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BleachBit: sì, ci serve un registry cleaner

BleachBit Linux Registry Cleaner - Pollycoke :)


BleachBit è l’equivalente un lontano parente di un registry cleaner per Windows, quelle applicazioni che dovrebbero ripulire il registro binario di sistema di Windows e che in realtà quasi sempre lo incasinano ulteriormente. Ho installato questo software per capire se davvero ne ho bisogno.

Eh? Abbiamo davvero bisogno di un registry cleaner su Linux?!

Abbiamo sempre guardato con sufficienza i poveri utenti Windows costretti a combattere la loro quotidiana battaglia contro Adware Spyware Crapware Registryware AntiAdware AntiSpyware AntiCrapware AntiRegistryware eccetera, eppure forse noi non siamo totalmente esenti da queste noiosità anche se in modo infinitamente più leggero1.
Metto subito in chiaro una cosa: questo non è quasi mai un problema di Linux (il kernel), GNU (parte del sistema operativo) o di software di sistema. Parlavo giusto pochi giorni fa della spiacevole tendenza ad accumulare spazzatura nelle home utente (cfr “Avvio automatico in KDE 4: Network Manager”) e questo, Signori, è privilegio assoluto dei notri simpatici desktop e applicazioni relative.
Tutto è cominciato con la mania di implementare specifiche mezzo-cucinate come quella di buttare qualsiasi cosa in ~/.local o ~/.config – pratica assurda, inconcludente e financo controproducente che spesso porta a malfunzionamenti di ogni sorta, compresi e non limitati a impossibilità di lanciare applicazioni a seguito di aggiornamenti, accumulo di spazzatura, spreco di spazio. Questo articolo dell’autore di BleachBit racconta come applicazioni quali OpenOffice, Java, Flash, Realplayer, Firefox tendano ad accumulare porcherie. Non posso che trovarmi concorde.

Sicuri di voler eliminare?

Non è detto che pulendo qualche dorectory nella home siate più puliti, specialmente se invece a livello di sistema regna sovrano il caos! Se ad esempio avete usato l’editor del menu per nascondere alcune voci indesiderate (come quelle relative a Wine) o di applicazioni di terze parti che avete installato e rimosso usando quegli orrendi .bin (come Google Earth), dopo la pulizia con BleachBit potrebbero magicamente riapparire nel vostro menu.
Dunque se siete con la coscienza apposto e la malizia non ha ancora corrotto i vostri cuori, procedete; in caso contrario passatevi una mano sulla coscienza, ma anche su /usr/local e su /etc ;)

Un giga ghiga GB?!

Io ho ovviamente la coscienza spochissima, ma lo stesso ho proceduto e ho eliminato un po’ di spazzatura che sia era accumulata nonostante io sia sempre molto attento a non lasciarne troppa in giro. Con sommo sgomento ho letto che BleachBit poteva liberare 1GB di roba dalla mia home (cfr foto in apertura)! Vabbè questa è esagerata, si tratta di un semplice quanto evidente malfunzionamento di BleachBit. Non sapendo da dove avessero preso quel valore quanto mai astruso ho provato a ri-eseguire la pulizia e ho ottenuto questo:

Notate la prima riga: 32 MB per un file di testo del tema di KDE 4? Mi sembra un po’ strano e in effetti:

felipe@pollycoke:~$ du -sh /var/tmp/kdecache-felipe/kpc/plasma_theme_Aya.index
12K     /var/tmp/kdecache-felipe/kpc/plasma_theme_Aya.index

Da 32 MB a 12 KB …Beh, c’è una bella differenza, e si chiama: bug :)

Conclusioni

Chi non ha un minimo confidenza con le budella della propria distribuzione potrebbe trarre buon vantaggio da un uso educativo di BleachBit, visto che ogni operazione viene dettagliata all’utente in maniera trasparente e che perfino i più curiosi possono scoprire nuove aree di intervento per la manutenzione ordinaria della propria home utente.
Chi invece avesse già dimestichezza con la propria box dovrebbe essere in grado di compiere queste operazioni di manutenzione/pulizia senza l’aiuto di software del genere, tanto più chea differenza del registro di Windows nei nostri sistemi questa spazzatura è salvata sotto forma di innocui e gestibilissimi file di testo (differenza sostanziale). Per questi utenti forse BleachBit potrebbe rappresentare ben poco e li indirizzerei verso software (ben più potenti e pericolosi) come cruft.
In definitiva, pur con tutti i difetti del caso, direi che una ripulita con BleachBit non è per niente un’operazione sconsigliata, ma non aspettatevi miracoli ;)

