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Sondaggio: Migliore Distribuzione Linux

Aggiornamento: ho aggiunto un esperimento interessante, leggete oltre ;)
Nuova puntata dei sondaggi di pollycoke :) Stavolta non si tratta di scegliere semplicemente il miglior browser o il miglior lettore musicale per GNU/Linux, ma di esprimere il vostro giudizio proprio sulla vostra versione preferita di GNU/Linux; la distribuzione che utilizzate e che considerate migliore insomma.
Che Linux usate sui vostri desktop o sui vostri server? Quale usate per lavorare? Quale consigliate ai vostri amici curiosi? Quale prendete come riferimento quando sviluppate? Quale ritenete che stia lavorando meglio in termini di tecnologie e funzionalità offerte all’utente? Definire una “migliore distribuzione” potrebbe creare un loop infinito nella mente dei più precisi e meticolosi, ma sta a voi decidere come interpretare la richiesta… e partecipare.

Diffondete questa iniziativa.
Sarebbe interessante se il numero dei voti fosse all’altezza del numero dei lettori di pollycoke! Avete un blog? Pubblicizzate il sondaggio, scrivendone1. Non lo avete? Cliccate su “Mi piace” accanto al titolo, per segnalarlo ai vostri amici su Facebook, oppure condividetelo su Twitter, FriendFeed ecc. Più siamo, più oggettivo sarà :)

Sondaggio: Migliore Distribuzione Linux

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Bonus: esperimento di sondaggio multi-voto

Ho accolto l’idea di Frafra, anche discussa in SocialBox e pensato di aggiungere questo esperimento di voto multiplo. Potete dare non uno ma fino a tre voti alle distribuzioni che preferite, questo dovrebbe rendere meno drastica e problematica la scelta.
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Questo secondo sondaggio resta appunto un esperimento per capire quanto potrebbe essere interessante fornire più voti contemporaneamente, non prendetelo troppo sul serio, visto che non è di certo una questione di vita o morte :)

Le necessarie “Indicazioni d’uso”

Non potevo ovviamente inserire tutte le diecimila distribuzioni esistenti, mi sono limitato alle più conosciute e comunque ne ho inserite ben 17, quando in genere tutti i sondaggi non vanno oltre la decina di opzioni. Spero che abbiate trovato la vostra distribuzione preferita, se così non fosse usate il tasto “Altro” e magari specificate nei commenti.
Per votare: una volta identificati (per evitare/limitare voti fasulli) basta selezionare la voce scelta e cliccare “Vota”. Se non siete ancora registrati a pollycoke potete farlo con un paio di click: oltre alla registrazione vera e propria (consigliata) c’è poi anche la possibilità di identificarsi a pollycoke con il proprio profilo sociale (Facebook, Twitter, OpenID e molti altri). Consiglio comunque la registrazione completa2.
Il sondaggio resterà attivo fino al 30 novembre. Questo dovrebbe permetterci di avere un’idea abbastanza organica sui gusti della comunità italiana in fatto di distribuzioni più usate.

Note all'articolo

  1. Sapevatelo: ogni volta che linkate pollycoke dal vostro blog, apparirà qui un “trackback” che vi porterà visitatori e lettori []
  2. Bonus: una volta registrati potrete anche sfruttare a pieno tutte le funzioni riservate ai membri della SocialBox! []

226 commenti

        • buonsenso

          Vogliamo smetterla?
          Certo che è una distribuzione Linux. Linux è il nome di un kernel.
          Semmai questo sondaggio è su distribuzioni desktop e Android non lo è.

          • Xander86

            Ma smetterla cosa, io ho ben chiara la differenza tra Linux e una distribuzione GNU/Linux, tu probabilmente no.

          • danny

            Per essere precisi ogni riditrubuzione sia basata su sorgenti come gentoo che su binari come debian, dove i mantenitori dei repository sono ben noti a tutti nasce quel sentimento di appartenenza verso qualcosa che è recepita come distribuzione, ma android come anche zeroshell come anche dd-wrt sono distribuzioni ricompilate da terzi seguendo una logica sulle dipendenze, ergo ogni cosa che esiste dove c’è linux dentro ossia il kernel è una distribuzione a prescindere se essa sia installabile su di un pc, su uno smatphone che in un orologio o in un tv lcd.

          • Nedanfor

            http://en.wikipedia.org/wiki/Linux_Standard_Base <- Questo serve a determinare se è 'Linux' o 'derivato da Linux'.
            http://en.wikipedia.org/wiki/GNU/Linux <- Per 'distro' si intendono, generalmente, distribuzioni GNU/Linux.
            Ora, Android ha un kernel derivato da Linux ed è un OS a sé, non avendo praticamente nulla dell'userland GNU. Se creo un programma per GNU/Linux, questo può funzionare tranquillamente tanto su Fedora, quanto su Ubuntu, su Debian, su OpenSuse etc. (avendo la semplice cura di fare pacchetti per permettere una facile installazione con tanto di dipendenze varie, naturalmente). Ma non su Android. Viceversa, se ne faccio uno per Android, non girerà né su Ubuntu, né su Debian, e così via…
            Gli standard esistono proprio per una questione di buon senso, sai?

          • Darkat

            il kernel di Android non è linux, è un kernel diverso che sfrutta parte delle tecnologie linux.

          • grick

            Non direi che e’ un kernel “diverso”, il kernel di Android ( ma ha un nome? ) e’ il kernel Linux con alcune modifiche. E’ nei piani di Google far includere il codice Android nel ramo stabile del kernel…

      • felipe

        Per un attimo mi è balenata l’idea di introdurre Android e MeeGo (la seconda è pure su Distrowatch in quanto si tratta di una Debian), ma sarebbe stato un bel po’ fuori luogo… Ad un prossimo sondaggio specifico magari :)

        • Barra

          Quoto alfierenero.
          Meego era derivata ubuntu/debian fino a qualche tempo fa ma oggi è più vicina al mondo Fedora/RH. Ricordo che tra le motivazioni c’era il fatto che RPM supporta in non so quale forma i DRM.

          • AlfiereNero

            Giusto per curiosità:
            la derivata Debian era Maemo, la Moblin originale era una Fedora moddata da Intel.
            La nuova Meego 1.1 è un’ibrido RH/Novell.

          • Kim Allamandola

            Non è FUD. Sono dati di fatto. Maemo è una debian custom, Moblin è una RH
            custom. Gli rpm in sé, discorso drm che *non interessa* gli utenti open a
            parte, hanno rispetto ai deb il vantaggio di essere fattibili con maggior
            comodità rispetto ai deb (spec file, adattati anche da IPS/Opensolaris) e
            di essere confezionati un po’ più comodamente che non un archivio ar…
            Sui desktop il vantaggio dei deb stà in apt, non nel formato dei pacchetti
            Ad ogni modo se metti Moblin ed Android puoi anche citare Ubuntu Mobile…

          • Kim Allamandola

            È “fermo” (che poi non è esattamente vero) perché *va bene* così. Prova yum ed
            apt poi sappimi dire…
            apt è un core, tutto quel che c’è ingiro continua ad evolversi ha tool che non
            ci sono altrove (apt-cache, apt-file, apt-build ecc) e ha frontend per l’utente
            dal Software Center (niubbi) a Synaptic (un po’ meno niubbi) che rh e/o SuSe
            non riescono ad eguagliare nonostante gli rpm come formato di pacchetto siano
            più comodi da usare e potenzialmente più flessibili.
            Includi anche ovviamente le alternatives, dpkg-reconfigure ecc ecc ecc

          • AlfiereNero

            LOL! Forse sei tu che dovresti usare Yum… Io Apt lo conosco, e bene, ma non c’è paragone. Ed immagino che i bugs aperti da anni di apt siano li perchè “va bene così”…
            Tra la struttura a plugin in Python, i controlli di transazione ed il supporto ai delta pacchetti, yum vince su tutta la linea.
            Quanto ai frontend è opinabile (lascia perdere la barzelletta SC) cmq è un dato di fatto che PackageKit non può funzionare come si deve per i limiti di Apt.

          • Kim Allamandola

            Non ho molta esperienza di apt perché per lo più come server lavoro su Solaris
            e qualche FreeBSD, come desktop Ubuntu ma per quel po’ che ho usato yum sin
            dalle prime Fedora core l’ho trovato *lento* ed incompleto.
            Su apt problemi, dai tempi della Potatoes, per il volume di pacchetti di un
            server generico, non né ho mai avuto; su RHEL/RHAS e SuSe si, non pochi e
            tra i colleghi che lo hanno non sento troppo entusiasmo…
            Il Software Center infine non lo vedo come una barzelletta né YaST né non mi
            ricordo come si chiama che usa RH possono competere; per i Niubbi è il meglio
            sulla piazza. Synaptic poi è comodo e veloce se cerchi qualche info in locale
            e non vuoi andar di apt/dpkg.

          • AlfiereNero

            Rispetto alle Fedora Core che menzioni ne è passata di acqua sotto i ponti… Ora come ora Yum è il package manager più avanzato del panorama Linux.
            SC è una vetrina scritta in Python che supporta SOLO ed ESCLUSIVAMENTE apt, nemmeno aptitude.
            Il confronto con un tool pressochè onnipotente come Yast lo eviterei accuratamente.
            Ovviamente l’ideale sarebbe l’adozione e lo sviluppo di PackageKit, che è multiformato, multipiattaforma e multiFrontEnd…

          • Frafra

            @Kim
            Apt va bene così com’è? Con bug importanti aperti da anni? Senza compatibilità per Packagekit, senza supporto alla multiarchitettura, senza supporto ai pacchetti delta? Tra l’altro, siamo sicuri di poter enunciare anche solo un pacchetto della nostra distribuzione che “va bene così com’è” tanto da non toccarlo per anni?

