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This entry can be closed? (dramma incompiuto)

Stamattina mi sono svegliato tutto indolenzito per il primo allenamento di ieri in piscina dopo mesi senza nuotare. Per essere fuori allenamento non sono andato male: una settantina di vasche1. Con addosso la piacevole sensazione dei muscoli che hanno lavorato, mi sono infilato in doccia, poi ho fatto colazione canticchiando cannonball che ho in testa da giorni.
Appena messo in macchina, mi si è accesa una accidenti di nuova spia nel cruscotto, non sono sicuro ma credo sia il maledetto sistema di controllo della trazione o qualcosa del genere… Mi sa che oggi contatto il meccanico: meglio fare sistemare subito questo genere di rogne, prima di restare a piedi…
Insomma (vi starete forse chiedendo il motivo di queste “istantanee” della mia giornata), arrivato in ufficio ho acceso il PC, controllato le notizie su pollycoke, i vari account sociali e ovviamente le varie email. Tra queste c’era un messaggio relativo ad un bug da me aperto nell’ormai lontano marzo del 2009, relativo a digikam.

Si tratta del “[Bug 187651] Should be clear wether we work on copies or original files“. Se ricordate, lo segnalai insieme ad altri, in “Digikam 0.10, cronaca di una recensione“, che resta una critica di una attualità sconfortante, specialmente leggendo il paragrafo “Conclusioni” e seguendo i link ai vari bug… Comunque, il modo in cui è stato gestito il bug in questione mi ha fatto decidere che non avrei segnalato mai più bug per gli autori di digikam, che si sono dimostrati capaci, comprensivi e anche un po’ simpatici.
Digikam 0.10 Import Dialog - Pollycoke :)La mia osservazione riguarda(va) la prima finestra di dialogo (ma la definirei piuttosto finestra di interrogatorio) che appare una volta avviato digikam, quella che investe l’utente con un muro di fitto testo che nessuno tranne me leggerà mai (nemmeno gli stessi sviluppatori, a quanto pare) e ben due selettori di cartelle, una per le immagini e una per il datafottutobase!
Con ordine. La mia segnalazione diceva principalmente che con tutto questo assalto di informazioni, l’unica cosa che davvero interessa a chiunque installi un gestore di fotografie non è chiara: sto lavorando su copie o su originali? Non ci è dato capirlo, e le risposte degli sviluppatori, specialmente di Gilles Caulier, destano il sospetto che non deve essere tanto chiaro neanche per loro stessi…
La prima risposta che mi fu data, mi chiedeva di proporre una frase differente per rendere chiara l’intera faccenda. Cosa che ho fatto, proponendo semplicemente di usare il verbo “keep” al posto di “store”. Ma ovviamente è logico che il problema non sta nell’uso di un verbo piuttosto che un altro: è tutta la finestra ad essere fatta con i piedi, per cui ho rilanciato, dicendo che 1) tutto quel testo dovrebbe essere rimosso, abolito, dichiarato illegale dalla carta dei diritti del cittadino di KDE; 2) si dovrebbe usare XDG DIRS per la cartella predefinita delle foto; 3) Smetterla di fare domande assurde sul datafottutobase; 3) Prendere in considerazione Nepomuk. Ed ecco innescato lo spettacolino.

“This entry can be closed?” (dramma incompiuto)

  • felipe nella parte del vostro affezionatissimo, l’utente rompipalle.
  • Gilles Caulier nella parte di Gilles Caulier, l’inedita figura di clueless author (?!)
  • Marcel Wiesweg nella parte di Marcel Wiesweg, lo straw man argument

