Questo segnalato da Sebastian Kügler è un dettaglio che potrebbe passare inosservato… Male! KDE ha un bisogno esagerato di questi ritocchi apparentemente insignificanti.
Notate la sottile differenza tra (old) e (new) nell’immagine qui a fianco? Bene, moltiplicate per dieci-cento-mille una banalità come la mancata ombreggiatura sui caratteri dell’orologio e avrete la misura di quanto dilettantesco possa apparire KDE agli occhi di chi viene da Mac OS X o perfino Windows.
È questa la strada giusta, non l’inutile effetto wow a tutti i costi, così come dico ormai da anni che un’altra urgentissima (quanto triviale) area di miglioramento è costituita da padding e allineamento del testo in tutto Oxygen: schede, pulsanti, barre, testo… Ne va della coerenza visiva di un desktop che, sulla carta, potrebbe essere uno dei più avanzati al mondo.
Tag: Oxygen
Ci eravamo figurati per Oxygen una nuova era grazie a Hugo (cfr “Oxygen: aria nuova. Segnali di vita in KDE?“), che aveva anche iniziato una discussione riguardo al padding dei pulsanti a cui avevo preso parte in “Add more padding :)“, dispensando verità con la stessa generosità con cui abbondo con il dentifricio.
Oggi leggo di nuove evoluzioni, stavolta riguardanti le schede (tab), da parte di Jaroslaw Staniek, autore di quel che vedete nell’immagine qui riprodotta. Si tratta di una semplificazione effettuata grazie alla rimozione di cornici, un classico metodo per migliorare ogni stile in KDE. Con queste modifiche Oxygen è senza dubbio più pulito, anche se non ancora ai livelli di Cleanlooks (clone Qt di Clearlooks per GNOME). …adesso però vogliamo sistemarlo l’altro ridicolmente classico metodo, l’accidenti di padding?
Hugo, glad you ask! There’s nothing really wrong with Oxygen buttons, or with the whole style itself.
You should just… add more padding (in the example here I added 1px top, left, and right and 2px bottom) to buttons, combo boxes, checkboxes, text fields… You’ll notice the subtle difference and your users won’t be upset.
That’s it.
Negli anni scorsi, per lunghi mesi, ho giornalmente seguito lo sviluppo della veste grafica di KDE, l’interfaccia che in molti ormai precepiscono e qualificano come alternativa a GNOME, desktop predefinito ormai su tutte le principali distribuzioni, nonostante qualche anno fa la situazione fosse esattamente opposta.
Parentesi: se volete dire la vostra riguardo a chi è alternativa a chi, sappiate che potete farlo nel “Sondaggio: Miglior Ambiente Desktop“! Ad ogni modo, nella monumentale opera di riscrittura e riorganizzazione, il team di KDE ha purtroppo deluso le aspettative di fedeli utenti e allontanato una parte di irriducibili. Ironicamente proprio adesso che appaiono segnali che fanno sperare che il progetto si avvii a raggiungere la stabilità.
Ora, dopo una significativa pausa di lontananza, voglio tornare a portare la vostra attenzione su Oxygen, e KDE in generale, offrendovi alcune mie riflessioni.
Ieri ho espresso la mia entusiastica – sì lo so, non c’erano abbastanza punti esclamativi, ma era entusiastica, giuro! – approvazione nei confronti di due idee riguardanti Nepomuk proposte per il Google Summer of Code 2009.
Volendo approfondire e scorrendo l’intera pagina di proposte su Techbase però si scovano decine e decine di interessanti idee che potrebbero venire tradotte in codice da centinaia di studenti che come ogni anno si faranno avanti per realizzarle, guidati dai vari mentors e incentivati anche dai finanziamenti messi a disposizione da Google. Volevo provare a stilare una lista delle idee più appetitose… ma già che ci sono aggiungo anche quella delle più ripugnanti, e – voglio esagerare – quelle secondo me (ancora) mancanti…