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Su Xfce 4.8 e l'utilità dei progetti "minori"

Stamattina un post di Patrizio ci ha avvisati del fatto che è stata rilasciata la versione 4.8 di Xfce.
Per chi non lo conoscesse, si tratta di un progetto ormai maturo, nato per creare un’alternativa leggera a Desktop Environment come GNOME e KDE; specialmente mirato ad utenti GNOME, in quanto le librerie alla base sono le stesse GTK+ e solitamente le stesse applicazioni chiave, tanto che Xfce è stato spesso percepito (non sempre a ragione) come una versione leggera di GNOME.
Nel suo aggiornamento, Patrizio mi propone di scrivere le mie impressioni su questa nuova versione. Io faccio di più: nonostante non nutra più particolare interesse per Xfce, voglio dedicare all’argomento “progetti minori” un paio di riflessioni.
Sono concetti simili a quelli che già ho espresso parlando di distribuzioni minori, dunque se siete particolarmente suscettibili al tema “salvaguardiamo le biodiversità” …vi consiglio di leggere oltre :P

Progetti “minori”

Il virgolettato è sempre d’obbligo. Tutti noi lo sappiamo benissimo, ma per amore di chiarezza lo esplicito: mi riferisco a quel tipo di progetti che nascono per puro piacere di sperimentazione o studio, o più spesso per riempire una nicchia d’utenza creata da esigenze non soddisfatte (anche solo temporaneamente) da progetti che riscuotono un certo successo, e che raramente prevedono di uscire o discostarsi da quella nicchia così chirurgicamente ben definita.
Certo, potremmo dire che Linux stesso rientra in questa definizione, ma siccome non ragioniamo in binario (beh, non tutti almeno) e siamo provvisti di senso della prospettiva… beh, troveremo conveniente fare qualche esempio.
Distribuzioni abbastanza note che idealmente raggruppo in questo genere potrebbero essere le stupende Arch, Sabayon o tante altre che hanno un seguito anche molto forte (amici arcieri, se dovete azzannarmi al collo facciamo almeno un po’ di petting prima: leggete oltre) ma che si rivolgono quasi per statuto ad un pubblico ben definito e ristretto, direi di alternativa all’alternativa. Applicazioni minori sono invece tutti o quasi i progetti nati per creare versioni “più leggere di” qualsiasi cosa.

Diritto di esistere

Ovviamente qualunque progetto, a prescindere dal suo scopo, dalle sue dimensioni o dal suo bacino d’utenza, ha tutto il diritto di esistere. Non solo, diremmo che ha quasi il dovere di esistere, dal momento che in molti casi il carattere sperimentale di ogni soluzione al “prurito da sviluppatore” ha aiutato a venire fuori con idee interessanti. Nel caso di Xfce abbiamo assistito alla crescita, relativamente rapida, di un intero DE molto leggero e che per molto tempo è stato indicato come desktop preferito da installare nel caso di costrizione ad utilizzare computer datati o poco potenti.

Sempre a proposito di Xfce, vale la pena ricordare lo straordinario successo del suo file manager, Thunar, creato qualche anno fa in tempi strettissimi e in breve diventato talmente tanto discusso ed elogiato per la sua semplicità razionale e per la sua velocità, da essere addirittura preso come spunto per le ultime versioni di Nautilus, il fratello maggiore che si occupa della gestione dei file in GNOME e che ha giovato delle innovazioni ispirate da Thunar1.
Ovviamente però il caso della leggerezza di Xfce o della snellezza di Thunar non sono la norma, e quasi sempre le soluzioni nate in seno a questi progetti minori sono destinati a restare confinati all’interno del progetto. Per tutta una serie di motivi.

Diritto di estinguersi

Uno dei principali punti deboli di questi progetti è in genere la scarsezza di risorse. Questo a volte può portare ad escogitare originali soluzioni, ma più di frequente costringe ad accontentarsi di ripieghi a bassa manutenzione o al riutilizzo di componenti realizzate all’interno di altri progetti e dunque con altre linee guida o presupposti. In Xfce, l’utilizzo diffuso di applicazioni scritte per GNOME spesso influisce negativamente sulla coerenza dell’esperienza d’uso, e quasi sempre rende vana ogni pretesa di leggerezza, visto che sono parecchie le applicazioni scritte per GNOME che avviano servizi o richiedono librerie e dipendenze non certo leggere.
Da qualche tempo, viene infatti sconsigliato Xfce a chi cerca un desktop snello, portando come motivazioni proprio il fatto che ormai i distributori di Xfce utilizzano o invogliano ad utilizzare troppe parti di GNOME. In questo momento chi volesse provare un desktop più leggero sarebbe indirizzato verso LXDE… almeno finché LXDE non crescerà in funzionalità offerte e diventerà anche esso troppo pesante, e così via.
Altro punto critico è la mancanza di influenza sull’intero ecosistema del software libero. In un mondo ideale, freedesktop sarebbe un luogo franco per proporre la condivisione di specifiche e standard; nella realtà, non sono rare le incomprensioni tra gli sviluppatori dei due desktop maggiori, GNOME e KDE, e a parte questo, gran parte delle tecnologie che troviamo nelle nostre distribuzioni, deve fare i conti con le selezioni adottate dai principali distributori, che quasi sempre sviluppano per GNOME, anche se  in maniera poco coordinata.
Nella migliore delle ipotesi poi, una volta trovata una soluzione brillante, risolto un particolare problema o soddisfatta una particolare nicchia, il progetto dovrà pur evolversi, e qui sta ancora un altro problema. Duplice. Da una parte ci sono progetti che una volta raggiunta una certa popolarità iniziano a perdere di vista le ragioni che ne hanno decretato il successo; dall’altra, quelli che rimangono cristallizzati nella forma originaria. Nessuna delle due è una strategia perdente o vincente a priori, ma – come si è visto – la ricerca di maggiori funzionalità pur nella scarsezza di risorse interne, e l’adeguamento alle nuove tecnologie imposte da GNOME ha portato Xfce a perdere le caratteristiche di desktop leggero.

