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Oxygen: aria nuova. Segnali di vita in KDE?

Negli anni scorsi, per lunghi mesi, ho giornalmente1 seguito lo sviluppo della veste grafica di KDE, l’interfaccia che in molti ormai precepiscono e qualificano come alternativa a GNOME, desktop predefinito ormai su tutte le principali distribuzioni, nonostante qualche anno fa la situazione fosse esattamente opposta.
Parentesi: se volete dire la vostra riguardo a chi è alternativa a chi, sappiate che potete farlo nel “Sondaggio: Miglior Ambiente Desktop“! Ad ogni modo, nella monumentale opera di riscrittura e riorganizzazione, il team di KDE ha purtroppo deluso le aspettative di fedeli utenti e allontanato una parte di irriducibili. Ironicamente proprio adesso che appaiono segnali che fanno sperare che il progetto si avvii a raggiungere la stabilità.
Ora, dopo una significativa pausa di lontananza, voglio tornare a portare la vostra attenzione su Oxygen, e KDE in generale, offrendovi alcune mie riflessioni.

Io e KDE 4 ovvero cos’è un “fanboy”

Mi si accusa di essere un fanboy GNOME, dimostrando grande ignoranza della lingua italiana e di cosa questo blog sia stato dal 2007 al 2009
Per capire un po’ la mia evoluzione personale nei confronti di KDE 4, legga dunque e s’informi il lettore che non mi segue da tanto. Ho appassionatamente adottato KDE 4 fin dalle versioni di anteprima, qualcosa come la 3.80: “Passo a KDE4 …ma voi non imitatemi ;)“. Ho continuato ad accompagnare la sua crescita durante le versioni 4.0, 4.1, 4.2, 4.3 seguendolo così da vicino che lo compilavamo giornalmente direttamente da svn. Ad un certo punto, nonostante tutta la buona volontà e i presupposti eccitanti, ho infine avvertito una rottura, attorno a KDE 4.2/4.3, dovuta principalmente ad una teoria2 di decisioni sbagliate prese quasi scientificamente da personaggi in alto nella gerarchia.
Aaronte lo sai a che ora mi so’ svejato stamattina?Seigo ha fatto un lavoro davvero impagabile (beh ok, tecnicamente è pagato per lavorare su KDE) ma si è incomprensibilmente intestardito su alcune posizioni impopolari e su scelte alienatrici che ho ripetuto e rinfacciato alla nausea e quindi non voglio ripetere qui. Ok una fra tutte: la ZUI…
Nunonon merito un soprannome da felipePinheiro, l’irresponsabile responsabile di Oxygen dopo che il nostro David Vignoni si è allontanato da KDE per impegni di lavoro3, anche lui ha cominciato a comportarsi stranamente e ad accanirsi in modo maniacale nella riproduzione di dettagli secondari e inutili4, mentre invece dopo anni ancora il padding di pulsanti e schede grida vendetta al dio degli ingegneri edili.
Il risultato è stato che appunto mi sono gradualmente allontanato (cfr in ordine: “KDE 4.1 è qui, ecco il mio saluto”, “Nasce KDE 4.2, ecco perché non è ancora «pronto»“, “KDE 4.3 non è ancora *ancora* pronto“, “Fotorecensione di KDE SC 4.4.2“) e ho spesso blaterato della necessità di avere un “direttore d’orchestra”, una direzione definita, un consorzio… un Ente Governativo Unico :D

Segnali di vita?

Prima di tutto vorrei dire che KDE è un progetto vivissimo, in maniera quasi imbarazzante. Ok non c’è forse più il grande tripudio di sviluppatori e iniziative di un tempo, ma sono tanti i segnali di vita che oggettivamente il progetto manda. Quelli di cui parlo io oggi però sono di un genere ben specifico: segnali di vita razionale ;)
Oltre al mio allontanamento disilluso ma non troppo pubblicizzato per scelta (che poi in parte è conciso anche con l’allontanamento da pollycoke… coincidenza?), c’è stato quello di tanti utenti KDE 3, tra cui l’esempio illustre di Linus Torvalds passato a GNOME, ossia a quello che lui stesso aveva additato come “desktop per idioti”, a costo dunque di auto-nominarsi idiota.
Ma non è nulla in confronto alla rivolta degli utenti che ha infuriato in rete. Peccato per chi si è abbandonato a manifestazioni di assurda violenza verbale che, ricorderete, hanno anche portato alla chiusura dei commenti nel blog di Seigo e altre isterie del genere. Noi pinguini dovremmo essere contro ogni forma di violenza e sapere che le idee hanno più forza se espresse in maniera pacifica. L’ultimo esempio e frutto di tale rivolta nei confronti delle scelte prese con KDE 4 è il progetto Trinity, nato con lo scopo di “continuare dove KDE 3.5 aveva lasciato”, ossia come se KDE 4 non fosse mai esistito: il massimo dello sfregio.
Beh forse tutte queste critiche ricevute, gli abbandoni in massa, gli abbandoni eccellenti, il ribaltamento della situazione per cui dopo anni di egemonia adesso KDE occupa il secondo posto nei cuori degli utenti e soprattutto dei distributori, il progetto Trinity… sono tutte cose servite infine a qualcosa: si avverte un tentativo di bonificare la terra bruciata che è stata fatta attorno alle ostinazioni di Seigo e l’isteria di Pinheiro5.
Ad esempio, finalmente, con quell’aborto di idea che somigliava lontanamente alla mistificazione del concetto di ZUI eliminata da KDE 4.5. O ad esempio con la recentissima apparizione di un tizio messicano di nome Hurley Hugo che nel giro di ieri ha pubblicato una dipletta (si dice?) niente male. Non parliamo di rivoluzioni, ma piccole cose che fanno ben sperare, tipo la possibilità di spostare le finestre cliccando nelle zone non funzionali:

O tipo questa idea, molto KDE ma sufficientemente sensata, di raggruppare le preferenze avanzate di Oxygen in una utilità esterna con tutte le impostazioni “nascoste”:

Certo, ovviamente non sto implicando che basti l’apparizione di un messicano6 al lavoro su Oxygen perché magicamente tutti i problemi di abusivismo edilizio di KDE si risolvano (ci vorrebbe una ruspa): è proprio la mia percezione esterna del progetto che si sta normalizzando.

Note all'articolo

  1. E questa che cacchio di figura retorica è?! []
  2. Quanto amo le parole ambigue []
  3. David torna! []
  4. Tipo la rifrazione sulla scrollbar della luce emanata da una ipotetica lampada da tavolo posta a sinistra del monitor []
  5. Ci ho avuto a che fare direttamente: è isteria []
  6. Ma perché ho questa malattia per il Messico? <3 []
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