Da chiacchiere preliminari1 sembrerebbe proprio di sì: il glorioso GIMP verrà eliminato dall’installazione predefinita di Ubuntu. La motivazione ufficiale parla sì di scarsità di spazio su CD, ma soprattutto di eccessiva complessità dell’applicazione rispetto al target medio. C’è quindi la volontà esplicita di escluderlo e di fornire solo il giusto all’utente normale,rendendo dunque l’installazione di GIMP una esplicita volizione2 dell’utente PRO.
Si è sollevato un coro di proteste, ma ecco perché io personalmente plaudo a questa decisione.
“Amo GIMP, perché mi va” (quasi cit)
Uso GIMP da sempre. La quasi totalità delle immagini che vedete su pollycoke è stata ritoccata con GIMP. Non credo che potrei usare altro software per la grafica con la stessa fluidità di GIMP. Ecco perché tra le prime cose che farò una volta installata una nuova distribuzione ci sarà l’installazione di GIMP.
Ah, prima che lo dimentichi: ecco qui la guida per ricreare la bellissima immagine in apertura.
“Ma GIMP merita di meglio” (pop)
Restando nel tema dello strano dibattito su chi decida cosa all’interno di Ubuntu (decide ovviamente il padrone, consigliato anche da esperti), non so chi abbia fisicamente fatto questa scelta, sicuramente non io e non voi ma qualcuno che “io posso perché noi possiamo”. Il punto è che – e non mi fate difendere più Ubuntu – la condivido e anzi la carico di qualche significato in più di quel che sarebbe giusto o realistico.
Davvero tutti professionisti?
La condivido perché non tutti ritoccano immagini per pollycoke, e in generale ben pochi ne fanno l’uso professionale per cui GIMP è stato creato ed è tuttora sviluppato. Potreste forse sostenere che la stragrande maggioranza degli utenti di GIMP usi più di tre o quattro funzioni? Io per primo gradirei poter usare qualcosa di meno complesso e più veloce da avviare per compiere quelle due-o-tre operazioni più comuni.
Lasciamo stare poi il solito “ma se uno è pro, compra Photoshop”, perché non rientra nella discussione, visto anche che con il famigerato supporto CMYK, GIMP può teoricamente essere usato ai massimi livelli, a prescindere da quanto l’interfaccia possa essere migliorata3.
Non è una cosa fuori dal mondo
La condivido perché non è una cosa fuori dal mondo: anche Fedora non ha più GIMP nell’installazione predefinita; anche gli stessi sviluppatori di GIMP sono d’accordo (beh magari non proprio tutti), convinti che il posto della loro creazione non sia nell’installazione predefinita, allo stesso modo in cui è per Ardour e Blender, altre ottime applicazioni.
Il punto sarà semmai capire cosa potrà prendere il posto di GIMP per le piccole modifiche alle immagini. Non uso F-Spot quindi non so a che punto sia, ma leggo che in quanto a editing lascia a desiderare; EOG fa solo da visualizzatore; leggevo che non si scarta nemmeno l’ipotesi GThumb, che ha qualche caratteristica pregevole in tal senso. Ecco, quello dovrebbe essere il vero punto centrale della discussione.
GAS!
But it’s all right
Yeah it’s all right now,
In fact it’s a gas!(Jumping Jack Flash, Rolling Stones)
E poi la condivido per un motivo stupidamente psicologico che noi chitarristi conosciamo benissimo: si chiama Gear Acquisition Syndrome. Devi sempre avere qualcosa da “comprare” (in questo caso “cliccare&installare”) per migliorare, espandere e personalizzare la tua attrezzatura… se hai tutto impiattato ti senti perso :D Allo stesso modo è deludente una distribuzione che ingloba tutto il software possibile, anche se non strettamente inutile4, ma non ti lascia modo di espanderla.
“E se magari…”
Prima parlavo di caricare questa mossa di significati in più di quel che sarebbe giusto o realistico. Ecco allora qualche esempio assolutamente ingiusto. E purtroppo irrealistico.
E se le principali distribuzioni lasciassero GIMP e tutte le altre applicazioni non strettamente necessarie fuori dall’installazione predefinita? Mi riferisco a lasciare nella “core distro” le sole funzioni fondamentali per l’uso tipico (che non è il mio e nemmeno il vostro) di documenti, musica, foto, video, internet.
E se per quanto riguarda le applicazioni lasciate fuori, questo alla lunga spostasse l’attenzione via dalle ormai anacronistiche pachidermiche quasimeritocratiche antidemocratiche distribuzioni e la spostasse verso i produttori stessi di software?
E se questo contribuisse ad incentivare la creazione di sistemi di pacchettizzazione universali per tutte le distribuzioni invece di perserverare asinamente nel creare ottocento pacchetti tra loro incompatibili per ogni nuova versione di GIMP?
E se…
Vabbè, ma se non siete chitarristi non potete capire :D