerca di cambiarlo. Come puoi notare tu stesso il sistema di oggi, quello in cui regna la Microsoft, e’ solo svantaggioso, dove la Microsoft puo’ costringere gli utenti ad usare il suo software, funzionante o meno. Il punto e’ proprio quello di passare da una mentalita soldi-centrica ad una mentalita’ di benessere comune. Sara’ sicuramente un processo lungo, tortuoso e infinitamente difficile, ma da qualche parte si dovra’ pur cominciare no? Magari non funzionera’, pero’ credo che ne sara’ comunque valsa la pena di provarci e di crederci.

  25. shady

    @21. bingbong
    ehi Grande Bong (che ti sei sparato!), mi dici quali driver sto usando dei tuoi… perché guarda ti ringrazio, ma preferirei toglierli e imparare a scrivermeli da me, non si sa mai domani cambi idea e vuoi essere pagato per questo…
    La mia domanda è semplice: pensi che valga più il tuo lavoro o quello di un minatore?
    Perché da come parli, mi sembra che oltre al fattore economico non vai. E soprattutto non ne riesci proprio ad auspicare uno diverso.
    Io sono fiducioso, e credo che lo sviluppo sociale umano, derivante proprio dalla libera condivisione e diffusione delle informazioni, porterà all’era in cui questo tipo di economia che si fonda sul sangue verrà trasformata e resa sostenibile.
    Un saluto da uno che definiresti fondamentalista ma con più del doppio degli anni che ti aspetteresti! ;)

  26. Mighty83

    @shady: e cosa ci sarebbe di male se uno volesse esser pagato per il lavoro che fa? di come campi? con le buone idee o con i soldi? Sto discorso proprio non lo capisco…

  27. bingbong

    Tranquillo shady, non chiederò mai un centesimo per quello che ho SCELTO IN AUTONOMIA, senza presunti obblighi "morali" di dare volentieri alla comunità e scrivere liberamente per il progresso di qualcosa che mi piace, nè questo sia preso come un flame, ma come uno spunto per capire meglio di cosa tutti stiamo discutendo.

    Per il resto ho delle responsabilità verso la mia famiglia e la necessità di pagare le spese di ogni giorno e la mera "fede" senza una applicazione reale non mi da la possibilità di onorare i miei costi. E’ semplicissimo. L’informatica è un mezzo della società che ha trovato applicazione perchè permette di semplificare o velocizzare i compiti e crea lavoro, non è un fine per raggiungere una beatificazione come taluni vorrebbero sostenere. Penso che i più usino -e ragionevolmente- un’applicazione come un foglio di calcolo senza chiedersi come funziona intimamente, ma semplicemente per svolgere una mansione che da loro da mangiare. E non ne vedo il problema. Questa non è una questione di ignoranza, ma una necessità pratica cui non necessariamente deve seguire una morbosa curiosità al fine di un fantomatico accrescimento umano. Non riesco a capire come si possa concepire l’infomatica, se non attraverso delle morbose astrazioni, come foriera di "illuminazioni sociali" o addirittura come il tramite per uno scontato progresso di accrescimento culturale umano e ancora di più mi sfugge perchè con un modello open questo dovrebbe essere più veloce o più diffuso. Se un modello open impoverisce la qualità di ciò che viene creato perchè economicamente è più debole e quindi ha un margine di investimento e ricerca minori, e dico SE, non è banale convincersi che pur avendo accesso agli "ingredienti" il progresso sia più veloce per i più. Non è che tutti possono permettersi di credere che scrivendo una scemenzina di qualche decina di migliaia di righe in c o java o .net che usa 2 socket si possa sostenere il modello open come portatore della scienza (ed evidentemente coscienza…) universale perchè ognuno può accedere al codice. Spesso è proprio il contrario nella pratica per chiunque abbia mai lavorato a progetti grossi e quando si raggiunge una certa complessità progettuale se non vi è una bella spinta economica basata su un modello gerarchico vi voglio vedere io a far valere l’ideale per procedere, fissare i bug, fare l’assistenza. Chi l’ha detto che io dovrei poi "moralmente" vivere solo con l’assistenza? Se questa da sola permette a meno gente di vivere dignitosamente di vivere dignitosamente rispetto al farmi pagare per il mio "lavoro chiuso" è ovviamente più "etico", nell’ottica sociale, scegliere un modello chiuso. E non pensate che il mio pensiero sia quello di un avido reazionario, cerco di essere realista. Senza polemica.

    E purtroppo non si tratta di ciò che piace fare a me nel tempo libero sia scrivere driver o giocare alla ruzzola, ma di capire se esistono i presupposti per credere davvero in una rivoluzione economica in cui più persone rispetto ad oggi mangeranno in numero maggiore e magari più "torte". A parte costruzioni utopiche che non mi sembra tengano in conto che non si può rischiare di mandare in rovina un sistema magari scassato per uno peggiore, ripeto pedantemente, che non riesco a vedere un barlume di possibilità reale di vivere tutti un po’ meglio anche rinunciando a qualcosa rispetto al sistema attuale, pur figurandomi di scardinarlo e non integrarlo come suggerito.

