Scorro le geek-notizie e ci trovo sempre meno spunti interessanti. Mi viene il dubbio di essere un po’ troppo critico o pessimista ma non avverto più il fermento che c’era un paio d’anni fa nel mondo del software libero. Molti dei progetti che destavano il nostro interesse ora sono semi-dimenticati e non hanno all’attivo nessuno sviluppatore degno di nota; quelli nuovi sono troppo nuovi, immaturi e incompleti; quelli vecchi non sono realmente vecchi ma comunque lo stesso abbandonati immaturi e incompleti.
- OpenOffice.org sembra dilaniato da sterili polemiche interne tra sviluppatori Novell e Sun e rimane sostanzialmente una copia di una vecchia versione di Office;
- Il formato OpenDocument sembra non avere avuto quel salto in avanti che doveva portarlo in tutte le PA, o almeno non quanto ci sarebbe piaciuto;
- Le comunità di KDE e GNOME1 sembrano navigare a vista. Affrontano opportunità e crisi in base all’oscillare di utenze scombussolate da visioni più o meno irrealizzabili, cambi di licenze, minacce di proprietà intellettuali di Microsoft, mancanza di sviluppo per parti critiche o decisioni in attrito con la base d’utenza e via discorrendo;
- Gli standard di freedesktop.org sembrano avere esaurito il loro fascino, quelli della Linux Foundation e la LSB non sono mai riusciti a decollare realmente, e qualcuno ancora prova timidamente a lamentarsi sulla nascita dell’ennesima nuova distribuzione;
- Dal progetto Xorg non si sente più alcuna grossa novità e nel frattempo abbiamo un server grafico che non supporta del tutto il suo stesso file di configurazione…
- Compiz continua a rimescolarsi e rimpastarsi offrendo il fianco a quanti dicevano che era una inutile cosa luccicante (avrebbe potuto essere molto di più, se solo Reveman non fosse sparito) e in generale tutta la grande smania di effetti grafici si sta ripiegando su un «se stesso» caratterizzato da scarsa compatibilità hardware (tranne pochissime eccezioni), che significa innegabilmente impraticabilità nella vita reale;
- Lo stesso kernel Linux sembrava dovesse furoreggiare grazie alla famigerata proposta indecente che avrebbe garantito il supporto in massa di tutti i dispositivi e periferiche esistenti… mentre si fatica ancora ad avere pieno supporto a tutte le funzionalità di macchine anche non nuovissime;
- Il telefoninux doveva portarci la telefonia open già parecchi mesi fa e invece si sono impelagati in cambi di toolkit all’ultimo sangue (GTK+, no Qt, no EFL, no tutte insieme!);
- I netbook basati su Linux non hanno avuto quel grande successo che tutti speravamo, complice la scelta bastarda di Xandros/KDE/Easy mode da parte di ASUS sull’EeePC, e tutti corrono ad installarci XP light.
- Moltissimi vari ed eventuali esempi di naufragio che in questo momento il mio cervello si rifiuta di cedere alle dita.
Il fatto che me ne sia reso conto in questo momento mi puzza un po’ di sconforto pessimistico estemporaneo guaribile in pochi giorni, ma pur colorando il tutto con il più superficiale ottimismo non mi sembra che la situazione cambi molto. È triste per me (e immagino per tutti noi) dipingere il quadro con questi toni scuri, ma… È solo il mio bicchiere ad essere mezzo vuoto? Insomma sono solo io o davvero ultimamente manca qualcosa nel panorama del software libero?
Note all'articolo
- Non mi riferisco solo agli sviluppatori, che ne sono una percentuale purtroppo non così piccola come vorremmo [↩]
Sconforto o no, noi continuiamo ad usare l’amato Linux
Sconforto o no, noi continuiamo ad usare l’amato Linux
Mah, anch’io la stessa triste impressione:
i progetti ristagnano…
Anche questa tanto vociferata rivoluzione del look,
non pervenuta.
temo di no
http://telperion.wordpress.com/2009/01/30/che-succede/
Abbastanza, sì, sei un po’ pessimista oggi.
Perfettamente d’accordo con te, non lo vedi solo tu questo momento grigio se ne rendono conto un pò tutti anche se ovviamente secca ammetterlo.
Hai dipinto la situazione globale dell’attuale panorama opensource. E non mi sembra proprio un quadro di Botticelli..
Io stesso non voglio ammettere di aver “abbandonato la barca che affonda”, ma se sono passato a Mac OS X è anche perchè ho visto disperdersi questo grande fermento e questa grande vitalità (e voglia di fare) che notavo gli anni passati. Se penso a quando venne rilasciata la mitica Ubuntu 4.10, aaahh quanti progetti importanti stavano nascendo.
E ora, il declino.
andate a cagare, leggete più roba porno, e aprite i raccoglitori di notizie meno spesso.
invece è proprio vero che non sta succedendo più niente, il quadro che hai descritto è drammaticamente realista.
i programmi sono tutti stagnanti (primo fra tutti gnome, che da una release all’altra introduce qualche applet nuova, ma in sostanza è sempre lo stesso) e alcuni si stanno addirittura involvendo.
non da ultimo il kernel: periferiche che fino a qualche versione fa si collegavano e usavano adesso bisogna compilare decine di driver per avere funzionalità minime.
e poi non parliamo dei poveri utenti ati, i driver open sono penosi e quelli proprietari sono sempre fermi sugli stessi problemi, dopo l’introduzione al supporto aiglx gli sviluppatori si sono bloccati: quasi tutte le nuove schede hd non funzionano e con tutte ci sono problemi di visualizzazione. ma che fanno??? sono almeno sei mesi che lavorano solo su questo problema.
che triste però! cause plausibili?
Felipe condivido tutto.
Guarda cosa ho scritto io il 29 agosto scorso
http://punto-informatico.it/b.aspx?i=2387656&m=2388642
Mi ricredo solo sulle qt, sviluppare closed con le qt mi entusiasma ;)
un esempio di involuzione:
con gli ultimi aggiornamenti del kernel la mia scheda wireless (Intel 2200BG) che ha SEMPRE funzionato, ora ha cessato di vivere.
Magari c’è una soluzione,
in ogni caso non mi pare un passo avanti…
No, il declino non è ancora arrivato, ma la strada è quella più giusta per raggiungerlo. Il problema più grande di Linux è l’incoerenza. Troppi galli a cantare e non si fa mai giorno. Mancano delle gerarchie strutturate per le decisioni attuali e per le cose a venire. Fino ad ora chi ha lavorato su Linux è andato avanti usando solo le grandissime capacità del kernel e una comunità operosissima. Queste condizioni sono state saturate, Linux ha bisogno di una guida monolitica e coordinata. Non so chi e come dovrà comporre quest’organo decisionale (comunque non spetta a me deciderlo) ma sono convinto che quest’idea dovrebbe arrivare agli sviluppatori dei componenti più importanti, i sopra citati KDE, Gnome, Xorg, etc. e i distributori. C’è un’alternativa piuttosto brutta (oltre al declino) che una distribuzione soverchi nettamente tutte le altre e prenda tutte le decisioni “univocamente”. Speriamo bene!
tutto sembra calma perché fra 4 giorni inizia il FOSDEM.
tutti vogliono lasciare qualche sorprese…
Anche a me viene ogni tanto questo sconforto, poi mi faccio un giro su windows (una volta al mese, perche devo compilare un resoconto ore) e allora ritorno a sentirmi fortunato! :)
Linux sara brutto, e incoerente, puzzera, ma e’ tutto un altro pianeta!
Bah…il fatto è che secondo me in questi ultimi anni tutte le varie migliorie si sono potute ottenere spremendosi non poco…dopo un bel balzo avanti come questo, è bene riposarsi un attimo ;)
Sicuramente adesso si continuerà a proseguire con lo sviluppo ma in maniera più graduata e a ritmi normali…solo che siamo talmente abituati a viaggiare nell’iperspazio che persino un giretto su una ferrari ci sembra privo di velocità ;)
Ma dov’è il problema?
Ah già, ancora quella storia della competizione con gli altri OS, l’avevo dimenticato.
Ma… e se ce ne liberassimo?
(niente, scherzavo…)
infatti pensavo di passare a windows 7 … quello si che sarà un grande os!
windows mai!!!
