Ovviamente è pubblicità per il vero significato – tutto africano – di Ubuntu e non della distribuzione, ma per qualche motivo è carino ricordare da dove derivi. Grazie a Patrizio per averlo segnalato ieri sera in SocialBox :)
Trovo strano che i nostri organi di informazione non abbiano parlato di questo termine comunemente usato dalle popolazioni locali. Personalmente ne ho sentito parlare al TG della Rede Globo (TV brasiliana) uno o due giorni prima dell’inizio dei mondiali dove spiegavano come si tratti di una filosofia e la parola assuma significati divresi secondo il contesto in cui viene usata.
Qui da noi i media farebbero di tutto pur di non parlare, anche se indirettamente, del pinguino :P
Peccato che la distro di Canonical si allontani sempre di più dal significato del termine ubuntu
Anzi mi correggo, non è mai stata poi cosi vicina, è tutto marketing.
E se ci pensate, distro come Debian, Arch ecc sono più vicine al significato di ubuntu, nei loro modi di gestire la distro, della distro di Canonical.
Il software libero È umanità verso gli altri. Il software libero È io sono ciò che sono in virtù di ciò che siamo tutti. Ubuntu non vuol dire ‘democrazia’ né ‘non deve esserci marketing’: la filosofia Ubuntu si può applicare benissimo (e viene applicata) anche all’economia, quindi non vedo dove si discosti dal significato filosofico.
hai detto bene, software libero
vai nel sito di ubuntu.com, e indicami se in prima pagina, o nelle successive trovi l’acronimo “GNU” o la parola “free software” o “software libero”.
Comparalo poi con la pagina di Debian. Io a suo tempo un po’ mi sono sorpreso.
Perfino Luca Ferretti, membro di ubuntu-it, ha notato e si è lamentato che nella home page ubuntu non dice di essere una distribuzione Gnu/linux ma un “sistema operativo”.
PS: rimando anche a te al mio articolo se ti interessa, l’ho indicato ad Iced nei commenti più sotto.
L’avevo già letto e non mi trovo particolarmente d’accordo su alcuni punti. In primis mi pare che chiunque voglia possa contribuire, purché in linea ed in armonia col team grafico (è inutile dirigersi in due direzioni diverse, IMHO) e che commenti, patch e mockup siano bene accetti da tutti. Ciò non vuol dire che tutti decidano su come sarà alla fine (A me piace il blu, a te il rosso, ad un altro il verde. Se dovesse esserci una discussione in cui la maggioranza vince si creerebbe un clima orrendo nella comunità), ma partecipiamo comunque al suo sviluppo nella misura che ci è concessa.
Prendiamo i nativi americani (purtroppo non sono bene informato sui popoli africani ma ho motivo di credere che siano simili): avevano dei saggi. Ebbene, in alcune tribù questi decidevano in maniera AUTOREVOLE. Ovviamente le loro decisioni non vincolavano gli altri (ognuno era libero nella maggior parte delle tribù… per capirci quelle che non avevano un termine per dire ‘libertà’ poiché non ve ne era uno per dire ‘schiavitù’), ma erano le decisioni della tribù. Le decisioni di Mark sono le decisioni di Canonical. Canonical sceglie il tema viola? Ubuntu ha il tema viola. Io e te possiamo cambiargli lo sfondo, questo non ci limita né ci vincola.
Quanto all’utilizzo di software proprietario ti ricordo che Stallman ha scritto la maggior parte di GNU su Unix proprietari, dato che non avevano un kernel e dovevano costruire un sistema operativo. In questo caso il fine giustifica il mezzo (anche se avrei preferito anch’io che assumessero dei grafici che utilizzano GIMP, onestamente ): ).
