Se confermato, il contenuto di questo messaggio apparso oggi nella Mailing List di sviluppo di Ubuntu, ripreso da Phoronix, e segnalato da vervelover nella oltraggiosamente1 utile SocialBox (RSS), segnerà una importante svolta per Ubuntu.
Tutte le versioni di Ubuntu attualmente supportate riceveranno aggiornamenti all’ultima versione disponibile di Firefox, cosa che metterà fine alla sempre rognosa questione degli aggiornamenti poco umani di Firefox nella distribuzione più umana, per cui ci siamo sempre affidati a script esterni.
Uno degli aspetti più interessanti di distribuzioni quali Arch è il concetto di aggiornamenti “rolling release”, per cui non ci sono grossi salti di versione semestrali ma il software viene continuamente aggiornato. Spero che Ubuntu non si trasformi in un incubo rolling2 ma si potrebbe estendere questa nuova politica alle applicazioni “famose”. Credo che sarebbe il miglior compromesso, restando nell’ottica di un sistema di gestione del software centralizzata3 piuttosto che l’utopia di lasciare agli sviluppatori il compito di impacchettare…
Note all'articolo
- Sto per finire aggettivi e avverbi per definire il mio amore per chi contribuisce a rendere viva la SocialBox, tra un po’ passerò ai numeri :D [↩]
- Che su distro minori va benissimo, ma per un sistema operativo da supportare sarebbe un incubo [↩]
- Che avrà sempre i suoi vantaggi ma ha bisogno di una immensa quantità di manodopera [↩]
Allora è l’inizio di una nuova era addio repo esterni o download di sorgenti…alleluia!
wow grande notizia! io non aggiorno ogni sei mesi ubuntu, ma ogni anno, anno e mezzo. Onestamente non avere aggiornamenti per software come firefox è una delle rotture maggiori per chi fa come me (ne conosco anche altri).
ottimo, magari dovrebbero anche aggiornare i driver nvidia o comunque la roba che merita di essere aggiornata :)
Negli anni ho usato alcune distro rolling e no, Arch, Gentoo e Sidux / Debian e Ubuntu.
Devo dire che alla lunga i problemi ci sono comunque, pure su Debian (a meno che sul tuo sistema non ci fai davvero nulla).
Tanto che oramai sono un fedele sostenitore della installazione da zero ogni anno/sei mesi, mi pulisce pure l’hd di tanta roba che non mi serve.
Devo dire che poi a manina la *ubuntu che mi faccio in genere da iso mini (https://help.ubuntu.com/community/Installation/MinimalCD) la trasformo sempre in rolling senza tanti problemi aggiungendo repo esterni.
per me le installazioni da zero significano sempre:
1) trovare software installato che non si usa, non si userà mai, non si sa nemmeno che ci sia perchè non si ha il tempo di verificare e disinstallarlo.. poi pensando di dover ripetere l’installazione dopo 6 mesi vanifica il tentativo di rimuoverlo poichè ricomparirà.
2) scoprire che non c’è quel piccolo software utile che ti salva la vita in rarissime occasioni e che avevi installato due o tre release prima e ti ricordi vagamente il nome e non sai dove trovarlo nel poco tempo che hai a disposizione..
3) reinstallare da zero mi fa ripensare ai flammatori che accusano windows di necessitare continue reinstallazioni quando in realtà neppure sotto windows mi capitava di incasinare tanto il sistema operativo.
detti questi 3 punti, su ubuntu preferisco fare un’installazione da zero ma spesso per scarsità di tempo e pigrizia effettuo un dist-upgrade.
di solito va tutto bene
di solito il dist-upgrade non lo faccio nelle prime due settimane dall’uscita della nuova versione
di solito provo prima vedere se la nuova dist funziona da cd. (l’ultima versione di ubuntu oltre ad essersi avviata correttamente ha pure riconosciuto la stampante/scanner che la versione precedente non riconosceva)
dimenticavo la parte in-topic del commento:
ovvero mi piace tanto questa notizia!!
Tempo fa mi son trovato nell’impossibilità di aggiornare firefox (problemi con xul-runner) e non sapevo (e non avevo il tempo) x risolvere e così ero rimasto tristemente alla versione vecchia.
Ma per me installare da zero significa partire da 12mb di iso e mettere quello che voglio.
