Oggi ho letto un interessante sfogo scritto da Mark “la risposta è dentro di te” Shuttleworth, riportato anche da Barra in SocialBox, in cui Mr Ubuntu risponde alle eterne critiche che gli vengono mosse, ossia di non contribuire abbastanza al kernel Linux e a GNOME, progetti su cui si basa il suo popolare sistema operativo.
La parole da lui scelte per rispondere alle critiche sono abbastanza interessanti, come accade ogni volta che il dittatore benevolente a vita auto-nominato si pronuncia. Tirando fuori grazie ricevute e miracoli, in sostanza reitera quanto Canonical stia insistendo da anni su un investimento in costante perdita e che Ubuntu è un miracolo di generosità, conseguenza diretta di un talento (che si misura in fantastiliardi). Nel suo lungo articolo non manca nemmeno la parabola1 della famigliola e dell’azienda di 20.000 postazioni (wow) che si affidano con entusiasmo ad Ubuntu.
Queste esternazioni non hanno mancato di fare insospettire alcuni (cfr la discussione in SocialBox), facendo forse perdere di vista il cuore della questione…
Basta mettersi d’accordo sul significato di “contributo”
Io lo dico da sempre, ogni volta che ho la possibilità di manifestare i miei sentimenti riguardo a questo tema: il vero contributo di Ubuntu non è e non può essere solo il ritorno di codice in upstream. Quello sarebbe sempre auspicabile e di sicuro c’è margine per miglioramenti e per procedure più trasparenti. Magari quando e se Canonical smetterà di essere una Cassa per il Mezzogiorno informatico2 e comincerà a produrre utili re-investibili nell’ecosistema.
Il contributo da valutare è invece essenzialmente rappresentato da Ubuntu stessa, una distribuzione di software libero totalmente aperta, che da anni ormai più di tutte le altre ha contribuito a sdoganare Linux tra non-nerd grazie al suo approccio “piacione”, alle sue piccole-grandi innovazioni e al suo riscontro presso il pubblico. Anche a costo di dover ingollare bocconi per qualcuno indigesti come il fatto che “Ubuntu non è Democrazia: è un Marchio. Sorpresi?“. È inutile al momento pretendere altro da Canonical, che ricordo essere solo una piccola azienda in costante perdita. Nulla a che vedere da una parte con l’eccellenza insuperata di Red Hat nel segmento server, che conta su margini di guadagno attentamente meritati e saggiamente utilizzati per finanziare il lavoro su molti progetti, dall’altra con Debian in quanto sforzo interamente comunitario.
In questa ottica io non riesco a non essere d’accordo con il messaggio di fondo di Mr Ubuntu. Per definire il suo modello di business la parola generosità ci può proprio stare e anzi proprio per questo faccio il tifo affinché diventi un affare sostenibile e in grado di avere mezzi per contribuire ancora di più e nel modo in cui viene chiesto a gran voce come se fosse l’unico3 . Sarà quello il banco di prova, se preferite. Insomma non serve dare addosso solo perché Ubuntu è una distribuzione molto popolare o perché rischia di diventare sinonimo di Linux o ancora perché il suo fondatore è ricco sfondato: non so quanti al suo posto si sarebbero lanciati in una controversa avventura del genere, invece di comprare un atollo :)
C’è posto per aziende di successo, per sforzi comunitari e anche per gente che esplora nuovi modelli di business apparentemente suicidi. OK, di sicuro “si può dare di più” (lolcit), ma francamente non vedo chi dovrebbe o potrebbe farlo.
Ottima (e condivisa) analisi. Aggiungerei anche che a mio avviso queste critiche mi paiono spesso correlate a una certa radicalità e voglia di rimanere nella nicchia che molti utenti linux hanno.
Mi associo all’ottima analisi che condivido in pieno. È innegabile che lo sdoganamento di GNU/Linux sia in buona parte dovuto alla politica di Canonical. Che questo piaccia o meno ai più estremisti poca importa.
io con quei soldi mi comprerei un atollo.
E 50 escort.
Tipo questa? :D
http://www.portametronia.it/wp-content/uploads/2009/10/ford-escort.jpg
Se proprio vuole prendersi 50 Escort io comincierei da questa!!!
http://www.motorimania.it/manifestazioni/autokitshow2006/images/Ford_escort_cosworth_2.JPG
Non usiamo inglesismi, c’è la parola italiana apposita: ministre
Il contributo principale di ubuntu è certamente legato al marketing! Inoltre è stato capace di creare quanto di più vicino a uno standard per i pacchetti (se vai nel sito di adobe c’è un pacchetto flash in exe, uno in dmg e uno…in deb per ubuntu!).
Detto questi molti dei soldi spesi dal benevolente mi sembrano proprio buttati. Esempio: pagare un team grafico che dopo un anno e mezzo di lavoro (UN ANNO E MEZZO!!) se ne esce con il tema di mint e lo sfondo di OsX…
Forse è un tipo alla Moratti che caccia soldini e si fida di tutti :D (effettivamente col tema ancora non ci siamo :D)
Quello che hai scritto spero si riferisca ai temi di lucid perchè in maverick ci ha messo le mani il Cimi. Ha cambiato 4 cagate (si fa per dire :D) e Radiance ora SPACCA DI BRUTTO!!!
Sto provando i nuovi temi e non so, non mi convincono granché… certo mooolto meglio dei precedenti ma preferisco l’accoppiata equinox + faenza :P (scusate l’offtopic :P)
Continuo l’ot (poi mi fermo) Un nuovo set di icone dorvrebbe arrivare per la prossima release, prova riadiance + faenza, già un bel passo in avanti!
Sai le critiche se decidessero di usare Faenza, il set più iPhonoso che esista. Poi, intendiamoci, lo uso anch’io e l’icona che hanno scelto per Firefox è quasi irragionevole per quanto è figa.
io uso 10.04 è ho installato anche maverick, che dire, ci ha messo le mani cimi e l’ha rovinato, mi dispiace in quanto italiano, in passato ha fatto bei temi, ma non si possono variare 2 gradazioni di colore, aggiungere 2 sferi arancioni al vecchio tema e ottenere risultati così deludenti
Il tema È lo sfondo? Scusami, ma quello non è parte dei temi (tanto che Sfondo e Tema sono due voci differenti, nel menù) e non mi risulta che sia opera di Andrea Cimitan…
Io lo linko spesso, al mondo l’ardua scelta di leggerlo o meno:
http://design.canonical.com
A dir la verità i nuovi temi di maverick sono quanto di peggio si sia visto su ubuntu…ambiance e radiance son diventati pesantissimi e lenti come la fame (per scorrere il menu di gnome ci vuole mezz’ora).
Cimitan è dovuto correre ai ripari dopo numerose segnalazioni e ancora oggi al terzo update siamo in alto mare,mi chiedo quindi quanto davvero sia stato necessario il suo contributo visto che temi molto più elaborati o migliori son leggeri la metà (elementary,equinox,fundamental,elegant ecc).
Ma questo resta un aspetto molto marginale.
Guarda che il terzo update non è ancora uscito quindi non puoi dire che siamo in alto mare :)
Il menù è più lento per un motivo: a differenza dei temi che hai citato, i quali usano semplicemente un colore piatto, ambiance e radiance hanno un glow nel menu, che arricchisce lo stile pur richiedendo più CPU. Un effetto simile è applicato anche sui bottoni più scuri, ma qui è più accettabile.
E questo cos’è scusa?:P
http://design.canonical.com/2010/09/third-update-to-the-ubuntu-light-themes/
Mi riferivo a questo,comunque sia ti ringrazio per la risposta e perdona se ho usato un tono “duro”,solo che davvero ora come ora faccio fatica a usare entrambi i temi,preferisco perdere qualcosa nello stile ma avere un sistema più “reattivo”.
Sì ma i pacchetti dell’engine e del nuovo tema non sono stati ancora aggiornati, quindi non puoi testare la velocità (che comunque resta più lenta di quelli che hai citato per ovvi motivi, visto che al contrario degli altri deve applicare il glow)
Considera però che io non uso i pacchetti ufficiali,ma i ppa (murrine-daily) e il tuo branch…se mi dici che avverranno ulteriori aggiornamenti non mi precludo nulla e sarò ben felice di provare.
no, non ci saranno aggiornamenti, o almeno non ho in programma… il problema della velocità non è semplice, l’unica vera soluzione è farlo senza glow (che personalmente non piace)
Immagino,bhè peccato…io continuo a considerarlo un difetto non indifferente e spero che un giorno si troverà (troverai) una soluzione,anche perchè cromaticamente parlando il nuovo stile mi piace molto.
Grazie comunque per le risposte e buon lavoro.
http://design.canonical.com/
Basta leggere quello che hanno fatto e quello su cui lavorano (e perché no, fare critiche costruttive nel tema libero), lo sparare a zero non mi garba.
viva le critiche costruttive!
Io come utente guardo il risultato, l’analisi del processo la lascio agli esperti. Diciamo che dopo piu’ di un anno di lavoro le aspettative erano diverse da “mmm.. ma mi sono installata Mint con lo sfondo piratato?”
^_^
Per dire con quei soldi magari ci facevi un port di Autocad decente e davi da mangiare a OpenShot… poi ognuno li spenda come vuole. Ma non mi sembra che l’investimento sia stato ripagato. Ubuntu non mi sembra superiore esteticamente a nessuna delle altre distro con target simile… al massimo nella media.
Ma secondo te il Desing Team si occupa solo dei temi? Pensavo che avresti almeno dato un’occhiata al link, bah. (Poi personalmente i temi di Mint a me proprio non piacciono… e sono un cultore del verde.)
Ho dato un’occhiata al link… ho visto tanto entusiamo… qualche idea… poi guardo ubuntu e mi chiedo: cosa ha di piu a livello di design rispetto a tutte quelle distro che non hanno un design team?
posso parlare visto che ci lavoro: al team di design non si fa solo temi e wallpaper, ANZI. La straordinaria maggioranza del lavoro è impiegata per sistemare e sviluppare le apps, prrototyping, sistemare e correggere tanti piccoli bug, studiare usabilità, condurre test! (in maverick si è lavorato moltissimo per unity e indicators)
Potrei parlare per giorni.
Non me lo sarei mai immaginato, sono rimasto stupito anche io quando sono entrato in ufficio il primo giorno, casomai un giorno scriverò un post per felipe che potrebbe pubblicare, in cui racconto la mia esperienza.
Comunque considerate che il design team in realtà ha raggiunto un gruppo stabile da meno di un anno… prima era in via di formazione
@andreacimitan whenever you want (cit)
Allora mi correggete il bug 12040 di gnome ?(https://bugs.launchpad.net/ubuntu/+source/gnome-panel/+bug/12040)
L’ho adottato fin dalla nascita e mi ha tenuto compagnia per tanti anni felici. Il problema e’ che adesso ha finito l’asilo (ha 5 anni) e dovrei sceglierli una scuola elementare.
Se me lo fixate prima dell’inizio dell’anno scolastico evito la retta. Grazie! ^_^
PS: Se sposto qualcosa in una cartella in cui non ho il permesso per favore fate comparire una bella finestrella con su scritto “Non hai i permessi mia cara. Ma se sai cosa stai facendo e mi metti una simpatica password di utente amministratore te lo faccio” (potete rifrasare).
Si risparmierebbero tante bestemmie che potrebbero essere riutilizzate in modi piu’ utili: per esempio negli ingorghi!
@lola:
la tua seconda riflessione su nautilus è molto intelligente, ricordamela per il nuovo ciclo, ne potremmo fare un papercut
Commento simpatico ma assolutamente lontano dalla realtà.
Su pc non antecedenti il paleolitico informatico (ossia non più vecchi di 4 anni) sia ambiance che radiance non mi hanno mai dato nessun problema di prestazioni, mettendosi invece in mostra per la loro linearità e pulizia.
Al massimo speriamo che migliori nautilus, magari sulla base di quanto sta già facendo nautilus elementary… e poi si che la GUI di ubuntu sarà anni luce avanti rispetto a windows!
Il post di MS mi sembra un concentrato di retorica e sentimentalismi in uno sfogo mascherato da auto-celebrazione (o in un’auto-celebrazione mascherata da sfogo, non ho ben capito). Sinceramente non ho mai capito se avesse (o abbia se non ci ha rinunciato) un progetto a lungo termine (in questo caso mi sorge il dubbio che abbia sbagliato i suoi calcoli) oppure volesse sprecare i suoi soldi in un progetto fallimentare (dal punto di vista societario) ma che a molti da grandi soddisfazioni (utenti, sviluppatori, famiglie, bambini, 20,000 macchine e altri). Certo che se scrive un post cosi’ adesso cosa scrivera’ se e quando Ubuntu avra’ successo*?
* Perche’ non mi direte che l’1% o 3% o quello che e’ del mercato Desktop e’ un successo vero?
Quoto in pieno quel che dici. Come ho detto nella discussione in socialbox, il suo post è pieno di parole che fanno enfasi sui sentimenti. Sulla famiglia Ubuntu, e sui bambini povri alla spitty cash. E l’unica cosa che dico è che, personalmente, non mi piace. Lo trovo una mera strategia di marketing e oltretutto mi fa ricordare a Apple.