PS:
Dal link ‘How can it be free?’: http://www.ubuntu.com/project/open-source
Da Community: http://www.ubuntu.com/community/ubuntu-and-debian
Dall’help (‘About Linux’ e ‘About GNU’): https://help.ubuntu.com/10.04/about-ubuntu/C/index.html
ll sito (per fortuna) è un po’ migliorato… E i What is GNU/Linux? nell’help ci sono sempre stati ;) L’utilizzo del termine OS è per puro marketing IMHO e finché continuano a lavorare come hanno fatto fin’ora per me va tutto benissimo. (La mia filosofia non dipende dalla distro che uso, del resto (: )
Le decisioni di Mark sono le decisioni di Canonical. Canonical sceglie il tema viola? Ubuntu ha il tema viola. Io e te possiamo cambiargli lo sfondo, questo non ci limita né ci vincola.
Il codice c’è, la personalizzazione sarà solo disabilitata di default, ciò non vuol dire che non sia possibile. Io mi preoccupo di più per Mono e per la possibilità di vedere software non-free preinstallato… Già mi dà fastidio l’utilizzo dei blob di codice (che Debian, a sentire quanto dice Stefano Zacchiroli, abbandonerà a breve), tra l’altro :/
@Nedafor
Ma vedi quello che dico dall’inizio è che Stefano Zacchiroli è stato eletto in modo democratico, che molte scelte che fa Debian sono state fatte chiamando in causa la comunità della distro. Basta leggere una intervista a Zacchiroli in cui spiega come la distribuzione viene gestita.
Invece la distro di Canonical fa certe decisioni, da sempre, in cui a decidere sono solo i capi. E se il significato di ubuntu è cosi legato alla democrazia, allora la distribuzione nota, tutto sommato, non merita quel nome. Bada bene alle mie parole perché sono scelte in modo accurato. Non sto dicendo che debba cambiare nome, neanche che le scelte che fanno sono sbagliate. Sto solo dicendo che chiamare la distro Ubuntu non fa onore al vero. E che in più, molte altre distro vengono gestite in modi più ubuntu, democratici.
Ora, c’è la possibilità remota che qualcuno mi dica che in realtà il concetto di ubuntu non è legato alla democrazia. Non è vero. Sull’articolo in cui parlo spiego il perché, c’è pure un link ad un talk con professori di filosofia sul termine africano e in più un discorso di Desmond Tutu in cui si capisce quando il concetto di “ubuntu” sia legato al concetto di “democrazia”.
Tanto per fare un esempio, dove è finito il video di Mandela che spiegava il concetto? Perché è stato tolto? chi l’ha deciso? C’è una discussione interessante in merito sul forum di LQH… senza risposte tra l’altro. http://www.linuxqualityhelp.it/supporto/viewtopic.php?f=30&t=4947
Il problema che hai appena elencato, di mono e software non-free è come la faccenda del video di Mandela.
PS: Scusa per prima, mi si era cliccato invia per sbaglio..
@Santiago
Dunque, premetto che amo la filosofia ma non sono un esperto, quindi probabilmente mi sbaglio di grosso, vorrei esprimere un mio parere: senza ubuntu non può esserci democrazia. La democrazia è l’utilizzo (o meglio, un utilizzo) pragmatico di quel pensiero. Diversamente credo che ci possa essere ubuntu senza democrazia, così come possono esserci dei mattoni senza un muro.
Debian è democrazia, Ubuntu (la distribuzione) non lo è. Potrebbero esserci distribuzioni anarchiche che applicano altrettanto bene ubuntu per quanto ne so, quindi perché preferire la democrazia all’anarchismo? Perché abbiamo dei temi predefiniti? Non sarebbe più equo per tutti che ognuno mettesse il suo tema e che questo venisse scelto casualmente al primo avvio? Sì, sarebbe una follia (sono d’accordo), ma IMHO sarebbe molto più ubuntu di Debian.
Tutto questo è per dire che per me ubuntu non è sinonimo di democrazia. Può esserlo (e può essere un bene che lo sia) ma nel caso di Ubuntu non lo è. Non per questo Ubuntu è meno ubuntu.