          • Giulio Guzzinati

            @francescofrassinelli
            Non mi pronuncio sul resto perchè non lo so, ma francamente su due cose temo tu abbia preso una bella cantonata:
            1) Il supporto ai delta: se vuoi è una questione di lana caprina, ma seplicemente non esistono di delta deb, mentre i delta rpm esistono e sono implementati dai due gestori principali zypper e yum. Voglio dire che è una questione di specifiche del formato, non di implementazione. Entrambi poi, è vero, cadono sotto Debian, quindi se volessero…
            Tra l’altro vengono usati solo per gli update ufficiali, e dato che ogni utente smaliziato finisce per aggiungere almeno qualche repo extra per essere aggiornato sugli ultimi Firefox/OO.o/Amarok/vattelapesca, ed essere costretto a scaricarsi quegli update per intero.
            Ovviamente i delta sono utilissimi per tenere aggiornato un sistema con connessioni a banda diversamente larga, ma a molti di noi non cambiano la vita.
            2) Credo proprio che il supporto a PackageKit ci sia. Se non sbaglio KPackageKit è il package manager di default in Kubuntu, e questo dovrebbe essere un indizio forte…

          • Frafra

            @skarn
            1) Vero. Infatti non è solo apt ad essere indietro, ma il formato deb, soprattutto per quel che riguarda le dipendenze. Comunque Fedora, a differenza di Ubuntu, nei suoi repository ufficiali (quelli di default) aggiorna sempre tutti i pacchetti (a parte xorg, kernel e altre componenti delicate) all’ultima versione disponibile (comportamento evitabile se si disabilita il repository updates, così da tenere solo gli aggiornamenti di sicurezza e le bugfix importanti). Ti assicuro che normalmente non si hanno bisogno di altri repository all’infuori di rpmfusion e adobe. I deltarpm non cambiano la vita a tutti, ma ad alcuni si (soprattutto qui in Italia dove le connessioni sono quel che sono). Tra l’altro, su Fedora, come su Arch e su Slackware, tutti i pacchetti sono compressi con xz, su Debian/Ubuntu questo non accade, e già questo riduce sensibilmente la dimensione del download e la velocità nel decomprimere il tutto .Se è per questo nemmeno il supporto al multiarch è indispensabile, ma su un x86_64 può tornare utile, al posto di copiarsi *a mano* le librerie a 32 bit prese da un sito o da un altro pacchetto (cosa che succede spesso su Ubuntu quando si cerca di far girare un programma a 32 bit su un sistema a 64).
            2) Si, esiste un backend di PackageKit per apt, ma è incompleto, e lo sarà sempre, perché apt non soddisfa le specifiche di PackageKit, e nessuno è interessato a risolvere la cosa. Non sono specifiche strane, ma dettate dal buon senso. Una su tutte: una transazione non si può bloccare quando vuole per fare domande (l’accettazione della licenza va fatta *prima* e domande riguardanti la configurazione *dopo*). Una cosa che trovo fastidiosa su Ubuntu e Debian è dover fare 10 operazioni diverse e non avere una gestione della coda (PackageKit e yum, in maniera grezza, l’hanno), e di dover stare davanti al pc magari per due ore durante un aggiornamento perché magari viene fuori una finestrella che blocca tutto e mi chiede se voglio kdm o gdm all’avvio. E magari alla fine di tutto apt si incarta e il sistema non funziona più (perché ricordo che non è in grado di calcolare se la transazione andrà a buon fine).

          • Giulio Guzzinati

            @francescofrassinelli
            1) Non ho mai usato Fedora per più di pochi giorni, mi piace moltissimo sulla carta, ma proprio non riesco ad andarci d’accordo. Le mie esperienze con RPM sono con lo zypper di openSUSE, distro che fornisce i delta solo per gli aggiornamenti supportati dei pacchetti base.
            Si, gli xz, pur con il ragguardevole carico che hanno sulla cpu, sono quasi una manna, ora che li ho su Arch, un bel risparmio quando aggiorno pacchetti tra i 100 e i 300 MB.
            Il supporto al multiarch sarà completamente inutile nel paradiso del F/OSS, in cui non avrò più software proprietari forniti in formato binario da far girare, e tutti i problemi di architettura saranno risolti da un bel rebuild.
            2) Per PackageKit prendo nota di quanto dici.
            Sinceramente ho l’impressione che semplicemente APT sia costruito con una filosofia diversa, ossia spostare la complessità sulla pacchettizzazione per tenere semplice la gestione dei pacchetti che devono però essere ben costruiti. Infatti è fatto per Debian, che usa solo software libero, e si spera nei buoni mantainer.
            Da quanto mi dici di YUM mi sono fatto l’idea che sia fatto per rendere semplice la pacchettizzazione (in effetti gli spec sono abbastanza affrontabili, altro che creare un deb…) spostando una certa complessità nel gestore (parlo solo di funzionamento interno, non di usabilità). Infatti è sviluppato per RedHat, che deve andare d’accordo con tutti i pacchetti binari dei software proprietari di terze parti senza fare troppe storie.
            All’estremo assoluto pacman di Arch, che semplifica al massimo sia pacchettizzazione che gestione, spostando tutti i problemi nella testa dell’utente, infatti è fatto per gente con molto pelo sullo stomaco.
            Credo che le differenze tra i sistemi siano tutte spiegabili da un punto di vista di “filosofia di design”.
            P.S.: L’impressione che ho avuto usando YUM, è che tutte le sue features magnifiche, abbiano qualche prezzo in termini di velocità…

          • Frafra

            @skarn
            1) Quando si pensa a multiarch e compatibilità per programmi a 32 bit non si tratta solo di programmi chiusi, ma anche di driver (ho una stampante con driver parzialmente chiuso, e devo mettere libcups a 32 bit) e programmi liberi particolari (per esempio Pypy, compilatore JIT).
            2) Si, penso che la tua analisi sia condivisibile. L’unica cosa che terrei a precisare è la seguente: rpm da gestire è più complesso, ma con gli ultimi rilasci di yum e di rpm stesso ti posso assicurare che le transazioni hanno una velocità molto simile a quella di apt (hanno lavorato moltissimo su questo aspetto, in termini di carico sulla cpu e sulla ram). Se vai in socialbox si parlava di wayland e di driver nouveau, e ho messo un video dove il tipo installa un paio di pacchetti per vedere se compiz funziona con driver driver nvidia liberi. Se ti può interessare guardalo, così puoi vedere la velocità di yum :)

          • Kim Allamandola

            Spero di non aver saltato nessuno; ho perso un po’ il thread :-(
            Quando dico che apt va bene così dico che *per la mia esperienza* funziona
            senza dare problemi, cosa che non riscontro sulle distro rpm-based, ha
            varie limitazioni, certo, ma funziona. Non è ulteriormente evolvibile
            pertanto tentare di lavorarci sopra, come fanno sugli rpm anch’essi ben
            poco evolvibili, è del tutto ragionevole.
            IPS (OpenSolaris/IllumOS) è un ottimo esempio di package manager “del futuro”
            ha ancora molti problemi e _sopratutto_ non può andare su GNU/Linux come
            client non avendo lo zfs…
            In altri termini, IMVHO, un pkg-man del futuro non sarà “file-based” come lo
            sono rpm e deb ma “fs-based” come IPS ovvero il contenuto di un singolo
            pacchetto non sarà una collezione di file/directory impacchettata ma un pezzo
            di b-tree di un qualche filesystem; è una cosa un po’ futuristica all’orecchio
            di un GNU/Linaro ma che è realtà sotto OpenSolaris/IllumOS e che permette
            cosine come il download non di “delta/bindiff” creati ad-och ma dei *soli* bit
            necessari, deduplicati, compressi, checksummati ecc (sono pezzi di zfs); il
            controllo totale di eventuali modifiche (tripwire anyone?) la possibilità di
            gestire n versioni, architetture o quel che vuoi senza complicati layer
            aggiuntivi ecc ecc.
            In pratica i porters non fanno più:
            download source => build/patch => impacchetta => invia ad un repo
            ma scrivono un file (sia uno spec o quel che volete) e fan mangiare questo
            ad un programma (pkgbuild nel caso di osol/sfe) che si occupa dell’intero
            processo. Questo riduce di molto il lavoro del porters, specie per gli
            aggiornamenti dove spesso serve solo modificare il numero di versione nel
            link di download ed evita potenziali dimenticanze lungo la strada.
            Un build-service centralizzato (che osol ha iniziato con jucr ma non finito
            causa Oracle) si occupa sia del build multiarch (i porters compilano per test
            “in casa” ma è poi il server che ricompila il loro file per varie ragioni [1])
            che multiversione [2] e gestisce un’intera immagine (zfs sotto osol) completa
            di ogni pkg verificando quindi sul momento l’assenza di dipendenze circolari,
            irrisolte o conflitti.
            Un’applicazione (IPS-cerryPy) che riceve le richieste dal client IPS e serve
            solo i bit opportuni/richiesti ed un’altra (client IPS) che sul sistema di
            destinazione determina cosa richiedere.
            Non è granché come spiegazione ma è il miglior riassunto che mi viene ora…
            Se volete leggetevi un po’ di documentazione dal gateway on (opensolaris.org)
            che è tutt’ora vivo; IllumOS ancora non ha pubblicato tutta la documentazione.
            Per chi usa FreeBSD pensate a freebsd-update che può lavorare in sync col
            port-tree, non solo col base system.
            Detto questo trovo *stupido* voler investire energie nell’evoluzione di sw
            che non hanno un futuro (sia come deb/apt che rmp) cosiccome trovo stupido
            investire energie in PackageKit che è un hack come tanti altri per cercare
            di sorpassare/nascondere i limiti dei prodotti che fa girare (rpm/*) mi
            piacerebbe veder investire in soluzioni tipo IPS/zfs piuttosto. Ubuntu col
            Software Center &c si limita a galleggiare sopra lo stato attuale delle
            cose aspettando future evoluzioni: il SoftwareCenter/UpdateManager sono solo
            dei meri front-end pythonici, cosa che permette *senza* stravolgere né in
            alcun modo modificare la percezione dell’utente finale, di cambiare del tutto
            il sistema di pacchetti senza dover riscrivere significative parti di codice
            nel front-end che di suo non richiede un gran lavoro.
            YaSt come in parte le soluzioni RH sono talmente integrati col sistema
            sottostante che rendono sostanzialmente *necessaria* una riscrittura da zero,
            sono *intrappolati* nello loro soluzioni in cui hanno investito un’enormità
            di energie/denaro.
            In sostanza Canonical può permettersi di cambiate non solo XOrg ma anche
            kernel e sistema di pacchetti senza dover buttare al vento anni di lavoro,
            è *fatta* per evolvere. È una *distribuzione*; non progetta nuove tecnologie
            le *integra* lasciando ai singoli/gruppi di sviluppatori il compito di
            innovare con tutta la libertà di cui l’inventiva ha *bisogno*. RH&C sono
            aziende open/semi-open monolitiche che al pari di Apple, Microsoft ed altro
            sono ingabbiate dalla loro stessa struttura.
            — NOTE —
            [1] la prima ragione è che si vuole essere sicuri del contenuto dei pkg
            binari; se li compilo dalle source so cosa compilo; se mi danno un binario
            pronto posso solo fidarmi o duplicare il lavoro ricompilando io e confrontando
            la seconda ragione è che un porters può avere un/due/tre computer di una/due
            o tre architetture diverse; il build-service ha *tutte* le architetture
            supportate su hw fisico.
            [2] puoi avere più versioni (rilasci differenti) di un pkg come la stessa
            versione (numerica) ma compilata con opzioni diverse, ad es. evince essere
            compilato col supporto djvu/chm o solo pdf/dvi/ps; questo comporta dipendenze
            diverse e alcuni utenti possono volere una versione altri un’altra. Gentoo con
            gli use-flag come freebsd con “make config” fanno la stessa cosa ma non hanno
            la possibilità di far scegliere senza dover ricompilare.

