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Rilasciato GNOME 2.32 …ok ma GNOME 3? [+ Profezia]

gnome-2.32Un po’ in sordina, è stato rilasciato GNOME 2.32 (post di Emanuele Bortolotto), che non apportando nessuna novità eclatante, riafferma in qualche modo il fatto che dovrebbe essere l’ultima versione dell’attuale serie 2.
Lo GNOME 2.32 già presente in Maverick, la prossima Ubuntu, è esattamente quel che ci si aspetta da una fine serie: un sistema stabile e confortevole, seppure con qualche nota magagna congenita. In Maverick spiccheranno la bellezza dell’ultimissimo Radiance, sexissimo seppure sminuito dal sempre improbabile arancione, e i nuovi caratteri Ubuntu, davvero belli… Ne parleremo a suo tempo, per ora la domanda che tutti si sono posti è stata: “dov’è GNOME 3?“, quando e come sapremo qualcosa della nuova forma che avranno i nostri desktop Ubuntu?

"Open Source e Brand Community", pollycoke e uno studio accademico

Il tema di Brand Community è attualmente uno dei più caldi a livello di marketing, nell’era di quel famigerato Web 2.0 fatto di continui rimandi tra aziende, utenti e comunità che avvengono tramite mezzi fino a poco tempo fa sottovalutati come blog e social network.
In una rivoluzione che decenni di associazioni dei consumatori non sono riusciti ad innescare, ormai nessuna azienda che voglia apparire credibile può permettersi di ignorare la forza delle reazioni sociali della propria utenza, specie se queste possono essere infinitamente amplificate cliccando su un semplice pulsante “mi piace” in grado di diffondere consensi o critiche in maniera esponenziale e in alcuni casi virale.
Quanto questo modello di ricerca del consenso possa applicarsi a progetti open source è grosso modo l’oggetto di uno studio di Francesco Catarinozzi, che ha deciso di chiedere aiuto a alla comunità di pollycoke e del software libero italiano in generale, con una mail molto informale che riporto con piacere. Potrebbe essere carino vedersi citati in una tesi :)

Canonical non vuole forkare GNOME (ma lo sta facendo)

Piccola premessa amorosa: so che ne parlo spesso ma ne vado molto fiero: la SocialBox continua a crescere come sezione più interessante, equilibrata e aggiornata di pollycoke :) Se non lo avete ancora fatto, iscrivetevi, partecipate e abbonatevi al Feed RSS. Grazie a tutti voi! :*
Qualche ora fa ho appunto letto una interessante segnalazione, di Amon Paike, riguardo ad una questione da me accennata in precedenza in “Ubuntu Light e Unity… lo chiamiamo fork?“. Non sono l’unico a pensare al termine fork per descrivere il lavoro che sta svolgendo Canonical su GNOME: anzi sono sempre più fondati i sospetti che lo GNOME che vedremo in Ubuntu sarà profondamente diverso da quello che ci presenteranno le altre distribuzioni. È in questo contesto che si inserisce un’intervista in cui Jono Bacon smentisce piani di forkare GNOME.
Beh a parte il fatto che non lo verrebbero certo a dire candidamente, in fondo il punto non è questo. Fork o non fork resta il fatto che Canonical/Ubuntu sta proponendo e implementando innovazioni e cambiamenti che vengono spesso rifiutati da RedHat/GNOME, che da parte sua con GNOME Shell segue una linea di sviluppo che allo stato attuale non viene presa in considerazione da Canonical. Il risultato finale è comunque che lo GNOME di Ubuntu potrebbe non essere differente dallo GNOME ufficiale. E a noi sta bene.

Michele Novaro incontra Mameli e insieme scrivono un pezzo tutt'ora in voga (cit)

GNOME OS!Mentre io aspettavo GNOME 3 …e ora anche GNOME 4! :)
Come puntualmente segnalato da nuovodna e altri in SocialBox (state continuando ad abbonarvi al feed RSS della SocialBox, bene!), LWN riporta una delle prime decisioni prese nel corso della GUADEC appena conclusa: il rilascio di GNOME 3 rimandato a Marzo 2011 in sostituzione della versione 2.34, dopo che in precedenza era già stato rimandato una prima volta a Settembre, per alcune insufficienze.