Sottolineo che tutto ciò che ho scritto è strettamente un’opinione, non vorrei sembrare arrogante :) Quanto al video, mi piacerebbe sapere anche a me perché è scomparso… Mi dispiace più che altro che non se ne sappia il motivo, dato che è una brutta mancanza di trasparenza :/ Ma una bella petizione per far mettere qualche sfondo disegnato da bambini/ragazzi africani e non? Domattina se mi ricordo cerco un’idea simile su Brainstorm e se non c’è la apro. Questa discussione mi ha ispirato ;)
PS. Non vorrei fare il precisino ma… Nedanfor :P
PPS. Sì, per alcuni versi anch’io preferirei che Ubuntu rendesse più partecipi gli utenti. Per altri credo che forse una fase semi-dittatoriale non può che migliorare un po’ la distro… Anche se spero che, dopo aver definito uno stile preciso, tornino a dedicarsi anche alle proposte della comunità :)
@Santiago
Dunque, premetto che amo la filosofia ma non sono un esperto, quindi probabilmente mi sbaglio di grosso, vorrei esprimere un mio parere: senza ubuntu non può esserci democrazia. La democrazia è l’utilizzo (o meglio, un utilizzo) pragmatico di quel pensiero. Diversamente credo che ci possa essere ubuntu senza democrazia, così come possono esserci dei mattoni senza un muro.
Debian è democrazia, Ubuntu (la distribuzione) non lo è. Potrebbero esserci distribuzioni anarchiche che applicano altrettanto bene ubuntu per quanto ne so, quindi perché preferire la democrazia all’anarchismo? Perché abbiamo dei temi predefiniti? Non sarebbe più equo per tutti che ognuno mettesse il suo tema e che questo venisse scelto casualmente al primo avvio? Sì, sarebbe una follia (sono d’accordo), ma IMHO sarebbe molto più ubuntu di Debian.
Tutto questo è per dire che per me ubuntu non è sinonimo di democrazia. Può esserlo (e può essere un bene che lo sia) ma nel caso di Ubuntu non lo è. Non per questo Ubuntu è meno ubuntu.
Sottolineo che tutto ciò che ho scritto è strettamente un’opinione, non vorrei sembrare arrogante :) Quanto al video, mi piacerebbe sapere anche a me perché è scomparso… Mi dispiace più che altro che non se ne sappia il motivo, dato che è una brutta mancanza di trasparenza :/ Ma una bella petizione per far mettere qualche sfondo disegnato da bambini/ragazzi africani e non? Domattina se mi ricordo cerco un’idea simile su Brainstorm e se non c’è la apro. Questa discussione mi ha ispirato ;)
PS. Non vorrei fare il precisino ma… Nedanfor :P
PPS. Sì, per alcuni versi anch’io preferirei che Ubuntu rendesse più partecipi gli utenti. Per altri credo che forse una fase semi-dittatoriale non può che migliorare un po’ la distro… Anche se spero che, dopo aver definito uno stile preciso, tornino a dedicarsi anche alle proposte della comunità :)
PPPS. Felipe una funzione d’anteprima non sarebbe possibile implementarla? Devo aver fatto un casino con i tag non rileggendo bene ._.”’
@Nedanfor (scusa per la “n” mancata)
Per come la vedo io, noi due ,in linea di massima, condividiamo le stesse idee, e non siamo così in disaccordo.
Ora vediamo i punti in cui non siamo d’accordo:
Tutto questo è per dire che per me ubuntu non è sinonimo di democrazia. Può esserlo (e può essere un bene che lo sia) ma nel caso di Ubuntu non lo è. Non per questo Ubuntu è meno ubuntu.
È qui dove non andiamo d’accordo. Perché ok, ubuntu ha una significato molto più carico del concetto di democrazia, non è un sinonimo e basta, ma secondo me è strettamente legato.
