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I fan di Linux sono i suoi peggiori nemici?

Ho letto con curiosità un articolo su Computer World che indica come male estremo di Linux proprio i suoi fan, accusati di estremismo e litigiosità1, caratteristiche che portano spesso a divisioni e fratture.

Non sono d’accordo con la conclusione, ma merita una lettura. La parte più interessante è la breve panoramica sulle recenti cause di conflitto nel mondo del software libero, con riferimenti alla recente disputa tra IBM e TurboHercules (imperdibile lettura di Groklaw), la meno recente rivolta contro Novell-alleata-di-Microsoft che ha fatto passare in secondo piano la causa tra Novell e SCO, i sempreverdi attriti Debian vs Ubuntu, Debian vs Firefox, Stallman vs Torvalds, ecc…

Beh, in effetti non manca materiale, ma non è forse così la vita di tutti i giorni? Non vedo perché mai nel mondo del software libero, espressione diretta di rapporti tra persone, si dovrebbe inscenare un buonismo ipocrita. E poi se devo dirla tutta, a me le (persone) fanatiche risultano arrapanti.

Note all'articolo

  1. Divertente questa riflessione di Lola sul fanatico di linux, che non sarebbe poi tanto meno noioso dell’equivalente mac o windows :D []

0 commenti

  1. Shuren

    Una delle grandi differenze tra i fan di Linux e degli altri sistemi operativi è che noi litighiamo in casa, “flammiamo” in casa, “trolliamo” in casa: lo definirei un litigio di qualità e costruttivo. Mentre gli altri non riescono, e le loro litigate sono Apple vs. Predator, Windows vs. Predator… Che poi li ammazzerà tutti!

    • lola

      VOCE 1: Meglio gnome!!
      VOCE 2: Meglio kde!!
      VOCE 1:Mono santo!!
      VOCE 2: Uccidete mono!
      VOCE 1: OpenOffice!!
      VOKE 2: No! Riscriviamo tutto da kapo e mettiamoci una K davanti. Verrà una fiKata!
      VOCE 1: Cubone 3D!
      VOCE 2: Fork di Cubone 3d ancora più figa!!
      VOCE 3: Cubone 3d seconda fork!!
      VOCE 4: Cubone 3d terza fork!!
      VOCE ESTERNA: La smettete? Chissenefrega dei cubi!
      VOCE 1: L’avete sentita?
      VOCE 2: Da non crederci!
      VOCE 3: I cubi sono importanti.
      VOCE 4: Vitali!
      Si certo… un litigio… ehm.. costruttivo…

      • Amon Paike

        c’è sempre Osx… che ti offre poche alternative… se sei confusa, se non ti piace il casino.. Steve ti risolve tutti i tuoi problemi, decide lui per te , e non puoi lamentarti hai a portata di mano uno unix con il cuore libero …anche se rinchiuso in una gabbia d’acciaio ^^

        • lola

          Il problema non sono le alternative. Sono i bimbi dell’asilo attorno ^_^ *buffetto sulle guancie*

          • TheDarkMaster

            Quotone, grande Lola :D
            Si è più liberi in una gabbia dorata super accessoriata che nella foresta pluviale tra leoni, tigri e bestie feroci. Ma senza gabbie. Questa è la cristallina, pura e semplicissima verità ;)
            Certo, è un bel paradosso, non tutti lo capiscono (e infatti lottano contro sbarre invisibili dimenandosi come pesci morenti, sperando di uscire dall’acqua ignari del fatto che annegherebbero) ma è tutta qui la base del mondo reale.
            Bello essere liberi in Linux, di fare cavolate come configurare il tema (uuuuhm, utilissimo!!) e far girare il cubo! Peccato che in OSX si possa anche lavorare e in linux no ;)
            Chi lo porta il pane a casa a fine mese? Q-Cad e Gimp o Archicad e PS? Ma tanto suppongo che all’infuori del browser…

      • Daniele

        Per non parlare dei *NUOVISSIMI* e *FIGHISSIMI* palloncini di notifica; da notare come molte applicazioni non abbiano capito una ceppa di come funzionano ( neanche quelle in casa Canonical )
        ” Il software XXX e’ stato aggiornato, clicca qui per leggere le note di rilascio ”
        clicca qui sta ceppa(2) di minc*a, le notifiche non si cliccano “ovviamente”
        ( pero’ si offuscano in modo carino, permettendoti, con un comodo passaggio di mouse di non leggere piu’ una sega, ne dentro il baloon ne dietro il baloon. efficace!)

        • danny

          io libnotify-osd lo trovo fatto bene.. manca ancora un modo pratico di posizionarli dove e come si vuole, trasparenza ed altro.. comunque migliorabili si..

          • Daniele

            Anche secondo me ha potenzialita’ ma le idee seppur buone ti vengono cassate automaticamente perche’ non rispecchiano in qualche modo quello che hanno pensato ai piani alti.
            Se qualcuno di voi segue brainstorming.ubuntu.com capira’ meglio il concetto.

          • TheDarkMaster

            Appunto, tutte cose che invece non possono succedere in OSX perchè gli utenti sono in una gabbia dorata… già, almeno però tutto è coerente, veloce e funzionale. E soprattutto c’è più scelta.

    • Leolas

      Questa descrizione mi ricorda un pò il PD XD
      Con la sola differenza, che difficilmente i litigi lì sono poi nella carta costruttivi….

  2. LorenzoC

    “a me le (persone) fanatiche risultano arrapanti”
    Chiediti il perche’.
    Riguardo l’articolo, e’ solo una cosa ovvia. Non e’ tanto il “falso buonismo”, quanto il fatto che il mondo Open Source come ho gia’ detto non ha risorse da buttar via e sprecarle inutilmente nel rifare 10, 100. 1000 volte la stessa cosa non aiuta ad ottenere dei buoni risultati. Inoltre, il “fanatismo” ha come conseguenza un’altro fatto ovvio e cioe’ che il “Linuxista” prende i difetti per pregi. Non puoi risolvere un problema se nemmeno lo vedi.