          • Frafra

            @Kim
            IPS è il sistema del futuro perché usa le funzionalità di ZFS per far tornare il sistema a uno stato precedente? Si può fare anche con yum, tramite l’apposito plugin, usando BTRFS. Tra l’altro un gestore di pacchetti che ti obbliga ad usare un filesystem mi pare tutto furché geniale.
            “[…] ma che è realtà sotto OpenSolaris/IllumOS e che permette
            cosine come il download non di “delta/bindiff” creati ad-och ma dei *soli* bit
            necessari, deduplicati, compressi, checksummati ecc (sono pezzi di zfs);”
            E’ la stessa cosa che avviene coi delta: solo i bit necessari, deduplicati, compressi, e checksummati. Non capisco cosa tu intenda. Il controllo eventuale delle varie modifiche lo fa anche yum ogni volta che fa la simulazione prima di fare una transazione.
            Quando dici “un pezzo di b-tree di un qualche filesystem” intendi che un pacchetto è un sottovolume? Qualcosa che assomiglia alla gestione programmi/volumi di MacosX? Quando parli di un sistema di pacchettizzazione legato a un singolo filesystem, capisci che non ci sarebbe più libertà di usare il filesystem più adatto alle proprie esigenze?
            Per quanto riguarda il lavoro di chi fa i pacchetti: pensi che le moderne distribuzioni non facciano già così? Che non abbiano già un buildservice automatizzato? Chi pensi ci stia dietro a http://koji.fedoraproject.org/koji/ ?
            RPM non ha futuro? Ma perché mai? PackageKit un “hack che cerca di sorpassare e di nascondere i limiti” di deb e rpm? Come fai a dire che sia un hack? Comunque al massimo i limiti li evidenzia (nel caso di apt/dpkg).
            Poi l’ultima parte su quanto è bella Canonical e quanto sono brutte le aziende “open/semi-open” RedHat e Novell, perché se c’è qualche azienda che prende l’open e crea sopra servizi e prodotti closed è proprio Canonical :) E’ normale che ci siano distribuzioni che creano nuove tecnologie e soluzioni, se no sarebbero semplici compilation di programmi. Il fatto che tu dica che Ubuntu è meglio perhé è fatta così non mi sembra una cosa della quale andare fieri, anche perché Ubuntu alla fine insegue e integra le tecnologie sviluppate da o col team di Fedora/RedHat. Siccome tu stesso dici che le distribuzioni sono fatte per evolversi, come fai ad applaudire l’immobilismo di chi si lascia trascinare dagli altri?

          • Kim Allamandola

            Il rollback che puoi fare con yum+btrfs non ha nulla a che vedere con IPS: ho
            ancora un disco che mantengo con Osol-b134; OI-b147; Milax *tre* sistemi
            operativi diversi in un unico pool con la stessa /home e lo stesso boot loader
            posso cancellarli in ogni momento con
            beadm destroy
            non ci sono volumi lvm+btrfs da ridimensionare o altri step da fare. Posso
            provare a fare esperimenti senza sporcare il sistema:
            beadm create testBe
            mi crea un clone del sistema corrente in 3″ circa occupando circa 128Kb su
            disco + le differenze che eventualmente introduco; tale clone appare come
            voce nel menù di grub, ci puoi lavorare, pasticciarlo sinché vuoi e poi
            distruggerlo in ogni momento.
            Ogni update non si applica al sistema corrente ma crea un nuovo be: provi
            l’update e se funziona distruggi il vecchio altrimenti rebooti nel vecchio
            ed elimini il nuovo/lo lasci in attesa di avere il tempo di sistemarlo.
            Questo vale anche per OS diversi (IPS based) e vale per ogni passaggio di
            release di un dato OS; passare da OpenSolaris b134 (come dire Debian) ad
            OpenIndiana b147 ha richiesto solo un update IPS con sorgente OI al posto di
            Osol: niente cd, procedura di installazione, partizionamento ecc…
            Non è “geniale” dipendere da un fs ma IPS dipende da zfs solo perché con le
            caratteristiche c’è solo lo zfs ed il ben più caro e complesso veritas…
            Se un domani nascerà uno storage system (lo zfs non è un fs ma molto di più)
            con caratteristiche equivalenti portare IPS non sarà complicato, è scritto
            in python e wrappa soltanto lo zfs.
            Per sj/ips è una cosa diversa: un conto è compilare dei pkg e metterli in un
            repository un conto è *installarli* su un sistema, IPS è un’immagine che ha
            installati il 100% dei “pacchetti” del repo che infatti sono pezzi di b-tree
            non pacchetti intesi come file impacchettati in un archivio; le immagini (così
            si chiamano) IPS che installi sui tuoi sistemi sono sottoinsiemi dell’immagine
            del repo IPS e gli update avvengono come per freebsd-update per binary diff
            tra la tua immagine e quella del repo. Quando aggiorni o cambi OS scarichi
            i bit che ti interessano (presentati come pacchetti per comodità) in un
            volume zfs che sarà il tuo sistema operativo un es, il disco del mio lap con
            osol&c
            rpool (il contenitore di tutto, lo puoi vedere come un pv+vg)
            rpool/osol-b134
            rpool/oi-147
            rpool/oi-test
            rpool/milax
            rpool/kim
            rpool/kim/prj
            rpool/kim/mm

            ogni rpool/* è un volume zfs (tipo lv lvm) maneggiabile come ogni volume zfs
            puoi deduplicarli
            zfs set dedup=on rpool/nomevol
            comprimerli o farci quello che vuoi, incluso inviarli ad un’altra macchina:
            zfs snapshot rpool/osol-b134@now
            zfs send -D !$ | ssh padmusr@altramacchina -c “zfs recv rpool/nuovoOS”
            fatto il trasferimento del BE hai *clonato* come se avessi usato dd+ssh o nc
            su un’altra macchina; devi solo aggiornare grub con update_grub e hai un
            clone bootabile del tuo OS che, si, funziona anche su hw diverso, al primo
            avvio impiega un po’ di tempo per rifarsi /device e bon.
            Queste cose con rmp/yum/deb/apt/* te le scordi… Per questo dico che è
            stupido cercare i delta cercare packagekit od altri; ips è moooolto più
            potente ed è opensource. Funziona già in maniera che né rpm né deb possono
            eguagliare pertanto perché non cercare di avere lo zfs ora che lo sviluppa
            IllumOS con IPS? Perché sprecare risorse e tempo su un sistema che sai già
            obsoleto rispetto ad ips?
            In ultimo, scusandomi per la lunghezza, Ubuntu mi sembra tutt’altro che
            immobile… Lavora e migliora ogni giorno la sua integrazione dei componenti,
            è la community, formata da tecnici indipendenti, da clienti di Canonical da
            persone stipendiate da Canonical ecc che ha il compito di innovare e di sapere
            di cosa ha bisogno. La community non è una terza parte estranea è un enorme
            sovrainsieme di Canonical e dei suoi diretti clienti…

  1. dottorblaster

    Ho votato Arch perchè è quella che uso con maggior soddisfazione.
    Allo stato attuale, Ubuntu comunque è quella che consiglio a chi vuole cominciare con il pinguino :)

