Quando si tratta di problemi legati alla privacy in rete, per qualche imperscrutabile ragione gli utenti di software libero e/o open source, i veterani di Internet, i subgeni, e i nerd la pensano come chi per necessità o diletto si dedica a crimini contro cose e persone.
Non so esattamente in quale tra queste succitate categorie io e voi possiamo rientrare, ma direi che anche in questi lidi l’attenzione sui problemi legati alla riservatezza è molto alta. Lo si nota in qualsiasi discussione affrontiamo sul tema “social network”, come quella animatasi nell’articolo “Diaspora, Onesocialweb e gli anti-Facebook“, in cui ho espresso la necessità non tanto di avversare Facebook (e simili), quanto di regolarli e tutelarci: sintetizzata tante volte in queste pagine con l’idea di una Carta dei Diritti.
Questo video trovato in rete veicola una risposta molto sensata: visto che è impossibile arrestare l’avanzata dei social media, visto che i datori di lavoro assumono sempre più basandosi sul numero di connessioni su Facebook e di raccomandazioni su LinkedIn, visto che la gente tromba grazie ai social media, forse è meglio cercare di viverseli nel miglior modo possibile e farsi trovare pronti.
Già che ci siamo: potete trovare pollycoke su Facebook, su Twitter e di sicuro anche in qualche aperitivo. Più sociale di così… :)
Ma cosa intendi di preciso con Carta dei Diritti?
Qualcosa che annulli l’anonimato in rete?
il video ha ragione su tutto, ed è maledettamente inquietante…
e me quando sono apocalittici ed epocali invece mi gasa :>
allora sei inquietante anche tu…. :D
ehehehe…. quanto ti quoto! xD
fondamentalmente le persone vogliono dire al mondo che esistono. e i social network, blog ecc.. glielo (ce lo) permettono.
cavolo hai ragione, non ero mai arrivato a questa conclusione!
come ho affermato su di un commento nel tuo post precedente, i social media non sono ne buoni ne cattivi, ma dipenda da come si usano.
PS: dove che si tromba con i social media ?
Che domanda Picchio!! su Badoo!!
pensaci, ormai su facebook hai pure i contatti dei tuoi parenti, invece su Badoo metti le tue foto piccanti, e potrai mettere:
sono shoccato :| Meno male che non ho ne facebook e ne badoo, mi limito ai cinguettii su twitter.
Figurati io non ho manco quello. Però un amico sostiene che su Badoo ha già concluso con due ragazze. E per niente brutte. Mah…
idem. cmq io coi media tradizionali acchiapp(av)o lo stesso
Forse le categorie da te citate quando si parla di privacy esagerano, d’altra parte però ci sono decine di milioni di utenti che non si pongono assolutamente il problema. Ricordo per esempio che una volta ne accennai ad un amico e questo mi guardo come a dire:di che caxxo stai parlando? Ai tempi miei c’erano solo le chat e devo dire che qualche trombata me la sono fatta grazie alla frequentazioni di queste. Fortuna che allora non usavo ancora linux, sennò mi sarei fatto le pippe: il sito della chat che frequentavo andava solo con explorer, e con firefox, allora alla versione 1, non ci si entrava proprio
Ai miei tempi c’erano le chat e le compagne di scuole e sincermaente preferivo passare direttamente per le seconde!
Comunque “Con firefox non si è entrava proprio” è memorabile
Il problema dei social media è il controllo. Il controllo dei nostri dati. Nessuno può arrestate l’avanzata dei social media. Si può solo pretendere e magari ottenere il controllo dei propri dati.
L’idea magari ancora confusa dei ragazzi di Diaspora è quella di una rete distribuita in cui riappropriarsi del controllo dei propri dati.
Ti faccio un esempio: Docs.com.
Per accedere devi cedere a microsoft l’accesso ai tuoi dati e la tua rete (via facebook connect).
Quindi concedi a microsoft i tuoi documenti (spesso cose molto private, magari riguardanti il tuo lavoro e affari) poi l’accesso ai tuoi dati personali e anche la tua rete di conoscenze che microsoft aggiungerà al proprio database di reti.
