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Something


Torno adesso dalla saletta1 con questa canzone in testa. La sento così intensa che quasi mi commuovo.

Something in the way she moves,
Attracts me like no other lover.
Something in the way she woos me.
I don’t want to leave her now,
You know I believe and how.
Somewhere in her smile she knows,
That I don’t need no other lover.
Something in her style that shows me.
I don’t want to leave her now,
You know I believe and how.
You’re asking me will my love grow,
I don’t know, I don’t know.
Stick around, and it may show,
But I don’t know, I don’t know.
Something in the way she knows,
And all I have to do is think of her.
Something in the things she shows me.
I don’t want to leave her now.
You know I believe and how.

Credo che la più grande frustrazione per i Beatles fosse quella di esibirsi e proporre le loro sperimentazioni assolutamente geniali, per orde di ragazzini e ragazzine eccitate. Suonandoli ci si rende conto infatti di quanto fossero un passo (parecchi passi) più avanti di tutta la musica pop del tempo. Descrivere tutto quel che ci hanno regalato e che adesso diamo per scontato, soprattutto farlo per chi ha le orecchie inquinate dalla musica-da-radio di adesso è quasi impossibile, si rischia di far risuonare a vuoto parole senza significato.
La loro estetica contagiosa beat, così educata eppure così sovversiva, le fascinazioni orientali, le melodie jazzy, gli accordi innovativi di George, le incredibili linee di basso di Paul, gli arrangiamenti ricchi e quasi orchestrali, le sperimentazioni di ogni genere pur con la scarsità e l’approssimazione dei mezzi dell’epoca… e, sopra tutto questo, l’ispirazione e la poesia e qualcosa che non posso definire in altra maniera se non l’amore. Mi sento un uomo fortunato ad aver passato gli anni della mia infanzia ad ascoltare i loro dischi.
George Harrison, ovunque tu sia, grazie per riuscire ancora a commuovermi :’)

Note all'articolo

  1. Sto partecipando ad un piccolo progetto per replicare Across the Universe in teatro []

0 commenti

  1. zakunin

    Recentemente con il complessino abbiamo coverizzato “come toghether”: mai fatta prima una cover dei beatles. E’ stata decisamente una sorpresa.

  2. sagana

    Ecco un articolo da commentare, certe emozioni sono care a tutti, sebbene il soggetto spesso cambi. C’è da dire che i Beatles non erano gli unici in quegli anni a sperimentare e c’era anche chi ci riusciva anche meglio senza però ottenere il giusto riconoscimento, tuttavia sono canzoni come queste che mi fanno pensare al passato.
    Solo un ps:
    cit.: “Credo che la più grande frustrazione per i Beatles fosse quella di esibirsi e proporre le loro sperimentazioni assolutamente geniali, per orde di ragazzini e ragazzine eccitate.”
    Non concordo con quest’affermazione, a mio avviso i Beatles non avevano la presunzione di voler suonare per qualcuno in particolare, era l’idea stessa di stare assieme ad un concerto con qualcuno che ama la tua stessa musica ad elettrizarli.

    • Davide Panebianco

      “Sono completamente daccordo a meta’ col mister (cit.)”. Beh, io ricordo quel documentario in cui, credo fosse Paul McCartney, si affermava chiaramente come in molte occasioni durante i concerti, il clamore della folla (delle ragazzine urlanti soprattutto) fosse tale che loro avrebbero anche potuto smettere di suonare e nessuno se ne sarebbe accorto. Se non e’ frustrazione questa…

      • sagana

        Chiaramente ci saranno stati dei momenti di dubbio e probabilmente di icredulità, ma da qui alla frustrazione per me la strada è lunga.

      • Santiago

        C’è da dire un’altra cosa importante, quando avevano fatto Abbey Road era da un pezzo che non suonavano dal vivo. Avevano smesso di farlo già da Sgt. Pepper’s. Quindi al massimo erano frustrati quando suonavano per presentare il disco Revolver, ma non credo neanch’io che quella possa essere chiamata frustrazione.

  3. jokerigno

    1) bentornata vita reale!
    2) Grandi scarafaggi! io sono da due giorni intrippato malissimo con Hey Jude!!! :)

  4. juhan

    Sigh! Grazie Felipe :-) Il discorso sarebbe lungo ma va bene così. E auguri per il progetto.
    Quasi dimenticavo: Felipe rockz!