ATTO UNICO
Gilles Caulier risponde al mio rilancio dicendo che 1) non c’è motivo di usare XDG DIRS perché: “e tropo coplicatò per l’utante, nesuno lo a chiesto prima jamais”2; 2) inoltre secondo lui il testo è già molto chiaro così …3;  3) per quanto riguarda il database: “NUO!! disgikam è lavora tres bien sgià così da sampre!!1!”; 4) essenzialmente non sa come funziona o cosa sia Nepomuk.
felipe [sentendosi già scivolare verso il basso] chiarisce brevemente che 1) XDG per l’utente è la cosa più naturale al mondo, niente di complicato, anzi; 2) ok, se per lui è chiaro… ma… [aggrappandosi ai tendaggi] “magari chiedere agli esperti di usabilità?”; 3) fa notare che l’intenzione non è cambiare un bel nulla, solo eliminare la stupida domanda dalla finestra di interrogatorio; 4) un occhei rassegnato.
Marcel Wiesweg [entrando trafelato in scena, lancia un’occhiataccia a tutti] va diritto al colpo di scena: 1) in realtà usiamo già XDG [“oooh!” registrati]; 2) “keep” al posto di “store” sembra giusto, ma non sono inglese (quindi non capisce che in realtà il problema non è tanto cambiare un verbo, quanto buttare al cesso tutta la finestra, N.d.felipe); 3) piuttosto che rilevare un caso di teorico malfunzionamento in caso di network storage, lasciamo che ogni utente debba rispondere a domande sul datafottutobase… non fa una piega ._. 4) non conosce Nepomuk.
felipe [rialzandosi in piedi e guardando ostentatamente Gilles]: 1) “ah quindi XDG c’è! non funziona ma c’è! ottimo…”; 2) “sì, nemmeno io sono inglese… ma sì”; 3) “perché non aderire anche qui alle spec di XDG e mettere il datafottutobase in ~/.kde senza rompere le palle a nessuno?”; 4) “vabbè lascia perdere, dai”.
A questo punto deve essersi esaurita l’ispirazione dell’Autore Supremo, che tutti i nostri copioni scrive indefesso, e la conversazione si è sostanzialmente interrotta, apparentemente senza aver portato a nulla.

Stamattina (dramma dell’incompiutezza)

Stamattina, dicevo, a due anni e innumerevoli vasche di distanza, mi arriva la notifica di un aggiornamento a questo bug, per cui vado a leggere. È una risposta di uno dei nostri personaggi preferiti, Gilles Caulier, che chiede semplicemente a Marcel Wiesweg se ci sono novità e se per caso il bug si può chiudere.
A parte che per sapere se ci sono novità basta avviare digikam su una nuova installazione (ma ho il sospetto che ciò non avvenga da tempo); poi, piuttosto che riconoscere un problema e accettare una soluzione, è decisamente discutibile questo approccio a chiudere il bug. Come a dire: la prossima volta che mi si accende una spia nel cruscotto dell’auto, la spengo conficcandoci un cacciavite, così tutto sarà perfettamente funzionante? :)
A parte questo, ovviamente si discute scherzosamente. Mando anzi un saluto al team di digikam, che oltre a garantirci lo spunto per qualche minuto di relax, ha sfornato un’applicazione che non teme confronti con la concorrenza. Potenzialmente.
Aggiornamento: Wiesweg ha risposto che non ci ha messo mano dal 2009.

Note all'articolo

  1. O forse un’ottantina… perdo sempre il conto delle vasche quando nuoto -.- []
  2. simpaticamente sgrammaticato nell’originale francoinglese []
  3. e ciò in effetti mi sembra piuttosto in linea con il suo modo di esprimersi []

60 commenti

  1. Scognito

    sto leggendo l’articolo, ho trovato un errore: “nesuno lo a chiesto prima jamais”, manca un’acca…non per puntualizzare eh, il mio italiano è peggiore ;)

  2. os3ga

    _Manco_ anzi un saluto al team di digikam, che oltre a garantirci lo spunto per qualche minuto di relax…
    non male anche questo lapsus :o)

  3. Pingback:Tweets that mention This entry can be closed? (dramma incompiuto) | pollycoke :) -- Topsy.com

  4. Andrea R

    Beh tra chiudere un bug non facendo nulla oppure chiuderne uno che richiede giorni di lavoro, quale pensi venga scelto?
    E’ tutta colpa dell’usare le statistiche dei bugzilla come misura del progresso.
    Riflette forse una grande realtà del nostro mondo: se vuoi qualcosa te lo devi fare da te.

