Segnala Lorenzo in SocialBox:
Dopo la guerra a flash, Apple ha deciso di ”segare” via tutto quel che non rientra nelle sue linee ideali.Fra cui Mono e .NET. La nota ironica è che Apple riesce a fare quello che la FSF nemmeno si può sognare.
In effetti, come si legge nel link allegato, in iPhone OS 4 sembrerebbe che ci sia una esplicita censura a quanto non sia scritto in C, C++, Objective-C e Javascript. Il resto sarebbe fuori. Nessuna nota religiosa o ideologica, come vedete. Io sono totalmente con Apple e con Lorenzo in questo.
Ma non è possibile pensare che sia corretto quello che sta facendo Apple! Chiude le piattaforme, impedisce agli utenti di installare quello che vogliono e c’è qualcuno che riesce anche a dargli ragione! Ma cosa centra in che linguaggio sono scritte le applicazioni?! La FSF non riesce ad imperdire l’utilizzo di MONO solo perché, anche se buona parte delle persone sono contrarie me compreso, imporre il non utilizzo è pur sempre una limitazione alla libertà.
Non fatemi sentire che parlate di libertà quando queste corporazioni fanno da mediatori tra l’utente e il contenuto, la libertà è html5 altro che flash.. deve sparire flash intenso come wrapper idem per silverlight.. sono 5 anni orami che intasano internet i computer con i plugins..
No, ma qui secondo me stai confondendo: io parlo della libertà dello sviluppatore, l’utente non era proprio nel mio discorso. Nessuno (che io conosca) sopporta Flash, ma uno sviluppatore deve essere libero di svilupparci quello che vuole. Al più sarà il mercato (cioè l’utente) a decidere che Flash deve morire. Adesso che c’è HTML 5 si spera che l’utente scelga di non usare quei siti che sviluppano in Flash, ma è l’utente che decide. Se si impone dall’alto che una tecnologia non può essere usata solo perché, come nel caso di Apple, è fatta dagli avversari di questa, allora altro che libertà dell’utente: in quel caso l’utente deve usare (sul suo device, che ha comprato e quindi è suo) quello che Apple gli impone di usare.
Libertà dello sviluppatore. Questa mi suona simpatica. La tua interpretazione è alquanto particolare. Se qualcuno mette sul mercato una piattaforma, mi pare più che logico che decida in che linguaggi sia possibile svilupparci sopra, soprattutto se la piattaforma in questione è una piattaforma mobile e commerciale.
Non è mica un campo di esercizio di programmazione per chiunque si trovi in giro e si voglia divertire. È una piattaforma di settore e commerciale: ci vuoi sviluppare? Bene, qui sta l’SDK, i binding ai linguaggi sono questi, impara, sviluppa e fatti i soldi. Punto.
A voler entrare nel dettaglio, per come è fatto iPhoneOS (4), proibire qualsiasi cosa che non sia C e derivati è una scelta saggia, perché di scrivere applicazioni più decenti che non succhino via la batteria.
Si prega di tenere a mente che gli estremismi fanno perdere il buonsenso delle affermazioni, talvolta.
Chiaro che la Apple decida con cosa sviluppare, ma una cosa è supportare determinati linguaggi, una cosa è impedire di utilizzarne alcuni. Se io tramite l’SDK apple decidessi di sviluppare una macchina virtuale per Java non capisco perché questa non debba essere utilizzabile solo perché permette di far funzionare applicazioni scritte in Java. E’ l’utente che sceglie se installare o meno applicazioni in Java.
Non credo che gli applicativi non scritti in C consumino così tanta batteria in più. Detto questo, dovrebbe comunque essere una scelta dell’utente sul se installare o meno un’applicazione e quindi una sua decisione.
