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Navigare con Linux e un cellulare Bluetooth

di AAAle

NB: la guida è stata scritta per gentoo, ma ovviamente si applica a tutte le distro linux [r,d]ecenti (N.d.R.)aggiornata il 09/06/2006
scritta il 17/11/2004

Lo scopo di questo tutorial è navigare in internet sfruttando le potenzialità della linea GPRS (o UMTS) trasformando il nostro cellulare in un modem senza fili che andrà ad interagire col computer per mezzo della connessione bluetooth

COMPILAZIONE KERNEL

Iniziamo questa lunga avventura compilando il kernel (nel mio caso e’ un 2.6.x su gentoo) predisponendolo per l’interazione con la penna USB e lo stack bluez:

Andiamo nella directory dei nostri sorgenti del kernel e digitiamo “make menuconfig”

Alla voce “Networking –> Bluetooth Subsystem Support” selezioniamo i moduli come disegnato di seguito:

Access Media FastRate USB 100 con Linux! (II parte)

Patchare e installare i driver

1) Prerequisiti

Prima ancora di pensare ai drivers installiamo alcuni prerequisiti:

per Mandrake 10 e superiori, basta dare (da root):

$: urpmi liblinux-atm1 kernel-source gcc libgtk+1.2-devel

PS: nelle varie versioni di mandrake questo pacchetto ha nomi diversi o sembra comunque introvabile… io non ho mandrake per cui vi chiedo di segnalare il nome del pacchetto nelle varie versioni. grazie!

Per gli utenti Fedora Core 2 e 3 mi e’ arrivato un suggerimento da Michele Reccanello:…vanno sostituiti i pacchetti glibc-kernheaders e linux-atm con quelli attualmente in sviluppo con la Fedora Core 4, dal sito :
http://download.fedora.redhat.com/pub/fedora/linux/core/development/SRPMS/

Access Media FastRate USB 100 con Linux! (I parte)

OK alcune persone sono riuscite a connettersi ad Internet grazie a queste righe e ho avuto un riscontro incredibile da parte della comunità, ma oggi ho deciso di disinteressarmi definitivamente a queste pagine: anche volendo non ho più questo modem ormai da molto tempo e non potrei stare al passo con le nuove versioni di kernel e driver.

Per questo vi chiedo di NON spedire email al mio indirizzo e di NON entrare in canale per chiedermi di risolvere i vostri problemi col fastrate, me ne arrivano decine e sinceramente non mi va di ripetere ogni volta le stesse cose che sono gia’ scritte nella guida… Ovviamente potete sempre segnalare nuove notizie che potrebbero essere utili, quelle continuerò ad integrarle. Grazie :-)

L’unica cosa che posso chiedervi di fare è di mandare una mail alla Telecom chiedendo di essere rispettati come utenti che pagano un servizio, e assicuratevi che vi sia fornito un modem ethernet (quindi NON usb)

Audio Professionale con Linux (III parte)

La prima “killer application” – Ardour
Gli americani hanno questo modo di chiamare una applicazione che nel suo campo “uccide” la concorrenza per la sua eccellenza in un determinato segmento, tanto da convincere un utente al passaggio ad una piattaforma differente pur di usare quel software, ad esempio.
Ardour EditorSe mai questo concetto possa essere applicato ad una applicazione linux in un ambito diverso da quello server o di sviluppo, Ardour sarebbe sicuramente la prima “killer application”. Ha tutte le carte in regola per esserlo: nonostante sia in stato di beta e’ abbastanza stabile, supporta tutti gli standard che col tempo si sono affermati nell’audio digitale, e’ sempre piu’ semplice ed efficace da usare, segue uno sviluppo aperto e sulle ML ogni critica o consiglio da parte dei beta testers e’ sempre ben accetto ed ascoltato. Non vorrei essere troppo scontato, ma ardour e’ ovviamente software libero, quindi gratis, quindi GPL, quindi liberamente estensibilie e modificabile da chiunque.

Audio Professionale con Linux (II parte)

IL server audio professionale per linux – Jack
Abbiamo dunque accennato al fatto che la modalita’ “full duplex”, cioe’ la capacita’ di registrare ed ascoltare allo stesso tempo utilizzando una sola scheda audio, fosse in realta’ una cosa possibile anche utilizzando i vecchi OSS, grazie ad alcuni software chiamati “sound servers”. Un sound server e’ quel software che cerca di sopperire alle mancanze in kernel space, cercando di gestire in user space l’uso e l’accesso a dispositivi audio. Vediamo quali sono i principali sound servers e in cosa Jack si differenzia dagli altri, e perche’ e’ definito sound server professionale.

Audio Professionale con Linux (I parte)

E’ da tanto che ho voglia di scrivere qualcosa sull’enorme progresso che ha compiuto, e che sta tuttora compiendo il nostro sistema operativo preferito come piattaforma Audio. Con l’inclusione dell’Advanced Linux Sound Architecture (ALSA) nel kernel 2.6, credo che sia finalmente arrivato il momento di mettermi all’opera e farvi partecipi delle mie esperienze.
Scrivo di getto, come mio solito, e un po’ per chiarirmi le idee, un po’ per ordine, voglio esporre di cosa intendo trattare, chiarendo subito che non sto scrivendo un aiuto all’installazione o alla configurazione di software o hardware, e che non e’ assolutamente una lista completa, ne’ rappresentativa dell’intero e vasto panorama Audio su Linux:

Compilare sorgenti

di felipe

Le varie distribuzioni di Linux stanno diventando sempre più “facili”, la configurazione e il riconoscimento dell’hardware sono sempre più automatizzati all’installazione e quasi sempre una “ventina” di minuti dopo aver fatto il boot da CD-ROM l’utente si trova con un sistema già funzionante (anche se non sempre ottimizzato). In molti casi la stessa facilità di configurazione si riscontra anche dopo aver installato il tutto, grazie a diverse procedure più o meno “user friendly”. Questo vale anche per le applicazioni, facilmente installabili con una linea di comando o con un semplice click che in realtà mettono in moto sofisticati meccanismi di pacchettizzazione e gestione di eventuali dipendenze.

Recensione Fluxbox 0.1.13

di felipe

Intro

AGGIORNAMENTO: Come previsto, la versione 0.1.14 è uscita pochi giorni dopo la stesura di questo articolo. Tuttora la 0.1.14 è l’ultima versione stabile di fluxbox, ed è quella che uso io insieme a molti fanatici di fluxbox. Le nuove versioni di sviluppo a mio parere hanno un po’ tradito le aspettative di un window manager veloce e libero da “innovazioni” inutili.

Fluxbox (http://fluxbox.org), per qualche sciagurato che non lo sapesse, è uno dei migliori window managers attualmente in circolazione. Nato come fork del codice di Blackbox 0.61.1 (dopo un lungo periodo di inattività se si escludono le varie
patches), si avvia a diventare uno strumento sempre più completo e flessibile. Il team di sviluppo sta facendo un ottimo lavoro e ciò è evidente a giudicare dalle nuove funzioni e ripuliture del codice da una versione all’altra.

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