Ieri c’era la Messa.
Chi di noi (mi auto-includo per motivi storici) fosse mai stato tentato di liquidare le attesissime rivelazioni di Steve “Air” Jobs con una semplice battuta sarcastica, ha imparato col tempo a ricredersi. Snobbare un fenomeno di portata planetaria che ha ripercussioni socio-culturali con atteggiamento di superiorità non porta mai a nulla di pratico e ricorda anzi l’atteggiamento di chi snobba il software libero… Molto più efficace osservare e cercare di capire.
Osservare però fino ad un certo punto, e solo nel significato di tenere d’occhio: dal momento che non sono credente e men che meno ortodosso, io ieri la Messa non l’ho seguita, però oggi ho avuto una mezz’ora per guardare la parte che in qualità di pinguino curioso mi interessava maggiormente: le anticipazioni sulla venuta di Mac OS X Lion. E beh, per un pinguino ci sono tante considerazioni da fare…
Considerazioni generali
Prima di guardare in dettaglio, vorrei ripetere pari pari le sensazioni che ho avuto ascoltando la presentazione. Sopra ogni informazione su novità e tecnicaglie ha prevalso un senso di coerenza, razionalità e approvazione per nulla “magica” ma semmai molto concreta e ragionevole. Devo dire che l’insieme di quel che ho visto mi è piaciuto molto di più della somma delle singole novità.
Con ordine. Apple ha avuto un successo strepitoso con l’iPhone, dovuto magari in parte ad un attento marketing ma sicuramente supportato dall’eccellenza del prodotto (la stessa eccellenza che potete trovare in prodotti HTC, per dire, niente di mistico). Il successo si sta in qualche modo ripetendo anche con l’iPad, che alla fine della fiera non è altro che un netbook con touchscreen, o magari un iPhone maggiorato… Il passo naturale è stato: “perché non riportare questo successo, queste esperienze e magari questa accresciuta base d’utenza al desktop?”.
E presto fatto: Mac OS X Lion sarà appunto la naturale evoluzione delle esperienze condotte – non solo da Apple, ma da milioni di utenti in tutto il mondo – su dispositivi mobili. Pensate a tutti i punti forti dell’iPhone o di Android1, che non a caso è temutissimo da Steve Jobs che gli dedica invettive personalizzate, beh saranno portati agli utenti Mac. Eccoli:
Mac App Store
Avete presente l’App Store per iPhone o il Market di Android? Ok.
Avete presente il sistema di repository? Ok.
Avete presente il sistema di app bundle di Mac? Ok.
Coniugateli ed avrete il Mac App Store: applicazioni controllate e approvate da Apple, riunite e gestite in un’unica interfaccia web con un sistema simile a quello di repository, che una volta scaricate sono contenute in un unica directory travestita da file e raffigurata con un’icona. Tutto creato con “ingredienti” che se ci pensate bene abbiamo già da tempo nel panorama del software libero.
Launchpad
Ehi, abbiamo anche una Launchpad… anzi due! ^^ Lasciando stare la stupidaggine del nome, che Canonical farebbe meglio a non rivendicare per non scadere nel ridicolo, anche questa nuova caratteristica non ci è poi così nuova.
In Joliecloud, Ubuntu Netbook Edition, KDE Plasma è disponibile o facilmente ricreabile qualcosa di molto simile già da anni. Certo, il punto è che Joliecloud, Ubuntu e KDE hanno tentato di esplorare nuove vie autonomamente, mentre invece grazie a Launchpad, Apple riproporrà a tutti suoi utenti la pressoché medesima interfaccia, che sarà così presente su iQui, iQuo e iQua.
App a tutto schermo
A partire da iLife ’11 ci sarà abbondanza di applicazioni a tutto schermo, esattamente come avviene in iOS. La parte intelligente è che si parla non di improvvisi stravolgimenti delle interfacce esistenti, ma di modalità di visualizzazione alternative, ad esempio iPhoto adesso sarà più comodo da manovrare a schermo intero.
Nulla di nuovo anche qui, GNOME Shell e Ubuntu Unity hanno qualcosa del genere in cantiere ormai da tanto tempo, anche se ad un livello molto più superficiale (relegato alla gestione delle finestre e non alle applicazioni). La trovata di fornire l’esperienza a schermo intero sotto forma di visualizzazione alternativa avrà il vantaggio di lasciare agli utenti più tradizionalisti il tempo di abituarsi al cambiamento, mentre chi già usa dispositivi mobili o netbook sa già quanto sia prezioso poter fare sparire dock e pannelli vari…
FaceTime per Mac
Dice che grazie ad Apple adesso ci si potrà parlare mentre ci si guarda nelle facce :o
Mi vengono in mente applicazioni pratiche incredibilmente lucrative: tipo mettere una fanciulla scollacciata davanti allo schermo (un fanciullo se preferite) e far pagare gli utenti per guardarla! Oppure in ambiti meno pecorecci si potrebbe usare per comunicare in maniera un po’ più intima con amici o affetti che vivono lontani… è come una specie di incrocio tra telefono e telecamera, ma una telecamera puntata sul web! Bello, facciamolo.
Per non farci denunciare da Apple potremmo chiamarla tipo “WebCam”.
Mission Control
Prendete Exposé, Spaces e Dashboard, riuniteli sotto un unico nome improbabile et voila: un’unica gesture per vedere tutto quel che accade sul vostro Mac. Questa è una delle caratteristiche più sensate e – seppure nemmeno questa sia propriamente innovativa – immagino che a breve Compiz avrà un equivalente.
Multitasking
No vabbè questa era tanto per ridere :D
Considerazioni finali
Prima di tutto una simpatica immagine che arriva direttamente dalla delirante discussione iniziata da aemme in SocialBox (andate alla discussione per l’immagine a grandezza originale):
Beh, delirante ma non troppo, in effetti si potrebbe riassumere il tutto con un enorme NULLA DI NUOVO, però…
Da tanto tempo ormai favoleggiamo di come potrebbe essere usare Android sui nostri desktop e personalmente sono diversi anni che ripeto ad ogni occasione che il futuro dei sistemi operativi è già nelle nostre mani, che detta così sembra una frase poetica, ma in realtà significa solo che è nei nostri smartphone e nei nostri netbook. Lorenzo dice che “a Cupertino le varie distro linux se le son guardate bene in questi anni“… il fatto è che ancora una volta le speculazioni più ardite nell’immaginario di tutti, sono state prontamente impacchettate e vendute con il marchio Apple. Adesso comincia di nuovo la rincorsa.
Nulla di originale o inaspettato ma nel complesso tutto molto pornografico, coerente, razionale, ben congegnato. Solo una cosa: tra l’ingegneria spaziale di Mission Control e la potenziale incoerenza di applicazioni a schermo intero, al primo che mi ripeterà l’antico ritornello che “Mac OS è facile” gli mangio il cuore.
Andate in pace!
Note all'articolo
- Beh tutti meno uno: l’apertura di Android non è certo contemplata da Apple… [↩]
Ehilà Gamberone!
Bella Earl!
asd
scusa, devo ancora leggere l’articolo ma ti meriti un Figo++; (tu felipe capirai) per la prima frase. “Ieri c’era la messa” che è tanto EPIC quanto WIN!! ti adoro! 5 miunuti di puro delirio da risate!
Oh, poi c’è questa news… che ha dell’incredibile davvero!! Aggiorna il post magari…
http://www.macitynet.it/macity/articolo/Apple-abbandoner-la-Java-VM/aA46844
Capirai… a parte Vuze e Netbeans che altri programmi usiamo in Java su un Macintosh?
Un bel po’ di siti web che hanno applet java, il crapware della Sogei per il
modello unico, la lista clienti/fornitori/iva/…, un bel po’ di software
vario… Per quanto Java *non* mi piaccia e vorrei venisse cancellato (per
sostituirlo con Python/Ruby/perl 6 ecc) oggi serve.
Applet?! Ci son aziende che usano ancora le applet? Da ridere!
si, certo e non vedo perchè no.
a parte quella in cui lavoro io, una buona parte delle applicazioni per il trading sono Applet o applicazioni WebStart o un mix delle due.
Federico, se dovessimo progettare un software assieme e mi chiedessi “perché no?” ti risponderei che la user-experience sarebbe pessima. E’ vero che Java ha un eccellente sistema di sicurezza, ma è vero anche che possiamo far viaggiare i dati su https. Diciamo che a fronte della brutta user-experience, dello scaricamento del JRE e dei tempi di caricamento, sarei sfavorevole a implementare una parte di portale con una applet. Sbaglio?
JaKaiser (ti rispondo quà perchè il thread è arrivato alla lunghezza massima)
i vantaggi di Java non stanno solo sulla sicurezza.
Stanno negli infiniti tool di sviluppo e test e coverage delle applicazioni (che fanno si che il codice sia sempre robusto).
Stanno nell’infinità di librerie di ottima qualità disponibili.
Poi, come in tutte le cose, si usa il tool che sai usare meglio, anche se non è necessariamente il migliore per quello scopo! (che è il mio caso!). Ad esempio io ho un bel background in Java e sviluppo applet per l’azienda in cui lavoro (principalmente per uso interno). Se dovessi rifare le stesse cose in flash (unica alternativa possibile) sicuramente farei un lavoro peggiore e in più tempo.
Senza contare il fatto che flash non è una tecnologia aperta, e soprattutto, non mi piace ;-)
Java EE?
Ultimamente OS X aveva preso molto piede come piattaforma di sviluppo, sopratutto in ambienti extreme programming e java, aragione o torto è ancora il linguaggio maggiormente usato, sopratutto per sviluppare middleware
Io dico che Canonical se lo vorrà dovrebbe rivendicare il nome (se ha un marchio/nome brevettato). Figuracce o meno,le regole è meglio che Apple le segua.
Per il resto sì,nulla di nuovissimo per quel che mi riguarda.
Articolo molto interessante.. in alcune parti troppo scontato e di parte.. daltronde siamo su pollycoke :)
Felipe, puoi spiegare perché un mac non è facile? Vedo se corrisponde con i miei argomenti…
Se vuoi ti posso riportare la mia breve esperienza: Un Mac Book pro di un amico
con Snow Leopard.
Configurare iMail m’ha richiesto 2 ore, non gli piaceva l’imap di tiscali che
lui vuol, legittimamente, usare, dopo n prove sempre e solo rimettendo gli
stessi dati all’improvviso ha deciso di andare.
Se vuoi un sistema grafico dammi la possibilità di usare/trovare le
applicazioni installate con semplicità: il Finder è un’ottima *schifezza* non
è minimamente all’altezza di Nautilus, è assai poco intuitivo e farcito di
zucchero grafico che distrae e bon (poi magari puoi configurarlo per non
aprire le dir una a fianco all’altra per n livelli di nest, per non vedere
un brodo in icone nel pannello più a dx ecc ma di default è iper-scomodo)
La dock è scomoda, solo se voglio due istanze di un’applicazione aperta
bestemmio.
I menù delle applicazioni che si infilano nel pannello superiore è *osceno* uno
perché il pannello cambia ad ogni cambio di applicazione, due perché tra i menù
e la finestra principale c’è dell’inutile distanza che ti fa correre su e giù,
magari col touchpad, senza motivo.
Le applicazioni in generale sono poco ergonomiche, se provi Gnome vedi la
differenza: col Mac non hai quasi nulla sottomano quando lo vuoi né nei menù
né come icona nella varie barre. Sempre in generale quando *qualcosa* non va (e
vedo che capita spesso) non sai cosa fare, non è previsto dalla GUI che
qualcosa vada storto, peccato che nel mondo reale accada, spesso aggiungerei.
OSX è un bel soprammobile, ma non è una macchina da lavoro.
> i usare/trovare le applicazioni installate con semplicità
son tutte nella cartella “Applicazioni”
> il Finder è un’ottima *schifezza* non è minimamente all’altezza di Nautilus, è assai poco intuitivo
Questione di gusti
> I menù delle applicazioni che si infilano nel pannello superiore è *osceno*
Come sopra: questione di gusti.
> Le applicazioni in generale sono poco ergonomiche
Qua potevi essere un po’ più chiaro. Sembra l’utente windows che dice “non uso Inkscape o GIMP perché è poco ergonomico”. Spiega cosa c’è che non va.
> La dock è scomoda, solo se voglio due istanze di un’applicazione aperta bestemmio.
Perché non devi usare la dock, ma Exposè. Se proprio non ti piace, ALT+TAB come su Gnome.
> col Mac non hai quasi nulla sottomano quando lo vuoi
Specialmente se ci si ostina a pensare in modalità Gnome
> OSX è un bel soprammobile, ma non è una macchina da lavoro.
Tant’è che i grafici, i designer e i programmatori desktop stanno su FreeBSD :P
Ciao,
> son tutte nella cartella “Applicazioni”
Si, appunto una bella minestra, dividere per destinazione d’uso no eh!?
>> La dock è scomoda, solo se voglio due istanze di un’applicazione aperta
>> bestemmio.
> Perché non devi usare la dock, ma Exposè. Se proprio non ti piace, ALT+TAB
> come su Gnome.
Mi son spiegato male: se ho aperto Firefox e voglio lanciare un’altra
istanza non posso ricliccare sul launcher, questo si limita a minimizzare
l’app…
>> OSX è un bel soprammobile, ma non è una macchina da lavoro.