  5. PatrisX

    Tanto rispetto per i i Beatles, ma personalmente quelli che mi hanno sempre emozionato e mi emozionano ancora con le loro sperimentazioni assolutamente geniali, sono i Pink Floyd, ma qui si parla non di pop, ma di rock progressivo. Mi commuove ancora pensare alla triste e solitaria fine di Syd Barrett… che peccato!

    • docProg

      Con tutto il rispetto, sperimentazione fino al 1972, poi (geniale, per coloro ai quali piacciono, ma pur sempre) commercio …

  6. Emanuele Rampichini

    Stupenda… come è stupendo tutto l’album Abbey Road. Le mia preferita forse è “You never give me your money”.
    Sempre rimanendo in tema consiglio a tutti di ascoltare “The other side of abbey road” di George Benson. Se ho capito un po’ i gusti musicali di Felipe gli arrangiamenti di Benson lo faranno impazzire. :D

    • viadalweb

      Abbey Road è un lavoro certosino di ingegno e musica, per questo al di la delle emozioni (stato d’animo prettamente soggettivo) rimane una delle opere d’arte raramente concepite da un essere umano.
      Dal “Medley” del lato B, alla vocalità di “Oh Darling!”, allo stacco brutale di “I Want You” alla fine del lato A, alla traccia fantasma dopo “la fine”… anche questa era musica-da-radio, chi è cambiato? cosa è venuto a mancare?

      • Santiago

        È vero, c’è da dire che anche questa è musica da radio. Mi dispiace solo non essere vissuto in quegli anni :)
        Poi c’è da dire che quando hanno fatto Abbey Road, non erano per niente in armonia. Anzi litigavano e non si vedevano più. Eppure è venuto un disco incredibile. Forse è questo il motivo per cui è cosi raro quell’album. Uno dei migliori che abbiano fatto.

  7. pazuzu

    bellissima quella che dice “in every place, in every lake” (“in tutti i luoghi, in tutti i laghi” etc etc)….hihiihiihihi ;D

    • il Tricheco

      La musa dietro questa immensa canzone è Pattie Boyd, l’allora moglie di Harrison (2:30….mammamia che bella!!), quella “Layla” che ha fatto impazzire Clapton…
      Alla signorina sono state dedicate robe tipo I Need You For You Blue, Layla (appunto…), Wonderful Tonight….sticazzi

  8. Emanuele

    Bellissimo post. Non ho mai apprezzato più di tanto i Beatles per timore che fossero troppo legati a logiche di mercato preferendo gruppi come The Kinks, Fleetwood Mac, CSN&Y etc etc ma fondamentalmente non c ho mai capito nulla di musica. Attendo altri post illuminanti!

  9. docProg

    concordo … something è di una bellezza disarmante …
    rilancerei con While my guitar gently weeps …

    • Grunch

      Ciao a tutti.
      Di rilanci se ne potrebbero fare un migliaio….
      Here comes the sun – Cry baby cry – Help
      Credo che ci siano al massimo 2 o 3 brani che non mi sono piaciuti in tutta la loro discografia.
      Poi andavo pazzo per i Van der Graaf ma i Beatles sono qualcosa di inarrivabile nella storia del rock

  10. viadalweb

    L’etichetta della casa discografica fondata dai Beatles e con la quale è stato “labellato” «Abbey Road» si chiama «Apple» della «Apple Corps Ltd.»!
    Messaggio subliminale o pura coincidenza!???