Siccome non potrei dirla meglio, cito un commento fatto da AlfiereNero poco fa nel post che ho scritto al riguardo:
Ok, se mio padre mi chiede di installargli GNU/Linux gli faccio un CD con dentro kernel vanilla e sorgenti dei programmi principali… chi non saprebbe compilare il tutto? La differenza è proprio nel marketing (oddio, quanto non mi piace questa parola… diciamo ‘nell’impacchettare ed infiocchettare’?), che permette alla gente COMUNE di usare l’OS. Non sei d’accordo? Questo è ciò che vuole fare Canonical, c’è libertà di scelta, ma è questo a cui mira.
Da informatico e scettico sono d’accordo con te, da relativista so che non c’è un solo punto di vista. E ti consiglio di rileggere il passaggio in cui ringrazia GNU, Linux e tutti quanti, dicendo che Ubuntu è solo l’anello finale di una catena lunghissima, ma è quello che raggiunge le persone normali (la metafora è mia).
> “Ok, se mio padre mi chiede di installargli GNU/Linux gli faccio un CD con dentro kernel vanilla e sorgenti dei programmi principali”
Regalagli direttamente Linux from Scratch :D
L’aneddoto è divertente, quando mio padre mi ha detto che voleva usare gnu/linux gli ho consigliato Ubuntu, dandogli perfino il cd in mano, poi lui dopo una settimana si è scaricato e installato Debian da solo. Non so il perché XD Non credo abbia letto quello che scrivo, non sa neanche che ho un blog. E poi cazzi suoi, io il suo computer non lo tocco mai. =P
Si ho letto la sua metafora, e siccome mi sta simpatico il tuo lato scettico ho aggiunto quella parte al mio post. :) Questo non toglie che non mi piacciano ancora i suoi modi di comunicare. Ma se ci pensi la mia critica è tutta qui. E il paragone che faccio con Apple è strettamente legata a questo modo di comunicare e basta.
Non sto dicendo che Lui è ricco sfondo come Jobs grazie a Ubuntu, Sto dicendo però che lui usa questi metodi “evangelici” per comunicare coi suoi utenti.
E allora succede che altre persone, quando critichi “la loro distro preferita”, se la prendono sul personale. Per forza, se usi questa retorica di famiglia, dopo la gente la prende come se stessi criticando un fratello, quando in realtà stai sollevando dubbi sul loro sistema operativo. Non è il tuo caso ne il mio, ma basta guardare in basso questa carrellata di commenti, e capirai quello che intendo. Anzi, forse anche il post in sè è una risposta alla discussione in socialbox =P.
Mio padre all’inizio mi chiamava pure per gli aggiornamenti… Purtroppo è un po’ fossilizzato sul mondo Windows-like e non riesce a concepire modi diversi di vedere le cose. Al momento dubito che abbia chiara la differenza tra kernel e OS, benché gliela abbia spiegata almeno 30 volte (sono un po’ un trita-maroni come figlio XD).
Beh, in ogni caso grazie, per me è un vero piacere :) Ritengo che queste piccole sottigliezze siano importanti e fanno sembrare che, piano piano, stia curando sempre di più il lato ‘rispetto per il lavoro degli altri’. Così come il suo linguaggio è su un livello differente da quello di Jobs: non è il ‘Sono Dio! Ho creato cose magiche!’, ma un più modesto ‘Sono felice di aver contribuito a creare cose così belle’. Non si pone come modello perfetto, come un vate, ma come un amico/un conoscente e i suoi toni li trovo, in un qualche modo, ispirati piuttosto che estremi. È una mia personalissima lettura (e questa ovviamente non esclude tutte le altre, positive e negative), ma ritengo che il suo modo di comunicare sia particolarmente interessante e che ci riserverà parecchie sorprese nei prossimi mesi: è sicuramente un personaggio carismatico, per quanto io non lo trovi (almeno fino ad oggi) esagerato.
Quanto alla ‘distro preferita’… Ho visto fanboy che voi umani non potete neanche immaginare :D Fanboy di The Legend of Zelda vs Super Mario vs Sonic the Hedgehog. E chi si dimentica la buona vecchia console-war? Oppure Qt vs GTK / KDE vs GNOME? E le guerre sui linguaggi di programmazione? Guido van Rossum non parla esattamente come Shuttleworth, eppure esistono i fanboy Python :P Credo che quello sia l’istinto umano: tendiamo a tentare di persuadere gli altri affinché il nostro ego possa sentirsi gratificato. Beh, c’è chi tende e chi ci si tuffa, più che altro è una questione di sicurezza personale e solidità delle opinioni. Purtroppo tutto ciò è fine a sé stesso e non genera dialogo, non costruisce nulla (e, tanto per ritornare al post di Mark, fa sprecare energia :P), non spinge a comprendere gli altri/le motivazioni degli altri/qualcosa di natura tecnica. E ne è pieno il mondo, non solo Internet: basta andare al mercato e qualcuno che farnetica sul perché la sua idea sia migliore di quella degli altri lo troverai comunque. Ovviamente avere delle opinioni forti != fanboyismo, ci tengo a precisarlo ;)
La tua lettura infatti è diversa della mia. Cioe, può essere anche vera la tua. Io di primo acchito sono rimasto – come dice shade66 – indispettito dal suo atteggiamento filantropico. Trovo che non sia autentico. Non avevo visto tutto nell’ottica della tua lettura. E forse è così come dici, o forse non è autentico. Non so col tempo si vedrà… ;)
Mia madre invece è tutto il contrario di mio padre. Le ho tolto i permessi per il suo profilo, cosi non vede neanche gli aggiornamenti. L’altro giorno mi chiama:
– non riesco a entrare a facebook –
– qual’è il problema? –
– niente non mi fa entrare, dice qualcosa dei cookies –
– entra con Chrome –
– cos’è? –
– un navigatore mamma, come tanti, come mozilla –
– cos’è mozilla? io uso firefox –
– mamma vai nel menu ->applicazioni->internet-> google chrome o chromium, non mi ricordo –
– non so io per navigare uso google! qua non vedo niente! –
– mamma porca puttana sai usare Gimp quasi meglio di me e non sai cos’è un browser?! –
– ma non capiscooo, tu ti alteri per niente! –
e cosi fino all’infinito.. è successo l’altro ieri giuro.
Rosichi ancora per il ban che tu sai?
O.o no, in realtà parlavo di questa discussione. Non è che gira tutto intorno a te. Anzi, mi stavo dimenticando pure del tuo nick ;)
Se proprio volete metterla in questi termini e citare quelle distribuzioni, sarebbe meglio parlare di Free Software e non di Open Source.
Riguardo invece a tutto quello che fa Ubuntu, rileggetevi lo stesso post di Pollycoke con più calma e vi troverete una delle principali leve sulle quali sta lavorando Ubuntu: più utilizzatori.
Più utilizzatori significa meno barriere sociali all’utilizzo e/o allo switch da windows o mac, più feedback e sviluppo/miglioramento di nuovi programmi, il che porta ad avere più utilizzatori attenti all’hardware che comprano, che a sua volta innesca il meccanismo di driver open rilasciati dai distributori e via dicendo.
Ubuntu è a pieno titolo un punto di forza dell’Open Source.
Fargli la guerra non conviene a nessuno, tanto meno a noi entusiasti del mondo Open.
Inoltre Ubuntu contribuisce eccome anche in termini di codice: http://www.jonobacon.org/2010/07/30/red-hat-canonical-and-gnome-contributions/
Quello è l’articolo di Jono in risposta alle presunte polemiche di Red Hat al Guadec.
Infine per me uno dei migliori software che hanno sviluppato e rilasciato è Launchpad, una piattaforma stupenda per lo sviluppo e la collaborazione di progetti Open.
saluti a tutti
Concordo su tutta la linea, ovviamente (ora mi rileggo anche io ^^)
Dato che l’amico Santiago mi ha citato e ci sono commenti al riguardo mi pareva doveroso puntualizzare alcune cose: nessuno fa la guerra a nessuno, il problema sono i toni usati dall’uomo dello spazio parametrati alla reale consistenza della sua creatura. E perdonami, ma la lista del buon Jono può anche correre a nascondersi, se paragonata con questo: http://fedoraproject.org/wiki/RedHatContributions
e mi voglio limitare a gnome. D’altra parte, hai notato che la roba sviluppata da Canonical la utilizza praticamente solo Ubuntu? (leggi anche: non la trovi nemmeno in K/Xubuntu…)
Altro punto: più utilizzatori. Ok, sarebbe magnifico se solo Ubuntu non cercasse di creare un divario tra se ed il resto delle distro maggiori. Canonical non cerca di spostare gli utenti per spingerli ad utilizzare GNU/Linux, cerca di spostare gli utenti per spingerli ad utilizzare Ubuntu, che è ben diverso.
in effetti, a proposito di questo fatto, ho trovato un commento molto chiaro nel post di shuttleworth:
C’è un motivo per cui i suoi progetti non vanno in upstream. Questo tizio ha ragione.
Presso dal mio blog:
[…]
È sbagliato leggere o addirittura questionarsi sul “perché linux non sfonda” ..sono stronzate. E se ci pensate, è innegabile che le prime interessate a fare in modo che linux “sfondi” son le aziende.
Allora visto che io neppure ci guadagno niente – e non è detto che se lo facessi mi comporterei così – perché devo prendere le parti dell’azienda? Perché c’è il bisogno di volere che linux “sfondi“?
Critica alla ragion ubuntiana:
l’obbiezione ubuntuana è questa: hey qui c’è un mercato! qui possiamo farci i soldi! Perché non portiamo linux a tutti? Facciamolo diventare alla portata di tutti così poi possiamo vendere dei servizi, guadagniamo noi e guadagnano gli utenti, perché più gente usa il sistema più supporto hardware ci sarà per loro.
Ok, condivido l’idea, ma a quali condizioni?
RedHat, Novell, Canonical sono aziende, e come tali devono avere un verso. Il problema col mondo GNU/Linux è che esso non ha un verso, la sua natura libera lo rende dinamico. Nascono e muoiono distribuzioni, progetti, programmi che si fusionano con altri che si separano, one day Alice came to a fork diceva Lewis Carrol.
E questo, per un’azienda è un male. Bisogna avere una rotta. Ma per avere questa rotta, è necessario che gli utilizzatori finali cedano un po’ di libertà.
Ecco perché Shuttleworth specifica che la sua distro non è una democrazia
Ecco perché vorrebbe proporre uno standard che limiti, in un certo senso, lo sviluppo libero delle altre distro.
Ma si vede anche nelle piccole cose, perché Unity non sarà così facile da personalizzare.
E tutte queste cosette continueranno ad aumentare mentre, per distrarre, ti parlano di famiglia, Dio, bambini povri. E concludo:
Una volta ho letto una intervista a Richard Stallman uscita nel giornale “La Nación” in cui gli domandano se non crede che Ubuntu sia un software chiave per arrivare a una gran quantità di utenti, lui rispose così:
Io naturalmente ho un’opinione originale del successo di Ubuntu.
Ubuntu è stata la distro che maggiormente è riuscita a sfruttare la caratteristica principale dell’uomo: l’EGOISMO.
Canonical ha avuto il merito di creare una community con una struttura “gerarchica” piuttosto chiara,
e una certa trasparenza nella “possibilità di carriera”, ossia di salire sui gradini più elevati della struttura.
Per questo motivo a mio parere molti ubuntisti non dicono quello che pensano,
ad esempio che la qualità della distro è calata evidentemente in questi anni,
bensì starnazzano sempre a favore di Ubuntu, bannano chi muove una piccola critica (vedi forum),
e a mio parere fanno tutto questo attirati dalla “possibilità di carriera”, piuttosto che dal “desiderio di contribuire”.
Forse non ho capito niente dello spirito ubuntiano… o forse ho capito tutto?
Forse qui non hai tutti i torti.
Se qualcuno pensa che la qualità della distro è calata ma non è opinione condivisa non è che magari hanno ragione gli altri?
Se qualcuno viene bannato da un forum perchè più persone ritengono che tu sia “fastidiosamente pesante/offensivo/irritante” (si parla di te? sinceramente non so…) forse è perchè lo è realmente….
Se TUTTI dicono che gnome-shell fa schifo ma invece il neonato progetto di Canonical è una figata non è che forse la maggioranza ha ragione?
Di solito la maggioranza della gente ha ragione.
Perchè chi segue MS è un pecorone egoista e chi invece resta fedele a Debian/Mandriva/Fedora è più illuminato?
hey attento perché con questo modo di ragionare, se molti criticano Ubuntu per svariati motivi (esempio, non contribuisce), non è che forse hanno ragione?
E allora anziché fare un post lunghissimo con parole struggenti, forse Shuttleworth ci poteva pensare su..
Molti???? dove? quando?
sempre i soliti 4 gatti che ad ogni rilascio puntano il dito dicento che la precedente release era meglio, che il tema fa schifo, che non ci sono novità e quando ci sono peggiorano il sistema, che il gatto è stato rapito dagli alieni….
I numeri danno ragione a Mark shuttleworth….