    Un giorno mi piacerebbe che uno Stallman di turno o chiunque per lui mi pesentasse il famoso "real case scenario" e mi riuscisse a convincere che questa è una lotta per cui vale la pena davvero. E con cui, anche con qualche sacrificio, potremmo viverci in di più meglio. Da una decina di anni a questa parte mi pare siano solo congetture basate sul nulla per quanto mi riguarda. O meglio sugli investimenti dei grandi capitali basati su modelli chiusi principalmente.

    Concordo sul fatto che Mosconi sia un Grandissimo! :-)

  28. I_hate_pulseAudio

    caro bing bonghetto, ti piacerebbe vedere stallman presentare un real case scenario? sei talmente ignorante in materia che non sai nemmeno che se il kernel linux è diventato quello che è, se linux è quello che è oggi è per un semplice motivo: la scelta di torvalds di applicargli la licenza GPL. ora immagina un mondo economico senza Linux. immagina google senza linux, la nasa, ibm, tutti i server (una buona parte) web mondiali. sei ridicolo, aspetti che stallman parli ancora quando hai l’oro e un real case scenario sotto ai tuoi piedi. tu si che ne capisci di economia. vorrei vederti con il tuo bel router telecoma senza kernel linux. se pensi di prendere in giro quei 4 utonti che vagano qui allora sappi che hai sbagliato strada, cambia aria.

  29. Ludo

    Sono perfettamente d’accordo con I_hate_pulseAudio.
    Inoltre, secondo me, chiunque crede nell’open source, dovrebbe approfondire l’argomento, studiare ciò che dicono Stallman e la Free Software Foundation ed apprezzare l’importanza e l’etica del Software Libero. Viviamo in una società in cui alcuni principi importanti sembrano non esistere più.
    Ridistribuire e condividere sono valori importanti, anche se molti ci voglio fare credere (per
    interessi commerciali) che così non è.
    E’ stato molto bello, a questo riguardo, l’intervento che ha fatto Stallman a Roma il 6/06/07:
    http://video.google.it/videoplay?docid=2218484380965228324&q=stallman+roma&ei=1Y86SMenHJDWjALT7cDoAw
    Secondo me, quello che dice Stallman dovrebbe essere insegnato nelle scuole e, se tutti lo condividessero, probabilmente vivremmo in una società migliore.

  30. shady

    @31. I_hate_pulseAudio
    Quotissimo!

    La visione di bingbong rispecchia esattamente il pensiero dell’uomo medio della nostra società, ormai decadente e abbandonata al lassismo come nel tardo romano impero, o nel periodo barocco dove gli untori contagiavano i nobili a Venezia.
    Ovviamente non mi serve portare prove della migliore qualità intrinseca (che non dovrebbe mai escludere il lato etico) del software libero.

    – perché non è questo il mio intento.

    – perché la qualità è una parola effimera: per COME USO IO i sistemi operativi, quelli basati sul winzozz li trovo nettamente inferiori. Non mi permettono una personalizzazione semplice, veloce efficace, di un c>>>o! E sotto OGNI punto di (s)vista, non rispondono ad una logica comprensibile, a meno di non spendere un fottio di soldi per certificazioni e corsi, che il più delle volte ti renderanno un automa, pedante, patentato.

    Quello che vorrei è una sfida alla "pari", dove non siano fondamentali eventi come quello di OXML per spostare l’ago della bilancia.
    Vorrei poter andare in un negozio di informatica constatando che per il negoziante sia scontato chiedermi SE voglio un sistema operativo installato, e se si quale…

    Quello che vorrei è vedere la gente libera di scegliere, nel pieno della coscienza di ciò che usa.

    Io ci campo con il Free Software, e l’ho scelto per la sua etica. Forse mii permette una vita anche troppo agiata per le mie reali necessità (e vivo in italia, pensate…).

    Ma soprattutto quello che lega bingbong alla sua triste visione, è la morte della speranza in qualcosa di diverso. E’ l’inerzia sociale che il bravo pinguino dovrà affrontare molto spesso. E da bravo pinguino, trasformarla in qualcosa di utile e creativo.
    ;)

  31. Mighty83

    @shady: posso chiederti che lavoro fai, visto che campi con il Free Software e questo lavoro ti consente una vita troppo agiata?

  32. bingbong

    Come immaginavo nessuno ha dato una risposta con un fondamento economico a parte insulti che insomma lasciano il tempo che trovano.

    Per uno che vive di free software cento campano con windows e ios e novell, le certificazioni e le professionalità che creano lateralmente e mille altri sistemi che muovono infinitamente maggiormente l’economia. Linux sta in piedi perchè finanziato da grandi case "close" come ribadisco.

    Anche il fatto che la condivisione coatta renda il mondo migliore è un assioma tutto da dimostrare. I router ovviamente me li immagino senza linux visto che il mondo poggia le proprie backbone su ios etc etc ci mancherebbe solo le poggiasse su linux, ma vabbè è inutile rispondere a tutti, l’intento era trovare un confronto serio a livello economico. Cosa evidentemente non possibile qui.

