Sapete già che parte del mio lavoro consiste nel tenere corsi extra-scolastici di stampo vagamente esterofilo ad alunni di estrazione molto eterogenea.
Una parte dei miei corsi è riservata a quella che chiamo prevenzione dello “shock culturale”, per non bloccarsi quando all’estero si è assaliti da stimoli codificati in maniera differente. Non è questo il luogo adatto a discutere l’argomento, sappiate solo che in genere faccio abbondante uso di musica, cinema, letteratura e in generale produzione artistica, per rendere familiare la cultura di riferimento.
Da circa un mese non utilizzo gli strumenti didattici messi a disposizione dall’istituto che mi ospita e invece porto a lezione il Galway PRO mandatomi da Garlach44 (recensione). Beh sareste sorpresi se vi dicessi che tanti hanno riconosciuto Ubuntu a prima vista! Gli “utenti normali” di cui spesso favoleggiamo, gente che usa Ubuntu ma magari non frequenta forum o blog… Uno mi ha anche informato che a fine aprile esce la nuova versione ;)
Categoria: Lavoro
Il cantone svizzero di Soletta, in tedesco Solothurn, si è arreso all’evidenza dei fatti e pare abbia decretato l’abbandono della sua migrazione a Linux, iniziata addirittura nel 2001, che procedeva tra mille avversità e difficoltà di vario genere.
Dieci anni e numerosi problemi dopo, si viene a sapere che tra le cause del fallimento annunciato ci sarebbero non solo problemi interni allo staff e forse in generale di comunicazione, ma anche l’immaturità del software scelto per la migrazione.
Sul primo problema saremmo tentati di sorvolare con l’agilità del menefreghista, anche se in realtà sarebbe auspicabile che simili tentativi fossero portati avanti da gruppi ben strutturati e coesi, non fosse altro che per evitare di danneggiare l’immagine non già esattamente chiara di future migrazioni. Il secondo problema, quello dell’immaturità del software open source… beh quello brucia. A leggere bene però, sono forse state le scelte e i tempi il vero scoglio.
Torno da una settimana disconnessa dal mondo civile, dunque mi tocca fare lo slalom tra cartacce, incombenze, arretrati di varia entità e… sì, email spazzatura:
Sono tentato di rispondere come da titolo, ma non lo farò anche perché ultimamente ricevo sempre più email di questo genere, specialmente da sedicenti “esperti di SEO” dal nome ogni volta differente. Posso dirvi solo che siamo arrivati alla frutta? Ok l’ho già detto :)
Ci sono certe occasioni in cui fatico anche io a capacitarmi del fatto che vengo pagato per quello che faccio.
lei: posso togliermi le scarpe?
io: ma certo, mettiti comoda
lei: thanks!
io: you’re very welcome… cos’è nero?
lei: rosso sangue. molto scuro.
io: I see
lei: do you like my tattoo?
io: Uhm… I’m not able to judge from this far…
Ma quanto è duro il mio lavoro!
Ricordate l’articolo “MacOSX visto da un pinguino curioso“, in cui descrivevo le mie prime impressioni sul piccolo Mac?
Tra le tante note positive di hardware e software, ne avevo segnalato alcune un po’ dissonanti (non le ripeto, leggete l’articolo) e che fanno storcere un po’ il naso ad ogni buon pinguino. Avevo però notato una inaspettata instabilità diffusa, che portava a blocchi del sistema, crash, freeze e frequente comparsa della famigerata beachball of death in seguito ad operazioni banali come il salvataggio di un documento.
Qualche giorno dopo ho isolato la causa del problema, che consegno a Google. Non era MacFuse o altro software instabile e nemmeno il mio karma. A sopresa, Mac OS X Snow Leopard 10.6.3 esce con le ossa rotte dal confronto con un semplice disco esterno USB. E non parliamo di chissà quale hardware economico: un HD USB esterno con su scritto Philips che con Ubuntu non dà alcun problema.
Da anni associo il mese di maggio agli incontri più interessanti nel panorama opensource . Questo 2010 sembra non essere da meno.
Vi avevo già accennato dell’inaugurazione di uno “Studio di registrazione basato su Linux, a Milano” che si terrà in giorno 15. Chi è già abbonato al Calendario Eventi di Pollycoke (fatelo!) avrà inoltre ricevuto notifica che in giorno 22 si terrà a Roma il Primo JAMP Day, per discutere appunto di JAMP, un interessante progetto italiano (siciliano!) per un framework CMS opensource.
Oggi voglio segnalarvi in particolare un ciclo di incontri che si terrà a Faenza dall 11 al 13 maggio, a cura di ImoLUG e intitolato “Contaminazioni OpenBIZ“, un modo per fare il punto su un tema da sempre a me molto a cuore: open source e sostenibilità economica. Leggete oltre per i dettagli e qualche mia considerazione preliminare.
da hwupgrade, via khelidan
I ragazzi sono quasi tutti chini sui compiti, qualcuno invoca sommessamente l’aiuto del Signore, altri scribacchiano frasi che inneggiano all’Apocalisse come liberazione ultima, c’è perfino chi tenta di svolgere gli esercizi e chi è già a buon punto. Io faccio da assistente e dispenso consigli sdrammatizzando la tensione. Ad un certo punto il commissario cattivo esce un attimo e al posto suo entra una collega che non è neanche in commissione.