Imho, ma imho: il fatto che LSB non sia decollato la dice lunga: significa non avere uno standard, significa avere 10.000 distribuzioni tutte diverse da loro, significa avere sviluppatori impegnati in 1000 progetti tutti a livello base. Ma, come dice la filosofia open, ognuno fa quello che vuole e questi sono i risultati: anarchia, disordine. Ma, imho, il problema non è la filosofia di per sè, il problema sono le persone: tutti che cercano di apparire, tutti che vogliono il loro progetto. Imho. Con tutte le conseguenze. A cominciare dalle aziende che si rompono a stare appresso a linux e al suo kernel che ogni minimo cambiamento invalida metà dei driver già scritti. E quindi, la gente preferisce avere un sistema operativo che gli appizzi persino una pietra e quella inizia a funzionare piuttosto che un sistema che anche le cose base per farle funzionare devi minimo compilare qualcosa.
Linux così perde la sfida per entrare nel mondo desktop: anzi con Vista Ubuntu ha avuto una generale diffusione… ma Seven non darà spazio.
Finchè non ci sarà supporto hardware serio, linux ha voglia di montare KDE4,5,6,7…, ma se alla gente non funziona la scheda wireless…
Per non dire che se non fosse stato per Ubuntu (che un minimo userfriendly c’è e anche come riconoscimento hardware non è male…) tanta gente non starebbe qui a quest’ora…
Sinceramente? Sì, probabilmente sei tu… con le stesse notizie delle ultime, chessò, 3 settimane, un anno fa avresti fatto 15 post almeno.
Notizie che avresti sicuramente più o meno commentato tempo fa:
– indiscrezioni su Dell che entra nel mercato smartphone
– riunione degli gnomi su Gtk+ 3
– il sondaggio sul nome dell’interfaccia per NetworkManager che stan facendo per KDE4.2 (può sembrare “scemo” ma sicuramente ne avresti parlato)
– le 10 idee di John Palmieri sul desktop Linux
– la nuova versione di Gnome Do
– Il caso Microsoft-IE-Unione Europea-antitrust
– la alpha di Moblin 2
(poi mi son rotto di ripassare i feed che c’ho :P )
Quindi sì, secondo me sei tu… svogliato :) Anche perchè mi piacerebbe sentire quali sono le notizie rivoluzionarie del passato… forse che ti eri illuso che in un anno Linux desktop sarebbe passato checcsò, al 5% del mercato? Mi sa che sei al puntino per passare ad Apple, gongolare per 5-6 mesi e poi tornare indietro perchè comunque quel che ti piace è smanettare. Ci ho preso, Felipe? No perchè è quello che è succeso a me tempo addietro (e a molta altra gente… è un pattern di comportamento abbastanza comune fra geek) :D
Credo sia un problema di aspettative. Fino a non molto tempo fa era semplicemente inebriante il numero di progetti interessanti, ma il fatto che alcuni siamo lenti o fermi non significa che siano morti. Ci sara’ sempre qualcuno che prendera’ in mano del vecchio codice e continuera’ a scriverlo.
L’ unica vera pecca e’ che linux non si sta evolvendo alla velocita’ auspicata, ma anche questa e’ una mezza pena in realta’: mi dispiace se non puo’ scatenarsi la “rivoluzione di linux” ma saro’ comunque sempre felice di usare le mie distro perche’ mi permettono di usare il mio PC come desidero.
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IMHO…è un momento di stasi fisiologico!!!
Che poi proprio stasi non è…stanno e sono cambiate troppe cose.
gp
hai dimenticato i driver video di AMD! secondo me siamo in una fase di transizione. linux è un pò uscito allo scoperto, lo conosce più gente. è una fase in cui ci si sta attrezzando, ma è ancora tutto work in progress. per quanto riguarda il famoso problema dei diversi gestori dei pacchetti.. noto che sempre più distro stanno includento package kit ;)
l’importante è che ci sono degli interessi nel farlo evolvere, finchè ci sono quelli il futuro è garantito
felipe, pensaci tu!
c’é senz’altro da dire che le cose stanno stagnando per carenza di fondi… e carenza di idee! io sono più sviluppatore che utente, e…
ma che faccio? tanto non interessa a nessuno quello che ho da dire :P
al limite serve a qualche ego represso che ha la necessità di sfogarsi col primo che trova ;)
Felipe, non è vero… è solo che sei stanco, questo periodo dell’anno è mortale, hai troppo da fare per scrivere sul blog e i feed li scorri svogliatamente, perché riportano tutti le stesse notizie e tutte le notizie ti sembrano le stesse… ah no, aspetta! Quello sono io! :D
Non sono del tutto d’accordo, in tutti questi progetti c’è fermento ora più che mai, sopratutto X.org. Siamo stati viziati da compiz e kde4. d’altronde prima di compiz in pochi sapevano che si lavorava su aiglx/xgl, prima di plymouth in pochi sapevano che c4220 fosse Kernel-based-mode-settings, e poi non c’è solo il desktop che tira avanti la baracca.
La marcia del pinguino è così, un passo alla volta, ogni tanto spicca il volo ma poi è costretto a continuare a piedi.
PS
Anche in openoffice ci sono state evoluzioni dietro le quinte, sopratutto dal lato dello sviluppatore. Peraltro l’interfaccia di office 2007 è coperta da brevetti….
Sono d’accordo su Xandros, ma più che altro per la anzianità dei pacchetti che la compongono.
Mah, ogni nuova entry nel feed rss di freshmeat.net è prova che c’è vita, c’è fermento, c’è evoluzione (darwiniana) nel mondo open.
Quoto VIDE…
tra l’altro hai trascurato mono 2.0 che nel bene o dal male, sta aprendo il campo allo sviluppo software su linux, troppo legato al C.
Mi permetto, nella mia ignoranza, di dire la mia.
Sono nel mondo Linux dalla distro 7.10 di Ubuntu.
Prima, il vuoto mentale (Linux cosa?).
Da niubbo quale sono, vorrei lo stesso rendervi partecipi delle mie considerazioni:
Assodato che:il mondo sta attraversando una profonda crisi politico/finanziaria!
Molte persone stanno, da un giorno all’altro, perdendo il lavoro, la casa, la stabilità economica.
Logico che il pianeta informatico perda slancio in un momento come questo. Figuriamoci il mondo del free software e open source dove, per la maggior parte dei casi, gli sviluppatori non sono altro che utenti (sbaglio?) esperti che prestano il loro sapere per lo sviluppo di software gratuito. Ora, le opportunità per poter lavorare in questa direzione sono poche: o il tuo progetto è finanziato da filantropi, software house o quant’altro, o hai un secondo lavoro ben retribuito che ti permette di seguire la tua passione nel tempo libero. Perdi il lavoro, o vieni pagato meno, oppure il filantropo/software house decide di non investire più su di te, e la situazione si compromette……
Ci vorrebbe un Obama (ma mi accontenterei del presidente dell UE di turno) che promuovesse l’uso del free software. Allora si che si potrebbe dare una svolta!
Chiedo scusa del lungo intervento e dell’eventuale sfondone ma sembra che nessuno, nei post precedenti, prenda in considerazione questa teoria.
Il botto non arriva mai. C’è sempre e solo una evoluzione in tutte le direzioni.
Il kernel ha un sacco di belle cose sempre in movimento. Gnome e openoffice magari si stanno stabilizzando un po’. I netbook quantomeno hanno hardware compatibile e tagliano i profitti di MS.
Forse effettivamente c’è un po’ meno impegno da parte di alcuni hacker, che trovata la gloria per 5 minuti, si dedicano ad altro.
Comunque non si può fare sempre tanta scena, quella non serve a nulla. Bisogna bloggare meno e codare di più.
Bah, alla fine per me linux è sempre stato una sfida: configura qui, fai funzionare questo, sperimenta quest’altro…
Purtroppo siamo ancora in una nicchia molto ristretta, a livello di diffusione sui pc desktop – casalinghi e non.
Paradossalmente potresti rigirare la frittata (o la medaglia) e stupirti che ci sia COSI’ TANTA CARNE A CUOCERE su qualcosa che in fondo non serve a fare soldi.. o almeno non così tanti, eheh!