  11. danny

    Adoro i Beatles, devo ammettere che prima dei 14 anni ascoltavo moltissimo musica house ed ero fissato con radio deejay, poi scoprii i Nirvana e mi aprirono un nuovo mondo, fatto di frequenze, ritmo, percussioni e distorsioni, da li la mia ricerca è proseguita fino ad oggi, pur mantenendo sempre quella simpatia aritmetica e tecnica per la musica elettronica d’ autore.
    Per mia madre proveniente dai paesi dell’ est i Beatles sono stati la sua infanzia, la sua tortura, la sua ricerca di amore, e non posso non notare il suo volto, oggi anziana e stanca, assuefatto e nostalgico, quando le faccio riascoltare qualche brano del suo tempo, quel tempo di passioni, libertà, speranze, e sogni… per noi, delle generazioni dei fustini del dash di one su italia 1, e del comodore 64, i Beatles sono e rappresentano una matrice universale della semantica musicale e letterale, ma li abbiamo ereditati non vissuti, ma vissuti per quanto ereditati, pur riconoscendoli nella loro armonia e genialità ci ritroviamo immersi da maree di frequenze fatte e strafatte, di 4 tempi noioso e ripetitivi, di artisti comprati e venduti, vestiti e lanciati, e come per ogni spot che rimane impresso nelle nostre cortecce, assorbiti come nulla fosse.. puro inquinamento.
    Felipe, ma non bisogna dimenticarsi che nella storia e cultura italiana il beat diede vita al pop che da Mina ci ha portati fino a laura pausini, mentre il rock, quello vero è rimasto teatro e tesoro di pochi, ex anarchici, comunisti, che la cultura la dicono, la fanno e la difendono.. non dimentichiamoci che in Italia la musica sfortunata e contornata da nomi come:
    Premiata Forneria Marconi, Perigeo, Osanna, Metamorfosi, Le Orme, Jumbo, Il Rovescio della Medaglia, Il Balletto di Bronzo, Biglietto per L’Inferno, Banco del Mutuo Soccorso, Area, Alusa Fallax, Albero Motore, Acqua Fragile, Lucio Battisti, Rino Gaetano, Fabrizio De André.
    e citando anche interpreti internazionali attuali che dei Beatles ne hanno seguito gli ideali, ingigantendo all’esponente la qualità e l’intensità del suono come i Tool.
    La Musica è la portante essenziale della materia, senza, il tempo e lo spazio, perderebbero di valenza, e le emozioni appiattite da un grigio, così disorientante e persuasivo che siamo abituati a riconoscere, perché nella Musica, quella vera, c,è il manuale del nostro amore, dei nostri intenti, ed invece di avvalercene, la vendiamo, la prostituiamo, mentre quel grigiore rovente e assordante ci impedisce di prendere le decisioni, le decisioni vere, quelle decisioni, radicali e decisive, che servirebbero per riformare un sistema lasciato in mano a gente che di grigio se ne intendono, quelle decisioni che una volta prese, si resta soli.

  12. Corrado Groth

    ecco qua… ogni tanto ho i miei momenti Beatles: periodi nei quali li ascolto e scopro me stesso in ogni frase e in ogni arrangiamento, passaggi di mellotron e crescendo che fanno arrivare anche le lacrime…
    Sono arrivato ad ascoltare Strawberry hills forever per giornate intere! (sì, non è molto normale, me ne rendo conto).
    Il fatto è che come dici tu Felipe – e forse noi che suoniamo ce ne rendiamo conto con più facilità – i Beatles avevano una creatività immensa, ogni elemento aveva una propria evoluzione musicale dovuta ad una ricerca sonora (e non solo) costante ed era complementare all’interno del gruppo.
    Ogni volta che ascolto un brano scopro una sensazione nuova in una progressione o in un accordo perfetto…
    Grazie per questo post! :)

    • nickq

      Mai compreso come alcuni possano sentirsi cool perché inneggiano a sostanze stupefacenti… devo essere davvero out! :-(

      • Amon Paike

        Si…un giorno il figlio è tornato a casa portando questo disegno a John dicendogli:
        “Look Dad….Lucy in the sky with diamonds”….
        I Beatles ammisero più volte di aver fatto uso di LSD.
        In quel caso l’hanno negato, perchè non credergli?
        La canzone inneggia la forza colorata e dinamica della creatività del pensiero, unica vera forza contro il grigiore nichilista e pericoloso della meccanicità e ripetitività che eclissa le persone.
        A prescindere se facessero uso o meno di stupefacenti, credo che bisognerebbe prestare attenzione al loro messaggio più che per i loro vizi.
        Ad Esempio con Il capolavoro Yellow Submarine ci hanno visto lontano, nell’individuare quale sia la reale pericolosità della mente umana che si eclissa e che smette di vedere “la bellezza dei colori”

      • danny

        Nessun artista inneggia l’uso di sostanze stupefacenti, essi ammettono solo di averne fatto uso, in questa società primitiva dove è dovuta una spiegazione a delle conclusioni, l’arte e la filosofia non hanno confini di luogo ne di tempo, e gli artisti per quanto tali, rappresentano i traghettatori dei pensieri ed esperienze, introspezione shamanica di congiunzione tra spiritualità e realtà, un inebriante e sperimentale viaggio, che conduce alla consapevolezza.
        Non confondete mai il capitalismo che ne ha sdoganato un commercio esorbitante, dal fine ultimo della “sostanza” che un essere umano ne può giovare.