Conclusioni

Probabilmente questa sarà un po’ dura da mandare giù, per i fan di tutti i progetti minori. In verità però l’unico reale motivo per cui spero che ci sia sempre l’Xfce del giorno, è che serva come campo di sperimentazione ludica e ci dia la misura di quanto si potrebbe teoricamente ripetere all’infinito la ricerca del progetto più alternativo del tuo e che nessuno usa (e ci sarà un motivo).
Nasceranno sempre nuovi Xfce o affini, per accontentare chi non è soddisfatto di questo o quel progetto che raccoglie il 90% dei consensi. Credo sia insito nella natura umana l’istinto insoddisfatto a differenziarsi. Forse però il punto è capire fin quanto ci si può spingere in questa ricerca, spesso solo apparente, e quanto invece sia più razionale concentrarsi a migliorare quel che si ha già; e a raggiungere “massa critica” invece che disperdersi in alternative al ribasso.
Dopo tutto, chi usa GNOME o qualsiasi altro progetto “maggiore” nel panorama del software libero, non lo fa forse scegliendo già un’alternativa?

Note all'articolo

  1. Ma “si può dare di più” (cit) ed Elementary sarebbe una ispirazione che tutti vorremmo fosse presa a modello []

61 commenti

  1. Paglia

    Ciao felipe, secondo te Gnome com’è da considerare?
    Oggi mi sono fatto un giretto su gnome live, oltissimo software sono stati lasciati alla deriva in quanto sviluppati da volontari e quando non ci sono più. Pluff, il software muore.
    Penso che distro come Ubuntu, forse solo Ubuntu, dovrebbero staccarsi da Gnome e sviluppare qualcosa di indipendente non potendo considerare, secondo me, Gnome&co progetti con un futuro certo oltre a tempi certi.

  2. salvatore

    Io sono fiducioso ancora in Xfce. Però vorrei vedere cosa combinerà con le gtk 3 in Xfce 5! Ciò che mi piace di Xfce è sia la sua velocità che la sua… velocità di creazione. Con Xfce 4.8 c’è già qualcosinainaina di riscritto,e non è da poco se guardo altri progetti.

  3. GNAM

    > Credo sia insito nella natura umana l’istinto insoddisfatto a differenziarsi. Forse però il punto è capire fin quanto ci si può spingere in questa ricerca, spesso solo apparente, e quanto invece sia più razionale concentrarsi a migliorare quel che si ha già; e a raggiungere “massa critica” invece che disperdersi in alternative al ribasso.
    Anche Felipe lo ha capito!
    Applichiamo il concetto alle distro: perché GNU/Linux possa imporsi, deve rimanere solo OpenSUSE, tutte le altre devono morire. Fortunatamente penso che presto avverrà questo, per selezione naturale.

    • aemme

      Caro GNAM, le tue idee mi piacciono.
      Sto lavorando anche io ad una distro, la LCLinux, che dovrebbe essere in grado di assorbire tutte le altre distro. È un “progetto per il perfezionamento”, e tu puoi farne parte insieme alla nostra organizzazione. Insieme risparmieremo all’uomo inutili sofferenze: finalmente Linux sarà una cosa sola.
      Distinti saluti,
      Gendo Ikari
      [cit.]

      • Marco

        W gli angeli :D
        Flame a parte per la citazione (son un evangeliano della prima ora :D) quello che dici è un estremizzazione di quello che però penso accadrà nel lungo periodo ovvero una standardizzazione con la nascita di poche distro.

  4. Helios

    Sono d’accordo con i concetti di “diritto di esistere” e “diritto ad estinguersi”. esistere fa bene perché stimola la creatività e nascono idee interessanti, ma poi bisogna comunque andare sul concreto. Una cosa bella e fatta bene piuttosto che tante che non vanno da nessuna parte (e non riescono realmente a competere con Winzozz).
    Però anche questa visione ha i suoi limiti, prendiamo per esempio quello che sta succedendo a Ubuntu. Quanti si “tappano il naso” perché comunque è Linux?
    Non ha uno scopo il mio commento, giusto un paio di esempi :) bravo felipe.

