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Diaspora, Onesocialweb e gli anti-Facebook

Il progetto Diaspora raccoglie fondi per creare un anti-facebook per nerd. Il team di Onesocialweb risponde piccato e raccoglie consensi per aver già dato inizio ad un anti-facebook per nerd.
Mentre assistiamo alla nascita di un nuovo fecondo terreno per polemiche, permettetemi di dire che fondare questi anti-facebook è totalmente inutile, proprio come sarebbe totalmente inutile (e innocuo) Facebook se non avesse fantastiliardi di utenti, iscritti con nome e cognome veri1 . Impedire ad una singola azienda di salvare i dati che voi stessi fornite? Sì ok, giusto2 . Difendersi dalle attenzioni che potrebbe dedicarvi la CIA? Paranoia. Creare un “anti-” per qualsiasi azienda possa attentare ai vostri diritti? Follia. Google, tanto per dirne una, non mi sembra meno pericolosa di Facebook.
In realtà creare uno o più “anti-” significa cercare risposte ad una domanda erronea. Quel che davvero servirebbe a tutti i Cittadini di Internet è una Carta dei Diritti che ne tuteli la privacy e permetta loro di far valere la propria identità sul web. Fermo restando che chiunque dovrebbe potersi firmare “Biαnkα87” per tentare di sedurvi ;)

Note all'articolo

  1. A proposito, ecco come eliminare il vostro profilo da Facebook []
  2. Ma il vero problema è il modo in cui questi dati sono trattati, forse L’Europa potrebbe castigare Facebook in futuro, per ora c’è stato solo un richiamo []

0 commenti

  1. Dass

    la pericolosità di uno strumento sta nelle mani di chi lo utilizza, e di come lo utilizza
    personalmente uso facebook, e la mia privacy è ben sicura: decido io cosa condividere e con chi.

    • bLax

      ma anche fin li…io non ho facebook ma sono stato taggato da qualche idiota su alcune sue foto….
      giacchè non mi è stato chiesto se potevo essere pubblicato, e vabbè non mi crea problemi, ma che il mio nome o soprannome sia apposto a contenuti non pubblicati da me in primis mi rompe: cosa doveri fare? iscrivermi a facebook per cercare se qualche idiota mi tagga???? non mi pare corretto….

      • mambro

        Questo equivale a lamentarsi dell’esistenza dei fogli e dei muri perche’ qualcuno ha preso una tua foto, l’ha stampata su un foglio, ci ha aggiunto il tuo nome e l’ha attaccata a un muro.

        • bLax

          no bello, nel mondo fisico non ci sono spiderbot che se ne vanno in giro a rendere reperibile al mondo quell’immagine grazie a un click! e che dacchio! se il muro è qui, un cinese non lo vedrà mai, mentre con facebook si….
          lo so, sono questioni anche paranoiche se vuoi, ma non vedo perchè la mia paranoia deve essere gonfiata dalla cretinaggine (o leggerezza) di altri, altrimenti legittimiamo di andare in auto sbronzi lerci, tanto è divertente!

          • mambro

            Forse un cinese no ma prova ad appenderla a un muro in una via molto frequentata di una citta’ e verra’ vista probabilmente da piu’ gente di quella che la vedrebbe se fosse pubblicata sul profilo facebook di una persona a caso non famosa.
            Il problema come al solito non e’ il mezzo ma come lo usa la gente.

          • Aska

            L’esempio della foto sul muro è molto realistico.
            nel nostro piccolo ufficio abbiamo attaccato sul muro le foto di una serata.
            (niente di imbarazzante)
            Quando una delle persone fotografate ha visto le foto ha chiesto di rimuovere tutte le foto in cui compare.
            E così le foto son state rimosse dal muro.