Quanto al fatto che scrivere applicazioni in C implichi automaticamente che queste siano decenti, è ovvio che si tratta di una battuta: esistono tantissimi applicativi scritti in C che sono spazzatura e tanti applicativi scritti in linguaggi più di alto livello che sono ottimi programmi. Si chiama ingegneria del software e la insegnano all’università. Ed è indipendente dal linguaggio.
Sarò anche estremista, ma ho le mie idee. Se la Microsoft domani imponesse che non si possono sviluppare programmi per Windows in linguaggi diversi da quelli della piattaforma .NET scoppierebbe il putiferio. Ma qui è Apple e quindi diventa un estremismo prendersela con le sue scelte. La Apple cerca di fare monopolio imponendo quello che va bene a lei.
Guarda caso coincidono anche con le mie che sono comunista :D
Comunque questo discorso potrebbe estendersi anche su come purtroppo è oggi la nostra amministrazione pubblica, se sub appaltiamo servizi a compagnie private e fraudolente, che non hanno interessi a farti risparmiare ne a migliorare i loro servizi, si otterranno sprechi di denaro pubblico, disservizio, stati d’animo indignati, e spreco di tempo e di risorse.
Questo è esattamente quello che rappresenta Adobe con Flash in internet, è una cosa superflua che nata per le animazioni si è anteposta al contenuto, imponendo l’installazione di software proprietario mal funzionante nei nostri computer..
Tutto qui, quello che cerco di dirvi che serve più liberalismo e meno liberismo.
L’esempio con Windows non mi pare centri granchè, anche perchè su OS X puoi sviluppare cio che ti pare con cosa ti pare
@Luca
Sono entrambi sistemi operativi, Windows e iPhoneOs. Cosa centra se su OS X puoi sviluppare quello che ti pare?
Hai ragionissima. In realtà Apple sta facendo DAVVERO quello che avrebbe dovuto fare la FSF e che non può fisicamente fare. Noi pinguini per vedere i siti flash che facciamo?
1) Siamo religiosamente per il free software, quindi o non accettiamo proprio di vedere flash o usiamo player opensource ma molto buggosi come gnash.
2) Siamo per il free software ma solo simpatizzanti (e molti direbbero: ma allora perchè sei passato a linux se usi driver proprietari, plugin proprietari e tutto il resto? Risposta da profano: xché non ci sono virus! xD ) e quindi ce ne freghiamo di queste scelte radicali e vogliamo solo che la nostra linux box funzioni: usiamo flash e tutto il resto.
Ora, è chiaro che l’IDEALE per linux ed il free software in generale è l’opzione 1 anche se suona estremista. Lo sapete bene che se avessimo drivers, plugins e tutto il resto opensource, saremmo tutti più contenti o almeno dovremmo esserlo.
Che sta facendo Apple anche se non è che sia sempre stata dalla parte del free software (lo fa quando le è comodo come tutte le aziende speculatrici)? Sta LETTERALMENTE sotterrando le soluzioni di programmazione che impediscono la trasparenza e che “puzzano” di qualcosa che non torna, come Mono. Sta letteralmente sotterrando Flash. Se continuano così (vedi che Adobe ha dichiarato esplicitamente che la sua politica è a rischio per colpa di Apple che sta divulgando iPad e IPhone senza supporto a flash… risultato, i siti web nn stanno usando più flash) entro breve tempo tutti i siti web useranno html5 o html5 +javascript. Non so se vi rendete conto di che significherebbe per noi pinguini: niente più bisogno di workaround scandalosi o comunque eticamente discutibili per dover anche SOLO navigare.
In questo, grande Apple.
Stesso discorso vale anche in windows, anche lì i video scattano, la cpu sale e schizza di utilizzo, anche li cè bisogno di ulteriore software proprietario..
Ehi! Io non ho scritto che sono d’accordo, sul fatto sono decisamente ondivago.
;)
Da una parte è ovvio che Apple sia ferocemente attenta solo ai suoi interessi, ma la cosa fa molto pensare.
Apple e FSF sono molto attenti al loro “ecosistema”, se entrambe queste istituzioni (fra l’altro totalmente diverse) cercano di limitare l’invasione di tecnologie made in Microsoft, forse han qualche motivo. Ovviamente quel che vogliono tutelare sono due cose agli antipodi.
E il mio colpo al cerchio e alla botte per oggi l’ho dato, esigo la tessera dell’UDC.
LOL
LOL
Rief ha detto tutto, il comportamento della Apple è agli antipodi dei principi su cui si fonda il free software.
Per quanto sia critico su Mono, non mi azzarderei mai a chiederne il bando su Linux…
Quel giorno che quella bella apllicazioncina sarà scritta in .Net/Mono e la vorrai a tutti i costi, sarai costretto ad usarla.. e poi ti ritroverai il tuo filesystem invaso da .exe..
Se e quando quel giorno arriverà prima di lamentarsi di aver permesso la programmazione con mono ci si dovrà chiedere perché, su Linux, si è sviluppato su quella piattaforma e non su altre.
Ma poi resta sempre il “Se” e non mi sembra che manchi la biodiversità nell’ecosistema Linux.
Per ultimo, se dovesse diventare lecito impedire lo sviluppo, su Linux, con Mono, cosa impedirebbe l’introduzione di altri divieti per altre piattaforme? A chi servirebbe un Linux del genere?
Penso che apple, essendo entrata nel mondo mobile da pochi anni (partendo da zero o quasi), abbia molte difficoltà tecniche ancora da risolvere o da nascondere (oltre magari alle sue debolezze).
Prendete il multitasking, ad esempio: l’ha introdotto solo ora, sui modelli più potenti e credo che non sia così libero, ma dovrebbe avere delle specifiche precise ((posso sbagliarmi però) e questo perché vogliono un dispositivo con ram limitata che si pianta xke casino caricando troppe app.
Mono forse porterebbe una specie di vm, o comunque qualcosa di peso, solo per avere applicazioni che fai anche negli altri linguaggi, nulla di diverso, e ti evita di dover controllare che porti buchi di sicurezza. La conseguenze sono queste: blocchi MS, cerchi di attirare sviluppatori su linguaggi standard e sul TUO che usi anche sui mac e nascondi magari qualche magagna tua che non riesci a risolvere…
A mio avviso limitano queste funzioni per un semplice motivo, l’uso della batteria.. se nelle istruzioni c,è scritto, durata delle batterie 12 ore (non lo possiedo non lo so quanto sia), evitando di deludere quegli utenti che non sanno che un processore a pieno regime consuma di più del processore usato poco..
Esempio pratico sugli Eeepc, in alcuni modelli è espressamente indicato che la durata delle batterie è di 8 ore.. forse con windows che non ci fai una mazza, con linux dove ci uso più di 15 programmi contemporaneamente, con tutti gli applet nel pannello gnome, con compiz ecc… le batterie durano meno di 5 ore.
Apple ha solo attuato una politica restrittiva per un mercato non di professionisti, i veri professionisti conoscono queste cose e non usano l’iphone se non per lo sfregio di possederne uno, ma usano HTC.
sono perfettamente d’accordo con danny… e chiaramente un problema di utilizzo delle risorse energetiche, e spero vivamente che sia così. Al giorno d’oggi sarebbe impensabile oltre che masochista privare i propri device di flash, multitasking, periferiche usb ecc, visto che sono così ampiamente diffuse. Il fattor comune di queste cose è principalmente la batteria. Con questo non voglio dire che fanno bene alla Apple, lungi da me, per me sono inutili tutti i suoi devices ad esclusione forse dell’ipod che comunque ha una sua utilità. Il fatto di voler risparmiare batteria non giustifica l’assenza delle tecnologie più diffuse, altrimenti si potrebbe anche consigliare gli utonti di lasciarlo spento ehehe, ma purtroppo il mercato è fatto anche di promesse che, in un modo o nell’altro, vanno attese
Vedremo come andrà a finire.
IMHO se adobe risponde boicottando con le sue suite i OSX Apple sarà costretta a cambiere idea. Senza contare che così si va a rinforzare la concorrenza.
Adobe non è solo youtube…..
Se Adobe boicottasse OS X si darebbe soltanto una zappa sui piedi…
Non credo: il fatto che il Mac sia il computer dei “creativi” è ormai nient’altro che una leggenda metropolitana. Già adesso i software di Adobe girano meglio sotto Windows, per quel che ne so.
Se Adobe rilasciasse il prossimo PhotoShop solo per Windows e un ipotetico utente Apple non potesse fare a meno delle nuove feature, non avrebbe altra strada che installarsi Windows. Ma sarebbe una bastardata da parte di Adobe, e le corporation non fanno di queste cose, perché in fondo mangiano tutte dallo stesso piatto, specie perché Adobe e Apple non sono competitors.
Vero, in ufficio abbiamo un discreto numero di macchine apple, alcune delle quali ppc. Alcuni grafici lavorano ancora con la cs3 perché la cs4 è solo per processori intel. Ipotizzando che fra tot mesi quei vecchi bidoni dovranno essere rimpiazzati se nel frattempo uscisse una cs5 solo per windows la apple perderebbe gran parte del suo mercato.
sarebbe una bella minaccia in effetti…. ma io sono uno di quegli illusi che sperano ancora che adobe porti la suite su linux :'(
mah … abolire .net mi trova d’accordo a prescindere da chi lo propone
ma sono contrario a porre dei paletti … che vuol dire che si sviluppa solo in objective-c? (e dico solo o-c ,che non è c .. non è il c++, magari ci fossero le qt sul mac): ogni linguaggio ha un suo scopo e un suo ambiente ideale, e spesso la scelta è condizionata anche da fattori esterni (come la presenza di librerie esistenti scritte in tal linguaggio, magari librerie closedsource o semplicemente librerie per le quali non vale la pena fare un porting, se io volessi un programma sull’iphone che scarichi da rapidshare megaupload da solo inserendo captcha e riconnettendo all’occorrenza perchè non dovrei usare java? )
il punto non è che apple vieta .net o java (se fosse cosi allora evviva apple) ma che apple per sviluppare qualunque applicazione anche la + stupida ti obbliga ad usare il suo linguaggio (a 99$ annui) fregandosene delle alternative esistenti gratuite e opensource, certo sono argomenti difficili da capire per chi ha un mac nuovo nuovo
piccolo OT x bev: le QT esistono per OSX da un bel pò di tempo (e stanno lavorando al porting sia su iphone che su android, tanto per rimanere in tema): http://qt.nokia.com/products/platform/qt-for-mac
piccolo OT x bev: i 99$ annui non sono per il “linguaggio” (che tra l’altro non è suo in quanto è possibile sviluppare in Objective-C anche su Linux), bensì per potere distribuire le applicazioni firmate sui dispositivi o su App Store. Ma non siamo qui per parlare dei pro e contro di questa scelta.
io sono favorevole alla cosa, vorrà dire che dovranno tirar fuori alternative più decenti… e ne guadagna anche la comunità linux
Chissa’ cosa avreste detto se a suo tempo MS avesse vietato di usare strumenti come i compilatori Borland per sviluppare software per Windows! Su un po’ di meno ipocrisia non farebbe male…
Grazie al cielo, pensavo di essere il solo a pensarla così!
Non mi pare Apple abbia vietato l’uso di java flash mono su OS X o sbaglio? A me sembra che tu non sappia nememno di cosa si stia parlando
Ve l’avevo detto che il punto di forza di Linux è l’audio
http://pollycoke.com/2010/04/04/7-cose-piu-facili-con-ubuntu-che-con-windows/#comment-17017
LOL tab sbagliato ;)
Cioè Felipe stai veramente appoggiando quello che sta facendo Apple con gli sviluppatori software della sua piattaforma??
Ti rendi conto di quanta gente stava fino a ieri sviluppando un app in un altro linguaggio e si trova TUTTO il lavoro da buttare perchè un azienda OSCENA si alza un giorno e decide che da domani una postilla del contratto dice che si fà solo con il linguaggio che più le aggrada.
E’ un comportamento che dire scorretto è poco, poi ci chiediamo come fanno a nascere i monopoli in stile Microsoft.. Apple è da boicottare subito prima che conquisti davvero tutto il mercato.
Appoggiano l’open solo quando gli fa comodo per crescere, poi ti cambiano le regole e ti limitano l’impossibile.
Ma che vai dicendo? Su iphone os si svuluppa solo in obj-C da quando è nato, anche tu mi pare che tu stia parlando senza minimamente sapere di cosa
mica vero… pensa a qualcuno che sta sviluppando un gioco con unity3d oppure una qualsiasi applicazione con monotouch, sistemi che fino a ieri erano approvati, non è tanto una questione tecnica di virtual machine vs nativo… visto che novell ha trasformato monotouch in un compilatore nativo, quanto una ripicca verso adobe, la questione non era un flashplayer per iphone ma tanto la possibilità di avere un compilatore fla->applicazione iphone nativa.
Per altro ad esempio game salad fa la stessa cosa per dire…
È la volta che passo ad Apple! :D Mi rimangio tutte le “cattiverie” scritte fin’ora… Anzi no, le sottoscrivo e me lo compro lo stesso! :D
Sono queste le cose da copiare dalla Mela!
È naturale che prima o poi un’azienda importante faccia scelte che dividano i suoi seguaci in fazioni contrastanti (ora chi sta pensando a Canonical e la stramaledetta questione dei pulsanti vada un attimo nell’angolino), anche se credo sarebbe stato più “saggio” lasciare il supporto a linguaggi “meno graziosi” avendo comunque le principali app scritte in C e derivate. Il punto è: ma l’utente medio quanto potrà mai fregarsene su una scala da 0 a 100? Ovviamente un’emerita mazza, purché il prodotto abbia il logo della mela. Magari spera che cose come il bluetooth, per fare un esempio, funzionino finalmente a dovere, ma Apple è evidentemente troppo impegnata a osservare le sue rigide politiche piuttosto che i suoi utenti.
Ideologie a parte, a me dispiace non poter visualizzare flash su iPhone o iPad… Lo vedo come una limitazione, non come una presa di posizione filosofica.
Secondo me qui si e’ perso di vista il fatto che Apple non vende software, vende hardware. Il “lock” che Apple impone sui suoi dispositivi significa che io compro un aspirapolvere (il device) ma poi lo posso usare solo sui tappeti (il software) venduti dalla stessa casa che mi ha venduto l’aspirapolvere e questo non condiziona tanto/solo il mercato dei tappeti ma sopratutto quello degli aspirapolvere. Infatti i fabbricanti di tappeti (i programmatori) si trovano a dovere scegliere se fare tappeti per l’aspirapolvere generico e tappeti speciali per il mio aspirapolvere. Dopo un po’ si crea un “ecosistema” completo in tutte le sue parti e che taglia fuori tutti quelli che in un modo o nell’altro pagano un obolo alla fabbrica di aspirapolvere (Apple).
Nel caso di Linux, con tutte le sfighe che ha, ci manca anche di limitare le opzioni dei programmatori che lo vogliono supportare. La differenza tra Apple e Linux sta nel fatto che Apple domina una bella fetta di mercato e quindi detta legge, Linux non se lo fila nessuno per cui non e’ in posizione di scassare il [beep] piu’ di tanto.
Ma se il 60% dei servizi internet è fornito da server GNU/Linux, ma se la maggior parte dei cms sono open source.. ma se internet stesso è nato da UNIX ed ancora Unix detiene la restante percentuale dei servizi internet.. come si fa a dire che non se lo caga nessuno?
L’open source ha creato internet.. e voi lo volete lasciare in mano a politici e corporazioni?
Io non ci sto, e continuerò a far conoscere e crescere GNU/Linux in ogni ambito e posto dove posso.
Volevo dire che taglia fuori quelli che NON pagano l’obolo. Cioe’ il lock sui dispositivi ha lo scopo di creare utenti e programmatori Apple, entrambi dipendenti dall’hardware Apple. Il software e’ solo strumentale.
Anch’io la penso come rief. Non è mai un bene impedire l’uso di qualcosa e poi non è certo sinonimo di libertà; deve essere l’utente a scegliere quello con cui si trova meglio.
Detto questo sono però contento di queste decisioni di Apple perché favoriscono il passaggio all’HTML5.
@LorenzoC
GNU/Linux non se lo fila nessuno… Sarà ma… me pare ” ‘na strunzata”… ehehehe (infatti sei qui anche tu)!
Credo che quando linux avrà i 40-50 anni di m$ o apple sarà l’unica cosa concreta in giro. Già ora comincia il suo lento, ma inevitabile percorso che lo sta portando su dispositivi mobili e non… (cosa credi che contenga quel bel nas che ti permette pure streaming via upnp sulla chiusissima ps3…? ad esempio.)
Quando la collettività sarà maggiormente edotta sull’etica del software, ossia tra due o tre generazioni, come credi potrai spiegare loro, che un documento multimediale possa magari “scadere” a causa di tecnologie come i DRM? Ma dai ragazzi, scherziamo? E’ ovvio che apple abbia la forza di scegliere di mettersi al riparo dall’ingerenza di terze parti. Per GNU/Linux invece è una necessità. Si tratta di carattere, perché a differenza delle aziende/logo che alla fine sono sempre competitors/simbionti, GNU/Linux può riconoscersi solo nella libertà dei suoi mezzi, scopi, e contributori. Non si tratta di autolimitazione, evitare l’ingerenza di mono (perché senza ipocrisie è di questo che stiamo parlando), ma di sopravvivenza della specie. Come esempio non posso che portarvi, Gnote, che non fa certo rimpiangere il suo predecessore in mono. La sua nascita è stato un atto libertario. Dai su, qualche altro annetto, e ne riparleremo con maggiore armonia tra i partecipanti. ;)
menomono e barradritta!
@felipe, dai vendi il macminchia e magari per rifarti il palato comprati questo (oltre ad una bella workstation, naturalmente!): http://www.abacocomputers.com/Netbook/T102.html
e facci una bella recensione!
Mi è capitata la fortuna di provare questo che con Ubuntu ha funzionato tutto e alla grande:
http://www.samsung.com/it/consumer/pc-peripherals-printer/netbook/netbook/NP-N220-JA03IT/index.idx?pagetype=prd_detail
Poi Asus ha annunciato:
http://it.emcelettronica.com/asus-presenta-nuovo-netbook-touchscreen
@Ma che bel pandemon(i)o.
Dai, cerchiamo di essere un attimo “seri”. Apple vende aggeggi di lusso per gente “gadgetomane” che ha soldi da spendere in “cosi” piu’ o meno superflui. In quel settore di mercato domina e tutti gli altri inseguono. E quindi Apple fa le regole. Ma Apple come ho detto non fa business vendendo software come Adobe o MS e quindi non ha nessun interesse a fare funzionare i suoi “aspirapolvere” (i device) con qualsiasi “tappeto” (i programmi). Perche’ se io potessi fare “girare” lo stesso software su Ipad e su un tablet Acer magari sceglierei quello che costa meno.
Veniamo a Linux: a parte che l’unico business attuale fatto con Linux di una certa dimensione e’ il supporto tecnico (vedi le distro), il problema e’ che nel settore dei “sistemi operativi” (che poi in realta’ si tratta piu’ di un ecosistema che comprende il SO e tutto quello che ci gira dentro/sopra/attorno) Linux commercialmente non esiste e anche da un punto di vista “tecnico” ha delle alternative anche sul piano “*NIX”. Dice Linux sul server, a parte che e’ tutto un discorso che non c’entra niente con Ipad, anche su un server puoi mettere BSD o Solaris o che ne so. Volendo guardare bene anche MacOSX e’ un sistema “*NIX” concorrente di Linux. Si potrebbe dire che MacOSX e’ Linux come dovrebbe essere.
Comunque, siccome Linux non e’ certo in posizione per dettare legge, decidere di non supportare un linguaggio di sviluppo o un “accrocchio” come Flash per partito preso sarebbe solo una botta di masochismo, anche considerata la mole di “cosi” hardware e software che Linux si pregia di supportare, con gran spreco di energie che sarebbero meglio impiegate altrimenti.
@LorenzoC
Io credo che tu non ti renda conto che l’infrastruttura che usi attraverso gli oggetti destinati all’utente (pc,telefoni,cellulari) si stia sempre più (e direi unicamente) basando su sistemi GNU/Linux.
I siti che visiti, i servizi offerti dalle banche, i servizi voip, i ponti radio, i servizi informativi in generale. Nei ced dove lavoro avremo circa 150 server rack (senza contare una trentina di blade) e credo che meno del 5 percento sia installato con qualcosa di diverso da GNU/Linux (RHEL, Centos, Debian perlopiù). Decine di questi server ospitano altrettante decine di macchine virtuali, a loro volta composte dalla maggior parte da GNU/Linux. E certo non ci sogneremmo mai di comprare server apple. In effetti ne abbiamo solamente uno, lascito di una ditta esterna. Ora sto vedendo i primi desktop tra gli utenti della mia organizzazione, installati con ubuntu, richiesto perlopiù da loro stessi.
Nessuno si sognerebbe di usare sistemi che non ci garantiscono compatibilità e portabilità nel futuro. E vediamo come una garanzia gli investimenti su GNU/linux, sia economicamente che come righe di codice, da parte delle Major dei produttori (Ibm, Dell [che tra l’altro ha aperto un nuovo servizio in partnership con canonical], etc), . Quando anche il target consumer diventerà così, ossia più libero, con diritto ad avere il s.o. che vuoi sul prodotto finale, non tarderà l’affermarsi di GNU/Linux anche sui desktop di casa. Asus ci stava provando, ma è stata minacciata (come ha ammesso lei stesa in una lettera aperta).
Spero non ti dispiaccia, ma la diffusione di questo bel s.o sta crescendo anche qui in italia, dove il trend è più basso rispetto al resto d’europa (inutile ricordare eventi significativi come quello tedesco o francese, no?). Più basso come il nostro sviluppo antropologico.
Voglio dire che in questi 18 anni da quando è nato, GNU/Linux si sia fatto strada molto più velocemente dei suoi concorrenti, nonostante sgambetti, slealtà, cause, e volgarità emesse da quella cricca di imbroglioni che vorrebbero impoverire il mondo vendendo aria fritta.
Io voglio pagare lo sviluppo. Non le sue copie. Io pago un servizio, non un brand. Io sono, perché noi siamo. E magari abbiamo anche la possibilità di mantenere la parola Democrazia all’interno del nostro s.o., magari anche disobbedendo al “capo”, che di fatto non è proprio un capo. Gli altri questo, proprio non possono farlo.
In fede, un entusiasta e positivissimo pinguino felice. :)
assumete? :D
Scusa ma il tuo trattato sul presente e futuro dello IT e’ offtopic.
Qui si diceva che Apple, azienda che vende hardware, ha deciso di tagliare fuori dai suoi device il software sviluppato con tool di Adobe e Microsoft, aziende che vendono software basato sul modello delle licenze. Il motivo l’ho scritto sopra, Apple non ha nessun interesse che uno stesso software possa girare sui suoi device e su quello dei concorrenti (che non sono ne’ Adobe ne’ MS, ma sono Acer, HP, e compagnia-hardware cantante).
