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Vendola Puglia a Microsoft

Non è solo un bieco gioco di parole. I riferimenti sono nelle interessanti discussioni scaturire dai post di Marco, Amon Paike, Tungsteno, c4rd0, Frafra e anche altri in SocialBox.
Nichi Vendola non è certo uno sprovveduto e se ha pensato di siglare un accordo con Microsoft significa che ha già ponderato tutti i pro, i contro e tutto quel che sposterebbe Microsoft in Puglia, in termini di soldi e dunque in termini di consenso. Poco male se pochi esaltatati estremisti protestano…
Quando leggo in politichese infarcito di parole chiave che la regione Puglia sostiene il software libero ma non dice no ai grandi competitori, e che la scelta di siglare l’accordo con Microsoft deriva dalla volontà di rendere la Puglia e il Sud un polo d’eccellenza mi scappa una risata amarissima come la birra che sto sorseggiando, e allora voglio proprio brindare a Nichi e alla sua personalissima Italia migliore.1
È proprio il gioco ad essere bieco.

Note all'articolo

  1. Se volete sentirvi dei bravi boyscout c’è ovviamente la tradizionale petizione di protesta, “Nichi ripensaci“, che Nichi comodamente ignorerà []

87 commenti

  1. Giulio Guzzinati

    Ma, da quello che ho capito io da Microsoft non si compra del software, ma la si tira in ballo per cogestire e cofinanziare un centro di ricerca.
    E con i tempi che corrono, sputare su fondi per la ricerca sarebbe un peccato…

      • Giulio Guzzinati

        Ti ringrazio, non ero ancora inciampato sul testo dell’accordo, evidentemente non ho letto bene nemmeno le discussioni a cui ho partecipato XD
        Intanto in regione Puglia qualcuno merita un’affettuosa pacca sulla spalla, perchè i PDF dell’accordo sono scritti con OpenOffice.org 3.1, in secondo luogo, condivido le tue obiezioni sugli sconti alle scuole.
        Prendo anche nota del fatto che non è un centro di ricerca ma un centro di competenze (un cooooosa?).
        Quindi il mio parere passa ufficialmente da “Perchè no?” a “Poteva andare peggio, ma mi scappa un grugnito di disappunto”.
        Quanto meno rimane il fatto che l’accordo non prevede trasferimenti diretti a MS, ma una serie di iniziative che nella peggiore delle ipotesi porteranno ad una maggiore informatizzazione della regione, e pur essendo abbastanza purista nel mio quotidiano, non arrivo a sostenere che ad un pc con software proprietario sia da preferire una rinuncia.
        La durata dell’accordo è di due anni rinnovabili, ma rescindibile dopo il primo anno a patto di dare 60 gg di preavviso (non male), e non verranno dati superstipendi agli uomini della regione coinvolti nell’iniziativa.
        E tuttavia gli accordi che le PA locali o le scuole potrebbero sottoscrivere con MS anche solo in questo primo anno potrebbero avere durata molto superiore.
        Intanto, con tutte le perplessità del caso, Vendola merita, credo, di essere tenuto d’occhio intanto perchè si è preso il disturbo di rispondere a “partito pirata”, in secondo luogo per le risposte che ha dato.
        Non saranno perfette, ma la stragrande maggioranza dei nostri governatori non avrebbe nemmeno capito le domande.
        E poi ha detto revisione del diritto d’autore! Wow! Invece di piangere sui posti di lavoro minacciati dalla pirateria ha parlato di revisione del diritto d’autore!
        Ho dubbi che sia tutta farina del suo sacco, ma almeno ha assunto, per farsi scrivere la lettera, qualcuno che qualcosa ne capisce…

        • donpiero

          grazie, qualcuno l’ha notato: intanto Vendola ha preso in considerazione. valutato. RISPOSTO. Vuol dire che la sensibilità c’è.

      • Nedanfor

        Ma no, non sono violento :P (E per quel che conta, sono anche leggermente miope XD) Comunque ci tengo a chiarire la mia posizione: ritengo che la risposta data sia esaustiva per i dubbi sollevati, da ora in poi osserveremo i fatti. In sostanza credo sia meglio «non interrogare i numeri babilonesi» e, semplicemente, aspettare che il tempo scorra (per poter valutare) ;)

  2. TeoLinuX

    Komunisti!!!! (cit. Ballmer)
    Tutti pro open source a parole, poi co li sordi de Birr Gheitz se magnano l’efficienza della pubblica amministrazione

  3. Coniglio

    Basta guardare le parole di Vendola (nel suo blogg) con un po’ di senso critico per capire che un’attimino fa confusione con molti concetti. E glielo concedo anche, mica può occuparsi del software libero e basta. Però va detto.
    La sua seconda risposta, al partito pirata, è già più completa. Ma come ho ripetuto in commenti vari e sul mio blog, spero che si circondi di più persone che sappiano spiegarli bene i concetti del FLOSS.
    purtroppo anch’io ho delle perplessità sull’efficienza della campagna “nichi ripensaci”.
    Va detto infine, che è estremista dire: “aaaah ha firmato un’accordo con la Microsoft e quindi ha sbagliato” Prima di leggere l’accordo. :/
    Poi possiamo pure discutere sull’accordo firmato, che forse gioverà in qualcosa alla Puglia, anche perché è a costo zero e quindi non dà soldi alla Microsoft. Ma va a capire cosa intendono per “interoperabilità”.

    • drake762001

      Scusa Coniglio, ma “giustificare” questa scelta col fatto che non è molto ferrato in materia non ha senso. E’ come dire “il governo ha fatto una pessima finanziaria ma ci sta perché il ministro non è molto preparato in materia”. Non regge. Se poi vuoi trattare VEndola con i guanti di velluto perché in fondo ti piace mi sta bene (cosa che stanno facendo tutti, mi chiedo “se fosse stato di un partito diverso sarebbero stati tutti così clementi?”), ma queste giustificazioni non reggono secondo me. Comunque spero che non venga seguito da altri e si capisca che nelle pa l’unico software che deve esistere è il floss. Al momento Microsoft non è un interlocutore che ha molto da dare in questo ambito (anche se c’è di peggio, avrebbero potuto fare un’accordo con la mela).