    • Giulio Guzzinati

      Io tutto questo tempo speso a reinventare la ruota non lo vedo, con il tuo permesso. Ogni tanto si reinventano modi migliori di fare quello che c’era già (o che dovrebbero essere migliori). KDE ha inventato DCOP, poi GNOME ha inventato Dbus, ma dato che Dbus era migliore e aveva tutta una serie di vantaggi, da KDE 4 si usa Dbus anche in KDE. GNOME sta adottando il protocollo di KDE per la system tray e le notifiche. Pulseaudio, oltre a farci bestemmiare tutti permette la gestione dell’audio per applicazione, lo streaming via rete in modo trasparente, e tante altre piccole cose che se non sono fondamentali, ampliano la gamma delle possibilità.
      La gente, nel mondo del software libero. non rifa la roba perchè non ha un cazzo da fare. La rifa quando, per un motivo o per l’altro non gli piace quello che c’è. Secondo te non avrebbero dovuto scrivere rekonq perchè c’è già konqueror, non avrebbero dovuto scrivere gnote++ perchè c’è già tomboy, non avrebbero dovuto scrivere exaile e banshee perchè c’era già rhythmbox, non avrebbero dovuto inventare ubuntu perchè c’erano già debian e fedora?
      Fammi, ti prego, un esempio di inutile spreco di forze di quelli che sembrano infastidirti tanto…

      • LorenzoC

        Io non sono infastidito perche’ di norma NON uso Linux quindi leggo tutte le beghe di Linux con divertito o incuriosito distacco.
        Che poi penso il divertito distacco sia anche il sentimento che anima Felipe quando pubblica questi post.
        Un po’ mi dispiace perche’ vorrei tanto che un giorno Linux diventasse qualcosa di piu’ di un giocattolo per nerd ma ormai dopo tutti questi anni mi sono rassegnato.
        La tua affermazione piu’ ovviamente falsa e’ questa: “la gente, bla bla, non rifa’ la roba perche’ non ha un cazzo da fare”. Infatti e’ esattamente quello il motivo per cui, tolti gli stipendiati che lo fanno per lavoro, la “gente” investe del tempo nello sviluppo di qualsiasi progetto Open Source, incluso Linux. Manca solo l’aggiunta che, oltre ad avere il tempo da perdere, inseguono anche la gratificazione personale. Ed ecco spiegato perche’ due programmatori vogliono avere ognuno il suo progetto-progettone-progettino e non c’e’ verso di coordinare alcunche’. Ognuno fa quello che gli pare, quando gli pare e come gli pare. Se provi a suggerire qualche critica c’e’ sempre pronta la risposta “non ti piace il mio progetto? nessuno ti costringe ad usarlo, fattene uno tuo”.
        Riguardo il “non avrebbero dovuto bla bla”, esattamente, non avrebbero dovuto. Prima di rifare sarebbe meglio arrivare a fare almeno una cosa finita con tutti i crismi. Ma cosi finisce il divertimento un po’ autistico sopra citato, quindi perche’ non ci facciamo una bella distro io e te e la chiamiamo PowerGiulioLinux?

          • LorenzoC

            Bisogna essere fan per forza? Se fossi ricco penso che avrei almeno uno di tutto, per giocare. Ma essere “fan” non mi appartiene. Anche se fossi ricco alla fine sceglierei le scarpe piu’ comode e il software piu’ comodo.

          • danny

            Se fossi ricco farei il mecenate di talenti nel mondo open source e creerei un’altra distribuzione..
            tiè! :D

          • TheDarkMaster

            Ah ah ah!! Quoto in tutto, non fai una piega, bello vedere che qualcuno gli occhi aperti ce li ha :)
            Grande, hai colto nel segno ;)
            (non sono ironico)

  3. domi84

    Io capisco il diverbio di idee…ma a volte veramente ci sono delle battaglie interne in cui si esagera…
    Ricordo i tuoi post dove si accesero i flame GNOME vs KDE…alla fine sono diversi. (punto). Non c’è uno meglio e uno peggio…

    • Rief

      Sono considerazioni personali il più delle volte. Comunque non è male esprimere le proprie opinioni, secondo me, anche quando si discute di una cosa inutile come qual’è il migliore tra i due DE. Il problema non è tanto il fatto di voler discutere di una cosa così, quanto il fatto che spesso si prendono posizioni estreme del tipo “questo è migliore perché si!”. Se dai una buona argomentazione del perché KDE è meglio di Gnome o viceversa, la discussione può pure diventare interessante.

  4. LorenzoC

    Non c’e’ uno meglio e uno peggio fintanto che non consideri che uno funziona e l’altro no o ne manca meta’.

  5. Giampaolo Bozzali

    Concordo con te quando dici che è “così la vita di tutti i giorni”… anche se porta fastidi ritengo che comunque sia un fenomeno sociale che arricchisca il mondo dell’open source! I fan estremisti e controproducenti spesso sono quelli appena approdati che devono ancora prendere consapevolezza del mondo dell’open source, è un eccesso di zelo naturale. IMHO.
    Col passare del tempo, e prendendo batoste costruttive (anche morali) dalla comunità e dagli utenti più saggi, capisci la vera collaborazione rispettosa che porta avanti concretamente il mondo dell’OSS.

  6. Dass

    E’ ridicolo vedere che si voglia a tutti i costi “spacciare” linux ma prima però levargli il “tipo” di fan, fanatici e fanboy (ma si, anche quelli) che in effetti hanno creato, cresciuto e reso linux ciò che è oggi.
    Questa chimera mitologica del linux monodistribuzione, gestito da chissà quale imperatore illuminato, con tutti i suoi pregi ma al contempo nessuno dei suoi difetti (che poi gli uni coincidono con gli altri, a seconda di chi li guarda!) non penso che mai esisterà.

    • danny

      Quoto.. la molteplicità di idee e ispirazioni sono fondamentali per notare i cambiamenti e fare decisioni su cosa è meglio.. il regime informatico ne abbiamo già troppo e troppo diffuso.

    • danny

      ..a molta gente piace avere padroni, molti di questi li votano anche, pretendere che un intero ecosistema informatico dipenda dalle decisioni di un solo leader è l’espressione di sfiducia verso il prossimo, a cui manca oggettivamente una sfera critica, si accontentano di quello che non gli consentono di fare, di quello che non hanno..