          • bLax

            forse non ti è ancora chiaro il concetto:
            in italia nelle medio-piccole aziende non viene fatto, ma nelle grandi aziende e all’estero prima di assumerti fanno un bel check-up completo della tua persona…..risultato: un conoscente in germania non è riuscito a trovare un cazzo di STAGE (lavoro aggratis) solo perché un suo amico ha pubblicato un video (che percarità lo ritraeva a fare delle stupidaggini….)col suo nome in tag….
            la questione è che finché faccio il coglione per 10 minuti in casa mia, per i presenti, un altro è se queste idiozie sono pubbliche e taggate col mio nome!
            grazie al ciccio anche io so che se metti solo la mia faccia su un muro a pechino nessuno verrà a rompermi le balle! ma la correlazione tag-faccia può avere altre conseguenze, e il problema è che con facebook non decido io chi “viene dentro casa mia” a vedere se faccio l’imbecille o no!
            lo so anche io che il problema è COME i mezzi vengono usati dalla gente,ma siccome IO non decido per la gente, vorrei un po di tutela per chi non gli frega un ciccio di iscriversi a quel “muro” di facebook…non sto dicendo di abolire muri e foto!!!
            vorrei vedere te se ti trovasi nel caso da te stesso citato, magari mentre cerchi lavoro qualcuno appende ovunque tue foto da ubriaco marcio….vorrei sapere cosa faresti a quel qualcuno….
            io lo appenderei alla corda! ribadisco: non capisco perchè per “ripulire” da informazioni non da me pubblicate doveri pure io iscrivermi a facebook????

          • Amon Paike

            se un’azienda ti scarta perchè privatamente fai delle stronzate ma pur sempre umane , allora tanto meglio che per una certa azienda non ci lavori… io se fossi un datore di lavoro, e vedessi l’umanità delle persone la considererei un pregio non un difetto, qualsiasi stronzata umana fatta privatamente.
            I dipendenti si giudicano dalla loro serietà ed efficienza sul posto di lavoro.
            Se il giudizio si estende oltre questa sfera , “TU” datore di lavoro sei solo un depravato fascistoide con manie da pezzo di merda :)

          • Daniele

            @amon paike: la penso come te, ma purtroppo non sono io e non sarai tu ad assumere la gente.
            La prima impressione è quello che conta, la storia del video è successa anche a un mio amico, e raramente chi fà i colloqui ci ride su e ti dà una possibilità..
            Però, nel caso sia un altro a mettere su un video (o delle foto) con me, mi incazzerei come una vespa con questo tipo, non con facebook

          • Amon Paike

            @ Daniele
            di sti tempi , che qualcuno venga trombato per un video privato, mi suona molto di scusa, mi spiego meglio, se fossimo in un periodo storico normale, dove l’economia fosse nella norma ti darei ragione, ma guardando con un’ottica più ampia gli imprenditori licenziano a raffica a prescindere perchè c’è la crisi più grossa mai vista. La crisi è il cambiamento. E tutto è collegato. La rete , la socialità della rete sta mettendo in gioco anche questa fase.
            Scusa se ci aggiungo il classico video… ma credo che ci stia a pennello :D

    • destynova

      Nulla di più falso, facebook, nella fase di iscrizione, chiede la password della tua mail per accedere alla tua lista di contatti; questi contatti li userà per collegarti agli altri utenti di facebook.
      Tu puoi anche non darla la password ma chi ha la tua mail farà lo stesso?

      • Dass

        prima di tutto ti puoi rifiutare di usare la tua lista contatti di gmail o hotmail per cercare contatti su facebook, secondo puoi rifiutare una richiesta di amicizia da parte di una persona (che so, datore di lavoro) con cui non vuoi condividere il cazzeggio informatico

  2. apasotti

    Oltre a quelli citati, il difetto più grande di Facebook stà nell’univocità del tipo di relazione che si instaura tra le persone. Non posso essere “amico” di tutti. Ho molti amici, molti parenti, molti conoscenti,alcuni colleghi e via dicendo. Non mi piace “ignorare” un “contatto”, per non “relazionarmi” con lui.
    Preferirei poter scegliere il “tipo” di relazione che mi lega ad altre persone, magari in maniera multipla (ho molti colleghi che sono anche amici).
    Se nascerà qualcosa che rispecchierà questo modello di relazioni, avrà la mia adesione, e se open magari anche il mio supporto!

    • mambro

      Esiste gia’. Basta creare gruppi di amici con permessi diversi. E per ogni contenuto che pubblichi puoi decidere quali gruppi di amici possono accedervi. Quindi ad esempio puoi creare un gruppo “rompiballe che devo accettare come amici per forza ma con cui non voglio condividere la mia vita privata” al cui neghi il permesso di vedere qualsiasi cosa.

