In questi giorni ho avuto modo di scambiare alcune piacevoli chiacchiere con tre pollycoker d’eccezione: Marco “treviño” Trevisan, Stefano “cando” Candori e Andrea “arlecchino” Azzarone.
Entrembi partecipano allo sviluppo di Unity, la nuova interfaccia grafica di Ubuntu, e due di loro saranno anche sponsorizzati da Canonical per partecipare al prossimo UDS, che si svolgerà a Budapest.
Le mie domande sono quelle che un po’ tutti avremmo curiosità di porre (o almeno credo, sono benvenuti altri spunti!). Si è discusso dello stato di usabilità attuale del progetto e di cosa possiamo aspettarci in futuro, quali saranno i loro prossimi contributi e come fare per iniziare a partecipare… senza tralasciare argomenti più politici quali il rapporto di Canonical e Unity con progetti quali Zeitgeist e GNOME 3 Shell.
felipe: Ciao ragazzi, grazie per aver risposto alla chiamata. Vi si legge spesso in SocialBox e dunque siete noti ai più, ma presentatevi un po’ a chi ancora non vi conoscesse: da quanto contribuite a Unity, di cosa vi occupate o vi siete occupati, partecipate anche ad altri progetti?
Stefano Candori: Mi chiamo Stefano Candori, ho 22 anni1, sono studente di ingegneria informatica a Bologna e sviluppo nel mondo dell’open source da poco piu di un anno: ho incominciato con emesene e poi emesene 2. Sono poi passato a Gnome Activity Journal e Zeitgeist a dicembre 2010 e ora sono il manutentore del primo. Ho icominciato a contribuire a Unity sempre intorno a dicembre-gennaio con (fino ad ora) 5-6 bugfixing…
Andrea Azzarone: Ciao mi chiamo Andrea Azzarone, ho 19 anni e frequento ancora le superiori (Istituto Tecnico Commerciale). Le varie modifiche a Unity sono state il mio primo approccio con l’open source, dato che credo di aver iniziato abbastanza tardi. Beh oltre ad alcuni bugfix (l’ultimo oggi) credo dii essere conosciuto per aver reso possibile il ridimensionamento della springboard. Un’altra mia modifica minore2 è stata la possibilità di scegliere quali dispositivi visualizzare nella springboard. Non contribuisco ad altri progetti (per il momento) anche se ho qualche piccolo progetto su launchpad.
Marco Trevisan: Beh… Mi chiamo Marco Trevisan, ho 25 anni, sono studente in Informatica a Firenze, mi interesso di opensource da circa 6 anni e dopo essermi dedicato ad Ubuntu come “impacchettatore folle”, mi sono avvicinato allo sviluppo di Unity da poco dopo il suo annuncio, vedendo in esso la possibilità di avere qualcosa di “diverso”, integrato e più compatto anche dal punto di vista dello sviluppo (visto che le sue parti fanno quasi tutte riferimento ad Ubuntu stessa). In Unity, intendendo con esso solo il “desktop” ho fatto alcune correzioni per quanto riguarda la gestione dei titoli troppo lunghi delle finestre e dell’autohide del launcher per supportare l’intellihide, mentre considerando più tutta “l’infrastruttura unity” ho fatto delle patch per migliorare indicator-sound ed indicator-datetime, lavorando su tutta l’infrastruttura delle libindicator / libappindicator per aggiungere alcune funzionalità. Ho partecipato in questi anni a vari progetti in modo più o meno consistente, poi avvicinandomi ad Openmoko mi sono concentrato principalmente su SHR ed Elementary (libreria EFL). Di recente mi sono avvicinato anche allo sviluppo di Vala a cui (tento) di contribuire.
Unity, lo stato dei fatti
felipe: C’è grande attenzione per Unity: la nuova interfaccia segnerà una decisa rottura con il passato (e anche con il presente, ma su questo torniamo dopo), c’è però anche confusione: nel tripudio di bozze e ipotesi che vediamo giornalmente, non si riesce a capire se Unity sia già un progetto completo e funzionante e se sarà in grado di reggere il confronto di funzionalità con la vecchia shell. ci sono secondo voi parti vitali che mancano ancora? Penso soprattutto all’assenza di un vero menu e all’interfaccia di ricerca che sembra ancora “fragile”, a meno che non stiate tirando fuori qualche roditore dal cilindro
Marco Trevisan: Unity è sicuramente una grande scommessa che dimostra anche un certo coraggio del team di sviluppo (e del nostro dittatore benevolo). Il suo sviluppo però richiederà sicuramente molto tempo e anche se in questi pochi mesi si è fatto moltissimo, tanto ancora deve accadere: da qui si nota anche la necessità di ricorrere alla comunità, che mai quanto adesso è stata fatta partecipe ed invitata calorosamente allo sviluppo. Parti da completare prima del freeze ce ne sono tante, ma a livello di funzionalità credo che non si voglia stravolgere molto per adesso, dedicandosi piuttosto ai fix dei numerosi bug presenti. Ci sono funzionalità che mancano rispetto al vecchio GNOME e che a me un po’ pesano, ad esempio la possibilità di lanciare applicazioni facendo riferimento allo schema classico, ma come prima versione secondo me è sufficiente. Un’altro aspetto sono i menù: l’idea è buona, ma non è del tutto usabile: pensate ad una finestrina che ha un menù in uno schermo ad alta risoluzione… Per accedere al suo menù (sempre che ci si accorga che ce l’abbia!) bisogna percorrere pixel e pixel col mouse.
Andrea Azzarone: L’idea di Unity a me piace… al di là delle varie personalizzazioni che si vanno chiedendo (tipo la posizione del launcher e soprattutto il supporto ai temi per la dash e il launcher stesso) bisogna migliorare la navigazione tra le varie categorie all’interno della dash! Qualche giorno fa è stato pubblicato un mockup (in realtà c’è anche il codice) in cui la divisione in categorie veniva effettuata già all’interno della dash principale (io la chiamo ShortCut Dash). IMHO non è questo il modo corretto di procedere, dato che in questo modo la navigazione tra le categorie non è instantanea come avviene all’interno del caro vecchio classico menu di GNOME.