  7. Valerio

    Finché la gente perderà tempo a costruire mille distro uguali perché ad uno non piace debian, ad uno piace l’altro, l’altro si deve ricompilare tutto perché non gli piace MONO..è normale che non si va avanti e che le uniche che hanno vagamente successo sono quelle standardizzate almeno un po’ e più facilmente usabili, come Ubuntu.
    Ma tanto il problema non verrà mai risolto, è intrinseco nella natura dell’Open :D

    • Giulio Guzzinati

      Ed è bello così. Pensa che io adesso sto usando Arch, che è la cosa meno intuitiva del mondo, e mi sono, dopo anni di lotte con opensuse e kubuntu, finalmente trovato bene con questa.
      Però dovresti, per favore, spiegarmi cos’avrebbe ubuntu di “più standardizzato” degli altri.
      Davvero mi sembra che se c’è una distro che aggiunge maree di patch ai suoi pacchetti per il gusto di differenziarsi dagli altri (vedi le notifiche, una su tutte) è proprio Ubuntu (o peggio ancora, in effetti, opensuse), mentre Arch ha la cultura del codice vanilla (per così dire “liscio”).

      • danny

        Per mancanza di tempo uso molte distro binarie..
        Ma sono sempre stato un grande stimatore di Gentoo.. che vive un brutto momento e spero che non smettano mai di lottare per la sopravvivenza ;)

      • Luca

        io adoro questi commenti…Ubuntu aggiunge patch, non per migliorare del software aggiungendo funzionalità(codice tutto rilasciato sotto gpl chiaramente) bensi per una mania di differenziarsi dagli altri….

  8. GNAM

    I linari sono i peggiori nemici di Linux
    quando pensano che se Linux non supera l’1%
    sia a causa del preinstallato, dell’ignoranza della gente o di qualche complotto aziendale o interplanetario.

    • smaramba

      certo il preinstallato non aiuta, eh. che poi mica parliamo di un programma qualsiasi, parliamo di un intero sistema operativo…

    • danny

      Io per default nelle “installazioni o reinstallazioni” a chiunque sradico “bruto” tutte le partizioni preinstallate, ma sopratutto godo come un pazzo quando è windows7 :D

    • IB

      e quando mai un fanboy accetta di far parte dell’1%???? si limitano a far finta che non sia vero

  9. morocarlo

    i fanatici rovinano i sistemi informativi. Se io uso windows, tu ubuntu e l’altro mac non ci si deve per forza scannare e dire questo è meglio di quell’altro, ognuno lo sceglie in base alle proprie esigenze. Andare tipo testimoni di Geova a dire mettiti ubuntu o fatti il mac non mi piace, anzi fa screditare il sistema operativo

    • danny

      dillo a quei poveracci che appena accendono un portatile nuovo con preinstallato windows(*), devono aspettare 20 minuti che carichi tutti i programmi del produttore e dell’ antivirus, che nella maggior parte dei casi avvertono che sono già scaduti.. mi chiamano loro per dirmi.. “senti quanto sei disponibile? volevo che mi mettevi quel programma con il cubo che gira che l’ho usato in giro e mi ci trovo bene e poi è facile da quanto me lo hai messo nell’ altro pc..”

      • Rief

        Beh ma quello che dici tu non stride con ciò che ha detto morocarlo no? Lui dice che è sbagliato cercare di imporre quello che si trova meglio agli altri perché questo scredita la scelta: siamo tutti diversi e come mi ci trovo io con un OS non sarà mai come ti ci trovi tu. Deve, appunto, essere l’utente a scegliere qual’è meglio per se. Certo il non avere una vera alternativa a Windows a livello commerciale fa schifo, perché la gente pensa che PC=Windows (parallelamente a quella cosa tristissima che MAC=Mac Os X). Nel tuo caso, danny, gli utenti ti chiamano per mettere Linux perché loro han scelto di metterlo.

      • floriano

        vabbè, sono solo i primi venti minuti, poi dopo l’eventuale purgatura del software inutile, il problema non si ripresenta più.

        • danny

          ma sopratutto, il peggio viene dopo.. quando cercano un driver, scaricano tiinstalloioildirver.exe e col tempo in RunOnce troverai una marea di hgjtk.exe hutaguro.exe motepiglioetifacciodiventareunabotnet.exe …
          Senza contare quelli che clikkano a caso o si connetto in pppoe diretti col modem esponendo windows ai worm e troll dalla broadcast,
          e poi dopo un paio di mesi.. “il pc mi va lento.. si aprono finestre.. dei miei amici mi hanno detto che dal mio account msn mando dei messaggi con un link.. mi hanno scammato l’account di wow… l’anti spyware li mi dice che ho più di 70 virus”… ecc..ecc..
          In quei casi la prima cosa che dico è.. “io quel coso non te lo sistemo, ti salvo i dati, ma se vuoi non avere più problemi ti faccio usare questo qua (vedono il mio portatile, ci giocano per una mezzoretta.. mentre salvo i loro dati, e mi dicono “si, lo voglio”..” ditemi se non è amore a prima vista, colpo di fulmine, vero amore!
          Eppoi non immaginate quanto sono felici dopo che imparano ad usare compiz, da emeriti incapaci li vedi smanettare e spostare finestre quasi meglio di me :D

          • morocarlo

            hahaha finchè ti fanno quelle domande va anche bene, ma quando cominciano a chiederti come cambiare le cartucce ci rimani male XD studi tanto per cosa?
            Esistono programmini come quick start up. E il mio portatile l’ho accesso, e formattato… troppi programmi inutili, ma non erano scaduti XD

    • danny

      la cosa triste è che hanno dovuto pagare qualcosa che non vogliono usare, perché hanno conosciuto una alternativa, a quelli che non lo sanno sembra normale che ti diano windows quando compri un pc..

    • LorenzoC

      @morocarlo:
      Putroppo la malattia del fanatismo e’ endemica, come l’epatite. Ogni X persone ci cono Y fanatici. Il fanatismo e’ un modo di essere che per quello che posso vedere ti aiuta a vivere come la fede. Farsi delle domande e avere dubbi e’ una situazione faticosa.
      D’altra parte devi considerare che se Linux non fosse sostenuto da un bel po’ di fanatismo probabilmente sarebbe invisibile, considerato che nel momento che scegli lo strumento migliore per le tue esigenze (parlando ovviamente di “Linux sul desktop”) ben difficilmente scegli Linux.

