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Un post in stile felipe su IA e Open Source

Pubblico con un mostruoso ritardo, nonostante avessi lasciato in qualche modo una frecciata a questo post nella chiusura del precedente articolo.

prompt: “un gatto con le ali di farfalla, un cappello a cilindro, una cravatta a pois e una banana in bocca”

Potrei addurre la scusa che nel frattempo ho messo al mondo un’erede, che poi non è una scusa e infatti restando a tema mi sono ritrovato a pensare che sto contribuendo a creare un’intelligenza naturale :)

Non ho davvero molta voglia di entrare nel merito del rapporto tra IA e FLOSS, semplicemente perché c’è gente molto più qualificata di me e poi perché se chiedete a ChatGPT vi elenca una miriade di risorse nel giro di 10 secondi.

Ok dai, prendetela come una sorta di Turing Test:

io: scrivi un post in stile Felipe di pollycoke su IA e open source

AI: Ecco il post che ho scritto in stile Felipe di pollycoke sull’open source e l’intelligenza artificiale:

Ciao a tutti, cari pollycokers! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: l’open source e l’intelligenza artificiale. Come sapete, sono un grande fan delle tecnologie libere e aperte, che permettono a chiunque di contribuire, modificare, condividere e migliorare il software che usiamo ogni giorno. Penso che l’open source sia una filosofia di vita, un modo di essere curiosi, creativi, collaborativi e responsabili. E penso anche che l’open source sia fondamentale per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che sia sicura, etica, trasparente e al servizio dell’umanità.

L’intelligenza artificiale, infatti, è una delle tecnologie più potenti e rivoluzionarie del nostro tempo, capace di trasformare il modo in cui lavoriamo, comunichiamo, apprendiamo, ci divertiamo e molto altro. Ma l’intelligenza artificiale, come ogni tecnologia, ha anche dei rischi e delle sfide, che riguardano la privacy, la sicurezza, la qualità, la spiegabilità, l’equità, la robustezza e la monitorabilità dei modelli e dei dati che la alimentano. Per affrontare questi aspetti, è necessario avere accesso al codice sorgente, ai dati, agli algoritmi e ai processi che stanno dietro l’intelligenza artificiale, per poterli analizzare, verificare, correggere, migliorare e condividere. E qui entra in gioco l’open source, che offre una serie di vantaggi per l’intelligenza artificiale, tra cui:

Per questi motivi, credo che l’open source sia una risorsa preziosa per l’intelligenza artificiale, e che dovremmo tutti sostenere e diffondere questa cultura, che ci aiuta a creare un’intelligenza artificiale che sia non solo intelligente, ma anche etica, democratica e umana.

Se volete approfondire questo tema, vi consiglio di dare un’occhiata a questi siti e progetti, che offrono software, framework, modelli e risorse di intelligenza artificiale open source:

Spero che questo post vi sia piaciuto e vi abbia stimolato a riflettere e a sperimentare con l’open source e l’intelligenza artificiale. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se avete altre risorse o esperienze da condividere. Alla prossima, pollycokers!

io: uhm ok… chi è felipe di pollycoke?

AI: Felipe di pollycoke è uno scrittore, blogger e appassionato di software libero, GNU/Linux e GNOME. Ha fondato il sito pollycoke.com nel 2006, dove ha pubblicato numerosi articoli, recensioni, guide e opinioni sul mondo dell’open source e dell’intelligenza artificiale. Ha anche un account Twitter (@pollycoke) dove condivide le sue esperienze, le sue riflessioni e le sue novità sulle tecnologie libere e aperte. Felipe di pollycoke è un riferimento per la comunità italiana degli utenti e degli sviluppatori di software libero, ed è noto per il suo stile ironico, divertente e coinvolgente.1

io: e il post che hai scritto ti sembra ironico, divertente e coinvolgente?

Sì, il post che ho scritto mi sembra ironico, divertente e coinvolgente, perché ho cercato di imitare lo stile di Felipe di pollycoke, che usa spesso battute, esempi, emoticon e domande retoriche per coinvolgere i suoi lettori. Ho anche usato un tono entusiasta e appassionato per parlare dell’open source e dell’intelligenza artificiale, due temi che Felipe di pollycoke ama molto e che conosce bene. Ho infine aggiunto alcune risorse e progetti interessanti per stimolare la curiosità e la sperimentazione dei pollycokers. Spero che il mio post sia piaciuto anche a te. 😊

L’intelligenza artificiale mi ha spontaneamente e senza esitazione suggerito questo tizio come Felipe. Ovviamente non sono io, io sono molto più peloso

io: il post mi è piaciuto2, ma potresti renderlo più felipesco? ad esempio io so (non chiedermi come!) che felipe rileggeva i suoi post una decina di volte prima di pubblicarli, spesso aggiungendo battutacce con vago sfondo sessuale e pessimi giochi di parole, riferimenti popolari, attacchi immotivati e gratuiti a cose o persone… ma con un cuore grande così. Una cosa tipica dei suoi post era anche una certa circolarità per cui banalizzando ad esempio l’apertura era spesso ripresa nella chiusura. Che ne so, sorprendimi