Hai anche scritto che sarebbe bello che ognuno scegliesse il suo tema e questo venisse scelto come predefinito all’avvio, e che se cosi fosse allora sarebbe più ubuntu di Debian. Benissimo, con Arch io scelgo perfino il mio DE predefinito.
Perché quel che dico all’inizio è che secondo me ci sono altre distribuzioni che portano il significato, applicato in esse, molto più della distro Canonical. E questo è un bene, ma poi succede che se uno chiama la sua propria distro “Ubuntueee” viene obbligato a cambiare nome per vie legali perché Canonical ne detiene il marchio. È questa la cosa assurda, ha preso un concetto filosofico e l’ha fatto diventare un marchio per questioni di marketing.
Quando intendevo dire che il termine africano è legato strettamente alla democrazia è per questo(mi autocito):
La prima volta che venni a conoscenza del concetto di ubuntu è stata alle superiori. Quando ho letto un discorso di Desmond Tutu, capo della “Commissione per la Verità e la Riconciliazione” del governo di Mandela, dopo la fine dell’apartheid. Egli spiega nel suo saggio “Non c’è futuro senza perdono” il significato della parola ubuntu.
Ubuntu è una parola con una carica talmente forte che a mio parere è intraducibile. Addirittura c’è chi lo traduce con “né tuo né mio”. Fatto sta che il concetto di quella parola è legato strettamente a quello della democrazia. Mandela si avvalse di esso per fare la sua politica. Una politica al cento per cento democratica.
[…]
… E vorrei chiarire che instaurare un sistema meritocratico è una cosa che condivido, ma ciò non deve essere per forza in contrasto con un sistema democratico. Si può sempre delegare una carica in modo meritocratico scegliendo tra persone che abbiano l’opportunità di postularsi per quella carica.
cosa che fa Debian
Un’altro conto è commissionare seguendo delle regole personali. Senza dare l’opportunità a tutti di poter postularsi. Quello è in contrasto con “lo spirito di ubuntu” come si impegnano a chiamarlo.
cosa che fa Canonical, il video di Mandela è un segno, così come lo è il fatto di Unity senza possibilità di essere modificata da default. (al di là se sia una scelta “giusta” o no)
Ma una bella petizione per far mettere qualche sfondo disegnato da bambini/ragazzi africani e non? Domattina se mi ricordo cerco un’idea simile su Brainstorm e se non c’è la apro. Questa discussione mi ha ispirato ;)
Sarebbe una bella cosa, non mi sbilancio però dicendoti che potrebbero accettarla o no. Anche perché col gruppo aperto per ripristinare il video di Mandela non hanno ancora avuto risposta.
@Iced
Sì, ne ho già discusso tanto in passato e ho scritto anche un pezzo. Non lo linko perché l’ho già fatto tante altre volte, però se ti interessa te lo invio per MP oppure cerca su uielinux.org il pezzo: Così Canonical manda a puttane il significato della parola ubuntu
In sostanza, quel che dico io è che la distribuzione Ubuntu, se comparata ad altre, viene gestita in un modo poco “ubuntu”. E andando ad analizzare il tutto, te ne rendi conto che in fin dei conti forse non è mai stata così d’accordo con la filosofia che promuove.
Se poi cerchiamo di capire il vero significato del termine ubuntu, allora concludiamo che la distro di Canonical non merita, dopo tutto, il nome che ha. E il passo successivo è chiedersi perché allora si chiama ubuntu, la mia risposta è che c’è molto marketing dietro. Non dimentico che il primo motivo, per cui uso e per cui mi sono avvicinato al mondo del software libero è stato etico. E la scelta della distro ha influenzato molto il nome.
L’avevo notata anche io la pubblicità… é bello il fatto che il nome di questa distribuzione abbia un significato così profondo ed open-source!
P.S. peccato per la squadra del Sudafrica che ieri è stata battuta dal Uruguay e abbandonata dal pubblico.
