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Android visto da un pinguino curioso

Facendo due calcoli a partire dal tweet in cui ho dato notizia dell’acquisto, sono un utente di Android da circa tre settimane. In realtà qualche mese fa avevo già avuto una precedente esperienza con un Android da quattro soldi, ma è solo da quando possiedo un Nexus One che posso dire di aver dedicato meritate morbose attenzioni al sistema operativo mobile più cool del momento.
Durante questo periodo d’uso e di assoluto abuso, ho preso alcuni appunti che adesso voglio regalarvi. Lo avrei fatto anche prima, ma ho cercato di trattenermi dal rendere subito pubbliche le mie prime considerazioni per scongiurare la possibilità di scrivere giudizi avventati o le classiche castronerie del principiante, di quelle che poi procurano vergogna quando vengono rilette a distanza di tempo…
Devo dire però che, a distanza di circa venti giorni, confermo che le impressioni che ho avuto nel primo impatto restano valide. E questa, Signore e Signori, era la chiave di lettura della recensione.

Pollycoke Mobile è qui! (e io ho un Nexus One)

Tempo fa avevate espresso uno dei vostri insindacabili verdetti nel sondaggio “Miglior telefono Android“, che è stata anche una delle pagine più lette di pollycoke nel 2010. L’insindacabile era chiaro e duplice: il miglior Android era l’HTC Google Nexus One, e io dovevo proprio averne uno.
Ora, io ho questa cosa chiamata senso della realtà che mi impediva di spendere cinquecentoeuriunmilionedilire per un telefono la cui carica non arriva a fine sera… Dunque ho aspettato pazientemente, continuando a sperperare i miei soldi in chitarre, vino e donne, finché qualche giorno fa mi è stata fatta la soffiata del Nexus One in offerta a €249 e beh… eccomi con il nuovo giocattolo, che sperimento su Pollycoke Mobile :)

Ci vediamo venerdì alla GirlGeekDinner Roma #7

Per quanti non lo sapessero ancora, Girl Geek Dinners Roma è l’edizione romana di girlgeekdinners, un’associazione con sedi in vari paesi che si prefigge l’obiettivo di promuovere l’incontro e i contatti tra donne che lavorano nell’hi-tech o che ne sono semplici appassionate.
Quello che avrà luogo venerdì 18 febbraio è il settimo evento ad essere organizzato dalle geek romane ed è interessante principalmente per due motivi. Il primo, personale, è che avendo deciso da poco di svelarmi, questa sarà la prima occasione per incontrare finalmente tante persone finora fatte di soli bit; il secondo, più importante per tutti noi, è che il tema principale di questo settimo evento sarà il software libero, e vedrà la presentazione di Ubuntu Women It da parte della nostra Flavia Weisghizzi preferita.
Ovviamente, essendo questo un evento tutto al femminile, la mia partecipazione sarà limitata ad un “dietro le quinte”: sarò lì per godermi la serata, le presentazioni e la splendida compagnia. So che alcuni di voi ci saranno, localizziamoci ;)

Grazie a voi #Algeria #Egitto #Tunisia #Jan25 #Feb12 #MAJ

Una delle tante istantanee che raccontano cosa accadendo in Egitto e in generale in tutto il Nord Africa in questi giorni.
Non è facile descrivere il sentimento di orgoglio che provo nei confronti di questi popoli che stanno trovando la forza di reagire a decennali regimi dittatoriali travestiti da democrazie malate. Mi sento quasi in difetto ad aver partecipato al massimo con qualche retweet… Eppure è proprio questo che passerà alla Storia: la prima grande sollevazione organizzata, condivisa e raccontata in tempo reale grazie anche alla rete.
Oggi le naturali aspirazioni di ogni essere umano sono bene espresse grazie a questo mezzo, troppo spesso visto come spersonalizzante, guardato con sospetto o apertamente ostacolato come pericoloso strumento di potere sociale. Tornando all’immagine , ho anche pensato che in qualche modo il sogno collettivo dell’America buona (o buonista), portare la democrazia nel mondo, in questa occasione potrebbe diventare realtà. Non con l’esercito, non con inciuci tra politici, ma grazie a semplici strumenti di espressione popolare.