  2. vir_db

    Ho votato, ma ci tengo a farti sapere che per me sei ufficialmente pazzo! :D
    La Distroflame è la più grande guerra di religione che abbia mai preso piede sul globo terracqueo, e tu ci fai un sondaggio come se niente fosse?!? ne hai, di pelo sullo stomaco, eh? ;)

  3. Federico Rampazzo

    Carla Bruni.
    Ah no, Arch Linux.
    A parte gli scherzi, utilizzo Arch liscia per me e consiglio Chakra o ArchBang a seconda delle necessità (hardware e personali) dell’utente
    Se proprio proprio c’è qualcuno che mi sta simpatico gli installo una Arch Linux

  4. Fabio

    Votato Mint, credo che esprima appieno l’idea di user friendly che ubunto sta cercando (non riuscendoci), aggiungendovi alcuni bei strumenti targati Mint

  5. Coniglio

    No io ho commesso l’errore di votare per il tuo sondaggio su Gnome e KDE, su cui mi sono pronunciato nei commenti dicendo perché non aveva senso, anzi perché non era efficente.
    Imparo dai miei errori e quindi non voto questa volta. Le motivazioni sono le stesse che avevo esplicitamente detto l’altra volta.
    Precisazione: “Questo dovrebbe permetterci di avere un’idea abbastanza organica sui gusti della comunità italiana in fatto di distribuzioni più usate.
    sui gusti è relativo, sopratutto se uno ha provato sempre la stessa… credo che il sondaggio sia poco efficiente e con un banalissimo senso di sicurezza si può affermare quale vincerà. E poi, wow, comunità italiana? eeeellamadonna.. ci stava meglio “lettori di pollycoke”.
    Ciao.

    • Federico Rampazzo

      sono d’accordo
      e come era facile pronosticare la vittoria di ubuntu su pollycoke, è facile capire che vincerà ubuntu
      nonostante l’ovvietà del sondaggio resta comunque una buona occasione per confrontarsi, discutere di un argomento che ci sta a cuore e fare un po di visite :)

      • Xander86

        Mah in ogni caso mi pareva ovvio che vincesse ubuntu, anche se fossimo stati sul forum di mandriva lol

          • Rief

            Ma quale sarà mai lo scopo di un sondaggio :D. Che so, chiedere il parere delle persone? Ma l’ho buttata lì, nn sia mai che pretendo di aver ragione.
            Cmq mi sembra che Felipe sia molto interessato a cosa ne pensino gli utenti. A me sembrano tutte buone iniziative questi sondaggi :).

          • pollychecca

            @Rief
            Non fermarti alle apparenze o prima o poi qualcuno ti tratterà da pollastro!
            Filippo Pappalardi non è interessato all’opinione altrui! E’ interessato che questi credano che a lui importi cosa pensano, così da sentirsi sempre più parte di questa “comunità” (lol) e nutrire la sua vanagloria.

  6. Nicola

    Io ho messo Ubuntu anche se Arch non e’ niente male. Io quella che consiglio agli amici e’ comunque Mint.
    Sono contento che Arch abbia un bel secondo piazzamento per adesso (anche se i voti sono ancora pochi) :)

  7. Giulio Guzzinati

    Personalmente uso Arch sul portatile, e al momento non riesco a pensare di usare altro.
    Consiglio sempre a tutti i curiosi Ubuntu, senza alcun dubbio, l’ho installato anche sui fisso dei miei genitori.
    Ma… miglior distribuzione? Debian, senza discussioni.
    Non solo perchè la uso su un server, ma anche per il limpido esempio di miglior pratica che danno, per essere sviluppata da una vastissima comunità internazionale, pionera con un decennio d’anticipo su tutti gli altri nel darsi una costituzione ed un governo, perché è completamente indipendente.
    Credo che potrei continuare quasi all’infinito.

  8. PatrisX

    Su, dai felipe, chi vuoi che votino i lettori di pollycoke?!
    Sondaggio un po’ inutile, imho. Spero proporrai un sondaggio sui software media center o proporrai tu un bell’articolo comparativo al riguardo

  9. Giorgio Capocasa

    Per me Mint (almeno nella versione derivata da Debian) è troppo… troppo… derivata?
    Mi dà l’impressione di una Debian con un tema verdenero, un sacco di programmi installati di default è non particolarmente bene integrati fra di loro. Inoltre pulseaudio. nonostante le reiterate installazioni, continua a crasharmi ogni tre per due e sono costretto a pkillarlo.
    Gentoo l’ho trovata fantastica (ma solo una volta installata, cosa che con un caccacomputer di 4 anni fa mi ha richiesto quasi tre giorni fra compilazioni e configurazioni, ovviamente prendendomi delle pause), al tool di installazione di Debian non piaceva il mio HardDisk e quindi non sono mai riuscito ad installarcela, Ubuntu ha dietro una comunità davvero notevole e può contare su gigamiliardi di pacchetti già pronti ma ha lo stesso ‘problema’ di avere troppo software inutile.
    Al momento sto usando Mint (Debian Based) e dopo una pulizia radicale mi ci trovo abbastanza bene, pulseaudio a parte ma mi manca la ‘semplicità’ di Arch.
    Ti ci vuole quasi una giornata per installarla e configurarla a dovere ma poi non devi toccarla MAI PIÙ.
    Installi solo quello che ti serve e non hai problemi quando devi disinstallare qualcosa che hai compilato, c’è una buona comunità pronta a darti una mano (un po’ intollerante verso chi vuole la pappa pronta, ma va benone) e fra i repo ‘ufficiali’, e quelli della comunità puoi installare praticamente ogni pacchetto esistente (e se non esiste, lo ‘pacchettizzi’ tu in dieci minuti).
    In sintesi, adesso formatto / e rimetto Arch ma al sondaggio voto Mint (Debian Based).
    Essendo completamente compatibile con Debian ha un parco software davvero immenso, può contare anche lei su una comunità gigacicciosa e se ‘semplificasse’ un po’ i programmi installati di default sarebbe davvero la migliore (A cosa serve avere sia Synaptic che ‘Software Manager’? Perché ho GNOME MPlayer e MPlayer? A che serve ‘root terminal’? Ho Compiz installato di default, ma come faccio ad attivarlo?).

  10. Pingback:Migliore Distribuzione Linux » … il prossimArio…

  11. Nicolino

    Ma questo non è Felipe!
    Un sondaggio sulla migliore distribuzione? Dopo mesi di inattività? E’ un post fatto solo per rianimare il blog!!!!!! :(
    Dove sei finito Felipe????????

    • Frafra

      Uhm, l’angolo degli utenti Fedora! Mi sento a casa :D
      Comunque il voto sarebbe bello “multiplo”: 3 distribuzioni, la prima scelta vale 3 punti, la seconda 2, la terza 1 punto. Oppure dare a ogni utente 5 punti da “spargere” come meglio crede :) Dopo Fedora/Centos/RHEL penso che opterei per Pardus (per chi ama spasmodicamente KDE), Paldo (per chi ama Gnome, avere gli headers di un programma nello stesso pacchetto dei binari, poter scegliere facilmente se installare il binario o compilare). Per l’utente alle prime armi Ubuntu/Mint o una versione di Fedora con rpmfusion e flashplugin già abilitati :)

    • PD

      Fedora/CentOS
      Poi dipende anche dall’uso che te ne fai. Parlando di PC direi:
      * Sviluppo Linux: Fedora/CentOS (hai TUTTO quel che ti serve, al top della qualità)
      * Sviluppo Winzozz: OpenSuSE (la più vasta collezione di pacchetti MinGW e miglior supporto Mono)
      * Server: Fedora/CentOS
      * Virtualizzazione: Fedora/CentOS
      * Ufficio: una delle due sopra (per il supporto a winzozz è banalmente meglio opensuse/novell)
      * Multimedia: probabilmente dyne:bolic, ma non me ne intendo
      * LiveCD: Knoppix
      * Per tutto il resto: una qualsiasi va bene, oggi si somigliano tutte, si istallano e si usano tutte facilmente (a parte gentoo)

      • Kim Allamandola

        Molto tempo fa, ai tempi delle vecchie RH potevo anche darti ragione ma le cose
        cambiano e molto. Di tutti coloro che sento (e talvolta vedo) su RH non ne
        conosco uno, che abbia avuto altre esperienze con Debian/Ubuntu, contento.
        A livello di *server* Ubuntu e Debian si installano, si mantengono con un
        lavoro *inferiore* a RH/SuSe, e ci si dimentica di loro. Con RH ha *molto*
        spesso da imprecare per questo o quel problema. Ai tempi di RH9 erano quelli
        più completi ma da allora di a acqua sotto i ponti ne è passata e la loro
        concorrenza ha lavorato ben meglio. Idem dicasi per SuSe che col passaggio
        a Novell è solo che peggiorata.
        Sui livecd infine Knoppix da tempo non è più un granché, il systemrescuecd
        l’ha passata di larghissima misura (pur non essendomi piaciuta la scelta di
        xfce al posto di windowmaker).
        Non si somigliano tutte, i motori sono uguali e più o meno ugualmente
        “montati” (iow compilati) ma le carrozzerie e la qualità degli assemblaggi
        di Ubuntu per un verso e Debian per l’altro non li ha nessuno; l’apt, le
        alternatives ecc rendono la vita *molto* più comoda di mostri tipo YaST o
        rh-*. Sui livecd la completezza e pulizia del systemrescuecd che ha sempre
        tutto quello di cui puoi aver bisogno e gira ovunque Knoppix non la ha più
        dalla 6.x!