Il problema è che poche grandi società abbiano accesso a una quantità smisurata di dati e soprattutto connessioni. Non è semplicemente un problema di privacy è un problema di smisurato potere in mano di poche persone.
Il problema è creare una piattaforma comune come si è fatto con il web dove ognuno accede con il browser che più gli aggrada e non è costretto ad usare UN SOLO BROWSER.
Insomma è un problema di libertà non di “io non ho niente da nascondere”.
Ricordo un sociologo che spiegava come le persone tendano ad illudersi sul futuro della tecnologia.
Chiamatemi scettico, ma questi video che buttano dati a casaccio mi sanno tanto di voler catturare l’attenzione di chi ha aspettative eccessive sul futuro (di quelli che credono che arriveremo a Star Treck per il 2020). La realtà potrebbe essere un’altra cosa.
E poi mi domando, sarà, ma esiste un modo di arrivare a leggere tutto quello che scrivo? Non è che a livello tecnologico questa cosa è un po’ impossibile? Cioè, veramente crediamo che Facebook possa andare in dettaglio, e ricavare utilità da questo, sulle info di ogni suo singolo utente??
cosa è buttato a casaccio?
:> non è una realtà palese che fb & company in un anno e mezzo sono cresciuti a dismisura?
non è una realtà se si ipotizza un cambiamento radicale tale quanto la rivoluzione industriale?
non è una realtà che fino a pochissimi anni or-sono esitevano pochi che imponevano la loro visione di vita a molti? (egemonia di giornali-radio-televisioni) e che da ora poco tempo non è più cosi, che molte più persone possono contribuire a plasmare con la loro voce il futuro, come non lo è stato mai fino a questo momento?
Che stai dicendo tu @viadante ancora ti illudi che non è successo nulla e che è tutta un’illusione?
Qualche riflessione i social network la meritano. La gente ci mette nome e cognome, ti dice dove si trova, come e con chi è relazionata, che cosa gli piace, cosa gli fa cagare…
Recentemente ho assistito a una conferenza piuttosto interessante: in pratica c’è chi sta studiando le reti di conoscenze dei cristiani registrati su facebook per individuare automaticamente i cosiddetti leader, ovvero individui carismatici in grado di influenzare tanta gente con il loro parere (che vale piu di una pubblicità su un sito). E questo per sfruttare a fini commerciali il loro appeal.
Scenario possiible: io ho un blog molto seguito che parla di un certo argomento (ad esempio sw libero) e ad un tratto vengo avvicinato da una azienda che mi mette in mano un pc con un altro sistema operativo, mi paga, e mi chiede di lanciare segnali positivi sul prodotto in questione
Esistono molti studi riguardanti la tua seconda domanda.
La risposta corta è SI. Ciò che scrivi, il tuo clickstream e le tue preferenze sono di grande utilità per diversi usi (non necessariamente nefasti): dalla modellazione utente alla pubblicità.
Le informazioni sugli utenti sono la vera e proprio “moneta” del web 2.1 ^_^
Il punto resta sempre:
qualsiasi cosa realizzata al solo scopo di fare quattrini, molti, in fretta e con pochi investimenti iniziali, fattori tipici del web 2.0, alla lunga non porterà nulla di buono, finito lo sfruttamento commerciale del traffico/utenti tutto cadrà nell’oblio, nascerà una nuova cosa, e tutti a correre sul nuovo giocattolo. Il resto sono solo promesse ed illusioni del marketing.
Ogni evoluzione tecnologica dall’epoca dell’invenzione della ruota e’ stata fatto al fine di fare quattrini ^_^
Questo non vuol dire che sia necessariamente una cosa malvagia o che sia destinato a collassare.
PS:
“Il cinema è un’invenzione senza futuro” (A. Lumière)
Cosa?!
Hai delle prove al riguardo? prego.
Altrimenti non puoi dire che sia vero. Anzi ritengo proprio il contrario…
Come se io ogni volta che mi valgo del teorema di Pitagora debba pagare una tassa alla scuola pitagorica… Quello che hai appena detto è frutto dell’era in cui viviamo, piena di brevetti.
Prove? Apri un libro di storia. Trovami un’innovazione tecnologia che NON sia stata originata e poi spinta da necessita pecuniarie.