Stefano Candori: Unity non credo sia assolutamente completo, sopratutto nei progetti degli sviluppatori principali…però il tempo è tiranno.Infatti ho letto l’altro giorno in #ayatana che ormai fino al rilascio saranno praticamente solo bugfixing. Per le nuove feature principali bisognerà attendere la prossima versione di Ubuntu. Ti dico la mia: per me il confronto lo regge egregiamente, è solo questione di abituarsi ad un sistema completamente diverso; comunque posso capire chi “odia” Unity: i gusti sono gusti. Per quanto riguarda il menu, ti do “metà ragione” :) Per me è comunque tutto accessible, ma in un modo nuovo e diverso: è solo questione di abitudine. Sull’interfaccia di ricerca invece sono pienamente d’accordo: è ancora molto poco definita e concludente: ma diamogli ancora qualche tempo!
felipe: pensate che Canonical avrebbe fatto meglio a rilasciare Unity solo in una versione già utilizzabile e solo successivamente coinvolgere comunità e sviluppatori (e anche voi), un po’ come fa Google con Android?
Marco Trevisan: Credo che si sia fatto bene a rilasciare tutto da zero (o quasi) e rendere partecipe la comunità da subito al suo sviluppo e test. Purtroppo nel mondo aziendale, anche se open source, questo succede raramente (ricorda niente XGL?), mentre Canonical ha percorso una strada diversa: far nascere Unity come progetto del suo grembo, sviluppato principalmente dai suoi uomini, ma a cui tutti potevano contribuire. Ora, chiaramente questo è un aspetto molto positivo dal lato degli sviluppatori, capisco che dal lato utente non è detto che porti ai risultati migliori, ma Unity attualmente è già in grado di fornire tutto quello che si vuole avere da un desktop.
Andrea Azzarone: Io diciamo avrei preferito così: si fa l’annuncio “In ubuntu 11.10 utilizzeremo Unity come shell di default” poi si procede ad un primo sviluppo (giusto le basi) portato avanti dagli sviluppatori canonical. Dopo la prima base di codice si apre lo sviluppo ai volontari, semmai pubblicando l’annuncio sui siti più in vista (OMG! Ubuntu e WebUpd8 giusto per fare un’esempio).
Stefano Candori: sono d’accordo con trevino, in tutto e per tutto.
felipe: A livello di design e implementazione, qual è la parte più riuscita e funzionale di Unity, e quale invece quella che vi convince di meno. Punti di forza e di debolezza secondo voi, insomma.
Andrea Azzarone: Punto di forza: il launcher a sinistra, dopo averlo usato qualche settimana non posso più farne a meno! Punto debole: come già detto sopra, la dash e la sua navigazione in categorie. Il menù nascosto e integrato nel pannello superiore poteva essere risparmiato.
Stefano Candori: punto di forza futuro: Zeitgeist e la sua integrazione nella ricerca. Qualcosa del genere in altri sistemi potrebbe essere nepomuk su kde, o tracker (che però è un sistema di ricerca, cosa che Zeitgeist non è assolutamente). Idea ottima ma ancora da limare: i places.
Marco Trevisan: Un punto di forza è sicuramente la sua struttura pensata molto bene per l’utilizzo in ogni piattaforma (che può essere il vecchio desktop fino ai tablet passando per i netbook) anche se richiede certamente delle ottimizzazioni. Mi piace moltissimo la dash ma per ora devo dire più come idea, che per come sono implementate le attuali lenses (sono un po’ troppo confusonarie per ora), anche se la possibilità di crearne di nuove dall’esterno in una varietà di altri linguaggi è davvero una chicca. Non adoro del tutto il launcher, che meriterebbe di essere rivisto quando usato in modalità autohide (ho faticato un po’ ad abituarmici, utilizzando prima solo dock in basso) anche se il suo funzionamento è buono. Andrebbe sicuramente sfruttato di più anche in correlazione con la dash. Gli indicatori ormai sono storici, ma sono sicuramente uno strumento molto utile anche se pure quelli meriterebbero un po’ di lavoro (i.e.: tooltip? Sì, anche se non quelli “classici”). Non approvo invece la modalità dei menu: si risparmia molto spazio verticale e la cosa è fortemente gradita, ma il fatto di non essere indicati in qualche modo finché non si va col mouse sul pannello li rende molte volte irraggiungibili (capita e capiterà anche a voi tante volte di avere una finestrella a giro e non pensate che i suoi comandi sono nell’appmenu). Sono sicuramente molto belle le ayatana-scrollbars (che saranno di default), anche se a me manca un po’ la possibiltà di usare lo scroll facendo middle-click sulla parte in cui voler scrollare. Dal punto di vista degli sviluppatori, c’è da dire che è stato fatto un uso incredibile di DBus, con i suoi pregi e difetti. Considerate che praticamente ogni oggetto presente nel desktop Unity agisce tramite gli altri via DBus (menu inclusi). Il lato poisitivo che deriva (anche) da questo è che le API per sviluppare su Unity rappresentano qualcosa che è sempre mancato ai desktop (per lo più free) linux: consentono di personalizzare ed ampliare quasi ogni elemento senza dover far riferimento per forza al codice generale.
felipe: mi chiarisci il concetto di “lense” in Unity?
Marco Trevisan: Le lense sono praticamente le vecchie “places” (non so se avevi visto il wiki per la “vecchia” ubuntu netbook remix) comunque consentono di creare delle nuove “schede” da aprire nella dash, per agire su aspetti diversi. Puoi vedere degli esempi qui o qui. In sintesi, permettono di incrementare le funzionalità della Dash.
Note all'articolo
- Tra l’altro li compie proprio oggi che pubblico la sua intervista. Auguri! [↩]
- In realtà a me intrigava pure questa. [↩]
Treviño, da quanto tempo non sentivo questo nome :)
Beh… E invece non sono mai mancato! :)
Anche se mi sono più rinchiuso in log di git, bugzilla e mailing list meno visibili, non sono mai scappato! :)
È sempre un piacere vederti mettere la testa “fuori dalla porta”.