    • ZioVic

      Purtroppo la tendenza a usare quel genere di statistiche é ben diffusa quadno si fa sviluppo, e porta a generare dei mostri.
      In un’azienda dove lavoravo si valutavano le performance dei team guardando quanti bug “uscivano” dalla casella del team alla fine della settimana.
      Questo non comportava per forza che i bug venissero chiusi, ma potevano anche solo essere riassegnati ad altri.
      Il venerdí alle 17 cominciava il cosiddetto PTR ping-pong: rimbalzarsi bug da un team all’altro adducendo scuse idiote (e tutte loggate) finché l’ultimo del team non se ne andasse a casa tenendosi il bug per il weekend.

  5. floriano

    tutta quest’utilità di nepomuk non la vedo, anche quella di un db centralizzato..
    di solito spengo tutti i vari servizi di indicizzazione che incontro.
    alla lunga mi sa che la soluzione di windows di usare i vari files .thumb di windows sparpagliati nelle varie directory sono la soluzione migliore visto che si conservano spostando questi da una parte all’altra del filesystem.

    • Matteo

      Sinceramente non capisco cosa ci sia di sbagliato nelle risposte del team di Kubuntu. Mi sembrano piu’ che ragionevoli…

      • d4n1x

        Ragionevoli? se per ragionevoli intendi risposte prive di senso, senza neanche controllare se c’è spazio, o senza sapere di cosa si sta parlando, allora va bene sono ragionevoli. A casa mia hanno insegnato che se uno propone una cosa e tu non sai ti accerti prima e poi rispondi. A casa di kubuntu pare che invece prima mandi risposte e poi quando ti controbattono non si risponde più bravi 10 e lode.

      • d4n1x

        Guarda giusto per ne cito una:
        Richiesta: 3) kde minor release on the official repository
        Risposta: Out of these points, point 3) has already been implemented starting from Lucid.
        Oppure:
        Risposta: Points 5,6 and 8 would probably increase the size of the CD
        Richieste:
        5) kipi-plugins by default: kubuntu website shows them, but they aren’t installed by default
        6) Ship kaffeine or vlc by default instead of dragon player
        8) can you add acpi-support-base package? (eeepc-acpi-scripts depend fromit)
        Partiamo dall’ otto non và messo nel CD quindi non aumenta lo spazio, ma forse non sanno di che parlano boo, fatto sta che fanno i pacchetti e non ci mettono le dipendenze, si segnala un “bug” e la risposta è fischi per fiaschi.
        Mi sono fatto 2 conti visto che non ho niente da fare sul punto sei levando dragonplayer entra tranquillamente vlc, ma sto conto non lo devo fare io.
        Per il cinque ci posso stare ma almeno mettessero un sistema di auto installazione o di richiesta al primo avvio.
        Se vuoi vado avanti ma ce ne sono altre N di cavolate. E’ un tipico comportamento a mio parere sbagliato di chi sviluppa. PS le nostre richieste non sono fatte così a cavolo, sono state discusse e ponderate molto con calma, e selezionate solo alcune di quelle proposte, non è la prima volta che mandiamo una mail di questo genere e ti aggiungo anche che alcune delle migliorie di kubuntu 10.10 sono state fatte proprio grazie alla nostra mail, quindi non penso che siamo i primi sprovveduti che passano e chiedono ;)

  6. Tungsteno

    – poi ho fatto colazione canticchiando cannonball che ho in testa da giorni.
    canzone che è anche in As heard on radio soulwax Pt.2, un disco di trenta tracce dei Soulwax // 2manydjs nelle quali sono presenti 114 canzoni remixate, tutti dovrebbero averlo in macchina.