In genere butto su kde, synaptic, i driver, E17 perché mi fa piacere averlo.
Per me è un hobby, come il rinvaso delle piante a primavera.
Invece se devo lavorare ovvio che sto più attento. Avevo sviluppato tempo fa una distro per la biblioteca dove lavoravo con lxde e dopo un po’ di test non l’ho più toccata.
beh, penso che basti aggiornare anche openoffice e poi basta, il resto puo’ tranquillamente attendere 6 mesi, a meno che non mi sfugga qualche altro programma
ma perché firefox non si fà un repo tutto suo come chrome, così si auto aggiorna e gli sviluppatori devono solo inserire il repo nella lista…..mi sembrava una soluzione elegante e senza troppe complicanze…..almeno per le principali distro…
@Aska
3)”neppure sotto windows mi capitava di incasinare tanto il sistema operativo”
no, non ti capitava perchè infatti ci pensa lui a incasinarsi da solo!!! :D
Ce l’hanno (è qualcosa tipo “mozilla-stable”), solo che compilano sempre firefox male, vedi ad esempio il problema dei font.
Veramente “male” son compilati quelli dei repository Ubuntu (e non solo) che hanno si i font belli, ma introducono anche problemi vari.
Lo hanno capito anche i dev:
Use in-source libraries rather than system libs
enabling system libs is not officially supported upstream and supporting this caused notable work in the past while sometimes leading to a suboptimal user experience due to version variants in the ubuntu released compared to the optimize version shipped in the firefox upstream tarballs.
Dimenticavo, citazione da
https://wiki.ubuntu.com/DesktopTeam/Specs/Lucid/FirefoxNewSupportModel
Come ho detto nella socialbox è un’ottima notizia. Spero faccian altrettanto anche con openoffice
Era ora. Direi di prendere il software migliore e consentire aggiornamenti continui fino alla fine del supporto.
Finché sono applicazioni slegate dal DE questo approccio è praticabile (openoffice, firefox) ma quando si tratta di parti del DE o di qualcosa che richiede l’aggiornamento di librerie di sistema (o di interi substrati) usate anche da altre app, bisogna aspettare per forza le nuove release (il primo caso che mi viene in mente è PitTiVi-dev che richiede l’aggiornamento di Gstreamer) se non si vogliono correre grossi rischi, imho.
Mi accodo ai festeggiamenti e alla speranza che venga esteso ad openoffice!! ;)
Resta solo da vedere se la fase di test funzionerà a dovere, ovvero: se finita tale fase le upgrade andranno davvero lisce!!
– Spero che Ubuntu non si trasformi in un incubo rolling2 ma si potrebbe estendere questa nuova politica alle applicazioni “famose” –
Sul fronte “la distro me la smonto e rimonto come voglio”, non e’ molto rilevante che possa essere disponibile un aggiornamento di qualsiasi software, in qualsiasi modo, ma quando si mette a disposizione uno strumento ed un sistema di aggiornamento software, non vedere disponibili le versioni stabili di uno svariato coefficiente di software dall’enorme diffosione (emesene audacity ecc.) ,constringendo l’utente , di base, ad aspettare la successiva release dell’intero sitema…… e’ controproducente, specialmente nei confronti di software non di sistema dall’alto coefficiente di usabilita’ quotidiana, come gli instant messengers ed i browsers, dove un utente beneficerebbe volentieri subito, e non 6 mesi dopo, di nuove features e correzioni di bugs. Buongiorno Canonical.
Potrebbe anche essere l’inizio di una sorta di : “Mutazione della specie Linux”
Alcuni softwares necessitano del concetto rolling altri no , un buon fronte su cui evolvere.
sono pienamente d’accordo, forse il misto stable+alcuni-software-selezionati in rolling è la strada vincente..
Ohhh, ecchec….o. Finalmente!
Ci sono dei software che avere rolling è cosa buona e giusta. Perfino necessaria per stare dietro agli altri sistemi.
Altri invece (DE, kernel, tracker, quelli che non capiscono che stable significa stabile in inglese) che è meglio tenere fissi il più possibile.
Rimango dell mia idea che il “sistema linux perfetto” dovrebbe essere parzialmente rolling: rollando cose come firefox, amarok, gnome-do, piviti, open office etc.. etc…
Peccato che non esista…
Non esiste perché non esiste un set di API standard e stabili, per cui l’aggiornamento di uno stupidissimo software da 1.0 a 1.1 potenzialmente ti costringe ad aggiornare una libreria che, a cascata, si tira via mezzo sistema operativo. I limiti del modello a Bazaar.