Beh è normale…. finché ci sono n-mila distribuzioni che equivale ad avere molti programmatori che si fanno gli affari propri (o rubano il lavoro di altri…)
IMHO sarebbe anche ora che venisse fuori 1, max 2 distro linux e basta… è inutile far mille mila varianti di distro tutte con le proprie peculiarità ma tutte client: se ci fosse una distro unica magari si vedrebbe qualcosa di funzionante anche a lato client ( imho linux è fatto per server e per client ha ancora un po’ di strada da fare ).
Già avere KDE e GNOME mi sembra assurdo… vuol dire che ci sarà sempre un programma sviluppato per uno non presente nell’altro e quindi molte volte bisogna adattarsi oppure tirarsi dietro n-mila dipendenze.
A me vedere un cubo che ruota non me ne potrebbe fregare di meno… che facessero qualcosa di più compatibile e performante.
Mah… su alcune cose sono d’accordo, vedi OpenOffice e XOrg ma per il resto secondo me è solo un insieme di pessimismo.
Il fatto che i netbook con Linux non abbiano decollato non è un problema del sw libero ma degli utenti, Linux è ancora troppo di “nicchia”, secondo me è solo questione di pazienza e passerà anche questo momento di pessimismo, condiviso o individuale.
L’importante è continuare a credere nei propri ideali, motivarli e portarli avanti, perchè il software libero è prioncipalmente questo :)
…sono passato in maniera definitiva a Linux (con Ubuntu 5.04, se non erro) qualche anno fa e, per circa 2 anni, fatta eccezione per l’ufficio, non sapevo cosa volesse dire Windows e ne ero felice
Nel momento in cui mi sono ritrovato a dover lavorare anche da casa su Windows (portatile aziendale) ho lasciato il vecchio pc ai figli e, con l’ultimo upgrade del kernel c’è stato il colpo di grazia: la scheda wireless funzionava male, per la webcam non c’è stato verso di farla funzionare… a questo si è aggiunta mia figlia adolescente che voleva le “animoticon” (sic) e quindi il “downgrade” a Windows XP è stato quasi obbligato… :-(
La cosa che mi ha sconvolto di più è il fatto che 3 anni fa, alla prima installazione di Ubuntu, tutto aveva funzionato al primo colpo, senza alcun intervento da parte mia, ed ora dovrei andare a cercare di compilare dei driver nella speranza di avere un minimo di stabilità…
@Xfight, ogni distro ha un suo scopo ed è un bene che ci siano perchè a mio avviso è un buon sistema per diffondersi in maniera più capillare dato che ogni utente può trovare quella che più si adatta a lui! :)
Ripassate tutti a Xp oppure installate la beta di Windows 7. Non riconoscerà alcun driver ma avrete sulle vostre macchine qualcosa di nuovo su cui scrivere
Questa impressione è balenata già un paio d’anni fa, dopo il continuo discutere sul tanto acclamato Compiz.
Bello, ma oltre quello ci vorrebbe altro: applicazioni, consolidate, stabili, in grado di competere in maniera alternativa con quelle closed.
Ed alcune, nonostante tutto, lo fanno anche, ma il passo del valico, per una realtà fortemente sociale come il panorama FLOSS (d’accordo, lo sviluppo è per lo più portato avanti da società, ma la componente comunitaria è preponderante, se non altro per una questione di brevetti) è l’installato e la diffusione dei formati open, per poter tentar di competere sullo stesso piano del sw brevettato.
Quello che continua a mancare è una forte spinta dei governi, a maggior ragione delle organizzazioni tra nazioni, verso un prodotto tagliato sulle loro necessità. L’Est cresce, e con esso anche l’impiego del sw open, ma in questo momento di stagnazione chi ha più quote ha più tempo per affondare e provare a trovar soluzioni.
Poi che i vari progetti (GNOME, KDE, vari ed eventuali) siano assopiti questo dovranno discuterlo gli sviluppatori, io so solo che da Ottobre 2006 non vedo evoluzioni degne di nota in Ubuntu, ed allora l’evoluzione fu l’integrazione di Compiz ed AiGlx.
Per questo, al momento, uso altro, nell’attesa di veder crescere e consolidare progetti e bisogni degli utenti.
Questa impressione è balenata già un paio d’anni fa, dopo il continuo discutere sul tanto acclamato Compiz.
Bello, ma oltre quello ci vorrebbe altro: applicazioni, consolidate, stabili, in grado di competere in maniera alternativa con quelle closed.
Ed alcune, nonostante tutto, lo fanno anche, ma il passo del valico, per una realtà fortemente sociale come il panorama FLOSS (d’accordo, lo sviluppo è per lo più portato avanti da società, ma la componente comunitaria è preponderante, se non altro per una questione di brevetti) è l’installato e la diffusione dei formati open, per poter tentar di competere sullo stesso piano del sw brevettato.
Quello che continua a mancare è una forte spinta dei governi, a maggior ragione delle organizzazioni tra nazioni, verso un prodotto tagliato sulle loro necessità. L’Est cresce, e con esso anche l’impiego del sw open, ma in questo momento di stagnazione chi ha più quote ha più tempo per affondare e provare a trovar soluzioni.
Poi che i vari progetti (GNOME, KDE, vari ed eventuali) siano assopiti questo dovranno discuterlo gli sviluppatori, io so solo che da Ottobre 2006 non vedo evoluzioni degne di nota in Ubuntu, ed allora l’evoluzione fu l’integrazione di Compiz ed AiGlx.
Per questo, al momento, uso altro, nell’attesa di veder crescere e consolidare progetti e bisogni degli utenti.
L-O S-O I-O P-E-R-C-H-E’
—————————-
1) win7 sta rubando la scena a tutto il panorama della blogosfera con questo atteggiamento da condottiero che torna a prendersi cio’ che era suo prima di sVista
2) Ubuntu non riesce più ad innovare: ci sono tante strade percorribili nell’opensource ma nessuna di questa viene sfruttata da Canonical: una su tutte…non si riesce ad aver un ca//o di tema nuovo e una grafica accattivante….a parte KDE4 che è di un’altro pianeta a mio modesto piacere….
3) compiz ormai fa uscire solo stronz@te……il cilindro….arriverà la piramide??!?!? a quando il coniglio che pascola all’interno del cubo?
4) OpenOffice non riesce ad innovare…..confronto ad office mancano tutte le autocomposizioni e i modelli ecc. ecc.
il resto è aria fritta…. ma sempre viva Linux!!! :-D
Linux per l’utenza consumer ha bisogno di software proprietario, e affinché qualcuno sviluppi software proprietario su Linux occorre che ci siano delle API e dei framework completi e stabili (qualcuno ha detto KDE4?). E’ triste, ma è così… Siamo tornati ai tempi in cui il software commerciale è tornato a correre, proponendo delle soluzioni usabili e stabili (se escludiamo i malware il desktop di Windows, per non parlare di Mac OS X, è più stabile di qualsiasi alternativa su Linux) mentre linux continua ad essere utilizzato in ambito enterprise dove, secondo me, rimane imbattibile. E in quel mondo a nessuno interessa di X.org, OpenOffice, Gnome o KDE.
Primo emo-post di Felipe! :)
So’ io cosa ti ci vuole per tirarti su:
h t t p://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Emo
l’importante che mandriva continui a innovare : )
http://mib.pianetalinux.org/miblight/2009/01/02/nuove-specifiche-di-mandriva-2009-spring/
penso comunque che dopo tanti cambiamenti è anche il caso di fermarsi un po’ ad amalgamare il tutto e a concentrarsi sulla stabilità.. no?
OT: ma perchè non lasci gli articoli completi almeno nei feed-rss?
Caro Felipe,
questo è un problema della modalità di sviluppo dei progetti Open Source. Mancano delle linee guida. Mancano delle Fondazioni che articolino bene il lavoro da fare e che permettano ad un utente di trovare subito quello che cerca per poter collaborare, per sapere se la sua periferica è supportata ecc. Basterebbe un po’ di organizzazione… E per Gnome e KDE dovrebbero smettere di farsi la guerra e specializzarsi in qualcosa…
Progetti open source? Pensate ai vari CMS ed a framework (ad esempio Drupal o RoR)… ci sono progetti che tirano un casino.
In ogni caso, se proprio vogliamo parlare di ristagno, questo c’è non solo per i software opensource: anche i software proprietari sono alla fine sempre gli stessi da anni ed anni…
Mah, in modo allegorico mi viene in mente un palloncino da gonfiare. Io soffio dentro il palloncino e all’inizio il volume cresce rapidamente, poi sempre più lentamente. Un po’ come il big-bang.