> Tant’è che i grafici, i designer e i programmatori desktop stanno su
> FreeBSD :P
i grafici parliamone, programmatori desktop a maggioranza sono su GNU/Linux,
quelli che si occupano di applicazioni professionali sono su Solaris. Su OSX
ci sono solo programmatori che si occupano di Apple, idem su Windows.
(Adoro ‘ste litigate! :D )
> Si, appunto una bella minestra, dividere per destinazione d’uso no eh!?
A voler essere pignoli, su UNIX li trovi su /usr/bin. Se poi vuoi cambiare posizione puoi farlo spostando il file-cartella dove preferisci.
> Mi son spiegato male: se ho aperto Firefox e voglio lanciare un’altra istanza non posso ricliccare sul launcher, questo si limita a minimizzare l’app…
Si fa File->Nuova Finestra. E’ un altro modo di lavorare, tutto lì. Comodo, scomodo? Come ho detto prima “Dipende dai gusti” :)
> programmatori desktop a maggioranza sono su GNU/Linux
O.o ehm… senza offesa eh, ma il bug n°1 di Ubuntu non mi pare sia «Debian ha la maggioranza del mercato» :D
Ciao JaKaiser,
> A voler essere pignoli, su UNIX li trovi su /usr/bin. Se poi vuoi cambiare
> posizione puoi farlo spostando il file-cartella dove preferisci.
Non intendo dove sono fisicamente sul sistema ma dove l’utente li vede dalla
grafica. Se dal Finder apri Applicazioni quel che trovi è una minestra di
icone lunga chilometri… Se apri il Menù Applicazioni di Gnome trovi tutti
i programmi divisi in categorie (Immagini, Audio&Video, Ufficio, Internet ecc)
in questo modo scegliere un programma è molto più semplice. Non tutti gli
utenti su 100 programmi installati ne usano solo 4 e quindi gli va bene
averne 4 nella Dock… Ma quand’anche così fosse la volta che me ne devo
cercare uno preferisco trovarlo ordinato non in una minestra.
> Si fa File->Nuova Finestra. E’ un altro modo di lavorare, tutto lì. Comodo,
> scomodo? Come ho detto prima “Dipende dai gusti” :)
Si, dipende dai gusti ma la quantità di azioni+tempo che impiego per andare
si File->Nuova Finestra è maggiore che non cliccare su un launcher…
>> programmatori desktop a maggioranza sono su GNU/Linux
> O.o ehm… senza offesa eh, ma il bug n°1 di Ubuntu non mi pare sia «Debian
> ha la maggioranza del mercato» :D
E quale sarebbe il bug 1°? Cmq ti cito solo una famosa frase di Bonwick
“deploy on Windows and suffer the consequences”… Non conosco entusiasti di
xCode o Visual Studio, mentre conosco un bel po’ di entusiasti di dtrace (e
alcuni di questi sono webdev, lo usano per debuggare js/java vario) di mdb
ecc…
Ti sei guardato il link di soft-land? http://goo.gl/kJzA
Kim, ti rispondo qui
> Se dal Finder apri Applicazioni quel che trovi è una minestra di icone lunga chilometri…
Massimo trenta. Se proprio non ti piacciono,ripeto, te le puoi riorganizzare in sottocartelle
> Si, dipende dai gusti ma la quantità di azioni+tempo che impiego per andare
si File->Nuova Finestra è maggiore che non cliccare su un launcher
Allora fai pure ALT+N… come su Gnome
> E quale sarebbe il bug 1°?
“Microsoft has a majority market share”
> Non conosco entusiasti di xCode
Lo trovo molto, molto comodo. Molto più di Netbeans che è ottimo.
> mentre conosco un bel po’ di entusiasti di dtrace
Sbaglio o dtrace NON E’ un IDE? :P Non ha senso paragonare un tool a un IDE. In ogni caso concordo con te che dTrace sia un ottimo strumento.
Ciao JaKaiser,
ok, con Finder puoi organizzare le applicazioni in varie dir; ma ripeto: trovo
molto più intuitivo avere un *menù* già organizzato per categorie e sempre
pronto sottomano che non dover 1) aprire un’applicazione dedicata che fa anche
molte altre cose; 2) andare in una determinata dir (Applicazioni) 3) trovare
tra le varie icone quella che voglio.
Lo stesso discorso vale per File->nuova finestra: non è che *non funzioni* ma
richiede più azioni, meno intuitive, che non un launcher e un menù
applicazioni. Per questo dico OSX ha una GUI stilosa *ma* non comoda nell’uso
quotidiano oltre a tutti gli altri problemi come le configurazioni non iper
standard che ti fan bestemmiare per ore, come la quasi impossibile gestione e
debug dei problemi che ci sono e sempre ci saranno, come ogni OS al mondo, chi
più chi meno. Ci sono poi molte altre cose, dal tasto di acc/spegnimento del
laptop, al collegamento anziché copia dei file da dispositivi rimovibili,
all’uso di .DS_store ecc..
Carino il bug numero 1: è vero, è da correggere, per il bene dell’umanità e
non lo dico per scherzo!
Circa xCode non conosco sviluppatori professionali che lo gradiscano (per
quanto non conosca sviluppatori che si trovino col mac, grafici/webdesigner
a parte). dtrace non è un IDE, ma non si sviluppa solo su un ide. L’ide è un
insieme di strumenti; dtrace ti permette ad esempio dentro Sun Studio e Nb di
tracciare ogni chiamata a funzione con tanto di profiling, di manipolazione
grafica/statistica ecc il tutto ad ogni livello, incluso javascript dentro
firefox, senza fornirti bloat di informazioni difficili da gestire ma solo
quello che vuoi, senza bisogno di compilare o manipolare in alcun modo il
software che analizzi, che è la stessa versione che distribuisci con tanto
di strip ottimizzazioni ecc. Il tutto con un peso computazionale talmente
basso da poterlo usare (e viene fatto da moltissimi monitor) come monitor
statistico dallo storage zfs ad un web/mail/calendar server *qualsiasi* senza
bisogno di null’altro che dtrace.
Ps IMO Nb è il meno peggio degli IDE sulla piazza, con subito dietro Eclipse
e separato (essendo solo Java) IntelliJ. Sono tutti mastodontici bloat di
codice che danno *sempre* n problemi ogni volta che aggiorni questo o quello
se non addirittura nell’uso normale.
@KIM
> Circa xCode non conosco sviluppatori professionali che lo gradiscano
Segnane uno: sono io :) (ci lavoro con programmi fatti su Mac)
> (per quanto non conosca sviluppatori che si trovino col mac, grafici/webdesigner
a parte)
Segna tutti i miei colleghi che se ne son comprato uno :)
> Sono tutti mastodontici bloat di codice che danno *sempre* n problemi ogni volta che aggiorni questo o quello se non addirittura nell’uso normale.
Che esagerato: posso essere d’accordo con Eclipse, ma non per Netbeans (e nemmeno per XCode). La mia esperienza è limitata ad applicazioni che si aggirano sulle 10.000 righe, ma comunque li ho trovati molto più comodi che gestire il progetto con EMACS+Autotools o EMACS+ANT.
Ciao JaKaiser,
se lavori su OSX e solo su OSX è abbastanza naturale che punti ad xCode, ma se
lavori su prodotti che devono andare su OS diversi, su prodotti industriali che
vanno mezzo in ambienti unix e mezzo su Windows e GNU/Linux?
Programmi OSX/iPhone centrici non hai scelta. Però se devi sviluppare prodotti
complessi, software di sistema, software multipiattaforma ecc non so se xCode
non ti stia stretto :-)
Che un IDE sia più comodo di ant+emacs siamo d’accordo :-) (sono un (g)vim-ista)
ma che gli ide moderni non diano problemi… Per quel poco di sviluppo che ho
fatto, dove potevo scegliere di lavorare senza IDE (gvim+programmi cli vari)
ero molto più rapido: gestione delle source (mercurial, bazaar sono i miei
favoriti) da cli faccio tutto in un attimo: da Netbeans ho un plugin mercurial
che supporta la maggior parte dei comandi di mercurial ma per committare devi
passare tra 3/4 schermate (popup/wizard) altro nativamente mi sembra non ci
sia; Eclipse non ha nessun controllo versione integrato, vai di plugin e siamo
sempre li per quel che riguarda la comodità. Per progetti semplici uno script
che wrappa Make (aka che ti aggiorna un Makefile per i file che aggiungi ecc)
richiede 5′ ed è flessibile quanto vuoi; per Java ant non mi piace troppo ma
oltre a poter sempre usare make, te la cavi sempre via script. Sul design il
piccolo labyrinth, un bel file di testo/LaTeX, un po’ di discussioni, al più
un planner sono più comodi e flessibili delle soluzioni integrate negli IDE…
> ma se lavori su prodotti che devono andare su OS diversi, su prodotti industriali che
vanno mezzo in ambienti unix e mezzo su Windows e GNU/Linux?
Di solito, in quel caso, taglio la testa al toro e uso python ;)
> Però se devi sviluppare prodotti complessi, software di sistema, software multipiattaforma ecc
Son categorie diverse. Diciamo che se dovessi far un server multipiattaforma lo farei in Java su Netbeans. Per fare software di sistema (semplice) su architettura/ ricorrerei al C più Make, son d’accordo; se diventa troppo complesso, un set di programmi C più script bash (un esempio? GIT). Un programma troppo complesso multipiattaforma lo farei con una base C/C++, un linguaggio di scripting sopra e Netbeans come IDE di riferimento.
> Netbeans ho un plugin mercurial che supporta la maggior parte dei comandi di mercurial ma per committare devi passare tra 3/4 schermate (popup/wizard)
Qua, gusto mio, preferisco l’interfaccia integrata nell’IDE. Se poi è così orribile da farmi morire, provo a riscrivere il plugin ;) Ma tra qua e far tutto a script, magari lavorando con altre persone, ci penserei due volte.
> Java ant non mi piace troppo ma oltre a poter sempre usare make, te la cavi sempre via script
Ma ANT è portabile e supporta qualche operazione in più (SSH, FTP ecc.)
> (sono un (g)vim-ista)
Io non accetterò mai l’idea che Emacs mi dia problemi ;) (poi, va a finire che uso VIM pure io)
PS: quanto ti diverti?
> Di solito, in quel caso, taglio la testa al toro e uso python ;)
spero non la versione embedded con OSX: ci sono ottime probabilità che quel
codice non giri fuori da OSX e viceversa :-)
> Qua, gusto mio, preferisco l’interfaccia integrata nell’IDE
quale? Netbeans ha un plugin mercurial e bon che io sappia (non sviluppo più
al di fuori di script personali da un po’); Eclipse proprio non ha nulla.
Per “fare a mano” vuol dire andare nella root del progetto e scrivere hg commit
o bzr commit non servono script di sorta; ti si apre l’editor per il messaggio
di commit e bon (tra l’altro non hai la striminzita textentry od addiritura
un lineedit ide-style che ti invoglia a committare senza commenti e/o con
commenti pessimi).
Gli script di cui parlo sono solo dei mini-wrapper che in un colpo mi fanno un
file con un certo header e me lo aggiungono al Makefile/rakefile/ant ecc; tutto
qui… Non sono megaliti vecchio stile buoni per il campionato del mondo di
encrypted perl/zsh/* ma dei wrapperini da 10 righe al massimo che fanno solo
“data munging” per gestire il build o poco altro.
> PS: quanto ti diverti?
bé per quel che sviluppo (script di automazione varia, qualche mini-ui PyGTk
qualche ritocco a cose esistenti) (g)vim con opportuni plugin (supertab,HG,…)
più la solita collezione di “utility” mi diverte (bé non per ogni cosa
ovviamente) aprire (e mantenere) Sun Studio o Netbeans oggi mi farebbe venire
i nervi, al più mi piace chime (un frontend per dtrace) e collect/analyzer (uno
strumento per il testing che include dtrace, dbx e molto altro, fa parte di
Sun Studio)
Intendevo dire “quanto ti diverti a darmi contro” :)
Il confronto e la critica *ragionati* e basati su fatti tangibili, non FUD è
sempre utile e piacevole :-)
In generale questo non è un forum, ma vista la tendenza (a cui tu sei imo
assolutamente estraneo) a diffondere FUD su unix in generale e GNU/Linux
in particolare mi sembra utile rilevare, da utente ed admin unix (solaris,
vari bsd) e GNU/Linux, quali sono punti di forza e debolezza di questi, giusto
da evitare l’alimentazione di paure inesistenti che a molte aziende pare
facciano comodo, forse non avendo più altre armi efficaci.
> da utente ed admin unix (solaris, vari bsd) e GNU/Linux, quali sono punti di forza e debolezza di questi
Siamo in due, se è per quello. Spero non mi metterai in lista nera solo perché come client mi son spostato “al lato oscuro” :D L’esperienza su Mac OS X, sotto questo punto di vista, mi è utile. A tal proposito, volendo essere provocatorio, cosa pensi di Ubuntu Unity?