      • Coniglio

        No no, assolutamente non lo giustifico, forse non sono stato chiaro. Quello che volevo dire è che capisco che lui non sia afferrato e mi auguro (proprio perché mi piace) che, dopo questo accordo, sia più circondato e consigliato da persone che se ne intendono del software libero.
        Come ho scritto nel mio blog:

        Vendola è uno che voterei, ma in questo caso noto come appartenga, anche lui, a quell’ammasso di politici che non se ne intendono tantissimo di FLOSS e tematiche inerenti. Speriamo che qualcuno gliele spieghi.

        In parole più forti: Vendola ha sparato delle belle stronzate, nel suo post-scusa ha mischiato Internet col Software libero, la libertà della rete con la libertà di espressione del web. E ha parlato di Neutralità informatica. Che cazzo sia la neutralità informatica non lo so. Una marea di cazzate.
        Poi, nella risposta al partito pirata ha definito gli ideali del Sofware libero un’utopia, e ha fatto un po’ il sancente (anche se quella volta si era più informato).
        Io credo che tutto questo “trattarlo col velluto”, che in effetti si sta verificando, sia dovuto al fatto che è uno dei pochi politici che hanno dichiarato di essere schierati per l’open source, e quindi molte persone pensano che in realtà sia in buona fede e cercano di raddrizzarli la via. Anziché liquidarlo con un giudizio – anche legittimo – ovvero dirgli: sei un ipocrita.
        Se fosse stato un politico del PDL, sicuramente avrei liquidato la questione con un: “vabbe, era da aspettarsi.” E non solo io, ma tanti altri.
        Perché invece con Vendola si fa una campagna o si analizza la questione? poiché molti ci tengono. E ci tengono perché è stato lo stesso Vendola a dichiarare che è dalla parte del Sofware Libero.
        Certo, “l’ammorbidire” mi sta sul cazzo, quel che si dice “chiudere un’occhio”. Va bene cercare di capire le ragioni, una volta, due, tre no.
        Un po’ come le ultime scelte che ha fatto Canonical. All’inizio ho cercato di capire, ma poi col tempo ho smesso e ho iniziato a dire quel che penso. Quasi quasi apro una campagna chiamata “Caro Mark Ripensaci”. :D
        Siccome sono tra gli “illusi” che hanno la speranza che Vendola sia in buona fede (e so che la speranza in politica è una brutta cosa, quindi sbaglio) non lo tratto col velluto, ma dico “ha fatto una cazzata, non si giustifica, capisco che non debba essere afferrato al 100% con il software libero, ma mi auguro che dopo questa sia più circondato da gente che se ne intende”.
        Se invece in futuro continuerà a fare cosi – e spero che non snobbi la campagna – non avrò dubbi ad ammettere che è un ipocrita. Cosi come, dopo aver aspettato tanto, dico con certezza che Canonical non è dalla parte del sofware libero. =P
        Scusa ma la trollata alla fine dovevo farla :D

        • Skarn

          Credo che neutralità tecnologica sia la traduzione della famosa “net neutrality” di cui parlano tanto gli americani.
          Ossia che la rete non deve essere neutrale rispetto ai contenuti che trasporta. Il comprende ad esempio il fatto che il tuo ISP non dovrebbe poterti rallentare ed accelerare a piacere secondo quello che stai facendo. Che non devono poter esistere utilizzi di serie A e di serie B determinati da accordi commerciali.
          Perchè il web è stato creato stupido da persone intelligenti, in modo che non vi fossero limitazioni artificiose agli utilizzi che se ne potevano fare.
          E tu puoi avere tutto il software libero che vuoi, ma se i gestori della rete cominciano ad accordarsi per farti avere la connessione a 100Mb con cui comperare payTv in fullHD ma poi quando devi scaricare LaTeX e openoffice.org dai repo, o devi scaricare un live dei Radiohead o degli album di Jamendo via torrent, hai solo 1Mb, beh, allora il software l’abbiamo liberato per nulla.
          Quanto a Canonical, è lontana dal mio ideale di perfezione, ma come ho scritto più in basso, questa non è un guerra che si combatte da 2 posizioni.
          Se non ci avesse “aiutato” Adobe saremmo indietro di 5 anni sulla diffusione…
          Paradossale no?

  4. Darkat

    ma solo io invece di dire “noooo ha sbagliato, non bisogna fare patti col diavolo…ehm microsoft!” dice invece “meglio di prima sicuramente fa questo accordo!”….bah sarà perchè sono pugliese, ma questo è il primo accordo importante per lo sviluppo di software nella nostra regione, e quindi anche se anche io non sono un sostenitore della microsoft non mi sembra una mossa negativa per la regione.

  5. Mourinho

    Vendola è meno buono di quel che si pensa.
    Vendola è abilissimo con le parole ed ammaliare la gente…come non vorrei mai un Berlusconi non vorrei mai un Vendola.

          • Skarn

            Ragazzi, il giorno in cui potremo permetterci di stare a preoccuparci delle distro che usano nelle PA, saremo a campo vinto.
            Per ora direi che una qualsiasi tranne Xandros, Red Flag, e Linpus vada bene uguale…

          • GNAM

            Si’ infatti non era la scelta della distro la cosa importante.
            Una qualsiasi basta pero’ che ne scelga una.
            Mi aspettavo che dicesse “Distro X e LibreOffice”
            (o OpenOffice? Mah)

  6. Robitex

    Ciao,
    Ho cercato di analizzare l’influenza della tecnica informatica sulla libertà di sviluppo e di comunicazione nell’ambito software/pubblica amministrazione, esprimendo la mia opinione pubblicamente sul mio blog http://robitex.wordpress.com/2010/12/02/la-regione-puglia-e-microsoft/ .
    Il software libero potrebbe essere assai più diffuso dando un ingentissimo contributo specie nell’ambito della pubblica amministrazione e della scuola, se solo ci fosse più cultura (che consiste nel non dimenticare mai la nostra ignoranza) e meno ideologia.
    Per me cultura significa automaticamente onestà ed etica dei rapporti sociali.
    Evitando di esprimere opinioni sull’operato di Vendola (che ho inviato via e-mail direttamente a lui e naturalmente non ho ricevuto risposta), vorrei commentare quello che lui stesso ha scritto sul suo blog (dove non è possibile postare commenti) in risposta alle proteste: ha ragione quando dice che nel mondo open source c’è troppa religione (Microsoft è il male): non fa bene all’open source pensare ideologicamente.
    Ovvio che non fa bene neanche sfruttare questo per controbattere alle proteste, ma si sa, i politici che si dedicano alla politica sono assai rari.
    Mi sono anche divertito a confrontare il mio post con quello di Pollycoke sullo stesso argomento.
    Grazie per l’attenzione.