Continua così ;)
mi piacerebbe sapere come intendono compiere la ricerca nel filesystem nelle prossime ubuntu…
zeitgeist non è un indicizzatore, quindi tracker verrà in qualche modo integrato nel sistema?
lo stesso si potrebbe dire per gnome3… tutti vogliono includere zeitgeist, che è utile, d’accordo, ma mi sarei aspettato uno strumento di ricerca completo… non vedo molto senso nell’aver separati uno strumento per ricercare nei documenti recenti e uno per cercare nel filesystem…
dovrò metterci ancora 2 ore per cercare un mp3, un film o cercare una parola all’interno di un pdf?
il team di elementary os tempo fa aveva deciso di usare zeitgeist al posto della ricerca standard di nautilus.. il risultato è stato chiaramente un disastro… spero non si faccia la stessa cosa in gnome…
zeitgeist senza un indicizzatore è, imho, inutile
Da come la vedo io, Canonical deve molto a Debian, sopratutto, ma sì, anche alle diverse comunità.
Il mondo dei desktop invece è una cosa molto vaga. Se per esso si intende “gli utenti comuni“, beh complimenti Canonical, ha portato linux nelle case della gente scordandosi di portare il messaggio del software libero. Un po’ come Android alla fin fine.
Perché in definitiva, quando si criticano i comportamenti di Canonical, non si sta criticando una o due scelte precise, ma il modo complessivo di agire nei confronti del mondo Gnu/linux. È lì dove la filosofia del software libero sparisce. Basta pensare quanto sia stata presa in considerazione la proposta nata dall’interno di non usare Unity di Default. Le hanno dato ascolto?
Il comportamento che ha Red Hat verso la sua comunità è molto diverso. Loro hanno una distro enterprice e una community. Per quanto non mi possa piacere la presenza di una azienda, bisogna distinguere tra la trasparenza di RedHat e il dispotismo di Canonical. Ma certo qualcuno può puntualizzare: hey ma Fedora non è una distro “umana”… bah. È marketing. Ubuntu è soltanto un marchio, e il moto dei ragazzi di Canonical è fuffa quando si analizzano i fatti. Unity è un altro nome buffo, secondo me è un ossimoro, dato che si divide, si discosta da Gnome (progetto su cui si basa e si baserà ancora la distro)
Non vedo neanch’io una unione tra le due shell in futuro, visto che da quel che ho letto Canonical – in base alla sua missione messianica di portare il suo sistema sui pc di mezzo mondo – vuole sostituire Evolution per Thunderbird. E sostituire Evolution comporta una bella scissione.
La comunità di ubuntu è una cosa, Canonical come azienda un’altra. Il punto è che per quanto possano essere gentili, e non lo metto in dubbio, non significa che Canonical sia giustificata a diventare la “guida” che tutti cercano di far passare per buona.
Bisogna chiedersi: è una cosa coerente che Ubuntu One (progetto closed) venga sviluppato per Windows e non ci sia invece un client manco per KDE? Dove è finito il bug numero 1 quando dicono che non vogliono più competere con windows e puntare sul cloud?
Vogliamo parlare di come si è comportata con il caso “banshee”? Adotta un programma per la sua distro e fa una proposta ai suoi sviluppatori grazie alla quale l’azienda “umana” – altro nome buffo: Canonical – si aggiudicherebbe il 75% degli introiti, togliendoli alla fondazione Gnome. Proposta che poi la stessa azienda finisce per risolvere da sola, con le seguenti conseguenze:
* I soldi non vanno ad Ubuntu ma vanno a Canonical
* Questa non è una decisione di Ubuntu ma di Canonical
* È legale, ma non è necessariamente giusto
Io mi chiedo, c’era tutto questo bisogno di portare “aggressività” e “competizione” di mercato nel mondo Gnu/linux? Per quanto ci siano belle parole e buone intenzioni, Canonical non rappresenta, né vuole, portare il software libero sui desktop. Vuole soltanto portare il “loro” sistema. E ci sta riuscendo. A spesse però di una (o più) comunità.
Vabbè, al di là della politica di Canonical complimenti ai ragazzi per i loro successi. :)
Grazie Santiago per i complimenti!:) Tornando al nostro discorso non posso negare che Canonical stia portando aggressività, competizione e soprattutto marketing nel mondo GNU/Linux. Io però non lo vedrei in un’accezzione così negativa: è vero che i puristi storceranno il naso, ma questo “marketing” sta portando Ubuntu ad essere conosciuto da un bacino sempre più grande di persone. Meglio questo o meglio mantenere la filosofia del software libero integra? Ognuno è libero di pensare quello che vuole.
Per quanto riguarda la storia di Banshee ho letto relativamente poco e quindi non vorrei dire castronerie o cose non vere: vorrei sempre ricordare che Canonical è un’azienda privata che per campare deve fare profitto e non può solo vivere sui fondi di Mark. Vedremo poi se questo 25% degli incassi sarà stata davvero una fregatura per la GNOME Foundation.
Santiago, ammetto che le mie argomentazioni di cui sopra possano sembrare relativamente vaghe e “all’acqua di rose” , ma da ragazzo sviluppatore e appassionato quale sono, vedo intorno a me solo tante cose positive e una bellissima comunità di cui andare fiero. Spero solo di non essere un ingenuo o un illuso…
Stefano, fa veramente piacere conoscere persone come te, appassionate e impegnate nello sviluppo del nostro amato S.O.
Per quanto riguarda il lato filosofico, devo ammettere che la penso come Santiago. Il progetto GNU (da cui derivano debian e ubuntu) nacque proprio per avere la libertà nel software che nel mondo closed non c’erano (e non ci sono tutt’oggi). Se vengono a mancare questi presupposti perde senso l’idea alla base di GNU/Linux e ci ritroviamo il terzo diffuso sistema operativo chiuso per i desktop.