    • Coniglio

      Però anche questa visione ha i suoi limiti, prendiamo per esempio quello che sta succedendo a Ubuntu. Quanti si “tappano il naso” perché comunque è Linux?

      Tanti. Si chiama omologazione, purtroppo Canonical ha come obbiettivo portare Gnu/Linux in ogni casa, e non importa se Ubuntu One non sia completamente open, basta che la gente usi linux… Ora a quel punto, tutte le parole spesse per il free software e tant’altro vanno a finire nel cesso… triste ma è cosi. Il problema è fare in modo che lo riconoscano. Voglio dire, io sono un cazzone e se me lo dici non farò fatica a riconoscerlo. Canonical però continuerà con la solita storia del significato di Ubuntu, ed è qui la fregatura.

      • Paglia

        Ma vieni via su. L’unica parte non open di Ubuntu One è lato server, non pretenderai mica che ti diano in poche parole libero accesso ai loro server?

        • Coniglio

          vediamo ti faccio una semplice domanda, il progetto Ubuntu One, per intero, è o non è open?
          PS: Owncloud ti dà anche la parte server, non solo il client.

          • Mattia

            @Coniglio:
            Quale sarebbe il problema? Canonical vende o distribuisce il software della parte server di Ubuntu One? No, quindi perché dovrebbe fornire il sorgente? Neanche la GPL lo costringerebbe a farlo. Allora, dov’è il problema? Non vedo alcuna differenza tra il codice sorgente che sta alla base del servizio di Ubuntu One e quello che gestisce il comportamento lato server di un qualunque sito web. O verresti reclamare anche il codice php (o quello che è) con cui sono gestiti i siti web di Ubuntu/Mandriva/Novell/RedHat ecc per coerenza con un (malinteso) concetto di software libero?

        • Coniglio

          sì! ti avevo mandato un messaggio in privato al tuo account di Lauchpad, perché anch’io avevo links da consigliarti ma non volevo spammare. :D
          Se non ti è arrivato niente te lo rimando!

  5. Coniglio

    Mah.. sinceramente stavi andando decentemente fino alla fine in cui hai detto questo:

    Nasceranno sempre nuovi Xfce o affini, per accontentare chi non è soddisfatto di questo o quel progetto che raccoglie il 90% dei consensi. Credo sia insito nella natura umana l’istinto insoddisfatto a differenziarsi. Forse però il punto è capire fin quanto ci si può spingere in questa ricerca, spesso solo apparente, e quanto invece sia più razionale concentrarsi a migliorare quel che si ha già; e a raggiungere “massa critica” invece che disperdersi in alternative al ribasso.
    Dopo tutto, chi usa GNOME o qualsiasi altro progetto “maggiore” nel panorama del software libero, non lo fa forse scegliendo già un’alternativa?

    Per quanto riguarda l’indole umana, mi sembra un po’ esagerato parlare di XFCE come un desktop che gli uomini usano per differenziarsi, il richiamo antropologico non ci sta. Per esperienza personale posso dire che openbox su un netbook fa la differenza, e di tanto. E lo stesso vale per XFCE, che è meno pesante (anche se consigliano o porta con se qualche applicazione gnome).
    Per quanto riguarda la “massa critica” da raggiungere, sono di parte, credo che più che puntare alla massa bisogni puntare alle scuole e ai servizi pubblci, a tutto quello che ci arriva e ci dovrebbe arrivare senza dover accettare licenze. Poi a casa sua ognuno usa il SO che vuole, ma non mi dilungo su questo perché ho già linkato molte volte post sul mio blog che parlano della differenza di portare linux a casa della gente (come un evangelizzatore) a portare linux nei posti giusti.
    Infine, quando dici che Gnome è già di per se un’alternativa, credo che entri – in un certo senso – in contraddizione. Se proprio si vuole arrivare alla “massa critica” bisogna smettere di proporre Gnu/Linux come una alternativa a windows o MacOSX. Bisogna, anzi, non nominare neanche questi sistemi o dargli meno importanza, perché tanto rappresentano software closed, e come tale destinato a morire in un futuro (quanto tempo ancora non lo so).
    Io credo che tutto il post è fatto in modo di screditare un tantino XFCE, e i progetti minori. Hai cercato di spiegare perché XFCE ormai non è cosi valido come alternativa leggera a gnome (Esempio: “la ricerca di maggiori funzionalità pur nella scarsezza di risorse interne, e l’adeguamento alle nuove tecnologie imposte da GNOME ha portato Xfce a perdere le caratteristiche di desktop leggero.“). Dopodiché, nella conclusione, hai toccato il cliché: parlando di XFCE o progetti minori come “[…]la ricerca del progetto più alternativo del tuo e che nessuno usa (e ci sarà un motivo).
    Ovviamente questa è la tua opinione, non la sto discutendo, però metto veramente in dubbio che XFCE non sia più un desktop leggero. Credo sia ancora utile, così come openbox e tanti altri progetti, che personalmente non uso perché voglio sentirmi alternativo. E credo che i progetti minori siano una dimostrazione della filosofia del software libero. Quante persone lo usino non mi interessa, fare leva sulla quantità è l’errore peggiore che può fare il software libero. Infatti perfino Stallman pensa che la qualità sia del messaggio sia del software debba essere la priorità.