Il paragone tra Apple e la comunita’ Linux e’ fuori luogo per mille motivi, tra cui c’e’ anche il fatto che Linux, lo ripeto, oltre a non avere una entita’ che prende le decisioni a nome di tutti, nel mondo “consumer” non conta nulla. Non mi frega niente se il bancomat usa Linux, mica lo devo comprare il bancomat. Lo compra casomai la banca ma la banca compra anche i mainframe IBM e chissenefrega, e’ un universo che non mi riguarda. Il caso di Android, Linux sui telefonini. Android sta a Linux come MacOSX sta a BSD, sono due “sistemi” spinti da due colossi (Apple e Google) che nei rispettivi settori “rulezzano” e quindi hanno la forza di decidere se farlo tondo o farlo quadrato. Nel caso di Google, col modello di business che ha, piu’ gente accede ai suoi servizi, tanto meglio, piu’ pubblicita’ o eventualmente piu’ servizi “cloud” da vendere. Nel caso di Apple, il contrario, piu’ il sistema e’ chiuso, tanto meglio, la gente che vuole le “figate” Apple, deve comprare per forza i “cosi” con la mela stampata sopra.
…
@LorenzoC
Ho cercato solo di esporre le cose con chiarezza, cosa che sinceramente non trovo nella tua risposta.
Insomma non capisco che posizione prendi.
L’unica cosa che mi viene da dire… apple non brilla più per il suo hardware, ma per il suo software. Io evito proprio la chiusura del suo hardware, che quella del suo software. Come molte persone che lavorano nell’it. Un’inversione rispetto a quanto era nei decenni scorsi. E credo che tale tendenza si verificherà anche nel mondo consumer, nonostante gli enormi interessi dei monopolisti.
A te dispiace che il mercato sia ancora imbavagliato, o no?
@danny
no, purtroppo.. come direbbe quello… “c’è grossa crisi!”, cosa che credo dipenda proprio dai “lulloni” che spendono senza sapere in che mani va il prodotto del loro lavoro. per chi lavora ovviamente.
ma quello o quelo?
ovviamente nemmeno ci speravo ad una tua risposta, era più per enfatizzare un apprezzamento a quello che hai scritto.. ;)
Ah, a proposito, mi e’ venuto in mente che se non sbaglio Windows mobile (il sistema operativo MS analogo ad Android come settore) e’ fatto in modo tale da non consentire per esempio l’installazione nemmeno di applicazioni Windows “native” come Firefox-mobile, il cui sviluppo infatti credo sia stato interrotto per quanto riguarda Windows mobile. Si vede che anche in questo caso MS si sente forte abbastanza per imporre agli sviluppatori di usare solo i suoi tool .net per le applicazioni “mobile”. Potrebbe anche essere una cattiva idea perche’ MS non “rulezza” per niente nel settore “mobile” ma lo scopriremo solo vivendo.
nessuna guerra di religione, è soltanto una scelta di design.
apple non vuole che sul suo OS girino applicazioni poco performanti che possano sputtanare l’intera piattaforma agli occhi degli utenti.
la trovo una scelta comprensibile.
se ci aggiungiamo anche che la stessa apple è sempre così poco propensa a far girare sui suoi sistemi applicazioni di terze parti non autorizzate (quindi, fatte da vendor che non pagano apple), la situazione diventa chiara.
Vi sono molte ragioni, diciamo, “storiche” per le quali Apple ha deciso di chiudere definitivamente a Adobe e a Flash.
Consiglio ai più giovani che si infiammano per questa presa di posizione di leggersi l’ottimo articolo di Daniel Eran Dilinger su “Roughly Drafted”. (English only, sorry)
Lo troveranno illuminante. http://bit.ly/aF7fwZ