Menu Chiudi

GNOME Icon Theme Symbolic. Finalmente!

Finalmente sta succedendo? Dopo tutti questi anni (cfr “Icone B/N per le azioni. Già, perché no?“) si sono convinti? Sembra proprio di sì!
Il nostro GNOME preferito sarà benedetto con un set ufficiale di icone 16×16 non più pacchiane, ma al contrario: minimaliste, (più o meno) monocromatiche e talmente semplici e riconoscibili da meritare l’appellativo di “simboliche”.
Il set è ancora incompleto ma comprende già un centinaio di icone che, oltre al puro lato estetico, presentano alcuni aspetti interessanti sia per gli utenti che per i disegnatori di temi.

Monocolore, Minimali, Mleggibili1 come in Ubuntu 10.04

Le icone “simboliche” sono intese come monocolore (com’è giusto e sacrosanto che sia) ma potranno eccezionalmente contenere accenti di colore per indicare stati particolari, ad esempio nel caso dell’icona che indica che la batteria del vostro portatile è quasi scarica.
Il numero di dettagli è ridotto al minimo indispensabile: niente ombreggiature, niente contorni, niente riflessi o luccichii e appunto nessun colore.
Che siano “mleggibili” è appunto il risultato ottenuto miscelando accortamente minimalismo e monocolore. Chiunque utilizzi Ubuntu 10.4 ha già sotto gli occhi un risultato più o meno paragonabile e può confermarne la bontà, visto che anche le icone di Ubuntu 10.4 sono monocolore (cfr “Nuovo tema di Ubuntu: pregi e difetti“).

Conviveranno con le “normali” icone

Urge chiarire alla massa di rivoltosi armati di forconi, che la comparsa di questo set di icone – che tra le altre cose è stato già proposto per l’inclusione in GNOME – non comporterà la fine delle icone Tango, colorate e accuratamente dettagliate così come avete imparato ad amare.
Per dirne una, le icone delle applicazioni continueranno insomma ad essere colorate e dettagliate. Le icone “simboliche” invece saranno solo nelle dimensioni 16×16 e hanno già una collocazione destinata ben precisa: barre degli strumenti, pannelli, barre di stato, applet/capplet e in generale tutti i controlli GNOME che necessitano di icone standard. Ecco come appaiono:

Utenti e sviluppatori (di temi)

Da quanto si legge in queste note di Jakub “jimmac” Steiner, pare che le icone simboliche siano state studiate con in mente obiettivi ben precisi: minimalismo, leggibilità, comodità per utenti e sviluppatori di temi.
Le icone sono fornite come svg e sono in qualche modo “dinamiche” perché in futuro se ne potrà fare un uso avanzato tramite CSS. Questo apre le porte alla possibilità di modificare l’aspetto delle icone, ad esempio per segnalare quando un’icona è “disattivata”, effetto ottenuto invertendo sapientemente i colori (vedi “Insensitive” nell’immagine d’apertura).

Le voglio! Le voglio!

Tecnicamente installare le icone simboliche è già possibile: basta scaricare il tarball, dare i soliti configure, make, install2 e via. Solo che ve lo sconsiglio: al momento il set non è ancora completo, e se anche lo fosse non si tratta di un vero e proprio tema ma di una aggiunta al classico tema di icone GNOME, che però non funziona comunque, in quanto si dovrebbe modificare l’index.theme come segnalato qui, che però non funziona lo stesso :D
Insomma la notizia è ottima, adesso non vediamo l’ora che il set venga esteso e adottato da GNOME in maniera appropriata… L’ho già detto “finalmente”?

Note all'articolo

  1. Eh lo so, questa non mi è venuta bene []
  2. Serve il pacchetto icon-naming-utils []

0 commenti

  1. SempreIo

    C*zzo da quando han capito che l’obiettivo è Cupertino e non Redmond han cambiato passo: dal bradipo alla lumaca.
    Con questo andazzo il 2030 sarà l’anno di Linux, ma anche no.

