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Supporto GNOME alla modalità Touch… ah però!

L’altra sera in un momento di debolezza ho provato il supporto GNOME alla modalità touch e con mia sorpresa ho constatato che funziona “bene”!

L’HP che sto usando è uno di quei cosi con la tastiera che gira a 360 gradi1, in maniera innaturale e raccappriciante… Quando dicevo che l’ho esorcizzato con Ubuntu 20.04 non scherzavo!

2 Aug: aggiunto paragrafo con la doc ufficiale GNOME per tutti i gesti supportati

Gestire i… Gesti Touchpad in Linux

Sì, è la mia mano

In questi giorni ho avuto occasione di verificare che una delle delusioni difficoltà nell’utilizzo di un laptop con Linux è la gestione di GNOME dei gesti per il touchpad. La touchpad.

Suvvia, non mi dite che li chiamate gestures. Se ci fosse al mondo un solo termine che noi italiani professionisti del linguaggio gestuale potremmo fare a meno di importare dall’inglese sarebbe proprio gesture.

Non fatemi fare il patriota ché mi viene innaturale.

Ehi, ma come dite touchpad in italiano?

2 Aug: aggiunta nota con la doc ufficiale GNOME per tutti i gesti supportati

Distrowatch… yatalkin’about?

Per anni Linux è rimasto in un angolo della mia mente: sapevo che era lì, ma solo a un livello semi-cosciente. Tornare a usarlo giornalmente come sto facendo da una settimana pone tutta una serie di micro-sfide, a partire da quale linux scegliere.

Una volta deciso che volevo esorcizzare il mio HP, mi è venuto naturale installarci Ubuntu, che reputo un po’ lo standard. Mentre finivo l’installazione ho però pensato di dare un’occhiata in giro per vedere se magari in mia assenza c’erano state rivoluzioni…

Un giorno di ordinaria anarchia

Arrivo al lavoro, passo dal magazzino per salutare i ragazzi, chiedo se ci sono “any dramas”, mi assicurano che tutto è sotto controllo e do un paio di indicazioni per la giornata.

Lascio intuire che sarò molto indaffarato, dicendo di disturbarmi pure per qualsiasi motivo (adoro le sottigliezze dell’inglese) e mi dirigo su verso il mio ufficio sapendo che sarò lasciato in pace. Mi faccio una schifezza di Nespresso mentre controllo la posta sul telefono, sorseggiando il caffè chiudo la porta dietro di me e finalmente arrivato alla scrivania muovo il mouse del laptop per svegliare la mia fiammante Linux box.

Ecco perché amiamo (e odiamo) Unity

Uno degli aspetti centrali di questa Ubuntu 11.04 Natty Narwhal appena pubblicata è che questo aggiornamento ci ha salutati con una interfaccia tutta nuova, sorprendente e per certi versi spiazzante.
Proprio per il tentativo di differenziarsi così nettamente da tutte le altre, a mio avviso questa è la versione più ambiziosa di Ubuntu ad oggi (se la batte con l’indimenticata 4.10) e forse una delle più interessanti versioni di una distribuzione GNU/Linux mai rilasciata.
Se sarà all’altezza del suo compito lo decideranno solo gli utenti, nel frattempo possiamo vedere come sfruttarne al meglio le novità, accogliere i tanti spunti di discussione che ci offre, analizzarne i punti di forza e di debolezza e magari cercare di individuare le aree migliorabili. Che non mancano.

Ubuntu Unity e Apple Magic Trackpad grazie a uTouch

Il team di Canonical ha in serbo grandi cose per il supporto ai tablet grazie al progetto Utouch, di cui vi avevo parlato tempo fa (cfr “Video di Ubuntu Unity con uTouch (su tablet Dell)“).
Utouch si prefigge di rendere Unity gestibile usando le dita invece del mouse per manovrare il Launcher, i menu, le finestre eccetera. Per i tablet al momento siamo ancora ad uno stadio embrionale, non è esattamente godurioso come mangiare cibo a mani nude ma -e questa è l’ottima notizia- è già accettabile per l’uso con una qualsiasi trackpad/touchpad multitouch, anzi è pure molto comodo!
Sto usando da alcuni giorni Unity con una Apple Magic Trackpad ed è comodissimo poter spostare le finestre con tre dita, avviare la Dash con un tocco di quattro dita, ingrandire/rimpicciolire le finestre allargando tre dita… Adesso vado a mangiare un boccone.

Nuove scrollbar di Ubuntu: come disabilitarle e perché

Oltre a Unity, la nuova interfaccia che tanto fa discutere (è quasi pronta una mia recensione dettagliata ), Ubuntu 11.04 introduce alcune piccole-grandi novità che caratterizzano non meno l’esperienza d’uso di tutti i giorni e che rientrano nel progetto del design team di Canonical di rendere Ubuntu un po’ più Ubuntu.
Si tratta anche qui di dettagli che non mancano di suscitare opinioni forti, come i due rappresentati nell’immagine qui accanto. Uno è da me accolto con fanfare festanti: il grip per ridimensionare le finestre. Dopo anni che ci alleniamo a fare i cecchini per riuscire a prendere quel fottuto pixel che dà inizio al ridimensionamento (specie con temi senza bordi), finalmente adesso abbiamo una comoda area sufficientemente ampia da essere individuata al primo colpo. Grande passo per l’umanità. Un’altra attesa e anticipata novità è rappresentata dalle scrollbar a scomparsa, la cui idea di fondo è buona, se non fosse che la realizzazione cozza con lo stile discreto di Unity e mi risulta scomoda. È di questo secondo aspetto che voglio discutere più a fondo, ecco nel dettaglio come disabilitare le nuove scrollbar e perché.

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