Benchè a livelli sempre marginali, la diffusione di linux negli ultimi due anni pare sia raddoppiata a discapito dei sistemi Microsoft (anche se la quota di mercato persa da MS se l’è pappata quasi tutta Apple, e con merito).
Penso che, con questo, sia aumentata anche la confusione… in più, aggiungo probabilmente la mancanza di entusiasmo degli sviluppatori, perchè se da un lato è bello vedere crescere velocemente un progetto nuovo, diventa molto più noioso renderlo maturo eliminando tutti i piccoli errori (torna l’esempio del palloncino).
E comunque un mio amico, che ha comprato l’EEEPC con Linux e ovviamente ha formattato per metterci XP (perchè E’ furbo…), adesso vuole tornare indietro :-)))
Infine, in un momento di grave crisi economica, chi produce deve mantenere i volumi, anche vendendo sottocosto. Cosa vi viene in mente? Vendiamo Windows a 1 $ purchè pre-installato? Fino a quando il nostro pinguino sarà il sistema operativo della seconda partizione, ovvero la “seconda scelta” in ordine temporale, non avrà mai la possibilità di competere ad armi pari con gli altri S.O.
dead blog…
pass along…
nothing to see here…
Io ho notato che non si parla più né di GNU né di Stallman…
Per Raveman (di cui si è parlato qualche mese fa) potresti contattarlo sulla sua mail di novell e sentire che fine ha fatto. Tutta la comunità te ne sarà grata =)
Il fronte open source si sta muovendo esattamente alla stessa velocita’ di sempre, come diversi commentatori fanno notare (Vide). Il problema e’ che non arriva mai.
La nuova versione di questo, la nuova versione di quello, ma sono sempre 5 bug risolti, 10 nuove feature e 20 nuovi bug che vanno ad aggiungersi a quelli accumulati nelle versioni precedenti. A un certo punto e’ normale che uno si stanchi (in particolare se col computer ci vuoi anche lavorare oltre a provare una distro nuova ogni 3 giorni)
Nel mio piccolo lo sto vedendo con enlightenment, che continua a rompere le API, rifattorizzare il codice, innovare, aggiungere e togliere senza mai arrivare a una maledetta versione stabile. Magari con alcune features mancanti, ma con una interfaccia coerente e, entro i suoi limiti, ben testata.
Ripensando al passato mi pare che lo sviluppo del software open source sia sempre andato a ondate, dall’entusiasmo per il merge di gcc con EGCS nel 99 al fork di x.org da xfree86 nel 2004, fino all’entusiasmo per compiz 2.5 anni fa e per KDE4 un anno fa. Qualcuno prende il coraggio a due mani immette nuova linfa in un progetto e per un po’ i programmatori lavorano insieme, il feedback programmatore-utente (tu segnali un bug, io ti chiedo info, tu me le dai e io metto a posto) funziona. Poi pian pianino emergono i contrasti, o la stanchezza e alla fine raramente si arriva davvero da qualche parte.
Insomma, quale sara’ la prossima rivoluzione?
PS
Da un annetto mi trovo a guardare altrove rispetto a linux: DragonFly BSD, Phantom, L4 o Minix, ma anche li, tante promesse tante piccole novita’ e mai un punto di arrivo (beh, ecco dragonfly e’ in feature freeze…). Tu che ne pensi di tutte queste alternative al caro vecchio GNU/Linux?
brutta giornata, eh??
@Felipe:
La ruota gira. Sono normali i periodi bassi.
Pensa piuttosto DA QUANTO DURAVA questo periodo alto!
Ha dato una bella accelerata al mondo del pinguino! Io lo identifico più o meno con l’avvio del progetto Ubuntu, e conseguente iniezione di nuove energie e apertura al mondo. Ultimamente Ubuntu è un po’ in fase di stagnazione, ma se il carro non lo tira lui arriverà qualcun altro.
Rilassati, di Stallman, Torvals o anche solo Shuttlework ne nasceranno uno vent’anni – ma a noi questo ritmo basta e avanza ;)
Arriverà, tranquillo che arriverà la guida di cui si sente mancanza: appena chi è nella posizione giusta e con le capacità giuste sentirà l’ineluttabile pressione del “o lo faccio io o non lo fa nessuno”, le cose riprenderanno a muoversi.
Orecchie tese e champagne in fresco!
– Jaba
Mi pare che il periodo di “molla” riguardi un po’ tutto.
(Tranne il mio pisello)
Aspetta che esce seven e vedrai che impennata di buone nuove nel mondo linux.
La concorrenza aiuta. :)
Mah, devo essere onesto…a me sembra che adesso si sia passati ad una fase di ottimizzazione :D
Kde 4.2 è un de che pur ricalcando lo styling di vista (se al posto di kick-off si usa lancelot e si cambia l’icona con un ORB alla Windows e lo metti davanti ad uno normale ..quello pensa sia windows..LOL)…è finalmente usabile a pieno regime, come principale.
I driver Nvidia serie 180.xx sono ottimizzati benone e anzi quelli ATI, sembran vadan ancora meglio, i vari sw principali delle dei due DE environement più usati, mi sembran abbian raggiunto un loro perchè.
Io preferisco questa fase di stasi piuttosto che corse furibonde su più fronti ;-)
E’ GNU/Linux che in questi anni è cresciuto e adesso stà calando o
è Microsoft che in questi anni si era fermata (a xp) e adesso stà ricominciando a correre :( ?
E’ giusto, innovativo e creativo che ci siano mille distribuzioni e mille modi diversi di fare “qualcosa” nel FOSS, ma bisognerebbe anche convergere ogni tanto…altrimenti è difficile seguendo così tante strade dare l’impressione di crescita (seguire una strada)…
magari una soluzione per la dispersione è unire le interfacce e gli standard (API, LSB ecc…) poi che ognuno ne derivi le proprie implementazioni…freedesktop.org andava benissimo
E le openGL 3?!
Reveman in realtà non è sparito,
stà lavorando al ramo Nomad
http://gitweb.opencompositing.org/?p=compiz;a=shortlog;h=refs/heads/nomad-0.7.8
ora non mi è molto chiaro, a parte il “remore desktop” con compiz, di “enorme utilità” per il mondo intero, che altro ci sia di particolare in questo ramo.
Il trend generale di tutto l’ambiente mi sembra chiaro, continuiamo a buttar dentro cose nuove senza mettere a posto quelle vecchie, visto che il debug è noioso e nessuno lo vuol fare, poi quando è tutto cosi incasinato che non si sa più dove mettere le mani, riscriviamo tutto daccapo …
Nel frattempo gli user si rompono le scatole e passano ad altri lidi.
Il numero di distribuzioni, non penso sia determinante, le top con “aziende” e soldi alle spalle si contano sulle dita di UNA mano, e sono quelle che finanziano e decidono le sorti dei pezzi software importanti di linux, le altre raccolgono solo software e lo impacchettano, nulla più.
Se xorg è un buon prodotto tutte le distro avranno un buono xorg, cosi come il contrario, siano esse 2 o 300.
Non confondiamo chi scrive il software con chi lo distribuisce.
felipe, anche tu vedi la realtà per come è ? Stavolta non hai esposto soltanto le “luccicanze” (giusto utili come placebi) per chi non vuole vedere, ma la realtà di come stanno le cose.
Sono molto d’accordo con questo post. In pieno.
beh, si sapeva che il modello “bazar” ha dei limiti organizzativi, fintanto che la situazione era rimasta in mano a pochi “mercanti” c’era piu collaborazione e meno divergenza, ora che gli utenti sono molti di piu, le divergenze si sentono maggiormente e non si vedono piu i “confini” del bazar
come giustamente fai notare, anche i progetti di punta soffrono carenze di idee (se in america continuano a brevettare ogni stronzata tipo menu-in-basso-a-sx o due dita che si allargano per zoomare, forse siamo presi male)
io penzo che per risolvere la situazione bisognarebbe:
-aumentare la compatibilità tra le distro (almeno tra quelle della stessa famiglia)
-creare un framework univoco e ben funzionante
-creare ambienti confortevoli per i prodotti commerciali come photoshop, autocad, renderizzatori vari, software commerciale insomma
questa è l’unica strada se vogliamo che il pinguino “sfondi”, se invece la maggioranza vuole un prodotto di nicchia per smanettoni….beh ci siamo gia
il problema del “confronto” con M$ e Appl€ è che loro anche in momenti di crisi come questi hanno denari da investire per scattare ancora avanti, il bazar invece ha pochi fondi e dispersi, l’unica cosa che lo tiene coeso sono gli ideali…..lo terrà in piedi nonostante le bufere!!!