        • Frafra

          Io sono passato a Fedora/CenOS/RHEL, eppure qualche anno fa usavo Debian e Ubuntu. Vorrei chiederti cosa intendi che si mantengono con un lavoro inferiore, dato che m’è parso l’esatto contrario. Su una RHEL aggiornamenti, task, e molte azioni su un singolo pc o su un gruppo di workstation si gestiscono comodamente dal sito web della RedHat. Per qualsiasi problema il sistema ti notifica automaticamente tutto via mail. Per quanto riguarda l’imprecare: per quanto mi riguarda ho avuto numerosi problemi a livello di gestione pacchetti sotto Debian e Ubuntu, anche perché quando un pacchetto è fatto male, apt non è abbastanza furbo da accorgersi del problema e si incarta, lasciando il sistema in uno stato di inconsistenza. Tra l’altro, hai mai provato a fare installazioni parallele con uso di kickstart? O la creazioni di politiche adhoc con selinux e policykit? Perché questi problemi di gestione io non li ho riscontrati.

        • Lore

          Un “mostro” complesso come Yast può mettere in imbarazzo un neofita, ma non vuol dire che sia scomodo o poco potente per chi lo sa usare. MS Paint è un ottimo programma per effettuare semplici ritocchi ad un immagine, ma non per questo è superiore a Photoshop.

          • Kim Allamandola

            C’è una sostanziale differenza: MS Paint non può fare quel che fa Photoshop;
            la cli che YaST wrappa può fare *molte* più cose di YaST; Photoshop funziona
            senza MS Paint, YaST senza la serie di sw cli su cui si basa non può girare.
            La mia domanda è: perché devo perdere ore ad imparare uno strumento come YaST
            che solo su SuSe va mentre se imparo ad usare il sistema *nix su cui YaST si
            basa posso passare a chiunque senza sostanziali cambiamenti e necessità di
            imparare cose nuove?
            In più quel che dicevo è che Canonical non legandosi coi suoi prodotti ad una
            tecnologia specifica può cambiare *con facilità* cosa che Red Had o Novell
            non possono fare.
            Ad ogni modo dai un’occhiata http://j.mp/2LMk4Q cercando per Novell:
            <>

  12. salvatore

    Ubuntu,semplicemente. Le scelte di Canonical rispecchiano il mio modo di vedere certe cose,il sistema operativo è fatto quasi apposta per me e ormai non posso rinunciare a nulla. Prima mi piaceva provare e usare per periodi altre distro ma ora non potrei fare a meno delle “features” di Ubuntu (da Lucid in poi).
    Insomma,sono Shuttleworth (ma anche no!!!!) .

      • Kim Allamandola

        Non ora però :-(
        le build 9.0.578 svn da 65616 hanno un memory leak mooooooolto noioso: appena
        inizi a caricare un po’ di tab si mette a succhiare ram sino all’esaurimento
        ad un ritmo di 15/30 Mb/min. È un problema *temporaneo* ma da 4/5 gg c’è; se
        tieni d’occhio la ram (o usi chromium per un po’) te ne accorgi…
        Lo stesso problema lo ha chrome unstable_current http://j.mp/2O6ixr da circa
        una settimana.

        • danny

          Uso lo stesso repository sia in un laptop intel core i3 che in un netbook eeepc atom 220, considera che di norma uso almeno 10 tab aperte.. non ho notato nulla di quello che hai detto, ciò non toglie che sia vero.

        • danny

          …ho controllato.
          laptop 9.0.576.0 (65344) Ubuntu 10.10
          netbook 9.0.574.0 (65301) Ubuntu 10.04
          mi fido ed aspetterò ad aggiornarli :D

          • Kim Allamandola

            Il problema l’ho su una Precision M65 (4Gb ram/amd64/Centrino duo), l’ho visto
            su un EeePC 1005 HA, tre Precision 450 (vecchio tower xeon) ed una trentina di
            Optiplex 640. Sono tutti installati con una serie di personalizzazioni anche se
            non dovrebbero influire…
            Se hai voglia prova a vedere se con
            –enable-accelerated-2d-canvas e
            –enable-accelerated-compositing
            cambia qualcosa (ci arrivi anche da about:tabs)
            l’EeePC ad ogni modo non avendo nessuna accelerazione HW non li usa e ha lo
            stesso problema; magari è qualche mia impostazione a darlo. Sugli Optiplex
            per risolvere o passato Firefox…

          • Kim Allamandola

            Ps la versione di oggi è la 9.0.578.0 svn 65618 l’os è Ubuntu 10.10 tutti amd64
            eccetto il netbook :-)

  13. Philip J. Fry

    Arch se hai voglia di smanettare, Ubuntu se vuoi tutto belloprontofunzionanteesteticamentegradevole…
    …ma ho votato arch, perchè alla fine il bello è smanettare:)

    • Federico Rampazzo

      sono l’unico che smanettava di più su ubuntu?
      ho perso più tempo cercando di risolvere le grane di ubuntu/kubuntu che a installare il mio ultimo sistema arch linux – sul cui non smanetto più da un pezzo

      • fabry

        anch’io, se qualcosa non va su ubuntu allora puoi star fresco che non andrà mai :D
        personalmente ho votato arch: semplice, leggera, divertente (non potete negare che installare da zero x.org e l’ambiente desktop non da soddisfazione immensa :D).

  14. AntonioD

    Il mio voto va ad Ubuntu perchè è Ubuntu! Basata su Debian (e questo è un pregio di non poco conto), ha un gestore di pacchetti ottimo, riesce a riconoscere più hardware rispetto ad altre distro senza troppi smanettamenti (per mia esperienza)… Ah, la comunità è enorme!
    Se ci fosse stata avrei dato il mio voto a Crunchbang, perchè oltre a tutti i pregi di Ubuntu ha in più una leggerezza che rivitalizza qualsiasi vecchio pc…

  15. Nedanfor

    Ubuntu (e ho votato Ubuntu) perché secondo me è la migliore scelta per un utente alle prime armi. Di sicuro non la scelta migliore in assoluto (e dico solo *Rule of Diversity*).

  16. critico

    ma vatti a fare un bagno in una piscina speciale ad osservare da vicino l’effetto Cerenkov …
    che razza di sondaggio è ? qual è il campione ? E sopratutto qual è la natura del campione , la tipologia d’utenza ?
    perchè è evidente che il risultato darà vincente la distribuzione più popolare , sicuramente non la migliore dal punto di vista tecnico…
    almeno cambia il titolo del sondaggio

  17. JoP

    Ubuntu è, IMHO, la migliore distro. Usabilissima, semplicissima. Riconosce l’hardware al primo colpo (almeno il mio) e si autoconfigura ottimamemte. Certo, c’è voluto un po’ di tempo per arrivare a questi livelli, solo l’anno scorso non l’avrei mai votata come distro migliore, in favore di Debian o Arch Linux, ma ora come ora se lo merita. Speriamo che Canonical faccia progredire questa distro e insieme tutte le altre!

  18. Riccardo

    Io ho votato PcLinuxOs perché, anche se fa troppo uso di applicazioni Gtk+, è rolling release, stabile, veloce e ha un’ottima implementazione di Kde Sc.

  19. nicomede

    attualmente uso arch e fedora, cerco di evitare ubuntu perche’ “m’è uscita dalle orecchie”, ma ho votato ubuntu perchè per me un sistema operativo deve essere il mezzo e non il fine. E ubuntu è molto piu’ curata e semplice di tante altre distro

  20. lucazade

    Votato Ubuntu.
    Ubuntu perchè è per gli utenti smaliziati e non, curata, con una enorme community e
    un roadmap apprezzabile.
    Altro che per gli utenti alle prime armi..
    Perchè dico ciò? Perchè mi permette di non perdere tempo a cazzeggiare con il
    sistema operativo e mi lascia il tempo di fare le cose più importanti.
    (passatemi il cazzeggiare ma non trovo degni sinonimi!)

  21. dave

    Votato! Ovviamente il mio voto va a mandriva (la vera distro a prova di qualsiasi utente) XD La seconda scelta sarebbe fedora e la terza gentoo/sabayon.

  22. RAA

    Anch’io in realtà penso che il sondaggio sia un po’ inutile ^^”’ Mi sembra che ci sia sotto qualcosa, ma non vorrei sbilanciarmi troppo :)
    Comunque come fa Slackware ad avere l’ 1% dei voti dato che nessuno l’ha votato?

  23. picchiopc

    il risultato è scontato e se posso essere sincero il sondaggio è un po inutile o meglio il titolo sarebbe da cambiare “migliore distribuzione…”
    Non esistente LA migliore esiste LA preferita come del resto è spiegato nel post.

  24. Cristiano

    Io penso che sia opensuse la miglior distro i perchè sono molti, il riconoscimento hardware è migliore di quello di ubuntu (almeno nelle mie esperienze), con i one-click install si possono installare driver e codec semplicemente senza troppi sbattimenti, chiede la password di root (sarà un pensiero arretrato ma a me piace dare la password a root), usa gli rpm che sono uno standard (a differenza di debian,ubuntu e mint) e ha il miglior kde in giro.
    Al secondo posto avrei messo archlinux probabilmente perchè è divertente da usare e per passare la giornata e una volta completata funziona benissimo ma non è adatta a neofiti!!!

  25. Fabio

    Si, il primo posto è scontato, ma a questo punto diventa interessante la seconda piazza che al momento vede Arch di poco superiore a Debian (in quest’ottica sarebbe davvero interessante il voto multiplo)

    • Kim Allamandola

      Se vuoi “sondaggiare” un po’ non mi dispiacerebbe un sondaggio diviso per
      destinazione d’uso:
      * server generico
      * desktop
      * appliance firewall/pbx/*
      * netbook
      su server ora come ora voterei FreeBSD (zfs, dtrace sistema leggero e stabile,
      lunghissime prospettive ecc) dato che Opensolaris al momento è incerto (@!#-
      ad Oracle!) come appliance OpenBSD (rete) e FreeBSD (PBX) ora come ora voto
      Ubuntu (anche se non ho ancora votato!)