      • apasotti

        Buono a sapersi, ma in realtà quello che mi da’ proprio fastidio è che al “rompiballe che devo accettare come amico per forza ma con cui non voglio condividere la mia vita privata” preferirei poter dire “conoscente” con sottinteso “si, be forse per qualche motivo le nostre vite si sono incrociate, ma non ne facciamo un caso di stato se non ti considero” :D
        Lo so’ è più una “tara” mia, ma questa cosa “dell’amico” che poi confino non mi convince (dal punto di vista “relazionale”, so’ che tecnicamente funziona.).

        • mambro

          Ah quindi e’ piu’ un problema “filosofico” sul significato di “amico” :D
          Non mi sembra cosi’ sostanziale.
          Anzi se proprio vogliamo parlare del punto di vista umano credo che come sia adesso vada piuttosto bene. Se Tizio divide i suoi amici in gruppi che chiama “Amici”, “Conoscenti”, “Colleghi” e poi Caio viene messo nel gruppo “Conoscenti” e non in quello “Amici”, Caio stesso non lo viene a sapere.
          Questo evita situazioni abbastanza tristi del tipo Caio invia una “richiesta di amicizia” a Tizio e riceve come risposta “sei stato aggiunto alla lista dei CONOSCENTI di Tizio”.
          Diciamo che la cosa migliore sarebbe chiamarli “Contatti” invece che “Amici” e poi ognuno si crea le categorizzazioni che vuole ma in ogni caso non mi sembra un problema degno di nota :D

          • Aska

            in questo momento mi sto immaginando un amico della mia stessa città che si vede arrivare la notifica: “sei stato aggiunto alla lista ESTERO di Tizio” :)
            io ho fatto una suddivisione “gruppo x estero” per gli amici a cui far vedere soltanto alcune cose.
            Tanti amici poi li ho inseriti anche alla lista “giochi”, così vedono quello che pubblico sui giochi a cui partecipo su fb.
            Di personalizzazioni ce ne sono tante… forse troppe… e tanto incasinate…
            spero riescano a trovare il modo di renderlo ancora più personalizzabile ma semplificando le impostazioni.

  3. picchio

    il problema dei social network non è la privacy o le frodi o altre cose, non è in realtà facebook o internet il problema del secolo ma il problema dipende da come si usa un servizio online ma sopratutto da chi li usa. Questa specie di fobia che è nata per i Social Network e per internet in generale è stata creata ad hoc da i signori politici perché si erano resi conto di non poter controllare più la loro creatura (vedi Arpanet la prima rete fatta per scopi militari).
    Quando inventarono la bomba atomica non la fecero mica per scopi militari (be forse gli USA la fecero solo per questo) ma quando i fisici europei scoprirono la fissione nucleare e la svilupparono lo fecero per un mondo migliore e non per aumentare il terrore.

  4. Santiago

    Ma io preferisco l’anonimato in rete piuttosto che una Carta dei Diritti, e per conseguenza dell’identità sul web. A quel punto si sei rintracciabile facebook o no. L’anonimato in rete sottende ad un’idea più bella e miglior concepita.
    PS: A proposito di Facebook, potresti specificare nel post di Stallman che in realtà il gruppo FSF non è poi cosi tanto personale? visto che, fino a prova contraria, è stata creata da uno qualunque, ha 120 miseri fans, e reca la scritta “this is an unofficial page”?
    http://pollycoke.com/2010/05/13/stallman-vs-apple-ipad-bill-gates-facebook-e-tutto-il-resto-2/#comment-20707

  5. boyska

    il tuo commento – imho – sta incredibilmente fuori dal contesto, e ignora deliberatamente persino il della pagina web che hai linkato, che inizia proprio con “decentralize”.
    Proprio cosi’, decentralizzare.
    Se la bonta’ di uno strumento dipende solo dal suo “padrone”, allora lo soluzione e’ ovvia: se il padrone sono io, posso star sicuro. Almeno della buona fede.
    E’ questa la novita’ piu’ allarmante del web: i cattivi ci sono sempre stati, ma ora gli vengono concesse sempre maggiori armi. Ecco, impariamo a gestirci la nostra vita, i nostri strumenti tecnologici, il nostro sapere. Altrimenti di quale “liberazione” parla il free software?