PS@felipe: non è che semplicemente ti stai stancando di ri-compilare per l’n-esima volta Kde4 e non vedi significative svolte?poi questo grigiume si è trasformato “in nera” quando hai ripensato pure a OOffice, xorg, ecc ecc?
Nomad e compiz++ hanno deciso di rifondersi in compiz: http://www.phoronix.com/scan.php?page=news_item&px=NzAzNg
Il software alla fine è solo un mezzo per fare qualcosa…finché si spera di “vivere” di news su software che nemmeno si usa si è sempre a rischio di disaffezionarsi. Bisogna riscoprire la bellezza di FARE cose con il software di cui tanto ci piace leggere delle eccitanti notizie quotidiane!
Altrimenti è fisiologico che alla lunga l’entusiasmo se ne andrà…
d’accordo fino ad un certo punto. il kernel e’ in assoluta esplosione di sviluppo, con sempre piu’ talenti coinvolti e sempre piu’ societa’ che lo sponsorizzona (per esempio pagando gli sviluppatori). E poi nota che da sempre l’hardware vecchio e’ supportato peggio di quello nuovo (A.M. si lamentava che nessuno sviluppatore voleva mettersi a fissare i bug dei driver di schede che non usava quasi piu’ nessuno).
Linux Foundation ha ottenuto un certo numero di successi. Il telefoninux e’ andato maluccio, ma nessuno si aspettava questo grande successo. OpenOffice effettivamente continua a lasciare a desiderare, ma almeno guadagna popolarita’. I netbook sono stati un’occasione sprecata, ed infatti il problema di linux e’ sempre il solito. Non lo usa/conosce nessuno. Sul mercato desktop/notebook si e’ sotto l’1% di quota; gli sfracelli dovuti ad ubuntu e le nuove fedora non si sono visti, e nel frattempo il mercato desktop va a morire, e di certo i notebook con windows o macos preinstallati ed hardware superpatentato non aiutano il pinguino. D’altra parte il mercato server, da sempre terra di conquista di linux, si dirige sempre piu’ verso OS proprietari. La vecchia scuola dei sistemisti nerd fedeli ai principi di liberta’ sta lasciando il posto ai nuovo sistemisti “quelli con la patente europea” che hanno paura del solo nome linux e chiedono sempre si montare windows server.
Insomma, litigi ed intoppi sono normali nel mondo opensource, ed anzi le cose andranno a sistemarsi. Ma si rischia di fare tanto lavoro per nulla, o meglio per quasi nessuno.
convergere e rifare anche i freni… per evitare di andare a sbattere sulla crisi economica…
^^
GNU/Linux proseguirà il suo sviluppo nonostante tutti gli ostacoli (reali e non) che gli vengono piazzati avanti. Perchè GNU/Linux è veramente dovunque (embedded e non) e neanche le grandi aziende si possono permettere un suo crollo…
E proseguirà perché come società inter-nazionale ne abbiamo veramente bisogno. Però sta a noi non tradire lo spirito iniziale “rivoluzionario” che ci ha portato fino a qui… Dato che ora linux viene preso seriamente anche dai produttori vorrebbero trasformarlo e “venderlo” come qualsiasi altra cosa…. ma il movimento etico che c’è dietro… questo non è vendibile. Finché si attaccheranno i cardini della GPL, fino a che non si capirà che dietro GNU/Linux non ci sono solo kernel e algoritmi, ma anche una prospettiva visionaria del futuro, libertaria e genuina, fino ad allora GNU/Linux è a rischio. Non di collasso. Ma di rimanere un giorno solo Linux.
forse il problema è che stanno tutti aspettando che le grandi CASE o spariscano o si convertano.
una volta fatta piazza pulita si riparte.
il mercato attuale è fatto di server. debellati gli os proprietari lì si riparte con il desktop (che intanto sta avanzando lentamente in parallelo)
è palloso aspettare ma ormai mese più mese meno…
@marco (11): Io ho una Intel 2200 e funziona perfettamente con gli ultimi aggiornamenti.
Riguardo il presunto stagnante del mondo open source di spunti ce ne sono molti… DeviceKit che dovrebbe sostituire HAL il quale è sotto sperimentazione da Fedora, alcuni programmini che stanno nascendo e si stanno evolvendo come Gwibber, Brasero si sta arricchendo di ottime funzionalità, Synaptic visualizzerà anche gli screenshot delle applicazione pacchettizzate se presenti, finalmente si sta sfruttando la gestione dell’audio di PulseAudio, peccato per i 3 o 4 volumi ridondanti per lo stesso flusso audio. Lo stra-citato GNOME-Do 0.8 con Docky.
Invece hai ragione a criticare Gnome, OpenOffice, Kernel e compagni. Stiamo assistendo alla crisi per tutti i nuovi adattatore WiFi USB 802.11n per cui c’è bisogno di modificare a ricompilare driver e magari non sono del tutto funzionanti, ad esempio mancano di alcune funzioni necessarie per NetworkManager (che secondo me la 0.7, ripeto all’infinito, è lo stato dell’arte).
OpenOffice è veramente rimasto indietro… ora mi ucciderete, ma l’interfaccia ribbon di Office 2007 magari è veramente funzionale. Date una occhiata a questo mokup: http://www.gnome-look.org/content/show.php/?content=75409
E bisogna dirlo che il metodo di OpenOffice per disegnare l’interfaccia è veramente pesante!
Per quanto riguarda il kernel, distribuire i moduli invece che aspettare l’inclusione nel kernel ufficiale è fattibile?
Altra cosa, tanto va di moda, vanno riscritte le GTK :P Secondo me caricano troppe librerie esterne (Pango, Cairo, ecc) le cui caratteristiche andrebbero integrate nella libreria principale. Oppure caricare selettivamente solo quello che serve.
Altra news, ext4. Cavolo dovremmo essere contenti di avere un nuovo file system più performante e di serie nella prossima Ubuntu Jaunty.
Felipe, da tutti questi commenti ne hai di spunti adesso?
openoffice è sempre stato un progetto pachidermico, confido in koffice!
xorg è da anni inadeguato, ed è proprio per questo che ora che stanno spostando codice da xorg al kernel possiamo rallegrarci per le belle notizie (gem, kernel-based modesetting, gallium3d, no?)
compiz? che è? ma ancora con ‘sti cavolo di effetti? che palle.
il kernel non ha mai avuto tanti commit per release
tutte le altre voci su open vs closed sono sempre le solite che si sentono da anni.
Io vorrei capire solo questo:
Ho un portatile fujitsu-siemens amilo pi 2540 e avevo installato ubuntu 8.10
all’avvio si bloccava…dovevo premere invio a volte…incredibile…eppure durante la fase di boot non segnalava errori.
In seguito ho installato fedora 10 e il boot andava alla velocità della luce.
E tutto senza toccare nulla.
Come si spiega?
Mi piacerebbe avere una risposta
Io sono convinto che il mondo del software libero sia solo in un momento di stasi…
Qualcuno cita la teoria dell’evoluzione di Darwin… Io cito una alcune sue modificazioni che più o meno sostengono che:
“l’evoluzione si muove a scatti, sotto la spinta di eventi puntiformi nel tempo, spesso catastrofici”
(Teoria degli equilibri punteggiati di Gould – Eldredge)
“l’evoluzione è graduale ed a velocità non costante”
(Neodarwinismo)
Insomma, non sempre sono rose e fiori!
E questo vale anche per l’open source! ;)
Portate pazienza!
A me è capitata una cosa strana con ubuntu…
Avevo installto ubuntu 8.10 sul mio portatile portatile (fujitsu-siemens amilo pi 2540)
Senza toccare nulla…all’avvio andava lento. si inchiodava e dovevo premere invio alcune volte per farlo andare. Cosa ancora più strana…se impostavo il bootloader in modalità verbose si piantava ancora di più…
Poi ho installato fedora 10 e il boot andava alla velocità della luce.
Come è possibile?
Se qualcuno potesse darmi una risposta sarei davvero felice.
Grazie a tutti.
PS: per me il software libero rappresentava un modo di essere.