Lo so purtroppo. Come ho già affermato nei dintorni il “metodo repository” è eccezionale per i server… ma per i desktop ha seri limiti -_-
Possibile che non ci sia qualche genietto che si inventa un sistame alla mac: ogni programma si porta le sue librerie e tutti felici! Fidatevi: quei 200 Mb di librerie inutili non ti uccidono nell’epoca in cui un disco medio è di 500 giga… X-D
Il sistema alla Mac è stato già proposto e _SONORAMENTE_ bocciato , sia per quanto riguarda il discorso del portarsi dietro tutte le librerie , sia per quanto riguarda l’equivalente linux dell’Universal Binary ( chiamato FatELF ) .
È IL vantaggio di *BSD
Magari ripensarci no? X-D
peccato che aggiornare 200mb con una internetkey è qualcosa di allucinante. preferisco di gran lunga i packages
Non aggiorni ogni volta TUTTO il sistema ^_^
speriamo che aggiornino anche Chromium.
La versione dei repo (su Ubuntu 10.04) è una beta, ma è già disponibile la prima versione stabile
Personalmente uso questo repo per mantenere aggiornato firefox : https://launchpad.net/~ubuntu-mozilla-security/+archive/ppa
era ora! per lo meno alcuni programmi, tra cui Firefox non dovrebbero fare affidamento a repo esterni! insomma Ubuntu diventa mezzo rolling eeh :D
Mi piacerebbe che pure chromium venga aggiornato così tanto visto che ultimamente lo sto usando molto e mi ci trovo bene, il mio povero epiphany prende la polvere xD. E poi… nooooooooo, rolling nooooooooooo! Di rolling bastano arch e gentoo!
Ottima notizia, comunque da anni ho l’abitudine di scaricare firefox dal sito ufficiale Mozilla, posizionarlo in una cartella nascosta della home e creare una bella iconcina “firefox” nel munù applicazioni, così sfrutto l’updater integrato a firefox.
Ottimo, ma spero lo estendano alla magior parte del software presente nei repo. Non solo Firefox o i major ma anche il resto se non richiede avanzamenti di versione di parti basilari del S.O. (che so, se esce la nuova release di deluge che richiede una nuova libtorrent-rasterbar, perche’ non aggiornarla). E anche qualche upgrade di librerie di sistema si potrebbe pure fare, facendo qualche verifica prima (magari mettendolo nei backports cosi; chi vuol essere iper-sicuro non oi abilita e dorme tranquillo), come gstreamer p.es., se esce la nuova versione che legge i webm, andrebbe aggiornato nei repo ufficiali.
Credo sia decisamente meglio così, è deleterio non aggiornare determinati software. Certo, ovviamente quando si devono coinvolgere librerie intere meglio evitare, ma finché si parla di browser o di applicazioni office penso sia un bel passo in avanti.
Yeah, rock and “rolling”! ;)
Io invece vedrei di buon grado il “rolling”
che palle aggiornare ogni 6 mesi sperando che tutto vada bene… I rilasci sono superati.
Io vorrei rilasci LTS a cadenza uguale a ora, per chi vuole stabilita, e una rolling per chi vuole il sistema aggiornato… Tutto più semplice tutto più facile
Sì ma non dimentichiamo che i rilasci ogni sei permettono di tenere vivo l’interesse su Ubuntu. Se fosse rolling, l’interesse scemerebbe subito.
Imho, la motivazione più consistente del rilascio semestrale è dovuta a strategie di marketing a cui il buon Mark tiene parecchio.
Non ci avevo mai pensato, ma ora che me lo fai notare credo tu abbia ragione. L’uscita di una nuova release tiene vivo l’interesse. Il problema con una rolling comunque non si presenterebbe, basta rilasciare una nuova rel ogni 6 mesi per chi vuole iniziare da zero, gli altri rimangono up-to-date comunque. Come fa p.es. Archlinux :):):) eheheheh, ormai non resisto a mettere una battuta su Arch e non la uso da mesi!
Se non erro doveva esserci una versione di Ubuntu che doveva essere rolling. Sottolineo “se non erro”.
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