  6. Amon Paike

    A me della privacy non mi frega quasi nulla, sono abbastanza riservato da ritenere che se qualcuno si impegni cosi tanto per bypassare il mio pseudonimo per capire chi sono (o chi non sono , visto che credo di essere più il mio alterego che quello l’ “IO” impostomi dalla società) come minimo avrebbe seri motivi, perchè vorrebbe dire che sarei una seria minaccia per una dinosaurica lenta old-society. Ammesso che già questa fase sarebbe un grossissimo ostacolo da sormontare, non il capire chi sono “realmente” ma che dei dinosauri arrovino a capire se e quanto possa essere una minaccia per loro :D. Se poi riuscissero ad arrivare a questa fase , cioè a capire che possa essere una minaccia pericolosa per loro, e decidessero di “decriptarmi” allora non potrei esserne che contento perchè sarei qualcuno relativamente importante. XD
    Dopo questo grattacapo volutamente ingrovigliato e contorto, vorrei vedere se qualcuno riuscisse a bypassare anche l’ennesimo ostacolo dell’ostacolo, e cioè oltre ad non essersi annoiati fin qui, andare a scovare la contorta identità di un pseudonimo che potenzialmente nella realtà sarebbe una banalissima e noiosa identità :D

  7. BoySka

    @Amon Paike. La tua privacy e’ gia’ stata violatissima. Non sanno come si chiami quella persona a cui piace quel gruppo, quello sport, quella materia… ma sanno che c’e’ un altro nerd a cui piace X, che quel nerd parla di facebook e dell’anti-facebook, qual e’ il suo pseudonimo, a quali ML e’ iscritto, ecc. Il nome a questo punto e’ un dettaglio trascurabile, per gli analisti di mercato :)

    • Amon Paike

      ma a quel punto non si sta parlando della mia privacy, ma del mio pubblico pensiero, tanto pubblico da sapere che se per pura casualità si concentrasse una serie si coincidenze, da saper cogliere l’attimo con occhio da aquila e postare la giusta domanda, o rispondere al giusto quesito, o magari saper dare il giusto suggerimento… gli analisti di mercato allora dovrebbero preoccuparsi più della mia intuizione e della mia bocca che potrebbe aprirsi al momento giusto che di quanto sono nerd e di monitorale le mie abitudini. xD
      Si parla di interattività, di qualcosa di liquido che cambia in ogni istante. Per questo dico che certe dinamiche, cioè il monitorare, il catalogare sono tutte cose che fanno parte di un dinosaurico mondo, solo che ancora non lo si è ben compreso :D

      • Amon Paike

        per farti capire quel che voglio dire, quest’uomo con un semplice video ha dato il via ad una rivoluzione o meglio l’ha resa “visibile” accellerando l’evento.

        Chi non conosce questo video?

        • matt

          Scriverlo con due “L” non lo renderà più accelerante.
          (negli ultimi giorni l’hai scritto parecchie volte, sempre sbagliato)

          • Amon Paike

            dal mio luogo di provenienza dire accelerare non è che suona male , suona malissimo perciò sono costretto a scrivere accellerare e scriverò sempre e nonnostante accellerare che assume un significato più adeguato alla mia psyche, poi tu puoi benissimo decifrarlo come un grave errore , ma credimi , ne faccio puntualmente di più gravi e orribilanti e non per questo non mi faccio capire :)
            http://forum.accademiadellacrusca.it/forum_5/interventi/1864.shtml

  8. salvatore

    Carta dei diritti… Sei andato a vedere Robin Hood? xD
    In ogni caso,neppure avevo capito che Diaspora fosse un anti-fb :/ Mah,perdite di tempo. Penso.

      • salvatore

        certo che se poi in realtà questo tipo di social network è molto innovativo allora ne varrebbe la pena probabilmente. Ma per il resto non so. vediamo,va’! tutti con pop-corn!

  9. Amon Paike

    Facendo previsioni , la prossima tappa è la 3D izzazione massiccia del web, credo che questa nuova rivoluzione inizierà verso ottobre-novembre… noto che in giro si stanno scaldando i motori

  10. Alessandro

    Stavolta, Felipe, non hai capito niente di nessuno dei due progetti che hai linkato. L’idea che non bisogna essere troppo paranoici sui nostri dati in mano a Facebook e simili la condivido, ma quei due progetti, leggine bene le descrizioni, non c’entrano niente con il voler costruire un anti-facebook per nerd.