La comunità cresce, gli utenti attivi (che segnalano bug, che contribuiscono con bugfix, che “rompono e chiedono banalità” sui forum) pure. Chi cerca in ambito professionale un desktop linux va a bussare a casa Canonical, così come capita spesso ormai anche in ambito server.
MS ha fatto un post dove si dice orgoglioso perchè un padre di famiglia gli scrive per ringraziarlo del fatto che i famigliari usano ubuntu (che la figlia ha imparato prima e meglio di windows 7). Nello stesso post afferma che un’importante azienda (io dico il gruppo citroen/pegout) sta migrando ad ubuntu su tutti i desktop. E nello stesso post afferma che, nonostante le critiche che spesso gli arrivano questi 2 segnali sono per lui un segnale che la trada è quella giusta…
Sinceramente per fare polemica su post di questo tipo significa passare troppo tempo al pc e poco con una (o anche 2 o 3, dipende dal fisico) donna!
ahhahahhaha… ma cazzo barra, perché te la prendi sul personale?
la mia critica è solo una. Legata strettamente al modo di comunicare che ha, sollevando dubbi su – alla fin fine – un sistema operativo.
E tu mi rispondi che dovrei cercarmi una donna?? hahahha Non so, qui lo sclerato sei te. Per rispetto al genere femminile ti consiglierei una sega. Ma non lo faccio. :)
Non ce la prendiamo sul personale (dove, quando??) rosicone che sei!
Barra ha ragione. Leggo sempre i suoi post e devo dire che questo tizio ha capito tutto!
@Andrea900
mmm.. reputo barra sufficientemente grande e intelligente per difendersi da solo. Non c’è bisogno del tuo aiuto. Inoltre, non mi ha risposto a questo commento, neanche per dire “scusa ero un po’ alterato”. Ma tanto sa che non mi sono offeso perché ci ho riso sopra. :)
Per quanto riguarda te, vedo che mi leggi! continua così! :D
@Santiago alias Coniglio
Non l’ho difeso ma ho detto che i suoi commenti mi sono sempre piaciuti.
Non l’ho mai ritenuto minorato
Di cosa c’è bisogno non me lo devi dire tu
Non ti ha risposto perchè ha capito che con te era solo tempo perso (lo dovrei capire anch’io, ahimè!)
Io leggo pollycoke, non te e il tuo blog.
@Andrea900
E continui a leggermi…. Strano che leggi pollycoke e tutte le risposte sono verso di me o mi tirano in ballo! :D
Ti stai rendendo ridicolo, questa è una delle ultime volte che ti rispondo. Anzi, ti chiedo, se non è tanto disturbo, di ignorarmi ;). O per lo meno se hai qualche obbiezzione fallo verso il topic o verso critiche che riguardano la discussione. Stai solo perdendo tempo e andando Offtopic, tirando fuori ban e rancori personali dei quali non me ne frega, ne a me, e neppure a tutte le persone che stano ricevendo i commenti. Davvero.
Ciao
“bensì starnazzano sempre a favore di Ubuntu, bannano chi muove una piccola critica”
human=true;
while (human)
{
foreach (array [GNU, OsX, Xbox, Maria DeFilippi, Juventus, Stallman, KDE, GNOME, Dio, Compiz, Papa, Papi, Playstation] as var)
{
echo “bensì starnazzano sempre a favore di “+var+” bannano chi muove una piccola critica”;
}
}
linguaggio di programmazione: God-version3
Pero’ concorderai con me che tra starnazzare a favore di GNU, OsX, Xbox, Maria DeFilippi, Juventus, Stallman, KDE, GNOME, Dio, Compiz, Papa, Papi, Playstation, Ubuntu,
starnazzare a favore di Ubuntu offre le possibilità di “carriera” maggiori,
per MERITO di come Canonical abbia saputo strutturare la community,
offrendo trasparenza nella scalata dei gradini.
Per curiosità personale, mi indichi le possibilità di “carriera”?
Partendo da http://loco.ubuntu.com/
ti verranno fuori un sacco di nomi, e sono solo i nomi dei capi.
Se pensi che ogni paese ha il suo gruppo promozione gruppo forum gruppo documentazione gruppo qui gruppo li’…
i ruoli “importanti” sono tanti.
Non parlo necessariamente di posizioni “pagate”,
anche il riconoscimento di una certa posizione è sufficiente per l’egoismo umano.
«Nondum matura est, nolo acerbam sumere»
Per quel poco che conosco della comunità mi risulta (ma potrei sbagliarmi) che a parte il gruppo forum ed il loco tutti gli altri gruppi sono aperti e chiunque può farne parte per appagare il proprio “egoismo umano”.
Però non capisco quali occulti vantaggi ci siano ad appartenere a qualsivoglia gruppo… per strada non ti riconoscono, soldi non ne ottieni, ti tocca lavorare, di medaglie nemmeno l’ombra, adesivi e CD devi pagarli come tutti (per non parlare di cappelli o altro), se vuoi partecipare agli UDS ti devi pagare biglietto e soggiorno.
Vediamo invece gli svantaggi: devi organizzare i meeting, impegnare un bel po’ di ore per seguire i vari progetti, smenarci dei soldi, vieni tacciato di appartenere ad una comunità dittatoriale… fantastico… ora capisco, quelli di Ubuntu sono tutti masochisti :D
davvero geniale questa storia dell’egoismo umano.
cioè se uno si impegna e si sbatte per fare qualcosa va bene, ma se lo fa all’interno della comunità di Ubuntu è per egoismo?
Illuminaci.
Maggiori?
Conto almeno 3 argomenti di starnazzazione che in italia almeno rendono molto di più:
Il secondo ritiene di essere il rappresentante del primo, il terzo di essere la stessa cosa.
(Quesito con la Lola sulla settimana pollyenigmistica ^_^)
Papa; Dio; Papi. Ho vinto quacchecosa? :)
Sono certa che Felipe distribuira’ ricchi premi! Tipo un abbonamento gratis a pollycoke.
Beh, il primo è Dio, il secondo il Papa, il terzo chi è? Papi? LOL
Lola I think I love you :D
rimettilo nei pantaloni
——————————————————-
god@universe:~$ killall human
killall human: must be root!
god@universe:~$ su
Password:
su: Authentication failure
god@universe:~$ su
Password:
su: Authentication failure
god@universe:~$ ghfsfuig damn!!
——————————————————-
Salvi! Speriamo non se la ricordi….
LOL pensavo che dio fosse utente root di suo, invece deve autenticarsi :D
Ovvio! dio usa l’utente gesu, il quale deve correttamente invocare il nome (utente) del padre quando vuole compiere miracoli, ovvero azioni amministrative sul sistema.
In cosa è calata la qualità della distro? Perché persone che a mala pena sanno cosa sia un sistema operativo, dopo aver provato 10.10 Beta a casa mia, mi stanno martellando perché glielo installi… Prima gli avevo fatto provare 9.10 e non l’avevano gradita un granché, è passato neanche un anno. (Non voglio far polemica, è che cerco di capire.)
Forse qualcuno aveva delle aspettative che per vari motivi non sono state soddisfatte (troppo alte o di tipo diverso rispetto agli obiettivi di Ubuntu). Quando si guarda un progetto con un eccessivo entusiasmo iniziale ci vuole veramente poco perche’ questo entusiasmo si trasformi in delusione. Io non essendo mai stato entusiasta ti diro’ che secondo me sotto molti aspetti e’ migliorata, certo, i miglioramenti sono piu’ evidenti in certe versioni che in altre, ma e’ comunque migliorata. Migliorata in un’ottica di utente di Ubuntu, se cerchi altro allora non migliorera’ mai, sei tu che devi cercare un’altra cosa.
Analisi perfetta.
Ce ne fossero di Canonical…
Sono d’accordo con te.
Caro Felipe,ti seguo dal 2006,ma non commento mai.
Oggi farò un eccezione :-)
Condivido pienamente ciò che hai scritto nel tuo post, e ti do la mia opinione:
noi utenti linux siamo una grande comunità (non quanto vorremmo,ma ci diamo da fare!) e la natura opensource delle distro ha portato alla genesi di una enorme quantità di altre distro derivate,più o meno interessanti,più o meno utili.
La caratteristica fondamentale di ognuna di queste distro è ovviamente il bacino d’utenza al quale sono destinate: vedi slack per i power user, ubuntu per chi vuole la distro user friendly,arch linux per chi vuole capire il perchè la tal cosa effettivamente serve a fare l’altra tal cosa, e via dicendo.
Il fatto che la distro made in Canonical sia la più diffusa,e una delle più user friendly, ne fa la vittima principale per i rosiconi, che non vedono il loro sistema operativo usato quanto vorrebbero (secondo me tra l’altro se ubuntu avesse 500 utenti,questi 500 spartani attaccherebbero sicuramente gli utenti dell’altra eventuale distro più blasonata).
Ma suvvia! Siamo una bella comunità, la varietà è la nostra forza,è ciò che sta uccidendo (lentamente ma inesorabilmente) la Microsoft e il codice closed! Perchè dobbiamo scannarci tra noi?
My two cents.
Io critico Ubuntu perche’ non ha abbastanza utenti ;)
commosso, quoto
Quoto in tutto e per tutto.
Siamo una bella comunità, non facciamoci guerre e contribuiamo attivamente ognuno per quanto riesce e dove preferisce, senza cercare di fare le pulci alle “distro” più blasonate o che non usiamo.
E se vogliamo crescere ancora nel mercato desktop, l’unica strada che io vedo passa da Ubuntu e da Canonical.
Mi auguro (ci auguriamo) di leggerti più spesso ;)
Vedo che tutti scrivete “marketing” come se fosse un insulto. Non lo è. Fare del buon marketing vuol dire capire cosa vogliono i tuoi utenti – anzi, cosa vorranno tra un anno – e farsi trovare pronti ad accontentarli.
Fare marketing non vuol dire buttare fumo negli occhi alla gente sostenendo che “Tanto il Bluetooth e gli MMS non li usa più nessuno”: quello è il Reality Distorsion Field, e ce l’ha solo uno. :)
Quoto il pensiero. Sembra che la parola marketing associata al mondo open sembra sempre na bestemmia (ps citazione evangelliana? :D)
Io l’ho studiato in sociologia (e in parte anche in psicologia) e, purtroppo, marketing spesso vuol dire semplicemente “come far credere che il prodotto x abbia la qualità y (che, naturalmente, non ha)”, quindi è una parola che si porta dietro un senso particolarmente negativo, nel 2010. Tuttavia concordo che non sia necessariamente sbagliato, anzi.
Non sono d’accordo con questa definizione, che si attaglia di più alla pubblicità, ma tant’è.
Sta di fatto che il vituperato marketing ha permesso a Canonical di capire cosa cerca l’utente di una distribuzione Linux, e di realizzare un SO eccellente.
Tanto per non risultare troppo poco nerd, allego l’obbligatoria citazione di XKCD:
http://xkcd.com/619/
Non sono d’accordo quello vuol dire mentire non fare marketing. Senza andare troppo nello specifico marketing con una traduzione da pelledoca è mercatando ovvero posizionare al meglio un prodotto nel mercato senza per forza avere scopi di lucro o dire balle tipo i venditori di assicurazioni (parlo per esperienza lo sono stato asd).
Marketing e’ solo una parola, vuol dire tutto e niente. Accidenti, e’ passato troppo tempo dai miei studi di economia, ricordo vagamente le 4 P, (produzione, promozione, punto vendita e prezzo, poi mi pare se ne aggiungesse una quinta, ma potrei sbagliare), da noi in Italia nell’immaginario collettivo il marketing e’ solo la pubblicita’ (una parte della promozione), ed essendo tartassati dalla pubblicita’ e’ anche normale che questa abbia un’accezione negativa.
Poi il marketing bisogna anche saperlo fare, e magari cercare di ottenere dei risultati. A mio avviso (ma e’ un giudizio obiettivo direi) i risultati che sta’ ottenendo Canonical/Ubuntu sono ancora scarsi, spero che migliorino presto, ma purtroppo ho il sospetto che non succedera’. Son convinto che Mark Shuttleworth avesse e abbia un progetto a lungo termine, ma come disse il tale (Keynes) nel lungo periodo siamo tutti morti. Ecco, se e quando si realizzera’ il progetto di Mark mi piacerebbe ancora vivo e non tanto vecchio da essere rimbambito.
A me sembra che Canonical ragioni su micro tappe (vedi i rilasci semestrali e le novita che stanno velocemente introducendo in queste ultime) e che abbia dei piani ben solidi. Del resto il settore che occupa non era presente al tempo di Keynes, così come l’opensource. Quest’ultimo sul lungo termine sta vincendo, a mio avviso (Intel e IBM lo utilizzano da anni risparmiando non-saprei-quantificare-la-cifra).
> “Quest’ultimo sul lungo termine sta vincendo”
Vincere forse non e’ il termine piu’ adatto, diciamo che sta crescendo. Riguardo la tua supposizione sul fatto che Canonical “abbia piani ben solidi”, spero tu abbia ragione. Certo che se la sta prendendo comoda eh.
