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AdMob: il traffico Android supera iPhone OS negli USA

Secondo la concessionaria di pubblicità AdMob, che già qualche tempo fa ci aveva avvisati che “Android sta per raggiungere la diffusione di iPhone OS“, adesso il superamento è completo: il traffico generato da dispositivi Android ha superato iPhone OS.

Questo dato è da prendere in considerazione con la dovuta cautela. Prima di tutto perché si riferisce al solo traffico USA (che comunque è molto indicativo); poi perché si riferisce ad una unica concessionaria di pubblicità che guarda caso è stata appena acquisita da Google (principale azienda dietro lo sviluppo di Android); infine perché il traffico generato da questi dispositivi è solo parzialmente indicativo della loro diffusione. Precisato tutto questo: ottima notizia! Il contrattacco di Apple non si farà certo attendere .

Segnalato da gheroppaa via Twitter, grazie!

Ubuntu 10.10 Netbook Edition avrà la Global Menubar

Nell’articolo “Docky, Global Menubar… Ma ne vale la pena?” ho mostrato come replicare il desktop molto in stile Mac OS X apparso in alcune schermate di Seif Lofty, sottolineando che non vedo di buon occhio emuli di Dock e Globalmenu, superficialmente simili agli originali ma in genere non altrettanto ben funzionanti.

Nella discussione è intervenuto lo stesso Seif dicendo che in effetti menubar e docky rendono GNOME molto simile a Mac OS X ma che dietro a tanta somiglianza c’è la necessità di ottimizzare gli spazi per il piccolo schermo del suo netbook.

Coincidenza o convergenza, tra i commenti Zap fa notare che proprio adesso Mr Ubuntu in persona ha deciso che Ubuntu 10.10 Netbook Edition avrà la Menubar. A questo punto che si fa? Si rilancia: “Caro Mark: dacci una Menubar realmente funzionante e ne riparliamo!”.

MakeUseOf promuove Ubuntu 10.04

Ho già segnalato questo sito definendolo una delle più conosciute risorse per gli utenti Mac e Windows… credo sia giunto il momento di aggiungere anche “per gli utenti Ubuntu”. Questo almeno mi sembra di capire della loro linea editoriale.
Vi avevo segnalato MakeUseOf nell’articolo “7 cose più facili con Ubuntu che con Windows“, in cui appunto venivano elencate – ad un pubblico in larga parte ignaro di cosa si Ubuntu – alcune aree in cui la più popolare distribuzione Linux sia più facile di Windows. Oggi leggo un nuovo articolo promozionale che definisce Ubuntu 10.04 “estremamente semplice” e sottolinea la sensatezza di scelte come la rimozione di GIMP, l’inclusione di PiTiVi per l’editing video, la razionalizzazione dei giochi preinstallati, il nuovo tema, Ubuntu One e in generale la pulizia di tutta la distribuzione.
Credo sia piacevolmente indicativo che l’utenza Ubuntu venga presa in considerazione come pubblico da parte di “testate” note. Sperando che prima o poi i conti di Canonical comincino a quadrare!

Via alla PEC. Manutenzione permettendo

messaggio manutenzioneDa oggi parte il progetto “PostaCertificat@” per permettere un rapporto più diretto tra cittadino e pubblica amministrazione.

Oltre ad un modo intrinsecamente più snello di vivere il rapporto con la P.A., tra i tanti vantaggi della posta certificata c’è quello di non dover dipendere fisicamente dagli uffici, e dunque niente più file a sportelli e niente più contatto diretto con esseri umani variamente annoiati. Ho subito cliccato speranzoso per dare un’occhiata, ma ovviamente proprio il giorno dell’inaugurazione il sistema restituisce un simpatico errore: troppe connessioni… Accidenti, la fila!

L’amministrazione Obama contribuisce a Drupal

Tutti voi sapete che oltre alla riforma sulla sanità, tra i tanti modi escogitati da Obama per vincere il premio Nobel convertire gli USA in un socialismo reale conquistare la fiducia degli elettori c’è stato quello di mostrarsi ben disposto verso il software open source.

Obama è un illuminato (non mi fate fare altre battute cretine) e ha capito che concetti come apertura, trasparenza e condivisione sono messaggi che qualsiasi buona pubblica amministrazione dovrebbe mandare ai propri cittadini. Per cui tra le altre cose la Casa Bianca fa uso di Drupal per il sito whitehouse.gov

La notizia è che oltre ad usare Drupal, il Governo statunitense adesso contribuisce attivamente codice al progetto, onorando lo spirito di condivisione che ne è alla base. Mi sto sforzando di non pensare ad Italia.it …d’oh!

Le “universal apps” in KDE (no, non è quello)

Chiunque legga la parola “universal apps” e abbia un po’ di confidenza con sistemi operativi altri, associa subito la definizione con dei pacchetti che contengono molteplici versioni della stessa applicazione, ad esempio per differenti architetture. Leggo che in Pardus esiste qualcosa del genere… ma completamente differente!

Particolari esigenze della versione Corporate di Pardus richiedono di poter utilizzare applicazioni d’amministrazione scritte per le librerie di KDE 4, all’interno di un ambiente KDE 3. La soluzione trovata, a base di Python e chiamata PDS (Pardus Desktop Services), permette di utilizzare le KDELibs 4 quando le applicazioni vengono lanciate in una sessione KDE 4, e invece di dipendere esclusivamente dalle Qt in qualsiasi altra evenienza, anche in caso di sessioni non KDE.

Trovo che sia un’idea molto interessante se la limitiamo al caso d’uso di Pardus, e ancora di più se pensiamo che in maniera analoga si potrebbero creare veri pacchetti universali.

Le novità di WebKit 2 (e i port per Linux)

WebKit2 modelAvrete sentito del rilascio di WebKit2 al telegiornarle, presentato da Giorgino come una versione che “taglia fuori Linux”.
Beh meno male che c’è il team di WebKitGTK+ a mettere in chiaro alcuni punti per tutti noi: primo WebKit2 non è l’avvento dell’Islam ma una semplice seconda versione di WebKit; secondo non è verò che Linux è tagliato fuori, semplicemente WebKitGTK+ e QtWebKit dovranno essere aggiornati per usufruire delle nuove caratteristiche. Detto questo, le maggiori innovazioni di WebKit2 sarebbero API pubbliche stabili, gestione asincrona di tutto, divisione dei processi interfaccia da web (come avviene in Chrome e ultimamente anche in Firefox) e altro ancora.
Fa piacere vedere il team di WebKitGTK+ tanto attivo all’interno di GNOME, spero che lo stesso accada in KDE e continuo a sperare per il bene del progetto che prima o poi Konqueror adotti WebKit e consegni KHTML alla gloria eterna.

Linux diventa sempre più forte, ma non sul desktop

All’annuale Collaboration Summit della Linux Foudation sono stati resi noti alcuni dati di massima sulla crescita di Linux, specie nell’ottica strategica dell’attuale crisi economica mondiale. La frase che rende subito l’idea è:

Linux is going strong and getting stronger.

Linux va benone insomma, ma… dove? Non certo nel fantomatico desktop: Linux va alla stragrande quando parliamo di dispositivi integrati (il ruolo principale è di Google Android che avrebbe già quasi raggiunto la diffusione di iPhone OS) nonché di soluzioni lato server, per cui gran parte di Internet gira grazie a Linux (anche qui Google fa una grossa parte).

Secondo queste dichiarazioni, che per la verità non giungono esattamente inaspettate, le grosse aziende con grandi disponibilità e ancor più grandi esigenze sarebbero insomma le uniche a poter beneficiare della flessibilità e maturità dell’ecosistema Linux, ancora lontano dall’utente. Secondo me, visto che non amo troppo scindere le cose, c’è da aggiungere che semplicemente tra queste grosse aziende ne manca ancora una capace di canalizzare questo enorme potenziale sul personal computing. Avevamo sperato tutti in Canonical ma purtroppo finora (dopo sei anni circa) sembra sia stata un po’ un fallimento.

Non si disdegna poi nemmeno una simpatica profezia: entro 5 anni non compreremo software ne hardware: solo servizi. Questa mi sembra una minchiata, però come argomento da aperitivo non è male :)

L’editor video cross-platform Lightworks diventa Open Source

LightworksQuesta è una grande notizia, anche se per adesso rimane solo una comunicazione d’intenti e non c’è nulla di concreto: Lightworks verrà reso open source e allo stesso tempo non cesserà il supporto di Editshare, l’azienda produttrice.

Giusto per capirci, l’editor ha una lunga carriera Hollywoodiana e con Lightworks sono stati postprodotti (magari qualcuno anche grazie anche a Linux) film prestigiosi come: “Shutter Island”, “Moulin Rouge”, “The Truman Show” e perfino cult come “Pulp Fiction”, “Good Fellas”, “Guida galattica per gli autostoppisti”, “The Song Remains the Same” dei Led Zeppelin”… e tanti altri.

Ok, se devo dirla tutta non credo che un normale utente apprezzerà tutta la potenza di Lightworks (meglio qualcosa come OpenShot o Kdenlive per le esigenze più comuni), ma che grande conquista per l’open source! Sarebbe interessante sapere il livello di maturità del port per Linux.

Aaron Seigo: con KDE 4 siamo a metà strada

Amo KDE e lo seguo con passione dai primi vagiti, anche se da due anni ormai boccio puntualmente ogni rilascio e sono in forte critica nei confronti dei “direttori” del progetto. Una volta tanto però, Aaron “io siamo KDE” Seigo ne dice una che gli fa onore:

We’re maybe halfway through what we want to achieve with KDE 4

La frase fa parte di una intervista pubblica (abbiamo i testimoni!) rilasciata a Bruce Byfield, in cui Seigo esamina aspetti incompleti di KDE 4, motivi della rivolta contro KDE 4.0 due anni fa e alcune direzioni future del progetto. Merita una lettura insomma, ma sempre nell’augurio che il progetto trovi un nuovo leader!

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