    • Federico Alfredo Moretti

      Condivido e, nonostante le intenzioni “dichiarate” dagli sviluppatori (almeno per quanto riguarda OneSocialWeb, perché Diaspora mi sa tanto di cavallo di Troia per avere donazioni ad minchiam), credo che piuttosto siano alternative a Ning — che è sempre stato migliore per contenuti e utenti registrati rispetto a Facebook.
      Quanto alla paranoia da privacy, io sono sempre convinto che chi non ha nulla da nascondere non abbia niente di cui avere paura: vivere nel 2010 significa essere tracciati da strutture statali e private, anche se non si possiede un computer e non si è connessi a internet. Basta risiedere in Italia e non essere un immigrato clandestino: vi siete mai chiesti a cosa servano carta d’identità elettronica, codice fiscale legato alla tessera sanitaria magnetica e la nuova patente?
      Per dirne una, se non fosse per la geolocalizzazione del Telepass mia madre dovrebbe pagare una multa per ingresso in ZTL nel Salernitano, dove per inciso non ha mai messo piede: certo se si evade il fisco e si possiede una carta d’identità si viene “sgamati” subito… questo è il timore degli Italiani, che poi firmano contro i tumori et similia non sapendo che quella firma sarà usata da un partito per presentare le proprie liste.
      Facebook ha introdotto un concetto che chi come me non pensa d’avere nulla da nascondere e ha sempre “pagato” per aver preso posizione su qualcosa attendeva da tempo: la morte dei nickname. Per quanto mi riguarda, se non posso chiamarti per nome non esisti… perché potresti non essere chi dici di essere. Una frase poco intrigante dal punto di vista lessicale/sintattico, ma abbastanza significativa: gli “anonimi” sono solo utili idioti [e adesso persino inutili] (cit.).

      • Santiago

        “Quanto alla paranoia da privacy, io sono sempre convinto che chi non ha nulla da nascondere non abbia niente di cui avere paura

        Non sono d’accordo. Io ho il diritto di rimanere anonimo quando e come voglio. Tra l’altro, questa cosa l’ha detta il CEO di Google poco fa, senza tenere conto delle persone che vivono in Cina o Cuba.
        E fin qui parliamo a livello pratico, perché a livello teorico una persona che non ha niente da nascondere non è mica una cosa positiva.

      • Ste

        “certo se si evade il fisco e si possiede una carta d’identità si viene “sgamati” subito”
        Torna a sognare un mondo migliore…

      • Torquato Tasso

        certo, se non ho nome e cognome non esisto.
        Piacere, Torquato Tasso. E chi mi dice che il tuo nome.cognome sia piu’ identificativo del mio, scusa?
        Sei _sicuro_ di non avere niente da nascondere? Il fatto di essere una brava persona non c’entra nulla. C’e’ gente che e’ stata arrestata solo perche’ scambiava musica, si faceva una cultura. C’e’ gente che e’ stata arrestata solo per avere delle opinioni. Non parlo di chissa’ cosa, parlo dell’Italia.
        Abbiamo tutti qualcosa da nascondere, per fortuna.

        • Santiago

          Abbiamo tutti qualcosa da nascondere, per fortuna.

          Esatto. E la cosa più ironica è che se non hai niente da nascondere non esisti. Basta analizzare il fenomeno di Grande Fratello, i concorrenti ripetono spesso: io non ho niente da nascondere. Beh mica scelgono chiunque per entrare nella casa, e guarda a caso scelgono dei meri imbecilli.

        • Alessandro

          Hai ragione, ma qui il punto è che le persone che scelgono di condividere i loro dati su Facebook o su altri social network lo fanno volontariamente. Se vuoi che alcuni tuoi dati restino privati basta non pubblicarli. Può capitare di essere taggati in una foto da altri, ma anche in questo caso vieni avvisato ed hai la possibilità di rimuovere il tag con un clic. Se poi qualcuno non sopporta il modo in cui Facebook tratta le informazioni che gli utenti hanno scelto di fornire, basta che non si iscriva a Facebook.