Detto questo, colpimenti per il lavoro, spiace questa spaccatura con gnome che, a mio modestissimo parere, non sarà buona cosa per la comunità (discorso diverso per i singoli progetti, che con la loro attuale concorrenza, ha dato una bella impennata ad entrambi), per lo meno per chi utilizza gnome, rendendo più arduo per un utente passare da una distro come la futura fedora rispetto alla futura ubuntu (sempre che l’utente in questione non usi kde, xfce, lxde ecc!).
Non entro nei dettagli di unity perché non l’ho ancora usato, sono legato al pannello, vecchio stile, i tasti delle finestre a destra e i menu nella finestra, non odiatemi ma sono 20 anni che lavoro così e se il vantaggio non è cruciale, non mi metto a cambiare abitudini così radicate :), netbook a parte probabilmente.
Grazie anche a te per i complimenti!:)
Solo una cosa: mi sembra esagerato dire “Se vengono a mancare questi presupposti perde senso l’idea alla base di GNU/Linux e ci ritroviamo il terzo diffuso sistema operativo chiuso per i desktop.” Non la stiamo facendo peggio di quello che è?
Ciao, leggo solo ora le risposte. Devo dire che mi trovo in sintonia con Drake762001. Per rispondere alla tua domanda:
ti rispondo perché secondo me non è così esagerato, anzi. Oggi è uscito un articolo molto interessante su OSSBlog: Cosa spinge le persone verso il FLOSS?
in cui si cerca di capire cosa distingue un progetto closed da uno FLOSS. E viene detta una cosa molto importante:
Ecco, se ci fai caso tutte le critiche rivolte a Canonical si basano su questo punto. Ovvero, Canonical, al contrario di altre aziende riduce l’autonomia che questa azienda dà alla sua comunità. Zero. Non avendo una versione enterprice e una community deve per forza di cose imporsi e quindi il metodo di lavoro non è più vicino a quello Open ma a quello closed. Non dà tutta questa libertà alla sua community all’ora di scegliere.
Io credo che Canonical abbia intrapreso questo modo di porsi da quando ha chiamato grafici privati per fare il “look” della sua distro. La storiella dei bottoni a sinistra – brutta imitazione di Apple – ha tirato fuori il fulcro della faccenda: Ubuntu non è una democrazia. E attenzione, non sto dicendo che debba esserlo, il punto è che non è neppure una meritocrazia, come vogliono farlo passare. Per via di tutta questa “competizione” e “aggressività” – che pure Felipe loda – Ubuntu finisce per essere è una distro sviluppata con una mentalità e metodi aziendali più vicini al software closed che a quello open. Basta vedere il caso di Ubuntu One.
Devo essere sincero: non avevo mai pensato a tutte queste cose che mi hai appena detto…:).
Grazie per questi spunti di riflessione!
@cando
Prego, grazie a te per la tua predisposizione al dialogo e per il buon senso. Spesso quando dico queste cose mi tacciano da radicale o estremo. :)
> Io mi chiedo, c’era tutto questo bisogno di portare “aggressività”
> e “competizione” di mercato nel mondo Gnu/linux?
Sì. GNOME Shell ha languito per anni; appena Canonical ha tirato fuori Unity sei mesi fa, quelli di GNOME hanno messo il turbo, perché altrimenti sarebbero rimasti al palo. E questa, come direbbe Zichichi, è scienza: http://youtu.be/cJOccXzs8wk
Più in generale mi sembra che tu dia al software libero un significato ancora più ampio e radicale di quello dato da Stallman stesso. Ti ricordi qual è stata
la scintilla che ha fatto partire il progetto GNU? Il driver di una stampante funzionava male, e Stallman, non potendo aggiustarlo da solo perché non aveva il sorgente, è rimasto scottato dai limiti del software proprietario.
Tutto il resto, come il modello di sviluppo del bazaar di Raymond (che non è usato da Emacs e GCC, programmi scritti da Stallman), è venuto dopo. Le libertà enunciate da Stallman non sono libertà per gli utenti o gli sviluppatori; sono libertà del software – anzi, esse vincolano moltissimo gli sviluppatori, che sono tutto fuorché liberi.
Anche l’idea di sviluppare le applicazioni in gruppo e chiedere il parere della comunità per ogni decisione di progetto, come viene chiesto da più parti a Canonical di fare, non ha nulla a che fare con le idee del software libero e con GNU. Anzi, è una strada lastricata che conduce al fallimento: gli utenti notoriamente non sanno quello che vogliono, ci sono dei professionisti addestrati a scoprirlo.
Torvalds non ha mai condotto un sondaggio su quale feature debbano essere implementate in Linux, no?
Infine, ciò che rimproveri a Canonical (oltre a una blanda trollata sui nomi che sceglie) è solo di utilizzare le libertà che stanno alla base del movimento che professi di seguire. Trovo incoerente il tuo ragionamento: a mio avviso, l’unica etica di cui si possa parlare è quella della GPL, che Canonical rispetta. Tutto il resto è soggettivo, e dunque impossibile da difendere.
I nostri pareri differiscono qui:
su quest’ultima affermazione non sono per niente d’accordo. Ma non sto discutendo questo. Quello che dico, semplicemente, è chiedere: perché avete tutto questo bisogno che linux sfondi?
Io, personalmente, vorrei che gnu/linux decolli perché mi piacerebbe che si diffondessero le idee del software libero. (e quindi sarei d’accordo che ci sia in scuole e PA, ma questo è un discorso politico)
Attenzione, tu dirai che questo è possibile se Ubuntu fosse in ogni casa, e invece io sto semplicemente contestando questo: La gente, mi sembra, vuole che gli altri usino linux o ubuntu mossi da un mero scopo gregario e nient’altro. E Canonical risponde in pieno a questo bisogno perché non sta diffondendo le idee del software libero, si sta concentrando soltanto in diffondere il proprio sistema e basta.
Inoltre vorrei farti notare che quella strada che conduce al fallimento di cui parli non è oggetto delle mie critiche, ovvero: come ho detto a Stefano Candori più sopra: non sto dicendo che debba esserlo (democratica), il punto è che non è neppure una meritocrazia, come vogliono farlo passare.
