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Google cambia la licenza di WebM (in meglio)

WebMLa licenza di WebM (cfr “Google libera VP8 e dà il via al “suo” HTML5“) è stata da subito Open Source, almeno nelle intenzioni, ma c’era un piccolo dettaglio che aveva fatto storcere il naso ai legali della OSI… Da oggi non più: le licensing FAQ chiariscono la clausola incriminata, e come sia stata aggiustata per venire incontro alla comunità.
Saremmo tutti tentati di liquidare la notizia come “noiosa”, ma in realtà trovo in qualche modo istruttivo assistere a che genere di contorsioni si sottoponga volontariamente Google pur di portare a casa capre, cavoli e HTML5, di cui ultimamente tutti cercano di appropriarsi.

Interessanti osservazioni su Ubuntu 10.04 [+ test]

Su Tom’s Hardware è stato pubblicato un articolo pieno di test comparativi effettuati su Ubuntu 10.04, l’ultima versione della distribuzione Linux più spazziale, con due zeta. Passo oltre i risultati dei benchmark che la danno vincitrice su Ubuntu 8.04 e invece riporto questa frase:

The one thing I’ve noticed about the release of Lucid Lynx is the lack of fanfare. […] I believe the tepid reception for Lucid Lynx is due to the colossal letdown that was Karmic Koala. That release had all the buzz in the world, and when it finally arrived, it sucked big time.

Che punto di vista meravigliosamente inaspettato e stimolante. In effetti per noi ogni versione di Ubuntu è una grossa operazione di marketing , ma guardando tutto in prospettiva è vero che all’epoca di Karmic si contrapponeva Ubuntu a Windows con scandalosa leggerezza.

Chrome per Linux (e Mac) non è più Beta

Oggi Google ha annunciato che finalmente, ad un anno dal lancio della prima versione, Chrome per Linux (e Mac) è uscito dallo stato di Beta ed è ora considerato stabile.
Ok, i numeri di versione non significano niente, la scritta beta o alpha o stabile è per niente indicativa della reale stabilità e tutti i discorsi che volete, ma questa notizia è interessante per almeno due motivi:
Uno è che fa sempre piacere vedere che quando vuole comunicare l’idea di fornire un prodotto o un servizio maturo, Google ha imparato a disfarsi dell’eterna etichetta di Beta ad oltranza; Due è che in realta questo significa che Chrome per Linux (e Mac) adesso ha raggiunto la parità di funzionalità con Chrome per Windows. Vabbè dai, tre motivi: Tre è che chi sviluppa estensioni (specie i nomi “grossi”) adesso sarà ancora più invogliato a scriverne per Chrome.
Già che ci sono ricordo che mancano pochi giorni alla chiusura del sondaggio “Vota il miglior browser“. Votate e… Che vinca il più stabile :D

Compriamo Mandriva?

Aggiornamento: come segnala Marco in SocialBox, Mandriva minimizza. Speriamo bene.
Dai facciamo una colletta e compriamo Mandriva.
Linuxconf, Diskdrake, Harddrake…. nomi che mi vengono in mente mentre mi si stringe il cuore a vedere in vendita una delle distribuzioni Linux più importanti nella sua diffusione tra comuni mortali! Chi di voi pinguini con qualche anno alle spalle non ha bei ricordi con questo sistema operativo che magicamente grazie a questa piccola distribuzione francese diventava meno ostico?
Ingiustamente avversata da molti, Mandriva ha contribuito tanto al software libero, sia in termine di diffusione come parlavo prima, sia con sostegno economico a molti progetti, non ultimo Nepomuk! Compriamola :/

Gestione delle operazioni integrata in GNOME

EmpathySalomon Sickert ha presentato l’ambizioso progetto a cui lavorerà nell’ambito del Google Summer of Code.

Si tratta di un sistema centralizzato per gestire tutte le operazioni in corso nel nostro GNOME, un po’ come le bozze che si vedono da anni sia per GNOME che per KDE, e che nel secondo caso si sono materializzate in un sistema di notifiche a “stack” abbastanza funzionale.

Il cuore del progetto consiste nella creazione di API per D-Bus che permetteranno di creare dei “centri di controllo delle operazioni“, icone animate che indicano ad esempio il progresso dello scaricamento o altro. Decisamente promosso.

Importante vittoria legale per la comunità Open Source

In uno dei pochissimi esempi in cui le minacce a carico di aziende che operano grazie al software open source si concretizzano in processi all’interno di un tribunale, Red Hat e Novell hanno riportato una storica vittoria legale che forse scoraggerà future denunce similmente basate su proprietà intellettuali.

La contesa verteva sui brevetti USA 5.072.412, 5.394.521 e 5.533.183, descriventi tecnologie come “User interface with multiple workspaces for sharing display system objects”, che tradotte in italiano significherebbero gestione delle interfacce tramite più aree di lavoro, ossia i desktop virtuali.