Sono d’accordo con l’articolo. Cacchio,è semplicemente ciò che vorrei dire,solo che non mi venivano fuori le parole :D
Io la vedo in modo un po diverso. Canonical ha dei meriti come ha anche dei demeriti. Ha dei grandi meriti perché sta portando gnu/linux in alto nel mondo desktop, ma purtroppo stanno vaneggiando. Pensano troppo alla grafica/estetica e stanno dimenticando il pilastro principale ovvero la stabilità. Io vorrei analizzare un momento questa cosa, elencando quelli che secondo me sono i punti che non fanno decollare linux e sopratutto ubuntu.
1) Avere 2 distro “principali” ubuntu e kubuntu, io sono un’utente kubuntu e dopo aver provato arch e debian con KDE4 posso tranquillamente dire che KDE fa schifo è pesante ed è lento solo su kubuntu. Il perchè??? http://forum.ubuntu-it.org/index.php/topic,385593.180.html leggete cosa scrive lex79 in questo thread… Quindi già questo non è un bene perchè se io sono un nuovo utente e provo kubuntu come prima distro mi ritrovo davanti a un semi schifo e torno dove stavo e sconsiglio a tutti i prodotti canonical. Questo equivale per canonical ad essersi fatti una pessima pubblicità con un proprio prodotto. Quindi io dico meglio farne una sola di distro (ubuntu) ma fatta bene e no tenerne una buona e una che è una mezza porcheria.
2) Il rilascio. Rilasciare ogni 6 mesi potrebbe essere un bene ma in realtà è nocivo. Sarebbe un bene se fatto in modo diverso da come si fa ora. Ad oggi cosa succede? fanno la nuova release passano mesi prima che sia al 100% stabile (diciamo un paio) e da li in poi la si lascia abbandonata a se stessa (questo non vale per le LTS) correzioni di bug rimandate alla release successiva, aggiornamento di software che da problemi rimandato alla versione successiva (con sbattimento per gli utenti che devono andare per la rete e mettere repositori più o meno sicuri per poter aggiornare quei 4 software e poterli continuare ad usare).
Non ci siamo proprio, il nuovo utente installa ubuntu e si trova davanti a bug madornali appena rilasciata (come quello su gnome del menù in alto a destra che sfarfalla e non è più possibile spegnere il pc (ovviamente secondo loro devono sapere tutti i comandi sudo halt o simili)) oppure quello che eliminando una barra e rimettendola non risulta visibile sino al successivo login (per fortuna risolto). Insomma sembra che non controllino nemmeno queste piccole stupidaggini e che nonostante gli vengano segnalate aspettino sempre la release successiva per risolvere. Tutto ciò porta altra pessima pubblicità per canonical e il new user scappa a gambe levate.
Io invece la vedo in maniera diversa, io direi che ogni 6 mesi si deve rilasciare una patch “comulativa” e mano mano si devono patchare o upgradare tutto quello che non funziona. Un piccolo esempio io ho una marea di problemi con i driver wifi della mia broadcom, cosa che invece con la release precedente dei driver non succedeva (quindi non sempre aggiornare è un bene; perchè dopo 6000 segnalazioni non hanno fatto un downgrade del pacchetto in modo da risolvere il problema?). Fatto sta che rilasci annuali sarebbero meglio per tutti sia per noi che per loro ma sopratutto ne gioverebbe anche kubuntu che è composto da un team di 2 persone.
3) Ok vogliamo fa i fichi con la grafica, il tema deve essere portato o almeno creato uno per ogni distro di casa canonical, in secondo luogo, cosa è rappresentato spostare i bottoni fare lo sfondo viola, ecc ecc ecc. Un palese plagio di OSX??? a mio parere e anche di molti altri si, anzi qualcuno ha persino supposto che fosse un omaggio a Steve… Sti grafici per giunta sono parecchio scarsi, perchè hanno poca fantasia se devono scopiazzare ma sopratutto, devono capire che se vuoi far dire “WAOOOOOOOO” all’utente che avvia per la prima volta ubuntu devi creare qualcosa di veramente sconvolgente; con le cose già viste ci si becca solo un “mmm carino….”.
4) Problemi di configurazione hardware. Questo è un problema di linux, nonostante ormai ci siano pochi problemi con l’hardware ci sono cose che nonostante siano compatibili sono ostiche da far funzionare. Un esempio le pennette per la connessione internet, un nuovo utente non riuscirà mai a farla funzionare, e bene è compito di un’azienda trovare un metodo per semplificare tale operazione. Come??? scrivendo un piccolo software o patchandone di già esistenti. Io non sto parlando di hardware che non funziona con linux ma di semplice hardware da configurare e lo sottolineo.
5) Veniamo ora al punto forte… Un’azienda sviluppa due distro, ora per una ??paga?? o incentiva sviluppatori a creare, packagemanager, ubuntuone, ubuntustore. E per l’altra??? nisba e si ritorna da capo a 12, io voglio usare kde perchè mi piace di più (De gustibus non est disputandum) però sono castrato perchè mi ritrovo senza un gestore dei pacchetti degno di nota, senza uno store e senza ubuntuone. Bene il nuovo utente ha davanti 3 vie, passare a ubuntu, rimanere castrato su kubuntu, dare di matto perchè non può usare quello che preferisce e tornare dove stava. Altra pessima pubblicità per caonical (e a mio parere si indirizza il pubblico verso una scelta mirata levando la possibilità effettiva di scegliere (ed ecco uno dei principi del software libero mandati all’aria)).
Per un azienda “piccola” che si propone un dei compiti più ostici del mondo, peccare di presunzione e non tenere conto di questi semplici 5 punti equivale a perdere pubblico e fallire nei propri intenti. Io personalmente conosco molte persone che usano altro e non passano a kubuntu perchè è una zozzeria, oppure non passano a ubuntu per la serie di bug che ha o per la loro non serietà nel rilasciare patch correttive in tempi celeri.
Notate bene questo non è un’attacco a canonical ma una mia opinione su come possono (sempre a mio parere) migliorare le cose e attirare più odiens e forse far decollare linux sui desktop. A mio parere basta veramente poco, più serietà meno ghirigori e sopratutto SENTIRE quello che vuole “l’acquirente” finale (o utente come vi piace di più).
“se vuoi far dire “WAOOOOOOOO” all’utente che avvia per la prima volta ”
Spero non stiano cercando di far quello. Secondo me l’ultima cosa che deve fare un tema e piu’ generalmente un ambiente desktop a far dire “WAOOOOOOOO”. X-D
Deve essere riconoscibile, usabile, elegante e se possibile leggero. L’utente non vuole aprire il computer e trovarsi su Venere. Vuole aprirlo e trovare un ambiente di lavoro o di svago che si basi su concetti e conosciuti o facilmente intuibili…
Be allora inizio deludendoti perché sti geni è quello che stanno cercando di fare. Ma in realtà io la vedo dal punto di vista dell’ unire il bello all’usabile. Ovvero l’opposto di quello che hanno fatto loro. Ci sono tante cose che diminuiscono l’usabilità di un interfaccia, a partire dalle notifiche non cliccabili (inutili), passando per i bottoni messi dalla parte sbagliata in un ordine assurdo e finendo con colorazioni stancanti che rendono poco leggibile un interfaccia (vedi bianco su viola della shell). Io invece parlo di migliorare l’interfaccia in modo usabile ma rendendola bella, tipo icone belle eleganti, poi lo sfondo (a mio parere fa il 70% dell’effetto waoooo), oppure un font bello e ben adattato, per poi miscelare tutto con colorazioni meno traumatiche delle finestre (a mio parere sono troppo staccate su ubuntu tutto grigio con la barrona nera… orrenda, chi l’ha fatta ha un senso del design e dell’estetica pari a 0), io parlo di linee armoniose di cooerenza nelle colorazioni, insomma di un lavoro veramente professionale e non di quell’accozzaglia di scopiazzamenti che hanno fatto. Anche se devo dire che le versioni precedenti di ubuntu erano ancora più orrende di questa :D
Vero le notifiche sono… diciamo tristi.
Poi secondo me e’ giusto pescare dal mac, ma pescare nel senso di imparare da un’interfaccia elegante ma non invadente, e sempre riconoscibile. Aqua e’ una lezione di design.
Anzi guarda ti faccio vede cosa intendo per sfondo:
Guarda che differenza c’è tra questo:
http://pr09studio.deviantart.com/art/Ubuntu-10-4-wallpaper-pack-156483358
e quello di ubuntu:
http://www.clickonf5.org/wp-content/uploads/2010/04/ubuntu_wallpaper_thumb.png
Ha colori più vivaci è meglio rifinito e lascia un segno. Lo sfondo di ubuntu è anonimo, e se lo vedi non ti ricorda ubuntu ma OSX questo per un’ azienda che deve vendere il proprio prodotto è fallimentare.
1) Lo dico qui e non lo ripeto: Kubuntu dovrebbe essere alla pari di Ubuntu, purtroppo è vista come una sorella minore.
2) Karmic l’ho trovata utilizzabile al 100% da subito, sarò il solito fortunato, ma con i rilasci non LTS sto avendo sempre meno problemi (Maverick non ha nemmeno un bug non noto per quanto ho potuto sperimentare, ed è in Beta). Quindi temo sia soggettivo, a me il meccanismo attuale va benissimo.
3) Cavolo, delle finestre, un plagio di Windows (okay, storicamente sarebbe un plagio della GUI Xerox, ma stavo procedendo per omofonia)! E i bottoni a destra? Li ha Windows! Meglio mettere i bottoni al centro, fare un tema color blallo™! I bottoni a sinistra sono usciti fuori da uno ‘studio sull’usabilità’. Li uso e mi trovo molto meglio così (no, non sono mancino, è che leggo da sinistra a destra). Il color viola deriva dal marchio rinnovato di Canonical (avranno avuto i loro buoni motivi, effettivamente ha un certo appeal). E poi se alla gente piace non vedo perché bisogni sputare in faccia ai propri utilizzatori…
4) Vi sono delle penne che via Network Manager fungevano, anche se c’era da configurarle. Purtroppo quello è un problema dei produttori di hardware, principalmente, che vogliono costringerti ad usare il loro *orrendo* software.
5) E risiamo al punto uno *segnala come Duplicato*.
Io seguo la distro da parecchio e, IMHO, sta migliorando in maniera incredibile (anche per il lato stabilità). Secondo me dovrebbero considerare più i punti cinque ed uno, effettivamente, ma non è detto che non lo stiano facendo.
Levando i punti 5 e 1 ti rispondo agli altri.
2) No no dai non ci credo che a te il menù in alto a destra non sfarfalla e diventa impossibile spegnere il PC, anche perchè è successo non solo a me su 2 pc ma su tutti i pc su cui ho installato ubuntu e su pc di altri amici che se lo sono messi per fatti loro. Per giunta ci sono altri piccoli bug su cui si può sorvolare (tutti i SO ne hanno).
3) In fotografia ci sono delle regole che si rispettano, una di queste è la regola dei terzi. Se una cosa la vuoi mettere all’occhio di chi vede la schermata la devi posizionare in determinate posizioni dell’immagine o della finestra. Usabilità? che studio di usabilità è questo? mettere i bottoni nella posizione meno visibile della schermata? per giunta mischiandoli in modo che un utente che usa il pc da anni debba faticare per imparare la nuova posizione? per giunta sto studio di usabilità ce lo devono spiegare visto che il 90% dei SO e dei DE hanno le cose nell’altro modo… Chi ci dice che sto studio non sia sbagliato?
Inoltre concludo ricordando cosa vuol dire usabilità. Per usabilità si intende che se una persona pensa che un operazione si compie in un modo ed effettivamente si fa in quel modo quella cosa (o interfaccia) è usabile. A sto punto visto che la gran parte del mondo pensa che certe operazioni si fanno premendo bottoni a destra all’ora quello è usabile.
4) le penne funzionano quasi tutte da network manager, peccato che c’è bisogno di fare lo switch da penna usb a penna per la connessione e questo nessun network manager permette di farlo, come fa l’utente novellino a fare lo switch?
2) Il menù in alto a destra non sfarfallava con Karmic né ora con Lucid su nessuna delle mie installazioni. Ho avuto qualche problemino solo sulla UNE di Karmic, onestamente (ma lì spariva la barra superiore).
3) Quella è abitudine: per abitudine dovremmo mettere la barra con Start, posizionare i programmi come su Windows e chiamare i dischi C:\, D:\, E:\, etc. Senza contare che le directory dovrebbero usare il backslash invece dello slash (brrr). Io all’inizio ero restio, di recente ho reimpostato i bottoni a sinistra e mi sono adattato subito, quando sono su Windows fatico a trovarli a destra… Per me come scelta è corretta, tanto più che sono i progetto i Windicators.
4) Certo, ma ti assicuro che diverse penne ora vengono rilevate automaticamente come 3G e non solo come memorie. Detto questo, se mai ne avessi bisogno comprerei un portatile con il 3G integrato (metti la SIM dentro e bon): zero ingombro, zero sbattimento, meno consumi (generalmente) e una porta USB libera.
“Purtroppo quello è un problema dei produttori di hardware”
Continuero a ripeterlo fino alla morte: chissenefrega di chi e’ la colpa. Se un OS non ha una funzione non c’e’ la! E’ un utente che abbia bisogno di quella funzione non usera quell’OS.