  7. Riccardo

    Digikam è un programma che offre molte funzioni avanzate. Peccato che l’interfaccia sia molto ostica e poco intuitiva. Inoltre per compiere alcune azioni base che in Picasa si fanno in cinque secondi con due click, qua è necessario fare vari passaggi che portano via un tempo maggiore.
    Mi spiace che lo sviluppatore Gilles Caulier non abbia dato peso alla tua richiesta ma va dato conto del suo grande impegno per migliorare questo programma: spesso escono nuove versioni che risolvono bug e per la primavera è previsto il rilascio della nuova major release che introdurrà novità importanti come la possibilità di ripristinare le immagini originali annullando il lavoro fatto, anche dopo aver spento il pc (caratteristica che Picasa ha da tempo, fra l’altro).

      • Riccardo

        Comprendo il tuo disappunto verso questo programma ma quali altri programmi su GNU/Linux permettono, ad esempio, la geolocalizzazione delle immagini e il riconoscimento facciale? Ripeto, Digikam è molto ostico e sui presenta male, ma il motore è avanzato. Lo ritengo, sotto GNU/Linux, il programma più avanzato per catalogare le immagini. Peccato che Google abbia smesso di supportare Picasa.

  8. Dass

    anche io avevo chiesto il supporto a nepomuk, mi hanno risposto che nella versione successiva lo avrebbero messo, e ora c’è.
    per il resto, digikam mi piace assai, bello bello ma alla fine uso sempre gwenview, tanto i kipi-plugin li supporta pure lui… e per il resto c’è gimp.

  9. Radio

    Mannò, mannò…aveva capito!!
    “I probably did not look here since March 09…
    There are some smaller fixes to be done here: the wording and the first-start
    dialog.”

  10. Anonimo

    Digikam è una manna e la 1.8 è una release fenomenale. Se non fosse per showfoto non ci sarebbe un visualizzatore di immagini che supporta il color management!
    Ergo per quanto mi riguarda NON CI SAREBBE UN VISUALIZZATORE DI FOTO.

  11. Skarn

    Beh, @felipe, mi perdonerai se ti do, almeno in parte, dell’ingenuo…
    Andiamo, uno che disegna un’interfaccia come quella di Digikam, non solo non è portato per l’usabilità, manifestamente non sa nemmeno di cosa si tratti!
    Non ti puoi stupire se non capisce il tuo report!
    Detto questo, sulle segnalazioni e richieste “tecniche” (quelle almeno le capiscono) sono di solito abbastanza bravini.
    Dovrebbero davvero farsi rifare tutta l’interfaccia da Celeste Paul, ma lei poi dovrebbe probabilmente fare mesi di psicanalisi per riprendersi dall’aver avuto a che fare con un’interfaccia simile.

  12. Tungsteno

    ci vorrebbe un corrispettivo di quello che clementine sta facendo con amarok 1.4, un digikam reinterpretato e più simpatico e amico di tutti

    • Skarn

      Ma alla fine quello c’è già, direi che Gwenview, anche grazie ai kipi-plugins ereditati da Digikam, è un gestore di foto semplice ed efficace con qualche sorpresa sotto il cofano…

  13. Luca "elle.uca" Ferretti

    «non sono gli utenti a decidere; né a fornire direzioni. al massimo, feedback
    ma il feedback di 100 utenti si può tranquillamente replicare con un diary study di due settimane con 5 persone
    e il feedback di 100 geek si può replicare con una palla magica»
    (cit.)

        • Skarn

          MeeGo non è un progetto esclusivo di Nokia, ed in quanto tale lei non può cestinarlo unlateralmente.
          Nokia ha deciso di non utilizzare più MeeGo? Forse, ma non esistono notizie confermate, e fino ad allora è FUD, sempre FUD, fortissimamente FUD.
          Inoltre vorrei farti notare che QUESTO È UN POST SU DIGIKAM!!!
          Se viene a FUDare su un post che parla di tutt’altro, si, stai trollando, anche perchè sei pure clamorosamente off-topic.