    • Andrea R

      Senza l’ideologia a quest’ora però il mondo open source sarebbe molto più piccolo. Senza l’ideologia al linux day non ci sarebbe gente che va o che organizza. Open source e free software sono due facce della stessa medaglia. Non capisco perchè tolleriamo a MS di farsi i cazzi suoi in modo becero e dannoso per la società, mentre ci incazziamo se qualcuno che fa il bene della società pretende lo stesso dagli altri.
      Detto ciò e considerato che a momenti ci saranno elezioni e abbiamo bisogno di cambiare aria, realisticamente vendola mi sembra tra i meno peggio.
      Non capisco una cosa però: in questo accordo quali sono i movimenti netti di denaro. Anche a Torino tempo fa si parlava di fare un centro di ricerca MS, solo che li MS incassava solo. La pubblica amministrazione pugliese rientrerà dei soldi che ci mette? Se sì, va bene e non danneggia attivamente il software libero.
      Lasciamo stare il qualitativo e l’opinabile: facciamo due conti e avremo un verdetto sulla natura di questa cosa.

      • GNAM

        > Senza l’ideologia a quest’ora però il mondo open source sarebbe molto più piccolo
        Sai che ho un dubbio sulla validità di questa premessa?

        • Andrea R

          Boh, la GPL è stata scritta da un idealista e un sacco di hacker idealisti hanno scritto codice libero. Attorno all’idealismo poi ha cominciato a gravitare anche l’interesse commerciale. Vedi bene che ubuntu è basata su debian e questa è in gran parte uno sforzo di idealisti.

          • Skarn

            È una questione di lana caprina se vuoi, ma ideologia e idealismo non sono proprio la stessa cosa, e il significato del termine ideologia è solitamente negativo.
            Però, se ci pensi un attimo, uno dei nodi centrali l’hai toccato tu:
            Debian e la GPL sono il frutto del lavoro di molti idealisti, ma senza un pizzico di pragmatismo non si andrebbe da nessuna parte.
            Ti ricordo che nemmeno Debian è una distribuzione riconosciuta e certificata dalla FSF.
            E sai perchè? Per l’esistenza del repository non-free, che Debian non mantiene, non fa parte di Debian, ma ospita sui suoi mirror per comodità degli utenti.
            Ecco, secondo la FSF, che una distro ti renda troppo facile utilizzare Flash o i driver NVidia è sbagliato, perchè questo rischia di dare un’impressione di legittimità al software proprietario.
            Preeeegooo???
            Ora, per capirci, almeno se usi i significati comunemente accettati delle parole, Debian e la GPL sono idealismo, la quella della FSF nei confronti di Debian è ideologia.

          • PD

            Un piccolo dettaglio però: tra gli sviluppatori open, insomma tra quelli che contribuiscono davvero, gli idealisti (per chiamarli con un eufemismo) sono molto meno numerosi di quanto pensi.

      • Skarn

        Ci sarebbe da discutere sul significato di ideologia, ma partiamo dal fatto che viene sempre più spesso utilizzata come sinonimo di dogma, anzichè come sinonimo di sistema di idee e ideali.
        E ragionare in maniera dogmatica, per categorie rigide è negativo e basta. Nel momento in cui tu vuoi cacciare a forza le cose in categorie restrittive, compi un errore grossolano, e una violenza.
        Il sistema
        Libero -> buono
        Proprietario -> da eliminare ad ogni costo
        Se mi permetti è un po’ troppo semplice, e molto sbagliato.
        Un esempio a caso… Adobe Flash Player è una merda, ma ve lo ricordate quando era ancora Macromedia???
        Il mondo windows aveva flash 9 e noi avevamo ancora il 7…
        E io sono il primo nemico di Flash, ma se non funzionassero Youtube e Kongregate col cavolo che GNU/Linux avrebbe avuto la diffusione che ha. In definitiva Adobe ci ha aiutato molto.
        È un esempio assolutamente scorrelato dal caso Vendola, ma credo renda l’idea di come quelle categorie siano un po’ ristrette…

    • Amon Paike

      Quelli di microsoft non sono il male, quelli di microsoft sono profittatori…gli piace troppo la pila e il pelo (denaro e donne).
      (fin qui … nulla di male)
      il problema nasce quando l’avidità tende a far diventare troppo vampiri e si a pretendere più sangue del dovuto.
      detta terra terra :D

  7. Michele

    Il vero problema è che finchè usi ms a casa ti installi ms.
    Se nella pa ma sopra tutto nelle scuole non si cambia, sarà difficile che linux (o chi per lui) si possa diffondere.
    A scuola usi windows, i tuoi compagni usano windows, a casa cosa vorrai usare? Debian??? E quando il ragazzino avrà vent’anni? Cosa vorrà avere a casa? Fedora???
    Siamo in pochi a fare quel balzello che ci ha permesso di vedere un poco oltre, per trovare un’informatica migliore.
    Ho colleghi che sanno a malapena cos’è linux e lavoro in un sed (o ced dipende dai momenti :) ).
    Ciao Michele.

  8. clodiopulcro

    Non capisco cosa ci sia di male a definire un’azienda come “nemica”. Microsoft non è il nemico, e invece lo è, un’azienda che vuole solo fare profitti fregandosene di tutto il resto e per questo limitando le mie libertà dal mio punto di vista lo è e non c’è nulla di male a dirlo

  9. ivan revelli

    Condivido pienamente lo spirito costruttivo dell’articolo, oltre che a concordare con le conclusioni e la fiducia a Vendola che anche dal mio punto di vista farà la cosa più conveniente per la Puglia.
    a presto
    ivan