Che c’etrano i brevetti? Mica è l’unico modo di fare soldi su una rivoluzione tecnologica.
Pensi che una volta le nuove scoperte le facessero omini incantati che non mangiavano? Da chi pensi arrivassero i soldi a Leonardo Da Vinci? Per quali motivi glieli davano (indizio: guarda i suoi disegni di armi…) ?
Il teorema di pitagora per esempio era utilissimo all’architettura ed ebbe diverse ripercussioni in quel senso. Pensa che i pitagorici erano una setta chiusissima che non volevano assolutamente rivelare i propri segreti ai non iniziati. Altro che Open Source ^_^
E dall’inizio dei tempi che la ricerca è spinta per motivi economici… Poi esistono anche paesi stupidi che ritengono che la ricerca sia solo una cosa da “omini studiosi” che non serve a nulla di pratico e quindi va tagliata. Uno inizia per I e finisce per talia.
@lola
La ruota. Hai detto che dai tempi della ruota l’umanità va avanti a forza di incentivi e motivazioni economiche. Invece non è cosi. Dimostrami che la ruota è stata creata per fini economici o legati al denaro e ti darò ragione.
PS: non vale che tiri fuori gli egizi perché antropologi hanno dimostrato sia stata inventata molto prima.
Ancora una volta, errore.
E un’esempio l’hai dato perfino te. Pitagora non ci ricavava niente se non soltanto merito. La loro scuola era chiusa ma non facevano ricerche spinti dai motivi economici, e cosi valeva per tante altre scuole filosofiche.
Tu non hai mai pagato per aver usato il teorema di pitagora, e non l’ha mai fatto nessun architetto al mondo. Più GPL di così.
Adesso è “GPL”. allora solo se eri della setta potevi conoscere le innovazioni matematiche. Pitagora non ci ricavava niente? Allora perchè nascondevano quel sapere? Come si mantenevano secondo te? (hint: oggi le chiamerebbero consulenze…) Vendevano COMPETENZA (non la conoscenza su cui si basava) perché era considerato sommamente disdicevole vendere sostanza. ^_^
La ruota? Hai idea di che enormi vantaggi ha dato al commercio? Il carro! La grande mobilita! La possibilità di trasportare beni per scambiarli su distanze allora incredibili!
Perché credi sia nata la ruota?
Perche la gente voleva moversi più veloce. Perché? Per cacciare meglio, per trovare nuovi territori più convenienti, per commerciare meglio: per tutti quei vantaggi che oggi sono appunto identificati col denaro. Magari allora il “denaro” era la carcassa di un mammuth, ma il concetto non cambia… sempre di “vantaggi materiali” che elevano la tua posizione sociale e il tuo stile di vita. ^_^
@lola:
Capisci che non puoi affermare con certezza che i pitagorici “vendessero” qualcosa? Concordi per lo meno che non è detto?
Tanto per fare un’esempio, secondo Aristotele, la scuola pitagorica era caratterizzata di una vita comunitaria, condividevano perfino i beni, ed erano una società a sé, quindi tutto quello che facevano, non lo facevano per i “soldì”.
Tu però – con molta certezza, mi pare di capire, e se non è cosi chiedo scusa – affermi che loro vendevano.
Non concordo con la tua visione in cui tutto ciò che si fa e si è fatto è stato mirato a ricavare profitto economico.
Io differenzio quel che chiamiamo “prodotto” da quel che chiamiamo “invenzione”.
E non sono l’unico che lo pensa, ti basta leggere “Il Capitale” di Marx per capire che forse, in passato, la gente non faceva le cose per soldi.
PS:
Mi stai solo dicendo quel che si è fatto in seguito – cosa abbastanza inutile, perché lo so già – ma non mi hai ancora risposto se hai prove per affermare che la ruota sia stata inventata “al fine di fare quattrini“
È cambiata la misura, un tempo si investiva e sviluppava in tempi lunghi, oggi se la trimestrale non è buona, si taglia tutto.
Le attuali tecnologie sono usa e getta, arraffa più soldi che puoi nel periodo più breve possibile, poi butta tutto alle ortiche.
Non mi pare un metodo tanto sano.
La foga di ottenere tuto e subito fa parte della natura umana che non penso sia cambiata molto negli ultimi 9000 anni.