“Cavolo, delle finestre, un plagio di Windows”
Una macchina con 4 ruote non sta piagiando nessuno. Una macchina con la linea della ferrari, dipinta di rossa, con lo stemma a forma di cavallino… forse si’! ^_^
Applauso con quotone :D
Effettivamente quello che deve fare un sistema e non rompermi le scatole con mille mila problemi di configurazione :D
È un errore madornale il primo. Non è il software a dover essere compatibile con l’hardware ma viceversa… Io hardware non compatibile non lo compro, se il buco è a forma di cerchio non mi arrabbio perché, ahimè, il quadrato non ci passa. Che poi questa possa essere una problematica okay, ma è un modo errato di trattare l’argomento per quanto mi riguarda.
Per la seconda questione… Io la somiglianza non la vedo, sono ambienti diversi e concepiti in modo diverso. PS. Se un’auto ha la trazione a quattro ruote è il plagio di un’Audi? Perché il viola non è lo stesso, come una macchina rossa non è color rosso Ferrari (è il viola di Canonical, la Apple gioca sul contrasto bianco/nero, sono due brand diversissimi). Lo stemma non è lo stesso, dato che mele non ne vedo. Quindi temo tu abbia sbagliato esempio.
A tutti quelli che “Ubuntu è peggiorata”, scaricatevi le iso delle vecchie versioni e usate quelle.
LOL
Oppure spiegate il perché, mi basterebbe quello. Data la distro X con lo scopo Y vorrei capire dove è peggiorata: ogni critica è un aiuto a crescere.
Canonical – $ di Shuttleworth = patacrack gigantesco -> ciao ciao “Linux for human beings”
Mi troveresti un’azienda che nasce senza i soldi di nessuno e si riesce ad autofinanziare partendo da 0$? Senza investimenti non si ottiene mai nulla… E questi sono (per detta stessa di Mark Shuttleworth, che non mi pare l’ultimo miliardario pirla sulla piazza) investimenti a lungo termine.
Be di progetti a lungo termine che a medio termine sono falliti ne è pieno il mondo quindi è meglio che stanno attenti :D
Capisco i finanziamenti a lungo termine ma sono sei anni che ci mette i soldi senza avere nessuna entrata concreta.
[OT] Ma di che campa Mr. Ubuntu??? [/OT]
Di rendita.
Fondamentalmente di rendita. Ha creato un’azienda di certificati digitali e l’ha venduta a VeriSign nel pieno del boom delle DotCom per una cifra imbarazzante. Ora, a detta di Wikipedia, è un venture capitalist (presta soldi ad aziende emergenti in cambio di azioni, che poi tenta di far fruttare quando Google compra l’azienda in questione), e nel tempo libero finanzia Ubuntu.
Comunque siamo vicini al momento in cui Shuttleworth si aspetta che Canonical diventi profittevole. Visto che non è quotata in borsa, potremmo non sapere mai quando ciò avverrà.
minkia mi sembra la fiera del luogo comune sta discussione.
se si rompe le palle e manda a cagare tutto, mike intendo, poi tocca che vi trovate un’altro bersaglio su cui riversare cazzate.
oppure vi accontentate di fare il mazzo a cimi per il suo lavoro sui temi?
chi era? JFK che disse:”non chiederti cosa il tuo paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo paese”
chi di voi ha fatto per linux meglio del buon mike? a parte usarlo, si intende.
e che cazzo, potrà anche sbottare ogni tanto, visto quanto ci mette di tasca sua?
La comunita e viva PROPRIO perche’ ci sono le critiche. Il giorno in cui non ci saranno piu’ critiche e discussioni su ubuntu significhera che non gliene frega piu’ a nessuno.
Nessuno nega al Benevolo al diritto di parlare. Ma nessuno puo’ negare a noi il diritto di commentare e criticare le sue scelte come quelle di chiunque altro.
Io amo le critiche, è che spesso si dà per sottinteso che gli altri notino le stesse cose e ci si dimentica di argomentarle. E t’assicuro che mi sento un idiota a dovermi ritrovare costantemente bollato come ‘avvocato difensore di Canonical’, su cui per altro avrei da ridire sulle promesse ‘rinviate’ a 11.04 (vedi NetworkMenu, ci speravo particolarmente) ed altre cosucce.
Detto questo, il problema è che le critiche generiche, magari aprioristiche (esempio a caso: “Dopo un anno e mezzo non hanno fatto niente”) non hanno utilità per alcuna discussione costruttiva. Io che utilizzo pesantemente Ubuntu (sia per pigrizia, sia per fornire assistenza e ormai anche per abitudine) i piccoli dettagli che cambiano li noto tutti quanti. Se hai il tempo prendi due PC e avvia live 10.04 e 10.10 Beta. Nota tutto ciò che hanno modificato, non solo esteticamente: per esempio l’Update Manager, che ora è molto più razionale. Guarda il nuovo installer (più pulito e ordinato, a dir poco), guarda com’è cambiato il Software Center e pensa che molti di questi cambiamenti influenzano in positivo l’user-experience quotidiana. Prendi il progetto One Hundred Papercuts (e sono sicuro che una persona che usa il PC per la prima volta e ha bisogno solamente di navigare su Internet/scrivere documenti trovi più utili questi che avere N-mila driver in più per le periferiche più improbabili o avere AutoCAD/Photoshop). Viva il relativismo (e i punti di vista diversi dai propri), insomma.
PS. Piccola aggiunta personale: leggo quasi sempre i tuoi commenti e generalmente li ritengo interessanti. Tuttavia vi sono tantissime critiche costruttive possibili (es. Perché con Brasero ci perdo le giornate per copiare un CD e con un tool da terminale come cdrdao ci metto cinque secondi? Non sarebbe il caso di lavorare un po’ su Brasero e renderlo meno problematico per i nuovi utenti?) e tanti argomenti che sono triti e ritriti (driver – che aumentano e migliorano in maniera che oserei definire spaventosa -, mancanza di software commerciale, etc.) e che, a meno che non introducano una novità rispetto a quella discussione specifica, non credo possano generare alcuno sviluppo interessante.
“E t’assicuro che mi sento un idiota a dovermi ritrovare costantemente bollato come ‘avvocato difensore di Canonical’ ”
Vallo a dire a Santiago… Mi considera come tale uno che di Maverick Meerkat ha pensato soltanto che dovrebbe chiamarsi “Masturbating Monkey” °_°”
Riguardo i minori problemi rispetto al passato: è vero!
C’è molto meno da ottimizzare da correggere, per esempio, in ambito netbook.
http://forum.eeepc.it/viewtopic.php?id=10635
Carino da parte tua citarmi dove non c’entro.
La guida che hai linkato contiene ottimizzazioni scritte da me: journaling, ottimizzazioni nel FSTAB, ottimizzazioni per dischi SSD, ecc… Non te lo scordare ;)
Nedanfor è un’ottimo esempio di una persona che argomenta tutto quel che dice. E con cui si può discutere, nel vero senso della parola. Anche se i nostri pareri sono discordanti mi sta simpatico, a livello – questa volta – personale. Non ti conviene venire qui a mettere zizzania Andrea. Lo dico per te.
Santiago.
(scusate l’offtopic)
Lo si può’ criticare finché si vuole ma senza Mr. “vado nello spazio” di cosa staremmo parlando?
Lo scopo di Canonical è quello di rendere Ubuntu l’OS più diffuso del mondo (or @ least dreaming about it ^^). Ha creato (o per meglio dire aggregato) l’OS free più usato in assoluto. Come hanno fatto? Rendendolo for humans. Hanno fallito? Non mi pare anche perchè tutte le distro derivate a partire da Mint a parte qualche mockup e un nome diverso SONO Ubuntu (anche se vedremo LMDE). E’ quindi di gran lunga la distro + diffusa.
Come ben si sa ci sono dei livelli critici di diffusione che innescano delle economie di rete http://it.wikipedia.org/wiki/Economie_di_rete . Vi faccio un esempio chiarissimo. Apple. Era scomparsa e poi da un giorno all’altro (iPod e iTunes prima, accordo con Intel, branding positioning, iPhone ecc. da economista mosse da applausi sebbene sia antiapple al 100%) ha creato quella “massa critica” che gli ha permesso di fare il salto di qualità che oggi li ha portai a superare M$ come valore di mercato ( http://venturebeat.com/2010/05/26/apple-now-at-99-9-of-microsofts-market-value/ ).
Quello che spero davvero è che la community che ruota intorno a GNU/Linux capisca che se davvero vuole fare quel salto di qualità, che permetterebbe al mondo dell’informatica di essere davvero aperto ed universale, deve rimboccarsi le maniche e mandare giù qualche boccone amaro pur di potersi inserire nella gara alla successione di Redmond e, sopratutto, che servono bandiere e marchi per diventare visibili ed appetibili al grande pubblico.
E proprio qui si inseriscono Canonical e Markone che io vedo come l’unica speranza per creare quella “massa critica” che ti permette davvero di fare il salto di qualità. Microsoft sta esaurendo la sua rendita di posizione (anche se a tuttoggi rimane enorme) a favore di altro. E speriamo che Ubuntu rientri in quel “altro”.
Tanto vero che molte delle derivate di ubuntu stanno passando a debian.
Mint è la principale e, ad oggi, continuerà a basarsi su Ubuntu. Chi altro sta passando a Debian?
CrunchBang, gNewSense, AuroraOS (ex Eeebuntu)… Direi praticamente tutte le più note.
Più note? gNewSense la conosco, certo, ma quanti la usano? Esempio: CrunchBang qui compare dopo FreeBSD http://distrowatch.com/
Non sono stime affidabili, certo, ma quando il rapporto con Ubuntu diventa 1 a 5 allora si vede che non è poi così diffusa. L’unica derivata di Ubuntu con una diffusione decente è Mint, e Mint non pare avere alcuna intenzione di mollare Ubuntu (asserire il contrario sarebbe come asserire che Debian voglia abbandonare Linux solo perché supporta il kernel di FreeBSD…).
LOL! Mint a parte, cosa rimane? Se vogliamo farne una questione di numeri allora concordo con te, ma quelle che ti ho citato sono le derivate più note (o meno anonime se preferisci). Concordo con te per quanto riguarda Mint PER ORA, ma se ci rifletti che senso ha mantenere una derivata Ubuntu (a sua volta derivata Debian) ed una derivata Debian in parallelo? Ovviamente faranno le loro considerazioni, ma non credo l’abbiano fatto per puro divertimento…
La classifica di distrowatch è tra le cose più inutili e con poco senso mai create.
http://www.alexa.com/search?q=ubuntu&r=topsites_index&p=bigtop
http://www.alexa.com/search?q=linux+mint&r=site_screener&p=bigtop
http://www.alexa.com/search?q=gNewSense&r=site_screener&p=bigtop
http://www.alexa.com/search?q=CrunchBang&r=site_screener&p=bigtop
Questo vorrà dire qualcosa o Alexa è un’altra tra le cose più inutili e con poco senso mai create?
PS. Ma infatti dicevo che Mint è l’unica che ha preso un po’ di rilievo, tanto che anch’io sarei contento se passassero direttamente a Debian. Trovo non-sense fare una derivata di una derivata cambiando solo aspetti (a mio modestissimo avviso) marginali.
@Nedanfor
Mint=Ubuntu + pochi dettagli? Vero, condivido.
Però: Ubuntu=75% Debian + 18% Debian patchato + 7% made in Canonical. Il passaggio delle derivate sta avvenendo perchè quel 7% crea non pochi problemi.
Concordo con l’articolo e l’analisi di Felipe.
Tutto il resto sono critiche assolutamente lecite, ma a mio avviso senza un reale costrutto. Senza l’arrivo di Shuttleworth, all’universo “Linux” in questi anni sarebbe stata data minore visibilità. Poichè non si può tornare indietro nel tempo e non si vive di “se e ma”, occorre analizzare la realtà: Ubuntu ha portato utenti e curiosità, il suo logo adesso è riconosciuto anche dalle persone che non vivono di pane e pc. Per me questo è un risultato positivo a prescindere dalle intenzioni di Shuttleworth: che sia un benefattore o invece sia spinto dal desiderio di realizzare profitti, non mi sento di criticarlo. Lui, avendone le possibilità, ha fatto qualcosa e non è rimasto alla finestra.
La mia critica in ambito Ubuntu è che si parli di sistema operativo! Ubuntu è una delle tante distribuzioni, non è un sistema operativo. E’ un dettaglio, a mio avviso, gigantesco.
Ciao Michele.
fedoraproject.org : “Fedora è un sistema operativo basato su Linux”
opensuse.org: “openSUSE è un sistema operativo libero basato su Linux”
debian.org: “Debian è un sistema operativo (OS) libero (free) per il tuo computer”
mandriva.com: “A Better Operating System”
linuxmint.com: “The purpose of Linux Mint is to produce a modern, elegant and comfortable operating system which is both powerful and easy to use.”
slackware.com: “The Official Release of Slackware Linux by Patrick Volkerding is an advanced Linux operating system”
È un dettaglio, certo…
La mia personalissima impressione è che molti dei commenti all’articolo di Felipe siano frutto di “luoghi comuni” o “per sentito dire”, sparlare è più facile che perdere 20 minuti nel cercare di tradurre o documentare qualche applicativo e fa molto “figo”.