  6. Hyu

    Xfce è un grande pezzo di software, bello, elegante e leggero. Per un desktop gtk installo e consiglio sempre xfce. Lo dice anche il detto “xfce è il desktop più bello che c’è!”
    Il software di terze parti necessario a completare xfce è di terze parti anche rispetto a gnome (openoffice, firefox e gimp in sostanza) quindi non vedo il problema.
    Davvero, non ho mai capito perché la gente usa gnome invece di xfce, che fa praticamente le stesse cose con metà delle risorse e in metà del tempo.

  7. GNAM

    > Credo sia insito nella natura umana l’istinto insoddisfatto a differenziarsi. Forse però il punto è capire fin quanto ci si può spingere in questa ricerca, spesso solo apparente, e quanto invece sia più razionale concentrarsi a migliorare quel che si ha già; e a raggiungere “massa critica” invece che disperdersi in alternative al ribasso.
    Applichiamo il concetto ai fork… cari amici di LIBREOFFICE, era proprio necessario?

    • Coniglio

      oh no! altrimenti ti tocca applicarlo a Unity e possiamo dire: “caro Shuttleworth, perché non hai aiutato a migliorare Gnome?” :D

    • Nedanfor

      Sì, perché tanta gente non voleva scrivere codice libero e dare licenza ad Oracle di venderlo come proprietario. Se tutto va bene vedremo sperimentazioni e miglioramenti che non avranno controparte, tutto ciò continuando ad includere ogni miglioramento fatto da OpenOffice.org. In sostanza potrà solamente essere migliore della controparte e garantirà agli utenti lo sviluppo del software anche se Oracle decidesse di sopprimerlo brutalmente. Ovviamente, essendo OpenOffice.org un progetto molto importante e molto diffuso (e con moltissime righe di codice), questo si è reso necessario: sarebbe impossibile organizzare le risorse e continuare lo sviluppo normalmente se Oracle abbandonasse il progetto dal giorno alla notte… senza una fondazione che coordini il tutto. Nascerebbero centinaia di fork senza le risorse necessarie e ci vorrebbe molto tempo per trovare una coordinazione.
      PS. Se già riuscissero a tirar fuori un LibreOffice *identico* a OpenOffice ma senza Java per me sarebbe già un gran miglioramento :)

  8. Marco

    Non uso Xfce da molto tempo, proprio perché non mi pareva più leggero come un tempo… sulla necessità di progetti alternativi, invece, dissento: pur ritenendo utile il raggiungimento di una massa critica, infatti, potrei ritenermi non soddisfatto dalla piega che prende un progetto e, pertanto, vorrei essere sempre libero di avere un’alternativa.
    Del resto sono stato un soddisfatto utilizzatore di KDE, fino a quando non è arrivato KDE4, che non mi è piaciuto più. Sono quindi tornato a Gnome, ma spesso e volentieri LXDE, che spero non perda di leggerezza come xfce, e se c’è un alternativa sono sempre ben lieto di provarla.

    • drake762001

      A dire il vero xfce e’ leggero come lo era sempre (parlo fino alla 4.6, la 4.8 non l’ho provata ancora), e’ chi lo distribuisce che solitamente ci mette dentro tanto di quelle schifezze da renderlo esoso (esoso forse è esagerato, diciamo simile a gnome come consumo risorse), xubuntu in primis. Una volta l’ho provato su una distro che lo ha lasciato abbastanza pulito (mi pare fosse crunchbang statler versione xfce) e apriti cielo! Viaggiava come ho visto fare solo a lxde!

    • salvatore

      Qui ci sono dei miti da sfatare. Tra l’altro,su Xubuntu tutti quei pezzi di Gnome non ce li vedo praticamente più. Xfce è davvero veloce. Lo noto quando viaggio su live USB,dove su Gnome ci sono dei leggeri blocchi o comunque rallentamenti,lo noto quando USC consuma un botto di risorse e ci mette molto per operare,mentre su Xubuntu tutto è bello fluido.
      Ora che alcune cosette sono state riscritte e ora che Xfce 5 sarà in gtk 3,sarà roba nuova.