Tuttavia esistono anche persone lungimiranti che investono nella ricerca pura. Non perchè sono santi: perchè ne capiscono i vantaggi a lungo termine.
In USA lo fanno. Conosco molti italiani (fisici, informatici, medici) che vanno li per quello.
In Italia no perchè qui i furbi sono appunto quelli che arraffano e scappano…Ma da almeno 600 anni non da ieri…
Non mi è chiaro il concetto di tecnologia “usa e getta”. Puoi fare degli esempi?
@lola
ti prego smettila di assoggettare tutto il resto del mondo unicamente alla tua visione, è claustrofobico leggerti.
Ogni uomo considera i limiti della propria visione personale come i limiti del mondo.
Arthur Schopenhauer
Divertente che un video prodotto per mostrarci un futuro possibile esibisca il logo di Internet Explorer. Cmq io non sono iscritto a faccialibro e campo così contento che neanche vi racconto!
XD vero divertente , ma è anche realistico che per 4 anni la visione di internet è stata quella della microsoft con l’egemone merda di explorer , dialer , popup trappola e truffaldine XD
firefox santo subito :3
Esatto: un futuro possiible illustrato da chi non sa neanche interpretare il passato recente per me è fuffa. Com’è che lo chiamano nel video? Fad?
Io non sono iscritto a facebook e me ne vanto xD Comunque non vorrei che tutta questa campagna contro i social network che distruggono la privacy sia solo una specchietto per le allodole. Tanto la nostra vita privata la possono spiare come e quando vogliono.
Non credo. Una cosa è muovere i servizi segreti o mettere su Echelon, un’altra disporre dei dati che gli utenti, piu o meno consapevolmente, mettono a disposizione di tutti
Paradossalmente questo è il progresso. Niente più furto di dati, saranno loro a darceli. Però almeno per quanto riguarda i servizi segreti almeno si contengono i costi e paghiamo di meno per essere spiati… Evviva.
Detto questo… Facebook non reggerà in eterno. Se non reinventi, muori. Si sta muovendo bene ma… Non è il futuro. Il futuro sono realtà distribuite o cooperative (es. Wikipedia è il futuro).
a me questa dei servizi segreti che spiano tutto e tutti mi pare una gran puttanata come anche echelon visto come il grande spione mi pare ancor di più una grandissima puttanata.
Il 99% della gente è banale, me incluso, al livello di intelligenza non sarebbe capace di cambiare lo status quo di granchè.
Quell’1% di persone che hanno intelligenza e capacità di smuovere tasselli cardini della società di sicuro hanno anche intelligenza e capacità di bypassare un ipotetico echelon….se non addirittura usarlo a proprio vantaggio
Si parlava in termini ipotetici. La banalità della gente (me compreso) a differenza di prima è a disposizione di tutti, pubblicata su internet e la si può consultare gratuitamente, senza fare grandi sforzi.
Tuttavia stai sbagliando: è vero che la gente scrive roba poco interessante e non conta un bel niente ma non è questo quello che conta. Le informazioni lasciate in rete (chi sono, dove sono, cosa mi piace, chi conosco) possono essere utilizzate a) a fini propagandistici b) a fini commerciali
Semmai solo l’1% della gente possiede filtri culturali sufficienti per non farsi imbambolare. (Vedi il ventennio che stiamo vivendo)
“visto che la gente tromba grazie ai social media”
ahahahahahaha… fantastico!
Questa cosa ‘social’ mi ha rotto le scatole, durante un viaggio un mio amico era in crisi perchè non poteva mostrare le foto su facebook ai suoi amici (fortunatamente in norvegia la rete non è ovunque)…, ma non avete mai bisogno di stare per i cazzi vostri? Sono in contatto con un sacco di persone tutto il giorno, il mio problema è che non riesco a stare solo!