Concordo pienamente … deve essere bruttissimo per la squadra vedere i propri sostenitori che la abbandonano. Io tifavo Sudafrica ma il loro comportamento mi ha deluso, e inoltre l’Uruguay meritava senza dubbio la vittoria.
Trovo strano che i nostri organi di informazione non abbiano parlato di questo termine comunemente usato dalle popolazioni locali. Personalmente ne ho sentito parlare al TG della Rede Globo (TV brasiliana) uno o due giorni prima dell’inizio dei mondiali dove spiegavano come si tratti di una filosofia e la parola assuma significati divresi secondo il contesto in cui viene usata.
Qui da noi i media farebbero di tutto pur di non parlare, anche se indirettamente, del pinguino :P
eh eh avevo notato la cosa, ma me l’ero tenuta per me ;)
egoista, se lo avessi condiviso come ha fatto Patrizio ora avresti anche tu il tuo momento di gloria :D
azz è vero ;)
Stavo aspettando quanto ci avrebbe messo qualcuno a postarlo in un blog :D
lol i miei amici, molto meno cantinari di me, appena abbiamo visto la parola durante la partita mi hanno subito guardato con occhio indagatore ^___^*
Peccato che la distro di Canonical si allontani sempre di più dal significato del termine ubuntu
Anzi mi correggo, non è mai stata poi cosi vicina, è tutto marketing.
E se ci pensate, distro come Debian, Arch ecc sono più vicine al significato di ubuntu, nei loro modi di gestire la distro, della distro di Canonical.
Il software libero È umanità verso gli altri. Il software libero È io sono ciò che sono in virtù di ciò che siamo tutti. Ubuntu non vuol dire ‘democrazia’ né ‘non deve esserci marketing’: la filosofia Ubuntu si può applicare benissimo (e viene applicata) anche all’economia, quindi non vedo dove si discosti dal significato filosofico.
pienamente d’accordo. Ubuntu rispetta eccome il significato originario della parola.
hai detto bene, software libero
vai nel sito di ubuntu.com, e indicami se in prima pagina, o nelle successive trovi l’acronimo “GNU” o la parola “free software” o “software libero”.
Comparalo poi con la pagina di Debian. Io a suo tempo un po’ mi sono sorpreso.
Perfino Luca Ferretti, membro di ubuntu-it, ha notato e si è lamentato che nella home page ubuntu non dice di essere una distribuzione Gnu/linux ma un “sistema operativo”.
PS: rimando anche a te al mio articolo se ti interessa, l’ho indicato ad Iced nei commenti più sotto.
L’avevo già letto e non mi trovo particolarmente d’accordo su alcuni punti. In primis mi pare che chiunque voglia possa contribuire, purché in linea ed in armonia col team grafico (è inutile dirigersi in due direzioni diverse, IMHO) e che commenti, patch e mockup siano bene accetti da tutti. Ciò non vuol dire che tutti decidano su come sarà alla fine (A me piace il blu, a te il rosso, ad un altro il verde. Se dovesse esserci una discussione in cui la maggioranza vince si creerebbe un clima orrendo nella comunità), ma partecipiamo comunque al suo sviluppo nella misura che ci è concessa.
Prendiamo i nativi americani (purtroppo non sono bene informato sui popoli africani ma ho motivo di credere che siano simili): avevano dei saggi. Ebbene, in alcune tribù questi decidevano in maniera AUTOREVOLE. Ovviamente le loro decisioni non vincolavano gli altri (ognuno era libero nella maggior parte delle tribù… per capirci quelle che non avevano un termine per dire ‘libertà’ poiché non ve ne era uno per dire ‘schiavitù’), ma erano le decisioni della tribù. Le decisioni di Mark sono le decisioni di Canonical. Canonical sceglie il tema viola? Ubuntu ha il tema viola. Io e te possiamo cambiargli lo sfondo, questo non ci limita né ci vincola.