  10. bLax

    @Coniglio
    “Va detto infine, che è estremista dire: “aaaah ha firmato un’accordo con la Microsoft e quindi ha sbagliato” Prima di leggere l’accordo. :/”
    forse non sai bene quanti e quali maneggi fà o puo fare una potenza come M$
    Credo che M$ *é* il male nel senso che in questo mondo ipercompetitivo, chiunque è tuo nemico, a maggior ragione un’azienda da grossi capitali che detiene un monopolio (il quale sappiamo benissimo non reggersi per un fattore qualitativo del loro software)…..un golia vs davide….ed è un po questo che rammarica perchè si, da un lato dò ragione a Skarn (“pur essendo abbastanza purista nel mio quotidiano, non arrivo a sostenere che ad un pc con software proprietario sia da preferire una rinuncia”)….sapendo poi come finiscono le cose e i costi “di riparazione” o di migrazione dir si voglia sono alti(la parte piu incisiva) se un lavoro deve partire da zero forse è il caso di farlo partire bene fin da subito….
    @Donpiero direi: si ma di sensibilità non ce ne facciamo un ca**o se dopo si fanno accordi sotto banco per piantare solo server microsoft nei comuni pugliesi, per mettere solo software M$ nei pc delle scuole pugliesi
    bisogna sempre ricordare che nessuno dà qualcosa gratis….qualcosa in cambio M$ lo vorrà, e giacchè minimo i suoi uomini (venditori, non certo consiglieri) saranno a stretto contatto con le pa locali….qualche accordo anche esterno dal contratto ci sarà….
    dipende tutto da come vogliono gestire la cosa: se M$ finanzia il centro ricerche, magari può essere che rimangano piu fondi per altre realtà……dico solo che già il mondo floss ha problemi a farsi strada contro il monopolista, se lo chiamiamo anche in casa…

    • Coniglio

      Volevo dire che giudicare una cosa per mero pregiudizio è sbagliato. Se invece mi fai notare che possiamo giudicare questo accordo della Microsoft come “male” basandosi sui precedenti storici allora è legittimo e anzi ti do ragione.
      Per il resto siamo d’accordo, come ho ammesso rispondendo a drake762001 più sopra, non voglio passare per quello che chiude un’occhio, la cazzata di Vendola è doppia e non si giustifica. Se continua a fare cosi allora è veramente un’ipocrita, e lo dico con dispiacere perché a me piace. Vediamo come va a finire, anche se temo che il contratto ormai non lo annullerà, per questo esprimo perplessità per la campagna. Magari potrebbe non rinnovarlo, chissà.

      • bLax

        :D certamente anche te hai ragione a dire “non spariamo a priori” solo che legendo qua e là quello che si trova in rete mi sembra un accordo che sta molto “sul vago”….. e io di M$ non mi fido a priori…men che meno oggi che è passata in mano alla scimmia-urlatrice-Ballmer
        ti dirò io Vendola non lo siluro su due piedi per questa cosa…in realtà è anche la nostra comunità che si “inalbera” per cose che per molti son di poco conto (sò che è irragionevole nel 2010 ma è così) certo è che spero ascolti tutti questi “tecnici” che certamente ne sanno di piu della massa….il problema è che il politico deve sempre far quadrare i conti dei voti….alla in fine….piu in italia che in altri posti, meno che in altri ancora :D

      • Andbax

        Come molti qui non sono felice dell’accordo siglato.
        Ma inquadriamo la cosa in un contesto più ampio.
        Se non sei un appassionato di informatica le cose sono 2.
        O non te ne frega un kaiser di che OS c’è nel tuo pc tanto su facebook ci vai lo stesso o nemmeno sai cosa sia un OS. A mio parere queste due categorie ricoprono il 90% (per essere generosi) degli utenti pc.
        Se a una PA si dice installa FOSS perché è giusto, si mettono a ridere.
        Se gli dici: risparmi X milioni di euro l’argomento inizia a diventare già + interessante.
        L’accordo di Nichi rientra in questa ottica.
        NON SA NULLA di FOSS. Fa andare la PA verso il FOSS per una questione economica e fa l’accordo con M$ perché NON SA/ NON E’ INTERESSATO a cosa significhi questo per la diffusione della canoscenza (cit.).

  11. GNAM

    NON ESISTE che un ente pubblico faccia accordi con Microsoft.
    NON SERVE leggere il testo dell’accordo.
    Chi fa accordi con Microsoft, deve pagare in termini di voti.
    Mi sembra semplice e lineare, o no?

    • Skarn

      Linearissimo.
      Mi fai un riassuntino di chi NON ha mai fatto alcun accordo con Microsoft?
      Al momento la mia lista è un po’ poco popolata…
      Mi vengono in mente Grillini e Folena che hanno fatto passare il senato a SUSE, ma nessun altro.
      Del credo che se davvero qualcuno non ha firmato accordi con Microsoft, non ha avuto bisogno di farlo perchè li ha trovati già in essere alla sua entrata in servizio…

  12. Pingback:Daily Digest for December 3rd | DonatoMola.net

  13. kaiserxol

    Il problema è diverso…
    SETTORE PRIVATO: vuoi Microsoft? Prendi, lo paghi e lo metti. Contenti tutti
    SETTORE PUBBLICO: bisogna risparmiare? Software e OS liberi. STOP
    Tutto quello che c’è in mezzo è aria fritta con salsa agrodolce

    • Enrico

      Perdonami Kaiserxol, il pubblico non dovrebbe passare a software open per risparmiare anche perché è tutto da verificare il risparmio.
      Le licenze per un software sono il meno, se ti approcci ad una struttura complessa.
      Le PA dovrebbero avere software aperti per GARANTIRE ai cittadini, che anche un domani vi sarà la garanzia di accesso alle informazioni rilevanti. Usare formati aperti per GARANTIRE i cittadini che chiunque potrà usufruire dei contenuti.
      Questi software, li può anche fare la M$ e li può anche far pagare, ma debbono essere aperti, altrimenti le PA si accollano un rischio e nemmeno piccolo.

      • David

        Quasi perfetto, aggiungo che non solo i dati, ma anche i software e i loro log, possano essere adoperati in un futuro, anche lontano, per controlli procedurali o altre eventualità. Il che dovrebbe escludere la dipendenza da aziende private che potrebbero sempre fallire (anche se è improbabile che m$ fallisca, è comunque possibile) e determinare una carenza di supporto. Rivolgersi verso la comunità e il modello bazaar è forse la cosa più saggia che una pa può fare perchè il suo scopo primario non è la produzione, ma la sicurezza dell’accessibilità e dell’integrità dei dati e delle funzioni che detiene. Ci credete che si versano ancora decine di migliaia di euro l’anno solo per UN mainframe di notamarca, le cui procedure cobol sono ancora necessarie? E che ora per passare almeno da un supporto dei dati su nastro a altro tipo, si è dovuto pagare una licenza per IL canale e la scheda di raccordo di oltre 20K, nonchè macchina sun/solaris apposta e spese di installazione! Sembra follia ma è stata un obbligo dettato dall’impossibilità di scegliere altro oltre 20 anni fa (in effetti so di varie enti privati che hanno lo stesso problema). E’ un peccato vedere che ora che c’è un’alternativa, la classe dirigenziale sia così stolta e attaccata ai profitti immanenti, da non prendere la decisione più logica.