Note all'articolo

  1. Immagino che gli utenti Windows ci guardino con altrettanta sufficienza pensandoci costretti ad imparare a bestemmiare in swahili per ottenere un banale slideshow fotografico con colonna sonora… []

0 commenti

  1. grigio

    Ci vorrebbe un registro unico! opss.. l’ho detta.
    Il fatto è che non tutte le applicazioni si sono adeguate all’ultimo standard alla moda ed è inevitabile quindi avere varie cartelle .local, .config .gconf .myapp …
    Stesso discorso per contatti e calendario

  2. grigio

    Ci vorrebbe un registro unico! opss.. l’ho detta.
    Il fatto è che non tutte le applicazioni si sono adeguate all’ultimo standard alla moda ed è inevitabile quindi avere varie cartelle .local, .config .gconf .myapp …
    Stesso discorso per contatti e calendario
    http://live.gnome.org/dconf
    Il nuovo registro di Gnome in arrivo

  3. tosky

    > Da 32 MB a 12 KB …Beh, c’è una bella differenza, e si chiama: bug :)
    Tiratona d’orecchie: cerca alla voce “file sparso” (en:sparse file). Non è un bug!
    Per il resto, non confondiamo file “munnizza” con cache di icone o indici di indicizzatori, regolarmente usati e importanti…

  4. molok

    Io penso che darei il mignolo del piede sinistro per avere tutti i “dot files” delle applicazioni in ~/.config/ invece che in $HOME/

  5. felipe

    @tosky:
    Uh, interessante, ma su disco occupa sempre meno dei 32MB no? Altrimenti non si spiegherebbe come mai quel 1GB di spazzatura è stato eliminato in un secondo…
    @molok:
    Se però in quella ~/.config ci fosse l’attuale anarchia avresti sacrificato un mignolo inutilmente :D

  6. gino

    la cartella unica dove salvare le impostazioni è buona cosa. naturalmente dentro la cartella unica ogni software dovrebbe avere la propria cartella
    intendo passare da una roba del tipo:
    ~/.ssh
    ~/.emesene
    ~/.vlc
    a una roba del tipo
    ~/.config/ssh
    ~/.config/emesene
    ~/.config/vlc
    una unica cartella dove tenere tutto in modo che la home resti comunque pulita e allo stesso tempo senza un registro. cosa che aborro.

  7. Andrew Ziem

    Thanks for the review.
    I haven’t been able to reproduce the incorrect file size bug. Could please contact me directly (email ahz001 at gmail dot com, or via the BleachBit forum or bug tracker) with the versions of your Linux distribution and your Python? Also please the size exactly in bytes of the file?
    du -sb /var/tmp/kdecache-felipe/kpc/plasma_theme_Aya.index

  8. cloc3

    sinceramente non capisco.
    i file di cui discuti nel tuo esempio sono file di cache.
    se occupano molto spazio (baco o non baco) non è una questione di registri.
    per quanto riguarda il tema principale: serve un “registry cleaner?” sono decisamente con Gas.
    a me, i registry cleaner di windows fanno letteralemente paura.
    prima di tutto, raggruppano in un solo calderone una quantità immensa di controlli indipendenti tra loro.
    poi, danno ad essi dei nomi stranissimi, che non è mai intuitivo riconoscere.
    infine danno una senzazione di deus ex machina che ti potrebbe cadere il cielo sulla testa in qualunque momento.
    che Dio ce la scampi…