  26. speedyx

    Ho votato per Arch KDE, la mia distro preferita.
    Ma devo riconoscere che agli amici consiglio sempre Linux Mint KDE.
    Ora sto usando Sabayon KDE.
    Sul portatile ho (1) Arch (2) Sabayon (3) Chakra (4) Pardus (5) Fedora (6) Kubuntu e anche (7) Windows.
    Sono un esperto di multiboot ora. Ma sempre e solo KDE.
    Sul netbook (che uso come server domestico) sto provando Ubuntu-netbook, per l’interfaccia Unity.

  27. David

    che ci crediate o no… ho votato CentOs. Migliore per me…. in quanto a stabilità e uso specifico da server. Ma anche systemrescue oppure utilex. Migliore per nuovi utenti? ubuntu ovviamente. Hai fatto bene a non includere meego. Se hai una desktop normale non la puoi installare, se la provi sull’N900 ora, non pija il cellulare (eppure squilla a vuoto per chi chiama)… insomma troppo acerba.

    • Frafra

      Io ci credo :D Comunque ti sto scrivendo dal mio fisso, che ha una RHEL 5 installata :D Sul portatile Fedora, ma a molta gente ho messo Centos per andare sul sicuro. Sono molto curioso di vedere la sesta versione… ;)

  28. Dass

    eccomi, ho votato gentoo
    ovviamente non la consiglio a nessuno, altrimenti poi mi tocca dargli una mano
    purtroppo una volta ho ceduto e ora spesso faccio interi emerge al telefono!

      • Dass

        no scusa, non mi mettere in bocca o mente pensieri che non ho :-)
        preferisco consigliare di rimanere su windows che passare a ubuntu, non mi piace per niente il loro approccio.
        Se uno deve lasciare il mondo microsoft deve valerne la pena, secondo me. Se lo deve fare per ritrovarsi un sistema linux bello e pronto preparato chissà come da chissà chi, secondo me non ne vale la pena… ha gli svantaggi che linux tuttora ha, senza i suoi grandi pregi, ovvero la personalizzazione ad hoc sulla macchina specifica su cui lo si installa e sui gusti specifici di chi lo usa. E no, cambiare tema non è personalizzare linux.
        Senza scatenare flame, la penso semplicemente così.

        • Maurizio

          1) come puoi pensare di dare una risposta del genere in un blog di (prevalentemente) ubuntisti e non scatenare flame :P
          2) no, io non la penso come te, è come se dai in mano a un’alfista una mustang… lo ritrovi nel fosso alla prima curva. Io sono più per un passaggio graduale. Installi Ubuntu, ti fai un giro sull’Ubuntu Software Center, poi apri Synaptic “di cui parlano tutti”, poi apri la shell per incollarci due righe per risolvere un bugghetto di un qualcosa, poi scopri che con aptitude installi, disinstalli e aggiorni molto più velocemente che con le gui, poi compil quel programmino che non riesci a trovare nè come pacchetto ne come repository, poi vedi che tutti quelli che conoscono Linux snobbano Ubuntu e ti chiedi perché, cominci a provare altre distro… e arrivi ad Arch skippando totalmente Gentoo hahaahahaahahaha :D
          P.S. Naturalmente il paragone alfa-windows mustang-gentoo ERA UNA METAFORA!!!

    • danny

      ..ed aggiungo che Gentoo è una personal distro, qualcosa che tocca nel profondo l’anima e l’hardware che si possiede, non so tu ma per me Gentoo è un sistema operativo strettamente personale sia dal punto di vista canonico di uso che di costruzione, che deve essere affrontata quando si è pronti per dedicare tempo e hardware ad una creatura che cresce e cambia in base a come vuoi tu, ottimizzata alle proprie disponibilità di risorse, tempo ed esigenze.

      • lucazade

        Perchè non puoi fare lo stesso con Ubuntu? (tranne compilare *tutto* da sorgenti)
        Usi la mini image di Ubuntu (12mb) e con un ppa contenente metapackages e quant’altro
        ti crei la tua distro su misura, ottimizzata, con il software che vuoi, il layout che ti pare..
        non per fare pubblicità o menarmela ma dai un’occhiata qui:
        https://launchpad.net/~lucazade/+archive/ppa
        in 10 min installo la “mia” distro già configurata ad hoc, 2 minuti rimetto i backup dei programmi e sono di nuovo operativo.
        del 2/3% di ottimizzazioni attraverso flags di compilazione sinceramente ne faccio a meno, preferisco il resto.

        • danny

          non è la stessa cosa, nonostante il risultato ultimo sia paragonabile :)
          Sai è come come con le automobili, una bmw o una alfa romeo possono essere paragonate, ma c’è chi preferisce la bmw perché è costruita con migliori materiali, chi preferisce l’alfa romeo perché è italiana, entrambe le auto con le dovute modifiche terranno la strada e sfioreranno i 250km/h.
          Ci sono di mezzo sentimenti che Ubuntu non riesce a sprigionare, nonostante come dici te con 2 minuti (che sai anche tu non essere vero) sia pronta per essere usata.

          • lucazade

            carino il paragone delle auto! :)
            (non giurerei sulla qualità dei pezzi bmw)
            il fatto è che non devono prevalere i sentimenti parlando di os ma il pragmatismo..
            e come dice anche Linus “(il sistema operativo) non è previsto che l’utente lo veda perchè in realtà nessuno usa un sistema operativo, gli utenti usano i programmi installati nel computer e un os ha il solo compito di far girare tali programmi”.

          • danny

            Linus ha prettamente ragione, ma i sistemi operativi fortunatamente ancora si distinguono l’un da l’altro, vuoi per le impostazioni di default, vuoi per il package manager, vuoi per le dipendenze e repository, vuoi per alcune particolarità, e sono proprio queste differenze che verranno poi catalizzate in sentimenti e consuetudini.

          • Maurizio

            lol anch’io ho fatto un paragone con le auto appena un minuto fa! non me n’ero accorto del tuo! :)

        • Dass

          no, non puoi avere software compilato con le flag che tu preferisci, devi accontentarti di scelte fatte da altre persone.
          Quindi, esempio banale, se ho nvidia avrò un mplayer che supporta anche ati, se non ho gnome molti software ne avranno comunque un inutile e pesante supporto. Se ho un core i7 mi devo accontentare di codice scritto per generico i686. Non è per niente la stessa cosa.
          Ovviamente a qualcuno non interessa, ma a qualcun altro si. Quest’ultimo sceglie gentoo, linux from scratch (se si vuole fare del male) o slackware e archlinux per farlo solo all’occorrenza.

          • lucazade

            mplayer-vaapi nessuno mi ha vietato di compilarlo, per qualche software è giustificabile.
            che differenze di prestazioni hai tra il codice compilato per core i7 e il i686? se stai sotto il 5% di differenza per me non vale lo sbattimento.. overclocco e passa la paura, in caso.
            se queste sono le ottimizzazioni non mi interessano, preferisco sporcarmi le mani con ubuntu e costruirmi la mia box from scratch.. la iso da 12mb non ti installa praticamente niente, scriptino, ppa e hai il tuo sistema su misura.

  29. GortiZ

    Ehm… io uso quasi quotidianamente 3 distribuzioni diverse ed ho provato quasi tutte quelle elencate.. sono da curare? Cmq ho votato Debian perche` le 3 distro che uso sono Debian, Ubuntu, openSuse, quindi la prevalenza ce l’ha comunque mamma Debian :D

  30. Giuseppe

    Ho votato Pardus perchè ci sono troppi voti su Ubuntu e poi non ho trovato Backtrack :-D!!!
    A parte le czazate, credo che Pardus non sia la migliore distribuzione in circolazione anche perché la migliore distro non esiste…

      • Giuseppe

        Si ma vedi dire quale distribuzione usi è come dire quanto pesi e che cosa voti… tutti ti giudicano male diciamo che ti catalogano così:
        (Chi è? A che livello è? Cosa pensano di lui?)
        Ubuntu = Windowsaro convertito ma non abbastanza – dilettantissimo – ” sa a malapena cos’è un computer.”
        Debian = Idealista FLOSS – esperto – “sa di cosa si parla”
        ArchLinux = Pragmatico – semi-pro – “conoscenza coerente e sistematica dell’insieme GNU/LINUX”
        OpenSuse & Fedora = Medio Utente – degno di essere considerato – “discreta conoscenza del settore, sempre meglio di Ubuntu”
        Slackware & Gentoo = Veterno – GodMode – “Uomo che sussurrava al kernel”
        Backtrack = Hakaro (del software non della polvere)- Espertissimo e loschissimo – “Non aprite quella porta (TCP/IP)”
        Pardus = Turco? – Esperto turco? – “Ma cel’ha il permesso di soggiorno?”
        Suse & Red Hat = Utenze Professionali – indefinite – “E pagano pure”
        CentOS = Utenze che a volte sono professionali – indefinite – ” Questo invece non paga”
        Ecco una sintesi del pregiudizievole mondo Linux…
        :-D

  31. Daniel

    il sondaggio sarebbe da rinominare “Sondaggio: distribuzione linux più usata” imho ;D

        • Giuseppe

          Questo perchè il popolino Bue non riesce a vedere l’ammaliante bellezza e la perfezione tecnica di Pardus. ( :-D )
          Vi lascio con lo slogan della distribuzione che si appresterà a dominare il mondo, alla faccia di voi stolti ( Lo traduco dal turco perchè immagino che voi miserandi non conosciate questa lingua che a breve sostituirà l’inglese)
          “If you learn Slackware you learn Unix, but if you use Pardus you will have the best logo in the world”
          :-D

  32. erasmusjam

    Un sondaggio sulla madre di tutte le flamewar?
    Non ha senso votare a mio avviso, in quanto i criteri sono troppo soggettivi, ed in molti casi le differenze tra le distro poco significative. Ubuntu e derivate certamente semplificano molto la vita in ambito desktop, mentre per i server mi affido a Red Hat (o Centos) e Debian. Sui server Red Hat è praticamente una scelta obbligata laddove l’hardware, nonché alcuni software commerciali, siano certificati per tale distro.
    Fedora non l’ho mai provata ma sono convinto che mi ci troverei ugualmente bene. Nutro invece antipatia per le soluzioni troppo integraliste (gentoo ad esempio) e per le distro che prediligono KDE come desktop. De gustibus naturalmente…

  33. Paolo

    Sinceramente trovo questo il più inutile dei sondaggi fin qui effettuati: se devo “misurare” la percentuale di utenti di ogni distribuzione trovo più logico consultare questa pagina http://www.dudalibre.com/gnulinuxcounter?lang=en (già segnalata in SocialBox).
    Per lo scopo per cui è nata (contare i PC con Linux) è abbastanza inutile: ma per contare la diffusione delle distro mi sembra molto più accurata con oltre 250mila “voti” registrati.