Quanto all’utilizzo di software proprietario ti ricordo che Stallman ha scritto la maggior parte di GNU su Unix proprietari, dato che non avevano un kernel e dovevano costruire un sistema operativo. In questo caso il fine giustifica il mezzo (anche se avrei preferito anch’io che assumessero dei grafici che utilizzano GIMP, onestamente ): ).
PS:
Dal link ‘How can it be free?’: http://www.ubuntu.com/project/open-source
Da Community: http://www.ubuntu.com/community/ubuntu-and-debian
Dall’help (‘About Linux’ e ‘About GNU’): https://help.ubuntu.com/10.04/about-ubuntu/C/index.html
ll sito (per fortuna) è un po’ migliorato… E i What is GNU/Linux? nell’help ci sono sempre stati ;) L’utilizzo del termine OS è per puro marketing IMHO e finché continuano a lavorare come hanno fatto fin’ora per me va tutto benissimo. (La mia filosofia non dipende dalla distro che uso, del resto (: )
hai toccato uno dei punti fondamentali:
Finché sia così, sono d’accordo, il mio paragone è fatto tra distro pur sempre GNU/Linux. Ma nel caso di Ubuntu e Canonical mi riservo una legittima paura. Ed infatti guarda a caso: http://www.webupd8.org/2010/06/unity-panel-wont-allow-any-kind-of.html#more
notizia proprio fresca.
Il codice c’è, la personalizzazione sarà solo disabilitata di default, ciò non vuol dire che non sia possibile. Io mi preoccupo di più per Mono e per la possibilità di vedere software non-free preinstallato… Già mi dà fastidio l’utilizzo dei blob di codice (che Debian, a sentire quanto dice Stefano Zacchiroli, abbandonerà a breve), tra l’altro :/
@Nedafor
@Nedafor
Ma vedi quello che dico dall’inizio è che Stefano Zacchiroli è stato eletto in modo democratico, che molte scelte che fa Debian sono state fatte chiamando in causa la comunità della distro. Basta leggere una intervista a Zacchiroli in cui spiega come la distribuzione viene gestita.
Invece la distro di Canonical fa certe decisioni, da sempre, in cui a decidere sono solo i capi. E se il significato di ubuntu è cosi legato alla democrazia, allora la distribuzione nota, tutto sommato, non merita quel nome. Bada bene alle mie parole perché sono scelte in modo accurato. Non sto dicendo che debba cambiare nome, neanche che le scelte che fanno sono sbagliate. Sto solo dicendo che chiamare la distro Ubuntu non fa onore al vero. E che in più, molte altre distro vengono gestite in modi più ubuntu, democratici.
Ora, c’è la possibilità remota che qualcuno mi dica che in realtà il concetto di ubuntu non è legato alla democrazia. Non è vero. Sull’articolo in cui parlo spiego il perché, c’è pure un link ad un talk con professori di filosofia sul termine africano e in più un discorso di Desmond Tutu in cui si capisce quando il concetto di “ubuntu” sia legato al concetto di “democrazia”.
Tanto per fare un esempio, dove è finito il video di Mandela che spiegava il concetto? Perché è stato tolto? chi l’ha deciso? C’è una discussione interessante in merito sul forum di LQH… senza risposte tra l’altro.
http://www.linuxqualityhelp.it/supporto/viewtopic.php?f=30&t=4947
Il problema che hai appena elencato, di mono e software non-free è come la faccenda del video di Mandela.
PS: Scusa per prima, mi si era cliccato invia per sbaglio..
@Santiago
Dunque, premetto che amo la filosofia ma non sono un esperto, quindi probabilmente mi sbaglio di grosso, vorrei esprimere un mio parere: senza ubuntu non può esserci democrazia. La democrazia è l’utilizzo (o meglio, un utilizzo) pragmatico di quel pensiero. Diversamente credo che ci possa essere ubuntu senza democrazia, così come possono esserci dei mattoni senza un muro.