          • LorenzoC

            Eppero’ dovresti considerare alcuni elementi fondamentali:
            Oh che bello Google e Android. Tutto il resto sta cadendo a pezzi, a partire da Novell, passando per Oracle, fino ad arrivare appunto a Nokia che non solo e’ l’unico produttore di “telefoni” coinvolto in MeeGo ma e’ anche proprietaria di QT. Certo, se ragioniamo in termini de “il softwware libero lo fanno due tizi nella loro cameretta”. allora tutto bene. L’unica cosa che rende meno drammatico il disastro e’ che a quanto pare i personal computer non vanno piu’ di moda e quindi entro certi limiti e’ diventato irrilevante cosa ci metti sopra.

          • LorenzoC

            Io ho finito le scuole medie un sacco di tempo fa. Il fatto che Nokia non fosse capace di fare software era evidente da un bel po’ di tempo e solo questo mi faceva essere pessimista su tutti i progetti dove Nokia era protagonista.
            Adesso Nokia dice due cose papale papale:
            1. smettera’ di fare software, tanto e’ tempo perso.
            2. si affidera’ alla partnership con MS, invece di accodarsi agli utilizzatori di Adroid.
            Adesso possiamo sempre ripetere il mantra che il software open source non muore mai perche’ chiunque puo’ “forkare” un progetto. Staremo a vedere cosa ne sara’ di Symbian, MeeGo e sopratutto delle QT una volta che Nokia si addentrera’ un questa nuova strategia. Sempre ben inteso che Nokia sopravviva.

          • LorenzoC

            Il tema e’ che Nokia “possiede” QT. Indovina con cosa e’ fatto digiKam.

  14. giovanni dall'olio

    ehi, nel mio lab abbiamo scritto un articolo su come i programmi di bug-tracking potrebbero migliorare la qualitá delle annotazioni nei database scientifici. Uno degli aspetti migliori dell’open source è che quasi tutti i progetti sono associati ad un issue tracker, e le discussioni su come migliorare e correggere il software sono pubbliche. Molte persone pensano che la chiave dell’open source sia che il codice è aperto e chiunque è libero di modificarlo; ma in realtá, l’aspetto piú importante è che non è necessario saper programmare per contribuire a un progetto, ma è molto facile proporre nuove idee e mettersi in contatto con gli sviluppatori affinchè sviluppino qualcosa che ci sembra utile.
    Abbiamo scritto l’articolo con l’idea di che il mondo scientifico potrebbe imparare molto da quest’aspetto dell’open source.. anche se effettivamente è difficile riuscire a smuovere qualcosa di cosí grande come la comunitá scientifica. Inoltre, è stato anche uno dei primi articoli che ho scritto in inglese, e probabilmente si nota.. :-)
    Link all’articolo: http://database.oxfordjournals.org/content/2010/baq035.long

  15. LorenzoC

    “ma in realtá, l’aspetto piú importante è che non è necessario saper programmare per contribuire a un progetto, ma è molto facile proporre nuove idee e mettersi in contatto con gli sviluppatori affinchè sviluppino qualcosa che ci sembra utile”
    Ahahahahahahahahah…. le matte risate.
    Nei tempi antichi quando ero ancora giovane e stolto, provai a “mettermi in contatto con gli sviluppatori” e la riposta che ottenni fu il classico “ma che ca@@o vuoi, se non ti piace non usarlo”. E il motivo e’ ovvio, i progetti Open Source dove puoi “metterti in contatto” esistono solo per soddisfare le esigenze degli sviluppatori che lavorano per se stessi e non per te. I progetti Open Source dove gli sviluppatori sono PAGATI da qualcuno non prevedono nessun contatto dato che e’ il “qualcuno” che paga a dare le direttive agli sviluppatori. Vedi il miliardario spaziale che fa e disfa Ubuntu e che decide di farlo viola e arancio anche se tutto il mondo gli dice che fa vomitare o di mettere/togliere features perche’ cosi gli pare.

