Menu Chiudi

“Linaro” da oggi ha un nuovo significato

Nasce Linaro: ARM, Freescale, IBM, Samsung, ST-Ericsson e Texas Instruments hanno creato una nuova no-profit per coordinare e “allineare” gli sforzi delle principali aziende e distributori che fanno uso di Linux nei loro ecosistemi.

Secondo l’annuncio, tra i principali beneficiari di questo consorzio ci sarebbero Android, LiMo, MeeGo, webOS e …Ubuntu. In effetti ho letto la notizia proprio nel blog di Mark “de prima me fa na piotta” Shuttleworth, che nel suo modo contorto di dire le cose ha salutato l’iniziativa con l’ammiccante entusiasmo del dietro-le-quinte ed evidenziato le potenziali quattro aree di miglioramento: supporto hardware, API standard e documentate, miglioramento dell’ecosistema, supporto alle tante diversità. Entusiasmo pienamente condiviso!

Soddisfazione anche dalla comunità italiana, soprattutto perché da oggi linaro smetterà di essere l’odioso nomignolo per indicare “utente Linux” :D

Firefox sempre aggiornato in Ubuntu (ufficialmente)

Se confermato, il contenuto di questo messaggio apparso oggi nella Mailing List di sviluppo di Ubuntu, ripreso da Phoronix, e segnalato da vervelover nella oltraggiosamente utile SocialBox (RSS), segnerà una importante svolta per Ubuntu.
Tutte le versioni di Ubuntu attualmente supportate riceveranno aggiornamenti all’ultima versione disponibile di Firefox, cosa che metterà fine alla sempre rognosa questione degli aggiornamenti poco umani di Firefox nella distribuzione più umana, per cui ci siamo sempre affidati a script esterni.
Uno degli aspetti più interessanti di distribuzioni quali Arch è il concetto di aggiornamenti “rolling release”, per cui non ci sono grossi salti di versione semestrali ma il software viene continuamente aggiornato. Spero che Ubuntu non si trasformi in un incubo rolling ma si potrebbe estendere questa nuova politica alle applicazioni “famose”. Credo che sarebbe il miglior compromesso, restando nell’ottica di un sistema di gestione del software centralizzata piuttosto che l’utopia di lasciare agli sviluppatori il compito di impacchettare…

Tastiera Apple e Ubuntu Linux: amore?

Come avete saputo in anteprima su Twitter, dopo aver aggiornato la guida “Installare Linux sul Mac Mini” sto ottimizzando la mia fida Ubuntu per l’uso con la tastiera Apple.
Uno dei quasi falsi miti sul Mac Minchia è che lo si può utilizzare ovunque, riciclando componenti già in proprio possesso. Dico quasi falso perché ciò è vero per la maggior parte delle periferiche… ma non così per la tastiera: tasti disposti in maniera different, scorciatoie different, oggettiva qualità e comodità dei tasti… Tutto è different e tutto complotta!
Se vi dovesse venire una improvvisa voglia di comprare una tastiera Apple e non ci fosse qualcuno a soccorrervi e fermarvi in tempo, sappiate che una volta spacchettata e appiccicata alla vostra Linux box avrete due sorprese, una buona e una cattiva. 1.Funziona; 2.Così-così :D

Ci piace il nuovo aspetto di Ubuntu (.com)

Mentre il tema che hanno sviluppato per GNOME fa complessivamente schifo al… cazzo (cfr “Nuovo tema di Ubuntu: pregi e difetti“), usando gli stessi colori Canonical adesso ha tirato fuori un nuovo ubuntu.com davvero gradevole e incredibilmente professionale.
Non so da quanto questo nuovo aspetto sia live: è stato segnalato oggi da Goozer tra le notizie della SocialBox (ecco il Feed RSS della SocialBox per restare sempre aggiornati). Quel che importa è che è fatto davvero bene! Ovviamente nella godibilità includo anche e soprattutto il modo accattivante ed esaustivo in cui sono presentati (esposti) i contenuti. Davvero un ottimo lavoro.
A questo punto dunque sorge spontaneo un pensiero. Cara Canonical, ma lo studio grafico che ti ha disegnato il sito è lo stesso che ha defecato quell’impiastro spacciato come tema predefinito della distribuzione? No perché a giudicare dall’aspetto direi che Ambiance sia stato creato da …chessò, un presidente del consiglio a caso (cfr “Nuovo logo per Libia.it [+ video]“).

Arch è davvero più veloce di Ubuntu?

Sembrerebbe proprio di no. Spero per voi che non siate tra quei pochi sorpresi, perché la qual cosa vi identificherebbe in automatico come perniciosi binbofanboiminkia :D
I consueti non-troppo-utili test di Phoronix continuano a confermarsi appunto non-troppo-utili perché è difficile trovare reali differenze di prestazioni tra varie distribuzioni, ma questa volta mi fanno comodo per dimostrare qualcosa che ho sempre ripetuto alla nausea: non è la distribuzione che fa la differenza, ma il software. GNOME è GNOME, KDE è KDE, in qualsiasi modo li installiate.
Questo non toglie che Arch sia una distribuzione divertente da usare per chi ci si vuole appassionare, ok un po’ da nerd smanettoni, ma è semplice, snella|reattiva, razionale e… beh ne ho già  scritto diffusamente (cfr “Ma non odio Archlinux…“). Spero che gli amici arcieri la usino e continuino a spammare simpaticamente ovunque per le sue effettive qualità e non per la fantomatica velocità :)
Segnalato da elcamilo in SocialBox :)