  2. drake762001

    Ritorno al b/n? No grazie, adoro i colori (quando sono usati bene). Ma possibile che nel mondo dell’open source si continua sempre a parlare di estetica? Prima i temi di ubuntu, poi dove hanno messo i bottoni, poi il color melanzana, ora le icone monocolori. Prima o poi troverò questi articoli pure su novella2000!!

      • d4n1x

        Ste ti straquoto. e straquoto anche drake, ci sono talmente tanti problemi che stanno a pensare alle cose futili. Invece di stare a pensare a rendere le distro stabili e caricare software non bugato pensano alle cagatine. Io sono dell’idea che “anche l’occhio vuole la sua parte”, però ubuntu sta diventando “bella ma non balla”….

          • Dan

            Sicuro, in Italia l’apparenza contà più della sostanza e qui c’è un pezzo di Italia.
            Fortunatamente l’open source è altro.

          • Dan

            Solo in Italia? Ubuntu ha lo stesso successo in tutto il mondo. In ogni caso non c’è niente di male se felipe si specializza da anni su questi argomenti.
            Dopo tutto ci ritroviamo qui a discutere sul suo blog :)

    • felipe

      Mi permetto di correggerti, drake: si comincia a parlare di estetica. E con notevole ritardo.
      In generale, forse grazie anche a Ubuntu, si comincia ad affrontare l’utenza con tutta un’ottica differente, più realistica e meno monomaniacale. Siamo ancora scandalosamente indietro rispetto alla concorrenza, ma le cose tentano di muoversi per andare incontro all’utente, dal punto di vista estetico, sociale, musicale ecc ecc. Non per nulla Ubuntu finisce su Repubblica e sulle altre testate non specialistiche.
      Con buona pace dei cantinari, destinati a rimanere marginali. Augh :)

      • luigi salvati

        Quoto in pieno , peccato che l’articolo su repubblica sembra scritto da uno che davvero non sa di cosa parla , firefox client di posta oltre a quello di default? cosa? (sorvoliamo poi sulle evidenti difficoltà da parte dell’autore a scrivere in italiano).

      • Amon Paike

        che poi c’è da considerare che estetica significa anche ottimizzazione del contesto funzionale.
        Spessissimo quando qualcosa è stonata nell’estetica, è stonata anche nella funzionalità… (nautilus mi faceva cacare prima dell’elementarizzata XD )

      • drake762001

        Permettimi di dissentire: è vero che l’occhio vuole la sua parte, ma la stragrande maggioranza dei sistemi desktop ha installato su windows XP, che francamente di fronzoli estetici non ne ha poi molti. Se pensiamo che alle persone comuni interessi in maniera preponderante l’estetica, non sono d’accordo, non sono solo i cantinari ad aver bisogno di un sistema facile, stabile e veloce che gli permetta di svolgere il proprio lavoro (o svago a seconda). Senza offesa ma quelli che si fanno abbagliare dall’estetica luccicante di solito sceglono il mac perchè indiscutibilmente è più curato su questo. Ma anche loro non rappresentano che una nicchia.
        Comunque, a me che linux diventi strapopolare o argomento di discussione dei salotti non frega molto. Deve essere un buon sistema operativo, funzionale veloce, stabile e pratico. Se anche bello ben venga, purché per renderlo tale non si trascuri il resto. E gli articole che leggo mi fanno pensare proprio questo.

    • Luigi Marco Simonetti

      ma insomma dico io, lo vogliamo dop 5 anni 5, lo vogliamo diffondere sto ubuntu un po’ dappertutto? come credi che si possa fare se non parlando di estetica, peraltro con enorme ritardo (appunto dopo 5 anni di merdoso marrone). Secondo te se si risolvessero solo di problemi tecnici (e giro la domanda anche agli altri) qualcun’altro diverso da noi installerebbe ubuntu invece di windows? Se la maggior parte delle persone nel mondo preferisce pagare tanti soldi per un SO buggato, magari installandolo su macchine datate e tollerandolo pure, vuol dire che non si possono conquistare le persone solo con la risoluzione di problemi puramente tecnici, ma anche col brand, con l’estetica, con gli sfondi, i temi ecc ecc eheh, non credete?