No, certo, non sei un untore di FUD :D
Del resto se su OSX sviluppi è ovvio che su OSX lavori, io per le esperienze
che *sconsiglio* OSX sia sul lato usabilità che come parere tecnico, questo
non vuol dire comunque che chi lo apprezza sbagli. Se ti ci trovi sono ben
contento per te, l’assurdo è se *non* ti ci trovi restarci per ataviche
paure su problemi di altri!
Su Unity… Quel che ho visto (non ho, non voglio avere, né gradisco gestire
dei netbook) ficcando una build per Natty in Maverick non mi piace.
Sono daccordo che con la *mania* (malefica e dannosa) di schermi schiacciati
anche oltre il 16:10 avere pannelli od altro a mangiare spazio orizzontale per
le applicazioni è *fastidioso* come fastidiosi sono i pannelli a scomparsa.
Sono favorevole ad avere un desktop molto più pythonico in modo da poterlo
estendere e modificare con molta più facilità. Non sono d’accordo sulle
piastrelle Apple style né sui global menù che trovo *scomodi* ed *inutili*.
Sinora di tutti i tentativi di cambiare lo stile dei desktop, su qualsiasi OS
l’unico che mi è piaciuto è stato Looking Glass di Sun, che è stato scritto in
Java (per assurde manie di marketing) cosa che ne ha decretato la morte ancor
prima di una vera nascita.
Vorrei piuttosto Canonical concentrasse i suoi sforzi nel breve termine sul
fronte di Software Center/apt per avere una migliore integrazione dei vari
package-manager GUI, cosa che han iniziato con l’eliminazione di gdebi. E
vista la popolarità raggiunta iniziassero a pensare un po’ al motore ora che
la carrozzeria è significativamente avanti alla concorrenza.
Nelle cose da fare nel medio-lungo termine su Ubuntu vedo:
* sostituire Linux (IllumOS/FreeBSD)
* sostituire Xorg
* cambiare il package manager
per il primo punto c’è un problema di licenza (*deve* essere GPL di questi
tempi) e di competenze, ma i developer di IllumOS sono pochi e sono i migliori
al mondo, si potrebbero assumere con un costo/beneficio assolutamente
conveniente; Nexenta poi ha già fatto sia lo “studio di fattibilità” che una
ottima dimostrazione dei risultati ottenibili.
Il secondo di nuovo c’è un problema di competenze e di tempi di sviluppo; si
dovrebbero ri-radunare tanti ex-SGI…
Il terzo punto è difficile perché pare la gente abbia un curioso amore per il
proprio pkg-man: tuttavia avere un software come IPS (OpenIndiana/IllumOS)
integrato con un port tree stile FreeBSD ma spec based e scriptabile sarebbe
*er mejo* sulla piazza ed annullerebbe i due classici problemi dei deb:
l’aggiornamento tra release (con relative possibilità di rollback) e la
costruzione di un pacchetto gestibile in maniera centrale (un build service
che garantisca un totale controllo delle dipendenze e dell’uniformità di
compilazione).
Queste sono le mie idee sul profilo *tecnico*; la GUI di Gnome per me va solo
resa più pythonica per questioni di flessibilità e facilità di evoluzione,
così com’è è ottima.
Mi scuso ancora per il lungo post…
”OSX è un bel soprammobile, ma non è una macchina da lavoro” .sei un cazzone!io personalmente arrivo da anni di uso di sistemi windows e linux.adesso uso snow leopard e devo ammettere che sicuramente è il miglior sistema operativo al mondo.quello che manca a linux per essere superiore e che quando installi passi le successive due ore a ravanare nei forum per risolvere tutte le problematiche che ti ritrovi davanti.il mac semplicemente funziona.
Ciao indy,
grazie del complimento…
> quello che manca a linux per essere superiore e che quando installi passi le
> successive due ore a ravanare nei forum per risolvere tutte le problematiche
> che ti ritrovi davanti
A me questo succede con OSX… In più *come lavoro quotidiano* OSX da un bel
po’ di problemi, meno di di Windows ma ben più di GNU/Linux… Datti magari
una letta qui: http://www.soft-land.org/storie/09/story43
senti kim,il cazzone non era riferito a te personalmente ma a tutte quelle persone che pensano che il mac va
bene solo come un sopra mobile.lo pensavo anch’io finche non ci ho messo le mani sopra.io lo uso per navigare,mandare mail etc.. ma sopratutto per produrre musica.per me e importante non avere crash,rallentamenti e altre cose simili.in un sola parola pura performance.torniamo a me non sono uno di quelli fanatici del mac che venerano ogni prodotto apple.non ho un iphone,per me l’ipad è una cazzata e penso che la politica aziendaria della apple sia la peggiore che esista ma il mac os è sicuramente il miglior sistema operativo.tornando a linux e nello specifico ubuntu mi sembra che invece di offrire soluzioni alternative a mac os lo stanno copiando di brutto.il look nuovo di ubuntu partendo dai pulsanti a sinistra,shotwell che sembra una brutta copia di iphoto,ubuntu one store che sembra itunes etc..adoro linux e lo uso stabilmente sul mio netbook però è ancora parecchio indietro nel desktop.(sempre davanti a windows cmq)
> quelle persone che pensano che il mac va bene solo come un sopramobile
hai ragione non è un soprammobile, è un *fermacarte*
> lo pensavo anch’io finche non ci ho messo le mani sopra
se tu dai giudizi superficiali non pensare che gli altri si comportino come te
> io lo uso per navigare,mandare mail etc..
Il videocitofono è sufficiente per fare queste cose!
> ma sopratutto per produrre musica.per me e importante non avere crash,rallentamenti e altre cose simili
basta(va) anche un’Amiga con Protracker per comporre musica
il resto è una fiera della banalità..
>> il mac va bene solo come un sopra mobile.
> lo pensavo anch’io finche non ci ho messo le mani sopra.io lo uso per
> navigare,mandare mail etc..
Per navigare usi Chrom{e,ium} Firefox, Safari o chi per esso il sistema
sottostante lo senti relativamente, per lo più solo per eventuali buchi di
sicurezza afferenti la navigazione… Per la mail, se usi iMail ti ho detto
come mi ci son trovato…
> per me e importante non avere crash,rallentamenti e altre cose simili
le hai ben di meno su Ubuntu od Opensolaris. Senza contare la possibilità
di capire e far fronte ad eventuali problemi che su OSX come su Windows è
pressoché pari a zero…
> penso che la politica aziendaria della apple sia la peggiore che esista ma
> il mac os è sicuramente il miglior sistema operativo
Da sistemista ed ing. informatico ti garantisco che sei molto fuori strada…
L’userland di OSX è tecnicamente parlando una porcata; l’unica cosa che non
disdegno troppo è l’ObjC che per molti aspetti è più pulito ad es del C++. Sul
piano della GUI poi posso *garantirti* che è tutt’altro che ergonomico a
cominciare dal global menù, dal disegno globale dell’interfaccia al Finder ecc.
Di buono ha i pulsanti chiudi/massimizza/minimizza a sx che ergonomicamente
parlando sono corretti: l’angolo in alto a dx di una gui è il più lontano sia
dall’occhio che dalla posizione più frequente del cursore. Sul piano
sistemistico poi è *ingestibile* al pari di Windows.
> tornando a linux e nello specifico ubuntu mi sembra che invece di offrire
> soluzioni alternative a mac os lo stanno copiando di brutto
Se hai letto l’articolo che in teoria staremmo commentando vedrai che è più il
contrario… Ad ogni modo si, i pulsanti (giusti) e le scrollbar (non belle) a
sinistra erano una peculiarità unix di vecchia data che solo la Apple ha
portato avanti; il concetto di dock è nato, in forma alquanto più funzionale e
grezza con CDE ma solo la Apple l’ha realmente portato avanti. Tutti “copiano”
o hanno idee molto simili agli altri, il punto è prendere il buono ed evitare
il resto. Nautilus il Finder non lo copia di sicuro e con ben donde; i pulsanti
a sinistra sono una cosa ben fatta e quindi ci sono.
chi ha usato un minimo os x i programmi li lancia da spotlight, fine della storia
Ps: risp qui perche sotto non mi fa replicare, eclipse lo ha il controllo di versione integrato, CVS
Spotlight è la stessa cosa di Avant, GnomeDo, Katapult ecc. è uno dei modi di
avviare un programma. Tuttavia ti faccio notare che su OSX hai:
* il Finder, navigare in Applicazioni e li scegliere
* usare Spotlight
* mettere un launcher (icona) nella Dock
* lanciare da terminale
Su Gnome hai:
* Un menù (Applicazioni) visibile ed usabile subito con il software diviso in
categorie (Ufficio, Internet, Audio&Video, Grafica ecc)
* Alt+F2 e digiti il nome (il preferito dai power-user anche su Windows)
* Icone sul desktop (che su tutti gli OS sarebbero da _evitare_)
* Avant/GnomeDo/*
* il terminale (molto più comodo del rozzo vt100 di OSX)
In sostanza hai le stesse cose, più un comodo ed intuitivo menù, che viene
infatti usato dalla maggior parte degli utenti… Ad OSX questo semplice
oggettino manca.
Circa eclipse e CVS: mi dici chi usa ancora CVS? Forse gli Windows-iani che
essendo alla preistoria degli strumenti di sviluppo l’han scoperto da poco,
come alternativa open a prodotti tipo Visual Source Save ma il 99% degli
sviluppatori unix è migrato _almeno_ ad svn, e almeno il 50% usa dcvs da
mercurial a bazaar passando per monotone e git… CVS è *preistoria* sopratutto
per i suoi problemi nei merge e nella gestione dei conflitti ed in generale
nella mancanza di tutte quelle caratteristiche oggi richieste.
Concordo in linea di massima con tutto il post. :)
stanno preparando il blindo system… no x11, no gcc no altri os…. imho, ma da un uomo così paranoico me lo aspetto proprio.. :)
in 10.7 “Lion” si introduce il Mac App Store.
in 10.8 “Jena Ridens” si proseguirà nell’evoluzione del MAc app Store reso obbligatorio. Per installare VLC o Firefox dovrete jailbrekkare il vostro Mac.
cazzo suona paurosamente verosimile…
Già, potrebbe finire così…
Se proprio dovete prendere per il culo fatelo con cognizione di causa: la “Jena Ridens” NON è un felino -.-“
hum…
diabolico!
non ci avevo pensato, ma potresti avere ragione!
hai mai pensato ad un posto di lavoro in Apple? :-)
È stata proprio la seconda cosa che ho pensato dopo che ho letto la notizia del “Mac App Store”: hanno messo sotto controllo tutto tutto, software compreso! (la prima è stata: finalmente un sistema a repository come su gnu/linux, con sui sarà più facile amministrare gli aggiornamenti)
Vedremo quanto questo “App Store” sarà infarcito di DRM e quanto riusciranno a rallentare la distribuzione del software libero, che di certo cresce a ritmi molto più veloci dei controlli che Mamma Apple fa sulle app distribuite… :-(
Ottimo post. Però volevo farti una domanda. Io sono vecchio e certe cose mi ci devo abituare pian-pianino. Oltre a eiPod, eiPed, ieLà! che non uso sono anche restio alle applicazioni a tutto schermo. Sopratutto se si ha il monitor panoramico di millemila pollici: qualcuno si ricorda com’era il Mac originale, circa 1984? E allora si diceva che bello per le finestre sovrapponibili (overlapping windows) di Alan Kay. 1984? Non lo ricorda nessuno? sono Vecchio? :-D
ero nato poco prima….si, certo che sei vecchio!!!
scherzo eh! :D al massimo “old school”
Beh, la notizia del miglioramento delle applicazioni mandate a tutto schermo me l’aspettavo, dopo aver letto del nuovo Macbook Air da 11 pollici (eh, ma non chiamatelo netbook!) :-P
Senza una modalità “a schermo intero” (che io chiamerei “modalità netbook”) per le applicazioni, sarebbe veramente scomodo usare questi nuovi, piccoli portatili!
Non credo che la notizia riguardi più di tanto chi ha schermi da millemila pollici, che potranno infischiarsene delle varie modalità a schermo intero…
Il “coso” che hanno chiamato “Launchpad” non è altro che il trapianto delle schermate iniziali di iphone e ipad, ovviamente non nuovo. Tra l’altro, qualcosa di equivalente lo si faceva da tempo trascinando la cartella “Applicazioni” sul Dock e facendola aprire a ventaglio.
Chiaramente, la soluzione “Launchpad” è più comoda su uno schermo piccolo.
Però, visto che scopiazzare non costa più di tanto, se proprio dovevano fare una cosa del genere io mi sarei aspettato più una roba tipo il contenitore “Search & Launch” di Plasma-Netbook (KDE, per intenderci), che fornisce uno spazio per le applicazioni preferite e un campo per la ricerca testuale, visto che il nuovo Netbook Air ;-) ha ancora una tastiera attaccata…
Ultimo commento: quel che ci manca sul nostro caro pinguino è proprio l’integrazione, lo stile e la coralità dei sistemi Apple, nient’altro!
non so cosa sia il search and lunch di kde ma chi ha usato un minimo os x le applicazioni le lancia tramite spotlight, non c’e storia
Addirittura nel post, troppo onore :P
Steve: …….ma và a cagare al mare!!!!
Gran bell’articolo in stile puro Felipe! !!