Queste sono considerazioni basate su fatti, che ho anche linkato, e sul mio blog trovi altri altri motivi. Quindi le tue accuse di “soggettività” sono abbastanza irrilevanti:
Tutto è soggettivo, ma per non cadere nel “soggettivismo” e creare migliaia di universi paralleli si cerca di attenersi ai fatti e a delle prove e giudicarli. Ad esempio, tu non hai prove di questo:
Che poi, a prendere questa oppinione per vera, allora potrei aggiungere che se non fosse per la Germania Nazista e gli sperimenti nei cervelli degli ebrei vivi la neurologia non avrebbe fatto neanche un passo avanti. Il che è un argomento appoggiato da più di un neurologo. Ma mi piace pensare che le persone possono evolversi senza la guerra e il conflitto. Forse sbaglio.
PS: io non professo niente, se non si era capito, io sono contro chi professa. E non proviamo a dire che Stallman professa perché è molto strano che una persona che porta argomenti ragionati possa professare qualcosa. Il Free software e il concetto di comunità di cui parlo non sono una religione, sono, se mai, una teoria che si cerca di mettere in pratica.
PPS: se vuoi continuare a discutere di queste tematiche ti invito a contattarmi in privato o passare al mio blog. Non vorrei che @felipe dica che sono un Troll… ops, forse l’ha già fatto!… mah per quanto mi riguarda ho apprezzato il dialogo con Stefano Candori.
Ciao.
@santiago
quale occasione migliore per immedesimarsi nella parte lesa ed eliminare il proprio account pollycoke?
In altre occasioni non ti è venuto così difficile, no?
Almeno per una volta evita di scrivere le solite litanie in qualunque occasione, mai così fuori luogo come in questa. Ripetile nelle discussioni giuste, almeno.
Quoto @turycell in questo caso.
P.S: ma c’è bisogno di sottolineare dappertutto con il tag bold?
quale occasione migliore per dire che non so come rispondere a un commento dicendo vattene??
Phoenix, non c’entri.
@andrea900
È così che affronti le cose quando sei contrario? ti cancelli, te ne vai? Che triste.
Lì sopra di te, con Stefano @cando ho dialogato – senza insulti e lontani da flame – di una questione attinente, visto che nel post si parlava dei rapporti di Canonical e la sua comunità. Con @turycell abbiamo continuato in privato perché eravamo offtopic, ti invito a fare lo stesso.
E tranquillo, pollycoke o no, c’è ne ancora abbastanza Coniglio per tante cene, a te riserverò le migliori pietanze.
>Sì. GNOME Shell ha languito per anni; appena Canonical ha tirato fuori Unity sei >mesi fa, quelli di GNOME hanno messo il turbo, perché altrimenti sarebbero >rimasti al palo.
Lo sviluppo di Gnome 3 è durato 3 anni ed io me le ricordo le prime versioni su Fedora. I concetti di base come la gestione delle finestre, i workspaces e le estensioni erano già ampiamente definiti e sono rimasti più o meno invariati. Non vedo questo grande cambiamento di comportamento.
>Infine, ciò che rimproveri a Canonical (oltre a una blanda trollata sui nomi che >sceglie) è solo di utilizzare le libertà che stanno alla base del movimento che >professi di seguire. Trovo incoerente il tuo ragionamento: a mio avviso, l’unica >etica di cui si possa parlare è quella della GPL, che Canonical rispetta.
Non esiste l’etica della GPL. E’ una licenza, se la rispetti ok altrimenti PUOI ricorrere in azioni legali o quant’altro. La critica che si muove è la solita: prendere dalla comunità GNU/Linux più di quanto si dia in termini di codice e sviluppo, perchè è l’unica cosa OGGETTIVA su cui ci si può basare. Tutto il resto è soggettivo e quindi opinabile.
Piccola nota personale: ma com’è che ora Zeitgeist e Gnome vanno d’amore e d’accordo? Non è che magari c’era un motivo reale e tecnico al rifiuto della gnome board e NON politico, come invece sostenevano gli Ubuntu-fanboys stracciandosi le vesti? Ai posteri l’ardua sentenza…
Ciao @Santiago, condivido alcune delle tue riflessioni ma non la tua avversione verso Canonical.
Anyway, volevo chiederti cosa ne pensi ad esempio di Firefox?
Saluti e buon software libero a tutti.
Marco saremo ben più di 4 per fortuna!! :) Io parto già questa domenica per lo sprint design/dx, vi terrò informati su che portarvi (per divertirci!)
Ottimo! Oltre a te e quelli citati non sapevo chi altro c’era… Vabbé, facci sapere! :)
Non vi ubriacate troppo fellas :P
ghghgh
mah non vedo tutte queste spese per la comunità…
se non c’era canonical dubito che debian sia mai stata in grado di fare quello che ha fatto ubuntu
se ubuntu è un così grande prezzo per la comunità, gli sviluppatori possono benissimo fare a meno di sviluppare per canonical. Nessuno obbliga nessuno.
C’e’ una domanda piu’ profonda: che cosa ha fatto ubuntu?
Perche’ statistiche alla mano gli utenti di linux desktop non sono praticamente aumentati negli ultimi anni. Dunque Ubuntu si e’ semplicemente preso utenti che prima stavano su altre distribuzioni.
Certo la direzione “venire incontro all’utente” e’ quella giusta. Ma i risultati non ci sono stati.
Onestamente queste “statistiche” non mi convincono molto…
Oltre ad essere particolarmente difficile calcolare quante persone usano un dato sistema operativo, data la moltitudine di device esistenti, di situazioni diverse, di ambiti diversi etc. trovo che fornire una percentuale anzichè un numero sia una geniale trovata di FUD.
Secondo me ha più senso fornire una stima di utilizzatori, e misurarne la crescita.
Ad esempio fedora tempo addietro disse di avere circa 24 milioni di utenti, ubuntu 12 milioni di utenti.
Ora, nonostante le sopra citate difficoltà nel calcolare questi numeri, e far si che davvero ogni 1 corrisponda ad una persona diversa (perché stiamo parlando di utenti -> persone, non di device, computer, browser o altri gingilli giusto?), sarebbe interessante sapere come siano stati calcolati e sapere anche le variazioni rispetto al passato.
