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Compriamo Mandriva?

Aggiornamento: come segnala Marco in SocialBox, Mandriva minimizza. Speriamo bene.
Dai facciamo una colletta e compriamo Mandriva.
Linuxconf, Diskdrake, Harddrake…. nomi che mi vengono in mente mentre mi si stringe il cuore a vedere in vendita una delle distribuzioni Linux più importanti nella sua diffusione tra comuni mortali! Chi di voi pinguini con qualche anno alle spalle non ha bei ricordi con questo sistema operativo che magicamente grazie a questa piccola distribuzione francese diventava meno ostico?
Ingiustamente avversata da molti, Mandriva ha contribuito tanto al software libero, sia in termine di diffusione come parlavo prima, sia con sostegno economico a molti progetti, non ultimo Nepomuk! Compriamola :/

Gestione delle operazioni integrata in GNOME

EmpathySalomon Sickert ha presentato l’ambizioso progetto a cui lavorerà nell’ambito del Google Summer of Code.

Si tratta di un sistema centralizzato per gestire tutte le operazioni in corso nel nostro GNOME, un po’ come le bozze che si vedono da anni sia per GNOME che per KDE, e che nel secondo caso si sono materializzate in un sistema di notifiche a “stack” abbastanza funzionale.

Il cuore del progetto consiste nella creazione di API per D-Bus che permetteranno di creare dei “centri di controllo delle operazioni“, icone animate che indicano ad esempio il progresso dello scaricamento o altro. Decisamente promosso.

Ubuntu Light e Unity… lo chiamiamo fork?

Ubuntu Light e UnityOggi è stato presentato quel che si prepara ad essere una nuova versione di Ubuntu, denominata “Light” e scelta da Mr Ubuntu per installazioni “leggere” (netbook, tablet, dual boot).
Sta succedendo tutto molto in fretta, Mark “cado dalle nubi” Shuttleworth sta pigiando forte sull’acceleratore e poche ore fa ha dato l’ultimo colpo che mi serviva per condividere alcune ipotesi per il futuro di GNOME…
O dovrei cominciare a dire per “i futuri” di GNOME? A questo punto comincia a profilarsi seriamente la possibilità che nelle installazioni non meglio identificate come “leggere”, Ubuntu proporrà un suo GNOME.

Canonical e i codec H.264 in Ubuntu

Un paio di giorni fa, Grigio ha segnalato nella sempre più seguita e interessante SocialBox, la notizia che Ubuntu verrà distribuita con i famigerati codec H.264, molto usati anche da Apple.
I codec in questione sono quelli, chiusi, che forse scalzeranno Ogg/Theora da HTML5, dal momento che sembrano preferiti sia da Apple che da Microsoft e che da altre parti non arriva una risposta chiara, tanto più che Ogg/Theora sarebbe a rischio di minacce legali. Ovviamente dietro tutto questo ci sono gli interessi multi-miliardari delle major, che ve lo dico a fare.
Per questi motivi a molti – me compreso – era parso che ci fosse un incomprensibile schieramento a favore di H.264 da parte di Canonical, cosa che invece non è. Luigi Pasotti ha segnalato questo link ad una intervista in cui viene chiarito che non sarà Canonical a distribuire i codec incriminati, ma alcuni degli OEM che distribuiscono PC con Ubuntu, per cui chi scarica Ubuntu non ci troverà codec che non siano aperti, ma chi compra un PC con dentro Ubuntu è possibile che ci trovi i codec H.264, preinstallati dal distributore.

Niente GNOME Shell per Ubuntu 10.10

Se fossimo tutti davanti ad una birra in veranda, vi ripeterei esattamente in modo in cui l’ho affettuosamente apostrofato appena appresa questa notizia, ma siccome non è così mi limito a dire che Mark “dammi tempo che ti percio” Shuttleworth è… decisamente avanti.
Nell’ottica del suo tentativo di ridefinire GNOME, cominciato quasi in sordina con il progetto Ayatana, la sua ultima uscita è dedicata alla GNOME Shell, che per sue dichiarazioni (grazie Andrea!) non sarà inclusa in modo predefinito in Ubuntu 10.10 e sarà disponibile solo nel repo “universe”, ufficialmente a causa di rilasci non sincronizzati. Questa decisione farà forse incazzare terribilmente i sostenitori / sviluppatori / finanziatori di GNOME Shell… ma dal canto mio trovo che sia una strategia inattaccabile, razionale e decisamente in linea con l’obiettivo di catalizzare tutta l’attenzione di utenti e sviluppatori GNOME.
Ricordate quando ieri in “I “Windicators” che cambieranno GNOME (forse)” ho buttato con noncuranza il fatto che Mr Ubuntu ha in mente uno GNOME 3 tutto suo? … ;)