Sarà sempre più problematico rimanere da soli quindi preparati al paggio xD
Non faccio parte di tutto questo e non mi sento anormale o fuori dal mondo: è sempre per terra che si cammina. Non ho bisogno di delegare la mia capacità di dialogare, socializzare, innamorarmi, ad una applicazione web. Non ho bisogno di affidare le mie foto, i miei ricordi, il mio “status” e tutta la mia vita, comprese amicizie, ad un social network. La rivoluzione dei social è una stronzata, siamo animali sociali da sempre, ma finalmente qualcuno capisce come monetizzare e scoppia la rivoluzione…
Orwell quando ha scritto 1984 aveva in mente un mondo in cui l’uomo era sottomesso ad uno stato tirannico ed onnipresente: un dilettante in confronto a quello che succede oggi, in cui è il cittadino che ogni giorno riempie database con i propri dati personali.
Le persone sembrano non capire la pericolosità di un controllo indiscriminato della propria esistenza, non abbiamo più cara la nostra libertà personale?
Affidiamo la nostra vita a sistemi proprietari (Windows, Mac, QNX) tutti i giorni. Compriamo DVD accettando l’esistenza di protezioni fuori da ogni ragione. C’è chi oggi si compra riproduttori BluRay accettando un’EULA, che ci dice di non violare le 4 protezioni: codice regionale, l’evoluzione del CSS, il watermarking e BD+. Quest’ultima tecnologia permette l’esecuzione arbitraria di codice sulla macchina per verificare se il supporto è originale. Con il VHS, con le pellicole, questo non c’era. Con il VHS e con le pellicole non c’era un codec a cui dovevamo piegarci, oggi se vuoi pubblicare un film su un supporto ottico devi farlo con i codec MPEG-LA (per chiamarlo DVD-Video o BluRay-Video devi necessariamente farlo). Tutti i produttori, per i usare quei codec, pagano il pizzo a quel consorzio e poi si rifanno su di noi per le spese. MPEG-LA a breve potrebbe diventare il fornitore di codec del web. C’è una mafia legale in tutta l’informatica, che se da un lato potrebbe darci più libertà purtroppo così non può essere. C’è chi ha deciso per noi cosa compreremo, cosa faremo e a chi daremo i nostri soldi. Il problema dei social-network è minimo in confronto, non devi essere su un social network per vederti un film originale… Ma devi aver pagato il pizzo a MPEG-LA e rinunciato alle tue libertà personali. La gente non sa più cos’è la libertà da quando firma delle EULA senza leggere e accetta ogni forma di limitazione.
Bravo, concordo. Miliardi di consumatori che si piegano a usare strumenti proprietari, posseduti da pochi. Se noi consumatori fossimo uniti e consapevoli avremmo gli strumenti per opporci. Nell’informatica c’è chi ci ha provato: Stallman e la FSF. Personaggi che oggi appaiono superati o radicali e che invece hanno cercato di mostrarci la via per una vita più libera
@nomenomen
scusami se ti riprendo ma voglio farti notare che è una deformazione considerare le persone consumatori.
Orwell ha scritto 1984 …. tutti dimenticano o non conoscono il finale di 1984.
“when i strike, i strike hard”
Leave your home
Change your name
Live alone
Eat your cake
Vanderlyle crybaby cry
Though the water’s a-rising
Still no surprising you
Vanderlyle crybaby cry
Man, it’s all been forgiven
Swans are a-swimmin’
I’ll explain everything to the geeks
Non si vede dalla tetteschia :(
Sono d’accordo al 90% col video. Non concordo su due cose:
1) Che il futuro sia così. Il futuro cambia in fretta, nel web. Prima si dicevano le stesse cose di MySpace…
2) Perché inserire Wikipedia nella social-economy (o meglio, social-fascism, perché pochi hanno il controllo su tanto)? Wikipedia è una realtà libera, è possibile decentralizzarla (potrei farne un fork anche in questo istante). Facebook no. Twitter no. Capisco che tutti questi strumenti abbiano un lato positivo… Ma si mostra, naturalmente, anche un lato meno felice. Con Wikipedia questo non accade.
Piuttosto, perché non si analizza l’esponenziale crescita di software libero e dati sotto licenze libere? Wikipedia, Sourceforge, GoogleCode etc. Gli unici cali che vedo (se ce ne sono) sono stabilizzazioni. Queste realtà non sono meteore ma destinate a durare ed evolversi.