    • giovanni dall'olio

      penso che tu abbia avuto qualche esperienza negativa, che è normale, soprattutto agli inizi. Per scrivere un buon bug report bisogna avere una buona confidenza con l’inglese e seguire certe regole – un buon titolo, qualche esempio riproducibile, un mock-up di quello che vorresti vedere implementato, evitare di arrabbiarsi – insomma, bisogna saper farsi capire. E’ difficile per i madrelingua inglesi, figurati per uno studente italiano. Peró, se ti guardi intorno, la maggior parte dei progetti opensource hanno dei bug tracker molto attivi. Prova ad usare debian per un paio di anni. O per un esempio piu’ moderno, fatti un giro sul bellissimo Ubuntu Brainstorm (http://brainstorm.ubuntu.com/)
      Forse nel mondo scientifico le cose sono leggermente diverse, perchè gli sviluppatori di una libreria o un programma open source sono interessati a che le persone utilizzino il loro prodotto. Se pubblichi un programma aperto, e nessuno lo usa (=nessuno lo cita), ti sará molto difficile raccogliere fondi per continuarne lo sviluppo. Ma questo principio si potrebbe applicare anche ad altri progetti open source: in fondo, se non sei interessato a che altre persone usino il tuo programma, che senso ha rilasciarlo come open source.
      Insomma, per concludere… è facile passare qualche esperienza negativa, soprattutto agli inizi… peró vale la pena di insistere, perchè imparando a mandare feedback ai progetti open source si impara anche l’arte di comunicare con efficacia.

      • LorenzoC

        La maggior parte dei progetti Open Source rispecchiano pari pari l’autismo dei programmatori che li realizzano. Anzi, l’intero mondo del “software libero” con i ben noti fenomeni di energie sprecate nel rifare la stessa cosa in 100 modi leggermente diversi, tutti funzionanti a meta’ e la sindrome de “io ce l’ho piu’ lungo”.
        La “comunicazione” non ha senso in questo contesto. Banalmente non c’e’ niente da comunicare.
        Nota anche che riportare un bug e’ qualcosa di molto diverso da “proporre nuove idee e mettersi in contatto con gli sviluppatori affinchè sviluppino qualcosa che ci sembra utile”. Ti sembra “utile” che esistano 100 progetti che rifanno la stessa cosa?

  16. LorenzoC

    E vedi il dialogo “felipesco” di cui sopra con gli sviluppatori di digiKam che in sostanza e’ una forma “gentile” del “ma che ca@@o vuoi, se non ti piace non usarlo” di cui sopra. Si, bello il dialogo. Che pero’ si conclude con un nulla di fatto, vedi alla voce “tempo perso”:

  17. Gerlos

    Un solo commento: la settimana scorsa ho provato a installare la versione dimostrativa di Aperture di Apple sul Macbook pro, che occasionalmente avevo avviato con Mac Os X.
    Risultato? Neanche Aperture risponde alla domanda di Felipe :-(
    Anzi, se ti rifiuti di registrare le tue foto nella loro libreria (ma perché mai devo aprire il loro programma ogni volta che devo copiare un paio di foto?), diventa un casino ingestibile… per esempio: quando regoli un’immagine, lui ti mostra una nuova versione, ma nella cartella non ce n’è traccia :-( Se poi scatti in RAW + JPEG diventa ancora più confusionario: ti mostra una sola immagine, e non è affatto ovvio come fare a rimuovere la versione RAW o quella JPEG, giusto per risparmiare spazio!
    Per non parlare del fatto che il cestino di Aperture non ha niente a che fare con il cestino di sistema, come si aspetterebbe la gente comune… e che Aperture non è localizzato in italiano!
    Al contrario, nonostante tutto, digikam è trasparente: dopo un momento di spaesamento uno capisce subito che tutto sta nel tuo normale albero di directory. Insomma, nonostante l’usabilità sia senz’altro da migliorare, per quel che riguarda le funzionalità, la trasparenza e la documentazione (imho qualsiasi appassionato di fotografia dovrebbe leggere la documentazione di digikam!) non ha nulla da invidiare ad Aperture.

  18. Pingback:Desktop Icons NG (DING) per GNOME - pollycoke :)

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