Debian è democrazia, Ubuntu (la distribuzione) non lo è. Potrebbero esserci distribuzioni anarchiche che applicano altrettanto bene ubuntu per quanto ne so, quindi perché preferire la democrazia all’anarchismo? Perché abbiamo dei temi predefiniti? Non sarebbe più equo per tutti che ognuno mettesse il suo tema e che questo venisse scelto casualmente al primo avvio? Sì, sarebbe una follia (sono d’accordo), ma IMHO sarebbe molto più ubuntu di Debian.
Tutto questo è per dire che per me ubuntu non è sinonimo di democrazia. Può esserlo (e può essere un bene che lo sia) ma nel caso di Ubuntu non lo è. Non per questo Ubuntu è meno ubuntu.
Sottolineo che tutto ciò che ho scritto è strettamente un’opinione, non vorrei sembrare arrogante :) Quanto al video, mi piacerebbe sapere anche a me perché è scomparso… Mi dispiace più che altro che non se ne sappia il motivo, dato che è una brutta mancanza di trasparenza :/ Ma una bella petizione per far mettere qualche sfondo disegnato da bambini/ragazzi africani e non? Domattina se mi ricordo cerco un’idea simile su Brainstorm e se non c’è la apro. Questa discussione mi ha ispirato ;)
PS. Non vorrei fare il precisino ma… Nedanfor :P
PPS. Sì, per alcuni versi anch’io preferirei che Ubuntu rendesse più partecipi gli utenti. Per altri credo che forse una fase semi-dittatoriale non può che migliorare un po’ la distro… Anche se spero che, dopo aver definito uno stile preciso, tornino a dedicarsi anche alle proposte della comunità :)
@Santiago
Dunque, premetto che amo la filosofia ma non sono un esperto, quindi probabilmente mi sbaglio di grosso, vorrei esprimere un mio parere: senza ubuntu non può esserci democrazia. La democrazia è l’utilizzo (o meglio, un utilizzo) pragmatico di quel pensiero. Diversamente credo che ci possa essere ubuntu senza democrazia, così come possono esserci dei mattoni senza un muro.
Debian è democrazia, Ubuntu (la distribuzione) non lo è. Potrebbero esserci distribuzioni anarchiche che applicano altrettanto bene ubuntu per quanto ne so, quindi perché preferire la democrazia all’anarchismo? Perché abbiamo dei temi predefiniti? Non sarebbe più equo per tutti che ognuno mettesse il suo tema e che questo venisse scelto casualmente al primo avvio? Sì, sarebbe una follia (sono d’accordo), ma IMHO sarebbe molto più ubuntu di Debian.
Tutto questo è per dire che per me ubuntu non è sinonimo di democrazia. Può esserlo (e può essere un bene che lo sia) ma nel caso di Ubuntu non lo è. Non per questo Ubuntu è meno ubuntu.
Sottolineo che tutto ciò che ho scritto è strettamente un’opinione, non vorrei sembrare arrogante :) Quanto al video, mi piacerebbe sapere anche a me perché è scomparso… Mi dispiace più che altro che non se ne sappia il motivo, dato che è una brutta mancanza di trasparenza :/ Ma una bella petizione per far mettere qualche sfondo disegnato da bambini/ragazzi africani e non? Domattina se mi ricordo cerco un’idea simile su Brainstorm e se non c’è la apro. Questa discussione mi ha ispirato ;)
PS. Non vorrei fare il precisino ma… Nedanfor :P
PPS. Sì, per alcuni versi anch’io preferirei che Ubuntu rendesse più partecipi gli utenti. Per altri credo che forse una fase semi-dittatoriale non può che migliorare un po’ la distro… Anche se spero che, dopo aver definito uno stile preciso, tornino a dedicarsi anche alle proposte della comunità :)
PPPS. Felipe una funzione d’anteprima non sarebbe possibile implementarla? Devo aver fatto un casino con i tag non rileggendo bene ._.”’