Ma dai, hanno presentato come magico e rivoluzionario pure *il full screen*, dopo la videochiamata. Ma come si fa? ^__^
(Mi consta che finora non fosse possibile mettere a schermo intero i programmi su OS X, neanche Firefox. Mi sbaglio?)
Non ti sbagli, appena ho letto la cosa sono andato a cercarlo nel menu e…..
Niente.
cmd (o tasto “mela”) shift + F e vai in fullscreen sia con firefox che con chrome… :)
Mela f ti fa la ricerca nella pagina come ctrl+f, il full screen non esiste.
Ah + shift. Scusa. Mai provato.
Vero ty ; )
mmm io a mandare in full screen firefox ci ho provato una volta sul mac di una amica. Dopo 5 minuti avevo già i cristi perchè non ci son abituato al mac e fin qui OK… ma il touchpad che non hai il tap to click ma devi proprio cliccare la superficie mi ha fatto desistere.
Alla fine ho scoperto che c’è una voce tipo mela + F o shift + mela + F (e chi si ricorda?)
O il full screen di cui si parla è qualcos’altro?
Certo che “inventare” la webchat e il fullscreen e passarli come magie (nemmeno “nuove features”) è vergognoso…
“ma il touchpad che non hai il tap to click ma devi proprio cliccare la superficie mi ha fatto desistere.” – non vero! Non c’è di default ma è attivabile tramite le impostazioni..
Certo che per gente che si vanta di usare un sistema aperto siete mooooolto chiusi mentalmente eh…
non ha il tap to click?mai provato ad attivarlo nelle preferenze?
e poi dicono che il male del pianete sia microsoft. imho Apple ha passato il segno.
io ho sempre sostenuto che se apple avesse il marketshare attuale di windows, si comporterebbe pure peggio di M$….è anche vero che però avremmo un signor Os di riferimento -almeno-
tornando in thread:
i punti forti dell’iphone……su macOs….non so ma imho mi pare solo una bella manovra commerciale da cui imparare, ma nella sostanza non ci trovo una cippa di innovativo anzi…..non solo palesate scopiazzature di idee (che percarità, ci sta eh) ma il nome “launchpad” mi pare un pò troppo ammiccante….ammettere che il team o jobs in persona non fosse al corrente di questo nome gia usato mi pare ridicolo. Se fossi canonical, invece di aprire la guerra lo userei invece come scudo possibile per ipotetici attacchi (e sappiamo che i legali in usa hanno ampi margini di manovra e fantasia)
non so te felipe, ma l’unica cosa che vedo coerente è il marketing per “dragare” utenza da iphone a mac….per il resto trovo VERMENTE molto poco convincente il “launchpad” come soluzione ottimale -il desktop lo vedo veramente poco: di solito tengo acceso qualche programma -uh e qualcuno come chromium, firefox, vlc…. fànno già il fullscreen….quanto sono avanti i nostri amici???- và bene per i netbook e cellulari perchè su questi non posso far partire, per potenza e piccoli schermi, quindici programmi alla volta, ma su un imac 27″ grande come un veliero? ….insomma, per i vecchi utenti non ci saranno novità di rilievo per ora…..
il resto delle novità son solo chiacchere e destintivo :*)
nota positiva:di questo passo potrebbe vacillare molto l’impero M$, anche a vantaggio nostro, e doppimente a vantaggio nostro che mac tende sempre piu alla “gabbia” e meno alle possibilità -vedasi app store- cotrariamente a una distro linux
beh, la strategia del teasing dei clienti con il family feeling e il brand awareness è corretta.
Del resto quanti non appassionati di informatica conscevano Apple prima di iPod?
iPod (successo planetario meritato) ha fatto conscere il brand e la filosofia delle cose stilose, fatte bene e che FUNZIONANO con semplicità.
Da qui, è stato facile dire alla gente: oh, da oggi abbiano anche il telefono: iPhone…
Dal telefono al tablet e ora… back to mac!
tanto ormai l’utente medio vive nel cloud, per cui non servono più emulatori windows, o novene alla madonnna per propiziare il porting di applicativi windows su mac!
90% dell’uso: facebook, gmail, messengers vari, skype, ecc….
Oggigiorno basta un browser avanzato…
Ah e magari con un ecosistema chiuso (mac app store) e magari obbligatorio, si daranno agli utenti applicativi ben selezionati, funzionanti, riducendo la pirateria e dicendo: guardate signori, vi vendo il mio “elettrodomestico” che funziona e non richeide competenze assurde. E l’interfaccia è come il vostro iPad iPod iPhone.. non avete nemmeno la curva di apprendimento!
A chi non ci crede, pensi al successo delle console….
“io ho sempre sostenuto che se apple avesse il marketshare attuale di windows, si comporterebbe pure peggio di M$….è anche vero che però avremmo un signor Os di riferimento -almeno-”
Visto che siamo nel campo delle ipotesi, il fatto che SE Apple avesse il Market Share di MS, osx sarebbe comunque un Signor OS, resta comunque da vedere :D
@felipe
“Lasciando stare la stupidaggine del nome, che Canonical farebbe meglio a non rivendicare per non scadere nel ridicolo, anche questa nuova caratteristica non ci è poi così nuova.” <- Launchpad è un marchio commerciale e Apple lo sta usando illegalmente, qui la prova: https://help.launchpad.net/Legal Se domani facessi la gazzosa chiamandola Coca-Cola mi aspetterei una denuncia, giustamente. Ecco, questo non è poi così dissimile…
Steve Jobs ci ha abituati a queste cose. Lui pretende di rubare impunemente agli altri, pero’ se ti azzardi a fare qualcosa che somiglia lontanamente ai suoi prodotti ti seppellisce di cause legali. Se Canonical lo lascera’ fare fra un po’ tutti penseranno che Launchpad e’ un’invenzione di Apple e canonical l’ha copiata. Anche in questo tipo di mistificazioni Steve e’ bravissimo. Si capisce che Jobs mi sta “leggermente” antipatico?
Assolutamente d’accordo con te ““Launchpad” is a registered trademark of Canonical Ltd”
Caro Steve, caccia i soldi se vuoi usare un marchio registrato.
Inutile dire che ovviamente lui sa benissimo cos’è Launchpad: Lion ha attinto a piene mani dagli ultimi rilasci di Ubuntu (e di altr distro Linux), come @aemme ha sapientemente illustrato.
É che più che altro si andrebbe a ledere l’immagine di originalità di apple, forse…poi bisogna anche vedere se canonical può permettersi di fare causa ad apple.
L’immagine di originalità di Apple se ne è andata a donnine allegre fin dalla nascita, quando copiarono il proprio nome da quello di una casa discografica (con cui sono stati in causa per 20 anni).
Ma loro non se ne preoccupano: riescono a rimanere seri anche in questi giorni in cui stanno inondando la tv di una pubblicità in cui si reclamizza il fatto che con iPhone4 si possono fare le video chiamate (ca**o: come con qualunque telefono dal 2002 in poi!)
no i telefoni dal 2002 in poi la fanno anche se non sono sotto copertura wifi, e sottolineo wifi prima che qualcuno dica che la si può fare in umts
Peccato che con l’iPhone 4 le videochiamate le fai gratis, invece di regalare 50c/min al tuo operatore…
le fai gratis?? Ma ti rendi conto di quello che hai scritto?? ci credo sei sotto il tuo wifi!!!!!!
Mark Shuttelworf direi che se vuole se lo stra-permette. Ma perché adesso?
Meglio aspettare che il sistema sia diffuso così *tutti* i Mac User si
vedranno cambiare il nome, sentiranno un po’ di cose della concerrenza e non
potranno far altro che ammettere che la Mela non innova un bel nulla.
Non cambieranno mai nome: preferiranno spendere miliardi di dollari pur di tenere all’oscuro i loro clienti / caproni.
Beh certo: gli utenti Apple sono caproni, quelli windows sono idioti… Dai andiamo avanti con questi luoghi comuni…
Mica è un peccato essere informaticamente dei caproni: io lo sono in tanti settori dello scibile umano; quello è il target di Apple e fanno bene a puntare lì dove il mercato è più ricco.
Se vuoi possiamo fare una scommessa: nei prossimi mesi intervistiamo degli utenti Apple e vediamo quanti sono convinti che le novità di Lion sono innovazioni portate da Apple.
paolo infatti non è che stai scrivendo perle di saggezza
Mah, tutti bei ninnoli ma onestamente non sono stato impressionati dai punti citati sopra. Come hai ben detto Felipe, sono una riproposizione di ció che giá si sapeva fare altrove in chiave MacOs (a parte mission control, che francamente mi ha lascaito davvero confuso…)
Quello che invece mi ha colpito e che tropo davvero degno di nota é il fatto che tutto quello che Apple ha presentato in Lion sará gestito da multitouch, che a quel che dicono sará ancora piú presente nella nuova release. E chiunque abbia giocato con il trackpad di un macbook pro o con un magic mouse sa quanto sia comodo, suppongo che siano i soli a farlo per via della mole di brevetti che hanno sopra, ma é una funzionalitá che gli invidio tantissimo (in quanto linuxiano).
Poi vi siete dimenticati tutti la cosa piú importante della presentazione.
APPLE HA SDOGANATO LE SSD
Rifletteteci un secondo:
– nel 2008 asus propone il netbook con la SSD e un linux leggero leggero a poco prezzo
– costa cara, non compete con i dischi fissi
– la gente si chiede “ma perché una ssd?”
– le risposte sono “ehhh, niente parti meccaniche, accesso randomico ai file piú veloce, meno consumo di corrente, piú compatta blablablabla”
– la gente non capisce e ha paura
– i netbook ritornano agli hard disk, abbandonano linux, installano windows 7, perdono di batteria, aumentano di prezzo, diventano dei piccoli laptop (cosa che NON ERANO all’inizio), il mercato va in vacca
ieri Apple da a tutto il mercato LA RISPOSTA alle domande degli acquirenti ignoranti
“perché la SSD?”
“come perché? Ma l’hai visto l’ISTANT ON dei macbook air?”
Non posso fare a meno di pensare che se fossero andati nella giusta direzione 2 anni fa (e la giusta direzione l’avevano quasi presa) i netbook linux oggi sarebbero molto piú vicini a un mb air che a un laptop dell.
Speriamo che dopo il primo milione di unitá vendute da Apple il resto del mercato capra faccia come fa al solito e segua pedestremente facendo QUANTO MENO abbassare i prezzi delle SSD e riportandoci alle origini quando i netbook costavano niente e montavano linux.
Scusa, ma che cazzo stai dicendo?
Cioe adesso Apple ha anche creato il mondo no? Gli SSD saranno il futuro a prescindere dal Instant On o del Mac..
Cercheró di andare per punti per venirti incontro:
1) Gli SSD saranno anche il futuro, ma continuano a costare 1300 euro contro gli 80 di un hard disk (versione da 500 gb)
2) Per fare scendere i prezzi devi promuoverne l’adozione del mercato, altrimenti ad oggi pagheremmo ancora 7.500.000 lire per un pc.
3) Per promuovere l’adozione di massa serve GIUSTIFICARE ai primi acquirenti il prezzo inizialmente piú alto per megabyte delle SSD.
4) La storia recente dei netbook insegna che se tu al mercato dici “guarda che la SSD é piú veloce nell’accesso random ai file piccoli, non ha parti meccaniche e quind é meno soggetta a usura e consuma meno” il mercato ti risponde “gaaaaa, frega cazzi, io voglio 500 giggibait sul mio netbook”. E difatti ad oggi di netbook con SSD NON NE TROVI PIÚ in vendita.
Da notare che finora ti sto esponendo punti estremamente chiari con cui mi pare difficile non essere d’accordo, trovi?
Ecco, ora arriva la meraviglia.
Ieri il magnaccissimo dell’alluminio ha fatto un doppio favore al resto del mercato
1) ha lanciato un trend che con tutta probabilitá il resto dei produttori comincerá a seguire, come sempre accade (basta guarda a come tutti sono corsi in culo all’iPad), cominciando la nuova moda dei “sopersottili con SSD” che spero tutti si metteranno a rincorrere prima in maniera piú mediocre poi sempre meglio.
2) ha dato al mercato un bel disegnone a pennarello facile facile da capire sul perché SSD = bene e HD = male.
Se tanto mi da tanto, con questi due fattori entro l’anno prossimo forse Asus si deciderá a rimettere in giro dei netbook seri con SSD e una ubuntu figa messa sopra…
Grande analisi! E’ ciò che ho pensato io quando ho sentito l’annuncio delle grandi novità in casa apple: HD SSD!
Sono daccordo, sia pur con qualche sfumatura diversa sugli SSD. Voglio degli
SSD a prezzi *inferiori*.
A livello professionale un SAS tradizionale non costa tanto meno di un SAS SSD,
neppure in ultra 640 costa tanto meno di un SSD… Foooorza fate calare i
prezzi anche per i desktop!!!!
Beh si, l’idea é quella.
Io spero che sdoganando gli SSD e favorendone l’adozione di conseguenza ne scendano i prezzi (permettendomi di comprare 128 giga a MENO DI 300 euro correnti)
Al tempo stesso spero che la grande corsa all’imitazione porti asus a riproporre modelli di netbook con sopra SSD a prezzi onesti, cosa non impossibile. Ad oggi un netbook Asus 10 pollici con 11 ore dichiarate di autonomia costa 300 euro, 64 Gb di SSD 170, il disco fisso che si va a sostituire (da 250 Gb) lo si puó o rivendere ricavandoci qualcosa o farne un HD esterno.
Perdendo qualche giorno per far girare al meglio una ubuntu si ottiene un ottimo clone del macbook air per la metá del costo.
(e per ottimo clone intendo con durata della batteria comparabile)
1) ci sono cose che solo la apple può permettersi di lanciare perché può contare su di un BRANCO DI PECORONI che acquisterebbero qualunque cosa della apple giustificando il prezzo con un “eh ma é della apple”, e la cretineria della cosa può essere argomentata in diversi modi.
2)buona parte della bontà di un ssd sta nella tecnologia implementata dal controller, sulla quale l’intel sta lavorando molto, si sa qualcosa di questo del macbookair? no
3) avrà anche l’ssd ma ha una batteria integrata che non viene esclusa quando collegato alla corrente e che con tutto quello che dice apple riesce a garantire solo 5 ore di autonomia, ci sarà anche poco spazio la dentro ma é anche vero che é stato utilizzato un hardware che di suo non consuma quasi nulla.
é solo marketing…lo so mi sono lasciato prendere un pò la mano e non ti ho in realtà risposto, ma siccome so che sta cosa verrà usata nei prossimi mesi dai macachi per dire quanto sono stati bravivnel fare la scelta più scontata, spacciandosi poi per dei tecnici navigatissimi e scopiazzando le frasi che hanno trovato su qualche forum, mi preparo prima
ah no ma guarda che diciamo la stessa cosa!
per quel che mi riguarda apple ha fatto un’opera di marketing talmente massiccia con questa presentazione che se tutto va bene anche il resto del mercato dei netbook ne beneficerá.
Siamo chiari, io 1000 euro per un 11 pollici non li spenderei MAI. Ma se prensentare quella tavanata vuol dire che asus finalmente puó riproporre questo: http://www.techwarelabs.com/reviews/notebooks/asus_s101/index_2.shtml
ben venga il marketing apple e i suoi pecoroni pronti a spendere danaro!
nono ma mi trovi daccordissimo!
É davvero solo marketing, ma a questo giro se abbiam fortuna il marketing che han fatto riuscirá a essere talmente massiccio da giocare anche al resto del mercato (in particolare facendo scendere i prezzi delle SSD)
ma no! gli ssd solo ora hanno capacità “decenti” per quel che costano..
Per capirci: http://www.asus.it/product.aspx?P_ID=fZEzgXDVakVau6bX si stava andando nella direzione giusta. Invece adesso sento solo piú parlare di netbook windows7starter con 120 gb di disco.
Pingback:Alcune critiche a Mac OS X Lion e al nuovo MacBook Air | IdeaGeek
Non credo che Apple sia mai stata super ultra innovativa in quanto a tecnologia. É solo che i loro prodotti dimostrano un’eccezionale cura per dare all’utente finale un’esperienza in cui tutti gli elementi che ci trova dentro sono congrui e “fighetti”. Certo, si può fare la stessa cosa con linux (magari pure con Windows) e costerebbe mooooolto meno, ma sfido chiunque a presentare un’alternativa per esempio al MacBook Air, in termini di cura estetica del sistema operativo e di prestazioni per quanto riguarda peso e batteria.
La sfida è riuscire a trovare un software su linux che offra qualcosa di veramente innovativo e *migliore* per quel ceh riguarda il desktop.
“É solo che i loro prodotti dimostrano un’eccezionale cura per dare all’utente finale un’esperienza in cui tutti gli elementi che ci trova dentro sono congrui e “fighetti””
Se oltre alla cura dei dettagli estetici (specchietti per le allodole) pensassero anche ad utilizzare hardware degno di nota e a prezzi di mercato sarebbe meglio:
Schede di rete marvel yukon, ram con latenze al limite della decenza, connettori di ogni tipo volutamente fuori dagli standard.. e via dicendo…
l’estetica è il solito parallelepipedo stondato (bianco o grigio) “inventato” da apple, niente di più.
sul “fighetti” preferisco non commentare :)
oh mio dio, sembra una cosa scritta da me luca, ti voglio beeeeene…cmq considerando che dentro un macbook air c’é quasi solo la batteria, oggettivamente non dura molto
:)
L’alternativa giá c’era, piú di un anno fa: http://www.techwarelabs.com/reviews/notebooks/asus_s101/index_2.shtml
Si chiamava Asus S101, vantava uno schermo 10 pollici, un design curato e sottile (non ai livelli del macbook air) una SSD da 16 gb (con modelli da 32 e 64gb pronti da lanciare sul mercato).
Dopodiché il mercato dei netbook ha deciso che le SSD erano tropop care e alla gente non interessavano e che linux non andava bene per i netbook e windows7 era molto meglio.
Se all’epoca invece di Xandros ci fosse stata una ubuntu decente e ottimizzata ad oggi forse avremmo GIÁ dei netbook con l’instant on, SSD economiche e di fronte ai nuovi macbook air diremmo sca22ati “puoi capire, troppo caro”.
Vi abbiamo presentato: come mandare in vacca una tecnologia e far passare Apple per grandi innovatori.
“Non credo che Apple sia mai stata super ultra innovativa in quanto a tecnologia.”
Ok dire tutto, anche io non sono un fan della apple ma questo non è assolutamente vero!!
Ti faccio un esempio: la prima casa a indrodurre schede wirless con supporto a 801.11 g è stata la apple!
Post banalmente di parte come sempre, privo di qualsivoglia occhio critico (e autocritico), nonchè visibilmente ricco di quella faziosità elitaria che è proprio la principale causa -imho- dell’ancora scarso attecchimento di Linux sul mercato degli OS desktop.. ma era prevedibile visto che tra i commenti si legge soltanto cieca ammirazione per chi scrive piuttosto che aprire un dibattito oggettivo e ragionare un attimino più approfonditamente sulle novità anticipate da Jobs.. ma vabbè, andiamo al sodo lasciando l’uovo da parte :)
Il punto che mi ha più colpito (in negativo) sono le 10 righe dedicate al Mac App Store, che, flames e talebanismi a parte, è invece un’ottima iniziativa per chi campa sviluppando software. Centralizzando tutta l’offerta, infatti, lo sviluppatore Mac non dovrà più essere SEO di sè stesso, sbattendosi per conoscere la propria paginetta sulla Rete e sperare che qualcuno si registri e paghi (con procedure ogni volta differentri) per il suo software, ma gli basterà inserirlo nella super-mega vetrina offerta da Apple e attendere l’incauto acquisto da parte dei milioni di utenti che la guardano ogni giorno.
Grazie ad un luogo d’acquisto centralizzato, lo sviluppatore dovrà soltanto concentrarsi sullo sviluppo dell’applicazione, non su tutto il marketing necessario per venderla. Questo vuol dire:
– più semplicità
– più sviluppatori interessati
– maggiore quantità di software Mac
– migliore qualità
Gli store Apple sono semplicissimi da usare, si paga con un click, e i clienti sono già avvezzi al loro utilizzo grazie all’effetto volano dato dall’App Store, cosa desiderare di più?
Ecco cosa crea Apple che il software libero purtroppo ancora non è capace di creare: sicurezza, stabilità, affidabilità, centralità, ma soprattutto tutela gli sviluppatori ed in generale chi fa business sulla loro piattaforma.
Ecco perchè il Mac App Store dovrebbe essere innanzitutto uno stimolo di riflessione ed una spinta a migliorarsi, e non l’ennesima scusa per fare puerile sberleffo da bar dello sport.
Il tutto candidamente imho :)
Hai ragionissima, ma quello che dici vale per qualunque app store, a partire dal primo app store di successo che era quello dell’iPhone di 3 anni fa.
Il fatto di prendere un concetto collaudato da oramai 3 anni su diverse piattaforme mobile e portarlo sui pc desktop non é innovazione, é puro buonsenso, tant’é che é presente persino in ubuntu 10.10 (con ben 100 giorni di anticipo rispetto ad Apple).
Al massimo kudos a Apple di allora per aver portato il concetto sugli smartphone.
Tutto quello che c’é da dire in merito é giá stato detto 3 anni fa, i meriti di un app store non cambiano :-)
No ma te non batti pari proprio:
l’App store non é un invenzione di apple ma una specie di synaptic preso e abbellito, stop…stabilità, centralità e pugnette varie ci sono anche su linux con la differenza che su linux fai qualunque cosa mentre su mac fai pagando solo quello che ti é concesso.
Faziosità elitaria mi fq proprio ridere un bel po’ detto da uno che difende un tipo che ha basato la sua esistenza a sputare sentenze sui prodotti della concorrenza.
Cmq sarà contento Felipe perché qualcuno é arrivato a fare la recensione della sua recensione
eh vabbeh, mo con stra stronzata che l’app store é uguale a synaptic piantiamola peró.
synaptic é un ottimo gestore di pacchetti che permette di cercare, installare e mantenere software in maniera centralizzata.
per fare di apt, yum, o qualunque altro gestore di pacchetti un app store (un QUALUNQUE app store, mac, iphone o android che sia) bisogna aggiungergli
– una gestione dei pagamenti per l’acquisto di software (cosa NON BANALE da fare)
– una frontpage
– un feedback degli utenti e commenti, per promuovere le applicazioni migliori
– un’amministrazione delle app lato developer, dove possa caricare gli update, controllare i download etc etc.
– il tutto in una piattaforma centralizzata che gestisca TUTTE le app lato utente e lato developer.
Per cui piantiamola con sta manfrina per cortesia, che ci sono tanti altri aspetti controversi di cui discutere…
questi sono dettagli, il fatto centrale è che il MacApp store viene percepito come una cosa che cambierà il modo di comprare ed installare software sulle macchine, cioè non vai più nel negozio e te lo compri, non vai più sulla pagina dello sviluppatore e te lo cerchi ma vai su sto coso e lo installi. Poi il resto non dico che sia un di più ma non fa parte del concetto di base. Synaptic e Mac App Store sono la stessa cosa solo che una serve all’utente per installare software (di cui, come in TUTTI gli altri casi, Mac App Store compreso, l’utente che installa conosce già il nome e la bontà senza bisogno di commenti o consigli di altri utenti perchè li ha già sentiti) l’altra serve allo sviluppatore come vetrina per vendere il suo software
Scusa ma sei sceso dall’uovo di Mork?
>>
– più semplicità
– più sviluppatori interessati
– maggiore quantità di software Mac
– migliore qualità
Sai cos’è l’Ubuntu software center?
Se metto la mia app del cavolo nell’app store babbo Stefano Lavoro me la rende popolare per magia? No devo trovare un modo per farla conoscere. Quindi hai detto una cavolata.
Poi mi dirai quanto costerà farsi aggiungere all’app store.
Ah, ultima cosa, scrivo da un Mac ma ho gli occhi per vedere.
Il fatto che esista l’ubuntu software centre non fa del mac app store un’idea meno furba. Anzi semmai ne conferma il valore.
Per rispondere al resto delle tue domande, se metti la tua app nel cavolo di app store dai a apple il 30% dei tuoi guadagni e in cambio hai l’hosting dell’applicazione, una pagina predefinita per presentare la tua app, gestione degli updates, controllo dei download, gestione delle transazioni di pagamento etc etc, tutte cose che finora devi gestirti A MANO facendoti il tuo sitino web, caricando su la app, pagando per il traffico della gente che te la scarica e aprendoti un conto paypal e gestendo i pagamenti da lí.
resta il problema di farsi conoscere, ma almeno hai la possibiltiá di un punto centralizzato dove TUTTI gli acquirenti passano e possono incappare nella tua app + una frontpage dove se la tua app viene votata puó aspirare a comparire.
Ragazzi, veramente, é la stessa cosa delle app per iPhone e Android e Ubuntu, machecazzo stiamo a rispiegare la ruota?!
Mi stai dicendo che Lion e l’app store sono innovativi? Che hanno fatto l’app store per favorire la gente? NON per il 30% di carico e il CONTROLLO su ciò che SI PUO e cio che NON SI PUO mettere?
Te lo devo dire io che se scrivo una applicazione che vende un sacco il 30% è sempre il 30% mentre al salire dei volumi un costo una tantum si spalma?
Non diciamo cavolate dai.
Stefanone è bravo a vendere un prodotto discreto. La Apple nel suo complesso è una ditta da manuale di strategia aziendale ma i mac (NON CHIAMARLI PC!!! cit da italiamac) sono dei computer mediocri per utonti. Ho letto prima sul forum italiano di apple che uno elogiava la potenza del suo i5 27″ con scheda da 1 Gb. Se quello va un i7 980 con una SLI di 480 cosa fa ti svernicia la macchina?
oddio, c’è da dire che dover dare una percentuale sui guadagni permette a quegli sviluppatori che il costo una tantum non lo possono sostenere di vendere le proprie app, sto parlando da ignorante, ma fra le due preferisco quella della percentuale
ancora meglio sarebbe che non si intascassero un soldo visto che, per dirne una, IL MOTIVO PER CUI LA APPLE VENDE IPHONE È PERCHÈ HA IL MARKET PIÙ AMPIO, quindi gli sviluppatori già indirettamente la fanno guadagnare soldoni
poi quella della presenza di app è la scusa per comprarsi il solito giocattolino di moda, perchè su android le app che servono ci sono e per alcune cose funziona meglio di iOS, per non stare a guardare le varie personalizzazioni che spesso aggiungono molto
Hai ragione ma se io scrivo la app che fa fare le scoreggine all’iPhone il mio costo una tantum è il tempo che dedico per scriverla, pubblicizzarla e farle il sito, magari 10 euro per un mini hosting giusto?
Se le cose mi vanno bene e ricavo 1000€ avrò 990€ di utile.
Se la metto nell’app store spendo 0€ in startup ma alla fine il mio utile sarà 666€ sempre che il rumore sia intonato a quello del sedere di steve jobs se no, a loro discrezione, la rimuovono.
Andbax, facciamo che sti conticini li veniamo a rifare una volta che un’applicazione l’hai FATTA e VENDUTA almeno una volta vah.
Che qui stiamo veramente parlando per sentito dire orco cazzo…
@ZioVic, ocio che tra un po’ qualcuno dirà che fai parte dei perfidi markettari Apple che sotto mentite spoglie vengono a commentare i blog sull’open source. A me è successo nei commenti a un altro post :D
> Mi stai dicendo che Lion e l’app store sono innovativi?
No ti sto dicendo che sono puro buon senso, non hanno inventato NULLA, ma han fatto BENE a portare una cosa ESISTENTE su Mac.
Se poi vuoi metterti a dissentire che gli app store non sono una grande trovata, guarda, ne ridiscutiamo quando torni sulla terra.
Tutela degli sviluppatori? Dico stai scherzando?
La chiami tutela il continuo cambio di regole che periodicamente fa uscire e rientrare le applicazione dall’app store?
La chiami tutela un controllo sull’aplicazione in cui se c’è un’icona che a Jobs non va a genio, l’applicazione viene rimossa?
La chiami tutela una regola che vieta di riprodurre (quasi sempre migliorando) funzioni di sistema?
Stai a vedere che tra un paio di aggiornamenti ci ritroviamo pure il jailbreack dei mac!
La mia opinione.
L’app store è una cosa sensata e furba. Sia per chi ci mette il sistema operativo (apple, ubuntu, a breve microsoft.. si avete sentito bene) sia per chi sviluppa, sia per i consumatori.
Questo a patto che sia un luogo con LIBERTA di azione o quanto meno che non sia imposto dal produttore dell’OS (ovvero: installi solo via app store).
In quel caso arriveremmo al monopolio dittatoriale che è oggi l’app store dell’iPhone, che ti dice cosa puoi e non puoi mettere, che le regole possono cambiare in corsa, che devi usare una certa piattaforma/linguaggio di sviluppo..)
E’ notizia di oggi che Mozilla non farà Firefox 4 mobile su iOS… proprio a causa delle limitazioni dello store…
Non vorrei come ho detto sopra che uno debba jailbreakkare il proprio OS per installare un applicativo!
“Ecco cosa crea Apple che il software libero purtroppo ancora non è capace di creare: sicurezza, stabilità, affidabilità, centralità, ma soprattutto tutela gli sviluppatori ed in generale chi fa business sulla loro piattaforma.”
Sono ateo, mi spiace. (Steam e vari AppStore sono solo un mezzo per succhiare soldi ai dev offrendogli servizi che, man mano che passa il tempo, sono *costretti* ad usare. E stai elogiando una mossa obbligata, non un’innovazione imprevedibile…)
Sorry for commenting in English, I find the discussion mostly interesting.
The Mac App Store as ZioVic said, may not be an innovation, and I 100% agree that it’s just common sense. As a long time iPhone developer ( and OS X developer too ), I find the OS X App Store EXACTLY what Apple needed to do to push the OS X development scene forward ( which was quite stagnated ), I was wondering about this a year ago.
You see, as Luca mentioned, you will not have to play SEO anymore if you are a small developer who just wants to put a product out there, and this will push the indie devs to do AWESOME stuff, because they will be able to get profit for it (or even just recognition). Just as we saw in the iOS App Store.
The big boys ( Adobe, Avid, Autodesk ), will easily adapt to this, in fact is not even mandatory for them to distribute through the app store. But you will see how the existence of the Mac App Store alone will improve the overall quality of OS X software, a lot.
I also admire ubuntu for doing something similar (maybe even the same), what I don’t know is if developers can charge (earn some money) for software in the Ubuntu Software Center, but money can really be a huge factor in the equation and bring some great players to invest some time in the platform.
So to conclude my post, no real innovation there, just common sense, but I think that adding a business model behind it is the key to give a chance for people to really invest time to build a great product.
Cheers.
“You see, as Luca mentioned..”
eldino said that (just to give Caesar what belongs to Caesar)
I was saying Apple, usually, sells overpriced and shoddy hardware (like marvel yukon ethernet cards present in mac mini..) because customers, very often, doesn’t read and care about it.
@Nicolas I Agree with you and from my point of view(Young software developer taking Phd) you said holy things,taking money into the mix and having an AppStore is the key to attract more developers and improve the quality of the software,i’m a linux user and i’v never paid for an OS or an application but i’m sure that as soon i will became an employed developer i’ll change my mind i will like softwares that you pay for,that’s easy predictable.So i think that canonical should take apple in front of a court for the abuse of the trademark “Launchpad” and maybe start improving the Ubuntu Software Centre letting developers erarn money from the software they make,this could be a great success,just imagine the powerful of the KDE’s api how many developers will attract (and i think avarage people would pay softwares as well as the do with antivirus ecc.).
@Nicolas
yes, people/company can sell software (open or closed) throw Software Center
and Launchpad (Canonical’s original Launchpad!) since Ubuntu 10.10.
> you will not have to play SEO anymore.
Are you sure? I put my App on the store and it’s an auto-win? Don’t you need to push it in the same way as before but with a 30% charge from Apple for the host and the control over the app?? And what about Apple doesn’t like your app?
Well,
What I meant wasn’t that you get instant win, but for sure the fact of being in the App Store will bring more visibility to you than not being on it. Of course you still need a website and proper marketing if you really want to succeed, but the exposure that the App Store gives you can be quite impressive.
Second, 30%, is not a lot. Let’s say you have a 1 GB application that has thousands of downloads. The bandwidth costs alone can make the selling of your app to be prohibitive. But Apple doesn’t charge for bandwidth. In the PS3 Network, as a developer you have to pay for bandwidth, (even if your app is free… I think it’s similar in the Xbox Live ).
Also as a dev, I really appreciate that apple has a pretty decent internal system that helps me track my sales, and leverages a big part of the accountability of my company.
That’s what I meant, implementing all that infrastructure internally would be a lot of work (for a small dev like me).
Cheers.
Andbax, clicca sul nome del tipo e guarda chi é e cosa fa e FIDATI per una volta.
Ma solo a me, dopo aver visto i nuovi macbook air 11″, mi è venuto da pensare: “toh, un portatile veramente portatile senza winzozz sopra!”? Per carità, costa un rene come al solito, ma non ha winzozz e funziona out of the box!
Sono solo io ad aspettare che ubuntu netbook sia venduta con i netbook ed il supporto all’hw di tutti i netbook, senza che mi debba smazzare ad ogni release i vari forum (che, per carità, meno male che ci sono!)?
Ma Shuttleworth non si può comprare anche qualcuno che produca hardware?!?
beh a quel punto non avresti più un sistema operativo generico, ma l’OS di una (o pochissime) macchine.
Poi non hai nemmeno bisogno di CREARE hardware (chi è capace di fare una scheda video che vada come una modesta nVidia 9400?)
Ti bastarebbe PAGARE dei drivers developers o finanziare/sovvenzionare ad ATI, nVidia, Marvel vattelapesca il costo full time equivalent di loro developers che ti diano dei drivers (open o blob, piu probabile questi ultimi) che funzionino…
Del resto RedHat ha a libro paga innumenrevoli programmatori del cui lavoro peraltro usufruiscono tutte le distro linux…
“solo a me […] mi” scusate… si può correggere?
iQui, iQuo e iQua! It’s so British… the iUmor, iIntend.
Come si inquadra l’app store nella visione di vent’anni fa dove la apple era quella che infrangeva il controllo del grande fratello, in una pubblicità?
180 gradi. Di fatto ora sono loro il grande fratello: sanno per ogni pc che cosa uno vi installa. e possono decidere di penalizzare una software house per qualsiasi motivo.
Qualità, sicurezza, consistenza saranno forse premiate, ma è lo stesso discorso della puntualità dei treni durante il fascismo.
Cioè queste cose si fanno adesso solo perchè i tempi sono maturi. La gente è troppo rincoglionita per accorgersi che si tratta di un ennesimo abuso di posizione di mercato e conflitto di interessi. Un app store al massimo dovrebbe essere controllato da una terza parte, altrimenti l’antitrust dovrebbe intervenire (in teoria). Questo lo cogliete o no?????
Badate che non è che l’utente ci può fare qualcosa. Non puoi pensare “boh io installo comunque da me le applicazioni che voglio”, perchè se una ditta va sull’app store, ci va in esclusiva, perchè altrimenti la apple fa lo stesso lavoro, ma ci perde la percentuale con gli utenti scaricano fuori dall’app store a meno.
Dopo che la pratica di apple sarà condonata, lo farà anche microsoft e il pc sarà ufficialmente una console.
Attenzione: l’antitrust interviene solo quando tu hai una posuzione di mercato tale per cui puoi abusarne.
Se il mac ha il 10% scarso del mercato PC, l’antitrust (di quale paese poi? ognuno ha il suo) nemmeno apre la busta con le tue lamentele.
E’ vero che si potrebbe limitare o precisare diversamente la definizione di “mercato” e quindi della relativa quota.
Se, per esempio , mi si dimostra che i mac hanno il 90% del mercato dei grafici pubblicitari, allora un produttore di SW/servizi per grafica pubblicitaria Y potrebbe sentirsi svantaggiato se Apple decidesse che sul suo store solo il pacchetto X può essere incluso.
Se io domattina faccio un OS chiuso, che ha 100 acquirenti/utenti e dico: ho un mio app store in cui solo i miei amici posso pubblicare apps, io sto si usando il mio potere discrezionale, ma non ho una posizione di mercato tale per cui si configuri un ABuso
A questo punto vale anche il contrario.
Non puoi poi rompere le scatole a Microsoft se, per mancanza di concorrenti (linux inadeguato per troppe cose, OSX solo per hw chiuso) si trova in “posizione dominante”.
Antitrust vuol dire prevenire oltre che i monopoli, anche i trust, ovvero i cartelli verticali. Se io ho un’azienda di legnami, una di vernici e una di porte, ho un cartello e non mi deve essere permesso. Apple così ha dall’hardware alle applicazioni. Ecco il punto.
Poi oh, dal punto di vista etico ti dò ragione.
E’ vero che uno store controllato, pulito, senza iFart (che peraltro è nato sul LORO store), con regole di programmazione ferree (solo objective C, solo certe chiamate a certe librerie ecc) dà una efficienza e una stabilità nonchè qualità che all’utente medio all’inizio fa comodo. Ma il prezzo che si paga è la limitazione della libertà.
io preferisco uno store più anarchico, alla android per intenderci , in cui ogni giorno entra merda su merda affiancata a prodotti geniali e utili. Io sono convinto che alla lunga ci sia una selezione darwiniana e che la merda finirebbe talmente in basso nei rating da essere de facto eliminata…
Basterebbe la possibilità di usare più repo (o ‘Store’, se preferisci) e passerebbe la paura. Ci sarebbe un Google/AppleStore ufficiale e n-mila RandomStore. Per ora il modello che più mi aggrada è quello dell’Ubuntu Software Center, che permette sia di usare i repo Canonical, sia quelli Community, sia quelli Partner, sia quelli Buy (dalla 10.10), sia quelli che ti aggiungi tu :) Soprattutto perché, da 11.04, *dovrebbe* indicare direttamente la licenza (ed è una funzione che desidero da troppo tempo, ‘open-source’ vuol dire tutto e niente).
Beh ma nessuno ha detto che non si potranno usare repo o store alternativi, anzi. Sull’iPhone c’é Cydia, su Android app brain + un altro paio, la bontá dei quali ne decretail successo.
Qualora Apple si muovesse per IMPEDIRE di installare altri app store, allora SI che l’antitrust gli dovrebbe fare un mazzo quadrato.
Piccola differenza: Cydia = “Directory of applications usable on a jailbroken iPhone or iPod Touch”
Significa che già *non puoi* usarla, se non vuoi perdere la garanzia. In alcuni stati, per di più, è totalmente illegale il jailbreak… Mentre Android non dovrebbe richiedere nulla di tutto ciò.
Tutt’ora *ti impedisce* di farlo, benché tu possa aggirare gli impedimenti. Ciò significa che, se riproponessero lo stesso modello degli iDevices su MacOS, avrebbero controllo su tutto il software installabile e i produttori di software che vogliono vendere su MacOS dovrebbero piegarsi alle condizioni del futuro Store.
Se nessun antitrust si è espresso sugli iDevices, non vedo perché dovrebbe fare altrimenti su MacOS.
Non si può parlare male di Apple solo perché il 99% delle cose che dicono sono marketing … ops!
Secondo me iPhone all’uscita era tecnicamente inferiore alla concorrenza; ha venduto perché era di moda e lo store ha contribuito in grossa misura affinché diventasse di moda (penso soprattutto alle 1000 applicazioni inutili e d’effetto).
Mac Os è meglio dell’iPhone, ha saputo copiare le idee in modo ottimo e gli va dato merito.
Lo store è un repository votato al commercio.
Apple ha trasformato qualcosa che c’era già in un servizio molto profittevole; per fare ciò lo store deve essere unico mezzo per installare un’applicazione, altrimenti sarebbe pieno di versioni demo “free”, mentre le versioni commerciali sarebbero vendute all’esterno.
Quello che è stato annunciato mi sembra l’ovvia estensione di questa logica al mercato desktop.
Vorrei far notare come un market alla iPhone sia doppiamente non libero perché non solo l’utente non ha la libertà di modificare né ridistribuire il sw, ma addirittura non può nemmeno farsi un proprio software ex-novo. Così la piattaforma diventa non libera anche per chi programma! La liberà passa dalle software house alla Apple.
Si potrebbe avere l’immagine a risolutione più alta ?? è stupenda, la voglio usare per sfottere gli amici maccari! :P
grazie!
Nell’articolo c’è scritto: il link è in SocialBox!
Se non riesci a trovarlo è qui: http://img413.imageshack.us/img413/8302/lionm.png
ops, grazie mille !
Scusate, oggi stavo aggiornando la ubuntu e mi sono fermato a giocare un po’con Gnome Shell.
Sono l’unico a cui il Mission Control (il super exposé che fa vedere tutte le finestre + tutti i widget + tutte le app a schermo intero) di Lion ricordi paurosament quello che fa Gnome shell in maniera peró meno flessibile? (niente avvio delle apps e niente aggiunta di workspace)
tanto per restare nel tema “a questo girno non hanno inventato granché”…
sul “software center” emerge una cosa: noi di linux abbiamo le idee eccc.. ma apple sa renderle “fighe” e di moda.
Pingback:Rivoluzioni e altri pettegolezzi « Ok, panico
Attenzione a non ricercare per forza la novità in un sistema operativo Apple. Mac osX ha già innovato parecchio nella sua primissima versione e può tranquillamente portare avanti tali innovazioni a lungo senza che queste risultino ormai obsolete. Oggi la parola d’ordine per i computer Mac è ottimizzare e perfezionare. Il nuovo Lion non è stato presentato in toto all’ultimo keynote (mancano almeno 8 mesi al rilascio ufficiale) ma semplicemente ha dato un assaggio di quello che la filosofia Apple predica per i suoi dispositivi da sempre COERENZA. Apple deve vendere dispositivi (non a caso iTunes, e tutto il sistema a esso correlato, è per loro un software in perdita per far entrare la gente nel mondo Mac e vendere i loro prodotti hardware http://www.neowin.net/news/itunes-costs-apple-1-billion-a-year-to-maintain), per vendere dispositivi Apple utilizza alcuni arieti come ipod, iTunes, ecc. Ma l’obiettivo reale è quello di piazzare i prodotti sui quali ha un maggior guadagno. Secondo una linea del genere è logico che maggiore coerenza riesco a dare ai miei prodotti maggiore saranno le possibilità che il mio consumatore riconosca il prodotto e si senta soddisfatto.
La filosofia di partenza è ben diversa dunque da quella software libero dove la coerenza passa in secondo piano a fronte di una frammentazione che tiene conto più delle nicchie che non di un gruppo di utenti. Infatti non si capisce bene a chi si rivolga l’Open Source quando dice “offriamo il codice aperto così chiunque può fare ciò che vuole e creare la propria versione adattata”. Ma quel “chiunque” può essere solo un tecnico, uno smanettone, di sicuro non è un parlamentare o un 50enne che invece ad esempio l’ipad lo capisce da subito e lo sente subito suo.
Non è un problema da poco non sapere a chi rivolgersi. Noto proprio un controsenso nel pensare che il software sia libero però allo stesso tempo non avere una vera community aperta anche a chi non se ne intende di programmazione. Credo che se fosse fatto un sondaggio esemplificativo si scoprirebbe che gli utenti Apple sono felicissimi del proprio computer e della semplicità e piacevolezza d’uso del proprio software. Cosa che invece non capiterebbe facilmente ad un linux user non esperto o programmatore :)
secondo me hai detto una marea di frottole semplicistiche e superficiali. Lasciare aperta la possibilità di analizzare il codice è una cosa che alla lunga vince se non sei interessanto al profitto diretto sul software ma piuttosto su assistenza e contenuti. Non per niente gli eventuali bug vengono risolti a tempo di record su linux mentre, numeri alla mano, le tre ditte che rilasciano più software buggato sono, guarda un po’ Apple in primis, Oracle e Microsoft. Chiaro che anche Linux ha i suoi bug perchè non esiste codice che non abbia bug.
Sul fatto che gli utenti Apple siano tutti contenti ti riporto, per ridere, questo video: http://www.youtube.com/watch?v=iEAGmBRC1dc&feature=player_embedded
Cmq conosco poche persone che comprano qualcosa per scelta disposte ad ammettere di aver sbagliato scelta, anzi faranno di tutto pur di crticare quella degli altri.
Comunque esistono molti utenti linux soddisfatti e l’unica cosa che manca, per ora perchè si sta risolvendo, è l’hardware certificato, se hai quello vai tranquillo che hai sotto al culo una macchina più potente di un mac (non intendo prestazionalmente), comunque semplice da usare personalizzabile e via dicendo.
@Rocker Rabbit
Non commento sul vantaggio o meno di lasciare aperto il codice, dico solo che non si può puntare solo ed esclusivamente su questo. Sicuramente è un segno di civiltà permettere a chiunque ne sia in grado di modificare e migliorare un codice software (per come la penso sarebbe da abolire anche il copyright per com’è ora inteso). Ma il problema è un’altro. Open source non deve voler dire che un prodotto non deve tenere conto degli utenti e delle loro necessità. Anzi dovrebbe essere proprio il contrario.
Io sono passato a Mac perché nel lavoro mi trovavo quasi quotidianamente a dover metter mano al terminale per provare a stampare, settare la risoluzione video esterna, ecc. Quando passi da un’esperienza del genere ad un computer che fa la maggior parte delle cose in poco tempo e quasi tutto drag and drop vi assicuro che stupisce (almeno per quel che mi riguarda).
I programmatori possono avvantaggiarsi sicuramente della soluzione open ma la maggior parte degli utenti non ne noteranno benefici sostanziali a meno che non ci sia una volontà da parte della comunità di aprirsi anche a questi e chiedere loro cosa serve. Ad esempio non credo sia fondamentale per l’utente medio avere tutti gli effetti grafici di compiz, mentre sarebbe importante poter avere la possibilità di installare software proprietario di largo consumo (pacchetto office, photoshop, o simili). Capisco che sia un insulto per certi versi ma la triste verità è che molto spesso agli utenti certi software e certe funzionalità servono e quello che cerca di essere il software più libero del mondo rischia di diventare un sistema che preclude la possibilità di installare alcuni prodotti.
Per quel che riguarda l’hardware purtroppo anche quello spesso non è supportato da Linux ma è sempre un discorso legato alla diffusione. Se fosse più diffuso e apprezzato dalla gente sarebbe anche più supportato e ben voluto dai produttori…
Per quel che riguarda i bug non penso proprio che si possa accusare Apple di fornire un prodotto penoso, semmai il discorso vale per tutti: i bug sono inevitabili e necessari per far progredire un software ;)
Eticamente poi si possono fare discorsi di altro tipo come in qualunque altro ambito (non dobbiamo bere coca cola perché…, non dobbiamo utilizzare benzina shell perché…) ma non credo sia il caso visto che l’argomento è perché Apple presenta un sistema operativo che incentra i propri punti di forza sulla coerenza piuttosto che su mirabolanti innovazioni ;)
ti rispondo per punti perché di personale ho poco da aggiungere:
1)forse la tua esperienza con linux si é conclusa diverso tempo fa se per stampare avevi bisogno della riga di comando, io della riga di comando non ho mai avuto bisogno nemmeno per fargli riconoscere la stampante, e nemmeno lo scanner se é per questo. In tutta franchezza e senza nessuna offesa ma mi sembrano quelle menate da utente apple che dice che usare linux é complicato perché magari per fargli riconoscere l’hardware devi compilare il kernel senza sapere che compilare il kernel non serve in questo senso a meno che tu non gli aggiunga driver.
2)dire che Mac é meglio perché ci gira photoshop mi sembra un arrampicarsi sugli specchi visto che se ci gira é merito di adobe e non di apple, che poi sono convinto che per l’utenza privata non c’é software open che non sia sufficiente e, a vedere certi lavori fatti dai grafici che lavorano con photoshop, anche certa utenza professionale di basso livello potrebbe andare su gimp senza rinunce
3)l’hardware non é poi così spesso non supportato, conosco molte persone che sono felicemente passate ad ubuntu che si sta diffondendo davvero un casino. Però la certificazione che é stata recentissimamente introdotta sarà di un utilità estrema nei nuovi acquisti. L’hardware compatibile c’é solo che non ho trovato database sufficientemente organizzati. Dovrebbero fare uno store che va dal portatile al singolo componente, poi magari Canonical ci intasca la percentuale su
4)certo, i bug non li ha solo apple, li hanno tutti, ma é uscito un articolo poco tempo fa che diceva che il ssoftware apple era quello più buggato, saranno bug che non saltano fuori nell’utilizzo quotidiano, ma ci sono. Per non dire poi che ai pwn2own Mac OS X con Safari é sempre il primo a cadere con Charlie Miller che spiega che ha meno falle di windows ma non ha nessuno antiexploit e quindi trovata una falla, trovato l’exploit, il mac va giù.
5) non é un fatto di etica, é che ormai la apple é diventata un fattore di moda più dei levis e di dolce e gabbana. Differenze a livello hardware fra un PC e un mac non ce ne sono, non vanno bene per tutti, quel di più tipo magsafe e touchpad in vetro é un dettaglio e dal punto di vista software ci sono pro e contro MA TUTTE LE VOLTE CHE PARLI CON UN UTENTE APPLE SEMBRA CHE COMPRARE APPLE SIA UNA SCELTA OBBLIGATA E LA MIGLIORE IN ASSOLUTO E CHE TE POVERINO SE NON CE L’HAI É PERCHÉ ECONOMICAMENTE NON TE LO PUOI PERMETTERE quando invece é solo gente che non ha un rapporto ossessivo con le cose, spesso si guarda attorno meglio e non spende soldi in più per due cazzate di cui può anche fare a meno.
Bah. Sinceramente non considero stupidi né matti quelli che usano Windows o Apple, né tanto meno reputo ancora più folli quelli che usano Linux. Non ho nemmeno mai pensato che chi non usa mac è perché non se lo può permettere. Semplicemente credo, per esperienza personale, che Apple al momento sia l’azienda che offre il software più coerente, semplice e completo per gli utenti. Il prezzo è vero è molto alto rispetto alla media ma per ora almeno credo che sia giustificato. Farò in tempo a ricredermi come mi è già successo in passato nel cambiare da windows a linux, da linux a mac. Ma ripeto non credo che chi usi uno o l’altro sistema sia meno intelligente o più intelligente, semplicemente fa la scelta che ritiene più opportuna per sé e per ciò che gli serve.
Per la stampante hai ragione, non ho usato il terminale se non per tentare d’installare dei driver, ho persino provato un programma all’epoca che conteneva alcuni driver proprietari (pagandolo qualche dollaro :) ). Oggi forse le cose sono cambiate ma fino a 2 mesi fa in ufficio avevamo (sotto mio consiglio) un computer con Ubuntu che non è mai riuscito a collegarsi ad una stampante Ricoh da ufficio condivisa in rete. Magari un metodo prima o poi lo si trovava anche, ma solo “smanettando” e a volte non si ha il tempo di farlo.
Magari un giorno installerò di nuovo un sistema Linux ma per ora vedo molto avanti il software mac anche in vista dei futuri aggiornamenti di Lion.
Il capitolo moda invece è un po’ discutibile visto che mac rappresenta il 5% del mercato… poco poco insomma. Un po’ come Linux… pochi ma buoni rispetto al restante 91% del vero monopolista Microsoft che solo dopo il disastro di Vista ha ricominciato a prestare attenzione all’opinione degli utenti :)
http://marketshare.hitslink.com/operating-system-market-share.aspx?qprid=8&qptimeframe=Y
Condivido molta parte del tuo discorso ma il fastidio che avvertiamo tutti è verso l’utenza media di Apple. Sentirsi dire che usare Linux è difficile è la cosa che + mi manda in gangheri. Il discorso che facevi sulla stampa da linea di comando ricalcava quel filone e penso sia quello che ha fatto incavolare il nostro razzoconiglio ; ).
Per quel che riguarda lo sviluppo Linux cresce a vista d’occhio mentre OSX langue.