100 piccoli dettagli che miglioreranno Linux*

Si dice spesso che quel che manca a Linux è l’attenzione a tanti piccoli dettagli, che sarà certamente un’operazione noiosa ma è quella che da sempre contribuisce a distinguere un prodotto professionale da uno ludico e dilettantesco. Quel che di recente abbiamo definito ultimo chilometro nell’articolo “Jos Poortvliet scatenato su KDE. Piace e inquieta“.
Oggi in realtà non voglio parlarvi propriamente di tutto l’ecosistema Linux ma più in particolare di GNOME e ancora più in particolare dello GNOME distribuito da Ubuntu: ricomincia la caccia alle cento imperfezioni nella faccia più popolare di Linux con il fortunato progetto hundred papercuts edizione Maverick, ossia quella che porterà alla prossima versione di Ubuntu attesa per questo autunno. Grazie Nedanfor per la segnalazione in SocialBox.
Beh, 100 dettagli sono tanti dettagli! Vediamo un po’ insieme di mettere in evidenza quelli che promettono di migliorare maggiormente la nostra esperienza…

Sezen: sexy simple searching (…e basta?)

A proposito di ridisegnare Nautilus, non c’entra nulla ma Seif Lofty ha pubblicato un interessante video dell’appena nato Sezen, un prototipo che appunto non c’entra nulla con Nautilus:

Sezen è un progetto che nelle intenzioni degli autori non c’entra nulla con Nautilus ed è solo un semplice strumento di ricerca ispirato alle linee guida estetiche di Unity e della GNOME Shell e ovviamente con supporto a Zeitgeist.
Insomma Nautilus non c’entra nulla… ma questo l’ho già scritto :D

Tutti a ridisegnare Nautilus…

La prima cosa che faccio ogni volta che mi connetto all’interweb è dare un’occhiata alla SocialBox (abbonatevi al feed RSS: è gratis!) per vedere che novità ci sono.
Anche oggi, dopo aver compiuto due o tre operazioni compulsivo-scaramantiche (Twitter, FriendFeed, Facebook, Posta, Posta, Posta ecc), ho controllato la SocialBox e ho trovato due interessanti segnalazioni di altrettanti differenti tentativi di ridisegnare Nautilus
Vale la pena scorrere le idee principali di entrambi, ma soprattutto voglio regalarvi le mie prime impressioni, che poi sono sempre quelle giuste ^^

Jos Poortvliet scatenato su KDE. Piace e inquieta…

Sembra che a volte l’attenzione di tutti venga catalizzata su un argomento anche in assenza di novità estemporanee… e quasi sempre sono così egocentrico da credere che tutto succeda semplicemente perché interessa a me :D
Stavolta è il caso di KDE, la sua ergonomia, la sua (mancanza di) direzione e le sue enormi potenzialità. Ne ho scritto ieri in “Oxygen: aria nuova. Segnali di vita in KDE?“, non senza essere criticato un po’, e di nuovo oggi in risposta al team di Oxygen in “Add more padding :)“. Manco a farlo apposta, un paio d’ore fa Jos Poortvliet ha pubblicato queste sue riflessioni su Planet KDE. Riflessioni in cui non si fa alcun problema a dire frasi come: “Gnome builds a great user experience on inferior technology, KDE creates super technology while not doing enough on usability
Sono contento che Jos abbia scritto quel che ha scritto per due motivi. Prima di tutto fa piacere leggere dell’autocritica così lucida proveniente da un responsabile marketing e stampa di KDE (grazie pinotree!): dimostra un incredibile senso di imparzialità. Oltre questo le parole di Jos, le sue critiche e le sue idee calzano a pennello con quello che scrivo io da anni… ma che ovviamente detto da un esterno come me non potrebbe mai andare bene :D
Beh, voglio rispondere con voi ai principali punti esposti da Jos e fare qualche inquietante ipotesi su quelli che non ha ancora esposto ;)

Oxygen: aria nuova. Segnali di vita in KDE?

Negli anni scorsi, per lunghi mesi, ho giornalmente seguito lo sviluppo della veste grafica di KDE, l’interfaccia che in molti ormai precepiscono e qualificano come alternativa a GNOME, desktop predefinito ormai su tutte le principali distribuzioni, nonostante qualche anno fa la situazione fosse esattamente opposta.
Parentesi: se volete dire la vostra riguardo a chi è alternativa a chi, sappiate che potete farlo nel “Sondaggio: Miglior Ambiente Desktop“! Ad ogni modo, nella monumentale opera di riscrittura e riorganizzazione, il team di KDE ha purtroppo deluso le aspettative di fedeli utenti e allontanato una parte di irriducibili. Ironicamente proprio adesso che appaiono segnali che fanno sperare che il progetto si avvii a raggiungere la stabilità.
Ora, dopo una significativa pausa di lontananza, voglio tornare a portare la vostra attenzione su Oxygen, e KDE in generale, offrendovi alcune mie riflessioni.

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