Sempre ubuntu mi sembra che circa 2 anni prima disse di avere una base di utenti di circa 8 milioni.
Personalmente, anche solo *rimanendo in ambito desktop*, dove per desktop intendo l’utilizzo di un pc normale (fisso o desktop che sia) fatto da persone normali per il loro utilizzo quotidiano, vedo Ubuntu in costante crescita.
Se ne parlava qualche giorno fa sempre qui su pollycoke, del fatto che molti di noi conoscono molte persone che utilizzano Ubuntu. E non sto parlando di ingegneri nucleari, ma di baristi, casalinghe, studenti di discipline non informatiche, etc.
Nessuno di questi usava prima GNU/Linux.
Altre persone, magari più skillate ma non per questo orientate all’open source, usano Ubuntu come sistema affiancato a windows (o mac): sono contenti della sua facilità d’uso, di installazione dei programmi, del supporto hardware, della disponibilità di documentazione/aiuto/tutorial/guide che si trovano su internet per i più svariati compiti.
E la usano. Chi per farci web design, chi per farci recupero dati, chi per iniziare a scoprire un nuovo mondo.
Certo la strada è ancora lunga, ma ritengo comunque che Ubuntu sia un’ottima distribuzione che per la prima volta stia riuscendo a portare GNU/Linux anche su questi benedetti e fantomatici “desktop”.
19+22+25=66
Siete dei grandi ragazzi!
@cimi tu ormai sei “scontato” XD
30% di sconto sul cimi xD
Ma chi lavora per Canonical fa il Can-olino ???
Buahhahahahahahahaahaha
Beh quello che posso dire ai 2 che vanno a Budapest trovatevi qualche ora per vedere la città (o dovrei dire le 2 città: Buda e Pest), perchè merita(no).
Già… È molto bella… Io ci sono già stato qualche anno fa, ma certamente non mancheremo di visitarla per bene; dopo 6-7 ore di sessioni direi che bisogna rilassarsi un po’! :)
Mancava la domanda principale: quale sono i vantaggi di reinventare l’acqua calda per la trecentesima volta?
Non mi sembra che si introducano novita’ tali da giustificare i disagi. E solo l’ennesima declinazione di un DE. E non mi sembra che una distribuzione che dice di essere gli utenti comuni possa permettersi di usare di default qualcosa che sara’ instabile almeno per un annetto.
Insomma mi sembra la solita sindrome del “facciamo una fork!!”. Uno dei motivi per cui temo che linux su desktop non decollera’ mai.
caro Socrate, la sua maieutica è molto azzeccata, ma la domanda da porsi alla base sarebbe: perché linux deve decollare?
Quando vogliamo che gnu/linux decolli (1) ci stiamo augurando che con esso si diffonda la filosofia del software libero? o (2) vogliamo soltanto che gli altri usino il sistema che usiamo noi, soltanto perché siamo spinti da un sentimento umano, e quindi gregario e basta?
Ossia: aspiriamo alla omologazione (secondo caso), o vogliamo aspirare alla diffusione della conoscenza(primo caso)?
Che linux debba decollare lo dice quella stessa distribuzione che ha lanciato unity. Dunque mi aspetto che si comporti in modo consistente con le proprio stesse idee.
Per aspirare alla diffusione della conoscenza bisogna avere appunto “diffusione”. Altrimenti si e’ delle rane in un pozzo senza alcuna influenza sul mondo reale.
E lei è sicuro, signor Socrate, che l’azienda che elabora quella distribuzione non voglia soltanto far decollare il proprio sistema operativo e non “gnu/linux” in generale?
lo lascio con questi interrogativi. Alla prossima.
il tipo di prima ha solamente detto che:
1) canonical aspira al suo successo
2) unity è in contraddizione col punto 1, perchè instabile
cosa c’è di sbagliato?
In parte hai ragione, su netbook con processori ARM vedo soprattutto android (che è comunque piuttosto limitato) che Ubuntu (per esempio), per esempio sul toshiba ac100 con piattaforma Tegra2 quelli d’Nvidia preferisco supportare al 100% android che ubuntu (o linux in genere) visto che i drivers non vanno al 100%.
Anche flash funziona sui dispostivi ARM con android visto che Adobe l’ha adattato.
Mi sa che molti produttori snobbano linux anche per questo motivo, per la troppa frammentazione che c’è.
Sono d’accordo che in linea teorica i fork non aiutino la diffusione.
Ma è parte della libertà e della potenza del software libero.
E spesso si rendono necessari. Per motivi diversi, ma necessari.
Vedi il caso di libre office, vedi il caso di unity.
Sul fatto che non introduca novità non sono d’accordo. Imho ne aggiunge parecchie sia per l’utente finale, sia sotto il cofano (per gli sviluppatori).
Imho sta nascendo un gran polverone su un prodotto che è giovane ed è appena partito dallo start.
Le stesse cose che vennero dette per KDE4. Le stesse che si dicono per GNOME3.
Spesso anche dalle stesse persone che si lamentavano che GNOME2 fosse vecchio!?
Personalmente adoro GNOME2, stabile e pulito. Migliorabile certamente, come ogni cosa, ma funzionale per quanto mi riguarda per tutti gli utilizzi che ne ho fatto.
Però ben vengano le tanto richieste (prima) novità.
Nella speranza che in un tempo ragionevole raggiungano una certa solidità, così da permetterci di svolgere meglio le cose che ogni giorno ognuno di noi fa con il pc, senza ricorrerre a sistemi operativi CHIUSI e che limitino in modi diversi le nostre LIBERTA’.
Ottimo articolo e soprattutto ottime domande. Molte di esse me le sono poste anch’io ma non avevo trovato delle risposte così complete :D
In particolare, la domanda a pagina #3 “Cosa consigliate a chi vorrebbe contribuire a Unity e fare esperienza con il progetto? Il miglior modo di avvicinarsi, risorse, competenze necessarie…”, le cui risposte mi hanno intrigato: mi piacerebbe poter contribuire a Unity o altri progetti open source. Un po’ per egoismo (voglia di imparare qualcosa di nuovo) un po’ per puro piacere di aiutare qualcun altro.
