Tutti noi abbiamo cercato di immaginare cosa accadrebbe in tale scenario, piuttosto lontano nel tempo, diciamo un KDE 5 o 61.
Beh le conclusioni leggetele nell’articolo linkato, nel frattempo qualcosa di meno futuristico ma molto promettente sembrerebbe già in atto. Come riportato da Marco Persinger in SocialBox, Nokia e KDE discutono di integrare Ovi in KDE. Prendete un buon caffè…
Cos’è Ovi?
Per quanti di voi si siano colpevolmente distratti appresso a effimere discussioni sull’effetto serra, la sordida politica italiana, la crisi mondiale e varie altre questioni minori, Nokia è un’azienda morente. In realtà non è proprio così.
Certo, in questi anni sembra un po’ che i dirigenti di Nokia abbiano dormito mentre Apple e Google azzannavano senza troppi complimenti il mercato mobile, ma non si può dire che non ci siano2 segnali di ripresa. Con l’N8 e Symbian^3 e ancor più con l’attesissimo N9 e MeeGo, Nokia ha pronta una potenza di fuoco invidiabile e soprattutto una piattaforma altamente modulare e aperta (entrambi gli OS sono open source) per la quale incoraggiare la scrittura di applicazioni.
E qui entra in gioco Ovi. Ormai siamo tutti talmente condizionati dall’esistenza di App Store e Market da considerare Ovi un equivalente per Nokia. Beh in realtà, come spiegato su the Dot, Ovi offre molti più servizi nella nuvoletta:
- Un sistema di salvataggio dei propri contatti;
- Una piattaforma per la mail (come GMail);
- Un sistema di calendario;
- Mappe per la navigazione, in stile Google Maps;
- Lo Store per le applicazioni;
- Ultimo arrivato un negozio musicale.
Tutte queste caratteristiche rendono Ovi una delle soluzioni più interessanti per gestire la propria vita digitale mobile.
E se mettessimo Ovi su KDE?
Una misura dell’interesse reciproco di Nokia e KDE è dato dall’ordine del giorno della discussione, che verteva su tre aree:
- Cosa può fare Ovi per KDE
- Cosa può fare KDE per Ovi
- Cosa manca in Ovi
Qui un video dei punti più salienti, anche se ha un audio pessimo.
Il terzo punto è il più tecnico: si pensa di risolvere la mancanza di un necessario servizio di condivisione dei file affidandosi ad ownCloud. I primi due punti sono strategici e si traducono ovviamente in vantaggi per entrambe le parti: Nokia ne guadagnerebbe in utenza, collaborazione di vario tipo, propaggini nel mercato desktop e ovviamente soldi; KDE dal canto suo otterrebbe un app store (si compie il miracolo?), mappe (sì, OpenStreetMaps in Ovi) un negozio musicale serio (integrato con Amarok) e vari altri servizi, qualcosa che in una mossa sola permetterebbe di scavalcare perfino Ubuntu One3.
Uno schema molto semplificato della discussione è disponibile nel rapporto dell’incontro, in una pagina su KDE Techbase. Per adesso si è alla definizione del lavoro da fare, che è certamente non poco4.
Cosa significa tutto ciò?
Che KDE potrebbe aver svoltato.
Note all'articolo
- Già che ci siamo, mi porto avanti: vorrei esprimere il desiderio di avere un cazzo di padding corretto imposto in maniera socionazicattofasciscta direttamente nelle Qt. Così, en passant [↩]
- Non odiate anche voi quando non scrivo un’affermazione invece che due negazioni? [↩]
- La differenza è che Ubuntu One è al presente indicativo; Ovi per KDE è futuro, e nemmeno tanto semplice [↩]
- API API API! [↩]