          • Santiago

            Purtroppo non è detto. Io ad esempio sono contrario di cosa possa farsi facebook dei miei dati, può venderli a terzi per analisi di marketing – cosa che, basandoci sulle interviste agli ex dipendendi, fanno già – quindi non sono neanche iscritto. Ora, mi è capitato di sapere o trovarmi vedendo delle foto mie su facebook. Di amici che hanno un’account e mettono delle foto su facebook in cui ci sono io. Taggandomi oltretutto(senza link perché non sono scritto), ma con tanto di nome e cognome. Questo mi sta un po’ sui maroni, e non posso farci niente tranne che chiamare il mio amico e dirgli “senti puoi togliere la foto, o per lo meno il tag?”

          • Federico Alfredo Moretti

            Se sei Italiano e hai un indirizzo i tuoi dati sono già in vendita da Poste Italiane, Facebook è solo una proiezione online. La differenza è che da Poste Italiane un cliente business se li compra in 10 min. mentre con Facebook è più complesso. Credimi, ho fatto campagne elettorali per anni e ho avuto accesso ad archivi di dati suddivisi per nucleo famigliare, orientamento politico, ecc.: altro che Facebook (era prima del 2004)!

          • Santiago

            @Federico
            Ma quali dati di preciso? Non credo che Poste Italiane abbia delle mie foto, delle mie conversazioni su cosa penso della nuova coca cola zero.
            Ho letto un’intervista in cui un ex dipendente di Facebook sostiene che vendono un sacco di informazioni utili per chi fa ad esempio marketing. Quindi se io esprimo un parere sulla nuova coca cola, questo forse verrà inviato assieme a tanti altri pareri all’ufficio marketing di coca cola. E quindi io sto facendo un tester involontariamente, e facebook si sta arricchendo alle mie spalle.
            Poi la cosa che dici è interessante, ma come fa Poste Italiane a sapere il mio orientamento politico? apre le lettere?

      • bLax

        “Per quanto mi riguarda, se non posso chiamarti per nome non esisti…”
        questa è un po un idiozia: io esisto eccome, che mi chiami bLax o Babbo Natale, però ho un’opinione, e questa è libera di essere letta e commentata indipendentemente che io sia il tuo migliore amico o il tuo peggior nemico nella vita reale! tu puoi solo constatare la mia opinione, non la puoi legare a un’identità…..sta a me essere coerente con quello che predico in maniera anonima, non sta decidere a te se le mie condotte sono giuste o coerenti. in questo momento potrei anche (improbabile ma non impossibile) essere Pier$ilvio Berlusconi come una meretrice della tangenziale, come un paraplegico che al bar non riceverebbe attenzioni….ma tu non lo sai….l’importanza dei miei commenti è commisurata alla coerenza che esprimo, non da CHI si esprime.
        questa è sempre stata la cosa bella di internet, un modo facile per raggiungere un livello PARITETICO nei piani di discussione e scambio di informazioni, nella vita reale purtroppo si danno ancora peso a tante stupidate…..
        questo per me è la forza del nickname…ed è pure malleabile, non è detto che tra i miei nickname non vi sia anche il mio nome reale, ma spetta a me decidere

        • Federico Alfredo Moretti

          L’opinione che non è supportata da chi si prende la responsabilità d’esprimerla non vale nulla: “se non sei disposto a rischiare nulla per le tue idee o, le tue idee non valgono niente o non vali niente tu” (cit.).

    • felipe

      @Alessandro:
      Piano con i “non hai capito niente”, eh! :)
      Non è che se uno propone un livello di astrazione in più può stare a pensare al precisino che si attacca alle parole ^^ Ovviamente quel “facebook per nerd” ce lo aggiungo io e non è la definizione che loro stessi danno di sè :D

  11. erasmusjam

    Preferivo i newsgroup: liberi, anonimi (volendo) e senza filtri. Altro che ste cagate “social”

  12. Nedanfor

    Per le generazioni oggi coinvolte in Facebook e tutti noi contemporanei non c’è via di fuga, la speranza è che i nostri figli e i figli di quelle generazioni capiscano come usare determinati strumenti. Non abbiamo ancora dei distorsori che impediscono alla gente di fotografarci e finché siamo circondati di pirla che stanno perennemente su FB e ci taggano non possiamo fare nulla (fuorché smettere di avere una vita sociale, che non è mai il massimo). Insomma, vediamo di imparare qualcosa da tutto questo, è la cosa più importante.

  13. felipe

    @non-sono-un-criminale-ma-la-mia-privacy-ecc-ecc
    La privacy di chiunque è sacrosanta. Ognuno dovrebbe avere il diritto di poter scegliere quando e dove apparire, ma non vedo come un network decentralizzato possa mai evitare a chiunque di diffondere notizie, immagini, video o qualsiasi altro dato sensibile.
    Facebook è un caso eclatante perché per la prima volta gli internauti hanno cominciato ad usare “nomi e cognomi” al posto dei nomignoli, ma il concetto di privacy deve essere affrontato in maniera più seria, non con la barzelletta degli anti-facebook. Per questo scrivo che sono a favore di una carta dei diritti dei cittadini di internet.
    @non-hai-capito-quelli-non-sono-anti-facebook-per-nerd:
    Sì ok Diaspora e Onesocialweb sono potenzialmente tantissime altre cose che facebook non è, e sono potenzialmente aperti a non-nerd ecc ecc ecc. Tutto molto ovvio.
    Ciò non toglie che io ritenga appropriata la definizione di “anti-facebook per nerd” :)

  14. luis

    @TUTTI
    Senza alcuna presunzione, ma basta leggere un po’di Storia per capire la pericolosità dii FB e dei social-network in generale e di tutte le LISTE DI CITTADINI a partire dalle semplici liste di nomi di un anagrafe (un cognome dice almeno da dove vieni e in un sacco di posti questa semplice infomazione costituisce già un pericolo -Vedi India 1984-), fino ai social che quei nomi riempiono di contenuti mooolto interessanti per qualsiasi tipo di potere. E questo vale per l’ imprevedibile futuro. Ma la mancanza di una legislazione chiara, efficace e soprattutto rispettata li rende pericolosissimi anche nel “rilassato” presente.
    Fa specie poi che l’esempio (vero o non vero che sia) della ricerca di lavoro e dello scarto conseguente a ” ciò che è stato messo su FB a mia insaputa”, venga preso con tanta leggerezza. Primo non è certo un caso che l’ esempio riguardi la ricerca di lavoro, un ambito di crisi cioè, dove la soprivvivenza dell’ uno è la morte dell ‘altro e dove non regna più alcun rispetto di nessuna regola. In questo far-west la gestione, falsificazione, diffusione di informazioni private e la facilità di reperimento/modificazione di queste, è un’arma potentissima. E in questo occidente al tramonto (non è pessimismo è semplice lettura della Storia) gli ambiti di crisi andranno crescendo… L’ incapacità di vedere il pericolo, o l’ ingenuità con cui ci si difende (“puoi dare l’ amicizia a chi vuoi tu “) fanno parte essi stessi di questo cambiamento e sono un segno della acquiescenza con cui da sempre accogliamo le innovazioni tecnologiche, accorgendoci troppo tardi delle controindicazioni. Senza voler fare le cassandre, ma si pensa a cosa significa davvero in un paese come la Cina in cui i giovani non hanno idea di cosa sia successo a Tienanmen (e non perchè non hanno voglia di studiare come i nostri) e in cui ogni anno vengono condannate a morte 5000 persone con processi indiziari e sommari, avere milioni di utenti, perlopiù giovani e istruiti (ossia la stessa fascia a cui si devono gran parte dei mutamenti sociali di un paese) iscritti con nome e cognome, preferenze sessuali religiose e politiche esplicite? E chi pensa che ” si, ma può succedere solo in cina” si compri un buon manuale di storia degli ultimi due secoli e ci rifletta su.
    Detto ciò a me la proposta di Felipe mi pare piena di buon senso… oddio, non che ci metta al riparo da ogni rischio ma la capacità di creare poteri transnazionali che gestiscano in modo efficiente, trasparente e garantito le nostre identità digitali potrebbe aiutare. Ma non so davvero in che modo si potrebbe mai attualizzare. Credo che la questione tecnica meriti più di una riflessione.

  15. Pingback:Ecco Diaspora. Inviti (illimitati) per i pollycokers :) | pollycoke :)

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