Ned a me è parso che il video parlasse di passato e presente, al massimo di velocità esponenziale non di futuro <.<
il video, notando a giudicare dalla qualità e dalla cura è stato fatto sotto commissione pertanto, racconta i fatti come stanno ma è ovvio che le aziende citate e l'ipad fanno parte della cricca pagante.
L'opensource non verrà mai pubblicizzato con i brillantini … non finchè vigerà la vecchia decadente mentalità.
E' uno scontro tra titani. Ma il vero vincente è l'apertura silenziosa.
È vero,il video è abbastanza inquietante. Mi mette stranamente a disagio. Eppure sono cose che so già,ma saperle con più precisione… Brrr
In ogni caso come ogni cosa,se si sanno usare le cose non si cadrà. Ma la massa cade sempre.
Secondo me il 1984 è alle porte.
Il vero problema è che la gente IGNORA (nel senso più proprio del termine) quello che sta facendo. Ed è inutile parlare per quella percentuale di persone sufficientemente accorte da sapere che pigiare su un pulsante che dice “accetti di dare a questo sito tutti i tuoi dati anagrafici e anche potenzialmente la tua verginità” è male.
Chiedi ad una persona comune e ti risponde: “Ma io voglio la fattoria! gah!”
E quindi non rimane altro che un facepalm collettivo, e che il mercato se li mangi :P
(fra 10 minuti avrò già cambiato idea, ma ora è questa)
In un forum tutto è centrato attorno a uno o più argomenti, quindi la gente si inserisce e scambia dei contenuti.
In una rete tipo FB, con tutto puntato sul nodo, la gente parla di sé e guarda cosa dicono gli altri di se stessi. Senza nessun contenuto vero o confronto più elaborato del ‘mi piace’.
quoto (in parte). E poi a mio avviso la gente non legge neanche più. Conosco un sacco di persone che fanno CSG. (Condivido Senza Guardare).
Sono sicuro che Facebook firmerebbe subito una Carta Dei Diritti, per poi pulircisi il fondo schiena, con tutto il rispetto per i fondoschiena.
I diritti già ci sono. Il diritto di non sottoscrivere questa licenza d’uso, ad esempio:
“l’utente fornisce a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sotto-licenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, che consente l’utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook (“Licenza IP”). La Licenza IP termina nel momento in cui l’utente elimina i Contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.”
Ciao, non commento molto, ma la questione privacy, come dice Pollycoke, tocca un po’ tutti gli informatici.
La televisione è stato ed è tuttora, in Italia, IL principale mezzo di informazione. Inizialmente gestita dallo stato, in un’era vagamente etica del suo esistere, è stata poi liberalizzata e non controllata consentendo di diventare uno strumento che fa più danni di altro. È sotto gli occhi di tutti, almeno lo spero, il condizionamento e la manipolazione perpetuata dalla TV. Noi siamo un popolo particolarmente sciocco o ingenuo o ultraegoista, ma la verità è che ci siamo fatti fregare perchè non avevamo gli strumenti culturali e sociali per difenderci.
Queste sono le due vere chiavi della sanità di un servizio come Facebook. Se non ho strumenti posso avere tutti i diritti del mondo, i quali è sacrosanto che esistano, ma non potrò mai usarli a mio vantaggio. Siamo “fortunati”, perchè viviamo in un paese in cui tutto quello che si prospetta nel video è già successo e quindi dovremmo essere più attenti, più scafati. Ma non è così, visto che FB è chiaramente molto più disequilibrato di Twitter in quanto ad account italiani. Non che Twitter sia meglio per forza rispetto a FB, ma almeno lui non raccoglie informazioni in enormi tabelloni da loro precostituite in strutture specifiche. Al massimo ci sono i #tag, ma questa è un’altra storia.
La vera necessità è avere gli strumenti. Condividere gli strumenti. Quelli giusti, non il pc, l’ADSL e il browser per collegarsi a FB. Ecco che il cerchio si chiude, ritorniamo al nostro stato: l’istruzione. In Italia, non viene insegnato più nulla a dovere delle materie curriculari, figurarsi l’insegnamento di strumenti culturali e sociali nel campo delle comunicazioni. Nella società delle informazioni, idea non inventata da FB, nè da Erik Qualman (l’ideatore del video a fini pubblicitari per il suo stesso libro), bisogna essere prima di tutto informati.
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