  9. picchiopc

    Sono d’accordo con Coniglio, l’obbiettivo che dobbiamo prefiggerci non è “Una distro GNU/Linux in ogni casa” ma “Il software libero nella PA e nei pc usanti per servizi pubblici!” Francamente che Tizio, Caio e Sempronio usino windows o OSX a me interessa poco, l’importante non è l’omologazione e/o “massa critica” perché quella se vogliamo è già stata raggiunta, ragazzi siamo quasi il 5% dell’utenza desktop mondiale, 7 periferiche su 10 funzionano al primo colpo e l’ottava funge quando si installano i drivers proprietari mentre la nona va con smanettamenti vari o con guide che si trovano nei mille mila forum presenti in rete.
    In 10 anni il principale problema di GNU/Linux, il supporto hardware, è forse arrivato al minimo storico e questo appunto è perché si è raggiunta la “massa critica” e i produttori hardware lo sanno, basti guardare le schede video ATI che fino a meta del decennio scorso uno si poteva sparare mentre ora hai i drivers (closed certo) che fungono decentemente.
    Ovvio che sappiamo benissimo cosa intende Felipe, “il problema della scelta” affligge tutti noi, quando noi scegliamo lo facciamo o per necessità o per consapevolezza della nostra scelta, la prima cosa la si fa quando magari uno ha il pc pieno di virus e si prova ubuntu per la prima volta, la consapevolezza arriva quando ti sei girano tutte le alternative e arrivi alla conclusione che quella cosa è giusta “per te”.
    Ecco vorrei sottolineare la soggettività del post (sacrosanta nel proprio blog) che ad alcuni può dare fastidio ma che può forviare il lettore.

    • drake762001

      Quoto in pieno sia picchipc che Coniglio, non è importante avere linux in ogni casa” ma che ci sia software LIBERO nelle PA e servizi pubblici (in primis le scuole).

    • telperion

      Non saprei, a me cosa usano PA e servizi pubblici, è totalmente indifferente.
      Mi interessa molto invece, che PA e servizi pubblici siano EFFICIENTI, e penso che il so, nel NOSTRO paese incida pressochè ZERO su detta efficienza …
      Linux deve invece essere un possibilità di scelta, per privati e aziende, che a fronte della valutazione costi/benefici, valuteranno singolarmente quale è la scelta migliore per essi.
      La stessa cosa vale per distribuzioni, de, vm e quant’altro.
      Ad ognuno il suo.
      Tutto il resto … è noia.
      ;)

      • picchiopc

        A me interessa, perché devo pagare più tasse quando ci sono alternative libere e gratuite ?
        Perché i mie figli a scuola devono cresce dipendenti da software microsoft ? e non da software libero ?
        È una questione etica ed economica, certo voglio anche io che la PA e i vari servizi pubblici siano efficienti ma mi piacerebbe che usassero software libero perché usando software closed la PA (ovvero lo stato) si rende dipendente (e a sua volta rende noi dipendenti) da software proprietario!
        Poi dicono che la pirateria è un problema, lo è perché lo stato ci obbliga ad usare software proprietario a pagamento.
        Quindi Linux deve essere si una scelta per i privati e per le aziende ma NON per lo stato, perché esso deve garantire al cittadino la possibilità di scelta e usando software closed non la da.

        • telperion

          Discorso solo ideologico e basta.
          La quantità di tasse non dipende da so usati, ma da ben altro e lo sai.
          In una PA sconquassata, i soldi risparmiati in licenze finirebbero in consulenze manutenzione varie&eventuali.
          Il so che usi è indifferente, COME lo usi, quello si che fa la differenza.
          Una PA arretrata, resterebbe tale anche con solaris e OracleDB.
          Se i tuoi figli a scuola vedono un pc, puoi già gridare al miracolo.
          Insomma un so non risolve i problemi di un paese MALATO, in declino, in cui paraculismo nepotismo e fancazzismo regnano sovrani.
          Smettiamola di prenderci in giro.

          • picchiopc

            Non ho mai detto che cambiare OS risolva il problema di questo paese, ma sarebbe già un passo avanti.
            Il mio discorso era ideologico ma esistono varie direttive in merito all’adozione del software libero: http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_di_casi_di_adozione_di_software_libero
            Quindi anche in parlamento esiste qualcuno che pensa col cervello.
            ” i soldi risparmiati in licenze finirebbero in consulenze manutenzione varie&eventuali.”
            Ma se le manutenzioni fanno il loro lavoro ben vengano se servono a rendere più efficiente la PA e lo stato. Pensa a quanto si spende ogni 6 mesi per ripulire i pc della PA dai virus e altre porcate varie ?
            Perché lo sai anche tu che i dipendenti non esitano a cazzeggiare un po al lavoro, per non parlare dei pornazzi che puntualmente vengono scaricati (anche se il fenomeno è in diminuzione visto che la banda larga si sta diffondendo sempre di più).
            “Se i tuoi figli a scuola vedono un pc, puoi già gridare al miracolo.”
            Allora io da studente Palermitano posso gridare al miracolo? Alle elementari avevamo una ventina di pc con win 95, alle medie una centinaio con win98, al liceo 150 pc in centrale e 50 in succursale con winXP, dei 50 in succursale sono riuscito a farci installare Ubuntu su 25 di essi e gli studenti (che essendo più giovani dei dipendenti statali magari hanno un tasso di apprendimento maggiore) dopo le prime difficoltà si sono subito adattati ad OpenOffice e all’interfaccia di Gnome.
            A scuola i pc ci sono, sono poco sfruttati per lezioni ma ci sono e puoi trovare sempre più professori aperti a soluzioni libere. E ti parlo di scuole pubbliche normali del SUD, di periferia manco di centro città.
            Concludendo, non dico che il software libero sia una panacea per curare ogni male, è il paese che è in situazione grave, certo sarebbe di aiuto.