  3. Luca "elle.uca" Ferretti

    Tre precisazioni.
    #1 al momento non sono utilizzabili per il semplice motivo che dovranno essere le applicazioni stesse a richiede la versione “symbolic”. Considerando per esempio l’indicatore della batteria, gnome-power-manager dovrebbe richiedere l’icona con nome “battery-full-symbolic”; qualora non esistesse verrà presa “battery-full”, secondo il meccanismo di fallback definito nelle specifiche di freedesktop. BTW gnome-power-manager è già stato patchato nella versione 2.31 in tal senso.
    #2 non sono propriamente monocromatiche, ma basate su 1 colore “base”, dinamicamente preso dal colore di primo piano del tema GTK+ corrente (in modo da renderle leggibili sullo sfondo scelto di volta in volta nel tema), una trasparenza rispetto a questo colore base e altri 3 colori (temizzabili anch’essi) che indicano errore, urgenza e… un’altra cosa che non mi ricordo. Questa parte richiede cambiamenti (in parte già applicati) in GTK+ e librsvg
    #3 non ho ancora ben capito come (tecnicamente parlando, visto il suffisso -symbolic), ma queste icone potranno essere usate per i temi a contrasto elevato richiesti dalla accessibilità; essendo disegnata a 16×16 pixel hanno pochi dettagli e sono “pallottose” come si conviene; inoltre potendo essere colorate dinamicamente in base al colore di sfondo/primo piano evitano la necessità del bordo a contrasto che tanto spazio occupa (e tanti casini crea nel disegnarle) nel tema HC

  4. PD

    Sono molto positivo a riguardo. L’aspetto minimale senza ombre è più chiaro e leggibile, il bianco e nero aiuta a tenere un desktop veloce (perché anche i temi GTK+ possono contribuire alla lentezza, si veda gtkperf per i benchmark) e distingue le icone per funzionalità più comuni da quelle delle altre applicazioni nella tray.

  5. ithesilverboy

    come ho già scritto in altre occasioni: mi piacciono le icone colorate, mi piacciono quelle minimali/monocromatiche, non mi piace una soluzione “mista”.
    Speriamo che almeno faranno in modo che si dispongano per “tipo”…

    • lola

      No dai, quella della batteria e’ diversa. (Le altre praticamente identiche, sono sul mac e posso confrontarle…)
      PS: A no. Quella del volume sul mac ha un archetto di meno ^_^

  6. liveD

    evvai..finalmente.
    non credo che creare quelle icone che ci metti 6 minuti per una, porti via tempo a rendere linux meno stabile.
    arriveranno di default con gnome 3, spero.

  7. Lapo

    Non è che non ci si pensasse prima… è da tempo che tutto ciò era in cantiere (leggi post di Jakub), è che il tutto richiedeva svariati cambiamenti a librerie varie (leggi c’è da scrivere del codice), visto che chi si occupa di tutto ciò fa grafica non era una cosa facilissima. Finalmente si sono trovati sviluppatori collaborativi ed interessati e il tutto è stato reso possibile (sarà che c’è molto interesse per telefonini e netbook?). Anni fa strumenti e librerie non erano ancora maturi per realizzare tutto ciò. Linux è un ecosistema, un singolo componente e/o un singolo particolare da solo non va da nessuna parte.
    E piantiamola con i commenti “era ora che se ne accorgessero” per cortesia, chiunque la pensi così può semplicemente aiutare, è molto più costruttivo e fidatevi quell’*ora* arriva prima.

Rispondi

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo:
Vai alla barra degli strumenti