Qui ti dò ragione sul fatto che stiano “consolidando” ma in un campo come l’informatica consolidare significa tirare il freno a mano. E’ anche vero che vista la crescita che hanno possono tranquilli fare un po’ di incassi per qualche anno ma devono stare attenti perchè un piccolo stop può trasformarsi in una catastrofe e qui Vista insegna…
però non puoi venirmi a dire che linux non va bene per l’utente comune perché é difficile fare le stampe in rete perché l’utente comune di quesye cose non ne ha bisogno. Sono convinto che ci vogliano delle conoscenze di un certo tipo, però non é nemmeno una situazione così comune da pretendere che sia rapida da fare. Non so come si faccia sotto Mac.
Il discorso moda sarà anche discutibile ma non sarò io a vedere casi di commessi che ti dicono che bello che é il mac perché la sopra niente virus e di avere un sacco di amici che passano al Mac perché non é windows, perché c’ha l’alluminio unibody, il magsafe e il multitouch…e poi pagano migliaia di euro per un pc che useranno più che altro per andare su fb.
Per valutare il dato del 5% bisogna considerare anche gli ambiti lavorativi e scolastici in cui windows é padrone. Si guardasse solo il privato Mac OS arriverebbe secondo me anche al15-20% e non credo che la apple punti a niente di diverso da questo mercato visto che sanno perfettamente che coi prezzi che hanno, se non giustificato dalle applicazioni (e non é nemmeno vero che tutti i grafici usino mac), col cazzo che un’azienda prende mac. Ma ripeto, questo la apple lo sa e non gli interessa altrimenti avrebbe già delle configurazioni castratissime da 500€ su cui gira Mac OS X
Le stampanti di rete GNU/Linux le gestisce ottimamente come ogni altra
stampante… Premesso che una stampante professionale ha le seguenti
caratteristiche dal punto di vista del software:
* linguaggio di stampa pdf, postscript o al più pcl
* supporto di rete con snmp/avahi ed webconsole+snmp di gestione
se una stampante non supporta postscript o pdf o pcl *non* è una stampante
professionale (e lo dico da sistemista). Premesso anche che i “driver” (ppd)
per le stampanti non sono altro che vocabolari che traducono da ps/pdf/pcl al
linguaggio proprietario, che è un sottoinsieme del ps/pdf/pcl reso non
standard per costar di meno.
Per aggiungere una stampante di rete, ad es su Ubuntu vai su
Sistema->Amministrazione->Stampa
premi aggiungi, se la stampante la trova lui (99% dei casi) le dai un nome o
accetti il nome proposto (marca-modello) ed hai finito; nessun disco di driver,
lunghe installazioni ecc.
Se non la riconosce o è qualche *strano* *raro* modello di stampante su porta
parallela o è una stampante semiprofessionale di rete che non supporta (o ha
disabilitato) snmp od avahi oppure è hardware spazzatura. Se è una stampante di
rete “muta” devi solo mettere il suo ip/nome dns ed eventualmente scegliere
marca/modello (nel caso non supporti linguaggi professionali appunto).
Se non funziona la riga di comando è utile solo per tentare un debug; infatti
che ti scriva un file cap a mano, con system-config-printer (il programmino in
Sistema->Amministrazione->Stampa) o via web (http://127.0.0.1:631) usi lo
stesso sistema, il risultato *non* cambia. A livello professionale in genere
si preferisce, per le stampanti, la webui http://127.0.0.1:631 (per chi usa
GNU/Linux la provi!) o la cli ma nulla impone di farlo. Sotto OSX è la stessa
cosa dato che CUPS è lo stesso anche sul Mac… Poi se dici che ti compili un
driver tu certo usi la cli, sul Mac come su GNU/Linux, FreeBSD, Solaris, AiX…
A me sembra che Firefox lo abbiano capito in tanti, credo che siano molti di più di quelli che hanno un Mac, di certo sono più di quelli che usano Safari.
Non serve che tutti leggano il codice, è sufficiente che tutti possano farlo e pochi lo facciano realmente.
Le carenza peggiori dei sistemi GNU/Linux sono la mancanza di un modo per fare le cose: tante distro, tanti desktop enviroment, tanti applicativi per la stesso scopo, e a volte si finisce comunque per usare il terminale. Oltre a questo manca la pubblicità che è fondamentale: un 50enne capisce che l’iPad serve per leggere eBook e a fare tanto altro, anche se non ha ben chiaro cosa sia il “tanto altro”. Molti, se non tutti, gli smanettoni sono invece abbastanza sicuri sul fatto che l’iPad non serva a niente. Allora direi che il 50enne ha capito la pubblicità e non il prodotto.
Beato colui che confida nel Signore
Dal Vangelo di Luca (6, 17.20-26)
Di che Signore stai parlando?
Se parli di Nostro Signore cosa ha a che fare in questo contesto?
Il tuo Signore, Steve! ;)
Il tuo Dio e il suo creato… “Beato colui che confida nel Signore”
Allora mi sa che hai risposto alla persona sbagliata :)
@charon
si, in effetti era per alastio.. :)
Ah ah ah :) Amen
Non mi reputo un seguace di una setta/chiesa però :( Ho provato linux (nello specifico diverse versioni ma poi fermato a Ubuntu/Mint) finché non ho cominciato a lavorare in un’agenzia di comunicazione. Lì dopo pochi mesi ho dovuto cambiare computer e nella scelta Windows Mac ho preferito Mac. Da allora non sono più tornato indietro :) Tutto più facile, tutto più bello per quel che riguarda l’user experience. Mentre con Linux ho trovato parecchie difficoltà e in moltissime occasioni ho dovuto metter mano da terminale a diversi aspetti del sistema.
Non contesto assolutamente la bontà del progetto ma di sicuro non ci si può lamentare se poi viene usato poco rispetto ad altri software ;)
Totally agree! Firefox è un ottimo prodotto open source e il suo successo è proprio stato quello di avere una coerenza che non è purtroppo tipica del mondo open source. Se ci fosse una distribuzione su cui tutti concentrassero le proprie forze sarebbe secondo me un successo, ma per motivi commerciali (e non solo probabilmente) non è così. In questo modo le forze si disperdono e come si sà l’unione fa la forza :)
Per l’ipad sono d’accordo sul fatto che agli smaliziati non serva un granché, ma per persone di una certa età poco informatizzate o per determinati lavori in mobilità possa risultare un prodotto estremamente efficiente. Lavoro nel mondo della comunicazione e vi posso assicurare che il marketing da solo non basta, serve un buon prodotto e un ottimo studio di user experience. Se vi ricordate iPad veniva dato come morto ancor prima di nascere da tutti i blog specializzati in rete. Non pensiamo sempre che gli utenti siano stupidi o “boccaloni” :)
felipe, una cosa che seconde vi sfugge, è che non solo la apple non ha mai inventato nulla (né mouse e finestre, né altro), ma tutte le cose che fa sono semplicemente fatte _bene_, cioè FUNZIONANO. Subito, Sempre e comunque.
La Messa è finita: andate in pace.
Rendiamo grazie a Dio.
Funzionano, ma solo se resti dentro i confini stabiliti. Appena cerchi di fare qualcosa non proprio canonica, è un inferno.
Non so se ancora esistano periferiche non supportate da Mac OS X come accade per Linux (suppongo di sì), ma io ho avuto parecchie brutte esperienze con l’unico prodotto Apple che possiedo, un iPod Touch, a cominciare dall’uso dell’orribile iTunes.
E non c’è alcun motivo per cui quando copio delle foto nella “macchina fotografica” virtuale dell’iPod, l’oggetto si rifiuti categoricamente di farmele vedere, né per ostacolarmi tanto attivamente nel mio tentativo di copiare dei FOTTUTI pdf sul mio palmare.
dei “FOTTUTI pdf” ? hai provato con dei pdf normali? :-P
Con sistemi proprietari simili problemi sono *fisiologici*.
Se compri un prodotto closed lo devi mettere in conto, più o meno
consapevolmente te lo cerchi.
be’ adesso… con gli *iPod* sono fisiologici;
io ho un lettore Archos pagato relativamente poco per i suoi 20giga (rispetto a un iPod), che viene visto sia su Win che su Linux che su Mac, perche’ puoi impostarlo su dispositivo portatile (MTP) oppure su HD esterno (USB mass storage); se lo facessero ancora mi comprerei la versione da 30giga. Comunque sia, e` software closed.
(Volevo installarci il firmware rockbox, ma per questo modello non esiste)
è vero quello che dici. per le persone serie, potete leggere questa considerazione, presa da un blog satellite di Red Hat (opensource.com) su un intervista a Steve Jobs, anche se non parla dal punto di vista tecnico ma di marchio, ma secondo me questa cosa vale anche tecnicamente:
“In reality, we think open versus closed is a smokescreen to hide the real issue,” Jobs continued, stating that the real debate is between “fragmented versus integrated” and which is better for the consumer. “We think Android is very, very fragmented and becoming more fragmented by the day,” Jobs said. “We think this is a huge strength of our approach compared to Google’s… When selling to users who want their devices to just work, we believe integrated will trump fragmented every time.”
Bold move. With this statement, Jobs is changing the conversation from “closed vs. open,” a conversation which clearly favors Google, to “integrated vs. fragmented,” which clearly, at least in my view, favors Apple.
From my point of view, both are very strong brand positioning strategies.
Secondo me se Apple cerca di avvicinare il mondo Desktop a quello mobyle farà un buco nell’acqua di quelli clamorosi.
Io sono un desktop user e all’epoca dei cellulari snobbai in maniera categorica il menu tipo albero da cui non si esce se non percorri tutta la foresta. Tuttavia già da allora si sono sviluppati due tipi di user, chi le cose se le deve (forse se le vuole cercare) e che le cose le deve accedere tutte in parallelo da qualsiasi posizione.
La rivoluzione fu iphone OS, che uccideva le ramificazioni e creava un simil-desktop sul cellulare, per cui i disperati dito-user, scoprirono il mondo simil-desktop e l’organizzazione parallela, pur forse avendo snobbato i vari Windows e i vari Mac OSX che erano anni luce avanti, relativamente all’utilizzabilità di un dispositivo poliedrico quale è il computer.
Il problema è questo, ora si pretende di far regredire i progrediti SO da desktop a quelli portatili? Ma per fare cosa? Forse far credere ai desktop users che è più facile operare con un sistema monco di molte funzionalità?
Staremo a vedere se la gente è così stupida! Io spero realmente di no.
Non saprei Amabile,
il numero di ignoranti è in aumento esponenziale, è da un po’ che sento gente
dire che tra un desktop e la griglia del symbian (!) è più comoda quest’ultima
e che se l’avessero sui desktop sarebbero contenti.
Secondo me sarebbe meglio un mercato diviso: chi usa “il computer” come medium
per FaceBook, YouTube ecc si prende un tablet stile cellulare gigante e chi
invece col computer ci lavora si prende un *desktop* ragionevole non in stile
Gimmie/Unity/Gnome3 ecc. Il problema è che questa distinzione non piace…
Sono ottimista per la diffusione di Ubuntu, lo sono molto meno per quello dei
desktop in generale…
Caro Kim Allamandola,
quando non si conoscono le cose sarebbe meglio tacere. Con i tuoi aberranti commenti hai dimostrato soltanto di non conoscere, neppur minimamente, Mac OS X. Sei un ignorante, ma ancor più grave, un ignorante che parla a sproposito.
Caro Pico Pallino
mi puoi contestare qualche argomento specifico? No perché non sono un utente
OSX ma è oramai da quasi 16 anni che mi occupo di sysadmining, un po’ di cose
ho la pretesa di averle viste.
OSX *ovunque* l’ho visto in un contesto professionale è ed è stato fonte di
problemi, alcun vissuti direttamente, altri visti, altri riferiti da colleghi.
Il numero di bachi di OSX, come di Windows, come di ogni altro OS sono da anni
pubblici, chiunque può fare un saltino, solo come esempio su securityfocus e
vedere:
– quanti bachi sono stati scoperti e con che rateo nel tempo
– quanto sono pericolosi
– in quanto tempo sono stati corretti
da questo numeri alla mano si vede come Windows ed OSX sono quasi pari per
numero, gravità e lentezza di correzione di falle e assai staccati dalla
stragrande maggioranza degli unix e di GNU/Linux. Allo stesso modo puoi
scoprire che sia Apple che Microsoft (ed altri) correggono i loro bachi *solo*
quando qualcuno ha dimostrato come sfruttarli; nell’opensource invece si
correggono quando si scopre una *potenziale* falla.
Sull’usabilità ho paragonato la dock+finder di OSX con ad es. GNome: anche chi
non ha un mac può fare questo paragone provando ad es. Ubuntu a casa sua o
presso amici e osx in qualche centro commerciale.
Circa Canonical (Ubuntu) infine chiunque può vedere cosa ha e cosa non ha;
idem chiunque conosca la storia dell’informatica (o si documenti) può
scoprire come la Apple *non* ha inventato mai nulla ma solo applicato uno
stile/una carrozzeria ben identificabile ai suoi prodotti usando prodotti
comuni e diffusi (hw e sw) per il resto, il “motore”.
Se non dici *cosa* avrei detto di falso fai come lola&c che danno aria alla
bocca puntando sul FUD forse nella speranza che qualcuno ci creda. Peccato
che non tutti abbiano gli occhi foderati di prosciutto…
Scusa, ho scordato di mettere il mio nome :-)