          • drake762001

            Di certo non penso che adottando prodotti sw liberi nelle PA risolva i loro problemi rendendoli modelli di efficienza. Assolutamente no. Penso che le PA dovrebbero utilizzare prodotti liberi per una questione di trasparenza, una PA non può farsi vincolare da un produttore. Supponi (per assurdo) che i nostri dati vengona archiviati in un db proprietario e tra qualche hanno la sw house decide di non fornire ne le specifiche ne sviluppare ulteriormente il software, sarebbe un disastro. Te lo dico perché molte aziende sono passate in questo calvario, pensa in una PA. Puopi tenere il software vecchio per un po’, ma alla fine devi aggiornare per stare al passo con i tempi (che in una PA stare al passo significa allinearsi a 10 anni fa :( ). No è una questione etica e morale.
            Che poi la situazione drammatica della PA non migliorera’ grazie a questo e’ un altra cosa, ma qui usciamo dal discorso sw.

          • Coniglio

            Discorso solo ideologico e basta.

            In effetti i soldi che si è risparmiato il comune di bolzano sono ideologici e basta… Ora che ci penso, anche il fatto che i ragazzi che usciranno da scuole come l’istituto Majorana, sapranno usare GNU/Linux e potranno pure scriverlo in un curriculum non conta niente.. già.
            Devo dedurre che non sapevi quanti soldi si fosse risparmiato il comune di Bolzano? Secondo me sei tu che ci sta prendendo in giro.

          • telperion

            Il discorso che fai va nella mia direzione.
            Una PA efficiente, sa valutare *DA SE*, l’opzione più conveniente.
            Tentare in imporre lo stesso modello in altre aree, pensi darebbe gli stessi risultati?
            Bolzano è Italia?
            Mi pare che guardi la pagliuzza nell’occhio e non vedi la trave …
            Bolzano ha problemi di rifiuti?
            Malavita?
            Speculazione edilizia diffusa?
            Corruzione a soglie inaccettabili?
            PA inefficiente?
            Scuole fatiscenti?
            Tribunali ingolfati?
            Chi prende in giro chi?

          • telperion

            Dimenticavo,
            sanità pubblica con debito record?
            Colpa delle licenze?

          • Coniglio

            @Telperion
            A me pare che stai partendo per la tangente. Non vedo cosa c’entri l’adozione di software libero con i problemi di malavita o la Speculazione edilizia diffusa. Nessuno ha detto che portare il software libero in PA potrebbe cambiare il paese e il mondo. Di certo aiuta, a suo modo. Ma, come hai scritto prima, a te cosa usi la PA ti è indifferente.
            Il mio pensiero è che a livello privato, cosa usi una persona o una azienda mi è indifferente, ma a livello amministrativo e pubblico, come cittadino posso esigere che usino FLOSS. Per questioni economiche, di trasparenza e ideologiche. Ben sapendo che non è il software libero che sconfigge la mafia, mi sembra palese.

          • Ufic

            L’Istituto Majorana è a Gela (CL), per anni una delle capitali della mafia.
            Così, per inciso.
            Ps: Oggi una delle capitali dell’antimafia.

  10. Pingback:Tweets that mention Su Xfce 4.8 e l'utilità dei progetti "minori" | pollycoke :) -- Topsy.com

  11. imayoda

    se non sbaglio sono riusciti pure a riscrivere xfce4 senza perl.. mi sembra nel progetto emdebian..
    io personalmente xfce lo adoro

  12. Michele

    Chi considera xfce non lo considero un progetto minore? Ma non scherziamo. LXDE è, per il momento, un progetto minore.
    Slackware con XFCE e vivo felice. KDE4? Troppo “complicato” è più un rompicapo che un desktop.
    Lessi, non ricodo dove, che una “dead line” (che non so cosa significhi ma mi piace tanto) di xfce è di eliminare tutte le parti di gnome non necessarie. In pratica usare le gtk senza il piedone.
    I progetti minori devono esistere, per mettere un po di pepe al c..o ai progetti maggiori e/o concorrenti.
    Un esempio su tutte unity su gnome, la versione 3 era una chimera alla stregua di perl 6, poi, è arrivato unity e gnome ha accellerato!

  13. LorenzoC

    Raramente ho letto un post piu’ insignificate di questo. Il prossimo passaggio e’ farli generare automaticamente da un software-caleidoscopio che mischi parole a caso?