Dai Pixel (ciao btw!)
Trovo che i commenti per “sparlare” siano inesistenti! Anzi mi congratulo come sempre con tutti per le discussioni civili, costruttive e mai scadenti con cui onorate pollycoke :)
[OT-ON]
Ciao vecchio mio,
che vuoi che ti dica.. ti leggo sempre molto volentieri anche se è da molto che non intervengo più (dai tempi della famosa cairo-dock :D).
Evito sempre di controbattere per non essere tacciato di fazionismo o altro e lungi da me l’essere incivile, però converrai con me che molti interventi lasciano il tempo che trovano (per esempio quelli a cui ho replicato).
[OT-OFF]
Cioè anche il mio?! Questa me la segno :D
il tuo no… era in modalità OT ^_^ (mi arrampico sugli specchi)
Obbiezione signor giudice!
debian.org:
ubuntu.com:
free intesso come gratis!
non ho nient’altro da dire signor giudice!
obiezione respinta, si parlava di OS non di free/libero/closed o altro. ^_^
Hai ragione! Devo rivedere i miei preconcetti sulla comunità ubunut (di cui ho fatto parte).
Quindi devo rivedere anche i miei concetti di distribuzione e kernel in effetti
[OT] debian ha due kernel, linux e freebsd[/OT]
Ciao e grazie.
No, ne ha quattro: Debian GNU/Linux; Debian GNU/Hurd; Debian GNU/NetBSD e Debian GNU/FreeBSD.
minchia… scusate l’eufemismo.
La mia ignoranza continua a stupirmi. Pensavo che Gnu/Hurd si basse su Freebsd.
Hurd è un kernel indipendente sviluppato da GNU. Forse intendevi NetBSD? Beh, attualmente lo sviluppo è distaccato, per quanto mi risulta °°
no no intendevo proprio FreeBSD, non sapevo di netBSD, come non sapevo che HURD è un kernel gestito da GNU (anche se non mi è ancora ben chiaro cosa sia GNU, ero convinto che si trattasse di un insieme di strumenti necessaria al kernel linux e non solo).
GNU è sia la base (diciamo una via di mezzo tra kernel e OS, anche se non è una definizione corretta) dei sistemi operativi comunemente indicati come Linux, sia il team che ci ha lavorato/ci lavora (e che è parte della Free Software Foundation). Hurd era il kernel su cui il team GNU si era messo a lavorare dopo aver creato il sistema operativo (avevano tutto ma erano costretti ad usare kernel proprietari poiché di liberi non ve ne erano). Con la scalata di Linux tutti gli strumenti GNU sono stati portati su questo e, dato che Torvalds aveva consegnato chiavi alla mano un kernel libero funzionante, Hurd finì in secondo piano (nel bene o nel male).
Mi domando come mai, a polemica ormai finita, lo spaceman abbia sentito la necessità di uscirsene con un post del genere. Che abbia intenzione di continuare con questo andazzo?
E si, sono un detrattore brutto e cattivo :-P
“Cassa per il Mezzogiorno informatico”
lol! secondo me è fantastica!
pare anche a me che di rilasci ubuntu ne abbia troppi. ne risulta che tutto il team sembra molto più impegnato nel cercare di dare una nuova veste grafica alla distro successiva che ad amministrare i bug, operare delle scelte congrue su quali software inserire, pensare a stabilità, usabilità e snellezza del sistema.
mi si perdonerà il minimalismo ma preferisco un sistema stabile e reattivo, al carnevale di Viareggio fatto OS. del resto è per quello che dopo win2k sono passato a linux. (ve lo ricordate XP senza SP?)
penso anche che la veste grafica di lucid sia orribile troppo mac-like e che si poteva fare molto di meglio. inoltre per quel poco che ho visto maverick pare tenergli testa egregiamente.
sono convinto che ubuntu in questi ultimi 2-3 anni abbia fatto passi da gigante, sia come comunità che come OS. è diventato il simbolo della de-geekizzazione di linux. questi meriti vanno al di là dell’upload di codice. e vanno riconosciuti alla ‘gestione’ di Mark. ci si sarà allontanati da Stallman, ma ora anche i sassi (quasi) sanno che linux è un sistema operativo e non un bambino con una coperta.
Mark è chiaramente un gran volpone, le sue intuizioni commerciali sono al limite dello stregonesco, e quindi non penso proprio che i suoi intenti siano puramente filantropici. ma fatto che le fa sembrare così però mi indispettisce parecchio (e non credo solo a me).
esatto! hai riassunto quel che penso in una frase. Lui fa sembrare le cose filantropiche quando in realtà è tutto uno stratagemma. Perfino il nome della distro è qualcosa di filantropico, il suo post sul tribalismo, quello è antropologico.. e ora questo.. aspetto con ansia il prossimo post! :D
Certo che se ogni post fa un simile cataclisma telematico… a dire che si tratta di un commerciante è dire poco!
Porbabilmente riuscirebbe a vendere un firgorifero ad un eschimese :))))
Ciao Michele.
ha, giusto. lo avesse fatto apposta (scopo conta delle voci levate) condendo il tutto con un tocco di classe all’americana.
come diceva Oscar: “magari male, purchè se ne parli”
Felipe,
È inutile al momento pretendere altro da Canonical […]
mi trovi completamente d’accordo.
Per il resto, avrei un paio di cosuccie da far notare ad alcuni dei tuoi lettori che si divertono a collezionare noiosi luoghi comuni che è possibile trovare qui e là nella blogosfera.
Il primo: “La qualità di Ubuntu è drasticamente calata negli ultimi anni”
La mia risposta non può che essere un Ma de che?
Invece di sparare a zero e senza una direzione precisa, bisognerebbe argomentare le proprie opinioni, magari inserendo anche dei riferimenti a cosa veramente sembra peggiorato nelle ultime release.
Il secondo e ultimo: “Canonical forka GNOME? Argh! Maledetti!”
Al di là del fatto che creare un branch alternativo non costituisce di per sè violazione di alcuna licenza libera (nel senso di as-per-DFSG, le defininizioni contano), (molto) spesso dai fork di un progetto sono nate soluzioni ritenute migliori del trunk dalla maggior parte degli utenti e/o appassionati dello stesso.
Inoltre le modifiche apportate da Ubuntu sono trasparenti e aperte a tutti: chi le vuole adottare si senta libero di farlo.
L’unica cosa che si può pretendere da Canonical, visto che è a costo zero, è semplicemente un po’ più di umiltà dato che fa i 3/4 della “spesa” dalla premiata-ditta-Debian.
Per quanto riguarda i due luoghi comuni, con il primo mi trovi d’accordo, tutte le distro maggiori sono cresciute considerevolmente, ANCHE Ubuntu.
Il secondo merita un discorso a parte: è vero, non ci sono violazioni di licenza, ma non è questo l’argomento in discussione. E per quanto riguarda la tua teoria del fork, è appunto solo una teoria. Ci sono stati sbandieramenti di fork finiti in vaporware, così come fork azzeccati, tutto sta a chi sviluppa e qui arriviamo al punto dolente. Le modifiche made-in-Canonical su Ubuntu, al 99% sono fatte AD USO E CONSUMO di Ubuntu, con pezze messe ad hoc ed infarcite di trademark, INUTILIZZABILI su altre distro. (Il primo esempio che mi viene in mente è l’applet go-home presente nella UNR, ma ce ne sono decine…) Ora, RedHat e Novell non sono certamente grandi amiche, ma com’è che i commit di Novell in gnome ci sono e vengono accettati, mentre la community Ubuntu strepita perchè la Gnome Foundation è brutta e cattiva?
OT: Volevo ringraziare pollycoke perchè stasera, che avevo bisogno di stare sveglio, mi sono letto tutti i 146 commenti di questo post e devo dire che ne esco sempre cresciuto da questi dibattiti che fortunatamente non sono da fan boys, mentre all’università ahimè non è così, se qualcuno ha Apple non vuole sentire ragioni.
Altra cosa. Spesso segnalo in socialbox e do pareri personali che possono sembrare alquanto superficiali o infantili, se vogliamo così chiamarli, però lo faccio per due ragioni:
1) non credo di saperne abbastanza, e non ne so tanto quanto voi, me ne accorgo leggendo sopra.
2) fingere di saperne di più non mi realizza
Mi sono divertito molto a leggere i commenti di qui sopra e continuo la nottata contento.
Se mi è concesso in conclusione, invito a seguire il mio esempio a chi arriva qui su pollycoke con un elicottero privato per dire la sua opinione super professional (per rendere l’idea) senza argomenti.
* per non essere frainteso: ci sono commenti super pertinenti (non volevo che si intedesse che generalizzassi). Pochi sono discutibili perchè un po’ campati per aria come dicevo.
Direi che il fatto che le quote di mercato di Linux ultimamente si siano RIDOTTE in maniera sensibile (ovviamente e sempre parlando di desktop), vanifica tutto il discorso di Ubuntu/Canonical come il “messia” destinato a portare il “popolo eletto dei nerd” alla gloria.
In generale, ancora dobbiamo trovare un modello di business che spieghi come si fa a sviluppare software senza venderlo. Infatti l’unico modello che conosco, cioe’ quello di distribuire il software fatto da altri (che quindi non ti costa niente) facendo poi pagare customizzazioni e supporto, oltre ad avere alcune evidenti limitazioni, implica che la domanda iniziale non ottiene risposta.
Grazie per l’argomentazione che si poggia su dati non solo espressi con rigore scientifico, ma addirittura controverificati da più fonti l’una più affidabile dell’altra! Peccato non sia un bar, altrimenti sarebbe stato un discorso a cui avrei annuito volentieri :)
Lorenzo, del tuo post non risco a decifrare nulla, nè argomentazioni nè dove vuoi andare a parare.
>parli di quote di “mercato” linux “desktop” ridotte.
che io sappia le pochissime distro di linux a (più o meno) pagamento (e quindi di mercato) sono in ambito server. RHEL in primis. niente desktop quindi.
mi sbaglio?
ridotte poi…ma dove? spiegami! da dovi vedi questo dato?
>è logico che non si può vendere senza far pagare. ma perchè si deve vendere? per far soldi da investire nello sviluppo? per pagare i manager? i programmatori e gli artisti?
>cosa è “la domanda iniziale che non ottiene risposta.”?
le sparate ‘messianiche’ di canonical stanno sulle scatole molto anche a me. ma mi consolo pensando che nel prossimo biennio scoprirò -dove e come- andrà Mark a parare con questo suo progetto “filantropico-dio-patria-e-famiglia.
Strano che tu non capisca la domanda “chi paga per lo sviluppo di Linux”?
Ora, Mister Canonical prende GRATIS software pre-esistente da Debian (sorvoliamo Debian dove lo prende), lo re-impacchetta e lo gira GRATIS ai suoi “clienti”. Questa operazione ovviamente la fa in perdita ma ci perde un milionesimo di quanto ci perderebbe se avesse dovuto sviluppare il CanonicalOS piu’ tutte le applicazioni da farci girare sopra (vedi ad es. Steve Jobs).
A questo punto Mister Canonical fa leva sulla base dei suoi “clienti” per vendere servizi e con quelli ipoteticamente copre i costi di cui sopra e se e’ bravo gli avanza un guadagno. E questo fa la differenza tra una “distro” che vive e una che muore.
Tutta l’operazione pero’ si basa sulla ipotesi che Linux (inteso come ecosistema) appaia DAL NULLA in un repository da cui Mister Canonical lo puo’ prelevare GRATIS.
Quindi la domanda fondamentale si traduce anche in: “come appare Linux dal nulla?”.
La risposta e’ che il software viene sviluppato da soggetti eterogenei che decidono di “contribuire” a questo o quel progetto, tanto o poco, per motivi loro. Ma qualsiasi cosa faccia Mister Canonical, OVVIAMENTE il suo contributo “upstream”, grande o piccolo che sia a seconda del punto di vista, non puo’ che essere irrilevante.
Inoltre, la conseguenza del fatto che Linux esiste per il contributo dei soggetti eterogenei di cui sopra e’ che e’ a sua volta un accrocchio composto da elementi/progetti scollegati tra di loro e che vivono e muoiono indipendentemente uno dagli altri, quindi la “qualita'” dell’insieme non puo’ che essere sempre e comunque insoddisfacente. Se per ipotesi (cosa che comunque NON si verifica) un certo progetto dovesse eccellere, si andrebbe ad inserire comunque in un insieme dove altri 100 progetti, anche fondamentali come “XORG” o “GTK” si trascinano per mancanza di risorse o si forkano o prendono direzioni impreviste/imprevedibili.
Riassumendo, Linux non funziona perche’ ha un modello di business che non funziona.