  10. Amon Paike

    Per Novel è vero che è stata dichiarata terreno sospetto, però notato come tutti i linari si sono messi in difensiva all’annuncio di una acquisizione di quel gruppo finanziario ammazza aziende … se non fosse stato per i linari che hanno sputtanato lo scopo infimo dell’acquisizione a quest’ora novel sarebbe già in fase di dissossamento.
    Questa multietnicità ed estremismo sano e sincero perchè viene dal cuore ci rende vivi e forti.
    Il Cuore e la Passione sono più forti del vuoto del Denaro

  11. IB

    non serve a niente essere un megaesperto GNU/Linux se poi non riesci a mettere insieme un’azienda o nemmanco un gruppo di volontari che lo propagandino in giro… il problema maggiore è che i fan sono quasi esclusivamente tecnici, quando servirebbero anche altre figure professionali per andare da qualche parte.

  12. LorenzoC

    “Il Cuore e la Passione sono più forti del vuoto del Denaro”
    Solo se sei adolescente coi brufoli. Poi inevitabilmente cresci e il tempo porta consiglio, insieme al mutuo, le bollette e la consapevolezza di non essere immortale.

    • Amon Paike

      Senza cuore e passione sei già morto ma ancora non lo sai ; ne ho sentiti tanti come te, che hanno riempito il luoro cuore di vuoto e materia e pian piano sono rimasti corrotti dal buio, nella chiusura e nella paura, la loro vita è diventata triste e meccanica.
      Oggi, che i nodi stanno venendo al pettine, cadono eclissati.
      Per anni ho cercato di avvertire che quella era una strada a vicolo cieco, che morta la creatività e la passione, non rimane molto da vivere… ma no queste sono cose da ragazzini con i brufoli…. ci sono cose più importanti, accumulare allo sfinire ad esempio… perchè sai com’è esiste il mutuo, la bolletta, la macchina nuova, la paura di vivere… sono contento di essere rimasto adolescente con i brufoli…. i coetanei che la pensano come te non se la passano bene, io sono fresco come una rosa.
      Punti di vista…

        • Amon Paike

          la fortuna me la sono creata con la testa, osservando e riconoscendo i pericoli degli specchietti per le allodole..
          ripeto, punti di vista…
          Sono fresco come una rosa perchè quel che ritengo valore non corrisponde alla tua visione di valore.
          amo essere non apparire

  13. LorenzoC

    Il discorso del “risparmio” degli “enti pubblici” e’ notoriamente controverso. Infatti i progetti per portare tutta l’amministrazione su software Open Source partono sempre in pompa magna, poi si imbattono in varie difficolta’ sotto-stimate, normalmete legate al coordinamento e alla integrazione di entita’ eterogenee e di solito si arenano e in sostanza falliscono. Ormai c’e’ una discreta casistica, l’ultimo di cui ho letto e’ questo: http://punto-informatico.it/1664808/PI/News/monaco-partorisce-suo-linux.aspx
    Risparmiare “la gente”. Io diversi anni fa avevo valutato l’ipotesi di portare la mia aziendina di software web-based e di prodotti multimediali ad usare strumenti Open Source e Linux in particolare. Dopo un po’ di valutazioni e ponzamenti e’ stato concluso che la mossa non era conveniente per due ragioni fondamentali: il risparmio in termini di licenze non controbilanciava lo svantaggio in termini di tempo perso e il modello di business basato sull’open source non sostenibile, soprattutto nei confronti dei clienti.
    Se per “risparmiare” intendiamo i prodotti da scaffale, cioe’ il software installato sui PC, il problema e’ sempre lo stesso, devi proporre una alternativa che sia buona abbastanza da convincere la gente che vale la pena di cambiare. Putroppo Linux nelle sue varie incarnazioni non e’ buono abbastanza. Io stesso ogni volta che ci provo ci combatto per un po’, poi non essendo motivato ideologicamente e non avendo come hobby quello di sfrucugliare continuamente il software, alla fine mi scoccio e dico “ma chi me lo fa fare” e torno da mamma MS.

  14. lola

    Secondo me il problema di molti utenti della community linuxiana -prima ancora di fanatismo e litigiosità- è il modo di intendere il computer come fine e non come mezzo.
    Mi spiego.
    Per me (e per buona fetta dell’umanità) il computer è un mezzo. Come un martello per piantare un chiodo. Come l’automobile per andare in palestra.
    Voglio che esegua i suoi compiti in modo più efficiente e comodo possibile perché quello che mi interessa sono I COMPITI.
    Per altri il computer è lo stesso fine. Conosco gente che ama “giocare” per giorni con un computer solo per avere un computer configurato in un certo modo, anche senza un fine pratico (“Guarda che figata, ho compilato a mano gnome e adesso la finestra si apre 0.005 secondi più veloce!”). Nulla di male ovviamente, è un hobby come un’altro.
    Ma quando la concezione di computer come mezzo e come fine si scontrano… nascono i problemi e la paralisi. Molti sviluppatori che vorrebbero progettare il computer “per gente comune” – dunque come mezzo- non riescono a staccarsi dalla concezione di computer come fine.
    MI fanno venire in mente quegli scrittori anziani che cercano di descrivere il mondo dei giovani, magari mettendogli in bocca parole gergali ridicole. Falliscono, fanno solo ridere. Vivono in un mondo differente.

  15. LorenzoC

    @lola:
    Non so se hai esperienza di programmatori ma ti assicuro che non hanno nessuna capacita’ di progettazione. Mi spiego: se tu lasci un programmatore qualsiasi a decidere come fare un software stai sicura che esce un accrocchio inutilizzabile da chiunque tranne lui stesso (inclusi altri programmatori). Il massimo della goduria del programmatore e’ scrivere un programma usando un compilatore fatto da lui stesso nel suo linguaggio di programmazione personale. L’interfaccia e’ solo tempo perso, una riga di comandi criptici e’ tutto quello che serve. Un’altra simpatica caratteristica dei programmatori e’ che oscillano tra l’egocentrismo e l’autismo, per cui se ci sono due programmatori seduti fianco a fianco stai sicura che faranno la stessa cosa senza scambiare una parola, in due modi del tutto differenti e usando ovviamente ognuno il lunguaggio di programmazione di sua propria invenzione.
    Risultato: se vuoi ottenere qualcosa di utilizzabile da altri esseri umani (posto che il programmatore faccia parte della categoria, cosa di cui a volte dubito), devi mettere sopra il programmatore un sistema di gestione e coordinamento che a suon di premi e scosse eletriche guidi il programmatore nel labirinto e che prenda le decisioni strategiche quando necessario.

    • Amon Paike

      magari ti metti tu a dirigere la barracca perchè sei geniale e sai come lucrarci sopra…
      …mi fai venire voglia di liberare un po di gattini…

    • patton

      Per certi versi mi sentirei di darti ragione.
      Ma in realtà penso proprio che tu sia un ignorante. Il programmatore (o coloro che si definiscono tali) mediamente può anche essere inquadrato nella tua analisi superficiale.
      La cosa che invece tu probabilmente non sai è che per scrivere del buon software non ci vogliono programmatori ma ci voglio un sacco di altre persone.
      Un manager che capisca di gestione di progetti, architetti e progettisti (quelli che servono veramente), ultimi i programmatori (quelli che poco sanno di informatica) ma che sanno fare solamente un lavoro e mediamente fatto pure male.
      Gestire un progetto è una delle cose più complesse che si possa fare, e l’interfaccia grafica è solo una di una serie di problematiche.
      Tutto questo ovviamente non si applica alla piccola impresa italica perche’ i “sedicenti” imprenditori pensano che investire soldi in persone qualificate non serva a niente.
      Inutile lamentarsi.

      • LorenzoC

        @Patton:
        A parte che sarebbe meglio non cominciare con gli insulti, so benissimo tutte le ovvieta’ che hai scritto. Ma qui appunto parliamo di progetti Open Source che NON HANNO la struttura “gestionale” e “decisionale” necessaria e sono spesso portati avanti dagli stessi che scrivono il codice, coi risultati evidenti.
        Io non mi lamento del fatto altrettanto evidente che mancano le risorse per fare meglio, al massimo mi lamento del fatto che le risorse che ci sono vengono spese per soddisfare l’ego di questo o di quello. Anche se sono consapevole che e’ tutto sommato inevitabile. Per cui concludo che Linux e’ e rimarra’ sempre un giocattolo.
        A margine, il discorso dell’impresa e delle “persone qualificate” e’ una conseguenza del fatto che lo IT e’ un “servizio”, quindi si tratta di “prestazioni immateriali”, il cui “valore” dipende solo dalla percezione del cliente. Non e’ tanto l’imprenditore che non vuole investire, quanto il mercato che percepisce lo IT come una cosa meramente quantitativa e non qualitativa, da cui ovviamente si comprimono i costi e in ultimo inevitabilmente gli stipendi.

        • patton

          Adesso mi verrai a dire che il buon software è quello di Microsoft (con quelle interfacce anni 80), che notoriamente funziona senza problemi di sorta……
          I progetti Open (ma io direi Free) che funzionano hanno la giusta piramide decisionale. In alcuni casi si puo’ dissentire in altri casi si può acconsentire alla politica adottata all’interno di questi progetti.
          Mediamente il codice scritto è enormemente superiore, in quanto vengono applicate le migliori tecniche di ingegneria del software ed i gruppi di programmatori vengono gestiti tramite i corretti strumenti di sviluppo.
          Gli unici che attualmente fanno di meglio sono i progettisti di Apple. La qualità dei prodotti è assolutamente superiore. La politica commerciale adottata è ovviamente tutto un altro paio di maniche.

          • LorenzoC

            Io dico che il “buon software” e’ quello che ha successo. Nota bene che questo non ha niente a che fare con la qualita’ del codice. Nel caso di MS e’ un “buon software” per il semplice motivo che lo usa il 90% e rotti degli utenti, me compreso. Quindi evidentemente funziona “bene abbastanza”. Il software di Apple magari sarebbe migliore pero’ per saperlo dovremmo mettere Windows sull’hardware Apple e MacOSX sull’hardware su cui gira Windows e proporre l’alternativa agli utenti.
            Nel caso dei progetti Open Source, ce ne sono di fatti bene e fatti male, come tutto. Pero’ Linux ha la sfiga che si confronta con Windows sulle stesse macchine quando parliamo di desktop. E il fatto che Windows sia al 90% e Linux al 1% penso che sia abbastanza indicativo di quali dei due e’ “buono-abbastanza-meglio”.

          • danny

            Devi tenere presente come MS detiene quella quota..
            Non mi va di ricordare ogni volta che Bill negli anni 80 ha imposto a IBM di distribuire msdos nel mercato consumer..
            Oggi siano nel 2010 e mi pare che la situazione sia la stessa.. addirittura ci sono delle ditte minacciate per aver scelto di distribuire linux in alcune loro linee di prodotti, consideriamo anche il boicottaggio che gli illuminati dell’ aria fritta fanno per tirarsi i produttori dei devices dalla loro parte..
            bel 90% complimenti..
            il 30% se conoscessero linux ci passerebbero subito, come tutti quelli che converto ad ubuntu dopo averlo visto e compreso cosa c,è dietro, la filosofia, anche se alla fine capiscono “è gratis” ci passano subito, perché sono stufi e spaventati di programmi trial e antivirus..
            E poi ancora non ti è entrato in testa che solo un 15/20% dei server al mondo usano server microsoft..
            Almeno IBM è rimasta coerente sul fatto che dove serviva un SO serio sono rimasti ad UNIX..
            Windows è solo un giocattolino con una bella interfacciana, ma a livello sistematico è inutile.. è solo un client..

      • Amon Paike

        aggiungo che una volta per diventare “maestro/dirigente” bisognava prima fare anni gavetta… e non credo che la situazione per le software house sia diversa… tralasciando il morbo italiota di dirigenti di nuova generazione presuntuosi che si autoproclamano tali dalla sera alla mattina…
        Questo lo dimostrano i fatti non le chiacchiere… lo dimostra la situazione dominante americana nella gestione a tutti i livelli di software house… dove c’è gente che ha ormai alle spalle un trentennio di esperienza e di gavetta.
        In italia invece abbiamo i grandi esempi di italia.it , delle suonerie fotti gente , del latrocinio presuntuoso di massa e della merda informatica che prolifera… a parte qualche raro esempio… che al 90% nasce da gente che ha a cuore il rispetto per l’opensource e per il senso di comunità.

    • aytin

      Quanti luoghi comuni.
      I tuoi riferimenti sembrano venire pari pari da “Il vero programmatore” che era solo bonaria ironia.
      Un buon programmatore != spaghetti-code maker

      • LorenzoC

        Vedi, te nemmeno hai colto che il problema non e’ la qualita’ del codice ma se il programma sia utilizzabile da qualcun altro oltre l’autore. Dal punto di vista dell’utente e’ sicuramente meglio un programma-spaghetti con una bella interfaccia semplice ed intuitiva che il programma tecnicamente piu’ geniale che pero’ funziona solo se scrivi “vattelapesca xyza -xfg /ere23kl -gh -fhgt ciccioformaggio nullVarFormsend”

        • patton

          Se non sono banalità queste…..
          Un’implementazione spaghetti-like non sarà mai apprezzabile da un utente visto che sicuramente non funzionerà. La percentuale di bug sarà tale da rendere inutilzzabile l’applicativo (interfaccia semplice o no).
          L’utente vuole cose che funzionano sempre e bene. Il livello di frustrazione non può crescere più di tanto in presenza di alternative. Caso evidente è Apple che ha sbaragliato il mercato mobile e ha fatto sparire MS dal mercato nel giro di 3 anni.

          • LorenzoC

            Egia’ perche’ esiste solo il software che funziona e quello che non funziona. 0 e 1. Secondo te nei milioni e milioni di milioni di righe di codice di Windows piu’ Office piu’ tutti i bacarozzi che vivono dentro quell’ecosistema, quanti bug ci sono? E sai cosa percepisce l’utente di tutte quelle righe di codice? Il colore dello sfondo, se le icone sono “carine”, se fanno il suonino piripi’ quando ci clicchi sopra e cose cosi.
            L’utente non ha idea se una cosa funziona bene o male, altrimenti gran parte del mercato dell’IT non esisterebbe.
            Nel caso di Apple non e’ certo la qualita’ tecnica della programmazione a fare la differenza ma il design, tanto dei device che del software. Oltre ad un marketing che fa degli oggetti Apple degli status-symbol che la gente corre a comprare senza nemmeno sapere a cosa servono, vedi Ipad.

          • patton

            Se un sistema mi costringe a perdere del tempo in continuazionesul tuning, e bada bene che ho scritto “in continuazione”, allora per me non è un buon sistema.
            In questa ottica windows non è un buon sistema come gran parte del codice basato su tecnologie microsoft.
            Un sistema linux una volta configurato funziona bene e SEMPRE, impossibile negare l’evidenza.
            Tutto il resto è puramente soggettivo.
            Il fatto che windows sia sul 90% dell’intallato mondiale non ha nulla a che vedere con la qualita del software e della bontà delle interfacce utente o delle funzionalità.
            Dire che MS fa buon software perchè l’installato è una prova della qualità vuol dire essere ciechi o fan.
            Ti saluto ho perso pure troppo tempo a risponderti.

        • aytin

          Scrivere codice è come scrivere un buon libro.
          Un libro lo valuti su almeno due livelli:
          1) se la tecnica di scrittura è buona, elegante e rende il libro comprensibile e ben strutturato
          2) se ciò che è scritto è interessante.
          Il primo punto è prettamente tecnico.
          Il secondo coinvolge direttamente il nostro gusto: può piacere oppure no. Possiamo essere d’accordo o meno con l’autore ma se è scritto bene e siamo obiettivi, non possiamo non riconoscerlo.
          La scrittura di un programma è equivalente.
          Un programma può essere scritto bene anche se può non avere interesse per alcuno.
          Però gli si deve riconoscere l’eleganza matematica e la robustezza nella costruzione tale per cui qualcuno, se vorrà, potrà metterci mano perché le buone fondamenta lo aiuteranno nel compito.
          D’altro canto se il fine del programma è elevatissimo ma scritto con i piedi, cesserà di funzionare non appena si proverà a farlo evolvere, si farà una fatica pazzesca nel manutenerlo e nel giro di pochissimo tempo morirà.
          Soprattutto in ambito opensource, i programmatori devono essere buoni programmatori, proprio in virtù del modello di sviluppo distribuito.
          Se il core di un’applicazione non è robusto e non è scritto bene, non ci sarà gui che tenga. L’applicazione nasce morta.
          A me pare, nel discorso che facevi inizialmente, che tu stia mescolando in maniera un pò arbitraria, interfaccia, core e concept di un’applicazione.

          • LorenzoC

            Secondo me invece sei te che non consideri che NESSUNO quando usa un programma va prima a vedere la qualita’ dei sorgenti. Il mio discorso inziale era semplice e cioe’ che i progetti OS quasi sempre mancano delle risorse necessarie perche’ il progetto funzioni, non rispetto a se stesso, cioe’ auto-referente, ma rispetto agli utenti sul cui desktop questo progetto in teoria dovra’ andare. Molto spesso questi progetti sono gestiti dalle stesse persone che scrivono il codice e che per mentalita’ e formazione sono magari degli dei del codice ma non sanno o non gli interessa di niente altro che scrivere il codice e il risultato e’ che il progetto diventa automaticamente irrilevante se non come esercizio di stile accademico. D’altra parte, chi lavora ai progetti OS di solito lo fa per divertimento e quindi il “successo” del progetto si misura in termini di soddisfazione personale. Per esempio io posso ricavare soddisfazione dall’essere riconosciuto come un mago da una nicchia di miei colleghi e non mi interessa niente che il mio software sia usato dalla casalinga di Voghera.

  16. LorenzoC

    Forse mi confondi col miliardario proprietario di Ubuntu.
    Sapete che siete davvero divertenti?

    • Shuren

      Ma in fondo sei divertente anche tu. Poi la mia mente da fan e romantico ha una feature che in alcune affermazioni, tipo: “Per cui concludo che Linux e’ e rimarra’ sempre un giocattolo.”, aggiunge un “IMHO” all’inizio o alla fine della frase, così è impossibile essere infastiditi da un’opinione personale. :)

      • LorenzoC

        Cerca di adoperare le feature della tua mente per immaginare se aziende come Redhat o quella capitanata dal miliardario di cui sopra si reggono sui bilanci e quindi su tutte le solite manfrine aziendali che tutti conosciamo o se sono entita’ “romantiche” a base di “cuore e passione”.
        Le cose che ho scritto non sono opinioni, sono fatti. Un progetto ha bisogno di una certa quantita’ di risorse, sia in termini di ore uomo che di competenze che di organizzazione. Quando queste risorse mancano il progetto ne risente e i risultati non possono che essere complessivamente scadenti. Da un punto di vista “competitivo”, significa che un progetto di Microsoft opposto ad un progetto Open Source alla lunga non puo’ che risultare vincente, non solo per la capacita’ di MS di imporsi tramite strategie di mercato discutibili ma anche per la qualita’ che deriva dalle risorse investite. Certo, come nel calcio c’e’ sempre la possibilita’ che il colpo di genio del campione segni un gol per la squadra piu’ debole. Ma il campionato e’ lungo e poi ne viene un altro e un altro, eccetera.
        Ora, il “fan” di Linux non percepisce questo come un problema perche’ i “vantaggi” del software Open Source dal suo punto di vista compensano gli “svantaggi”. I vantaggi sono principalmente la possibilita’ di fare e disfare, vedi alla voce “giocare col computer”. Siccome lo scopo ultimo del “fan” e’ giocare, Linux non potra’ essere qualcosa di diverso. Non avrebbe nemmeno senso.

        • Amon Paike

          fammi il piacere installati su una virtualbox una distro e forzati di smanettaci 10 minuti in più, magari giocando ti renderai conto che oltre ad essere divertente ci trovi anche un sacco di robba utile e funzionale.

          • LorenzoC

            Minkiazza sono 20 anni che installo Linux e ci pastrocchio nella vana speranza di avere tirato le conclusioni troppo frettolosamente la volta prima. Non c’e’ niente da fare. Non ho mai detto che sia tutta merda, ci sono sicuramente cosettine interessanti. Pensa un po’, se fossi su un’isola deserta senza nient’altro, potrei anche usare Linux come desktop tutti i giorni. :)

        • Shuren

          “Le cose che ho scritto non sono opinioni, sono fatti.”
          Quindi, le mie feature mentali mi suggeriscono che:
          1) Sei fan, sei fan della filosofia closed source;
          2) sei troll, perché hai citato Red Hat che è un limpido esempio di successo di business basato sull’Open Source, potevi chiamare in causa almeno Mandriva :)
          3) se poi sono vent’anni che ci provi, quindi direi da Linux 1.0, hai fatto finta di non vedere cos’è cambiato, magari lentamente, ma qualcosa è cambiato;
          4) queste mie conclusioni sono tutte fatti oggettivi;
          5) Open Source non è sinonimo di fanatismo, di fan club, o di just for fun;
          6) le conclusioni due e tre potrebbero anche rientrare nell’argomento ignoranza, ma visto che prima ti sei sentito offeso da qualcun altro che suggeriva quest’ipotesi per il tuo essere, do per scontato che tu non lo sia. La mia bontà è divina *_*
          *PLONK* e perdona l’uso di una feature di UseNet.

  17. Barra Greenbitweb

    Il limite dei “fan” linux è spesso nella loro assoluta incapacità di ammettere che ci sono problemi, che alcuni software windows (o mac) spaccano, che i propri prodotti non sono perfetti e che cmq anche se perfetti possano non piacere a molte persone.
    Un esempio? I fan di KDE ritengono KDE il meglio, nonostante (vedi il recente post su questo sito) i difetti siano tanti, quasi quanti sono i pregi. Questo non sarebbe nemmeno un male se non fosse che il primo che si avvicina per lamentarsi di tali difetti viene aggredito e sbeffeggiato.
    Su gnome questo non mi così frequente e il vantaggio (non tecnico ma a livello di utenti) aumenta sempre più proprio perchè i risultati stanno pagando!

  18. Dayro

    Ehm…scusate!
    A titolo di informazione personale, ma anche no, mi specificate cosa intendete per “utente”?
    Cioè, ho capito che chi usa Gnu/Linux (l’1%+-) ama superspippolare allo stremo.
    Chi usa Microsoft (90%) prima o poi deve spippolare o chiama qualcuno (pregando).
    Chi usa Apple si fa fare spippolare tutto da MADRE.
    Ma sto benedetto utente finale col pc che ci deve fare?
    Che programmi non fanno il loro dovere su Linux per chi non ha voglia di spippolare?
    Grazie
    PS: Per spippolare intendo interagire con il computer in modo attivo e curioso, tipo imparare ad usare discretamente un programma come Gimp ( o Photoshop) , non usarlo come il ferro da stiro o la televisione.

    • Lola

      Che programmi non fanno il loro dovere su Linux per chi non ha voglia di spippolare?
      Ti racconto una mia recente esperienza – ovviamente non fa statistica, ma casistica si’:
      Con Ubuntu 9.10 a me non si avviava Xorg durante l’installazione: ho provato tutte le varie combinazioni di boot poi mi sono rotta e ho scritto a mano il file di conf ( nel 2010!!! ).
      Poi ho installato la stampante. Ma a ogni reboot il driver (open tra l’altro…) si incagliava. Ho dovuto fixare il tutto da linea di comando.
      Poi java era rimasta a una versione cosi’ piena di buchi che metà delle applicazioni che uso per lavoro mi hanno detto “Non provare nemmeno a usarci con sto coso!”. Morale: scaricare l’ultima versione da Sun e installarla da linea di comando.
      Poi volevo far funzionare la chiavetta wifi, ma… (la voce sfuma…)
      Ho risolto tutti i problemi. Ma sono stata COSTRETTA a spippolare.
      Ho imparato qualcosa da cio? No. Cose che faccio per lavoro. Vorrei evitare di farle anche nel mio tempo libero…
      Un utente comunque avrebbe imparato qualcosa? No. Avrebbe rinunciato all’installazione.
      Quindi capirai un mio certo imbarazzo a consigliare ubuntu a parenti o amici al momento dopo un’esperienza simile… Mi piacerebbe farlo. Ma quelli hanno il mio numero di telefono! X-D

      • Dayro

        Dalla mia poca eperienza ti replico bonariamente con ciò:
        Tempo fa, un tipo mi chiama: non riesce ad installare xp.
        Spacciandomi per uno che ne capisce, vado nella di lui casa e ci provo io.
        Dopo un paio d’ore, mi arrendo mestamente ( l’installazione si piantava al 70%, mi pare)
        Mi gioco la carta Ubuntu Live e, sorprendentemente, funziona.
        Gli lascio il disco (non sia mai che un pinco pallino qualsiasi rimanga senza pc) e gli dico che quasi sicuramente l’hd è da sostituire.
        Ho saputo successivamente che l’utente ha volato il pc tutto intero e se nè comprato un’altro.
        Altro caso: hd esterno multimediale. Lo attacco alla mia Karmic Koala (un nome del tutto azzeccato).Morto.Niente.Nada.
        Non ho voglia di spippolare e avvio Win Vista. Rivelato dispositivo. Bene. Installazione driver in corso. Perfetto. Morto. Niente. Argh.
        Avvio xp (si,c’ho pure quello). Ahhh, funzia!!!! (ma se non ce lo avevo XP???)
        Tutto questo lungo e tedioso discorso per dire che, secondo me, chi ha voglia e chi sa spippolare di riffa o di raffa risolve il problema.
        Gli altri chiameranno sempre qualcuno, indipendentemente dal SO e, se sono fortunati, bene, altrimenti si beccano me!