  34. smag

    Oh ma avete tuttE il ciclo questa settimana? Possibile che non siate in grado di prendere le cose così come stanno? Non per forza un sondaggio deve avere un senso aulico…si fa per discutere!
    Che banda di permalosi sti utenti linux!!! :D

  35. felipe

    Rispondo a tutti quelli che dicono che il sondaggio non serve, che tanto vincerà *** e altre idiozie:
    * Il sondaggio *serve* (o *non serve*, a voi la scelta) come tutto il resto di pollycoke :)
    * Beh grazie al piffero che vince ***, sarebbe anche la distro più usata al mondo…
    * Non mi interessa sapere solo chi vince, voglio sapere le percentuali e le posizioni delle prime 5
    * I sondaggi non fanno mai grandi “numeri”, rende di più una recensione come quella di KDE 4.5.2*
    * Non vedo traccia di flame, come sempre qui c’è solo una civile discussione.
    * Vedo però decine di commentatori che parlano di flame… non è che ci “sperano”? :)
    Grazie a tutti coloro che hanno già votato, discusso e diffuso tramite Facebook, Twitter, Friendfeed o altro. Resta ancora un bel po’ di tempo e i risultati diventeranno più attendibili. Dal risultato di questo sondaggio, come degli altri, dipenderà anche qualche prossimo argomento… quindi chi non l’abbia ancora fatto, voti e diffonda ;)

    * http://pollycoke.com/2010/10/31/fotorecensione-di-kde-4-5-2-e-opensuse-11-3/

    • Paolo

      Rispondo solo per la parte che mi tocca direttamente: i grandi numeri servono a rendere più credibile un sondaggio; in questo caso essendoci un analogo “involontario” sondaggio su dudalibre (250x rispetto a pollycoke), questo mi sembra meno utile degli altri. Tutto questo IMHO.
      PS: ho già votato, ovviamente.

      • Al3x

        non desidero prendere le difese di nessuno ma mi pare dicapire che quello di dudalibre è una conta degli utenti Linux mentre qui si chiede quale sia la distribuzione migliore secondo il proprio punto di vista. Mi pare che le due cose abbiano poco in comune…

        • erasmusjam

          certo, perché logicamente se uno preferisce una distro, ne installa un’altra che non gli piace. Comunque il numero di votanti parla chiaro…un numero assolutamente non significativo. Sarebbe interessante anche che attività svolgono con linux (non vale “installare linux”).

        • Paolo

          Avrai notato nel mio post le parole analogo “involontario” sondaggio: dudalibre ha un altro scopo (per me comunque abbastanza inutile), ma ha l’effetto collaterale di “contare” le distro in maniera abbastanza precisa.

    • Coniglio

      riconosci che:
      – il titolo del sondaggio è un minimo provocante? “la migliore distro”?
      – dire “più siamo, più oggettivo è” è una idiozia? infatti colleghi “quantità” a “oggettività”, complimenti.
      – dire che ci darà un’idea della “comunità italiana” è leggermente presuntuoso?
      Io sono uno di quelli che ha detto che questo sondaggio non è efficiente, non ho parlato di flame, forse anche tu ci speri, visto come hai impostato tutto il topic.
      Ma credo che le mie considerazioni non siano idiozie, piuttosto sarebbe stato meglio se tu avessi scritto “la distro preferita”, evitare di parlare di oggettività quando è inutile e dire che il sondaggio riguardava “i lettori di pollycoke” e non la “comunità italiana”.
      Certo, il blog è tuo e puoi farci quel che vuoi, ma poi non ti lamentare delle critiche etichettandole come idiozie.

    • crypto

      > * Beh grazie al piffero che vince ***, sarebbe anche la distro più usata al mondo…
      Ti piace vincere facile , eh ? … POPSI POPSI POPOPO

    • Giuseppe

      FELIPE, mi dispiace ma stavolta una bella lavata di capo non te la leva nessuno: Manca chiaramente una parte del sondaggio:
      “QUALE DISTRIBUZIONE TI STA SULLE BALLE E PERCHE’ ”
      Anche qui suggerisco di mettere 3 preferenze.

  36. felipe

    Ho accolto l’idea di Frafra e aggiunto un sondaggio parallelo in cui è possibile esprimere fino a tre voti. Mi è sembrata una buona idea e credo che potrebbe permettere di avere risultati più “omogenei”. Sarà interessante confrontare il risultato dei due sondaggi :)
    Enjoy!

  37. elcamilo

    Nel sondaggio multi-voto ho indicato Altro, tra le tre scelte: intendevo Meego.
    Ho provato Moblin, poi Meego 1.0 e ultimamente la 1.1, rilasciata il 28 ottobre scorso. Le ho provate tutte su un Dell XPS m1330, che avendo una scheda Intel è perfettamente compatibile. Però è comunque un 13′, e preferisco un desktop normale. A parte questo, è stata un’esperienze fantastica, una piccola rivoluzione, con un design studiatissimo, cool e immediato. Insomma, se avessi un netbook ci installerei Meego!

  38. belze

    ho votato debian nel sondaggio secco e poi in quello multiplo debian, altro e arch. Per altro intendo aptosid, una magnifica distro basata su debian, che consiglio caldamente a CHIUNQUE di provare. L’installer impiega 7 minuti sul mio vecchio pentium 4 a portare a termine l’installazione, e poi è tutto magicamante configurato…ed è DEBIAN SID compatibile al 100%, oltre al fatto di avere un team di sviluppatori che è relamente professionale e non amatoriale come accade in molte realtà.
    Ho poi messo arch perchè l’ho usata in passato, adoro il suo essere rolling release, ma…non è abbastanza debian: troppo spregiudicata (basta vedere le scelte con python degli ultimi tempi) e poco organica. Ho provato ubuntu su virtual machine e su alcune macchine in LTSP e non mi è piaciuto proprio per niente, ne è passato di tempo dalla breezy che avevo provato…ne sono rimasto molto deluso, dalle scelte di pacchettizzazione, dalla configurazione standard del kernel, dagli strumenti front end per apt e dpkg…

  39. italyanker

    Archlinux in primis, poi Ubuntu e Fedora…
    Io uso Archlinux e la consiglio per la sua struttura comple

  40. cloc3

    non capisco perché Felipe ha inserito Gentoo, che non è una distribuzione.
    io vorrei votare per la cloc3GentooBox.
    ma non è inserita.

  41. marco

    io ho votato ubuntu per le ragioni che tutti sappiamo, e poi ho votato nel tris mint, ubuntu e ALTRO. Per altro io voto LUBUNTU che uso con grossa soddisfazione nel mio netbook da ormai 6-7 mesi.

  42. Dass

    potendo rivotare per tre distro alla volta ho scelto:
    gentoo perchè è la Fede. cieca.
    slackware, vecchio amore.
    archlinux, mai provata, ma è simpatica.

  43. Giuseppe

    Ho votato al triplice sondaggio selezionando penso il meglio sulla piazza:
    1) Ubuntu : perché diciamocelo, amo fare la guerra con tutti quelli che mi dicono che gli ubuntusti sono dei tonti, invece io credo che oltre ai Linuxari dell’ultima ora ci siano anche quelli “pratici”. Alle volte fa piacere non dover perdersi appresso ad ogni minimo dettaglio.
    2) Slackware : La sto imparando è senza dubbio una pietra miliare del nostro mondo, e poi potrò vantarmi per secula seculorom.
    3) Pardus : La regina delle distribuzioni, il suo punto forte? KDE? PISI? No ! La cosa più bella di pardus è il suo Logo… il migliore del mondo !!!

