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Chiacchierata col team di Ubuntu One

ubuntu oneUbuntu One viene spesso liquidato da tanti come un clone di Dropbox non altrettanto supportato, io stesso ho attivato un’utenza ma non l’ho mai usata se non per brevi test. Con l’avvento di Ubuntu Music Store però si sono aperte nuove possibilità e nuovi scenari che mi hanno incuriosito.
In questa chiacchierata informale-ma-non-troppo che ho avuto ieri con Cristian Parrino e Nicola Larosa del team di Ubuntu One, Canonical, ho cercato dunque di togliermi alcune curiosità che ho sempre avuto ma mai approfondito. Credo che possa servire a capire un po’ meglio le strategie dietro a questo ambizioso progetto di Canonical.

Nessuna ressa per Ubuntu One

Le nostre “Speculazioni su un nuovo dipendente Canonical” riguardavano con ogni probabilità Ubuntu One, nome che nelle prossime ore rimbalzerà per il web, in una rissa di approvazioni e critiche.
Sarà un servizio rivolto ad utenti Ubuntu e mezzo proprietario che al momento si risolve in una specie di clone di Dropbox con 2GB di spazio gratis, con l’opzione 10GB a pagamento. In futuro potrebbe diventare la base per applicazioni di terze parti, variazioni sul tema della sincronizzazione. Insomma, tutto potenzialmente interessante e grassettabile, ma per adesso il mio personale semaforo è rosso.
Il sistema ad invinti poi è talmente :old: che per giustificare l’ennesimo servizio che ne richiede uno, dovrebbero come minimo offrire giovani donne russe in omaggio… Diciamo che non ho alcuna fretta.

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