  14. Kim Allamandola

    A parte la mia personale opinione politica, dove Vendola m’è pesantemente
    scaduto ben prima dell’affaire Microsoft vorrei porre un quesito: un “centro
    per l’*innovazione*” by Microsoft: da quando la Microsoft innova? No perché
    i suoi prodotti sono sempre stati *brutte* copie di altri e *fallimenti*.
    Mi piacerebbe che qualcuno che si occupa di questioni tecniche leggesse paro
    paro DNS&Bind con a fianco Samba entrambi della O’Reilly entrambi scritti da
    ottimi autori dove il primo parla di un prodotto Unix che fa girare internet
    nella sua interezza ed il secondo parla di un prodotto Microsoft che fa
    condividere file all’interno di reti locali… Così, solo da notare cosime
    come la semplicità, la potenza ecc di una soluzione Unix contro l’inconsistenza
    e la limitatezza di una soluzione Microsoft…
    Così, solo un pensiero… Ah già certo Canonical non paga le vacanze di nessun
    politico, non regala hw ecc ‘somma non è italian-style-friendly…

  15. playwords

    Mah, un po’ sorrido se penso che in Regione Toscana, stanno facendo l’esatto opposto… tagliare il più possibile il software proprietario… i server windows sono già miraggi, sui client c’è ancora win, ma cercano di abituare gli utenti al software open con le alternative che già conosciamo… office è quasi scomparso… oracle è scomparso…

  16. salvatore

    Felipe,è inutile tirare parole amare. Gli “estremisti” hanno ragione e anche più a preoccuparsi perchè è chiaro come il sole che Microsoft provvederà a tutto,compresa roba per l’istruzione. E quando ci accorgeremo che è stato un errore sarà troppo tardi,quindi è è inutile anche dire “aspettiamo e vediamo che succede”,perchè se succede quel che “speriamo” non succeda,succederà che non si potrà togliere di mezzo ciò che è successo. Pardon per il gioco di parole :P
    Vendola ignorerà comodamente quella petizione? Amen,l’ennesima volta in cui si ignora il popolo che ha ragione.

  17. nomenomen

    Mi piacerebbe che si potessero superare i toni da bianco o nero che sto leggendo in proposito al protocollo di intesa firmato da Vendola.
    Microsoft (che anche a me piace apostrofare con M$ e acronimi del genere) è una realtà industriale del settore software, come ce ne sono diverse e il fatto che venga in Puglia a me, da pugliese, fa solamente piacere perchè può innescare ricadute positive in termini economici e di occupazione sul territorio. Non ci dimentichiamo che il tessuto produttivo globale è incardinato sul concetto – sbagliato – della proprietà intellettuale che è protetta non solo da Microsoft, ma anche da tutte le altre società, a prescindere dal settore in cui operano. Per cui proprio non capisco il motivo per cui accetteremmo una intesa con (che ne so) Magneti Marelli e dovremmo invece respingerne una con Microsoft.
    Il fatto che Vendola conosca il movimento del software libero e che, più importante, ne riconosca le qualità in termini di equità che esso porta con se quando viene adottato, garantisce che l’amministrazione saprà muoversi in quella zona grigia che è la realtà quotidiana in cui il “giusto” non è una pregiudiziale scelta tra bianco o nero ma una miscela delle due cose che tende alla ricerca del migliore compromesso. Il problema, infatti, sorge in quegli ambiti in cui il sofware proprietario viene promosso e utilizzato a prescindere (il nero, appunto) perchè chi lo sceglie (o lo impone) ignora l’alternativa libera (il bianco, che a me piace di più). La concorrenza avvantaggia anche GNU/Linux. Quello che nuoce è l’impossibilità di scegliere per cui ben venga un mercato aperto a entrambe le possibilità.
    Se Vendola saprà giostrare tra queste due realtà sfruttando i relativi punti di forza a vantaggio della collettività (che non vuole solo sw libero ma anche lavoro, interoperabilità ecc), continuerà ad avere il mio totale e convinto supporto. Se poi vogliamo ragionare solo per slogan allora ben venga, ci sono: Microsoft Merda. Contributo all’evoluzione del software (e del mondo) libero, Zero.

    • GNAM

      > Microsoft (che anche a me piace apostrofare con M$ e acronimi del genere) è una realtà industriale del settore software, come ce ne sono diverse e il fatto che venga in Puglia a me, da pugliese, fa solamente piacere perchè può innescare ricadute positive in termini economici e di occupazione sul territorio
      Insomma la vostra filosofia è Microsoft merda tranne a casa mia, a casa mia è promozione della regione.
      > Il fatto che Vendola conosca il movimento del software libero e che, più importante, ne riconosca le qualità in termini di equità che esso porta con se quando viene adottato, garantisce
      Garantisce che il software libero è stato cestinato.
      Se uno non conosce il software libero e firma accordi per software proprietario, è uno che non conosce il software libero.
      Se uno conosce il software libero e firma accordi per software proprietario, è uno che ci ha pensato e ha cestinato il software libero.

      • nomenomen

        Fare l’oltranzista non aiuta nè il software libero nè la discussione. E riempire il web di risposte inacidite non fa perdere quote di mercato a nessuno. Cmq nel merito:
        “Insomma la vostra filosofia è Microsoft merda tranne a casa mia, a casa mia è promozione della regione.”
        La vostra di chi? Guarda che io sono dalla parte del software libero da sempre. E Microsoft a casa mia non è mai entrata. Ma ripeto, parlare per slogan è da imbelli. A sto punto proclamiamo una stagione di caccia per stanare tutte le società con modelli non open che stringono accordi con la PA. Torneremmo sugli alberi a tirarci appresso pallette di merda in due secondi. Questa è una rivoluzione da fare piano, un commit alla volta. Il futuro tende al modello open (e non solo nel ramo dell’informatica) per adesso la situazione è diversa.
        “Garantisce che il software libero è stato cestinato.”
        Il software chiuso ha le sue prerogative, il software libero anche. Se un amministratore informato ha scelto il primo noi sostenitori del secondo dovremmo farci un esame di coscienza, e non sbraitare per l’errore dell’amministratore in questione perchè in errore potremmo essere noi. Odio la prostituzione intellettuale: io da utente (di vecchia data) di GNU/Linux so che perdo qualcosa nella mia esperienza col pc rispetto a chi usa Windows o OSX. Ma questo delta è compensato dalla convinzione che il modello di sviluppo aperto sia più equo di quello chiuso e per questo ho scelto di sostenerlo. Però non posso pretendere che tutti la pensino come me.