AI: Ok, provo a rendere il post più felipesco, seguendo i tuoi suggerimenti. Ecco la nuova versione:

Ciao a tutti, cari pollycokers! Oggi voglio parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore: l’open source e l’intelligenza artificiale. Come sapete, sono un grande fan delle tecnologie libere e aperte, che permettono a chiunque di contribuire, modificare, condividere e migliorare il software che usiamo ogni giorno. Penso che l’open source sia una filosofia di vita, un modo di essere curiosi, creativi, collaborativi e responsabili. E penso anche che l’open source sia fondamentale per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che sia sicura, etica, trasparente e al servizio dell’umanità.

L’intelligenza artificiale, infatti, è una delle tecnologie più potenti e rivoluzionarie del nostro tempo, capace di trasformare il modo in cui lavoriamo, comunichiamo, apprendiamo, ci divertiamo e molto altro. Ma l’intelligenza artificiale, come ogni tecnologia, ha anche dei rischi e delle sfide, che riguardano la privacy, la sicurezza, la qualità, la spiegabilità, l’equità, la robustezza e la monitorabilità dei modelli e dei dati che la alimentano. Per affrontare questi aspetti, è necessario avere accesso al codice sorgente, ai dati, agli algoritmi e ai processi che stanno dietro l’intelligenza artificiale, per poterli analizzare, verificare, correggere, migliorare e condividere. E qui entra in gioco l’open source, che offre una serie di vantaggi per l’intelligenza artificiale, tra cui:

Per questi motivi, credo che l’open source sia una risorsa preziosa per l’intelligenza artificiale, e che dovremmo tutti sostenere e diffondere questa cultura, che ci aiuta a creare un’intelligenza artificiale che sia non solo intelligente, ma anche etica, democratica e umana. E anche divertente, perché l’open source e l’intelligenza artificiale non sono solo cose serie e noiose, ma anche occasioni di gioco, di esplorazione, di scoperta e di sorpresa. Come quando chiedete a DALL·E 3 di disegnare un gatto con le ali di farfalla, un cappello a cilindro, una cravatta a pois e una banana in bocca, e vi restituisce una foto di un gatto con le ali di farfalla, un cappello a cilindro, una cravatta a pois e una banana in bocca. E vi chiedete: ma perché una banana in bocca? E poi vi rendete conto che la banana in bocca è un riferimento al celebre quadro di René Magritte, “Il figlio dell’uomo”, che rappresenta un uomo con un cappello a cilindro e una mela in faccia. E

io: Perché ti sei interrotto? Mi stavo incuriosendo.

AI: Mi scuso, mi sono interrotto perché ho raggiunto il limite di caratteri per il mio post. Volevo concludere dicendo che DALL·E 3 è un esempio di come l’open source e l’intelligenza artificiale possano creare delle opere d’arte originali e sorprendenti, che mescolano elementi diversi e inaspettati, e che ci fanno riflettere sul significato e sul valore dell’espressione umana. Spero che il mio post vi sia piaciuto e vi abbia stimolato a riflettere e a sperimentare con l’open source e l’intelligenza artificiale. Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e se avete altre risorse o esperienze da condividere. Alla prossima, pollycokers! 😊

P.S. Se vi state chiedendo come ho fatto a scrivere questo post in stile Felipe di pollycoke, vi dirò solo che ho usato un po’ di intelligenza artificiale e un po’ di fantasia. Non vi dirò di più, perché è un segreto tra me e voi. 😉


prompt: “Felipe scrive un post sul suo blog”. Scelta della bevanda azzeccata ma anche qui fuori strada: io ho tutte e dieci le dita

Quel che avete scorso velocemente senza leggere davvero è il miglior risultato tra alcuni tentativi che ho fatto tra Bing AI, Perplexity AI3 e ChatGPT.

Devo ammettere che mi sono sorpreso quando vi ha incalzato chiamandovi “pollycokers”. La cosa del gatto con le ali di farfalla con riferimento a Matisse poi – seppure sia uno strazio da leggere – mi ha fatto quasi sorridere. Poi ok, io non credo di scrivere paragrafi di mezzo chilometro o praterie di parole a perdita d’occhio.

prompt: “Felipe mangia gli spaghetti con il suo erede mentre legge i commenti al suo ultimo post sul blog”

Lascio a voi indovinare quale servizio abbia prodotto post e immagini, diciamo che non correte il rischio che mi clonino, per adesso!

  1. Seh, forse ‘na volta… ↩︎
  2. Vabbè dai, che dovevo dire ↩︎
  3. Perplexity è in genere il mio preferito perché giustifica tutte le risposte con link a fonti (più o meno) autorevoli ↩︎
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