        • nickq

          Si, l’arte è arte, non discuto, e siano gli artisti liberi di dire ciò che sentono, siano i beatles o gli articolo 31, per me è uguale.
          Infatti, più che agli artisti, la mia critica è rivolta ai fruitori (di droghe, non di arte) e alla continua apologia che fanno delle loro malsane, autodistruttive abitudini. Mi rendo conto che non è questo il caso di Amon Paike, certo, avesse citato “Yellow Submarine” il fraintendimento non ci sarebbe stato… tanto me li hanno rotti con “Lucia nel cielo coi diamanti”!
          Ma danny, non penserai davvero che qualunque “sostanza” possa in qualche modo giovare a un essere umano… o forse ti riferisci a individui fortemente limitati, che pagano a caro prezzo, in tutti i sensi, additivi chimici per arrivare dove quelli sani arrivano normalmente (consapevolezza), non riuscendo più, alla fine, nemmeno a scrivere un periodo di senso compiuto senza infilarci dentro flash-back delle loro crisi mistiche, spacciandole per “cultura”.

          • danny

            Non è una questione di abitudine di uso, è una questione di esperienza dopo averne fatto uso, che ad un determinato e meritato argomento ci si arrivi sia lucidamente che per vie empatiche ed eteree non fa differenza.. in entrambi i casi si ha lo stesso risultato ma i contenuti sono differenti.
            La differenza è ciò che caratterizza l’eguaglianza, la democrazia, il rispetto, se fossimo tutti uguali non ne riconosceremmo le varianti e le sfumature, che un’esperienza di fatto è stata diversa dalle altre.
            Io spero soltanto che tu non ti esprima per congetture, che non pensi a quei poveracci di technofili sparati di droghe chimiche di fronte a 1000w a 180 bpm/s, o quelle persone sole e disperate che sole e disperate vivono la loro tossicodipendenza da crack o eroina…
            La sostanza non è quella, ma la sostanza cosa è quando non è naturale?, cosa è la sostanza quando viene alterata, camuffata, appesantita, arricchita , tagliata..? droga? si! quella è droga..
            Concepita, studiata, ed industrializzata, proprio quella che tu interpreti e che ti intimorisce ed indigna, ma la droga è illegale.. e spero che quelle droghe siano per sempre illegali, perché chi le produce in piccolo o in grande alla fine non sono che sottoprodotti di un grande commercio che le case farmaceutiche conducono da anni, e cosa è il prozac? una sostanza? ovvio!, una droga? si!, è legale? si!… ci consente che la legalità del prozac sia costante? le case farmaceutiche che come per i petrolieri hanno una grande influenza sia sui governi che sulla opinione pubblica, e peggio anche sul consenso scientifico medico!
            La sostanza è sana quando è sano l’intento che si ha con quella sostanza, è sano mangiare sano, è igenico quando è pulito, e via dicendo..
            Quindi più chitarre e marjuana per tutti, e abbasso il nylon ;)

          • nickq

            Era chiarissimo dove volevi andare a parare, tutto previsto.
            A quelli come te lascio di buon grado qualunque sostanza psicotropa, legale, illegale, chimica o naturale. Mi tengo la salute, le facoltà mentali, la patente di guida e il privilegio non dovermi nascondere dietro a un nickname anonimo.
            Buon trip, vincente. :)

          • danny

            non posso replicare a quel livello, ma usando diversi browser è difficile sincronizzare cookie, password ecc..
            ecco la mia identità, se ti serve..

  13. Silvio (con i capelli)

    Felipe mio, a parte che se rifate “Across the Universe” in teatro vengo assolutamente a vederti, sui Beatles non si discute. E pensa che sono riusciti a trasformare quell’orda d ragazzine urlanti in un pubblico creativo… Sono quarant’anni che la gente sente i Beatles e decide di prendere una chitarra i mano e suonare…
    P.S. Conosciuta di persona Dana Fuchs, e ti assicuro che dal vivo è veramente Sexy Sadie!

  14. Pingback:Che mi metto stasera? | pollycoke :)

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