Ma dov’ è questa stasi di cui parlate?
Il sw opensource è in crescita ininterrotta da molti anni.
Solo 10 anni fa un progetto come android sarebbe stato inconcepibile…
Felipe, credo che questo calo di interesse che vedi sia solo nella tua testa
Pingback:Ear Candy, non chiamatelo «Compiz per l’audio»! « pollycoke :)
E’ vero che alcuni progetti sembrano in crisi (ad esempio compiz) e che molti altri attraversano dei momenti di difficoltà, ma io non sarei così pessimista: momenti di difficoltà e discordia ci sono sempre stati e ci saranno sempre è normale e io non sarei catastrofista.
Ciò che invece mi fa impressione è questo “campo di distorsione della realtà” che si sta venendo a creare fra blog e siti vari che sta alimentando un FUD incredibile nel mondo Linux e non solo: sembra che ogni singolo progetto opensource sia nel caos, mentre lo sviluppo del software proprietario sia il trionfo della razionalità, della coerenza e dell’organizzazione. Poco importa il fatto, ad esempio, che le poche indiscrezioni sullo sviluppo di Win. Vista parlino di riscritture continue e team che lavoravano completamente fuori sync (al punto che gran parte del codice fu riscritto nell’ultimo periodo perché la versione originale .NET si fondava su tecnologie che il team .NET non aveva ancora stabilizzato) oppure che il Desktop per Eccellenza (OS-X) sia basato su due librerie grafiche differenti (Carbon e Cocoa) mentre sia GNOME che KDE sono monolibreria. Nel caso di OS-X si parla di “tecnologie complementari”, fosse stato GNOME ad avere Carbon e Cocoa si sarebbe fatto a gara a biasimare gli sviluppatori (spreconi) GNOME e a lamentarsi che ci sono troppe distro…
Io ho l’impressione che, da una parte, il fatto che lo sviluppo opensource sia trasparente e, dall’altra, il software proprietario sia sviluppato dietro le quinte e poi impacchettato per benino, ci sta facendo dimenticare quanto sia, in generale, enormemente più sprecone e incasinato il software closed di quello open: mentre il secondo è molto spesso modulare, il primo viene sviluppato in enormi monoblocchi con grandi sovrapposizioni di funzionalità fra un programma e l’altro e un continuo reinventare la ruota. L’ultimo esempio: il famoso bug degli zune di fine anno dovuto a un errore nell’implementazione della funzione che calcola i giorni negli anni bisestili, un bug evitabilissimo usando librerie esterne ben testate, invece di continuare a duplicare e riscrivere codice….
@david_e
Ti sei mai chiesto perché per installare un software su OSX basta trascinare un “file” dentro la cartella Applicazioni? Uno sviluppatore su OSX usa nel 99,9% dei casi quello che gli viene fornito dal Sistema Operativo, senza bisogno di tirarsi dietro librerie da andare a mettere a destra e a sinistra nel filesystem. Senza preoccuparsi di conflitti di versioni e cose del genere. E sai questo cosa vuol dire per l’utente? Prendi un software compilato 3/4 anni fa e mettilo sull’ultima release di Leopard… toh, funziona. Su Ubuntu prendi un pacchetto di 6 mesi fa, prova ad installarlo e prega!
Altro che reinventare la ruota…
secondo me e’ un periodo di pessimismo tuo :D
a dirla tutta ormai la libertà che c’è nel mondo Linux non fa altro che fermare lo sviluppo (anche quello di software alla autocad o photoshop su Linux) perché un’azienda non sa che via scegliere per fare un lavoro decente … millemila problemi, millemila “battaglie” tra idee diverse non portano a nulla …anzi portano ad un’ambiente di sviluppo lento, macchinoso e controproducente.
OpenOffice ormai non porta più nessuna novità (spero che Koffice2 sia decente).
Tra tante idee di libertà e tutto il resto ci siamo dimenticati delal cosa più importante … Linux (ma anche gli altri progetti open source) ha sempre fatto da contorno se non terzo incomodo ad altri OS ( e non solo) perché la comunità è troppo occupata a litigare tralasciando lo sviluppo.
Nella mia realtà Linux è sempre più diffuso e accettato, openoffice non è perfettamente integrato a Microsoft Office ma nemmeno costui lo è con openoffice e comunque ne conosco parecchi che stanno passando sulla piattaforma opensource, non è vero che la facilità d’installazione non sta andando avanti, è da un bel po’ che non più dovuto usare la shell per installare un pacchetto ne per installare un driver.
Non so da dove avete preso questi dati, ma nella mia realtà privata e aziendale Linux sta andando forte più che mai.
Felipe, IMHO la tua è una visione molto pessimistica. Dici che i netbook con Xandros sono un fallimento? Ma poi ci metti ubuntu-eee. :-) Bhe, non hai idea di quanti, in maggioranza donne e ragazze, si sono avvicinate al nostro LUG per imparare “linux” scoprendo poi che linux non è solo Xandros. Con questi famigerati netbook abbiamo visto dar linfa alla nostra associazione con personaggi nuovi, linux curiosi a cui si sono aggiunti i Vista delusi, Vista incazzati, Vista non ne posso più.
Questo è un periodo di crisi e anche se le idee ci azzeccano poco con la crisi economica in qualche modo ne sono influenzate così come anche tutto il settore dell’informatica e delle nuove tecnologie. Ci sono meno soldi, c’è meno entusiasmo, bisogna comprare il pane e pagare le bollette.
I difetti dell’open source li conosciamo, li hai elencati, li avete descritti e il bicchiere mezzo è; in questo periodo può sembrare mezzo vuoto ma non si può perdere la fiducia e sono convinto che verranno tempi migliori.
Vista… anche la concorrenza! :-)
Ormai bazzico l’open source da circa 6 anni e se da un lato mi ritengo moderatamente soddisfatto per gli strumenti a disposizione, dall’altro sono sempre più perplesso da certi modelli di sviluppo.
Mi rendo conto, in particolare, che progetti ambiziosi, non si pongano un serio problema di budget e si affidano pesantemente al volontariato e alla luna, storta o meno, dello sviluppatore di turno.
Il fatto che, spesso, il software open source non ha un costo monetario per l’utente finale, non significa che quel software non ha nessun valore in termini di investimenti e ore uomo impiegate.
Prendiamo KDE4, che è fresco fresco, è un progetto che da 2 anni tenta di trovare una sua precisa identità a pezzi e bocconi con programmatori che oggi scrivono un pezzo di nepomuk, domani uno di raptor, poi tornano a kickoff e magari il fine settimana per diletto mettono le mani su k3b per vedere l’effetto che fa.
Ho letto dichiarazioni, dai soliti ben informati, che fanno rabbrividire per la loro assurdità, con gente che si dedica a Lancelot perchè decisamente più eccitante che sviluppare uno strumento per il backup, come voleva essere (e non è mai stato) Kamion.
Così noi oggi ci troviamo con un menù che non è né carne e né pesce e un software per la salvaguardia dei nostri dati sensibili che potrebbe morire nel dimenticatoio.
Che atteggiamento è questo?
Quali fondi può attrarre un progetto i cui sviluppatori cominciano una cosa di cui finiscono per rompersi le scatole?
Se anche volesse, un’azienda che tenti il supporto a chi dovrebbe rivolgersi? E su quale versione dovrebbe concentrarsi?
Ma soprattutto quali costi dovrebbe sostenere per ottenere un prodotto profittevole, usabile e ragionevolmente stabile, nei tempi (ora imprevedibili) di un progetto a sorgente aperto?
Se oggi l’open source è (forse) in stallo e non riesce mai a fare il salto di qualità, come fai notare anche tu, molta della responsabilità ce l’hanno i programmatori che dimostrano, oltre a una bella presunzione, di non avere ancora maturato la responsabilità necessaria per gestire la propria autonomia.
Prima di essere software, mi è stato raccontato, che l’open source è una idea e allora io posso pensare due cose, parafrasando Ezra Pound, che non vale niente come idea, oppure nessuno ci crede fino in fondo quando decide di imbarcarsi in un progetto di così ampio respiro.