    • Frafra

      3) Beh, anche il capitano Kaptan al primo avvio fa la sua porca figura :D Comunque io faccio girare Pardus 2009.1 su un Pentium 3 a 233 Mhz e 192 mb di ram. 3 minuti per avviarsi, poi naviga su internet via wifi con Rekonq, rippa cd in mp3, masterizza… Fa *tutto*, senza troppi problemi :D

  44. roberto d.

    perché redhat con 0 voti è all’1% e pardus, centos,… con un 1 allo 0%?? xD (primo sondaggio)

  45. Maurizio

    io ho votato:
    1) Fedora: in assoluto la distro più razionale che ho utilizzato finora: tutto come te lo aspetti. E la migliore GUI per la gestione dei volumi logici di tutta Linux: system-config-lvm. Fedora: la distro del sistemista vincente.
    2) Mint: come Ubuntu, meglio di Ubuntu. Ubuntu senza molti dei “???” e “!!!” che ogni tanto mi vengono usando quella (seppur audace e innovativa) distro.
    3) Slackwareeeeeeeeeeeee non potete dire di essere linuxiani senza avere usato almeno una volta Slackware… 3.5!!! Quella odierna è troppo semplice ormai! :D All’epoca prima di vedere una ambiente grafico… ce ne volevano di righe da terminale!!!
    In realtà avrei votato Ubuntu al posto di Mint, se non fosse già al primo posto… perché, diciamocelo, se al giorno d’oggi possiamo permetterci di dire “Linux” agli amici senza che scappino via urlando è grazie ad Ubuntu, alla Canonical e a Sluttleworth (l’avrò scritto bene???)
    Mi spiace per Debian, ma mi ha fatto incazzare un po’ troppe volte per accaparrarsi il mio voto.

    • Giuseppe

      Concordo Maurizio, anche se ti confesso che questa è la seconda Fedora che scarico… ma non so perchè non mi viene voglia di installarla. Devo rimediare.

      • Giuseppe

        3 Giorni su Fedora:
        Qualche problemino qui e la , qualche configurazione qui e la, un po di workaround per fare funzionare flash. E’ sicuramente un bel progetto, la comunità italiana è piccola ma attrezzata. In generale non consiglierei mai Fedora al medio utente, almeno non adesso, ne riconosco la potenza e la razionalità ma non credo che un utente standard farebbe altrettanto. Credo che la versione “popolare” di RHEL meriti un po più di attenzione dal punto di vista dell’usabilità e dell’ergonomia. Qualche buona idea la si può senz’altro mutuare da Ubuntu, non vedrei male per altro, nemmeno un’interfaccia grafica un po più “accurata”.

  46. Pingback:Nuovo Sondaggio di Pollycoke | Antonio Musarra's Blog

  47. Gerlos

    Ho votato:
    – Debian perché è quella con cui mi sento più al sicuro e coccolato, e perché apprezzo la sua filosofia sul software libero.
    – Kubuntu perché mi piace avere un desktop con l’ultimo KDE che sia moderno ma basato su Debian e APT.
    – Mandriva perché è stata la mia prima distro (la uso tutt’ora) e perché la comunità italiana (MIB in primis) è molto simpatica e accogliente, e perché l’ottimo urpmi (è bello quasi quanto apt!) mi permette di stare sempre “bleeding edge” senza spargere sangue ;-)

  48. gcala

    Io ho votato per Chakra (che dal sondaggio, più indicativo imho, risulta acquisire sempre più estimatori), Arch (con kde, ovviamente) e Pardus (la beta 2011 la trovo davvero ben fatta). Ovviamente consiglio a chi usa/ama KDE di tenere d’occhio Chakra: l’ho installata su entrambe le mie macchine e nonostante sia ancora in fase post-embrionale è davvero usabilisissima e performante.

  49. Andrea Olivieri

    Ho votato Arch anche se non la so installare perchè come filosofia è la migliore.
    Se solo esistesse un’installer live facile da usare sarei felicissimo… anche se forse non sarebbe più Arch.
    Nell’attesa di imparare a istallarla uso Kubuntu e ho votato quella come seconda.
    Terza Debian perchè un voto lo merita!

    • teppa

      per installare Arch in modo facilitato ci sono Archbang e CTKArchLive, sono live installabili

  50. -luk-

    Ma lol! ma che sondaggio è mai questo?! Cosa vuoi che ti rispondano in un blog orientato a ubuntu? :D
    Eppoi sempre la stessa storia: cos’è migliore? alla fine è un sondaggio del tipo: che O.S usate? la stessa cosa trita e ritrita… uno da Pollycoke s’aspetta qualcosa d’intrigante e pornografico, no!?

    • Nicolino

      Comunque ha raggiunto il suo obbiettivo: guarda quanti commenti, quante belle parole da far indicizzare sui motori di ricerca (comprese le tue “intrigante” e “pornografico”).
      Magari lo aiuto anch’io scrivendo che aspettare i risultati fornisce uno stimolo quasi “erotico”, e che mi aspetto dei dati da “leccarci” le dita.
      Comunque non è Felipe!

      • -luk-

        sul fatto che avrebbe generato centinaia di commenti non avevo dubbio ma mi aspettavo magari qualcosa di più approfondito dove si analizzavano punti di forza e punti deboli delle varie distribuzioni citando magari qualcuna più avanzata che usa tecnologie innovative etc…
        Che intendi per non è felipe?

  51. Mattia

    Voto Debian, non perchè sia la più facile, la più carina o la più divertente, ma per tutto quello che questa distro ha dato e sta dando al mondo del software libero, un contributo davvero enorme.
    Questa è la mia idea, cercando di guardare anche oltre al sistema operativo in sè.
    Ubuntu sarà anche la più usabile, ma non sarà mai la “migliore” fin quando non comincerà a dare un forte contributo allo sviluppo di software libero come fa Debian.
    Saluti.

  52. Frank

    Sicuramente Sabayon, benché abbia ancora alcune gravi pecche.
    Sarebbe stato bello poter dire Gentoo, però non è per tutti e neppure per molti.
    In terza posizione metto Arch, anch’essa non proprio usabile da uno nuovo nel mondo del Pinguino.

  53. sabayonino

    Sul Voto Singolo non ci sono dubbi per me : SABAYON
    Su quello multiplo ovviamente SABAYON e la sua mamma GENTOO ;)
    Gentoo ti apre una visuale maggiore su quello che è “Linux” , cosa c’è sotto (assieme ad arch e forse più slack)
    Sabayon … Sabayon è quel ponte che unisce le distro belle pronte (rpm,deb…) e quelle tutte personalizzabili fino all’osso. e per perpersonalizzabili non mi riferisco al puro latto estetico ..
    Ciao a tutti e Buon Sabayon per chi volesse provarla veramente e non solo una “letta” e via ;)

    • Daniele

      Io sono un ex Gentoo-ista, convertito ad Ubuntu ( quando mi sono accorto che passato piu’ tempo a compilare software piuttosto che ad utilizzarlo… )
      Ricordo che tempo addietro esisteva una distribuzione Gentoo-like, ma i comandi erano riferimenti a magia ed incantesimi ( e.s. invece che emerge si usava cast e roba del genere :D )
      Vi ricordate per caso come si chiamava?

  54. fiorello

    Sabayon forever la piu potente la piu configurabile delle distro gia fatte, le altre mi scoppiano in mano come palloncini.

  55. MacPhisto Liguori

    1) Slackware assolutamente. La configuri una volta, non la tocchi più, non ti da manco più un problema. E con i dovuti accorgimenti ci rianimi un 486 :D
    2) Arch, praticamente una Slackware bleeding-edge con gestore di pacchetti. Tutto il resto è uguale :D
    3) Debian, perchè per quanto odi apt, per un sysadm è estremamente comodo
    Odio Ubuntu personalmente: troppo pesante, troppo “facile”, e se ha un problema sono 2 giorni di sbatta. Praticamente è windows :D

    • atomix600

      Condivido in pieno…Slackware tutta la vita.
      Stabile, efficiente e soprattutto POCO smanettosa. Si smanetta più su Ubuntu che su Slackware. Inoltre è l’unica distro che ti permette di avere un controllo a 360° del sistema operativo. Con la Slack sai esattamente cosa c’è installato e sei tu ad avere la gestione della piattaforma. Non amo infatti i sistemi che prendono troppe iniziative. Il sistema operativo deve fare esclusivamente ciò che l’utente comanda. Niente di più, niente di meno.
      Voti:
      1) Slackware
      2) ArchLinux
      3) Gentoo

  56. Tarmavride

    Io dico che Sabayon 5.4 e la miglior, adesso è solo DAILY e aggiornabile ogni 3 giorni la iso con gli ultimi updates.Sabayon è una potenza altro che Ubuntu, arch linux,opensuse,redhat,fedoracore e chi ne ha più c’è nè.Sabayon sta facendo passi da gigante e non ditemi che Ubuntu sia migliore perchè è solo per gente che si avvicina a Linux.Provate slackware e Sabayon poi ne riparliamo ok.Gentoo è bella ma complicata per chi vuole avere la massima potenza di linuxoltre slackware.Se volete una distro pronta usate Sabayon che include i drivers proprietari e i codecs altro che Ubuntu che non ha un cavolo.

  57. Valerio

    1) Arch, che secondo me è la più potente e versatile. Anche se secondo me non è esente da difetti, spesso e volentieri è troppo rolling release, oltre a non essere per tutti.
    2) Fedora, razionale e con ottimi strumenti di gestione. Ovviamente non è la distro per un newbie, ma per un utente medio\esperto la trovo grande, configurata molto bene e con un ottimo criterio di aggiornamenti, a mio avviso.
    3) Ubuntu, ovviamente, quella che ha più portato utenza a Linux e che ha portato anche me, visto che la prima distro linux che provai fu la Dapper :D a mio avviso non è la migliore, anzi, ha dei difetti abbastanza fastidiosi. Però il riconoscimento hw è superlativo, out of the box funziona abbastanza bene (certo, se si vogliono fare modifiche estreme può rompere le palle, ma non la userei per quello), è molto curata nell’estetica (che a mio avviso è un particolare importante)..e comunque sotto c’è sempre la potenza di GNU\Linux.

  58. diego

    mint :-)
    di sicuro non mandriva, che mi da ogni giorno un problema nuovo – di sua iniziativa – dai francesi non c’era da aspettarsi di meglio

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