      • PD

        > Garantisce che il software libero è stato cestinato.
        Falso, almeno fino a *prova* contraria.
        Microsoft stessa si è accorta che il software libero è una realtà con cui è obbligata a coesistere. Ma fino a un certo punto. Non si offenderanno se sulle postazioni delle P.A. si istalleranno firefox, openoffice o apache. Ma per tutto il resto? Non vedo programmi specialistici GPL per le PA. E’ normale: il motivo è che pochi sviluppatori di software libero sanno come queste applicazioni dovrebbero funzionare.
        Facendo un paragone nel campo dello sviluppo di software: si dice che in questo settore “il software libero regna sovrano”, perché ti dà compilatori, editor, librerie e quant’altro di prim’ordine. Vero, ma mi chiedo allora dove sono le applicazioni per la progettazione, i cui equivalenti proprietari costano migliaia di euro. I tool UML liberi sono giocattoli, peraltro malfunzionanti, perché tra gli sviluppatori ci sono pochi “veri” progettisti.
        In breve: non puoi sviluppare un programma valido che non sai bene cosa debba fare.

        • nomenomen

          Concordo: bisogna scegliere sempre l’alternativa migliore tra quelle che ci sono. Però il sotware libero ha un vantaggio enorme ed è la GPL.
          Se una azienda di software chiuso vuole sviluppare per la PA e per farlo usa componenti licenziati GPL, sarà obbligata a rilasciare anche l’applicazione con la stessa licenza. Questa questione è molto dibattuta ogni giorno anche qui dove lavoro io.
          Persino MS se n’è accorta qualche mese fa (un connettore al kernel che è stata costretta a rialsciare con licenza GPL)
          E’ un circolo virtuoso (un cancro, secondo Ballmar) e il sw libero si espanderà sempre di più. Dobbiamo aspettare e vigilare che la licenza sia sempre rispettata. Ecco perchè secondo me è inutile fare la faccia storta se ancora si usa sw proprietario (laddove non c’è la contropartita open).

        • guiodic

          Ma per tutto il resto? Non vedo programmi specialistici GPL per le PA. E’ normale: il motivo è che pochi sviluppatori di software libero sanno come queste applicazioni dovrebbero funzionare.
          Anche pochi sviluppatori di sw proprietario. Questi sono tipici software custom. Dovrebbe essere il CNIPA a promuovere la realizzazione di software open per la PA.
          Quando lo faceva, ha creato cose interessanti come spcoop. Detto ciò poi ha chiuso l’osservatorio open source. Se poi vai sul sito e entri nella sezione “riuso” scopri che non puoi scaricare nulla, devi chiamare chissà chi e forse se lo trovi ti mandano per posta dopo 2 mesi il cd.
          Non sono scelte casuali, non è cattiva organizzazione. E’ fatto apposta così.
          Un politico che vuol cambiare l’Italia queste cose deve comprenderle il prima possibile, altrimenti non cambierà molto.

    • Enrico

      Con il dovuto rispetto per le opinioni altrui, forse sfugge un piccolo particolare. Stiamo parlando di una pubblica amministrazione e non di un privato che, giustamente fa quello che più gli aggrada.
      Una pubblica amministrazione, non dovrebbe MAI utilizzare software proprietario, non importa quanto possa essere, nel breve, economicamente conveniente.
      Dio non voglia, ma non vorrei che un domani le applicazioni che oggi sono tanto a buon mercato diventassero più care o, peggio, che M$ smettesse di supportare quell’applicazione che serve.
      Il punto, almeno secondo me è che la PA non dovrebbe MAI rivolgersi al software proprietario.

      • Giuseppe

        Beh direi che fondamentalmente una PA non dovrebbe “dipendere” interamente da un unico produttore o venditore o fornitore di servizi, per evitarsi molti problemi ed impedire che si generi un monopolio, dunque software proprietario va anche bene ma evitare di essere monodirezionali non guasta. Diciamo che il settore pubblico e l’informatica sono due universi molto distanti fra loro che si guardano con sospetto, la colpa di ciò è la scarsa attenzione dell’apparato amministrativo composto da quella selva di funzionari entrati 20/30 anni fa che non hanno alcuna intenzione di smammare. Insomma come sempre ci sono troppi vecchi e sempre al posto sbagliato, il che è un classico tutto italiano. Peccato perchè certe applicazioni tecnologiche potrebbero essere utili ed anche profittevoli. Qualche esempio c’è come il tribunale di mantova (mi pare) che con un progetto di digitalizzazione in partnership con Adobe ha snellito l’iter-processuale e ridotto quelle montagne di faldoni che ha, questo impatta positivamente sui tempi della giustizia e sui costi. Ma ci sarebbero mille cose da fare: banche dati comunali, database regionali e provinciali, un catasto aggiornato utilizzando i dati satellitari e i rilevamenti cartografici, sistemi GPS per monitorare mezzi pubblici e ferrovie…. insomma dalla tecnologia potrebbe venire un grande aiuto al paese, ma ovviamente chi proviene da un’ altra epoca non riesce a capire questo, anzi a molti la cosa disturba parecchio, perchè impedirebbe a molti di fare i furbi quando fregare il prossimo è una delle cose che agli italiani riesce meglio dal 300 AC e questo succede Indipendentemente dalle baggianate di destra e sinistra e dei tifosi che le sostengono.
        Dei politici non mi stupisco, molti non ne capiscono gran che di temi ben più gravi, figuriamoci dell’ambito meramente organizzativo per altro quei pochi interessati sono messi in minoranza dai rispettivi schieramenti. La risposta di Vendola non la considero: per quel che ne so una segreteria di un presidente regionale fra l’altro “capo” di un partito che attira molti “hacktivisti” (lasciatemi passare il termine) brulica sicuramente di addetti e consiglieri che potrebbero aver redatto in tutto o in parte la suddetta risposta.
        Non prendete troppo sul serio tutto quello che leggete.

  18. wikileaks

    Ci vorrebbe un wikileaks per svelare cosa ci sta sotto l’accordo firmato con M$ : perchè in Italia ci sono altri centri di ricerca finanziati da Microsoft , ma da quel che mi risulta , non c’è un ca**o di “nostro” là dentro e quel che esce ( ricerche , brevetti , studi ) è di proprietà di Microsoft.
    Non bastano RAI , Mediaset , La repubblica … a dare soldi ( e supporto ) a Microsoft … ci mancava solo Vendola che svende un’intera regione alla Micorsoft.