  14. ghedamat

    Non ho ben capito se il senso del post era serio o se in parte lo scopo era trollare :P
    In ogni caso di principio mi trovo abbastanza daccordo..
    Io stesso con gli anni ho abbandonato XFCE proprio per questo suo andare verso Gnome..
    E’ auspicabile che la maggior parte delle energie si concentrino sui progetti principali sacrificando fork forchini e forchettoni vari… Tuttavia e’ evidente che la capacita’ di sforzi di questo tipo, che siano cioe’ fortemente pilotati, e’ in mano solo ad entita’ in grado di dare qualcosa in cambio ( leggi soldi :P ) agli sviluppatori che decidono di sacrificare la loro liberta’ per un fine superiore…
    In altre parole, pur dandoti ragione felipe sul fatto che sarebbe meglio fare cosi’; alla fine il motivo principale per cui apprezzo il free software e’ che proprio questa sua enorme liberta’ che spesso sfocia in insensatezza…
    Credo che si possa dire che la questione e’ tra avere poca scelta ma cose fatte bene, o tanta tanta scelta di cose fatte un po’, passatemi il termine alla rene’ ferretti, a “cazzo di cane”…
    Io di mio, ho scelto il cane…

  15. michelangelog

    Bah!
    xfce c’era da ben prima di gnome, all’inizio mirava a ricreare un esperienza desktop in stile cde io ricordo di averlo usato nell’estate del 96 mentre di gnome fino a inizi del 98 non ne avevo mai sentito parlare.
    Xfce non mira certo a creare uno gnome leggero, ha seguito il suo sviluppo e secondo me oggi è molto usabile, ha pochi sviluppatori ma hanno sempre fatto un ottimo lavoro.

    • drake762001

      Giustissimo. Francamente non condivido questa moda del “i progetti minori dovrebbero chiudere in modo che quelli principali si sviluppino piu’ velocemente. Innanzitutto sono convinto che, se anche xfce dovesse chiudere (spero non succeda mai) dubito che i suoi sviluppatori si metterebbero a lavorare su gnome (o simili). Secondo, o forse piu’ importante, questa miriade di piccoli focolai fanno nascere le buone idee. Ieri per esempio ho scoperto un terminale che si chiama terminator (non quello nei repo di ubuntu, un altro che purtroppo ha lo stesso nome). Il progetto in se non e’ eccezionale ma ha una funzionalità che mi fa sbavare e che nessun altro terminale ha: lo scrolling orizzontale. Per me che lavoro spesso un sqlplus di oracle e’ eccezionale ed impagabile.
      Sono convinto che le idee piu’ geniali e rivoluzionarie vengono dai piccoli progetti. Quando queste vengono assorbite poi da quelli piu’ grandi (o il piccolo progetto supera la massa critica e diventa importante) ecco che abbiamo una vera rivoluzione.

  16. Nedanfor

    I progetti minori dovrebbero valutare se è meglio tentare di lavorare in upstream, forkare o creare da zero. Tutte e tre vie fallibili, però, se si considerasse di più la prima, avremmo meno spreco di risorse. Naturalmente il problema è imputabile sia ai minori, sia ai maggiori: se ho delle politiche upstream folli non posso chiedere che Tizio mi dia una mano. Diciamo che in largo senso vale pure per tutte le derivate: Ubuntu in primis. Un buon passo avanti è la nuova politica dei papercuts (aka “cercate di lavorare in upstream”), vedremo se darà i risultati auspicati.
    PS. Solo io spero che tutte le distro (e soprattutto i DE) sfruttino il più possibile quel magico calderone che si chiama Freedesktop.org? Facendolo risparmierebbero tante tante riscritture :)

  17. STeLE

    ma tu fai petting con lame fruste e bavagli?!
    Altre che… tu provochi ;-)
    secondo me sei intimamente sedotto irrimediabilmente… ma il blog ti lega… e ti ritrovi nelle pratiche sadomaso :-)

  18. PD

    Chiaramente non mi aspetto che un non-programmatore dia un giudizio consistente sulla qualità di un codice, che peraltro non ha mai visto, né che possa definire un progetto “minore” sulla base di criteri razionali.
    Nonostante ciò debbo dire con rammarico che, indipendentemente da ciò che si può pensare di xfce, questo è il solito post superficiale scritto con intenzioni provocatorie, dal momento che non si sono spese nemmeno due righe per parlare delle nuove caratteristiche.

  19. Lorenzo

    Che linux sia un “progetto minore” quando si parla di sistemi operativi è sfuggito a tutti?