    In compenso su slashdot si parla di un argomento simile per chi ha voglia di approfondire senza insulti in maniera un po’ migliore.

    Saluti.

  33. I_love_FSF

    linux sta in piedi perchè finanziato da grandi case? si? ma sai di cosa parli? sicuro? sei proprio sicuro di sapere di cosa stai parlando? o forse le grandi case affidano alla comunita la scrittura dei driver per le loro schede e quindi in realtà facciamo "noi" un favore a loro facendo risparmiare denaro e risorse? ma dove vivi, nel paese dei ballmerbalocchi?
    prima che linux venisse preso seriamente dalle aziende ne sono passati di anni, l’aiuto delle grandi aziende è servito SOLO ad accellerare il codice per hardware specifico nei server, quindi anziche metterci per esempio 3 anni ora ci mette 1 anno a supportare la macchina xYz. inoltre le aziende non hanno nessun controllo autoritario sul codice. alcuni sviluppatori sono stipendiati giustamente per migliorare alcuni parti di codice, MA qualsiasi cambiamento radicale deve essere condiviso dagli altri developers e ultimo da Linus Torvalds. ma tu che cavolo ne sai di tutto questo.
    e poi linux cosa vuol dire? il kernel? i software? le interfacce grafiche? di cosa parli? ma tu hai una vaga idea di cosa dici? assolutamente no. ma sai che ti dico, non mi interessa quello che pensi. la tua mente è troppo "anziana" ormai per capire questi concetti e sei ancorato all’economia di 20 anni fa.
    il tuo ragionamento economico da grande scienziato è questo: se il tizio ABC offre 100 posti di lavoro e ZXY ne offre 1 a priori è meglio ABC. dunque se Mario Rossi è un mafioso e da 100 posti di lavoro per altri mafiosi, a priori è meglio dello Stato che offre 1 posto di lavoro pubblico e quindi la gente fa bene a lavorare per Mario Rossi. complimenti bingo bongo, tu si che sei un bravo oratore, ma non vai oltre. per ogni stupidagine che dici io staro’ a qui rispondere affinche nessuno cadrà nelle tue orazioni. un cicerone l’abbiamo già avuto, e oggi su in politica ne abbiamo un altro forse ancora piu bravo. non ti ci mettere anche tu di mezzo. grazie.

  34. shady

    34. Mighty83
    Come non lo immagini?
    Beh avrai la risposta quando anche io avrò la mia alla domanda " che driver uso dei tuoi?".
    Sempre che ti interessi veramente (a me non fregherebbe nulla).

    La domanda non è che lavoro faccio io, ma: queste aziende investono gran parte dei propri fondi finanziando l’industria della Guerra?.
    Perchè dovrei lavorare per loro sporcandomi ulteriormente le mani di sangue. Gia vivo in una società che inevitabilmente lascia pesanti colpe su ognuno di noi, e non dirmi che visto che non lo sai non ti senti in colpa.
    Edipo non lo sapeva che quella era la madre. Ma diventò cieco lo stesso.

    a sproposito "Tutto" si basa su IOS, semplicemente non è vero. (i cinesi insegnano…)
    Voglio vedere se tutti dovessero usare e quindi configurare un router cisco…
    Un corso + esame cisco/microsoft/novell(obsoletaNovell) costa un FOTTIO di soldi… e questo E’ male. Non permette a tutti il libero accesso al mercato del lavoro secondo le proprie capacità.

    Il punto della situazione è che, nell ultimo anno, una fetta di introiti di queste aziende è derapata su progetti free (qualcosa come 6billiondollarman ) e questo fa paura. Fa paura a coloro che non vogliono rimanere al passo con i tempi ed imparare cose nuove. Fa paura a chi i soldi è abituato a farli nel vecchio modo truffaldino e complice…
    Le ragnatele che li ancorano ad una visione becera dell’economia, non permettono loro di vedere come nel sud del mondo vengano sempre più usati sistemi free, e le aziende che ci sono dietro guadagnano, eccome (vai in brasile, argentina, in india, fatti 2 passi oltre quella che viene definita Società Civile)

    Giustizia, poi libertà!

    PS.
    Spero tu non abbia confuso "vita troppo agiata", con ricco sfondato: ho detto
    "Forse mi permette una vita ANCHE troppo agiata PER LE MIE REALI NECESSITA’"
    Forse non capisci la differenza tra REALI e IMPOSTE. Ad esempio per me un suv (StupidamacchinaperUomoVile) è una necessità imposta.
    ;)

  35. Mighty83

    @shady: ok, hai dato un sacco di non_risposte… Guarda che la mia è solo curiosità; non è che t’abbia fatto domande provocatorie… Fatto sta che non ho ancora capito che lavoro ti dia il Free Software… E ripeto: per curiosità… Per reali che intendi?

    Per me SUV è Sport Utility Vehicle… Altri acronimi son cazzate inopportune :)

  36. Mighty83

    Ah giusto per chiarire… Io non ho mai detto di aver scritto alcun driver… Ti confondi con un altro utente eh… :)

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