  19. Luca

    Ma qualcuno ha realmente pensato che molto probabilmente, il problema principale di Vendola, al momento, non è ( ! ) stare a sentire gli attivisti del Free-Software ma preoccuparsi di creare un alternativa al governo italiano che sta esplodendo ?
    e noi che facciamo ? in una situazione di crisi…ci preoccupiamo che Vendola non abbiamo scelto L’open-source per la puglia…ma stiamo scherzando ?
    un pò di serietà e meno estremismo con i “para-occhi” cari signori e ragazzini

    • Giuseppe

      Dovremmo pensare anche al contesto: questo è pollycoke non un blog di sinistra e libertà, ci sono altri spazi per parlare di cosa va fatto (o andrebbe fatto) secondo le varie correnti politiche per il paese. Certo capisco lo stupore di molti in merito alla vicenda: di solito si tende a credere ad una sinistra più liberal…
      Purtroppo gli stereotipi sono duri a morire.

    • Alessio

      Un po’ di serieta’ da parte tua invece. Vuoi eliminare Berlusconi e accetti uno che si comporta uguale. Perche’ fare tutti i discorsi sui monopoli, sul mercato cattivo, sui cinesi competitivi etc. e poi accordarsi con Microsoft e’ roba da Bananas.
      Il problema non e’ la singola azione, ma cio’ che ci fa capire di Vendola. E quello che sto capendo mi sembra molto poco alternativo a B.

  20. Frafra

    Open Source, licenziato dalla Giunta lo Schema di Legge (2 dicembre, sito della regione puglia)
    “Come annunciato nei giorni scorsi, la Giunta Regionale, nell’ultima seduta, ha licenziato lo Schema di Legge relativo alle “Norme in materia di pluralismo informatico, nell’adozione e la diffusione del Free Libre Open Source Software e Open Hardware e nella portabilità dei documenti nella Pubblica Amministrazione Regionale e Locale”.
    Con questo provvedimento la Giunta avvia con decisione la riconversione della Pubblica Amministrazione regionale e locale verso il cosiddetto Open Source e cioè il software non assoggettato a licenze commerciali ed aperto allo sviluppo collettivo.
    Lo Schema di Legge sarà portato all’attenzione del partenariato socio-economico e dell’associazionismo impegnato nella promozione del software libero nella Pubblica Amministrazione.”

    • Frafra

      Maggiori informazioni sullo schema di legge appena approvato col nome di “Norme in materia di pluralismo informatico, nell’adozione e la diffusione del Free Libre Open Source Software e Open Hardware e nella portabilità dei documenti nella Pubblica Amministrazione Regionale e Locale”:
      http://www.nichivendola.it/sito/mcc/informazione/la-puglia-per-lopen-source.html
      http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&id=9386&opz=printpdf

        • Frafra

          Anch’io condivido il tuo sentimento. Sono contento che una regione si muova in questo senso, anche se ci sono le critiche sull’accordo con Microsoft (che ad ora non è di tipo economico, ma è più un atto di indirizzo: se qualcuno è stato attivo in politica sa meglio di me che le “schifezze” si mettono in questi documenti, e non negli specifici provvedimenti).
          Mi suona strano sentir criticare una regione che fa queste iniziative e si confronta col mondo del software libero (il cui presidente non è un dinosauro informatico e capisce l’importanza di Wikileaks) quando si tace su (purtroppo) tante altre regioni e realtà nazionali/locali dove non esiste nemmeno una discussione in merito e si preferisce buttare soldi pubblici su soluzioni esclusivamente proprietarie.

          • GNAM

            No. Il “prendere in considerazione il problema” non mi basta piu’.
            E’ il momento di passare all’opensource senza esistare.
            Io me lo sono letto (velocemente) lo “schema di legge”
            Mi sembrano pagine vuote!
            L’unico vincolo mi sembra quello dei formati aperti.
            Non è certo poco, ma non può bastarci.

          • Frafra

            In questo caso di più del mero “prendere in considerazione”. Lo “schema di legge” non ha dei vincoli stretti, è più un atto di indirizzo come ho già detto. Il documento realmente interessante sarà la legge regionale che ne nascerà.
            Personalmente se dovessi fare una lista delle priorità nella p.a. metterei al primo posto i formati aperti, quindi bene che venga dato particolare rilievo a questa parte.

          • Alessio

            Mi permetterai il dubbio su Vendola se lo vedo andare in direzioni opposte e dire che va tutto bene, no?
            Ma poi, lo hai letto il protocollo? Si parla di Microsoft, innovazione, trasferimenti di conoscenza alle PMI… a me sembra sentir parlare i Berlusconiani: tutto fumo, solo fumo, e molta ignoranza.

  21. LorenzoC

    Io mi domando e chiedo: non si puo’ usare MS Office perche’ un giorno MS potrebbe aumentare il costo della licenza di 100 volte oppure smettere di distribuirlo quindi la PA si assume un rischio col softeare “proprietario”. Invece usando OpenOffice che e’ di Oracle il rischio che Oracle smetta di svilupparlo non esiste e se anche fosse, la PA puo’ sempre prendere i sorgenti e svilupparlo per conto suo. Eeehhh.. secondo me qui si tratta del fatto che non riuscite a fare 2+2. Per la PA avere come interlocutore MS piuttosto che il “software libero” e’ MOLTO MEGLIO. E vale lo stesso per qualasiasi azienda.

    • nomenomen

      Il software libero funziona. Ultimamente alcune società hanno sviluppato modelli di business che permettono loro di fare soldi attraverso il supporto ai client. Te lo installano, te lo aggiornano e ti dicono che fare quando c’è un problema. Non c’è un problema di interlocuzione col sw libero, anzi.
      Il problema è la scelta: Mi serve un software: il TCO del software libero è x, quello del software chiuso è y. Se x < y scelgo il prodotto open altrimenti scelgo l'altro. Un amministratore (ma anche un utente finale) non si cura del modello di business ma del costo (a parità di funzionalità).
      Però per scegliere bisogna conoscere tutte le alternative. E questo mi sembra il caso pugliese.

