Oggi in realtà non voglio parlarvi propriamente di tutto l’ecosistema Linux ma più in particolare di GNOME2 e ancora più in particolare dello GNOME distribuito da Ubuntu: ricomincia la caccia alle cento imperfezioni nella faccia più popolare di Linux con il fortunato progetto hundred papercuts edizione Maverick, ossia quella che porterà alla prossima versione di Ubuntu attesa per questo autunno. Grazie Nedanfor per la segnalazione in SocialBox.
Beh, 100 dettagli sono tanti dettagli! Vediamo un po’ insieme di mettere in evidenza quelli che promettono di migliorare maggiormente la nostra esperienza…
Aree di intervento
- Nautilus
- Evolution, Gedit, OpenOffice.org
- Empathy, Gwibber
- misc
- Shotwell (a proposito, sapete che Shotwell ha trombato FSpot? ^^)
- RhythmBox, Totem, Pitivi
- Gtk+, notify-osd, finestre di dialogo varie
- Ancora misc
- Software Center
- Ancora Software Center
Le mie 10 in evidenza
Le scelgo in base a ciò che personalmente reputo di maggiore impatto e le elenco in base all’ordine delle aree di intervento:
- Nautilus: Le anteprime devono avere le stesse dimensioni delle altre icone
- Nautilus: La cartella utente ha tre nomi diversi
- Empathy3 fa schifo, meglio Pidgin, ma: facilitare l’avvio di Empathy al login
- Misc: Migliori descrizioni delle app nell’avvio automatico
- Rhythmbox: non si capisce che quello è il tasto “pausa”
- Totem: nascondere la barra laterale quando c’è un solo brano nella playlist
- GTK+: il cursore deve sparire quando si usa la tastiera e il mouse è fermo – come dicevo qualche giorno fa (cfr “Nascondere il maledetto cursore quando non serve“) e sottolinea Nedanfor nella segnalazione in SocialBox, questa la aspettavo da anni! Ottima.
- GTK+: GTK+ e Nautilus non ordinano i file nello stesso modo
- Misc: disabilitare lo scroll sulla barra delle finestre (taskbar) – lo so che questa sarà controversa
- Misc: migliorare il contenuto di ~/Examples (che io non ho mai esplorato)
Ovviamente mi interessa sapere quali sono le vostre “10 in evidenza”, magari me n’è sfuggita qualcuna.
Conclusioni con retrogusto di controversa vanilla
Non c’è alcun dubbio però che con il suo macchinoso e ingegnoso impianto di gerarchie, ruoli, comunità locali, squadre, motivatori, janitori, coordinatori, coordinatori dei coordinatori, soldatini, operai, volontari più o meno volontari e marketing a profusione, stia continuando a svolgere un ruolo che nel panorama del software libero altrimenti mancherebbe: quello di guida, di ottimizzatore, di direttore. Ruoli che si è auto-attribuito, ma gli sono riconosciuti in virtù del suo lavoro e dei suoi investimenti.
Siamo d’accordo che tutto ciò è principalmente a beneficio della sua distribuzione, Ubuntu, ma alla lunga il vero beneficio è di tutto l’ecosistema di cui sopra, per due motivi: in primo luogo perché tutte queste correzioni, noiose e che nessuno farebbe mai, potranno (dovrebbero) essere portate in “upstream”, in secondo luogo perché Ubuntu stessa si avvia a diventare un upstream di suo. Io li considero entrambi come vantaggi a lungo termine.
Che vi piaccia o no ;)
Note all'articolo
- Liberatoria ad uso di chi ha parecchie escrescenze riottose sparse sulla faccia: dicendo “Linux” commetto il sacrilegio di semplificare: ovviamente intendo l’intero ecosistema di software GNU/Oracle :D incentrato sul kernel Linux, che appunto è solo un kernel. Conoscere e ribadire questa differenza e non è certamente il segreto per riuscire a venire fuori dall’emarginazione sociale [↩]
- Colpo di scena: la nota #1 era totalmente gratuita! [↩]
- Non Telepathy, vedi nota 1 [↩]