        • lola

          Si, ma francamente non mi e’ mai capitato di avere questi problemi a configurare un xp su una macchina funzionante (e ne ho installate centinaia credo…). E non mi e’ mai capitato che il server grafico di window non mi partisse…
          Io so che se do un cd di xp e office a un mio amico/confidente/amante sadomaso/gatto con conoscenze discrete il mio telefono rimarra silente. Se gli do ubuntu dovro’ stipulare un You and Me.
          In effetti ci avevo pensato per un tipo che mi garbava… X-D
          Nuovo slogan: “Ubuntu e’ pronto per l’utente comune! Basta non abbia il mio numero!”

          • LorenzoC

            Dai Lola, e’ evidente che tutto l’hardware che esiste (stiamo parlando di desktop, laptop e prodotti consumer do ogni tipo) e’ certificato per Windows mentre solo una frazione minima (diciamo nessuno) e’ certificato per Linux. Da cui ne consegue che se fai l’installatore/amministratore su larga scala di un parco macchine eterogeneo Windows e’ l’unica scelta sensata perche’ e’ semplicemente normale che le installazioni di Windows vadano sempre a buon fine e quelle di Linux no.
            L’unica cosa comoda delle distro Linux e’ che non devi cambiare CD e si installa tutto in una sola operazione.

          • danny

            se tutti quelli che oggi “non mi chiamano più” perché finalmente li ho liberati dal vortice dell’informatica capitalista, fossero gay, oggi avrei le mie parti erogene gonfie ed usurate dalla felicità ;)

          • danny

            non è giusto, non posso replicare a quel livello..
            avevo già detto nel post “7 cose più facili con ubuntu che con windows”
            ps. e non fate battute sul fatto che non mi chiamano più.. era ironia, mi chiamano lo stesso ma per sapere come fare delle cose, che avrebbero comunque chiamato per sapere che programma usare per tale scopo.. :)

  19. Lola

    DIrei che il fatto che LorenzoC è stato attaccato come “ignorante”, “troll” e persona a cui “si perder tempo a rispondere” solo per aver espresso un opinione, condivisibile o meno, e aver cercato di avviare un dibattito sensato – con una pacatezza e una conoscenza dell’ambiente del software ovvia per chi lo frequenta- direi che è una discreta dimostrazione del problema denunciato da questo post. ^_^
    Un tipico elemento che contraddistingue i fanatici -non solo linux- (e in generale le persone dalla mente limitata) è il fatto che etichettino automaticamente chiunque non abbia la loro stessa visione del mondo come ignorante o incompetente.
    Personalmente io mi limito a trovare divertenti simili persone. Senza dimenticare con un po’ di malinconia che la debolezza di carattere che patiscono -l’incapacità di mettere in discussione le proprie idee- è stata alla base di alcune delle più brutte esperienze della razza umana.
    Ma una risata li seppellirà. Ecco perché apprezzo l’ironia di felipe.
    L’ironia (e l’autoironia) sono un buon antidoto alle menti ristrette. X-D

  20. speedyx

    Più che arroccati su posizioni fanatiche, spero che la comunità GNU/Linux collabori costruttivamente sui progetti. Come non molto tempo fa hanno dimostrato GNOME e KDE con la desktop conference alle Gran Canarie.

  21. andree

    Essatto!!! Nessuno vuole mettere freno alle idee delle persone che scelgono di seguire altre strade, ma bisogna ricordarsi sempre di collaborare anche a obiettivi comuni…..

    • LorenzoC

      Correzione, io vorrei mettere un freno, ma non posso.
      Anche il miliardario di Ubuntu puo’ fare il ganassa solo quando si tratta di decidere il colore dello sfondo e dove mettere i bottoni. Se domani il team che sta sviluppando KDE, che c’e’ voluto di meno a costruire le piramidi, decide di rifarlo da capo, o meglio di fare un bel fork tipo KDE e KDX, nessuno puo’ farci niente.
      Ma il punto di questo post e’ “e’ vero che la community di Linux e’ la ragione per cui Linux non decolla?” La risposta e’ si e no. Si se consideri necessario portare Linux sul computer di tutti come Windows, no se Linux esiste solo in funzione della sua community.

  22. PD

    anch’io ho un debole per la gente fanatica, ma non avevo mai avuto il coraggio di confessarlo prima che lo facesse felipe :p

  23. lola

    Io invece trovo i fanatici noiosi, prima ancora che pericolosi. ^_^
    Trovo molto piu’ sexy una mente aperta!

  24. wonderland

    La divisione è sempre negativa …
    Una delle cose che bisognerebbe imparare nella comunicazione è a comunicare … talvolta il cercare di convincere persone in maniera non propedeutica ( diciamo con troppo entusiasmo ) può portare a un muro e anzi ad avere un effetto contrario al coinvolgimento tanto auspicato.
    Meglio dire una cosa a una persona interessata e nel modo giusto … il passaparola farà il suo corso.
    Appunto il fanatismo crea divisioni e non è ben accetto nel mondo della condivisione … ( nessuno ha la verità in tasca )
    Quindi se io cerco di convincere della gente nel modo sbagliato ottengo effetto contrario e il risultato sarà un fanatismo inverso … le battaglie si vincono con la strategia … le guerre con la pace

    • danny

      quello che dici è sacrosanto.. ma smetti di essere propedeutico quando hai decine di macchine infette al giorno da sistemare.. l’approccio standard ormai è (backup – format – avviso il proprietario “esiste linux che “bla bla bla bla”.. lo vuoi provare almeno “bla bla bla bla”..) la cosa divertente che dicono quasi subito si quando possono provarlo. al telefono titubano.

      • wonderland

        guarda e’ la routine anche per me … lo dico sempre che non ci si puo’ fidare di un sistema che si chiama “finestra” (aggingerei spalancata) ;)
        come amo ripetere: la verità e’ una merda e viene sempre a galla ( per ovvi motivi )

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