  20. TheNoob

    Innanzittutto buongiorno, sono un lettore assiduo di pollycoke e devo dire la verità spesso leggo di “sfuriate” (passatemi il termine) dovute non so se a stress o altro.
    Partiamo dal fatto che per certi versi mi trovo molto in accordo con te, soprattutto quando suggerisci di impegnare gli sforzi nello sviluppo di una sola soluzione ma decente. Però a questo punto ti pongo una domanda, e quale sarebbe la base? Gnome? Kde? Tutte e 2? E no tutte e 2 no!
    La politica microsoft e apple è stata sempre lineare, volete diventare tanti robottini? Sììì, allora siete ben accolti, l’interfaccia che vi propinano è sempre la stessa senza possibilità di cambiare alcun ché (se non andando su discorsi shell per windows, ma anche lì il discorso è quasi inutile sempre explorer.exe c’è alla base…).
    Essere tutti dei robottini al servizio di quello che passa la casa.
    Per anni il grande avversario di microsoft è stata apple, secondo me ultimamente apple stà, di fatto, perdendo terreno la sua interfaccia così costante inizia a “stancare”. Quel menu sempre piazzato in alto, l’obbligo di sviluppare in un certo modo etc etc sono dei limiti anche se il fascino del “fa figo” ancora prevale.
    Attualmente il “fa figo” è la risposta migliore che ti aspetti da un utente apple, il “è comodo, ci sono programmi per qualsiasi cosa” è la risposta che ti aspetti da un utente windows, “è come lo voglio io” è la risposta dell’utente linux.
    E’ vero la grande differenza che ha linux è la sua modularità che può essere costruita individuo per individuo, progetto per progetto ecco perché Xfce & Co hanno diritto di esistere, e secondo me più che di estinguersi di evolversi!
    Andiamo kde forse adesso sta provando “nuove vie”, gnome shell si attende il 3 ma a quanto pare la vera innovazione sarà nella versione 4, cioè si spreca tempo e lavoro per fare delle versioni “intermedie” solo perché una qualsiasi distro (e passatemi il termina), anche se porta il marchio Canonical, sta facendo un fork della propria versione.
    Ma andiamo, quanti anni sono stati persi dietro a gnome 2? E se fosse stato completamente riscritto direttamente il codice del 4 (non dico il 3 perché anche quello sarà una “fase intermedia”) non sarebbe stato meglio?
    In tutto questo le “idee” minori che c’azzeccano? Non possiamo banalizzare il tutto dando la colpa a gente che sviluppa per il piacere di farlo (ebbene sì, lo hai detto te che le usano poche persone, quindi è giusto per piacere di farlo), standardizzare il tutto rende “bigotti” e l’esempio più lampante è apple (solo certi componenti hardware funzionano, girano solo programmi scritti in questo codice…). Se d’altro canto vogliamo standardizzare lasciando un minimo di libertà cadiamo nel caso microsoft, funziona tutto con i driver giusti si mapoi le prestazioni non sono accettabili e allora ecco che si legge “apple è [b]mejo[/b]”.
    L’idea di un unico packager (riassunto) è alla base del concetto di omologazione, anche se a differenza di quello che dici qui esprime un concetto di unificazione e non di distruzione.
    Kool Desktop Enviroment non era una distro minore quando ancora cercavano gente che sviluppasse? Gnome quando è nata cosa era? Si è evoluta grazie ai fondi e alle risorse umane.
    Risorse, eccolo il concetto chiave.
    Investire le risorse non per rendere l’interfaccia più accattivante o mettere il menu sulla barra con unity o fork di openoffice, questo non è investire le risorse, è disperderle, sprecarle!
    Vuoi veramente accativarti la “massa”? Bene inizia a “portare i videogiochi su linux in massa” e non uno o due e senza bisogno di dover far girare wine o playonlinux o script da riga di comando. Cazzo il mercato ludico è l’unico in continua espansione, le stesse console ne sono un esempio si basano su “distro” proprietarie che hanno portato l’utente obsoleto e che ha poca voglia di perder tempo dietro a console e file .conf per far funzionare per un ora quel pc con quel gioco.
    Signori non è xfce o openbox o gnome o kde o etc etc il problema. Il problema è il mercato!
    Avere solo gnome ottimo al 100% non attirerà persone finché linux, in generale, non entrerà nelle case delle persone in maniera STABILE e non saranno i fork o quel che volete a farlo!
    Riflettete…

  21. cristian

    Ho usato xfce per più di un anno in abbinamento ad una Zenwalk. L’utilizzo principale era programmazione.
    Tra i vantaggi un minor uso di risorse e la possibilità in caso di problemi di risolverlì subito perché l’impressione era quello di capire subito dove metterci le mani.
    Poi sono passato ad Ubuntu e Gnome, proprio perché con Zenwalk la differenza di risorse non mi sembrava giustificare comunque l’uso di Xfce.
    Peccato che la situazione su Ubuntu invece sia differente.
    396 mega utilizzati con Gnome e Chrome su una scheda con google aperto.
    276 mega utilizzati con Xfce nelle stesse condizioni
    Oltre a questo il desktop è decisamente più scattante e con meno problemi. Questo per dire che dipende anche dalla distro che si sta sotto.
    Credo sia un valido progetto, ed il fatto che non esca una versione ogni 3 mesi lo rende per me un’alternativa ancora più valida, sono di quelli che da sempre esprime il disappunto per certe uscite di software e distro che saltano fuori, con gli stess tempi con cui le donne in questo periodo cambiano ragazzo. Chi usa il pc per lavoro non può sempre stare dietro a fare backup ed aggiornare. Siccome non esiste ancora nulla di perfetto, ben vengano anche i progetti minori.

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