Linux È UN DANNATISSIMO KERNEL. Finanziato da Intel, IBM, Red Hat, Novell, Oracle e altri poiché essi CI LAVORANO. IBM e HP offrono soluzioni server con Linux, Oracle idem con patate, lo vendono e ci guadagnano, quindi lo finanziano. Non è prodotto da cantinari brufolosi che vivono in angusti sotterranei. Se parli di distribuzioni GNU/Linux, allora dipende. Canonical ad esempio lavora anche sul software preinstallato (vedi Telepathy e gli studi sull’usabilità che in futuro dovrebbero portare a qualcosa di meglio), così come Red Hat lavora molto sul kernel. La parte fondamentale, ossia kernel + userland + GUI/librerie grafiche è finanziata e curata da aziende con bilanci più che in attivo e coordinandosi. Dalla tua critica si evince che non solo se sai qualcosa è perché l’hai letta su Wikipedia, ma anche che non hai letto bene.
Il modello di business opensource è efficiente come dimostrano le esperienze fatte fin’ora. Vedi Linux sui server. Vedi le industrie di hollywood che lavorano col software libero (Blender ti dice nulla) o i produttori di videogiochi che non sanno fare a meno di utilizzare e riutilizzare Bullet per la fisica (RAGE della Rockstar, tanto per citarne uno abbastanza famoso).
PS. X11 è un ottimo progetto ed è un gioiello nel 2010 nonostante non esca una nuova versione da 23 anni (solo cambiamenti ‘minori’, per lo più bugfix e miglioramenti nel lato sicurezza). Le GTK+ sono un buono strumento (le usa, tanto per dire un nome che non conta nulla, Google…), benché siano relativamente indietro rispetto alle Qt. Se non sai di ciò che parli, non parlarne: dovresti smetterla di volerti così male, ti ostini a fare figure barbine.
Oh ma possibile che OGNI FRASE deve essere preceduta da tutta la solita manfrina un cui si definisce cos’e’ Linux, cos’e’ GNU, cos’e’ Free, cos’e’ Open, eccetera?
Non ci siamo ancora stancati dopo 15-20 anni che si ripete il mantra?
A me sembra tutto relativamente evidente. Mettiamo che io ho un software, diciamo Java e mettiamo che ho provato a venderlo per un tot di anni ma ad un certo punto capisco che non ha piu’ mercato come software “proprietario” perche’ non e’ competitivo con alternative dei concorrenti e quindi le mie licenze non le compra piu’ nessuno.
Allora lo prendo e lo “contribuisco” come “Open” cosi almeno lo mantengo in vita in una nicchia, che comunque viene buona anche per tutto il “legacy” che esiste. Capirai. Certo, meglio avere Java per sviluppare su Linux (Linux e’ un kernel) piuttosto che niente.
Ecco allora diciamo che col modello di business che abbiamo Linux funziona “meglio di niente”.
Il discorso di “Linux-sul-server” c’entra come i cavoli a merenda. Infatti Canonical/Ubuntu non sono certo sinonimo di server, casomai sono sinonimo di Linux (Linux e’ un kernel) -il-desktop.
Che X11 sia un “gioiellino” direi che e’ una affermazione abbastanz da neuodeliri, sopratutto se seguita dalla affermazione “nonostante non esca una nuova versione da 23 anni”. Non so, di questo passo potremmo dire che anche le calcolatrici ad ingranaggi erano dei gioellini. Eppero’ io oggi non le userei a meno che non si tratti de “meglio di niente” di cui sopra.
E vabe’, pace.
Mi sono stancato di sentire persone arroganti che ancora non hanno imparato ad utilizzare le parole col loro significato. Me ne frega grandissimi cazzi se tu dici ‘Linux’ per intendere ‘Ubuntu’. È come se io ti dicessi ‘fondamenta’ per dire casa. “Ehi, quelle fondamenta non mi piacciono, e poi hanno un tetto troppo spiovente!”
Java è un software… Okay, no-comment ma proseguo nella lettura :) Sai che c’è un interprete (interprete DI Java, che non si chiama Java) proprietario? E che fu rilasciato liberamente solo il linguaggio e una sua implementazione orrenda? Detto questo, è un discorso che non c’entra nulla. Non c’è un collegamento logico tra Linux e Java… Linux non ha molti termini di paragone, non esiste nulla di sviluppato allo stesso modo da così tante aziende.
Non ho capito il senso del terzo capoverso. Parlavamo di modello di sviluppo libero e di prodotti liberi, giusto? Allora un discorso su Linux (che è un kernel – anche se tu non sembri averlo capito bene: imparare a memoria non serve a nulla – ed è *identico* sia su server che su desktop) come modello di prodotto libero funzionante è più che congruo. Il nesso logico mi sembra quanto meno palese, te l’ho anche appena esplicato…
“neuodeliri”
Un prodotto che funziona egregiamente ed ha più funzionalità dei suoi concorrenti dopo 23 anni È un’opera d’arte. Significa che è stato scritto bene secondo le regole di programmazione UNIX, che è stato improntato al futuro. Un server grafico che deve essere rivoluzionato ogni due o tre anni non vale un fico secco: un prodotto che ti dà stabilità per 23 anni senza compromessi è, a mio avviso, un gioiello. Il paragone che fai non ha senso: X.org di che funzionalità manca? In cosa è scomodo? Cosa dovrebbero fare al buon vecchio X11? Ne parlano tutti male, ma nessuno sa spiegarmi cosa ci sia che non va…
Troppi, davvero troppi commenti ripetitivi e farciti di opinioni prettamente personali, e in questo caso sinonimo di fondamentalismo verso/contro una distro. Riguardo il codice upstream? Non è vero che Canonical non contribuisce, ma è vero che spesso (il 99% delle volte), il loro codice in upstream non viene proprio accettato. GNOME, ad esempio, così com’è, fa abbastanza schifo, e stanno costantemente peggiorando… Su questo mi par di capire che siano d’accordo anche gli oppositori di Ubuntu. Siccome i cultisti di DeIcaza sono dei m.inchioni come lui, non vogliono accettare la cosa, e anzi, quasi per enfatizzare una presa di posizione, continuano imperterriti per la loro strada, nonostante l’utenza stessa sia insoddisfatta, senza accettare non solo il codice che potrebbe migliorare la situazione, ma neanche idee/opinioni che potrebbero portare ad una soluzione. Il Kernel? Canonical non stava lavorando per migliorare il multitouch? Il “cappello rosso” contribuisce di più…? Da quanti anni esiste RedHat? Su quanti sviluppatori può contare? E prima che si dica che Camonical agisce solo per i suoi interessi… Pensate che RedHat sviluppi per beneficenza o per migliorare i prodotti che poi lei stessa distribuisce? L’importante è che il codice sia aperto, e lo è in entrambi i casi. La differenza che vede un utente finale, è che Ubuntu è carina e scattante, mentre Fedora non va vista ed è lenta come la morte. Sono quelli i dettagli che attraggono/respingono i nuovi utenti, il resto è solo fondamentalismo e strumentalizzazione, perché che lo si voglia vedere o meno, anche Canonical contribuisce, sia con codice che con “marketing”.
wow.. meno male che c’erano troppi commenti ripetitivi e farciti di opinioni personali. Come questo qui sopra il mio.
se parti da questo presupposto andiamo bene.
Tuttavia hai detto una cosa interessante e da approfondire:
Benissimo, riusciresti a dirmi il perché? E per favore non dirmi che è perché gli sviluppatori si stano antipatici fra di loro.. La mia teoria è che le cose che fa Canonical non rispettino gli standard già consolidati. Quindi Ubuntu fa le cose per Ubuntu e basta. Bello il marketing che hanno, attrarre nuovi utenti verso di loro… mentre quelli che fanno andare avanti il loro sistema sono a Debian, Fedora, ecc… ;)
Mi sono effettivamente espresso male, colpa mia che mi metto a commentare da un Nokia N70, dove per scrivere una parola ci si dimentica tutto quello che si è scritto prima. Il mio discorso sulle opinioni personali riguardava l’ammontare del contributo in codice da parte di Canonical (secondo alcuni questo codice è consistente, secondo altri no, ma in entrambi i casi per motivi non dimostrabili, e spesso per partito preso). Che poi uno abbia le sue opinioni riguardo un DE, una distro, un pacchetto o chissà che altro, è cosa abbastanza ovvia.
Riguardo il secondo punto, invece, mi esponi la tua teoria. Anche io ne ho diverse :) . Il fatto è che quelli di GNOME, per prendere il mio esempio di prima, non parlano del motivo per cui non accettano tale codice, quindi le nostre rimangono solo teorie. Devi ammettere, però, che un comportamento simile ricorda molto la Apple che non accetta alcune apps, senza mai proferire parola a riguardo… Paura della concorrenza sulle applicazioni? (concorrenza che, nel FOSS, va però a vantaggio degli utenti, di solito)
Di Ubuntu si puo’ dire qualsiasi cosa ma non che sia “carina e scattante”.
La grafica di Ubuntu fa vomitare da quando esiste e basta installare Debian per trovarsi lo stesso desktop che consuma meta’ delle risorse di Ubuntu, senza andare su altri distro piu’ esotiche.
Torno a dire, il contributo che Canonical da’ a Linux PER DEFINIZIONE di distro non puo’ che essere irrilevante e infatti e’ fondamentalmente un contributo in termini di marketing e di immagine, piu’ che di sostanza. Dipende dal modello di business di Canonical che non puo’ investire in sviluppo di software, fatta eccezione per le patch che gli servono sempre ai fini del marketing di cui sopra.
sei sicuro lo dia a GNU/Linux in generale? Oppure l’unica immagine che migliora è quella di Ubuntu?
Io penso la seconda. Il software center lo usano solo loro, le cose che mandano in upstream non vengono accettate, quindi rimangono per loro. Le patch di cui parli, sempre per ubuntu. E cosi via…
Canonical azienda vende Ubuntu, prodotto “free” e i servizi Canonical che si costruiscono sopra Ubuntu, prodotto “a pagamento”.
Canonical azienda non ha interesse a vendere GNU-Linux come qualcosa di distinto da Ubuntu, vorrebbe dire in sostanza dirottare i suoi “clienti” verso altre distribuzioni.
Mettiamo anche che il 90% delle patch di Canonical fossero accettate upstream. Comunque queste patch non fanno la differenza rispetto a Linux in generale. Al massimo correggono qualche bug o migliorano l’usabilita’ di qualche dettaglio. Ma rimane il fatto che il business model di Canonical e’ quello di re-impacchettare Linux, non di FARLO.
Errore.
Canonical ti regala Ubuntu, prodotto “non free” (non libero), dal momento che in esso porta cose come “ubuntu one” che sono Closed.
Io intendevo “free” come “gratis”, non nel senso di “libero”. Errore mio, anglesismo inutile. Eppero’ minkia, ondate su ondate di pedanteria superflua, discutere sul significato di ogni parola. Sintomo di poca sostanza?
Errore :P
Ubuntu One client è open, e server non è dentro Ubuntu. Piuttosto si potrebbe discutere dei kernel blob, quello sì che è non-free.
@LorenzoC
Sintomo di conoscenza della lingua. Se tu dicessi “Elefante cubo mangiare fenicottero” per dire “Mi sapresti dire dov’è un ristorante” chi ti comprenderebbe? La sostanza è nelle parole. Non per niente in filosofia si utilizzano termini strettamente specifici piuttosto che generici.
@LorenzoC
Come non darti ragione!
@LorenzoC
se tu non dai importanza alle parole che proferisci allora come vuoi che gliele dia io?
Nella licenza del Software Center mica c’è scritto che non può essere riutilizzato… E’ a tutti gli effetti free software, utilizzabile da chiunque. Di conseguenza la tua argomentazione non sussiste, perchè sono gli altri a decidere di non usarlo, non loro a obbligarli. Anche il codice in upstream, loro lo mandano, se poi non viene accettato non è per negligenza o egoismo loro.
Hai frainteso quello che intendeva il buon Coniglio: SC è free software, è vero, ma è un front-end per APT, scritto ad hoc per Ubuntu ed infarcito di trademark… Chi altri potrebbe mai usarlo?
Per quanto riguarda l’upstream devo contraddirti, se non viene accettato è proprio per loro negligenza..
La metà… con quale metodo di misurazione? Uso Debian e la velocità è perfettamente in linea. Ti dirò di più: ormai tutte le distro sono tutte piuttosto simili, se usano lo stesso DE (a meno che non facciano vaccate, vedi alcune distro KDE in passato). Addirittura Ubuntu ha una velocità che, per progetti in cui non devi spaccare il secondo, si può definire in linea con FreeBSD.
Linux non è una distro. Linux è un kernel. Qui invece dimostri un’idea confusa di cos’è il marketing, dato che, finché si tratta di rendere il prodotto appetibile per potenziali utenti migliorandolo, può benissimo essere un contributo fondamentale, a seconda dei punti di vista. Canonical investe limitatamente in sviluppo software, ma a quanto pare il povero blog del Design Team lo leggo solo io… Per le patch, se non ricordo male, recentemente ne hanno fatte anche un paio di sicurezza che sono finite in upstream, ma non vorrei sbagliarmi.
Con quale metodo di misurazione?
Semplicemente prendi e installi Ubuntu su un PC non proprio potentissimo.
Poi prendi Debian e fai lo stesso.