  9. trinket

    Come alcuni hanno osservato, pare che un attuale sistema Linux Desktop stia diventando sempre più simile ad un installazione windows, in realtà la differenza sostanziale è appunto nella facile gestione di sotto-directory popolate principalmente da file di testo, quindi la questione rimane la stessa, un sistema Linux desktop rimane sostanzialmente stabile anche al proliferare di installazioni e incasinamenti vari.
    Devo comunque dire che, tutte le volte che ho dovuto combattere con comportamenti incosistenti, applicazioni che non funzionano più, personalizzazioni perdute ecc. è sempre stato a causa di Gnome e relative applicazioni collegate…
    Quello che mi fa letteralmente incazzare è che in tutti questi anni nessuno abbia capito che la cosa più efficace sarebbe stata quella di mettere semplicemente una /home/utente/etc/ piuttosto che popolare la /home/utente di una quantità decisamente scomoda di file e directory .qualchecosa

  10. Hack-p

    Secondo me su linux c’è un pò ( parecchia ) stalla… perchè i programmi non vengono messi così? :
    /
    | —–/apps
    | | —– /gnome
    | | | —–/bin
    | | | —–/config
    | | | —–/var
    | | —– /KDE
    | | —–/bin
    | | —–/config
    | | —–/var
    | —–/libs
    | | —– //Librerie varie
    | —–/bin
    | | —– // Collegamenti a vari eseguibili
    | —–/home
    | | —– /Tizio
    | | —– /Cartelle varie tipo musica video ecc…
    | | —– /.apps –> Files delle applicazioni + applicazioni dell’utente
    | —–/root
    |
    |eccetera

  11. gino

    @16
    forse perchè è da 30 anni che unix ha questa gerarchia di cartelle che funziona benissimo?
    si può discutere dell’organizzazione all’interno della home che è deputata a preferenza delle singole applicazioni ma non a quella del sistema

  12. Henryx

    @16
    Guarda la distribzuione Gobolinux
    @18
    Se una cosa funziona non vuol dire che non deve essere revisionata periodicamente. Anche a te consiglio di dare un’occhiata alla distribuzione Gobolinux
    Enrico

  13. ToX

    gobolinux l’avevo provata millenni fa e non era male… io preferirei una struttura più tipo
    .config/emesene
    .config/firefox
    .config/rhythmbox
    .config/gnome2/tuttalasuarobaquadentro
    .cache/qualcosa
    .cache/qualcosaltro
    .logs/supercazzole
    così in caso di formattone basterebbe salvare una sola directory (.config), magari eliminando .config/gnome2, per avere tutto a posto senza dover cercare fra mille directory nascoste… di cui la maggior parte sono pure sconosciute…

  14. David

    Penso che il progetto Gobolinux sia molto interessante e, chissà, in futuro entrare a far parte anche dell’organizzazione del filesystem anche delle principali distribuzioni; permette infatti di superare il concetto tradizionale di pacchettizzazione che è un problema che schiavizza alla distribuzione…
    Il mondo Linux per intero se ne gioverebbe…
    david

  15. gp

    Lasciando perdere alcune fantasmagoriche teorie lette, mi allineo con quanto detto da tosky.
    Credo si sia fatta una certa confusione tra munnizza o spazzatura per chi legge da fuori Sicilia e cache.
    Viviamo felici…sono una decina d’anni che non sento il peso di questo problema sulla mia linuxbox.
    gp

  16. http://c1k0.blogspot.com

    in effetti ho sempre trovato strano sia l’approccio win (registry unico per tutto il sistema, va bene, ma almeno prevedete milioni di chiavi isolate l’una dall’altra in una modalita’ DBMS-like) che l’approccio *nix (mega cartelle con centinaia di file di tutte le applicazioni).
    Un’idea che mi frulla in testa sarebbe l’utilizzo di cartelle per le configurazioni condivise, e configurazioni nellla cartella dell’app per quelle app-specific. Una cosa tipo le estensioni di firefox, con una struttura di subfolders standard, ed un manifesto per descriverle…

  17. DktrKranz

    L’idea alla base del programma mi piace. Siccome non è presente nei repository di Debian/Ubuntu, vedrò di provvedere quanto prima. Il pacchetto per Ubuntu è praticamente pronto, per scrupolo lo farò controllare ad un mio amico sviluppatore per avere un altro parere sulla debianizzazione (sono un sostenitore del “peer review” a oltranza), se tutto va bene entro domani sarà in Jaunty NEW.