Ciao
beh, io continuo a usare gnu/linux sul fisso, sull’eeepc, e forse un giorno sul mio pda (per ora ho wm6.1, è un htc diamond… ma sinceramente non mi dispiace con wm6.1+touchflow3d). e mi va bene così.
magari l’evoluzione non è fatta solo di colpi di scena.
e se il 2009 non sarà l’anno di linux… beh, in fondo chissenefrega… per me è più importante anche solo che liscino e perfezionino il (grande) lavoro già fatto.
poi è questione pure di cambiare radicalmente certe cose, e rischiare, se è l’evoluzione ciò che si cerca.
(insomma, kd4 mi spazientisce, ma ammiro il tentativo)
ciao!
Secondo me è tutta colpa del tempo… Stai sicuro che appena tornano un paio di giorni di sole vedrai il panorama open in modo diverso.
Sicuramente non sarete d’accordo con me, ma a linux mancano i fondi! Sponsor! Donazioni! Chiamateli come volete :D
OpenSource != Gratuito.
Voglio dire, la gente deve pure lavorare.. e se sei un ragazzino studente ok, ma se cresci, lavori 10 ore al giorno con l’informatica, torni e hai voglia di fare altro (anche con la tua donna che ti aspetta)…
Se per gli sviluppatori questo fosse un lavoro… sicuramente dedicherebbero più tempo ai progetti, che verrebbero sviluppati in minor tempo, sarebbero qualitativamente superiori.
Fateci caso, le più grandi innovazioni le sta facendo RedHat. O altre aziende che stanno dietro ai progetti. Perchè RedHat &C pagano sviluppatori che lo fanno per lavoro. E infatti vogliono creare un nuovo server X che superi le limitazioni dell’attuale xorg che è vecchissimo, ha bisogno di essere svecchiato. Plymouth (o come si chiama, quello che c’è in fase di boot). Vari tool grafici per la gestione della rete e del monitor (che ci sono da anni in fedora/redhat). Ha inventato pure gli .rpm ;)
OpenOffice, che è spinta da Sun (mica un gruppo di volontari). Ubuntu ha una grandissima fama rispetto ad altre distro magari tecnicamente superiori (ma non voglio discutere di questo), e ha dietro Canonical, che paga alcuni sviluppatori.
Questa è la realtà dei fatti. Io sono convinto che gli utenti dovrebbero fare molte più donazioni (chi sono quelli che in realtà le fanno?) ai progetti che secondo loro meritano! Dalle distro, ai singoli programmi. E gli sviluppatori stessi dovrebbero trovare finanziamenti, tramite sponsor, e magari la vendita dell’assistenza. Un po’ quello che fa Canonical, che ha dichiarato di aver raggiunto l’indipendenza economica.
Detto questo, vi invito tutti a fare delle donazioni, seppur irrisorie, sommate possono generare una buona cifra di ringraziamento e investimento nel futuro (per avere nuove features)
@ Emilio
Non c’è una grande differenza tecnica fra come sono gestite le librerie di sistema in OS-X e come sono gestite in Linux. La differenza se mai è che le .app si portano dietro molte più librerie “extra”/duplicate, mentre i pacchetti ubuntu non duplicano quasi mai le librerie.
Non esistono grandi problemi di “conflitti di versione”: basta ripacchettizzare il software, nel caso OSS e nel caso closed è possibile semplicemente forkare le librerie necessarie, eventualmente patcharle e ridistribuirle assieme col proprio programma oppure prendere come target una distribuzione di riferimento e lasciare agli altri distributori il compito di arrangiarsi aggiungendo librerie di compatibilità se occorre. Più facile di così per il mondo closed non potrebbe essere. Altro che dover riscrivere Photoshop perché qualcuno di punto in bianco decide che le Carbon a 64bit non sanno da fare. :D
Con questo non voglio dire che sia tutto rose e fiori nel mondo OSS, ma non facciamoci traviare dalle campagne di PR dei produttori closed!
@david_e
Ho giusto detto che le .app non si portano dietro niente perché al 99.9% dei casi usano i framework di sistema che sono completissimi, documentati e permettono la creazione di applicazioni perfettamente integrate col sistema sottostante.
Personalmente non mi faccio traviare proprio da nessuno… penso con la mia testa, e credo che dei Framework con delle API stabili e documentate sarebbero la salvezza di Linux (inteso come piattaforma per gli sviluppatori). Le aziende non hanno voglia di perdere tempo e denari dietro le smanie di chi pacchettizza.
@ Emilio
Non mi riferivo ne a te ne ad altri in particolare dicendo di non farci traviare dalle campagne di PR.
Il contenuto delle .app dipende dal software in questione: ce ne sono alcuni piu’ puliti e altri piu’ ricchi di librerie extra…
ma è il capitalismo che ha portato la crisi globale (in tutti i paesi e settori)
anche a linux, che dipende troppo dalle big del business dell’IT.
e poi tutta questa etica della “concorrenza che migliora”… ma induce solo ai fork!
molto probabilmente gli sviluppatori e utenti hanno dimenticato che “open source” è un fatto in primis giuridico, ovvero politico, e poi di spippolamento sfigatonerd abbastanza fine a se stesso.
la solita sinistra postcomunista fork-aiola ;) ah! :(
“Molti dei progetti che destavano il nostro interesse ora sono semi-dimenticati e non hanno all’attivo nessuno sviluppatore degno di nota; quelli nuovi sono troppo nuovi, immaturi e incompleti;”
Probabilmente i progetti vengono abbandonati perché non ci sono abbastanza donazioni , i progetti nuovi devono crescere e anche loro se sono promettenti necessitano di una donazione.
Almeno penso sia così.
Sul FreeRunner (e sul Neo1973) sono pienamente d’accordo, un po’ meno sui netbook: è vero che XandrOS sia stata una scelta sbagliata, ma anche UNR non mi ha mai esaltato. Aspetto di vedere Jolicloud, ma non mi aspetto granché. OpenOffice.org 3+ ha un solo, grandissimo, difetto: scarso supporto nativo ai 64-bit e la versione “ubuntizzata” non mi piace, anzitutto perché non capisco che senso abbia il tema Human sullo stesso (già lo rimuovo dal sistema per GNOME, etc.). Ho sempre considerato Compiz come tale, ad ogni modo: KWin forse è meno pesante e Plasma più convincente degli screenlet… ma non ne vedo un’utilità grandiosa, se non su touchscreen che attualmente non potrei permettermi! X.Org è al palo da anni, un po’ come GRUB2 e altri progetti che stentano a decollare: shit happens, direi. Ma nel complesso sono soddisfatto dei miglioramenti di GNU/*/Linux. Rispetto ad anni fa la community è cresciuta, l’esperienza desktop è finalmente sfruttabile (senza l’appoggio di Windows in dual-boot) e il supporto hardware sempre più ampio. Si può sempre fare meglio, ma il senso dell’open source è un po’ questo, no?
@ Federico Moretti:
Come mai OpenOffice 3 ha un scarso supporto nativo ai 64 bit?
Qualcuno diceva che linux dovrebbe piantarla di essere basato sulle stringhe e dovrebbe iniziare a lavorare ad oggetti.
Qualcun’altro diceva che i kernel monolitici hanno fatto il loro e che bisognerebbe aprire a soluzioni interamente scritte ad oggetti, kernel semplici e modulari (cosmos e sharpos).
Io credo che nel campo dei sistemi operativi ci sia ancora qualcosa da fare. Nel frattempo, penso che Palm abbia cacciato un gran bel telefonino!
altro che apple; vedere per credere.
Sistemisti, sviluppattori,proggammatori ecc.ecc. che gravitano nel mondo GNU/Linux invece di perder tempo con fotocopie inutili di ditro famose,leggasi basate,derivate ecc.ecc di scervellarsi con i DE! /ma perche non fanno uno solo standard e stabile per GNU/Linux/!!!
eliminarere WINE, a che serve se no divorziare da Microsoft Windows se poi si tiene un suo emulatore??? a quando un vero flash player total Linux? e cosi per WIFI, mp3,rar,exe ecc.ecc
Ma poi che succede alle distro famose gli ultimi rilasci die se sono penose rispetto alle precendeti ad esempio la 8.04 Ubuntu rimane migliore della successiva 8.10….ciao
Senza entrare nello specifico delle possibili implementazioni legate al kernel e quant’altro, a me sembra che, nello sforzarsi di percepire il dettaglio (senza dubbio importante) si sia persa di vista la visione d’insieme.