Chromium prossimo browser di Ubuntu? Firefox 4 però…

Come riportato dal vostro Treviño preferito in SocialBox (grazie!): “Canonical cerca sviluppatori che conoscano WebKit e Chromium, (link), Sarà Chromium il prossimo browser predefinito di Ubuntu?“. Mia risposta definitiva: ““.
Intanto un piccolo retrolampo di cui chiedo conferma alle vostre memorie. Quando nel 2004 Canonical fece il suo ingresso nel “meraviglioso mondo del software libero” (cit self), distribuì la prima versione di Ubuntu con Firefox come browser predefinito.
Tra problemi legali (vedi Debian) e patriottismi vari, non tutte le distribuzioni facevano ancora affidamento su Firefox, che era pur sempre un progetto alieno. Non ricordo esattamente quali fossero le scelte più in voga all’epoca, rabbrividisco al pensiero di Galeon, Epiphany o qualcosa del genere. Ad ogni modo, la percezione è che Ubuntu facesse scelte sia tecniche che “modaiole”.
Sarà questo il caso con Chromium e Firefox sarà finalmente licenziato? Beh ““, appunto…

Anche KDE ha la sua Global Menubar

Direttamente dalla Ubuntu Developer Summit, arriva questa notizia che riguarda Kubuntu, ma in genere tutto KDE. La Global Menubar anche per il desktop del draghetto!
In “Docky, Global Menubar… Ma ne vale la pena?” avevo decisamente condannato la Global Menubar, in quanto, assieme ai tanti cloni incompleti del Dock, rappresenta secondo me uno scimmiottamento superficiale dell’interfaccia di Mac OS X. Il punto è che se questi progetti non sono supportati upstream restano solo giocattolini. Beh sulla menubar per GNOME sono felice di essere stato smentito da Mr Ubuntu in persona, che la supporterà in Ubuntu Light 10.10 (cfr “Ubuntu 10.10 Netbook Edition avrà la Global Menubar“).
Adesso vengo a sapere che oltre a GNOME, Ubuntu Light 10.10 supporterà la Global Menubar anche per KDE! Appmenu di Aurelien Gateau è una implementazione di Global Menubar in D-Bus, dunque pienamente compatibile con GNOME. Avevo detto: “Caro Mark: dacci una Menubar realmente funzionante e ne riparliamo!” e accidenti mi sta sorprendendo! :)

Ubuntu Light e Unity… lo chiamiamo fork?

Ubuntu Light e UnityOggi è stato presentato quel che si prepara ad essere una nuova versione di Ubuntu, denominata “Light” e scelta da Mr Ubuntu per installazioni “leggere” (netbook, tablet, dual boot).
Sta succedendo tutto molto in fretta, Mark “cado dalle nubi” Shuttleworth sta pigiando forte sull’acceleratore e poche ore fa ha dato l’ultimo colpo che mi serviva per condividere alcune ipotesi per il futuro di GNOME…
O dovrei cominciare a dire per “i futuri” di GNOME? A questo punto comincia a profilarsi seriamente la possibilità che nelle installazioni non meglio identificate come “leggere”, Ubuntu proporrà un suo GNOME.

Niente GNOME Shell per Ubuntu 10.10

Se fossimo tutti davanti ad una birra in veranda, vi ripeterei esattamente in modo in cui l’ho affettuosamente apostrofato appena appresa questa notizia, ma siccome non è così mi limito a dire che Mark “dammi tempo che ti percio” Shuttleworth è… decisamente avanti.
Nell’ottica del suo tentativo di ridefinire GNOME, cominciato quasi in sordina con il progetto Ayatana, la sua ultima uscita è dedicata alla GNOME Shell, che per sue dichiarazioni (grazie Andrea!) non sarà inclusa in modo predefinito in Ubuntu 10.10 e sarà disponibile solo nel repo “universe”, ufficialmente a causa di rilasci non sincronizzati. Questa decisione farà forse incazzare terribilmente i sostenitori / sviluppatori / finanziatori di GNOME Shell… ma dal canto mio trovo che sia una strategia inattaccabile, razionale e decisamente in linea con l’obiettivo di catalizzare tutta l’attenzione di utenti e sviluppatori GNOME.
Ricordate quando ieri in “I “Windicators” che cambieranno GNOME (forse)” ho buttato con noncuranza il fatto che Mr Ubuntu ha in mente uno GNOME 3 tutto suo? … ;)

I “Windicators” che cambieranno GNOME (forse)

Windicators finestra espansa + pannello
Windicators finestra espansa + pannello

Mark “te lo do io il promemoria” Shuttleworth ha delineato quella che forse con un po’ di fortuna potrebbe diventare una caratteristica distintiva di GNOME.

Li ha chiamati “Window Indicators”, o “Windicators”, e a parte il nome idiota sono una interessante risposta alla domanda sul come sarebbe stato riempito lo spazio a destra, lasciato vuoto dai pulsanti delle finestre, spostati a sinistra (cfr “Nuovo tema di Ubuntu: pregi e difetti“).

Se ricordate, avevo ipotizzato che lo spazio sarebbe stato usato dal pannello e non dalle finestre. Beh ci ho azzeccato a metà: lo spazio sarà usato dai “Windicatori” direttamente nelle finestre, ma qualora queste siano espanse si fonderanno alle applet del pannello della Netbook Edition, dando come risultato quel che vedete nella schermata qui accanto.

Vai alla barra degli strumenti