Internet Explorer sotto la soglia del 60% [+ chicca]

Per la prima volta nella sua storia di dominatore incontrastato, il browser bandiera di Microsoft, Internet Explorer, scivola sotto la soglia del 60% d’uso.
Secondo Net Marketshare non c’è uno specifico browser competitore che sta traendo vantaggio da questa continua perdita d’utenza, nemmeno Firefox: sono quasi tutti in costante leggera crescita, tranne Chrome che continua a guadagnare in percentuali maggiori (seppur ridicole), specialmente rispetto a Safari. Anche io sono ormai soggiogato dalla comodità di Chrome, anche se come sa chi segue pollycoke su Twitter, un suo bug ha causato il blocco del mio conto corrente online -.-
Oltre a qualche considerazione con cui sarete vostro malgrado obbligati a convenire, voglio condividere una chicca: le statistiche dei browser che utilizzate per sfogliare pollycoke :)

Apple è riuscita a brevettare i gesti

No, non è un pesce d’aprile. Prima di tutto perché siamo a Maggio e poi perché davvero Apple è incredibilmente riuscita a brevettare tutta una serie di gesti. Ovviamente non mi riferisco agli indispensabili complementi della lingua italiana che vedete qui a fianco, ma alle sempre più comuni interazioni uomo-macchina in uso con dispositivi a schermo tattile, per l’esattezza questi.
Sembrerebbe solo l’ennesimo brevetto paraculo, magari neanche troppo difendibile, ma se riflettete un attimo sulla direzione che stanno prendendo le nostre vite, sempre più coadiuvate da dispositivi mobili… questa tanto chiacchierata patent absurdity comincia a non riguardare più solo astrattamente il software, ma il modo stesso in cui viviamo. Insomma sarebbe davvero ora di dire basta a questa follia, a parole, a gesti o come vi pare.
Palmi aperti all’altezza dell’inguine e tutti in coro: «Ao Apple, brevetta questo!»

Importante vittoria legale per la comunità Open Source

In uno dei pochissimi esempi in cui le minacce a carico di aziende che operano grazie al software open source si concretizzano in processi all’interno di un tribunale, Red Hat e Novell hanno riportato una storica vittoria legale che forse scoraggerà future denunce similmente basate su proprietà intellettuali.

La contesa verteva sui brevetti USA 5.072.412, 5.394.521 e 5.533.183, descriventi tecnologie come “User interface with multiple workspaces for sharing display system objects”, che tradotte in italiano significherebbero gestione delle interfacce tramite più aree di lavoro, ossia i desktop virtuali.

Beh, a prescindere dalla sostanza tecnica, che si è dimostrata nulla, è interessante leggere il “copione” del dibattimento, che prevede giudici ignoranti di cosa sia l’open source, un’accusa che cerca di definire Red Hat anti-americana perché contraria al sistema di brevetti USA e una difesa che spiega eroicamente i principi etici su cui si fonda l’open source. E beh, ovviamente anche il lieto fine :)

I “Windicators” che cambieranno GNOME (forse)

Windicators finestra espansa + pannello
Windicators finestra espansa + pannello

Mark “te lo do io il promemoria” Shuttleworth ha delineato quella che forse con un po’ di fortuna potrebbe diventare una caratteristica distintiva di GNOME.

Li ha chiamati “Window Indicators”, o “Windicators”, e a parte il nome idiota sono una interessante risposta alla domanda sul come sarebbe stato riempito lo spazio a destra, lasciato vuoto dai pulsanti delle finestre, spostati a sinistra (cfr “Nuovo tema di Ubuntu: pregi e difetti“).

Se ricordate, avevo ipotizzato che lo spazio sarebbe stato usato dal pannello e non dalle finestre. Beh ci ho azzeccato a metà: lo spazio sarà usato dai “Windicatori” direttamente nelle finestre, ma qualora queste siano espanse si fonderanno alle applet del pannello della Netbook Edition, dando come risultato quel che vedete nella schermata qui accanto.

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