    • Skarn

      Era un po’ che non ti si vedeva, e mi pareva strano che non comparissi in una discussione simile, che era terreno ideale per le tue trollate.
      Francamente credo che se OpenOffice venisse portato avanti da un consorzio di PA, o magari da una collaborazione internazionale di portata europea, continuerebbe a costare meno di MS Office.
      Sai che è quello che vogliono fare per Symbian?
      Il fatto di portare avanti symbian mi lascia dubbiosissimo, ma potrebbe essere un terreno di prova interessante per le capacità dell’UE di sostenere un simile modello di sviluppo.

      • LorenzoC

        Eh si, il fallimento del “software libero” e’ terreno ideale per le mie trollate. Patetico.

    • Giuseppe

      Forse il problema primario è che non c’è un “unità” informatica interna nella Pubblica Amministrazione e questo complica fortemente le cose sia nell’adozione degli standard sia nel fatidico processo di informatizzazione che va avanti con scarsi risultati da lungo tempo. Poi l’open ed il closed per quello che mi riguarda possono convivere, ma senza direttive sull’implementazione… la vedo molto dura.

    • Stefano Derricchi

      Boh. Non mi convince. Prima firma con microsoft, e POI dice “viva l’opensource, alè, alè, alè!”
      E chi cominciava a nutrire qualche dubbio ci ripensa… ma se sostituissimo in questa situazione le parole “Vendola” e “Regione Puglia” con “Moratti” e “Comune di Milano”… la reazione sarebbe stata ESATTAMENTE la stessa?
      Io ne dubito.
      Per come la vedo io:
      0) Chi guarda più TV usa meno (o per niente) internet. E viceversa.
      1) B. ha le televisioni. i suoi oppositori no.
      2) A diretta conseguenza del punto 1) gli oppositori devono puntare la loro campagna ideologico-culturale su Internet.
      1+2) a effetto “cane che si morde la coda” B. detesta internet, e se potesse la chiuderebbe. Di certo non punterà sulla rete e il suo sviluppo con vera convinzione (tanto ha le TV… in )
      3) Conseguenza/concausa dei punti precedenti, l’internauta (quello che dedica alla rete una parte non marginalissima della propria vita, dedicandola a informarsi davvero, non quello che legge la posta, il giornale, rivede i gol su youtube, aggiorna il profilo facebook e basta) è di sinistra e anti-B.
      4) lo “zoccolo duro” della rete, quello che fa un certo opinion-making è pro-opensource e anti-microsoft. Per ragioni tecniche, sociopolitiche, di diffidenza (ve lo ricordate tutti il palladium?) o per partito preso.
      5) per accattivarti lo zoccolo duro della rete, e quindi i loro voti, devi essere pro-opensource.
      6) Un centro di ricerca tecnologica fa sempre comodo. Son posti di lavoro e istruzione qualificata nell’area da te amministrata, signor politico! E queste cose portan voti. Ma costan soldi.
      7) Microsoft ha i soldi. E a caval donato non si guarda in bocca (anche se qualcuno 2 millenni e mezzo fa usava un altro proverbio che diceva “timeo danaos….”)

      • Stefano Derricchi

        (non ho finito)
        8) Microsoft odia l’opensource. punto e basta. Inutile girarci attorno. E’ contrario al suo modello di business. Non può applicarlo, distruggerebbe quel qualcosa che le ha permesso di diventare il colosso che è (non tanto per le quote di mercato, non è certo l’1% dei linari incalliti che le fa ombra. È la sua posizione di “steering” dello sviluppo tecnologico ad essere seriamente compromessa!) . E di conseguenza lo combatte con convinzione.
        9) A seguito del punto 8), il politico che vuole il centro di ricerca sponsorizzato da microsoft non può mica sostenere apertamente (e concretamente) l’opensource. Ma questo vorrebbe dire perdere i voti dello zoccolo duro della rete.
        10) Visti i punti da 6) a 9), come si fa a salvare capre e cavoli? soluzione: prima si firma l’accordo con microsoft, poi si installa openoffice in qualche computer della locale amministrazione, e si pubblicizza la cosa sui blog del partito, dicendo “viva l’opensource, alé alé alé!”
        Visto il punto 10) la domanda è: riuscirà il nostro politico a salvare capra e cavolo? Se è un signore della mano mancina, perché? perché no? Se è una signora dell’altra mano, perché? o perché no?

  22. GNAM

    Purtroppo ci sono temi piu’ importanti dell’opensource.
    Fa piacere che Vendola, dopo aver firmato un accordo con Microsoft, il giorno dopo sia capace di diventare 100% opensorcio, tuttavia rimane ancora antinucleare.
    Questo lo rende invotabile.

    • Skarn

      A parte il fatto che un commento del genere è quasi un invito al flame, non credo che l’essere antinucleare sia una pregiudiziale forte.
      Il nucleare è una cosa magnifica sul breve termine, ma su un tempo abbastanza lungo tutte le forme di energia non rinnovabile sono destinate a diventare quasi irrilevanti.
      Francamente fra il no al nucleare, e la falsa promessa nucleare di questo governo, prendo il no sincero…
      Questi dicono si al nucleare, con accordi che prevedono l’acquisto dal 2020 di centrali tecnologicamente superate che probabilmente faranno costruire ad impregilo (quella dell’ospedale dell’aquila e dei rifiuti di napoli).
      Il nucleare se si vuol fare si deve fare subito, se no tanto vale risparmiarsi tanta propaganda e dire di no, se dobbiamo stare alla canna del gas per altri 10 anni allora aspettiamo la maturazione delle rinnovabili…

    • nomenomen

      Se comprendo bene stai dicendo che Vendola, il giorno dopo aver ricevuto le critiche mossegli dal Partito Pirata, è diventato open source al 100%.
      Cioè ci rendiamo conto che Vendola non si è sottratto a una discussione con un movimento che numericamente, tra i suoi elettori, vale pochissimo?! Secondo me invece è ancora più votabile di ieri perchè dimostra di voler ascoltare tutti, anche gente che, dal mero punto di vista elettorale, incide poco e niente. Non è poco.
      Riguardo al nesso tra os e nucleare….. mah!

    • Stefano Derricchi

      No.
      Oracle OpenOffice 3.3 è Sun Staroffice, cioè openoffice con qualche plugin chiuso e l’assistenza. A pagamento.
      OpenOffice.org è il fratello solo open, senza assistenza e non a pagamento, ma sempre controllato da Oracle.
      LibreOffice è il fork di openoffice.org della Document Foundation. Open e free,

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