Una migrazione verso Gnu/Linux comporta, e lo sappiamo bene, una certa parte di sacrificio ma non si può negare, e sembra che su questo si sia tutti d’accordo, che i passi compiuti in questa direzione siano stati enormi in questi ultimi anni.
La domanda fondamentale che ci si dovrebbe porre è: riesco ad essere produttivo utilizzando Gnu/Linux?
Se l’utilizzo di un sistema libero non inficia per niente sulla nostra produttività, allora c’è di che essere felici e il famoso “mezzo bicchiere” torna ad essere decisamente pieno. Almeno per ora.
Credo che il problema sia soprattutto dovuto al fatto che tutti noi (almeno per me è stato così) aspettavamo quel salto definitivo, quella consacrazione nell’olimpo informatico di massa, che sembrava dover avvenire da un momento all’altro ma che è stata bruscamente rimandata.
Le aspettative erano enormi e l’occasione era ghiottissima ma, pur potendo contare su un flop ormai conclamato come quello di Vista, abbiamo dovuto ammettere che, affrontare una multinazionale a colpi di fioretto quando questa può disporre di un arsenale nucleare, non può produrre certo risultati esaltanti e immediati.
E’ un problema culturale prima e commerciale poi. Fino a quando esisterà il preinstallato unilaterale sarà difficilissimo avere voce in capitolo oltre a tutta una serie di problemi storici che affliggono i sistemi desktop liberi (apparente poca omogeneità nei progetti, supporto driver diretto da parte delle aziende hardware produttrici pressoché inesistente ecc.)
Quello che dici, Felipe, è certamente vero ma
“Credetemi quando vi dico che abbiamo tempi molto duri e difficili davanti a noi, ma se vogliamo prepararci ad affrontarli, dobbiamo prima liberarci delle nostre paure. Io sto qui, adesso, davanti a voi, assolutamente tranquillo. Perché? Perché credo fermamente in qualcosa e voi no? No! Mi vedete qui, senza il minimo timore, perché mi ricordo, mi ricordo perché sono qui, non grazie al percorso che scorgo davanti a me, ma grazie al percorso che mi sono lasciato alle spalle. Mi ricordo che sono cento anni che combattiamo contro queste macchine. Mi ricordo anche che sono cento anni che mandano i loro eserciti a distruggerci. E dopo un secolo di guerra senza quartiere, mi ricordo la cosa più importante di tutte: CHE NOI SIAMO ANCORA QUI!”
Don’t worry, be happy ;)
Purtroppo devo quotare appieno il Felipe pensiero. Non ci sono stimoli, dunque, non ci sono notizie. Dovendo o volendo proporre l’OSS nelle aziende a più livelli, quali certezze vi sono? Prima mi sentivo più rassicurato nel proporlo perché avvertivo il fermento delle comunità, ma ora? Persino Canonical mi sembra arenata. Di Red Hat qualcuno ne sente più parlare? Fortunatamente c’è Mozilla, altrimenti la parola Open Source la troveremmo scritta solo su WikiPedia.
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Boh, per me la fate troppo lunga. Vorreste qualcosa di nuovo dal pc di casa e rimanete delusi. Vi manca l’entusiasmo iniziale da novità, forse perchè cercate solo quelle. E’ un po’ la caratteristica del geek cercare di “riempire la propria vita” con le novità del software (tipo compilare ogni ora da svn per vedere per primo l’aggiornamento) cercando sempre vie nuove e soluzioni migliori. Questa è la chiave per l’insoddisfazione eterna.
Se il software punta alla stabilità allora è noioso (gnome) così si passa alla concorrenza, però se punta all’innovazione non va bene perchè instabile (kde).
Io sono passato a kde-4.2 e ne sono molto soddisfatto.
Pingback:«Compiz sarà di nuovo uno», parola di cinque « pollycoke :)
A mio parere un pò di frenata c’è stata, sopratutto sulla qualità del software.. E poi, ci si stà dimenticando del più importante dei progetti, il kernel HURD..
Articolo da quotare in tutto..
Per quel che mi riguarda poi, la situazione peggiore è quella di OpenOffice.org
Su questa macchina ho installato sia OOo 3 che Office2003, il secondo è nettamente piu veloce del primo.. pur apprezzando di piu OOo lo trovo pesante senza alcun valido motivo, in particolar modo poi il motore di stampa… Perchè non si fa il salto di qualità e si offre quella leggerezza ed immediatezza che completerebbe una suite praticamente perfetta?
Ah come hai ragione Felipe!
L’ultimo post ad oggi sul mio blog sono gli auguri per la befana e meno male che ci sono state le feste altimenti non avrei saputo proprio cosa scrivere :( . Boh, anche a me viene il dubbio di essere diventato troppo critico o forse troppo esigente: magari mi sono abituato troppo alle novità come Compiz, il Neo FreeRunner, l’EeePC, ecc. ecc. fatto sta che ultimamente leggo centinaia di news al giorno e solo per una o due vado oltre il titolo.
Comunque vedo dai commenti che non è un problema solo mio, all’inizio avevo pensato fosse colpa (o merito? :D ) della moto che ho comprato di recente che aveva ridimensionato il tempo libero da dedicare al blog o forse del DG Simulator e dei simulatori di guida, invece a quanto pare è proprio un periodo di fottuta calma piatta.
Speriamo che esca presto qualche bella novità in modo da poter ricominciare a postare come ci piace :D
“Insomma sono solo io o davvero ultimamente manca qualcosa nel panorama del software libero?”
EH sveglia, è da un bel po che si critica linux e un po tutto il mondo opensource (certo ci sono alcune eccezioni positive, ma sono una minoranza) per la troppa frammentazione, per la scarsa coesione e per la sensazione di un ambiente in cui vige l’anarchia in cui ognuno da un giorno all’altro può prendere e lasciare il team/forkare/eccetera.
E’ un po come in una canoa dove tutti remano per i fatti loro senza coordinazione, non si va da nessuna parte in questo modo.
E i numeri parlano chiaro: dal flop di Vista ci ha guadagnato praticamente solo OS X, perchè nel versante linux non sono riusciti a cavalcare l’onda e approfittare della situazione?
Proprio per quello che dicevo prima, se anche c’è qualcuno che vuole sul serio fare un os (non l’ennesima distribuzione) per tutti, adatto a molteplici scopi, c’è qualcun altro che invece vuol mantenere lo status quo di sistema (estremamente) di nicchia elitario ed autoreferenziale, per sentirsi chissà cosa nell’usarlo.
Così non si va da nessuna parte. Amen. Vorrà dire che sarà Apple ad erodere il monopolio microsoft e pace per gli invasati de “l’anno di linux”.
purtroppo i momenti di crisi sono sempre dietro l’angolo in tutti i campi, noi possiamo solo continuare a fare quello che tutti i giorni facciamo: diffondere, sviluppare, arricchire il mondo anche solo con le nostre opinioni. Prima o poi mattone dopo mattone questa casa diventerà completa.
Consumismo, Capitalismo, alleanze tattiche per servire ai consumatori prodotti insoddisfacenti e rispondere all’insoddisfazione con altri prodotti insoddisfacenti?
a no spe! Sono solo baggianate romanzesche.
La verità è che i produttori di computer amano l’informatica e se non esistono driver per Linux (ad esempio) è perchè qualcuno fa il lavativo, no perchè c’è una pressione titanica per evitare che esistano!
P.S. grafica, effetti speciali, ma per questo e per accendere il computer per giocare c’è il buon Windows, appositamente creato come mezzo di diffusione di una metalità che non ha nulla ache vedere con Linux.
Ovviamente è solo la mia opinione.
Ebbene devo ammetterlo: nel dicembre 2006 sono passato definitivamente a linux atterrando sul mondo debian e successivamente su ubuntu che mi ha preso sin da subito dopo una lunga gestazione di anni! Purtroppo ora, nel 2010, ho dovuto creare una partizione nel mio hd dove ho installato XP SP3 (mea culpa!), stranamente molto perforamnte rispetto a come me lo ricordavo, ho trovato un IE8 moooolto veloce per la mia macchina rispetto a firefox in entrambi i sistemi operativi (mea culpa!) e, purtroppo, ho notato che ci sono alcuni software liberi, pochi per la verità, che in ambiente windows rendono meglio degli equivalenti o degli stessi in ambiente linux (mea magna culpa!).
Ci tengo a precisare, che non è stata nostalgia e nemmeno malinconia, ma solo necessità.