@Nedanfor (scusa per la “n” mancata)
Per come la vedo io, noi due ,in linea di massima, condividiamo le stesse idee, e non siamo così in disaccordo.
Ora vediamo i punti in cui non siamo d’accordo:
È qui dove non andiamo d’accordo. Perché ok, ubuntu ha una significato molto più carico del concetto di democrazia, non è un sinonimo e basta, ma secondo me è strettamente legato.
Hai anche scritto che sarebbe bello che ognuno scegliesse il suo tema e questo venisse scelto come predefinito all’avvio, e che se cosi fosse allora sarebbe più ubuntu di Debian. Benissimo, con Arch io scelgo perfino il mio DE predefinito.
Perché quel che dico all’inizio è che secondo me ci sono altre distribuzioni che portano il significato, applicato in esse, molto più della distro Canonical. E questo è un bene, ma poi succede che se uno chiama la sua propria distro “Ubuntueee” viene obbligato a cambiare nome per vie legali perché Canonical ne detiene il marchio. È questa la cosa assurda, ha preso un concetto filosofico e l’ha fatto diventare un marchio per questioni di marketing.
Quando intendevo dire che il termine africano è legato strettamente alla democrazia è per questo(mi autocito):
cosa che fa Debian
cosa che fa Canonical, il video di Mandela è un segno, così come lo è il fatto di Unity senza possibilità di essere modificata da default. (al di là se sia una scelta “giusta” o no)
Sarebbe una bella cosa, non mi sbilancio però dicendoti che potrebbero accettarla o no. Anche perché col gruppo aperto per ripristinare il video di Mandela non hanno ancora avuto risposta.
C’è un motivo particolare per cui sembra “la distro di Canonical si allontani sempre di più dal significato del termine ubuntu”?
@Iced
Sì, ne ho già discusso tanto in passato e ho scritto anche un pezzo. Non lo linko perché l’ho già fatto tante altre volte, però se ti interessa te lo invio per MP oppure cerca su uielinux.org il pezzo: Così Canonical manda a puttane il significato della parola ubuntu
In sostanza, quel che dico io è che la distribuzione Ubuntu, se comparata ad altre, viene gestita in un modo poco “ubuntu”. E andando ad analizzare il tutto, te ne rendi conto che in fin dei conti forse non è mai stata così d’accordo con la filosofia che promuove.
Se poi cerchiamo di capire il vero significato del termine ubuntu, allora concludiamo che la distro di Canonical non merita, dopo tutto, il nome che ha. E il passo successivo è chiedersi perché allora si chiama ubuntu, la mia risposta è che c’è molto marketing dietro. Non dimentico che il primo motivo, per cui uso e per cui mi sono avvicinato al mondo del software libero è stato etico. E la scelta della distro ha influenzato molto il nome.
OK, mi leggo il tuo post, poi magari posto là! :-)
L’avevo notata anche io la pubblicità… é bello il fatto che il nome di questa distribuzione abbia un significato così profondo ed open-source!
P.S. peccato per la squadra del Sudafrica che ieri è stata battuta dal Uruguay e abbandonata dal pubblico.
è stato orribile vedere i tifosi abbandonare lo stadio!
Concordo pienamente … deve essere bruttissimo per la squadra vedere i propri sostenitori che la abbandonano. Io tifavo Sudafrica ma il loro comportamento mi ha deluso, e inoltre l’Uruguay meritava senza dubbio la vittoria.
Bellissima questo intro… XD XD
io propongo di chiedere a Mark mr. Ubuntu di cambiare il nome della distro in Vuvuzela…
l’avevo notato anch’io… solo che non ho cercato se c’era un video su youtube
anche i Boston Celtics (squadra NBA finalista quest’anno) ha come motto ubuntu: