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420 cose da fare appena installata Ubuntu 20.04

Volevo documentare le 420 cose da fare per felipizzare la mia nuova Ubuntu 20.04 appena installata… Invece ho perso il segno e sono finito per mettere in discussione tutto.

L’idea era di appuntare un paio di accorgimenti, poi è diventata una lista di istruzioni, poi una lista di liste, infine un casino assoluto. Intrecci di estensioni, temi e modifiche al power management per migliorare la resa della batteria. Desktop-is-home-dir, applicazioni imperdibili, package manager imperdibili, una valanga di soluzioni a problemi che fino a pochi giorni fa non sapevo di avere.

Distrowatch… yatalkin’about?

Per anni Linux è rimasto in un angolo della mia mente: sapevo che era lì, ma solo a un livello semi-cosciente. Tornare a usarlo giornalmente come sto facendo da una settimana pone tutta una serie di micro-sfide, a partire da quale linux scegliere.

Una volta deciso che volevo esorcizzare il mio HP, mi è venuto naturale installarci Ubuntu, che reputo un po’ lo standard. Mentre finivo l’installazione ho però pensato di dare un’occhiata in giro per vedere se magari in mia assenza c’erano state rivoluzioni…

Microsoft Teams per Linux 😲

Sorpresa/o da Microsoft

Probabilmente una delle conseguenze della pervasività dell’Open Source di cui ho scritto l’altro giorno1 è anche un maggiore supporto da parte di aziende che sviluppano software proprietario.

Non si tratta di etica, ideali e prese di coscienza del potere della conoscenza aperta, ma semplice opportunismo. A me può anche andare bene così, fin tanto che teniamo presente che si tratta di un passaggio obbligato e non un obiettivo raggiunto.

Non da interpretare nel senso di In Hoc Signo Vinces insomma, ma quel che ho scoperto questa settimana era fino a qualche anno fa la sostanza di cui sono fatti gli sberleffi: Microsoft ha rilasciato Teams per Linux!

Un giorno di ordinaria anarchia

Arrivo al lavoro, passo dal magazzino per salutare i ragazzi, chiedo se ci sono “any dramas”, mi assicurano che tutto è sotto controllo e do un paio di indicazioni per la giornata.

Lascio intuire che sarò molto indaffarato, dicendo di disturbarmi pure per qualsiasi motivo (adoro le sottigliezze dell’inglese) e mi dirigo su verso il mio ufficio sapendo che sarò lasciato in pace. Mi faccio una schifezza di Nespresso mentre controllo la posta sul telefono, sorseggiando il caffè chiudo la porta dietro di me e finalmente arrivato alla scrivania muovo il mouse del laptop per svegliare la mia fiammante Linux box.

Suki Yo Ai Shite ❤ Enterprise OSS

Non mi andava di lasciare il grafico calante di “le cose sono due” in bella vista… per cui mi sono messo a cercare spunti ottimistici.

Il fatto che le nostre parole chiave preferite non siano più degne di Google Trends sembra trovare conferma nel poco entusiasmo che vedo sui siti di riferimento.

Questo non significa che le cose dietro le quinte non si muovano… Basta cambiare parole chiave

Ecco perché amiamo (e odiamo) Unity

Uno degli aspetti centrali di questa Ubuntu 11.04 Natty Narwhal appena pubblicata è che questo aggiornamento ci ha salutati con una interfaccia tutta nuova, sorprendente e per certi versi spiazzante.
Proprio per il tentativo di differenziarsi così nettamente da tutte le altre, a mio avviso questa è la versione più ambiziosa di Ubuntu ad oggi (se la batte con l’indimenticata 4.10) e forse una delle più interessanti versioni di una distribuzione GNU/Linux mai rilasciata.
Se sarà all’altezza del suo compito lo decideranno solo gli utenti, nel frattempo possiamo vedere come sfruttarne al meglio le novità, accogliere i tanti spunti di discussione che ci offre, analizzarne i punti di forza e di debolezza e magari cercare di individuare le aree migliorabili. Che non mancano.

Salutiamo Ubuntu 11.04, il rilascio più ambizioso ad oggi

Chi di voi segue la SocialBox si sarà già imbattuto in più segnalazioni riguardanti la tanto attesa pubblicazione di Ubuntu 11.04 Natty Narvhal (cfr Marco Persinger). A breve pubblicherò una recensione di Unity che è già in lavorazione da qualche giorno, nel frattempo vorrei salutare insieme a voi l’uscita di questa che è la più ambiziosa e innovativa Ubuntu, e probabilmente una delle più interessanti nella storia delle distribuzioni GNU/Linux.

Garlach44 Galway 15.6" PRO portatile Linux – la recensione.

Portatile Garlach44 Galway PRO 15È passato quasi un mese dall’arrivo del nuovo giocattolo (cfr “Garlach44 Galway 15.6″ PRO, portatile Ubuntu per pollycoke :)“) e adesso che posso dichiarare gran parte delle mie curiosità soddisfatte, vi rendo partecipi delle mie impressioni sul Galway PRO.
Non sarà una recensione “canonica” del genere copia-incolla delle spec dal sito dal nuovo sito di Garlach44, quel tipo di recensioni sono forse più precise e ordinate ma francamente mi hanno stufato e immagino che siano venute a noia un po’ a tutti, invece vi racconto come ho gradualmente scoperto il laptop e i vari passaggi che ho effettuato per farlo mio.
Del resto non potrebbe essere altrimenti: la piacevole sensazione di avere un dialogo costruttivo, immediato e personale con l’azienda che fornisce il prodotto che utilizzi, non è paragonabile a nessuna esperienza finora avuta.

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