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Aaron Seigo: con KDE 4 siamo a metà strada

Amo KDE e lo seguo con passione dai primi vagiti, anche se da due anni ormai boccio puntualmente ogni rilascio e sono in forte critica nei confronti dei “direttori” del progetto. Una volta tanto però, Aaron “io siamo KDE” Seigo ne dice una che gli fa onore:

We’re maybe halfway through what we want to achieve with KDE 4

La frase fa parte di una intervista pubblica (abbiamo i testimoni!) rilasciata a Bruce Byfield, in cui Seigo esamina aspetti incompleti di KDE 4, motivi della rivolta contro KDE 4.0 due anni fa e alcune direzioni future del progetto. Merita una lettura insomma, ma sempre nell’augurio che il progetto trovi un nuovo leader!

Sono stato rapito dagli Alieni

Ignorate pure questo articolo se non siete interessati ad approfondimenti su chi/cosa c’è dietro pollycoke :)
Speravo che non ci fosse bisogno di scriverne, ma vedo che alcuni (anche amici di vecchia data!) sono ancora po’ confusi o diffidenti riguardo al mio ritorno al famigerato diarietto.
C’è chi mi dice che scrivo in maniera differente, chi azzarda che penso in maniera differente (eh?), chi per finire ipotizza che in realtà questo sito è stato acquistato dalla Mondadori… Insomma, cose del genere. In un certo senso anche legittime, credo. Ma la verità è un’altra…

Ci piace l’installer affinato di Ubuntu 10.4

UbiquityTra le tante novità della nuova Ubuntu mi piace segnalare questa frivolezza dell’affinato Ubiquity, l’installatore che accoglie e introduce utenti più o meno nuovi alle meraviglie della distribuzione umana.

La presenza di una lista di schermate durante l’installazione non è nulla di innovativo o originale, ma come al solito ciò che è fatto bene contribuisce a consolidare la percezione di qualità, oltre ad aderire esteticamente alla linea coordinata del nuovo “brand”. Non si vede, ma un’altra novità è la possibilità di aggiornare Ubiquity prima di iniziare l’installazione, utile!

Per una lunga lista di cambiamenti meno “frivoli” e più tecnici (e ce ne sono davvero tanti), vi invito a consultare la pagina dedicata a Lucid Beta 2 testing sul wiki di Ubuntu.

I fan di Linux sono i suoi peggiori nemici?

Ho letto con curiosità un articolo su Computer World che indica come male estremo di Linux proprio i suoi fan, accusati di estremismo e litigiosità, caratteristiche che portano spesso a divisioni e fratture.

Non sono d’accordo con la conclusione, ma merita una lettura. La parte più interessante è la breve panoramica sulle recenti cause di conflitto nel mondo del software libero, con riferimenti alla recente disputa tra IBM e TurboHercules (imperdibile lettura di Groklaw), la meno recente rivolta contro Novell-alleata-di-Microsoft che ha fatto passare in secondo piano la causa tra Novell e SCO, i sempreverdi attriti Debian vs Ubuntu, Debian vs Firefox, Stallman vs Torvalds, ecc…

Beh, in effetti non manca materiale, ma non è forse così la vita di tutti i giorni? Non vedo perché mai nel mondo del software libero, espressione diretta di rapporti tra persone, si dovrebbe inscenare un buonismo ipocrita. E poi se devo dirla tutta, a me le (persone) fanatiche risultano arrapanti.

Il (complicato) funzionamento dell’Audio in Linux

Diagramma del funzionamento dell'audio in LinuxQuel che vedete riprodotto qui è un diagramma semplificato delle varie componenti che concorrono a produrre i gemiti nei filmati che guardiamo.

ALSA, OSS, FFADO, PulseAudio, GStreamer, Xine, Phonon, Jack più altri vari ed eventuali ma non necessariamente sempre presenti, si rimpallano il flusso da una parte all’altra. Per questo mi sono più volte espresso in termini non troppo positivi sulla questione (cfr “La truffa delle “distribuzioni per artisti”“).