Beh, a prescindere dalla sostanza tecnica, che si è dimostrata nulla, è interessante leggere il “copione” del dibattimento, che prevede giudici ignoranti di cosa sia l’open source, un’accusa che cerca di definire Red Hat anti-americana perché contraria al sistema di brevetti USA e una difesa che spiega eroicamente i principi etici su cui si fonda l’open source. E beh, ovviamente anche il lieto fine :)

“Mac OS X è in declino, meglio Ubuntu”… Eh?

Ho letto con un sorriso questo articolo un po’ surreale, in cui si sostiene che ormai Mac OS X sia in pieno declino, dal momento che Apple sarebbe occupata con telefoni e tablet, e che per fortuna abbiamo Ubuntu, che è pure meglio di Mac OS X:

Apple is fading from relevance in the computing space as it turns its attention toward phones, web tablets […] Apple may not “get” it anymore, but it seems Canonical does.

Che ragionamento c’è dietro ad un articolo del genere secondo voi? Va bene amare il software libero e magnificare Ubuntu per il bene dell’umanità tutta, va bene sostenere che ci avviciniamo sempre più all’obiettivo… ma da qui a sostenere che Mac OS X sia in declino ce ne vuole.

Secondo me ad esagerare così si corre il rischio di ottenere l’effetto opposto: quello di allontanare e deludere potenziali nuovi utenti.

BumpTop acquisita da Google… port per Linux?

BumpTop LogoBumptop è un desktop con interfaccia alternativa pseudo-tridimensionale per la gestione dei file, con tanto di supporto al multitouch. Ne ho parlato in passato, ecco un video per rinfrescare la memoria. La notizia è che il progetto è stato acquisito da Google.
Una delle conseguenze immediate è che per qualche giorno sarà possibile scaricare gratuitamente BumpTop per Mac e Windows: Download BumpTop Mac (1.05.2) e Download BumpTop Windows (DirectX 2.1-6225).
“E Linux?” Lo so, siete corsi subito a pensare questo. Purtroppo non esiste una versione per Linux, ma so che avete pensato anche qualcosa tipo: “Uhm, Google compra BumpTop… Android!“. È quel che ho pensato anche io, magari l’intenzione è proprio questa?

Primo avvistamento di Steam per Linux


In molti non pensavano che avremmo mai visto una cosa del genere: il client di Steam in versione nativa per Linux. Ammetto che io facevo parte di quei molti fino a qualche giorno fa, quando le voci che si sentono da anni hanno vertiginosamente cominciato a prendere forma.
Eccolo qui dunque, in una versione preliminare e non ufficialmente rilasciata, il client di Steam – popolare strumento di vendita, gestione e distribuzione di giochi – in versione nativa per Linux. Decisamente realistico, direi!
Tra le tante domande che mi vengono spontanee c’è da chiedersi se Valve annucerà ufficialmente il port di Steam per Linux contemporaneamente a quello per Mac OS X, previsto a breve? E soprattutto: siamo sicuri che Steam nativo per Linux significherà anche giochi nativi per Linux? Di certo lo speriamo un po’ tutti, giocatori e non.

HTC paga Microsoft per poter distribuire Android

patented
HTC è sul mercato da circa tredici anni ed è una delle principali aziende del settore dispositivi mobili. Da qualche tempo si è anche aggiudicata il ruolo di principale produttore di telefoni Android, ancora più che la stessa Google, che ci ha provato con il famoso Nexus One.
Siamo al punto in cui un paio di telefoni HTC generano la stragrande maggioranza di tutto il traffico internet mobile di Android, che secondo AdMob ha già superato il traffico generato da iPhone OS (cfr “AdMob: il traffico Android supera iPhone OS negli USA“). Tanto successo ha attirato l’attenzione, tanto che Apple ha citato HTC per la presunta violazione di una ventina di brevetti. Avevo pensato che HTC avrebbe comprato la fallitissima Palm per accaparrarsi il loro portfolio di brevetti, ma così non è stato. Novità di adesso: Palm è stata comprata da HP.
Nemmeno il tempo di ribattere ad Apple che HTC deve fronteggiare altri nemici, forse più insidiosi perché determinati da storiche avversità nei confronti di Linux (su cui è basato Android). Ed ecco che si ripresenta un modello che abbiamo già visto altrove, ormai un classico: l’accordo semi-segreto con Microsoft. In sostanza, da quel che si intuisce, HTC “compra” il diritto di distribuire Android, che secondo Microsoft violerebbe le sue famigerate proprietà intellettuali. Ovviamente Google e la Open Invention Network stanno a guardare…
Ma sono l’unico che non vede l’ora che tutto il sistema di brevetti COLLASSI in una guerra mondiale all’ultima denuncia? Comprerei una gran quantità di popcorn e mi metterei bello comodo a vederli scannarsi l’un l’altro. E credo anche di sapere chi è che resterebbe in piedi, alla fine ;)

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