Pur essendo le due distro madre-figlia, Debian consume meno risorse. Ovviamente se poi ti sbatti per replicare su Debian tutti i “magheggi” piu’ o meno utili/inutili di Ubuntu, con tutti i servizi, pannelli, notifiche e vattelapesca, alla fine le due installazioni tendono a convergere.
Ma non importa, il punto e’ che Ubuntu non esiste perche’ e’ tecnicamente migliore di un’altra distro, esiste perche’ Canonical investe nel marketing e oltre ad avere i trafiletti nei siti e nelle riviste, questo si traduce nel pagare un tot di gente perche’ smussi gli angoli della installazione Debian in modo che l’utente “non-nerd” non debba trovarsi immediatamente davanti la solita questione di spendere una settimana per configurare il desktop.
Lo ripeto perche’ forse non e’ chiaro: Canonical non vuole vendere un Linux “migliore”, vuole vendere un Linux “facile”. Ovviamente non ci riesce ma questo avviene perche’ come ho detto sopra, Canonical non FA Linux, lo prende cosi com’e’.
SI vabe’, “Linux e’ un kernel”… miii che palle.
“Linux” per come lo vede un “utente/cliente” e’ come Windows, cioe’ un “ecosistema” composto da tutte le parti che vanno da quando pigi il bottone “on” del computer a quando inizi ad aprire le applicazioni. Quanta gente vuoi che ci sia nel mondo che sa cos’e’ un “kernel”? Canonical non vende “kernel”.
Pronto, Mcfly, c’è nessuno in casa?
“Con quale metodo di misurazione? Semplicemente prendi e installi Ubuntu su un PC non proprio potentissimo.”
Poi ti fermi qualche secondo davanti allo schermo, guardi la grafica fisso e tiri fuori qualche teoria interessante.
Benchmark, test, prove sotto stress neanche l’ombra..
Nel caso tu non l’abbia capito, noi due viviamo in due universi differenti.
Nel mio universo il massimo sforzo che posso fare (visto che alla fine non me ne frega piu’ di tanto e non mi pagano) e’ mettere il CD nel suo lettore e installare. Poi avvio e apro le solite applicazioni, che ne so, Openoffice, Firefox, Gimp. Muovo un po’ le finestre di qui e di la’ e con questo si conclude il mio test. Poi ripeto con un altro CD.
Nel tuo universo invece te hai tutto un sistema per “Benchmark, test, prove sotto stress”. Non so se farti i complimenti o le condoglianze, comunque direi che ai fini della discussione di cui sopra e’ irrilevante.
Ribadisco che Canonical vende un prodotto, cioe’ Ubuntu, che non ha lo scopo di essere tecnicamente migliore di altre distro ma quello di essere piu’ “facile”.
Considerato che l’hardware dei computer “contemporanei” e’ incredibilmente sovradimensionato rispetto alle attivita’ che ho citato sopra, alla fine per gli “utenti” non c’e’ differenza tra usare la distroX o distroY. Tranne ovviamente quelli de “Benchmark, test, prove sotto stress”.
Ovviamente per gli stessi utenti fa differenza se la scheda video ha i suoi driver o se si riesce facilmente a condividere una directory. Senza andare a cercare su howto o sui forum.
Poi come tutti sappiamo anche Ubuntu con tutta la buona volonta’ sul “Linux facile” non puo’ andare oltre i limiti di tutto l’ambaradan, tipo quando aggiorni il sistema ti appare una bella schermata nera e buonanotte…
Peccato che a parità di kernel mi appaiono indistinguibili… Ed uso un vecchio processore i686, strano.
“in modo che l’utente “non-nerd” non debba trovarsi immediatamente davanti la solita questione di spendere una settimana per configurare il desktop. ”
Scrivi in una maniera tremendamente superficiale, il che dimostra una conoscenza superficiale dell’argomento… In ogni caso sì, lo scopo è questo, lo scrivono chiaramente. E, per cortesia, non c’è nulla di male nel configurare. La differenza è tra razionalità vs irrazionalità…
“Canonical non vuole vendere un Linux “migliore”, vuole vendere un Linux “facile”.”
Strano, pensavo volesse entrare in competizione con Starbucks! Detto questo, puoi spiegare con almeno UN argomento (uno solo mi basta, giuro) perché facile e migliore, nella stessa frase, per te rappresentano un ossimoro? Per me sono strettamente collegati…
“SI vabe’, “Linux e’ un kernel”… miii che palle.”
Se pensavi di essere al bar a parlare dell’allenatore della nazionale hai sbagliato il posto (qui c’è gente con un minimo, e sottolineo un MINIMO, di competenza sugli argomenti trattati).
UBUNTU è il prodotto di Canonical. Non Linux, non GNU/Linux (sì, senza userland non ci fai una sega col kernel), non le Pere. Usa i termini corretti… Mia madre usa Ubuntu, il quale è basato su Linux. E quindi per proprietà transitiva usa Linux, ma il suddetto “ecosistema” si chiama Ubuntu…
Per curiosità (sempre se hai terminato le superiori) potrei sapere quanto hai preso (in quindicesimi) alla prima prova?
Io ho undici decimi… Contano lo stesso :P ?
E infatti Launchpad lo usano in pochi, vero?
Carina e scattante Ubuntu? Ma se si prende il 30% di ram in più (rispetto ad altre distro con Gnome) solo all’avvio?? LOL!
Clearlooks è più bello di Ambiance come tema? E’ un parere personale.
L’allocazione di memoria non determina la reattività di un sistema operativo, ad esempio, Vista e 7 usano Superfetch che analizza le azioni dell’utente e colloca di conseguenza alcune applicazioni all’interno della memoria principale, così da avviarle più rapidamente. Quindi più ram utilizzata più il loro sistema è reattivo..
Ubuntu avvia più servizi rispetto ad uno Gnome liscio perchè offre qualche cosa più, out of the box.
Non vedo come processore o scheda grafica possano “performare” diversamente dal momento che Kernel e driver grafici sono comuni a tutte le distro (con qualche piccola differenza).
Se cerco il tuning estremo penso a Linux from scratch o a costruirmi una distro partendo da un installazione minimale e probabilemte non userei neanche gnome, ma qualcosa di minimale.
Stai paragonando Windows con Linux, mentre io paragono due distro con lo stesso DE. E non capisco a cosa ti riferisca con Gnome “liscio” né a “qualche cosa in più, out of the box”. Fedora avvia di default SELinux con tutte le policy preconfigurate, ma, a parità di DE, occupa il 25-30% in meno di memoria. Stessa cosa per quanto riguarda Opensuse, pur non usando SELinux.
E le differenze di kernel e x.org sono parecchie: vai a vedere le versioni installate nelle distro maggiori e quelle di Ubuntu 10.04.
LFS mi pare un po’ drastica come soluzione, cmq concordo con te nel caso di tuning estremo, ma non mi pare fosse questo l’argomento di discussione…
Non paragono windows a linux, ti dico che solo che l’utilizzo di memoria non è un indice di prestazioni e questo è comune a qualsiasi sistema operativo.
L’esempio di Windows era un modo semplice di mostrarti ciò.
Le differenze di kernel e xorg non sono parecchie a mio avviso, a meno che tu non ti riferisca a qualche flag esotica durante la compilazione (cioè stesso software con piccoli aggiustamenti)
Fedora avvia mono? Il gestore dei drivers con restrizioni? gli indicator? compiz..? no.
Troppo generalizzato: non è indice di prestazioni, vero (a meno di limitazioni hw), ma un raffronto tra SO simili o addirittura tra distro simili non è così fuoriluogo, seppur non sufficiente come metro di giudizio. Come giustamente hai fatto notare tu in qualche post, sono i numeri che contano, non le impressioni.
Kernel ed X.org? Qualche esempio?
Ubuntu: 2.6.32
Fedora: 2.6.33 > 2.6.34 (tramite aggiornamento di sicurezza dai repo ufficiali)
Opensuse: 2.6.34
Quanto ad x.org Fedora e Suse sono entrambe alla versione 1.8, mentre su Ubuntu trovi la 1.7.6 (mi pare)
Beninteso, non c’è niente di male in ciò ed un nuovo Xorg è sempre portatore di prestazioni non entusiasmanti ma come vedi le differenze non stanno solo nella compilazione in i686 piuttosto che in i386.
Detto questo, hai ragione, tutte quelle cose Fedora non le avvia di default (ma Opensuse, driver manager ed indicator a parte, si), ma ne carica altre, vedi SELinux, l’installatore automatico dei driver stampanti, la gestione dei colori a video ed il monitoring dei volumi logici, quindi è impossibile riuscire a fare un paragone in tal senso.
D’altro canto se vuoi un colpevole direi che UbuntuOne è un buon indiziato. ;-)
@LorenzoC
allora spara giudizi basandoti sul movimento delle finestre e aprendo le applicazioni..
giudizi superficiali si intende..
se il “il massimo sforzo che posso fare (visto che alla fine non me ne frega piu’ di tanto e non mi pagano) e’ mettere il CD nel suo lettore e installare” allora limitati a non commentare le performance o la presunta reattività di un sistema perchè non hai gli strumenti per farlo.
Cioe’ mi stai dicendo che gli occhi e gli orecchi non bastano a dire se il sistema swappa continuamente o se le finestre si muovono a scatti e non basta aprire il “task manager” e leggere le informazioni sulle risorse macchina allocate?
Per me bastano. Un giorno, quando avrai finito le medie, capirai.
No, non bastano occhi e orecchi.. non si parla di pittura o musica
Esiste il metodo scientifico:
“Il metodo scientifico è la modalità tipica con cui la scienza procede per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile. Esso consiste, da una parte, nella raccolta di evidenza empirica e misurabile attraverso l’osservazione e l’esperimento; dall’altra, nella formulazione di ipotesi e teorie da sottoporre nuovamente al vaglio dell’esperimento.”
Anche se frequentassi ancora le medie, e non è il caso, avrei qualcosa dai insegnarti..
Mai sentito parlare di Galileo Galilei? Quel pover’uomo che inventò il metodo scientifico? Gli esperimenti devono essere ripetibili… Tu non dai nessuna informazione, parli senza argomentare e pretendi di essere in possesso della Verità™. Aspetto da mesi uno straccio d’argomentazione da parte tua, magari questa è la volta buona che riesci a formulare una tesi, degli argomenti che la sostengono e una conclusione… Per l’antitesi e la confutazione di essa non c’è problema, puoi anche risparmiartela.
@Nefandor: :-)
Ho paura che attenderemo.. anche se ho paura che lui ragioni per assurdo:
« La reductio ad absurdum, tanto amata da Euclide, è una delle più belle armi di un matematico. È un gambetto molto più raffinato di qualsiasi gambetto degli scacchi: un giocatore di scacchi può offrire in sacrificio un pedone o anche qualche altro pezzo, ma il matematico offre la partita. »
Errata corrige:
Mi sa che attenderemo.. anche se ho paura che lui ragioni per assurdo:
Errata 2: Nedanfor non Nefandor :P
La dimostrazione per assurdo sarebbe anche possibile… ma la tesi dovrebbe essere argomentata. Se poi non si dimostra che essa è assolutamente vera e che l’antitesi (o contro-tesi) la contraddice, allora è una dimostrazione fallimentare ;) (Tanto più che l’assunto, almeno fin’ora, è stato esplicato in modo implicito alla tesi. Essendo esso il presupposto del ragionamento, dovrebbe essere chiaro e separato dal discorso!)
Nedanfor :)
Il ragionamento per assurdo era inteso in senso lato.
Domani mattina che vado a scuola chiedo alla prof di rispiegarmelo.. magari poi passo gli appunti a Lorenzo se ha tempo per documentarsi!
Non bisognerebbe mettersi d’accordo solo su “contributo” ma direi anche su “totalmente aperta”.
Per quanto mi riguarda, Ubuntu non è totalmente aperta, per altri sono sicuro che neanche Fedora (che personalmente uso e promuovo) lo sia abbastanza.
Mi elenchi questi pacchetti closed?
Dove pensi che Fedora non sia open al 100% ?
E’ per sapere ;)
Neppure Debian è considerata totalmenta open, perché, come altre distro, può usare dei repositori ufficiali da cui scaricare sofware close. Trovi un elenco qui, di quelle open:
http://www.gnu.org/distros/free-distros.html
e qui il motivo per cui altre “grandi” distro non sono incluse
http://www.gnu.org/distros/common-distros.html
P.S. scusate il doppio post ma non mi ero inserito nella corretta “coda”.
Ciao Michele.
Dal link di Michele:
“Ubuntu provides specific repositories of nonfree software, and Canonical expressly promotes and recommends nonfree software under the Ubuntu name in some of their distribution channels. Even if you try to avoid all of that, the default application installer will advertise nonfree software to you.”
Se a questo aggiungi i blob binari nel kernel…
Neppure Debian è considerata totalmenta open, perché, come altre distro, può usare dei repositori ufficiali da cui scaricare sofware close. Trovi un elenco qui, di quelle open:
http://www.gnu.org/distros/free-distros.html
e qui il motivo per cui altre “grandi” distro non sono incluse
http://www.gnu.org/distros/common-distros.html
Ciao Michele.