Grazie a tutti voi per avermi incuriosito :D
haio! :D
andate e conquistate :)
contentissimo per queste belle notizie
This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end
Of our elaborate plans, the end
Of everything that stands, the end
No safety or surprise, the end
I’ll never look into your eyes…again
Can you picture what will be
So limitless and free
Desperately in need…of some…stranger’s hand
In a…desperate land
Lost in a Roman…wilderness of pain
And all the children are insane
All the children are insane
Waiting for the summer rain, yeah
There’s danger on the edge of town
Ride the King’s highway, baby
Weird scenes inside the gold mine
Ride the highway west, baby
Ride the snake, ride the snake
To the lake, the ancient lake, baby
The snake is long, seven miles
Ride the snake…he’s old, and his skin is cold
The west is the best
The west is the best
Get here, and we’ll do the rest
The blue bus is callin’ us
The blue bus is callin’ us
Driver, where you taken’ us
The killer awoke before dawn, he put his boots on
He took a face from the ancient gallery
And he walked on down the hall
He went into the room where his sister lived, and…then he
Paid a visit to his brother, and then he
He walked on down the hall, and
And he came to a door…and he looked inside
Father, yes son, I want to kill you
Mother…I want to…fuck you
C’mon baby, take a chance with us
C’mon baby, take a chance with us
C’mon baby, take a chance with us
And meet me at the back of the blue bus
Doin’ a blue rock
On a blue bus
Doin’ a blue rock
C’mon, yeah
Kill, kill, kill, kill, kill, kill
This is the end
Beautiful friend
This is the end
My only friend, the end
It hurts to set you free
But you’ll never follow me
The end of laughter and soft lies
The end of nights we tried to die
This is the end
Big money goes around the world
Big money underground
Big money got a mighty voice
Big money make no sound
Big money pull a million strings
Big money hold the prize
Big money weave a mighty web
Big money draw the flies
Sometimes pushing people around
Sometimes pulling out the rug
Sometimes pushing all the buttons
Sometimes pulling out the plug
It’s the power and the glory
It’s a war in paradise
It’s a cinderella story
On a tumble of the dice
Big money goes around the world
Big money take a cruise
Big money leave a mighty wake
Big money leave a bruise
Big money make a million dreams
Big money spin big deals
Big money make a mighty head
Big money spin big wheels
Sometimes building ivory towers
Sometimes knocking castles down
Sometimes building you a stairway –
Lock you underground
It’s that old-time religion
it’s the kingdom they would rule
It’s the fool on television
Getting paid to play the fool
Big money goes around the world
Big money give and take
Big money done a power of good
Big money make mistakes
Big money got a heavy hand
Big money take control
Big money got a mean streak
Big money got no soul…
Seguo il consiglio di Felipe e vi scrivo qua per inoltrarvi il mio supporto!! Unity è giovane, ha i suoi difetti e necessita di limature, ma è senza dubbio la strada da seguire. Dateci dentro!!
(sì è un commento da fanboy, e non molto costruttivo. Ma qualcuno doveva pur portare equilibrio, no? ;)
@andrea900
non so perchè ma non posso replicare direttamente
cmq se vuoi l’1 contro 1 vai pure, si vede che sai sparare cavolate solo contro una persona alla volta :D
A parte qualche frase di Marco effettivamente sembra che per questi “pollycokers” collaborare attivamente con canonical significhi accettare le sue decisioni commerciali e “lavorare a gratis” per essa con la libertà di poter proporre o decidere scelte minori di implementazione.
Per carità, fanno benissimo a partecipare in questa maniera se ne sono contenti… mal che vada se si stancheranno di questo modus operandi avranno comunque qualche cosa da mettere in curriculum (visto che sono giovini).
E comunque si parla sempre di software libero quindi di certo non fa male a nessuno.
Certo, io preferisco il bazaar, anche se poi non partecipo attivamente per questioni di tempo a molti progetti liberi.
PS: gcc, linux e altri citati come esempio di software libero non “bazaar”… veramente chi dice ciò probabilmente ha un’idea vaga di come si sviluppino certe cose…
Scusami se ti rispondo solo adesso…
> ” collaborare attivamente con canonical significhi accettare le sue decisioni commerciali e “lavorare a gratis” per essa con la libertà di poter proporre o decidere scelte minori di implementazione.
Perchè lo faccio? Lo faccio per la comunità, dato che l’apprezzamento maggiore è venuto dalla comunità, non certo da Canonical, che comunque ha voluto “premiarmi” sponsorizzandomi per l’UDS di maggio…
> mal che vada se si stancheranno di questo modus operandi avranno comunque qualche cosa da mettere in curriculum (visto che sono giovini).
Sono sincero, il fatto del curriculum è vero in parte ;)
Salve a tutti, premetto che sono un’ utente chakra e quindi KDE. Ho usato per anni ubuntu e poi kubuntu e in questo momento (per via di alcuni problemi con il wifi) mi trovo sul mio portatile a scrivere da ubuntu 10.10.
Ho installato qualche giorno fà ubuntu 11.04 con unity, ho anche provato fedroa 15 con gnome3+gnome-shell.
Come ogni nuovo progetto sono convinto che entrambe (mi riferisco a unity e a gnome-shell) siano troppo immaturi per l’uso quotidiano. Voglio citare alcuni piccoli esempi che mi hanno portato a questa conclusione. Ad esempio sia la shell che unity sono troppo macchinose nei menù applicazioni, troppi click troppi spostamenti (anche degli occhi) prima di capire come fare e dove trovare, si è perso molto del gnome2 in cui la voce “applicazioni” rendeva chiaro sin da subito dove si trovavano le applicazioni, una delle cose che mi ha dato maggiormente fastidio di unity è il fatto che il contenitore/vassoio che dovrebbe fungere da menù non mantiene l’impostazione a tutto schermo, non so se avete presente cosa succede su un monitor come il mio con una risoluzione 1920×1080; il quadratino è minuscolo rispetto allo schermo (un palmo di una mano), e si fà veramente fatica a leggere i suoi contenuti (sono tutte valutazioni che faccio non a occhio ma con cognizione di studente di informatica che studia anche usabilità).