Se l’argomento Linux Audio vi interessa, vi consiglio di leggere la fonte, perché è un bell’articolo di qualità.

Apple vs Flash, .NET, Mono e tutto il resto

Segnala Lorenzo in SocialBox:

Dopo la guerra a flash, Apple ha deciso di ”segare” via tutto quel che non rientra nelle sue linee ideali.Fra cui Mono e .NET. La nota ironica è che Apple riesce a fare quello che la FSF nemmeno si può sognare.

In effetti, come si legge nel link allegato, in iPhone OS 4 sembrerebbe che ci sia una esplicita censura a quanto non sia scritto in C, C++, Objective-C e Javascript. Il resto sarebbe fuori. Nessuna nota religiosa o ideologica, come vedete. Io sono totalmente con Apple e con Lorenzo in questo.

CoApp: un package manager per Windows (?!)

Distribuire applicazioni open source (esempio: PHP) su server Windows è sempre complicato a causa di dipendenze varie e intrinseca diversità tra i due sistemi

Leggo su OSNews che alla Microsoft qualcuno sta portando avanti il progetto di un gestore dei pacchetti un po’ in stile APT, chiamato CoApp, capace tra le altre cose di gestire più versioni di una stessa libreria.

Niente di estremamente nuovo, esistono progetti simili anche per MacOSX (che però è uno UNIX e dunque “gioca in casa”), ma il coinvolgimento diretto di Microsoft offre parecchi spunti di riflessione sul tema “Ah, come cambiano le cose!”. CoApp ha anche una pagina su Launchpad

Upstart: esempio di successo e cooperazione

In occasione della riapertura di pollycoke ho scritto della assoluta necessità che i distributori principali si mettano d’accordo e cooperino davvero, addirittura ispirandosi al lavoro di Apple (cfr “MacOSX visto da un pinguino curioso“).
Beh, un esempio non solo e non principalmente di cooperazione, ma decisamente di accordo è rappresentato da Upstart, il sistema messo a punto dagli sviluppatori di Ubuntu per rimpiazzare (restandoci compatibile, almeno all’inizio) lo storico sistema di Init SysV.
Upstart si è rivelato un successo e tra alti, bassi e tentazioni nei confronti di altri sistemi, sta diventando un sistema adottato da Fedora, Debian, openSUSE e mi auguro sempre più distributori. È questa la via da seguire!

I Computer fissi una cosa del passato?

Leggo un interessante articolo su OSNews in cui viene analizzato un tema che sta a cuore un po’ a noi tutti: la fine che faranno i computer “fissi” e se saranno soppiantati dai sempre più potenti dispositivi mobili.

What will happen with the desktop computers, are they still needed, or will they follow the workstations on their way to computer museums?

Ho più volte evidenziato che la partita si gioca già adesso sui dispositivi mobili, sia per utenti e contenuti, sia per produttori e tecnologie. E’ ormai facile predire che il computing mobile prenderà presto il sopravvento, basta osservare le mosse di Apple, Google e altri accorti protagonisti. Certo, non accadrà dal giorno alla notte e di sicuro non comporterà l’estinzione delle postazioni fisse, ma chi lo spera del resto?. Non io

5 lettori musicali migliori di Songbird

guitarbird-cleanLa recente notizia che Songbird non sarà più ufficialmente supportato su Linux (via Aemme in SocialBox) ci ha riempiti di dolore, ha sconvolto le nostre vite e…
Bah, non è per niente vero: Songbird fa schifo e – pur augurando sinceramente al team ogni successo – personalmente non ne sentirò la mancanza neanche un po’, ma c’è chi non ha perso tempo a compilare liste di possibili sostituti.
Tra tutti spiccano, in mio personale ordine di preferenza: il lettore predefinito di GNOME Rhythmbox, la steroidea controparte non ufficiale di KDE Amarok, l’alternativa GNOME basata su Mono Banshee, un fork di Amarok 1 chiamato Clementine (lo tengo d’occhio da un po’), e l’onanismo nerd di MPD. Bonus: l’orrendo e giovane Guayadeque (sviluppato da alcuni utenti di UbuntuForums).

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