This entry can be closed? (dramma incompiuto)

Stamattina mi sono svegliato tutto indolenzito per il primo allenamento di ieri in piscina dopo mesi senza nuotare. Per essere fuori allenamento non sono andato male: una settantina di vasche. Con addosso la piacevole sensazione dei muscoli che hanno lavorato, mi sono infilato in doccia, poi ho fatto colazione canticchiando cannonball che ho in testa da giorni.
Appena messo in macchina, mi si è accesa una accidenti di nuova spia nel cruscotto, non sono sicuro ma credo sia il maledetto sistema di controllo della trazione o qualcosa del genere… Mi sa che oggi contatto il meccanico: meglio fare sistemare subito questo genere di rogne, prima di restare a piedi…
Insomma (vi starete forse chiedendo il motivo di queste “istantanee” della mia giornata), arrivato in ufficio ho acceso il PC, controllato le notizie su pollycoke, i vari account sociali e ovviamente le varie email. Tra queste c’era un messaggio relativo ad un bug da me aperto nell’ormai lontano marzo del 2009, relativo a digikam.

pollycoke v3 – ecco tutte le novità!

Sono le 03:00 di una fredda notte.
Con il favore delle tenebre, un kebab, una vaschetta di patatine fritte nell’olio di gomito e circa un litro di birra, ho appena completato la migrazione della configurazione: dal server di prova a qui.
Durante queste notti, alcuni valorosi Lupi Mannari sono rimasti vicini e mi hanno aiutato a sistemare e migliorare il tutto: nuova impostazione “concettuale” del sito, eliminazione di componenti esterne, unificazione di tutte le funzionalità all’interno di WordPress/Buddypress, infiniti dettagli migliorati o riscritti da zero… Dopo l’introduzione eroicomica, vi accompagno alla scoperta delle principali novità.

Un gestore di pacchetti universale per Linux?

Da parecchi anni si pone l’esigenza di un sistema universale per gestire i pacchetti nelle principali distribuzioni GNU/Linux, senza che si sia mai raggiunto il minimo accenno di soluzione condivisa.
I sistemi attuali sono equivalenti, pur variando in funzionalità e utilizzo: RPM e DEB si contendono la scena come motori principali, mentre varie interfacce utente hanno il compito di nascondere all’utente tutto il lavoro sporco da essi svolto.
Ci sono stati parecchi tentativi di semplificazione, tra soluzioni precarie, tradizionaliste, rivoluzionarie, sperimentali o semplicemente insostenibili. Nomi come Autopackage, PackageKit, Klik/Glick e vari strumenti che ogni distributore è stato obbligato ad escogitare di volta in volta.
Adesso, in quella che potrebbe essere una svolta storica, finalmente sembra aprirsi uno spiraglio di luce in fondo al tunnel affettuosamente denominato “dependency hell”…

Su Xfce 4.8 e l'utilità dei progetti "minori"

Stamattina un post di Patrizio ci ha avvisati del fatto che è stata rilasciata la versione 4.8 di Xfce.
Per chi non lo conoscesse, si tratta di un progetto ormai maturo, nato per creare un’alternativa leggera a Desktop Environment come GNOME e KDE; specialmente mirato ad utenti GNOME, in quanto le librerie alla base sono le stesse GTK+ e solitamente le stesse applicazioni chiave, tanto che Xfce è stato spesso percepito (non sempre a ragione) come una versione leggera di GNOME.
Nel suo aggiornamento, Patrizio mi propone di scrivere le mie impressioni su questa nuova versione. Io faccio di più: nonostante non nutra più particolare interesse per Xfce, voglio dedicare all’argomento “progetti minori” un paio di riflessioni.
Sono concetti simili a quelli che già ho espresso parlando di distribuzioni minori, dunque se siete particolarmente suscettibili al tema “salvaguardiamo le biodiversità” …vi consiglio di leggere oltre :P

Android porta una ventata di aria nuova al CES

Ho concluso l’anno indicando l’enorme successo di Android avuto nel 2010 (cfr “Considerazioni sul 2010 e auguri per il 2011“), e inauguro il 2011 proprio dedicando un articolo al sistema operativo mobile di Google.
In questi giorni si svolge a Las Vegas il Consumer Electronics Show, una delle più importanti vetrine internazionali per produttori di appetitosissimo hardware… indovinate qual è stato uno degli argomenti principali? Beh, esatto: Android, e specialmente nella futura versione 3.0 Honeycomb progettata apposta per tablet, che potete ammirare nel video dopo il salto, ma a dire il vero non sono (ancora?) i tablet ad attirare il mio interesse.
Il primo giorno trascorso al CES ha visto una vera ondata di nuovissimi smartphone che non mancheranno da una parte di solleticare l’appetito di potenziali utenti, e dall’altra di favorire speculazioni sulla vincente strategia di mercato di questa strana creatura dal cuore Linux.

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