  18. shady

    @11. Henryx – 2/01/09 @ 1:57
    ihihih :)
    … errare umanum est…
    Voto anche io per l’unica directory (.config) !!

  19. UgoBoss

    Mah… io non vedo la necessità di cambiare un bel nulla nel sistema di directory. Cosa c’è di più semplice di avere tutte le configurazioni nella propria home? Che senso avrebbe spostare tutti quei file in una sotto-cartella? Tanto sono nascosti, che fastidio vi danno :)
    Sentir parlare di un “registro unico” per linux mi fa rabbrividire. Ereditiamo da windows i meccanismi peggio funzionanti? :p

  20. no

    mi avete rotto tutti quanti con sto discorso pulito non pulito. siete proprio dei winzozziani da 2 soldi. smettettela che fate ridere ai polli. su linux un file nascosto è convenzionalmente nascosto perchè è un file di configurazione personale, un file di log, un file di errore e/o qualcosa di simile. in altre parole se siete contenti di cancellare 32mb allora siete dei gay.
    non c’è altro da dire.

  21. luca

    @no
    fammi capire i veri non-winzozziani che fanno accumulano roba inutile tanto sono solo file innuocui? :S Ti faccio un esempio banale: i vestiti di 10 anni fa che non usi pìù che fai gli accumuli nel armadio o li butti?

  22. RunAway

    Più che “registro unico” ci vorrebbero delle forti regole che ogni app dovrebbe rispettare sul dove piazzare i propri file di supporto.
    Per esempio su os x le cartelle fondamentali sono 2: ~/Library/Preferences e ~/Library/Application Support oppure le stesse cartelle ma a livello globale (cioè a partire da / e non ~). Le applicazioni che non usano questo standard sono pochissime e solo i port fatti con non curanza piazzano roba nella home (per esempio mplayer).
    E’ questa non omogeneità nelle distro la cosa più scocciante, non arrivo a dire che ce ne vorrebbe una sola (ma sicuramente sarebbe meglio che non ce ne fossero così tante), ma sicuramente dovrebbero esserci molti aspetti unificati: dove piazzare i propri file (appena citato), shortcut omogenee, stesso modo di comportarsi e stessi modi per fare le cose.
    L’ideale sarebbe che un utente non si accorgesse di passare da gnome a kde o da ubuntu a fedora pur riconoscendo che sono distro diverse. Per la serie imparata una, imparate tutte.

  23. DktrKranz

    Upload in Jaunty NEW effettuato, fra qualche giorno sarà disponibile nei repository. Ora mi attivo per fare la stessa cosa anche in Debian, purtroppo i tempi saranno più lunghi :(

  24. UgoBoss

    /etc/nomeprogramma -> configurazione globale
    ~/nomeprogramma -> configurazione personale
    /var/log -> log di sistema
    /bin -> binari essenziali per il sistema
    /lib -> librerie
    /usr/bin -> binari per gli utenti comuni
    /sbin -> binari per root
    Non è uno standard questo? E funziona benissimo da decenni. C’è bisogno di cambiare qualcosa? Non mi pare. In questo modo mantenendo la home su una partizione separata passo da debian a qualsiasi altra distribuzione senza accorgermene, perchè le impostazioni sono tutte nella home.

  25. felipe

    @Andrew Ziem:
    We discussed everything via email, thanks for visiting :)
    @tutti:
    Sono stato contattato da Andrew Ziem, lo sviluppatore di BleachBit, in merito al bug delle strane dimensioni dello “spare file” come indicato da tosky (Andrew ti ringrazia!).
    Beh con questa interessante discussione abbiamo anche ottenuto diverse cose:
    1) BleachBit verrà incluso in Ubuntu
    2) Il bug è stato identificato e verrà risolto
    3) Il nostro karma è aumentato
    Grazie a tutti per gli interventi!

  26. Pingback:BleachBit velocizza e ripulisce PC… e Firefox ;) « pollycoke :)

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