Gnome-shell ha molti difetti, ad esempio il menù superiore consente di visualizzare solo l’applicazione che ha il focus e non tutte le applicazioni aperte, con la conseguenza che si è costretti ad andare continuamente sul menù applicazioni per vedere le applicazioni in esecuzione, il risultato è stato che mi ha fatto venire il mal di mare con pochi minuti di utilizzo (probabilmente a causa dell’effetto zoom-in zoom-out).
Uno dei più grossi bug che ho trovato su unity è sul menù delle applicazioni, in particolar modo quando si apre nautilus, non so se ci avete fatto caso ma sia aprendo la home che la cartella documenti o qualsiasi altra, la voce citata nel menù è sempre Cartella Home, ponendo ad esempio che io sul desktop potrei tener aperte N istanze di nautilus così non so su quale ho il focus.
Per quanto riguarda la dock di gnome-shell sono d’accordo con gli altri nel dire che sarebbe comoda poterla visualizzare anche dal desktop e non solo premendo su applicazioni (ma ho visto che esistono dei sistemi per fare questo, diciamo degli hack). In unity invece non sono riuscito a trovare (e a questo punto non so se sia possibile) spostare la dock, ad esempio su un monitor 16:9 è comoda su i lati ma su uno schermo 4:3 potrebbe essere più comoda in basso.
Queste sono solo alcune piccole cose che ho notato con poco tempo di utilizzo, oggi installo la 11.04 e magari vedo bene tutto e segnalo altro :D.
Concludo sottolineando il bug madre di gnome-shell e unity (e bene si è lo stesso) e si tratta della coerenza del desktop che si perde a seconda che siano o meno attivi gli effetti grafici. Questa è una gravissima mancanza, se io ad esempio uso ubuntu da un pc con scheda che non ha driver open ( o non ha accellerazione 3D) mi ritrovo gnome-classic, ponendo il fatto che io usi ubuntu o gnome3 per mesi su una virtual-machine o da live CD, nel momento in cui installo il sistema fisicamente sulla mia macchina mi trovo davanti a un’ interfaccia totalmente incoerente con quella che mi sono abituato ad usare. Peggio ancora se io uso un scheda senza 3D e mi ritrovo di punto in bianco su una macchina che lo ha.
Per farci a capire ne kde4, ne windows vista/7, ne tanto meno osx hanno un problema del genere. Riporto il caso kde4 perchè è quello che uso quotidianamente, se disattivo gli effetti disattivo kwin, conseguenza mi ritrovo il menù e le barre grigie invece che trasparenti e basta, l’utilizzo rimane coerente il menù è sempre lo stesso, e le funzioni sono sempre le stesse. Possono sembrare piccolezze ma sono regole di usabilità, standard che vanno rispettati per rendere usabile un’ interfaccia, proprio a causa di queste “mancanze”, spesso si sente dire per la rete ”i progetti open non sono usabili”, o ”le interfacce sono orrende e inusabili”.
Concludo sottolineando che il mio scopo non è quello di fare il flamer, ma è solo quello di portare alla vista di sviluppatori e non una serie di problemi di gioventù di queste due shell.
Come ho detto già all’inizio a mio parere entrambe le shell non sono pronte, come non era pronto kde 4.0. Il “fallimento” di kde4 è stato dovuto non alla sua instabilità ma alle scelte delle distribuzioni di sostituirlo quando ancora non era pronto a kde3. Se avessero aspettato almeno un paio di versioni (quindi 1 annetto circa) probabilmente, ora kde4 non avrebbe la nomea di DE instabile. Spero che con unity e gnome-shell non facciano lo stesso errore, anche se da quello che vedo canonical già lo sta facendo. Il risultato sarà che a breve ci sarà una grossa migrazione verso KDE, o più semplicemente i più useranno ubuntu 11.04 con gnome-classic.
Una delle varie regole di usabilità dice: “mai discostarsi troppo dall’esperienza di utilizzo passate dell’utente”.
Riguardo la dash che non si apre in fullscreen: lo fa solo sui netbook, ma puoi forzarla da gconf-editor (non ha molto senso però: le icone non diventano più grandi!)
Se il problema è che il contenuto della dash è troppo piccolo (icone e testo piccoli), forse è un problema di dpi del tuo schermo: è forse un portaile fullHD? Potresti filare un bug, se hai voglia.
Il bug di Nautilus sempre indicato come “cartella home” è già noto.
Nelle prossime versioni sarà verosimilmente Unity2d a fare da fallback in caso di assenza del 3D. OSX non è un buon paragone secondo me, visto che non devono peroccuparsi della compatibilità hardware. KDE invece è un ottimo paragone, e senza dubbio è l’approcio migiore in quanto a coerenza, assieme a Windows (parlo del compositing).
anche io sono un po’ dubbioso dell’utilità di una dock laterale su schermo 4:3, ma devo ancora provare. E comunque si può sempre rimpicciolire la dock (da ccsm, grazie ad Andrea!!) e anche l’intellihide aiuta molto..
Si lo schermo è un fullhd. Per la questione osx lo paragonavo solo dal punto di vista di coerenza tra 3D on/off, era giusto per dire che tutti i de a prescindere dall’accellerazione 3D restano sempre uguali a eccezioni di unity e gnome3 (gnome-shell).
Unity2D detto onestamente se viene implementata in qt4 secondo me sarà sicuramente ottimo, ma porterà un netto appesantimento di ubuntu e questo potrebbe essere un male, anche perchè vuol dire portare dentro gtk, qt4 più il sistema di integrazione delle qt per le gtk; insomma parecchia roba. Il risultato sarà molto più carico in ram. A questo punto le scelte più logica sarebbero state, o passare a kde oppure scrivere unity2D in gtk, e qui mi sa che ci sono problemi proprio perchè purtroppo le gtk sono molto meno potenti delle qt4 sia da un punto di vista “visivo” sia per la programmazione.
bello entrembi…io di solito uso ambetre, ambequattro e così via :D
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